Visualizzazione post con etichetta Ingiustizie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ingiustizie. Mostra tutti i post

domenica 21 ottobre 2012

Caccia al bambino. Fermate questa barbarie!

Questa immagine ha disgustato il mondo. In Sud-Africa un cacciatore razzista posa nei pressi della sua preda, un bambino di  colore (non si sa se l’immagine sia reale, sia un fotomontaggio o ci sia un accordo con il bimbo). 
In Italia le cose non vanno meglio. In 35 giorni effettivi di caccia, dal 1 settembre al 20 ottobre, le armi dei cacciatori, hanno ucciso 13 persone, tra cui un bambino, e ne hanno ferite 33, tra cacciatori e non. E' quanto emerge dall'analisi dei dati dell'Associazione Vittime della caccia. Senza contare, ancora, precisa l'Associazione in una nota, ''gli innumerevoli fatti che hanno avuto un epilogo fortunato: sono i casi di minacce, prepotenze, spari andati a vuoto, intimidazioni ecc. da parte di "legali detentori di armi ad uso caccia" contro altre persone. (fonte ANSA http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/10/21/Incidenti-caccia-13-morti-35-giorni-_7666065.html )

La Federazione Nazionale della Caccia ha scelto il suo manifesto più VERGOGNOSO



giovedì 11 ottobre 2012

"Io sono un ispettore di Polizia e Lei non è nessuno."



Pochi giorni fa avevo espresso tutte le mie perplessità sul comportamento della Polizia italiana che secondo l'ANSA avrebbe "trascinato per terra, picchiato e minacciato con un manganello puntato alla gola" alcuni studenti delle scuole superiori scesi in piazza a chiedere un cambiamento. Ma in Italia non c'è limite al peggio,  come insegna un dirigente del PDL, Antonio Piazza, che aveva parcheggiato abusivamente la sua roboante Jaguar nel posto destinato ai disabili e quando questi avevano segnalato il tutto ai vigili urbani ha pensato bene di bucare le gomme al vero disabile. FolliaImpensabile se non fosse che la notizia viene riportata da Repubblica. Torniamo ai fatti di oggi. Guardate questo filmato che mette in relazione la Polizia Italiana con un bambino di soli 10 anni. Un filmato che si commenta da solo e che per fortuna è finito in primo piano su tutti i quotidiani nazionali. Della serie come creare un trauma ad un bambino. Gran finale: "IO SONO UN ISPETTORE DI POLIZIA E LEI NON è NESSUNO". Lo raccontava bene Alberto Sordi in quel capolavoro del "Il marchese del Grillo": « Ah... me dispiace, ma io so' io... e voi non siete un cazzo! » 

«Anni di lavoro per affermare i diritti universali dei minori buttati al vento proprio da quanti sono preposti al controllo della loro applicazione». È il commento del sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, riguardo il filmato qui riportato.

lunedì 8 ottobre 2012

A concave hillside as an "open parliament".

Pnyx: The venue of the Ancient Athenian Democratic Assembly
Might be usefully to import into modern democracies the idea of a concave hillside as an "open parliament". Not a palace full of intrigues but down to the earth (inclement weather? it is life). It gives the idea of a direct democracy. Now the Parliaments are too distant from the people and very often for example all around the world they vote exorbitant military spendings that people would not want. What I want to say is that possibly in Athens we would not have had a movement as "Occupy the Pynx" as it was already occupied by the people.

domenica 19 agosto 2012

Angelo di Carlo, classe operaia va in paradiso.

Alberto Sciretti, in esplorazione in Cornovaglia 19-08-2012
Mi trovo in Cornovaglia (UK) per una vacanza di una settimana. Sono felice. Cambio hotel tutte le sere per non perdermi proprio niente. Sto scoprendo una terra di favole e saghe, baie e castelli, falesie e brughiera, scogliere granitiche e schiumose insenature. Sono felice, ma non posso non dimenticare. Prima di partire ho scritto "La Primavera italiana, se non ora quando?". Stasera, ho appreso che quell'operaio precario, Angelo di Carlo è morto. Lavorava a chiamata. Se la classe operaia va in paradiso, bisogna che qualcuno vada pure all'inferno.

giovedì 2 agosto 2012

"Oro alla Patria" per il debito.


Uno dei lampi più intensi ed inquietanti del consenso degli italiani nei confronti del Fascismo fu sicuramente la "Giornata della fede" all'interno della campagna "Oro alla patria", che chiamò tutte le famiglie italiane ad un dono volontario che permettesse alla nazione in tempesta di superare le difficoltà.

martedì 24 luglio 2012

Lavacessi eroi con lauree carta igienica.

Capita a tutti. Ti fermi per quel bisogno fisiologico naturale di espellere. Entri nel bagno dell'Autogrill, decine di persone entrano ed escono freneticamente. Solo una rimane, stoicamente. Il lavacessi ("operatore sanitari"?) che ci da dentro con olio di gomito, per permetterti ancora in futuro quegli istanti di sollievo.

Denmark wake up! You kill your best sled dogs.

Danish sled dogs. They must be euthanized at the end of their career?
Taken from the "Cold Patrol" of National Geographic: "Rasmus knew that Armstrong,  was nearing the end of his career. There's no room at the Sirius base for retired dogs. And the dogs—as much wolf as pet—cannot be adopted. They must be euthanized, an act the patrollers do themselves with a pistol. Both Rasmus and Jesper say it's the most difficult part of the job." Unacceptable. I say, there is nothing that is inevitable and we can change this world. Denmark wake up! You kill your best sled dogs.

giovedì 21 giugno 2012

Eccesso dei mezzi di contenimento, il vizio incoreggibile della polizia italiana.

Il 28 Febbraio 2008 scrivevo "Giustizia per Federico Aldrovandi:renovatio nella Polizia di Stato". Ora la Cassazione ha confermato definitivamente le condanne a tre anni e sei mesi di reclusione per i quattro poliziotti già condannati in appello nel processo per la morte del 18enne ferrarese Federico Aldrovandi. Monica Segatto, Enzo Pontani, Paolo Forlani e Luca Pollastri sono stati condannati in via definitiva per omicidio colposo per eccesso di mezzi di contenimento. Giustizia, per certi versi, é fatta. La subcultura del manganello non paga.

sabato 26 maggio 2012

Il capo della Polizia, il dirigente pubblico italiano più pagato con uno stipendio annuo di 621.253,75 euro ha dichiarato: «Minaccia anarchica può offendere il Paese».

Il capo della polizia Antonio Manganelli, il dirigente pubblico italiano più pagato con uno stipendio annuo di 621.253,75 euro ha dichiarato letteralmente: «Minaccia anarchica può offendere il Paese». Più precisamente prima della Festa per i 160 anni della Fondazione della Polizia l'alto dirigente ha dichiarato: «La minaccia anarcoinsurrezionalista è assolutamente da non sottovalutare. Oggi il Fai è il vero terrorismo che può offendere il Paese». Giorgio Napolitano in un messaggio inviato alla Polizia rincara: «L'altissimo tributo di sangue versato dalle Forze dell'ordine sia monito a mantenere alto il livello di attenzione rispetto a pericolose forme di violenza destinate a sfociare in atti di terrorismo». Potrei anestetizzare il mio ed il vostro cervello citando decine di altre dichiarazioni come queste. Ma c'è qualcosa di profondamente distorto che non mi convince ed è tempo di parlare. Sarebbe paradossale in tempi come questi non trovare il coraggio di affermare ciò che si pensa veramente. Penso che l'unico altissimo tributo di sangue versato in Italia recentemente sia stato quello della gente che soffre i morsi della crisi e che per la disperazione si toglie la vita nell'indifferenza generale di uno Stato che da sempre tratta e paga i propri manager pubblici come se fossero tanti piccoli Re Soli. Penso ancora che l'unico altissimo tributo di sangue versato in Italia sia stato quello delle centinaia di morti bianche. Aggiungo, che uno stato che retribuisce con 621.253,75 euro all'anno (poco importa che poco prima della bancarotta abbiano pensato al tetto di 294mila euro) il proprio capo della Polizia, può definirsi a mio parere uno Stato di Polizia schizzofrenico fondato sulla più sfacciata ingiustizia.  Il fatto è di una tale gravità se si ragiona sul fatto che tutto ciò è avvenuto nonostante da parecchi anni sia di dominio pubblico il fatto che l'Italia abbia accumulato un debito pubblico spaventosamente inimmaginabile. Quasi 2000 miliardi di euro. Ho già parlato dell'episodio emblema che vedeva il senatore Bossi chiedere impunemente alla Polizia di investire e picchiare un giornalista. Non mi risulta che tale senatore sia stato indagato per le sue estarnazioni folli o almeno ripreso per questo dagli agenti sul posto. Cosa dire. In questi ultimi decenni il manganello ha flagellato inesorabilmente le teste dei poveri cristi che sentendo i morsi della crisi chiedevano il cambiamento ed ha difeso i poteri forti. Alcuni esempi tra quelli che ho documentato in questo blog: la scuola Diaz é "la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale", il gravissimo ferimento di Luca Abbà frutto della sconsiderata azione delle forze dell'ordine, i pescatori che protestano picchiati selvaggiamente, l'operato a Brescia del vicequestore Emanuele Ricifari, l'opera censoria delle forze dell’ordine su un librario a Palermo, i casi Federico Aldovrandi e Stefano Cucchi e così via. Per tutto questo e per tanto altro, come cittadino italiano sogno un mondo migliore e credo sinceramente che sia leggitimo sognare qualcos'altro visto che l'attuale sistema non si regge in piedi. Tornando a bomba sulle dichiarazioni di Manganelli, mi chiedo se qualcuno nello Stato italiano abbia mai ragionato sul fatto che concepire stipendi da Re Soli non sia quella stessa ancestrale ingiustizia della disuguaglianza che provoca secondariamente l'eversione. L'accusa mi pare chiara e circostanziata. Della serie, affamo il popolo per decenni riconoscendomi stipendi d'oro, saccheggio il bilancio di uno stato in bancarotta e se poi qualcuno invece di suicidarsi sceglie la strada eversiva violenta, beh lo epiteto con l'accusa di «vero terrorismo». Qualcosa non torna.


venerdì 13 aprile 2012

Cara Italia, ti vedo triste.


Alberto Sciretti, sullo sfondo le maestose forme palladiane (Palladio genio italiano!) del palazzo del Holkham Hall in Gran Bretagna 01/04/2012.
Italia, ti vedo triste. Bel Paese la cui genialitá soggiace nei ricordi di Michelangelo, Dante, Leonardo da Vinci e qualche volta resuscita nella gioia di Roberto Benigni. Italia, ti vedo triste, condannata all'agonia di una lenta inesorabile bancarotta sfiorisci sotto i colpi di parassiti tesorieri, ammufisci nella faccia di lardosi mafiosi, trogloditi padani,vecchi porci che ti giurano fedeltá nell'atto stesso di tradirla.

Hai perso spensieratezza, hai perso la giovinezza che se ne va. Il piú pagato é il capo della Polizia Manganelli, i cui bravi manganellano senza pietá poveri Cristi che devono sopportare la croce di una crisi in uno Stato di Polizia dove la scuola Diaz é "la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale". Un intero sistema feudale controlla morbosamente che non si attuino pienamente libertá, eguaglianza e fratellanza. L'ingiustizia é giustizia. Giá, cara Italia tu hai proprio bisogno di ripartire da una Rivoluzione. Un nuovo rinascimento italiano, dove cadano ad una ad una le teste di migliaia di bimbiminchia della politica. Una immagine pittorica geniale, la decollazione della gerontocrazia italiana.

Decollazione di san Giovanni Battista (Caravaggio) che ho potuto ammirare a Malta
Holkham Hall in Gran Bretagna 01/04/2012

Io, Hustanton, Gran Bretagna 01/04/2012

giovedì 5 aprile 2012

Il senatore Umberto Bossi ordina alla Polizia di Stato di picchiare e investire un giornalista. Qui Italia, é finita la Democrazia. Un appello alla Rivoluzione.




Il senatore Umberto Bossi ordina alla Polizia di Stato di picchiare e investire un giornalista. Qui Italia, é finita la Democrazia. Che la Polizia di Stato si presti a scortare e proteggere chi per primo delira e istiga a delinquere (oltre che ad oltraggiare da decenni il senso di unitá nazionale e la Costituzione) sinceramente é troppo. In questo filmato nessun poliziotto contiene il politico ricordandogli il suo dovere di servire le istituzioni e non di istigare all'omicidio di un giornalista. Questo video disgustante che dimostra il delirio di onnipotenza di una politica che ci ha portati alla rovina (vedrete quando il debito pubblico italiano sfonderá 2000 miliardi di euro) consegna i meri esecutori della Polizia di Stato alla berlina dei libri di Storia. Incapaci di proteggere realmente le istituzioni, la Polizia di Stato serve un sistema di politici deliranti. Vergognatevi, io mi chiamo fuori da questo sistema (ho poche speranze che perfino la magistratura si muova sulla base di questo filmato), voi non rappresentate le istituzioni, sarete ricordati dai libri di storia come i bravi di Don Rodrigo. Altro che servitori dello Stato. Altro che pericolo Black Block. In questo video c'é violenza. Hanno rotto l'involucro della Democrazia, questo é un appello alla Rivoluzione.

sabato 3 marzo 2012

Golf a Dubai? Nell'ingiustizia della disuguaglianza meglio essere ANTAGONISTI tutta la vita.

Golf a Dubai.
Guardo la CNN a volte per migliorare il mio Inglese. Duro pochi minuti. Una pubblicità stucchevole invita continuamente ad andare a praticare golf a Dubai. Il volto dell'America sta perforando quel suolo di grattacieli come fossero pozzi petroliferi. Nel mondo la gente comune sente i morsi della crisi ma una elite, che all'opposto si è noiosamente arricchita, non ha pietà. Golf a Dubai. Ovunque é la stessa storia, anche qui il 10% degli italiani detiene il 46% della ricchezza nazionale, lo dice la Banca d'Italia. Ingiustizia dopo ingiustizia, un mondo di merda é pronto per essere servito. Non ti piace? Piuttosto vedi una involuzione? Sei un "antagonista". Costoro, si oppongono alle colate di cemento finanziate dalle banche, il progresso. Manganelli, capo della Polizia, ha lo stipendio più alto pari a 621.253,75 euro all'anno. Quale progresso? Io vedo solo uno Stato di Polizia che manganella la sua povera gente e che paga Manganelli 621.253,75 euro all'anno. Nell'ingiustizia della disuguaglianza meglio essere ANTAGONISTI tutta la vita.

Una delle pubblicitá piú frequenti su Al Jazeera. Grattacieli ovunque e colate di metallo sofisticato ad annientare la natura. Finto benessere incipriato di petrolio nei sorrisi di una elite. Fake world.
 
Cetto Laqualunque é la politica moderna.

lunedì 27 febbraio 2012

#forzaluca: «Frutto diretto della sconsiderata azione delle forze dell'ordine»

Espropri in Val di Susa. Questa foto ricorda il ruolo della natura nel Signore degli Anelli, in cui Saruman ed i suoi troll credevano di poter far scempio deliberato della natura, prima che i millenari e saggi uomini-albero si ribellassero contro la supremazia dirompente del mondo moderno.
«Frutto diretto della sconsiderata azione delle forze dell'ordine». Non usa mezzi termini Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, commentando il gravissimo ferimento di Luca Abbà. «L'esecuzione dell'esproprio di un terreno - afferma Ferrero - diventa un'azione militare in cui le regole d'ingaggio dei militari e della polizia sono molto più aggressive di quelle utilizzate in Afghanistan dai militari italiani». (Fonte: http://www.corriere.it/cronache/12_febbraio_27/tav-polemiche_abbce3c0-613b-11e1-8325-a685c67602ce.shtml )

Espropri in Val di Susa.

venerdì 27 gennaio 2012

300.000 euro a puntata per Celentano. Smettere di pagare il canone RAI diventa un obbligo morale.

Amo Celentano. Mi inchino alla sua maestria. Vengo tuttavia a conoscenza da un articolo del Corriere della Sera che una Azienda Pubblica, la RAI, che amministra soldi che provengono direttamente dalle tasche dei contribuenti, riconoscerá come compenso all'artista la somma di 300.000 euro a puntata. Il sottoscritto in Gran Bretagna viene pagato 6.08 £ all'ora (minimum wage). Dunque, per prendere quello che Celentano prenderá per solo una partecipazione ad una puntata di Sanremo dovrei lavorare 42.857 ore. Non é neanche lontanamente concepibile una simile schiaffo al buon senso. Smettere di pagare il canone diventa un obbligo morale. Esiste un punto superato il quale non puó sussistere il giusto e quel punto chiama alla Rivoluzione.

giovedì 8 dicembre 2011

Immacolata disoccupazione. Dove è stato concepito il mantra dell'ingiustizia?

I professoroni bocconiani di tutta Italia sono ancora lì, senza scrupoli di coscienza. Non hanno detto una sola parola mentre questa spaventosa crisi si andava plasmando; avrebbero dovuto disconoscere se stessi, loro che occupavano i posti chiave nei CdA e che si erano già venduti alla consulenza più remunerata. A mettere in guardia la società erano rimaste le esternazioni di quattro comici comunisti. Le stesse elite universitarie ora vantano di possedere gli anticorpi contro la crisi. Per decenni, nelle aule universitarie italiane di stampo bocconiano, hanno insegnato a dei robot aziendali, come innestare e far crescere maestoso un sistema che forgiava la ricchezza di pochi manager strapagati e la povertà del resto dei poveri cristi. Ho cercato, prima che la crisi dirompesse nella sua gravità, di denunciare il meccanismo perverso delle università prestate al potere con i post Ca' Foscari è diventata la lavatrice della reputazione per chi deve rifarsi un nome e Magnifici cambiamenti climatici all'Università Ca' Foscari Venezia. La questione morale. Tutte le persone che ho conosciuto che a vari livelli hanno cercato di denunciare il mantra dell'ingiustizia venivano tacciate per essere ideologicamente disturbate. Il punto è che neanche Martin Lutero avrebbe potuto stavolta denunciare e fermare una tale vendita delle coscienze. 

Il ricco ed il povero. Il povero per farcela dovrebbe piegarsi.

Dove è stato concepito il mantra dell'ingiustizia? Nelle aule universitarie di bocconiana memoria in tutta Italia, dove i baroni universitari teorizzavano che per merito (eh già il merito) fosse giusto che Alessandro Profumo ricevesse una superliquidazione per le dimissioni da Unicredit, di 38 milioni lordi. Che, sommati allo stipendio fino al 21 settembre, pari a 2,59 milioni, hanno portato a 40,59 milioni lordi il totale percepito nel 2010 dall'ex amministratore delegato della principale banca italiana per patrimonio. Negli accordi con Profumo la banca si è impegnata a versare ulteriori 2 milioni in beneficenza. Già perchè sono aumentate le buste paga dei vertici delle società quotate alla Borsa di Milano nel 2010. Secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore, sui bilanci finora pubblicati, l'anno scorso i compensi complessivi dei 100 manager più pagati di Piazza Affari sono cresciuti in media del 17% circa, a un totale di circa 300 milioni di euro, rispetto a 256 milioni nel 2009.  (Fonte: Ai top manager italiani un assegno post crisi da 300 milioni di euro - Il Sole 24 Ore) Il finale di questa incredibile storia. Sempre quello. L'Università Ca' Foscari invita Alessandro Profumo a spiegarci in cosa consiste questa crisi. Ci vuole coraggio, lo stesso che prima o poi avranno i poveri cristi per defenestrarvi.

mercoledì 30 novembre 2011

La strage silenziosa continua. Dov'è lo Stato?

Fa rabbrividire la continua strage che si perpetra sulle strade italiane. Uno stillicidio che non risparmia nessuno. Oggi ho avuto la malaugurata idea di visitare il sito del Gazzettino e come ogni giorno, decine di notizie luttuose che si ripetono, che hanno come unico comune denominatore la totale mancanza di rispetto per la vita umana che contraddistingue la guida di alcuni italiani e le strade da loro percorse. Prendo solo ad esempio l'edizione del NordEst di oggi 30/11/2011 a) Avvocato ucciso dall'auto guidata da un ubriaco mentre aspetta il bus (Mestre) b) Investita da un'auto mentre attraversa sulle strisce pedonali: morta anziana (Verona) 3) Camion travolge un'auto sulla Pontebbana: muore uomo di 60 anni, ferita una 33enne (Pordenone) Ora, ci si aspetterebbe che lo Stato intervenisse con la mano pesante e fermasse questa strage senza fine che vede inermi pedoni e ciclisti falciati da arroganti SUV senza controllo. Niente è impossibile introducendo il reato di omicidio stradale, limitatori di velocità, autovelox fissi ben visibili e segnalati, etc etc. Ma dov'è questo Stato? Io non lo vedo e non lo sento.

martedì 8 novembre 2011

Il dramma della ricevuta fiscale in Italia.

Al minuto 1:35 il dramma della ricevuta fiscale in Itallia. La ricevuta fiscale, quella cosa fastidiosa e vetusta, il cui mancato pagamento ci ha messo in crisi. Dall'Inghilterra, quando guardo la BBC o la CNN non fanno che parlare dell'Italia, cercando una spiegazione alla tragica situazione in cui è precipitato il nostro paese, "too big too fail". La "dolce vita" sembra finita, ora ci hanno messo una lente addosso. Passeggiando per Cambridge, uno studente lettone iscritto a psicologia mi ha chiesto: "Is Berlusconi Mafia?". Volevo dare una risposta circostanziata e quindi ho iniziato: "Well, my point of view is" poi però il mio Inglese ancora traballante mi ha tradito ed allora mi sono accorto che la risposta più semplice ed intuitiva andava già a braccetto con il mio pensiero ed ho esclamato soddisfatto "Yes".

martedì 18 ottobre 2011

Se anche i black bloc fossero veramente i nuovi barbari, c'è da dire che c'è un impero decotto e corrotto pronto a sfaldarsi.

Black bloc (Blocco nero).
Ci concentriamo troppo nel guardare terrorizzati la pagliuzza negli occhi dei Black bloc (l'unica parte in vista) e non ci accorgiamo della trave che affligge il sistema. «Il ministro Tremonti ha corrisposto, quale partecipazione all'affitto dell'immobile, a partire dalla seconda metà del 2008, la somma mensile di circa 4mila euro, corrispostemi settimanalmente» (Fonte Corriere.it). È quanto scrive l'ex consigliere del ministro Tremonti in relazione all'abitazione in centro di Roma che secondo i magistrati napoletani sarebbe stata ceduta gratuitamente dal deputato al titolare del ministero dell'Economia e delle Finanze. Il pagamento, sostiene Milanese, è stato effettuato sempre in contanti. Se un paese, presunto avanzato, quale l'Italia annovera un ministro dell'Economia e delle Finanze che paga il proprio affitto attraverso un versamento settimanale in contanti di mille euro ad un suo consigliere, ciò significa che siamo di fronte ad un impero decotto. Chi tra voi pagherebbe il proprio affitto in contanti? Robe da matti. Non serve che dica altro sugli altri esponenti di questo vergognoso governo (Berlusconi, badate il capo dell'esecutivo, pagava con buste piene di soldi in contanti faccendieri quali Lavitola e Tarantini, violando la legge antiriciclaggio), anche perché Tremonti sembrava l'unico rappresentante che potesse vantare una certa credibilità. Il contante, come sappiamo, per chi si trova a combattere fenomeni come l’evasione ed il riciclaggio, è il nemico pubblico numero uno, garantendo l'anonimato e la possibilità di attuare negozi fraudolenti.


Black bloc.
Riteniamo responsabili i Black bloc di gravissime violenze ma se dei ministri quali Sacconi e Brunetta, che mettono mano legiferando a leggi sensibili quali quelle sul lavoro, diventano responsabili di un vero e proprio disastro sociale, in cui il dramma terribile del precariato a vita affligge milioni di giovani appestati da stage e tirocini gratuiti ed in cui le morti bianche (da leggere "Giovani calciatori SOTTO LE LUCI di San Siro e giovani operai SOTTO TERRA. Stanno uccidendo gli operai"), il lavoro nero ed la piaga del caporalato (da leggere "Solo l’azione collettiva può porre un argine all’individualismo imperante") spadroneggiano come mai era successo nella storia della Repubblica italiana, allora forse tutto ciò non rappresenta una gravissima violenza? Possiamo convenire nella condanna di qualsiasi violenza, ma forse volete insinuare che questo governo non sia stato violento?

La violenza ha molte forme: una evidente ed un' altra subdola e difficile da stanare. Per fare un esempio, tra infiniti: si può danneggiare una macchina tirando un sasso (gesto che appare all'evidenza gravissimo e facilmente riconoscibile) oppure danneggiare milioni di autovetture qualora la casa automobilistica dovesse  volutamente risparmiare sul sistema frenante rendendolo difettoso). Non scherziamo, i libri di storia del futuro scriveranno pagine tristi sull'involuzione che contraddistingue il nostro tempo. Mi pare ovvio che chi devasta l'altrui proprietà vada perseguito, ma smettiamola di trangugiare ipocrisia. Non mi pare che il devastante debito pubblico italiano possa imputarsi ai black bloc; è troppo facile prendersela con il blocco nero, la punta estrema della disperazione sociale che arriva all'(auto)distruzione e non trovare il coraggio di accusare chi questo sistema l'ha cavalcato fino a portarci dentro una crisi nera ma nera nera, altro che Black bloc.
A robàre poco se va in gaera, a robàre tanto se fa cariera. 

giovedì 13 ottobre 2011

La caduta dell'impero di diritto romano del Prof.re Luigi Garofalo all'Università degli studi di Padova.

 La caduta dell'impero di diritto romano del Prof.re Luigi Garofalo all'Università degli studi di Padova porta la data del 23 Marzo 2011 d.C, giorno in cui un "barbaro" osò scrivere al Gazzettino una lettera "Quel professore all'Università di Padova che offende e umilia i propri studenti." Aperta una breccia nel muro, subito altri "barbari" accorsero e si accalcarono irrompendo con ben ottantotto commenti, che per una semplice lettera spedita ad un quotidiano fanno una anomala ondata emotiva, che vorrei provare a commentare. Ave, Caesar, morituri te salutant! L'accusa mossa dal "barbaro" scrivente pare chiarissima fin dal titolo. Sull'argomento posso dire la mia, visto che sul finire del 2006 frequentai una decina di lezioni del corso di Istituzioni di diritto romano del suddetto Professore, prima di lasciare il corso disgustato. All'epoca assistetti ad un vero e proprio delirio di onnipotenza (riprendo l'efficace espressione usata nella lettera anonima) perpetrato nei confronti di matricole ingenue ed acerbe di diciannove anni; costoro venivano invitate ad intervenire a lezione con un apparente democratico buonismo per poi essere stroncate dall'ars retorica del professore che, in rigoroso latinorum, dimostrava la loro sconfinata ignoranza. Il tutto condito dall'ilarità generale e dalle risatine sgomente di chi in prima fila osannava per paura l'imperatore. Ricordo ad esempio che ad uno studente disse con tono trionfante: "Lei è flatus vocis". Ciò che mi impressionava era la gratuità con la quale il professore umiliava e si prendeva  gioco degli studenti che, ingenui e sprovveduti quanto volete, frequentavano un corso universitario proprio per approcciarsi ad una disciplina, si intende a loro sconosciuta. Voglio dire, su un' aula di trecento studenti è fisiologico annoverare qualche studente più labile degli altri ma ciò non autorizza nessuno a nutrire il proprio sadismo, trovando soddisfacimento nel provocare umiliazioni psicologiche. Già chi precedeva nella stessa cattedra il Prof.re L. Garofalo, il Prof.re Alberto Burdese, veniva definito alla sua morte dal corriere del veneto un "insegnante duro e severo, talvolta ai limiti del paradosso. Le sue sfuriate durante gli esami, con i libretti degli studenti lanciati fuori dalla finestra, erano diventate un must da raccontare ogni anno alle matricole e avevano contribuito a dipingere nel tempo il profilo di un maestro rigido, ieratico.
L'articolo commemorativo del Corriere probabilmente non poteva spingersi oltre, ma possiamo intuire dalla presenza di un solo commento l'assenza emblematica di una ondata emotiva di cordoglio. Sicuramente il Professore L. Garofalo, di cui nessuno mette in discussione la competenza, ha adottato e volutamente ereditato un modello educativo molto rigido e ferreo; il ruolo dell'aguzzino permette anche la selezione di una elite e la fuga degli studenti bollati come "stolti". Ciò che è del tutto inaccettabile e rappresenta la patologia di quanto sto raccontando (non in forma anonima), è un sarcasmo da semidio, una saccenza pavoneggiata a toni alti e la mancanza di rispetto per l'altrui dimensione umana, intrisa di ignoranza. C'è poco da scherzare per noi cristiani, rimasti umani. La società civile accusa da anni la casta dei baroni universitari ma persiste una impossibilità oggettiva da parte della società di porre un limite a questi abusi. In tal senso, l'unica arma di difesa è quella di evitare senza ombra di dubbio di laurearsi in giurisprudenza all'Università degli Studi di Padova almeno fino a quando non spalancheranno le finestre cambiando l'aria viziata. Il mondo sta cambiando.



Voglio dire subito chiaramente che provo per il Prof.re Luigi Garofalo una pena infinita, visto che tutta questa arroganza non può essere che la spia di una  frustrazione che gli impedisce di "restare umano" e quindi di provare quei sentimenti autentici che sono alla base di una vita equilibrata dove si sperimenta l'amore cristiano. Dall'altra, c'è da dire che sono in arrivo generazioni di barbari che vestono i panni degli studenti, che però non autorizzano i professori universitari ad avvitarsi nell'arroganza e nella saccenza.   Riporto qui di seguito i commenti più critici riportati nell'articolo sul Gazzettino:

1) Egli è fortificato da coloro i quali abbassano lo sguardo e dalle signorine che col labbro tremante hanno la lacrimuccia pronta a scendere daglio occhioni lucidi e si compiace... se invece si trova di fronte chi ha le p..e sotto e risponde per difendere la propria dignità, si ottiene il risultato di un uomo frustrato che ha avuto la fortuna di fare i soldi e si crede Dio e dimostra la propria piccolezza con frasi insultanti, cadute di stile spaziali e manifestazioni di arroganza all'ordine del giorno.

posso dire? poareto!


2) No ma il massimo è stato il 30 e lode regalato ad uno studente amico del figlio a cui è stato riservato un trattamento di favore sconcertante (interrogazione in due riprese a tarallucci e vino), soprattutto se paragonato al comportamento tenuto nei confronti degli altri studenti, bocciati ed insultati senza motivo (e comunque gli insulti a mio avviso non sono mai giustificabili, denotano solo una grande maleducazione.. Un certo tipo di battuta ironica ci può stare, certi appellativi invece sono inammissibili) nella maggioranza dei casi! Vergognoso!

3) Ho sostenuto ben due esami differenti con quel professore, e ne ho viste di tutti i colori: alcune frasi non si possono nemmeno ripetere per le incredibili offese contenute... Altre (sentite con le mie orecchie!) sono state: "mi vergogno di aver sprecato il mio tempo con uno studente indegno come lei", "la prego non vada a raccontare in giro che è stata una mia studentessa", "lei per me è stato un completo fallimento", "lei è un ignorante", "questo dimosta la sua assoluta stupidità"....Senza contare il modo e il tono, saccente e compiaciuto. Ovviamente ad alta voce... Per fortuna in una mattinata d'esame più di due persone, massimo tre, non riesce ad esaminarne, quindi i poveri sfortunati che capitano sotto le sue grinfie sono pochi. E, ci tengo a sottolineare, i malcapitati spesso sono persone preparatissime e intelligentissime!! Eppure ho visto più di qualcuno scoppiare a piangere durante il suo esame.

4) Mi è venuta la pelle d'oca a leggere commenti di gente che quel giorno non c'era e si permette di dire che trattare male gli studenti è giusto e un modo per incentivare allo studio.Io quel giorno c'ero.Ho frequentato tutto il corso,anche i giorni in cui il professore non arrivava o mandava un assistente dopo più di un'ora.Bene ci siamo subiti le sue lezioni..di una noia mortale,abbiamo comprato i suoi libri..pieni di suoi commenti personali e ci siamo presentati al preappello tutti preparati credo,anche perchè ormai siamo studenti del quinto anno che non si presentano più agli esami senza sapere!I Il professore prima di iniziare l'esame ha addirittura avvicinato gli assistenti dicendo loro:mi raccomando bocciate!!!Perchè ci meritassimo una cosa simile non mi è dato saperlo.Sono stata interrogata tra i primi,da un'assistente che non ha fatto altro che insultarmi per tutto l'esame,per fortuna mi sono imposta,convinta di sapere e nonostante i suoi tentativi di bocciarmi non c'è riuscito.Erano 4 libri da studiare,di 4 argomenti diversi e ho visto gente bocciata dopo un minuto che stava seduta perchè non sapeva rispondere alla prima domanda!Poi però ho anche visto che la lista degli iscritti non è stata rispettata e il professore interrogava solo chi voleva lui...come ad esempio lo studente ha cui ha dato il libro del miglior studente(non si sa perchè l'abbia ricevuto dato che non ha mai fatto interventi durante le lezioni!Bah...forse per amicizie personali!!!)

5) Mr. Garofalo....così ad intuito....

6) Insulti e offese durante gli esami...ma soprattutto una gran maleducazione nel corso di tutto l'anno!La mancanza di disponibilità e di educazione distingue a mio avviso molti dei docenti della facoltà(quello in questione rimane senza dubbio l'esempio più eclatante in ogni caso).

7) Il professore in questione è una persona brillante e acculturata in una maniera veramente impressionante. E' un peccato che si permetta queste cadute di stile, davvero un peccato...

8) Alla facoltà di giurisprudenza di Padova scene del genere sono una consuetudine, soprattutto da parte di certi docenti che, per tradizione, continuano nel loro delirio di onnipotenza. Perchè solo così si può chiamare. Ormai è (purtroppo) un dato di fatto, ma questo non significa che vada bene così. Ho visto persone veramente in gamba, con ottimi voti, venire colte da crisi di panico tanto da non aver più "coraggio" di affrontare l'esame dopo l'ennesima bocciatura pretestuosa condita da epiteti poco ortodossi. Scene di ordinaria follia insomma, che si ripetono ad ogni esame: c'è sempre il mal capitato di turno. Che questi luminari del diritto abbiano paura che studenti pivellini alle prime armi rubino loro il prestigioso mestiere di avvocato (tra 20 anni)????? Mah...

9) L'episodio riferito dal lettore e' cosa che si trascina da decenni... un celebre docente di Giurisprudenza - recentemente scomparso - che aveva proprio quella cattedra era famoso per questo genere di sfuriate (mi viene da pensare che siano ereditarie...). Il povero studente ovviamente non può replicare perché è un esame obbligatorio per completare gli studi. Io vivo in America e posso assicurare che qui un atteggiamento cosi' pieno di arroganza da parte di un docente universitario è assolutamente inconcepibile.verrebbe licenziato in tronco dall'Università senza molte discussioni.Propongo agli studenti di riprendere questi vergognosi episodi con un telefonino e metterli su YouTube, forse qualcosa si muoverà....

10) Tra l’altro, questi atteggiamenti vessatori dei professori dell’Ateneo patavino fanno sì che studenti, magari volenterosi e intelligenti, prendano paura di questi atteggiamenti poco urbani e si ritirino dall’università, e magari sarebbero potuti divenire buoni ingegneri o buoni medici o buoni avvocati. Per far calare le ali a certi professori è molto semplice! Basta mandare i figli a studiare in altre università… Che è poi quello che consiglio ai genitori di quelli studenti di Giurisprudenza di Padova trattati male dai professori. Tra l’altro, l’Università di Padova non è più in auge circa la Facoltà di Giurisprudenza com’era una volta, difatti, le classifiche CENSIS la relegano solo al 20° posto in Italia.

11) Da ex studente di legge a Padova ho assistito a episodi anche peggiori, di maleducazione e arroganza (assenza ai ricevimenti, clima "terroristico", totale mancanza di collaborazione), anche se non mi hanno impedito di laurerami. Anche nel "famigerato" Bo poi si incontano professori e assistenti gentili e disponibili. Ad ogni modo ritengo assurdo che la severità e il rigore si accompagnino a certe "libertà" nei confronti degli studenti, che non sono certo ragazzini delle elementari e meritano rispetto a prescindere dall'esito dell'esame.

Sharing