domenica 3 ottobre 2010
La purezza imperiale della natura conquista l'Olimpico
domenica 7 giugno 2009
Spiaggia di Boccasette a Porto Tolle: la natura, la centrale e il rigassificatore
Rigassificatore visto dalla località Boccasette; Partito da Algeciras – sullo Stretto di Gibilterra – 20 giorni fa, il rigassificatore Adriatic LNG è stato inaugurato, il 20 settembre 2008 presso il terminale di Porto Viro, a Rovigo, alla presenza del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Posizionato a 15 chilometri dalla costa veneta, il terminale è stato calato fino a toccare il fondo marino a 28 metri di profondità, immettendo acqua marina nella parte inferiore e nei compartimenti laterali della struttura e successivamente 300.000 tonnellate di zavorra solida destinate a stabilizzarla. L’operatività dell’impianto è prevista per il 2009, dopo la realizzazione delle strutture di ormeggio e il collegamento con il metanodotto che porterà il gas sulla terraferma. L’impianto, che fa capo a Terminale GNL Adriatico Srl - società partecipata da Qatar Terminal Limited (45%), ExxonMobil Italiana Gas (45%) e Edison (10%) - sarà la prima struttura offshore al mondo per la ricezione, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale liquefatto. Il terminale GNL sarà in grado di rigassificare 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, aumentando del 200% la capacità di rigassificazione dell’Italia e coprendo il 10% del fabbisogno nazionale di gas. L’impianto contribuirà quindi in maniera determinante a incrementare la sicurezza energetica del Paese, nonché la competitività sul mercato italiano del gas naturale. Il rigassificatore e le strutture connesse sono state realizzate nel rispetto dei più elevati standard internazionali di rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Il progetto ha ottenuto parere favorevole in 4 diverse Valutazioni di Impatto Ambientale. Il gas liquefatto proverrà dal Qatar, il più grande giacimento al mondo di gas. Fonte: società edison (www.edison.com)
martedì 7 ottobre 2008
Dal Castello di San Pelagio, noi voliamo su Vienna
Il lancio dei manifesti su Vienna. In alto a destra è individuabile la cattedrale di santo Stefano
All’esterno, nei giardini, sono stati collocati 7 aerei (Republic RF 84F, Grumman HU-16A ALbatross, Aermacchi MB 308 e MB 326), 2 elicotteri Augusta Bell AB 204 e AB-47J, 5 alianti e motoalianti e 2 missili (Nike Hercules e Nike Ajax).
Subito dopo l'inizio del XX secolo vennero utilizzati dei piccioni con una macchina fotografica attaccata al petto per ottenere fotografie a distanze considerevoli. Questo sistema presentava ovvie imprecisioni e problemi. http://www.nasm.si.edu/exhibitions/lae/script/be_first2.htm#pigeon
Missile terra aria NiKE Hercules che svetta a 8 metri di altezza dalla sua rampa.
Sciretti Alberto inseguito da un'oca nel giardino del castello di San Pelagio (PD)
venerdì 19 ottobre 2007
In memoria di Angelo D'Arrigo: dove osano solo le aquile
Laureato all'Università dello Sport di Parigi nel 1981, dopo aver ottenuto i brevetti di istruttore di volo libero con deltaplano e parapendio, di guida alpina e di maestro di sci, si distingue in gare internazionali vincendo campionati mondiali ed europei di volo libero. Abbandona poi il circuito agonistico dedicandosi a progetti che uniscono la sua passione per il volo con la ricerca scientifica aeronautica e sugli uccelli migratori, segnando vari record mondiali di traversata in volo senza motore.
Nel 2001 sorvola il Sahara e il Mar Mediterraneo seguendo la rotta dei falchi migratori.
Nel 2002 compie la traversata in deltaplano sulla Siberia. Il progetto, in collaborazione con il Russian Research Institute for Nature and Protection di Mosca, vede D'Arrigo guidare per 5.300 km uno stormo di gru siberiane, specie in via d'estinzione, nate in cattività, reintroducendole così nel loro habitat naturale.
Nel 2004 vola sopra l'Everest con un'aquila nepalese, un altro record mondiale. L'avventura è raccontata nell'emozionante ''Flying Over Everest'' di Fabio Toncelli.
Nel 2006 segue la rotta migratoria dei condor sulle montagne dellAconcagua nella Cordigliera delle Ande.
Muore nel 2006 in un incidente durante una dimostrazione di volo a Comiso: l'aereo da turismo su cui si trovava come passeggero, pilotato da un Generale dell'Aeronautica Militare Italiana, precipita da un'altezza di 200 metri per cause ancora da stabilire.
In memoria di suo marito, la vedova Laura Mancuso ha istituito la Fondazione Angelo d'Arrigo, un ente di benificenza.
La Doc Lab - National Geographic Channel in associazione con Rai Uno,hanno prodotto il documentario di Marco Visalberghi "Nati per volare", dedicato ad Angelo d'Arrigo e alla sua battaglia per la salvaguardia dei condor, che è stato presentato in anteprima mondiale nel marzo 2007.
I record:
Angelo d'Arrigo è attualmente detentore dei seguenti record:
Prima traversata in solitario del Mediterraneo in deltamotore: Catania (IT) / Il Cairo (EG)
Prima traversata in solitario del Sahara in deltamotore: Il Cairo (EG) / Casablanca (MA)
Prima traversata del Sahara in deltaplano
Prima traversata del Mediterraneo in deltaplano
Prima traversata della Siberia in deltaplano
Primo sorvolo dell'Everest in deltaplano
Record di distanza deltamotore no stop: 1830 km
Record di altitudine con deltamotore: 9.100 mt
Record di altitudine con delta idrovolante: 6.500 mt
Record di velocita ascensionale in deltamotore
Record di altitudine in deltaplano sull'etna 6.480mt
[2] AA.VV, Venezia e le sue Lagune, II, Stab. Tip. Antonelli, Venezia 1847, p. 2005; C. G. Filiasi, Memorie storiche dei Veneti primi e secondi, VI, Fenzo, Venezia 1796-98 , p. 176.
[3] Un Decreto del Ministero dei Trasporti, ha costituito in quest’ultimi anni la Bird Strike Committee Italy (BSCI), un'apposita commissione per il controllo del livello di popolazione dei volatili negli aeroporti e per lo studio dei sistemi di prevenzione e di allontanamento. Nella realtà aeronautica, le collisioni tra uccelli ed aeroplani non comportano un grosso pericolo per i passeggeri. Dalle casistiche, non risultano casi d'impatto conclusi in modo drammatico. Questi inconvenienti avvengono quasi esclusivamente nelle fasi di atterraggio e decollo. Per ovviare a ciò, qualche aeroporto è ricorso allora ad un metodo che può essere definito ‘ecologico-naturale’. Si tratta dell'impiego dei falchi in funzione di ‘gendarmi’ aeroportuali. Quest'attività non ha riscontrato successo sul territorio nazionale, al punto che solo tre aeroporti usano questo sistema. Il primo esperimento fu fatto nell'aeroporto di Milano; gli attivi attualmente sono Torino Caselle, Ronchi dei Legionari in Friuli ed il Marco Polo di Tessera (VE). In quest’ultimo, i falchi ‘arruolati’ (della specie pellegrini, sacri ed altri) vivono in un particolare regime di semi-libertà. Passano abitualmente il loro tempo su un piccolo e anatomico supporto circolare, al quale sono simbolicamente assicurati da una cordicella. Una volta al giorno, anche se non c'è una reale necessità operativa, il falconiere fa volare, a turno, ogni soggetto. Prima viene controllato il peso e poi, con un cappuccetto in testa, vengono portati in una zona idonea dell'aeroporto. Fonte: Gianni di Lenardo, Responsabile del servizio di falconeria presso l'aeroporto "Marco Polo" di Venezia Tessera.