martedì 10 febbraio 2009

Kuki Gallmann, all'ombra dell'acacia il GIFT di vedere, di sentire e di comunicare

Questo post è in continua evoluzione, essendo frutto della contemporanea lettura dei libri di Kuki Gallmann nei quali scelgo dei passaggi che sento di condividere; questo articolo, nonostante comprenda anche citazioni testuali dalle opere della scrittrice, in nessun mondo può compensare l'emozione che solo la lettura in prima persona di una delle sue biografie può dare.

Cercare Kuki Gallmann significa fare un download dell'Africa: nei suoi libri il vento viaggiatore, che ha sorvolato pianure e vulcani spenti, laghi preistorici e savane punteggiate di branchi d'animali selvaggi, si sente veramente con il suo profumo di polvere e foresta, sterco e resina. Il punto di vista è quello di una veranda in un ranch nel centro dell'Africa, con vicino un camino in cedro rosso di foresta e pietra di lava e di un'aquila, l'uccello del sole, che si libra nel puro cielo scrutando crateri incontaminati e canaloni fitti dove scorrono imperterrite le cascate; i cani dormono sui tappeti sognando cacce interminabili.
I grandi ranch privati della Laikipia, la regione anticamera delle zone incontaminate lungo la frontiera settentrionale del Kenya; in uno di queste fattorie, precisamente a Ol Ari Nyiro (lett. Il luogo delle sorgenti scure), vive Miss. Kuki Gallmann, a cui l'Africa ha tolto tragicamente la felicità di un marito e di un figlio diciasettenne, ma le ha anche dato la possibilità di restare in contatto con l'amore grazie alla natura sempre così generosa, che ha alleviato quel senso di 'mai più' e del 'Amore, dove sei?' che quando arriva annienta l'anima; già perchè Laikipia è un luogo incantato di grandi valli e colline scoscese, savane dove cavalcavano branchi di zebre, elefanti ed antilopi.

Ora, di fronte a questa foto è difficile non preparare la valigia e dire "esco un attimo, torno subito, ma non aspettatemi per qualche anno", soprattutto in un paese come l'Italia, che negli ultimi decenni ha visto trasformare molti quadri ameni di campagna in supermercati del cemento, snaturando i luoghi privandoli di senso e dimensione. Kuki Gallmann a tal proposito scrive: 'A Milano l'aria odora d'armadi chiusi di naftaline stantie di polveri sparse a uccidere esangui parassiti di città'. Ovunque si costruisce nel nome di un progresso, che però non si prende cura della nostra anima nè la nutre, quest'ultima sempre più fragile e pacchiana. Il vuoto, il nulla bussa alle nostre vite. Benvenuti nella casa del Grande Fratello, spiritualmente ritardato. Si soffoca, quando invece il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. Il medesimo concetto così viene espresso da Kuki Gallmann in poesia:
io penso evasioni
piccoli aerei come palloni precari
sospesi su paesaggi che non ho visto
fughe di zebre in tramonti rossi
palme diverse su spiagge sconosciute
voli di farfalle
imbazzarrite sul ravizzone dell'infanzia
e con i gabbiani della fantasia
plano su velieri misteriosi
fluttando volo
seguo la scia dell'avventura che fugge
Sveva Gallmann, figlia di Kuki Gallmann e Paolo Gallmann, nata il 18 Agosto 1980, tra i Maasai adorni dei colori rituali.
Torniamo alla veranda, già perchè in lontananza si sentono i lamenti dei sciacalli e delle iene erranti, dagli "occhi lucenti vedi e argento nella luce dei fari". Una straordinaria sensazione di libertà. Non semplicemente la libertà data da vasti spazi aperti.. ma la libertà di scelta, quella che abbiamo perso in quanto prigionieri.
La veranda dei Gallmann. 'La mia casa è alta ma sento i rumori dell'erba, gli alberi entrano con nidi dalle finestre spalancate'. La veranda che si protende su 'distanze intatte come una piattaforma spaziale per un viaggio cosmico'.

Ol Ari Nyiro Ranch, i luoghi dove Kuki Gallmann ha realizzato i sogni di bambina, confidando di essere stata infelice davvero solo quando ha dimenticato "here and now"; così descrive questi posti "Nei tramonti si sparge una polvere d'oro e aderisce ai cespugli trasfigurandoli. Luce densa di miele cola dalle colline e cangia in porpora"

L'anima farfalla di Kuki riesce a vedere, sentire e a comunicare , fino a gridare che "l'unica cosa che vince la barriera della morte è l'amore". Un amore generatore, quel generatore che ha dato tanto elettricità alla vita di Kuki; quell' amore con il quale "andava mano nella mano a guardare il tramonto ogni sera da un diverso colle" oppure alla Costa sull'Oceano Indiano dove Paolo Gallmann amava pescare con il figlio, ai Caraibi, Seychelles, Madagascar, mentre Kuki fantasticava di pirati arabi con i turbanti allentati dal monsone che inseguivano rotte remote d'avventura.

Kuki Gallmann con in braccio Sveva e vicino il giovane figlio Emanuele che scomparirà tragicamente pochi mesi dopo per il morso di una vipera, il 12 Aprile 1983. Emanuele infatti, amante sin da piccolissimo della natura e degli animali, aveva dopo la morte di Paolo, sviluppato la sua passione di sempre per i serpenti. Kuki avrà a dire ' Seppellire iun marito è stato duro, sepellire il mio unico figlio è contro natura'. In sua memoria ed in quella del marito morto il 19 marzo 1980 in un incidente stradale mentre portava la culla per la bambina che doveva nascere, ha fondato nel 1984 la Gallmann Memorial Foundation, un'organizzazione che si occupa della salvaguardia dell'ambiente.


Kuki, dopo la morte del figlio, scriverà:
Ti cercherò per sempre
e ti vedrò in ogni fiore
in ogni uccello, in ogni tramonto rosso
in ogni serpente che striscia via:
perchè tutto ciò che è bello
sarà te, per sempre.
Tutto ciò che è giovane e fiero
tutto ciò che è buono e forte.
Ma la Kuki ogni tanto si ricorda di Venezia? Come no! In 'Il colore del vento' menziona i tramonti sulla laguna e confida di parlare spesso di Venezia con Paolo, suo marito, perchè erano legati alla città da molti ricordi e numerose visite..insomma Venezia è per sempre come lei stessa afferma. 'Quando Venezia odora d'acqua nelle mattine io voglio camminare salendo i ponti a passi lunghi lasciar venire il vento lasciare quella luce celeste dorarmi gli occhi. Venezia odorerà di mattine avrà la luce dell'acqua riflessa nelle imposte entreranno voci in dialetto e sciabordio di remi volando colle ultime rondini. Nei caffé siederemo coi piccioni bevendo vino bianco come turisti meravigliati'. Più volte ricorda come il figlio Emanuele, fosse nato a Venezia, mentre nevicava e faceva freddo e che morì sotto il cocente sole africano.
'Le acacie di trine e ragnatele, la bellezza di questo paese mi ha fermato il cuore' ha detto Kuki Gallmann.

Mentre io nascevo il 10 Luglio 1979, Kuki Gallmann a Nairobi scriveva queste bellissime parole al suo amore Paolo:
Voglio arrendermi
alla gioia di sceglierti.
Voglio che tra noi per un attimo
si fermi il tempo
nei tuoi occhi voglio guardare
inseguendo l'infinito
Parole ancora più belle dopo la morte di Paolo: "Mi ascolti, dal tuo nuovo paese, questa notte di sbigottimento mi ascolti Paolo, lo sai che ti amo che la mia vita è un niente grigio futuro senza allegria senza spasimi di vita..tu la vita, tu la grinta di gioia, tu il sole, tu il nostro significato...Paolo per sempre, per sempre, per sempre Paolo sei diventato tutto".
Sulla tomba del marito defunto Kuki Gallmann ha piantato un'acacia della febbre gialla, il suo albero preferito. Il figlio Emanuele è stato sepolto anch'egli sotto una acacia vicino a Paolo, con la vipera che l'ha ucciso (dente per dente). Tutte le sere Kuki racconta di far accendere un fuoco per vegliare sulle tombe e di far risuonare delle canzoni così amate da Paolo.

'C'è un posto vuoto alla mia tavola, è preparato per te Emanuele. Al tuo posto c'è un ibisco rosso, è preparato per te'. L'ibisco rosso è il fiore preferito dai Gallmann.
Tipico paesaggio della Laikipia.

Kuki sa che attraverso la sofferenza si cresce. 'In un attimo tra la speranza e la disperazione. tra la vita e la morte, tra il prima e il dopo, ho capito che questa natura che ci crea, ci nutre, ci distrugge e ci sopravvive impassibile, va rispettata e curata come l'unica certezza vera. Perciò Laikipia diventerà la sede di una fondazione alla loro memoria. dpve giovani entusiasti come è stato Emanuele impareranno a conoscere, a utilizzare e a proteggere quell'ambiente che Paolo e Emanuele amavano e capivano. La vittoria dell'amore contro il dolore, lo spreco e la morte.'
Dice Kuki 'Anche le stelle muoiono eppure ne vediamo ancora la luce'.
Un giardino ben curato di un ranch in Laikipia. I fiori dovrebbero essere gli ibischi.

36 commenti:

Trekker ha detto...

Bravo!
Molto bello e vivo il ritratto che hai fatto di questa grande donna... contro tutti i luoghi comuni.

Nicoletta ha detto...

Alberto,sei riuscito a farmi emozionare.Bellissime le due poesie, le foto..e soprattutto la forza di quella donna.

Anonimo ha detto...

meraviglioso il coraggio e la forza di questa donna.

grazia ha detto...

Caro Alberto,
ho trascorso molte delle mie estati da adolescente a Crespano del Grappa, il paese veneto in cui Kuki ha visuto quando il suo papà era direttore della filanda. Ci sono tornata anche recentemente e ho rivisto da lontano, sulle pendici del monte Grappa la scitta "W M" (Viva Maria) fatta con gli alberi. La piccola Kuki pensava fosse a lei dedicata come raconta con il suo raffinatissimo humor nel quinto capitolo di Elefanti in giardino.
Questa donna così forte e affascinante è stata il mio faro e il mio esempio quando anche a me la vità ha strappato un marito adorato e formidabile. Per superare il mio dolore ho fatto mie le sue frasi ".......la vita custodisce segreti,dolori e grandi gioie.....bisogna prendere tutto come viene.....inghiottire, guardare avanti e cercare di fare del nostro meglio. Cercare di dare importanza al fatto che siamo vivi e che abbiamo imparato un'altra lezione. Questa non èla fine di tutto. E' l'inizio di un nuovo stadio. La vita ha appena girato un'altra pagina: non ha senso commiserarsi."
ed è proprio così: ci si riesce, se lo si vuole.

Grazia - Milano 19 luglio 2009

redazione ha detto...

Grazie per quanto hai scritto, Grazia. Mi hai emozionato veramente. La tua forza ora è anche un po' mia. Alberto

Anonimo ha detto...

Proprio ieri leggevo alcune pagine di "Sognavo l'Africa" a una persona speciale per me... proprio oggi ho trovato le tue parole e le foto... che emozione!

Anonimo ha detto...

IL MIO "VEDERE L'AFRICA "SI ERA FERMATA SU I DOCUMENTARI...MA IL MIO SGUARDO VA OLTRE DA QUANDO HO LETTO I LIBRI ...VORREI TANTO ANDARE PER VEDERE E VIVERE L EMOZIONE DI QUELLO CHE PERCEPISCO..CURO L IBISCO ROSSO..ANCHE PERCHè è IL MIO FIORE PEFERITO...MI Fà PIACERE CHE è ANCHE DELLA SIGN.GALLMAN...

Anonimo ha detto...

...ho amato l'africa da sempre...ancora prima di metterci piede...e attraverso i libri di kuki gallman ho desiderato...sognato...pianto...poi finalmente il mio primo viaggio in kenya...e proprio come kuki ho avuto la sensazione di essere finalmente a casa...non so se avro' il privilegio di poter vivere per sempre in questo meraviglioso paese...ormai sono 4 anni che vado e vengo...ma ogni volta che devo lasciarlo mi si strazia il cuore...spero che il mio sogno si avveri...complimenti per il blog...

Anonimo ha detto...

..sono andata in Sud Africa per il mio viaggio di nozze e insieme a mio marito e alla nostra felicità ho portato un libro di Kuki Gallman..mi sono perdutamente innamorata di questo continente grazie anche a quelle pagine che ho letto così intensamente con un misto di emozioni, gioia, lacrime e speranza. Sento una voce che mi chiama e mi dice"...debora, fai qualcosa per cambiare la tua vita, segui il tuo istinto.." l'Africa mi chiama ma tanti ostacoli mi impediscono di realizzare questo sogno.Il mio desiderio è poter incontrare un giorno la signora Gallman, perchè credo che valga la pena di vivere in questo mondo grazie a persone come lei. Grazie...

Anonimo ha detto...

Ciao Alberto, mi chiamo Nadia e sono nata il tuo stesso anno, 7 giorni piu' tardi, il 17 luglio. Amo l'Africa e tutto cio' che essa rappresenta...collaboro con varie associazioni per gli orfani del Kenya e un giorno, quando il la mia mente lascerà spazio unicamente al mio cuore, mi traferiro' in questa meravigliosa terra. Devo solo trovare il coraggio di lasciare qua chi amo...e non è facile data la mia profonda sensibilità...
Ho adorato i libri di Kuki, ho versato lacrime sulle pagine scritte e sentito attraverso le sue parole le stesse sensazioni che provo io quando vado in Kenya...l'Africa ti toglie l'Africa che ti da, ma il mal d'Africa esiste e l'unico modo per guarire da esso e tornare...
Mi piace entrare in contatto con tutti coloro che amano questa terra perchè coloro che amano l'Africa a mio avviso amano in modo "particolare" e sentono in modo particolare...l'Africa mi ha dato tanto e penso sia l'unico posto al mondo dove Dio cammina ancora con piedi umani!
Grazie per questo sito molto bello...spero che un giorno le nostre vite si possano incontrare.
Nadia

redazione ha detto...

Cara Nadia,
che immagine suggestiva... "unico posto al mondo dove Dio cammina ancora con piedi umani"...
Ti sono vicino.
AS

Anonimo ha detto...

Sono felice che tu mi abbia risposto...si Dio in queste terre camina ancora con piedi umani perchè è ovunque: negli animali, nella natura, nelle persone che non perdono mai il sorriso e soprattutto negli occhi di quei bimbi meravigliosi che mi hanno rubato il cuore! L'Africa è magica! Ti insegna a vedere con occhi diversi e ti sembra di essere stato cieco fino a quel momento...senti e percepisci cio' che hai intorno come mai in vita tua hai fatto e ti entra dentro tutto questo groviglio di emozioni sconosciute come sangue purificato da tutto nelle vene! vivi un'intera vita in apnea e poi arrivi in questa terra e ti rendi conto di poter invece respirare a pieni polmoni senza farti del male...
Kuki è riuscita a mettere in parole tutto cio' che le persone come noi hanno provato in questa meravigliosa terra...lei ha le capacità per farlo, io non sono nè scrittrice nè poetessa e percio' non posso rendere giustizia all'Africa e a cio' che mi ha dato con le parole...lei lo ha fatto magnificamente!
Grazie ancora per la tua risposta
Nadia

Anonimo ha detto...

Una presentazione davvero fantastica! Ho letto tutti i libri di questa donna in quanto da sempre appassionata dell'Africa e devo dire che leggerli è come immergersi completamente tra i paesaggi e la gente di quel luogo. La storia di kuki insegna molto...insegna ad andare avanti e ad essere più forti, come lei stessa ha detto " L'africa mi ha insegnato ad accettare, ad imparare le lezioni della vita, ad andare avanti".
L'Africa..che terrà meravigliosa! Spero di poter andare un giorno..sarebbe davvero il mio sogno poter metrtere piede in questa terra di colori, di sorrisi e di calore e di grande insegnamento.

Anonimo ha detto...

Ho letto molto di Kuki e ogni parola mi ha rubato il cuore. Tornare a sentire il battito della Terra e la sensazione che anche dopo la morte, le persone rimangono con noi. E come dice lei.. non si può scegliere dove nascere, ma di certo dove vivere e la terra a cui apparteniamo. Tra pochi mesi anch'io lascerò l'italia sperando di ricongiungermi alla Natura vera.

Anonimo ha detto...

In realtà era il nonno materno di Kuki, Arrigo Zava, non il padre a dirigere la filanda a Crespano negli anni '40.

Anonimo ha detto...

Pensare senza pensare ti rende tanto luna mia donna di tempi senza tempo e colora di vita l'emozione di un fato unico ,stai a guardare dove solo tu puoi sentire il portale del vento L'entusiasmo di Dio.............L'amore senza amore
Grazie di esistere

Anonimo ha detto...

Sono passati più di 10 anni da quando ho letto tutti i libri di Kuki Gallmann e ancora oggi quando sento la necessità di lasciare andare la mente e il cuore al di là della quotidianità vado in internet cercando notizie relative alla sig.ra Gallman. Beh, ricordo ancora che le mie sensazioni sono state le stesse di coloro che scrivono qui. Voglia di lasciare tuto e partire per quel meraviglioso e duro continente. Ma pochi hanno la forza di farlo- Forse trovando la compagna giusta, forse....So che tutti noi stiamo sbagliando, so che quello a cui rinunciamo per una vita "sicura" e "normale" non lo immaginiamo nemmeno...L'Africa non è solo paesaggi meravigliosi, l'Africa è anche povertà, malattie, guerre e ingiustizie. Più che in ogni altro paese e continente. Leggere i libri della sig.ra Gallman fa commuovere, fa entusiasmare....vero. Anche io ho "subito" le stesse sensazioni. Ma l'Africa Le ha rubato tanto e tanto l'ha fatta soffrire. Sareste disposti a perdere così tanto? Avreste la sua forza? In Africa ritrovo me stesso, ogni volta che vado. Mi sento strano e diverso. provo cose che nessuno che conosco prova. Non riesco a scrivere cosa provo. C'è stato un tempo nella mia vita in cui solo sentire o leggere la parola africa mi faceva emozionare. Poi purtroppo si cresce e si diventa "saggi", più "esperti" e più "maturi"....Uno che amava definirsi poeta disse: La maturità è la perdita dell'istinto di vivere, l'uniformarsi alla ragione, la cessazione del mondo sognato. E' il fuoco che si assopisce...Credo purtroppo che abbia ragione. Ma nel mio animo rimarrà per sempre quella voglia di Africa e di profondità che solo racconti come quelli della sig.ra Gallmann sono in grado di dare...ciao Andrea

Anonimo ha detto...

La sig gallmann sarà mia ospite in un cena benefica per africa.
la mia mail cappelletti.cristina@gmail.com per chi fosse interessato
all'evento e ad incontrarla

Anonimo ha detto...

Il desiderio di andare in Africa era forse un oscuro bisogno di ritornare, la spinta ereditaria e nostalgica a migrare ai luoghi da dove erano venuti i nostri antenati...
...ero arrivata dove ero sempre stata destinata a vivere...
...quella notte nel grande letto intagliato di Lamu, con le finestre aperte alla brezza dell'oceano che agitava la zanzariera di velo, ascoltai il suono della risacca che si mescolava alle nuove misteriose voci della notte africana: galagoni e uccelli notturni...
...toccai la ruvida corteccia grigia e consunta di quell'albero straordinario come per trarre forza e conforto dalla sua antica saggezza...

Alcuni dei passi che mi hanno più colpita,
saluti Luisa.

Anonimo ha detto...

Fin da piccolissima sono attratta da questo mereviglioso continente che è l'Africa.. mi sento un pò sua figlia.. non ci sono mai stata.. ma ho studiato nei dettagli la sua storia l'indipendanza ottenuta a fatica dei vari stati.. le guerre.. le sue meraviglie.. attraverso documentari, e soprattutto libri di Wilbur Smith e di questa meravigliosa donna mi nutro avidamente.. Spero che un giorno possa anche se per poco sentirme a casa.. anche io!!
La cosa che più mi colpi di Kuki Galmann fu l'episofio che raconta che da piccola in u ntema scrisse che da grande voleva afre la scrittrice.. e la maestra le disse che nn era un lavoro.. che dveva sognare di fare la ballerina se mai.. Anche io sognavo di diventare una scrittrice e in un tema lo scrissi.. e come risposta dalla professoressa ne ricevetti una simile.. Kuki ha raggiunto il suo obiettivo riscrivendo alla maestra.. io nel mio piccolo.. ho pubblicato un libretto di poesie.. invitando quella prof dopo anni alla resentazione del mio picolo manoscritto!!

carpangelo ha detto...

Da parecchi anni vado in Kenya con mio marito ed ogni anno il nostro periodo di permanenza di allunga. Ho letto tutti i libri della Sig.ra Gallmann, nei quali ha dato un'illustrazione fantastica sia descrivendo i suoi sentimenti e le sue atroci perdite, di tutte le esperienze vissute difendendo con una grinta rara la natura ed istituendo poi la Fondazione.
Anche noi non vorremmo mai tornare quando siamo in questo luogo fantastico, che riesce a dare sorrisi amicizia ed affetti nonostante la grande povertà nel quale si trova la maggior parte dei villaggi. Noi ci addentriamo, stiamo fra loro e cerchiamo di portare qualcosa che dia un po' di conforto, aiuto e serenità... Speriamo tanto nei prossimi viaggi di avere l'occasione di visitare la tenuta della Sig.ra Gallmann ed avere magari anche la fortuna di conoscere sia Lei che Sveva. Complimenti Kuki ti ammiro per ciò che con tanta tenacia hai costruito, complimenti Sveva che hai seguito le orme della mamma, e complimenti anche a Voi per la gestione del sito... Con affetto, sperando di incontrarci un dì! Rosy

Anonimo ha detto...

sono stato una decina di volte in africa e ogni volta e' una sorpresa anche quest'anno ci sono andato e ho visto il lago najvascha con parco del resort , mi ci sarei fermato per sempre .
vorrei tanto tornarci per sempre
Paolo

Anonimo ha detto...

Tra Kenya tanzania e sud africa sono stato una decina di volte in africa.Ho letto e riletto piu'volte i libri da Kuki Gallman ci tornarei per sempre ora che la mia Silvana mi ha lasciato e sono maledettamente solo

Anonimo ha detto...

18 anni fa ho letto il primo libro di Kuki Gallmann. Ho pianto, gioito e potevo sentire odori e vedere colori che solo lei sapeva descrivere così con amore per questa terra. Dopo ho saputo che si trovava a Milano a presentare suo secondo libro. Nessuno più poteva fermare, neanche mio marito, dicendomi che e una pazzia. Per lui non avevo la minima possibilità di incontrarla. Alla fine c'è l'ho fatta. Come? Mi sono presentata alla receptionist in albergo dove alloggiava dicendo che sono sua amica, era così che mi sentivo dopo aver letto suo libro. Volevo conoscerla a tutti costi. Quando mi sono trovata davanti a lei all improvviso dall emozione non mi ricordavo niente di quell discorso che mi sono preparata. Non ci credevo che era li davanti a me e il mio sogno si e avverato. Sicuramente la sig.Gallmann all inizio mi ha preso per una pazza, ma quando ha visto le mie lacrime mi ha fatto sedere e così io ho cominciato a raccontarle la mia avventura. Kuki Gallmann e una persona speciale, ha un dono di farti sentire a tuo agio anche se non ti conosce e la ringrazierò per sempre di avermi ascoltato. Ho conservato il suo libro con la dedica e portachiavi ricamato di perline dalle donne keynote. Sarà sempre nel mio cuore. Un giorno, non so quando, vedrò la mia Africa perché e li che c'è la mia casa, il mio io.

redazione ha detto...

Se le persone condividessero le proprie emozioni come hai fatto tu con questo commento, questo mondo sarebbe migliore. Chiamale emozioni.

Anonimo ha detto...

penso davvero che non ci siano parole per descrivere le sensazioni che l'Africa ti da. sono stata in Kenya nel 2007, svolgendo volontariato in un villaggio a 70 km da nairobi. Makuyu. al mattino arrivavano 400 bimbi, dalla nursering alle medie. arrrivavano con un berrettino di lana, perchè alle 4 di notte in kenya fa freddo, facevano 10 o 15 km a piedi per raggiungere la scuola. una volta arrivati si toglievano la scarpe allacciate e appase al collo e si radunavano nel grosso cortile ombreggiato da acacie emormi e forti. i loro occhi grandi e pieni di vita mi hanno fatto innamorare perdutamente. ogni anno cerco di andare in Africa. Ho incontrato l'amore in mozambico, un ragazzo italiano anche lui viaggiatore... quando parlo con la gentedi queste mie emozioni, la maggior parte non capisce, presa dalla vita frenetica e piena di stupidi impegni da rispettare. vorrei che le persone aprissero un pò di più il cuore, vorrei che potessero vedere con i loro occhi cosa davvero l'Africa è capace di donarti.
tornata dal mio primo viaggio, circa due mesi dopo mi trovavo in macchina, la pioggia batteva sulla tetto della vettura e io ho cominciato a piangere...quel rumore mi ricordava la pioggia sulle sasupole di lamiera in kenya... piangevo e piangevo. non riuscivo a fermare le lacrime. arrivata al lavoro i colleghi mi chiesero se stessi bene. risposi: si, finolamente ho capito da dove arrivo. ora so dove posso trovare il mio posto. da allora devo tornarci ogni volta che posso. L'africa è vento che ti riempie i polmoni di libertà.

stefifer@alice.it

redazione ha detto...

I commenti più emozionanti, più terribilmente umani, li scrivono le persone che hanno conosciuto l'Africa. Un viaggio, ti cambia la vita, come in questo caso.

Anonimo ha detto...

Vorrei anch`io condivdere con voi la mia passione per l`Africa, ! Per me tutto e' nato dopo un viaggio in kenya fatto per caso con la voglia di scappare da una vita che mi andava molto stretta! A oggi sono ormai sette volte che sono andata e ogni volta sento che dvo tornare a ricongiungermi con la mia anima che lascio nella bianca spiaggia di Watamu.Sempre per caso ho scoperto Kuky che mi ha fatto capire quanto le sensazioni che io provavo erano le stesse che tutti coloro che viaggiano con il cuore riescono a sentire. L'Africa non e' solo la culla dell'umanita e ' la sua anima ecco perche' non possiamo fare a meno di lei.Grazie a Kuky che con la sua poesia mi consente di rivivere la magia di questa splendida terra grazie Kuky!
`

Anonimo ha detto...

Ciao, sono Andrea e ho lasciato un commento un paio di anni fa in questo sito. Ogni tanto entro e leggo gli aggiornamenti. Anche io come voi ho girato un pò l'africa "nera". Kenya, Tanzania e Namibia. E anche io 15 anni fa ho letto i libri di Kuki Gallman. Non la conoscevo, l'ho "trovata" in libreria. Tempo fa vivevo per viaggiare e l'Africa era il centro dei miei desideri e dei miei sogni. Proprio in quel periodo ho letto i libri della sig.ra Gallmann, donna che merita tutto il mio rispetto e la mia ammirazione. Quando mi fermo un attimo a pensare ammetto che i suoi racconti e le immagini delle sue storie mi tornano in mente e mi strappano un sorriso, malinconico forse, ma un sorriso. E tornano immagini della savana africana, spettacolo unico al mondo. I ritmi e i colori, gli odori e i sapori, i paesaggi e le sconfinate distese. Con il tempo mi sono adeguato alla ns vita dopo aver sognato come molti di stravolgerla. Ma mai sono mi sono trovato concorde con un aforisma come quello di uno scrittore americano, di cui nn ricordo il nome ma che dice: Non è la persona che fa un viaggio ma è il viaggio che fa la persona. Io sono fatto dai miei viaggi, soprattutto quelli in terra africana. E Kuki sicuramente ha partecipato a questa mia formazione. E di questo la ringrazierò per sempre anche se non dovessi mai conoscerla direttamente. I viaggi in africa e i suoi libri mi hanno permesso di non farmi travolgere dalla nostra vita pur vivendoci giornalmente e facendone parte. Mi sono costruito un guscio e una visione di vita che mi permette, come detto, di non farmi travolgere. E questo lo considero già un gran traguardo. Ciao a tutti e in particolar modo alla sig.ra Kuki se mai leggesse questo sito.
Andrea

redazione ha detto...

Caro Andrea, grazie per aver condiviso. Quanto dici, mi ha ricordato quanto ho scritto in La mia ribellione, tutta valigie e biglietti aerei. In particolare sono affezionato a questo passaggio: << Il “senso internazionale” ha una componente etica ed una conoscitiva; la prima è legata alla concezione che ognuno ha della vita, al concetto dell’uomo, della sua uguaglianza nella dignità, della solidarietà sociale, di un destino globale dell’umanità. Questo atteggiamento etico, che nella forma più matura si presenta come “amore per gli altri”, è indispensabile perché nello studio gli “altri” non siano considerati cose e numeri e variabili, ma esseri umani contrassegnati da una loro originalità e autenticità che solo il rispetto e la estimazione profonda permettono di penetrare con pazienza, tatto, oculatezza, nella consapevolezza che ogni realtà umana individuale o sociale ha le sue profondità nascoste che si traducono non sempre facilmente leggibili per chi osserva provenendo da un altro contesto culturale. >> (Orizio B., La pedagogia comparata, Brescia, 1977, pp. 60-61)

Anonimo ha detto...

Vi invidio tutti per la vostra capacità di esternare le vostre più profonde sensazioni. Io sono da poco tornata da un viaggio in Africa e sono tuttora senza parole, anzi faccio veramente fatica a rientrare nella quotidianità del mondo che mi circonda. Ho come il cuore "gonfio", la mente in subbuglio e una voglia di cambiare la mia vita che in realtà si sta traducendo in una sorta di paralisi totale.

Anonimo ha detto...

Credo siano le sensazioni di molti di coloro che viaggiano in Africa...se poi è la prima volta, beh.....ti capisco benissimo. Solo il tempo ti farà capire se potrai farne a meno o se invece avrai il coraggio di immergerti completamente cambiando la tua vita ....Oppure dovrai adeguarti, come ho fatto io. Ma non dimenticare mai le sensazioni e le emozioni che l'africa ti da dato. Fanne buon uso per avere una vita migliore anche se rimani qui. C'è tanta superficialità nel nostro mondo occidentale, c'è tanta gente che non vuol lasciare andare il proprio cuore a nuove sensazioni e nuove emozioni, presa com'è dal correre quotidiano o dal dover fare sempre qualcosa.....La cosa più grande che l'Africa mi ha dato non sono stati i suoi paesaggi meravigliosi ma bensì le sensazioni che ho provato davanti a quei paesaggi e davanti a quella gente. In Africa c'è di tutto, c'è tanto male, rabbia, dolore, prepotenze e soprusi. E' un mondo che noi occidentali facciamo fatica a capire. Ma perchè a molti, una volta andati, rimane nel cuore? L'Africa è un continente, con mille sfaccettature. E' un continente duro, faticoso e selvaggio. Ma cosa ci spinge ogni tanto a visitarlo? Non so, non me lo sono ancora spiegato e probabilmente, anche avendone la possibilità, non ci abiterei mai. Ma ogni volta che ci vado mi sembra di essere a casa....l'Africa è l'Africa, è il sogno di molti di noi...attrae in maniera quasi ossessiva e non ti abbandona più....Un pezzo di Africa rimane in ognuno che ci è stato......ciao Andrea

Unknown ha detto...

Mi hai fatto veramente commuovere grazie

Anonimo ha detto...

Ciao Nadia, sei mai partita....?

Unknown ha detto...

Oddio, com'è difficile iniziare...allora ho letto tutti i commenti e molti mi hanno fatto commuovere, trovo incredibile che ancora tanta gente scriva in questo blog(si dice così?)visto che è iniziato tanti anni fa , ma questo dimostra indubbiamente l'enorme affetto nei confronti di kuki. Ho cominciato a leggere i suoi libri subito dopo aver divorato "E nel cuore un leone" libro bellissimo scritto dalla moglie di un ranger del Kruger park. Quel libro lo avevo intravisto in una vetrina mentre bighellonavo annoiata aspettando la fine della lezione di judo di mia figlia. Dalla prima occhiata nn avevo avuto dubbi : doveva essere mio , il leone abbracciato alla scrittrice mi ammaliava, nn riuscivo a staccare gli occhi. Cominciai avidamente la lettura e più leggevo e più mi risvegliavo. I paesaggi africani e i suoi animali mi travolgevano in un tumulto di emozioni senza fine. Ero come una pianta avvizzita a cui improvvisamente veniva data l'acqua. Mio padre, che mi amava teneramente, vedendo ciò che quel libro era stato in grado di fare, andò in libreria e mi comprò un libro della Gullmann. Poi seguirono gli altri e quando finirono li lesse anche mio padre, appassionato anche lui d'Africa. Sono stati i suoi ultimi libri e gli hanno regalato le sue ultime ore più belle, le avventure alle quali aveva dovuto rinunciare per crescere noi. Per questo sarò per sempre grata a kuki e per questo, da quando le hanno sparato, mi alzo ogni mattina augurandole di migliorare perché il mondo e soprattutto l'Africa perderebbe la sua stella più bella. Silvana Santucci

Anonimo ha detto...

Che dire sarò banale ma penso che purtroppo sia giunto il momento di tornare in Italia quelli non scherzano!
Guardate come hanno ridotto Di Stefano, Kuki ha già dato moltissimo un marito e un figlio penso che basti!
Massimo Pasticci da Perugia

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