Visualizzazione post con etichetta città ideali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta città ideali. Mostra tutti i post

giovedì 22 settembre 2011

C'era una volta Mestre..

Mestre non l'ho mai digerita. Là dove c'era l'erba ora c'è una città dormitoio senza un'anima. Dio me ne scampi dal frequentare il centro di Mestre. Una noia. Questa città non trasmette. Per divertirmi frequento Treviso, i borghi dei colli euganei e dei colli berici, sostanzialmente dove la storia dell'uomo non ha bitumato la natura. Certo negli ultimi anni le cose a Mestre sono notevolmente migliorate, ma il danno provocato dalla inesistenza e dal mancato rispetto di un piano regolatore è incolmabile. Una crescita selvaggia e schizzofrenica ti marchia. Mi resta la possibilità di dire che sono nato a Venezia, così come peraltro indica fortunatamente la carta d'identità dei mestrini. Adesso che a Mestre è tornato dopo secoli il Tram (entrò in funzione nel 1891), ho pensato di condividere su Google decine di immagini storiche di Mestre. C'era una volta Mestre..

martedì 14 ottobre 2008

La Croazia indimenticabile: l'unico vero last minute delle tue vacanze

Chi scrive..

Quest'estate le vacanze le ho passate a Rovigno, Istria, Croazia..eh si..una certezza. C'ero già stato un paio di estati fa e quindi vi sono tornato.. a colpo sicuro; la Croazia è indimenticabile e rappresenta per noi italiani l'unico vero last minute, perchè si può raggiungere in poche ore quando e come vuoi.
-
A proposito.....volete trascorrere un paio di giorni a Rovigno spendendo poche decine di euro in una location accogliente e confortevole? Scrivetemi a sciretti.alberto@sciretti.it , vi sistemo io con un last minute (semplicemente giro la vostra richiesta ad un amico proprietario di immobili a Rovigno che ho lasciato lì e che saluto con un abbraccio quando leggerà).
Skyline di Rovigno...fotografia scattata dalla zona Amarin.
In origine, la penisola su cui sorge il centro cittadino di Rovigno, era un'isola, separata dalla terraferma da un canale, interrato nel 1763, per espandere l'antico abitato.
Sciretti Alberto che passeggia pensieroso...
Il mare in Croazia è stupendo, ma anche nell'interno la natura rigogliosa offre molte attrazioni; nelle immagini un Castelliere fortificato dell'età del bronzo (1800-1200 A.C.) a Moncodogno , pochi minuti dalla perla dell’Istria, Rovigno.
Castelliere fortificato dell'età del bronzo (1800-1200 A.C.) a Moncodogno, veramente notevole.

Castelliere fortificato dell'età del bronzo (1800-1200 A.C.) a Moncodogno

Non è l'acqua delle Maldive o dei Caraibi raggiungibili con 149127763896 euro; vista la crisi "accontentatevi" di quest'acqua raggiungibile con qualche centinaio di euro!!

Tramonti croati.

Nella foto un ristorante nella zona Amarin di Rovigno. Un esempio di come si possa mangiare a contatto con la natura (pineta mediterranea) a 2 o 3 metri dal mare, su tavoli e panche di legno senza installazioni di lamiere, plastica, vetro...

Video della rimozione forzata di autovetture a Rovigno dalle aree c.d. "verdi"...

A Rovigno se festanti parcheggiate in una area dove parcheggiano tutti i turisti, state attenti che nelle vicinanze non ci siano cartelli come i prossimi che propongo, perchè il sottoscritto con i suoi amici è stato multato con 800 kune (circa 100 euro); la polizia municipale di Rovigno (distintivo Poropat 04003) ha portato via la macchina della vacanza con il carro attrezzi. Non esiste un cartello chiaro con il simbolo della rimozione forzata!!!! Ovviamente come succede spesso in Italia..la macchina ti viene portata via con una facilità che lede qualsiasi diritto (sarebbe troppo bello ricevere solo una sanzione economica... anche la beffa). E' stato un episodio davvero increscioso, perchè mi sono accorto che anche lì la polizia municipale ha soltanto l'obiettivo di "fare cassa" (din din), non gliene frega nulla che la cartellonistica non sia chiara e che il turista capisca o non capisca. Soldi, soldi, soldi, maledetti soldi che rovinano tutto.

Un esempio di cartellonistica non efficace: il cartello non riporta il simbolo internazionale della rimozione forzata e non è di facile comprensione visto che non riporta diciture come "no parking", ma solo "Area Verde".

martedì 3 giugno 2008

Visitare Palmanova città ideale dall’autentica forma stellata


Palmanova vista dall'alto. Per quanto le foto scattate a terra della cittadina friulana possano essere suggestive, non potranno mai superare esteticamente quelle scattate dall'elicottero, che mostrano in una visione d'insieme la sua pianta a forma di stella a nove punte che fu determinata da motivi di ordine militare.


Pochi giorni fa ho visitato Palmanova (UD) in Friuli, gioiello urbanistico dell'architettura della fine del '500. E' facilissimo arrivarci, essendoci l'omonima uscita sull' A4 Torino-Trieste. Sono rimasto impressionato per la qualità della gestione dei flussi turistici; in particolare dal 24 maggio al 4 ottobre 2008 ogni sabato alle ore 9.30 c'è una visita guidata con guide turistiche autorizzate al solo costo di € 1,50 che vi illustrano il Museo Civico Storico e vi portano in giro per la città senza ulteriori spese. (Partenza: Ufficio Turistico I.A.T. Borgo Udine 4; durata della visita 2 ore). Ai visitatori viene consegnato gratuitamente abbondante materiale informativo sulla città-fortezza ed al termine delle visite tutti i partecipanti vengono invitati ad un brindisi offerto dalla "Strada del Vino Aquileia". Veramente notevole. In più le guide sono ragazze giovani veramente preparate e disponibili.

Immagine satellitare di Palmanova. Cliccando sulla foto e quindi ingrandendola si notano le forme della città stellata che ben si evidenzia rispetto all'adiacente campagna. (The Advanced Spaceborne Thermal Emission and Reflection Radiometer (ASTER) flying onboard NASA’s Terra satellite captured this image of Palmanova on March 18, 2004.)
 
Sussistono diverse ipotesi sulle motivazioni che portarono alla scelta di tale nome. Alcuni sostengono che il nome "Palma" derivi da quello del villaggio di Palmada, uno dei piccoli paesi che occupavano originariamente l'area destinata alla fortezza. Altri affermano che, essendo stata iniziata la costruzione nel giorno della vittoria di Lepanto, il nome rieccheggi la palma, simbolo della vittoria del Veneziani sui Turchi. Qui di seguito riportarò tout court gli aspetti che maggiormente mi hanno colpito nel visitarla e nel studiarne la storia (è inutile riportare qui di seguito tutta la storia della città di Palmanova. Siti internet che già parlano in maniera dettagliata e approfondita delle peculiarità di Palmanova sono quelli ufficiali http://www.palmanova.it/ e http://www.comune.palmanova.ud.it/.)

 
Le tre porte d'accesso alla città fortificata di Palmanova, voluta dalla Repubblica di Venezia come base strategica per proteggere i propri confini (soprattutto dai turchi), si devono all'architetto veneto Vincenzo Scamozzi (architetto legato ad Andrea Palladio, a cui si devono tra le tante opere anche le Procuratie Nuove in Piazza San Marco a Venezia), che ne realizzò i disegni nel 1603. I lavori per la costruzione della città, dalla caratteristica pianta a stella, ebbero inizio il 7 ottobre 1593 su progetto e sotto la direzione dell'ingegnere militare Giulio Savorgnan.



Il Civico Museo Storico è un punto importante per informazioni non solo sulla città fortezza, ma anche per manifestazioni e possibili itinerari nei dintorni e in regione. Contiene un'interessante collezione di armi antiche in deposito conservativo provenienti da Castel Sant'Angelo di Roma. Inoltre vi sono esposti documenti che illustrano la storia della città dalla sua nascita alla seconda guerra mondiale. All'interno, possibilità di proiezioni di filmati sulla storia della Fortezza e prenotazioni per visite guidate al Museo, alla città e alle fortificazioni con guide turistiche regionali autorizzate. 


Palmanova rimane ancor oggi per la conservazione del suo sistema fortificato ed urbanistico, un "unicum" in ambito europeo. Concepita come macchina da guerra, la sua progettazione e quindi la sua forma di stella a nove punte fu determinata da motivi di ordine militare. Palmanova fu dotata di tre cerchie di fortificazioni: due furono realizzate durante il dominio veneto, la terza fu invece opera dei Francesi. Tra il 1470 ed il 1499 il Friuli già veneziano dal 1420 aveva subito ben sette incursioni turche provenienti dai Balcani. Nell'anno 1500 Venezia inviò in Friuli Leonardo da Vinci affinchè studiasse opere di difesa sull'Isonzo e a Gradisca, tuttavia solo quando i Senatori veneziani si resero conto di un piano turco per la conquista delle pianure imperiali o veneziane pensarono ad una fortezza di eccezionali dimensioni, cioè Palma, tale che potesse dare ricovero a un gran numero di persone ed ai loro beni. Palmanova, citta’ di fondazione, ha una precisa data di nascita: 7 ottobre 1593. La funzione della nuova fortezza era quella di argine alle invasioni ottomane. Palma rimase per piu’ di duecento anni sotto il dominio della Serenissima (1593-1797), fino a quando il generale Bonaparte la conquistò .Durante la prima guerra mondiale fu sede di ospedali, magazzini e campo di addestramento truppe, con la rotta di Caporetto la città subi’ gravi devastazioni.

L'uomo vitruviano è un disegno di Leonardo da Vinci, iniziato nel 1490 e attualmente conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia.
  ----
--- Porta Aquileia, viene considerata la più ricca ed elegante, come si addice all'ingresso principale di rappresentanza, dal quale entravano i provveditori generali della Fortezza e gli ospiti illustri. Fu la prima ad essere costruita, nel 1598. La facciata esterna rivestita in pietra d'Istria è ingentilita da due volute che abbracciano la garitta di guardia. Sotto il cornicione corre un fregio di stemmi nobiliari che si riferiscono ai primi nobili Provveditori e Tesorieri della fortezza. All'interno della porta vi sono ambienti per i soldati e ufficiali di guardia e per il Contestabile di Sanità.

Le Porte sono gli unici edifici visibili dall'esterno della Fortezza e conservano ancora in parte le caratteristiche architettoniche originarie. La loro facciata esterna, di fattura piuttosto accurata, contrasta con il rigore e la semplicità delle forme presenti all'interno che esaltano, invece, una funzionalità piuttosto militare.
La controporta di Porta Aquileia. I rivellini (bastioni) davanti alle tre porte, realizzati nella seconda metà del Seicento, determinarono un nuovo modo di accedere alla Fortezza. Sui fianchi, cioè fra queste fortificazioni ed il fossato, furono alzate due controporte con funzioni diverse. La prima aveva la funzione di difendere una strada coperta che correva attorno il rivellino, l'altra serviva per il transito di carri e persone per cui aveva una carreggiata più ampia. Sul filo del fossato, queste controporte di transito avevano un locale per il corpo di guardia e feritoie per i fucilieri. Erano anche munite di rastelli (cancelli) ed erano rinforzate all'esterno da un fossato asciutto con "ponte levadore". Due di queste controporte esistono ancor oggi: una a Porta Aquileia e l'altra a Porta Cividale, entrambe del tipo che serviva a controllare la strada coperta.

L'unicità della fortezza di Palmanova sta nel fatto di poter mostrare concretamente al visitatore le innovazioni che nei secoli la scienza delle fortificazioni andava immaginando. Se nel tardo Cinquecento l'uso dell'artiglieria richiedeva ampi, bassi e possenti terrapieni per proteggere una città, qui Venezia li realizzò. Gli architetti diedero a queste mura la forma di baluardi a punta di freccia e li collegò con le cortine. Ne uscì un ennagono ai cui vertici sporgevano i baluardi affinché potessero essere difesa uno dell'altro.Tutto il circuito fu ulteriormente protetto da un largo fossato e per entrare in città tre ingressi furono situati al centro di altrettante cortine.
Alla metà del Seicento la Serenissima giudicò giunto il momento di rafforzare ancor più la piazzaforte elevando altri nove bastioni (rivellini) al di là del fossato in corrispondenza del lato rettilineo della cerchia che racchiudeva l'abitato. I primi rivellini ad essere costruiti furono quelli di fronte le porte d'accesso, da sempre il punto più debole di qualsiasi fortezza.
Nel 1806, infine, Napoleone Bonaparte decise di ammodernare la macchina da guerra Palmanova e l'impronta più visibile furono le nove lunette, cioè dei baluardi, cinti da un fossato a secco, che si spingevano ancora di più verso la campagna e avrebbero potuto tenere più lontane batterie dell'artiglieria nemica, evitando distruzioni alla città e agli edifici militari.
  Il Duomo di Palmanova (1615 -1636) con la sua fastosa facciata fa parte della piazza, da cui emerge e della quale costituisce l'elemento esaltante. Notate come il campanile stranamente non sia sviluppato in altezza, in modo da non costituire un punto di riferimento per l'artiglieria nemica. Perfetto il sistema delle proporzioni. Anche l'inclinazione della facciata (dovuta ad un cedimento delle fondamenta durante la costruzione dell'edificio) dona una singolare prospettiva, da far quasi credere che sia stata voluta ad arte. Il Duomo di Palmanova è senza confronto il monumento più insigne d'architettura veneta religiosa del Friuli Venezia Giulia.

Osservatorio privilegiato della struttura viaria e urbanistica della città è la Piazza Grande, un tempo denominata Piazza d'Armi. La grande ed elegante piazza è il salotto buono della città. Ogni domenica è interamente chiusa al traffico, mentre d'estate lo è anche ogni sera.


Nei luoghi più rilevanti della città vi si trova una cartellonistica, anche se un po' rovinata come nell'esempio riportato: la Strada delle Milizie. Questa correva circolarmente a ridosso delle mura e permetteva copertura e rapido movimento delle truppe e dei materiali.

La piazza era sì centro luogo di rappresentanza, ma poteva divenire, in caso di assedio, centro di raccolta delle milizie che, poi, venivano indirizzate con facilità verso quella zona delle fortificazioni che fosse stata più in pericolo. Al centro di questo ampio spazio perfettamente esagonale si erge un basamento in pietra d'Istria, su questa base monumentale, da tempo immemorabile testimone delle vicende storiche della fortezza, s'innalza l'alto stendardo, simbolo della fortezza stessa. Colorato ed animato è anche il mercato del lunedì, di antichissima tradizione. La sua istituzione risale, infatti, alla prima metà del Seicento. All'interno di questo appuntamento resiste ancora la golosità della degustazione di un piatto caratteristico: le trippe, innaffiate da ottimi vini friulani.




Sorto nel luglio del 1977, il Gruppo Storico "Città di Palmanova" è andato via via assumendo, nel corso degli anni, un ruolo di primissimo piano nel panorama dei Gruppi storici italiani ed europei. Le sue fedeli riproduzioni di abiti ed armi, le precise ricostruzioni delle manovre militari, le minuziose riproposizioni di balli popolari e di "corte" hanno fatto sì che Associazione sia stata unanimemente riconosciuta quale la più completa nel panorama del Seicento. Ogni rappresentazione viene preceduta da una fase di studio e preparazione di ogni singolo momento. Le innovazioni, che di anno in anno vengono apportate all'interno del Gruppo, sono frutto di una costante ricerca, che avviene sia consultando manuali e scritti dell'epoca, sia avvalendosi della collaborazione di storici ed esperti di tale periodo.


Una rievocazione storica viene realizzata ogni anno la seconda domenica di luglio. In questa giornata si festeggia sia il SS Redentore, patrono della fortezza, che il giorno in cui Gerolamo Cappello, Provveditore Generale, nel lontano 1602 fece innalzare per la prima volta al centro della piazza il vessillo della Repubblica di Venezia alla presenza di tutte le autorità più rappresentative.In questa occasione molte persone indossano costumi, armi e armature dell’epoca per ricreare l’atmosfera di più di quattrocento anni fa. Sfilano dame, cavalieri, popolane dando saggio della loro bravura con caroselli, danze e duelli. La giornata termina con la sfilata notturna la lume dei “ferali” quando il gonfalone di San Marco viene ammainato.

Le altre città stellate nel mondo

Hakodate - Giappone. Classificato come sito storico di particolare interesse nazionale, il Parco di Goryokaku è visitato dai cittadini nel corso dell'intero anno per una molteplicità di eventi, come la fioritura dei ciliegi, il Festival di Goryokaku, spettacoli all'aperto e gli "Star Dreams" (l'illuminazione della cittadella).



Halifax - Canada. Fu realizzata dal governo britannico per protezione dagli attacchi americani e completata nel 1856. Nel 1951 fu catalogata tra i beni culturali nazionali ed è ora uno dei più importanti monumenti storici del Canada. Ogni giorno, alle 12.00, i visitatori sentono il rombo dell'artiglieria e, nel periodo estivo, assistono alla rievocazione delle marce e dell'addestramento di un reggimento vittoriano.


Hamina - Finlandia. L'antico centro, circondato da mura, è un bene storico di rilievo. La cinta fu realizzata nel 1722 per proteggere la Svezia dai ripetuti attacchi della Russia.


Hellevoetsluis - Paesi Bassi. Città a forma di stellaFu costruita dal 1696 al 1715 per proteggere gli arsenali e le navi. Attualmente la città sta perseguendo vari programmi per attirare il turismo attraverso un ulteriore sviluppo del porto storico e della fortezza, quale punto di congiunzione tra cultura e storia. Un importante progetto riguarda la ricostruzione del primo bacino di carenaggio dell'Olanda.

Hue - Vietnam. I resti della fortezza, costruita all'inizio del XIX secolo, sono localizzati nell'area dell'antico centro, di fronte al fiume Huon. L'area è ricca di siti di interesse storico e turistico, tra cui il Palace Hue Museum della dinastia Nguyen.
Nicosia - Cipro. La configurazione attuale del centro storico di Nicosia fu determinata durante il periodo veneziano (1489-1570). Il perimetro della città fu ristretto per ragioni difensive e le antiche fortificazioni irregolari medievali furono sostituite da un nuovo sistema bastionato a undici lati, disegnato da Giulio Savorgnan, uno dei progettisti della città fortezza di Palmanova.

San Pietroburgo - Federazione Russa. L'imperatore della Russia, Pietro il Grande, costruì il castello nel 1703 per prevenire l'attacco dell'armata svedese. La chiesa posta al centro del forte fu dedicata ai discepoli di Cristo, Pietro e Paolo, e fu così chiamata Fortezza "Petropavlovsk".
Usuda - Giappone. È stata costruita da Norikata Matsudaira, ultimo signore del clan Taguchi, ed è conosciuta come Tatsuokajo Goryokaku. E' una della due città a forma di stella del Giappone, essendo l'altra Hakodate. Attualmente la maggior parte dell'area è occupata da una scuola elementare.

domenica 2 dicembre 2007

GENITORIANTISMOG


Le "Mamme Antismog di Milano" sono nate nell'inverno 2001/2002, in un momento di particolare emergenza ambientale a fronte della quale l'unica iniziativa dell'amministrazione è stata quella di consigliare alle mamme di tenere i figli a casa. Da allora, nulla è successo di veramente significativo nella lotta all'inquinamento, a parte grandi dichiarazioni d'intenti e progetti mai attuati. Tale situazione ci ha spinto a rafforzare il nostro impegno, fino a decidere di costituirci in una nuova associazione dal nome "Genitori Antismog". L'associazione GAS si propone una duplice finalità: da un lato spronare gli amministratori locali ad affrontare il problema dell'inquinamento con soluzioni concrete e lungimiranti, dall'altro sensibilizzare e coinvolgere i cittadini stessi sui temi del traffico e dell'inquinamento.
_____________________
Celentano intanto dal suo nuovo programma, "La situazione di mia sorella non è buona", attacca duramente gli architetti definendoli la piu' grande sciagura:
No, guardi che la catena di montaggio della distruzione dell’umanità parte dai comuni che sono i mandanti: poi ci sono gli architetti, e certo i comuni hanno i loro geometri. I comuni, più che far qualcosa, lasciano fare, danno vita a queste brutture, non si oppongono: non ha importanza se il destino di chi ti cammina accanto sta crollando, è questa la disgrazia. Sono cose che si dicono da tempo e non cambiano; son rassegnato a un futuro sempre più brutto, ma cerco di avere la coscienza a posto, parlandone.

sabato 1 settembre 2007

Megaprojects e la nuova frontiera delle isole artificiali: “Palm Island” e The World”, la colonizzazione del mare è iniziata.

Con il termine megaprojects normalmente s’intendono quei progetti il cui costo è nell’ordine di miliardi di Euro. La realizzazione di grandi opere ha sempre accompagnato l’evoluzione delle civiltà umane; da quella egizia a quella babilonese, dalla greca alla romana, alla cinese e via via fino ai giorni nostri, queste opere o il loro ricordo è giunto fino a noi e ci ha spesso permesso di avere importanti informazioni sullo sviluppo dei popoli che le hanno realizzate.

L'île d'AZ

L’architetto francese Jean-Philippe Zoppini personaggio non nuovo a progetti ambiziosi (il suo studio ha partecipato a una gara d'appalto per la progettazione di un'isola artificiale a Dubai e altri progetti marittimi) ha disegnato una supernave o meglio, dato le sue misure, una vera e propria isola galleggiante. Questa “isola”, L'île d'AZ, sarà un enorme complesso turistico lungo 400 metri per 80 metri di altezza avrà forma ovoidale per una larghezza di 300 metri. Capace di ospitare 10 mila persone al suo interno conterrà addirittura un lago artificiale. Verrà mai costruita? Se qualche armatore, decide di costruirla, per incentivarlo, gli mando per posta la cassetta del Titanic...forza e coraggio!!! eh eh

La vita è una continua sequenza di situazioni in cui bisogna prendere delle decisioni. Molte di queste hanno conseguenze poco importanti, alcune vengono prese in maniera istintiva senza sviluppare pensieri coscienti. Ma vi sono diverse decisioni, molte delle quali prese in condizioni di incertezza, che ci impongono dei ragionamenti perché hanno delle conseguenze più rilevanti: la popolazione dell’ entroterra veneto, di fronte alle invasioni barbariche del V e VI secolo, scelse l’ ‘opzione insulare’ in risposta alle distruzioni ed al disordine; tale ‘valutazione’, ripagò gli astanti e le generazioni successive, assicurando in primis la protezione ed una mera sopravvivenza, e più tardi garantendo una impareggiabile prosperità commerciale e culturale, che perdurò per molti secoli; tuttora l’ ‘opzione insulare’, viene remunerata da un turismo internazionale costante e notevole.

Le zone costiere, aree “sensibili” in cui si registra un’ eccessiva densità demografica, sono saturate da attività spesso tra loro conflittuali, e debbono convivere con l’inquinamento, la distruzione degli habitat, la diminuzione della biodiversità, l’eutrofizzazione, l’erosione delle coste. Turismo, acquacoltura, pesca, diporto nautico e porti turistici, trasporti marittimi e intermodali e connesse infrastrutture, sfruttamento di giacimenti petroliferi e minerari, proprietà pubblica e privata.

Da alcuni anni, in alcune particolari zone del Mondo, vengono costruite vere e proprie isole artificiali.

Maldive: isola artificiale di Hulhumalé.
La neonata isola copre attualmente una superficie di 188 ettari, più o meno la dimensione dell' isola di Malé, la capitale, ma dovrebbe raddoppiare nella prossima fase di bonifica, che inizierà nel 2010. La creazione è costata finora 63 milioni di dollari tra bonifiche e lavori vari. L'area dell'isola di Malé era già stata raddoppiata con diverse tecniche, ma ora si è raggiunto il limite naturale: la barriera corallina, oltre la quale il fondale oceanico declina bruscamente. Malé, sovraffollata capitale dell'arcipelago, è un'isola di appena 800 metri di larghezza per 2 km di lunghezza, dove 75.000 persone vivono in condizioni spesso difficili a causa della congestione delle strade e della mancanza di spazi aperti. Il presidente delle Maldive Maumoon Abdul Gayoom, che ha promosso il "progetto Hulhumalé", sta offrendo incentivi e sconti fino al 40% sui terreni rispetto ai prezzi della capitale, per chi accetti di trasferirsi.
Ma la vera novità è rappresentata dalle isole artificiali di “Palm island” e “The world”, in fase di costruzione nell'incredibile Dubai.


Verrà realizzato al largo di Dubai sul Golfo Persico, sarà composto da 300 isole composte in modo tale che viste dall’alto formino l’intero planisfero terrestre. Volendo si potrà comprare una di queste isole il cui prezzo varia a seconda della dimensione tra 6,2 a 36,7 milioni di dollari. I lavori per la costruzione di questo paradiso artificiale sono già cominciati e sarebbero dovuti finire per la fine del 2005.Le 300 isole nel World copriranno un’area totale di più di 55.000.00 m2 ed assicureranno a Dubai ulteriori 200 km di costa

Fotografia aerea dello stato dei lavori delle isole artificiali di Palm Island. Verranno costruite delle isole artificiali sistemate in modo da formare un albero di palma. Esse alla fine formano un complesso dove troveranno posto 500 appartamenti, 2.000 ville, 25 hotels e 200 negozi di lusso. Alla fine dell’opera saranno creati 125 chilometri di costa artificiale in più lungo il litorale.

Ed in Italia? Qualcosa si muove anche in Italia. Nel nostro piccolo anche nella laguna veneta, le isole artificiali non mancano proprio. (basti pensare alle casse di colmata, predisposte negli anni '60 per l'espansione di Porto Marghera). L'ultima ad esempio è l'isola artificiale di 9 ettari (ed altri 4,5 sommersi), lunga 500 metri e larga 100-200, prevista dal progetto MO.S.E., per alloggiarvi edifici, serbatoi e officine necessari al funzionamento delle paratie. [1]

Anche a Genova, il mare ha le ore contate: il progetto del nuovo porto-fabbrica di Genova realizzato da Renzo Piano potrebbe cambiare radicalmente l’area portuale del capoluogo ligure raddoppiando la superficie già esistente, recuperando numerosi ettari di spiaggia per la città, creando nuove zone verdi e realizzando due isole artificiali, una per il nuovo aeroporto e l’altra per l’attività di cantieristica navale. Un lavoro molto complesso che richiederà 18 anni di lavori e 4 miliardi di euro di investimento. Per occuparsi del tutto è stata creata un’agenzia, Waterfront & Territorio. Il nuovo porto è stato progettato dall’architetto in soli 6 mesi, seguendo in linea le banchine già esistenti, raddoppiando la superficie attuale (da 200 a 435 ettari) con l’ allargamento dei diversi attracchi turistici inclusa l’area della Fiera navale, ma riguadagnando spazio. 33 ha di maree verranno così convertiti in spiagge per la città e il vecchio scalo aeroportuale verrà abbandonato in favore di una nuova isola artificiale (sul modello del progetto di Piano per lo scalo giapponese di Osaka), lunga 3.620m e larga 390, posizionata di fronte alla pista attuale, su pali e cassoni di cemento armato affondati, grazie alla quale il traffico aereo sarà incrementato del 30%. Sull’isola, oltre alle piste, agli hangar, agli spazi e alle attrezzature per gli aerei, troveranno posto anche la torre di controllo e un terminal per i passeggeri. Una seconda isola artificiale, lunga 2 Km e larga 150 m, verrà invece realizzata di fronte al Bacino di Sampierdarena. Essa sarà la nuova sede dei cantieri navali e sarà dedicata esclusivamente alle attività proprie del settore e alla riparazione di grandi navi. Entrambe le isole saranno collegate alla terraferma attraverso un tunnel in parte sotterraneo in parte sottomarino.

-----------------Note-----------------

[1] Il paesaggio della Gronda lagunare, del tutto peculiare, è uno tra i più ‘obliterati’ dalle infrastrutture dell'uomo, che hanno distrutto o ignorato tutti gli affacci lagunari, che permettevano un rapporto diretto tra terraferma e laguna. Queste zone umide, erano fondamentali, per l'avifauna selvatica e perchè abbattevano i carichi inquinanti attraverso processi di fitodepurazione, e fungevano da aree tampone, permettendo alla marea di avanzare e ritirarsi naturalmente; si sono ‘irrigiditi’ tutti gli affacci lagunari, con argini cementizi, con casse di colmata e imbonimenti, negando anche alla cittadinanza il rapporto con la laguna (fanno eccezione il Parco di San Giuliano, l’oasi di Valle Averto, il tratto Portegrandi – Caposile lungo l’argine del taglio del Sile, tutti punti non in continuata comunicazione tra di loro). Tratto da: Sciretti Alberto, Il Paesaggio della Gronda della laguna Nord, Università Ca’ Foscari di Venezia a.a. 2004/05.

Sharing