Immaginate per un istante di aver perso tutto. Di non aver nulla, proprio nulla, se non indosso degli stracci pregni di fatica. C'è solo una cosa che vi mantiene in vita. La speranza. La speranza di una vita migliore. I love you England. Il miraggio di un mondo, di una vita migliore. Le immagini che riporto raccontano della situazione a Calais, il punto ed il porto più vicino alla sognata Gran Bretagna. In Italia li confortiamo ad andare verso Nord. Li vediamo passare. Qualcuno rimane ma molti devono proseguire verso nord. « Dove vai? Non lo so, ma devo andare verso nord ». Hanno dentro questa missione da compiere vivi o morti. Eccoli quindi rischiare l'inverosimile, con la forza della disperazione. Se non sono già morti sul fondo del Mediterraneo vedendo prima morire la propria moglie e i propri bambini, ora rischieranno di essere divorati dalle ruote di un tir o di morire lentamente soffocati al loro interno. Ed allora nasce spontanea una domanda. Armi, l’export italiano vale 2,7 miliardi. Anche verso i paesi in guerra. Ma ne vale veramente la pena? Ma ce l'abbiamo ancora una morale, oppure è l'indifferenza che ci divora? La risposta. Le armi che abbiamo venduto e che vendiamo, ci tornano indietro come spettri. Vendiamo le armi anche a paesi in guerra, ma ci disturba vederne le conseguenze.
Campo profughi improvvisato a Calais, Francia. |