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sabato 1 marzo 2014

Io condottiero berbero in esplorazione a Gran Canaria. La mia felicità in un' isola.


Se mi fermo e penso, penso che in questa vita le vacanze più saporite e spensierate le ho fatte su delle isole. Un decina di estati in Corsica durante l'infanzia, poi Malta, Creta, Palma di Maiorca, però, però, con una precisazione; le isole vulcaniche, hanno qualcosa ancora in più. Mi porto Santorini nel cuore. Adesso posso aggiungervi Gran Canaria. Entrambe isole vulcaniche, hanno quella sabbia dorata con striature nere che sembra darti una sferzata come il pepe. Anche i posti, come le persone ci trasmettono o ci tolgono energie. Gran Canaria, sembra ancora emanare quei primordiali sconvolgimenti che la videro nascere. Quest'isola vive di estremi. Cavalcando l'isola, scivolando dal suo deserto di Maspalomas alle sue montagne, vedi dieci arcobaleni in un giorno, acquazzoni, neve, grandine, pioggia, ma sopratutto tanto tanto sole. Sole tutto l'anno. E le palme. E i cactus. Cosa aspettate a prenotare io non lo so. Ma andatevi a mangiare i cachi nel deserto. La brezza fresca ti mantiene di buon umore e solleva quei cavalloni con cui ci piaceva tanto giocare quando eravamo bambini. Ho fatto il bagno ricordandomi di rispettare l'Oceano Atlantico. E quante avventure alla scoperta delle caverne dei Guanci, indigeni aborigeni delle Canarie, popolazione nativa stimata nella imponente cifra di 30000 o 40000 persone che abitava queste isole prima della colonizzazione da parte degli spagnoli. Gli ultimi indigeni Guanci, sterminati per l'impreparazione militare e le malattie portati dai conquistadores vissero fino al 1496. Quando visiti le montagne, guardali gli anfratti, sono leggenda. Per sfuggire alle preparatissime truppe europee, si ritirarono in caverne naturali o artificiali, situate nelle parti montuose. Qui si distinse Doramas, un condottiero berbero, guerriero delle Isole Canarie, uno dei capi della resistenza degli indigeni dell'isola di Gran Canaria. Egli, un gigante della resistenza, si oppose strenuamente all'invasione rifugiandosi su quel monte che oggi, in sua memoria, si chiama Monte Doramas. Ed allora sono fiero anch'io di come l'ho esplorata. Non mi sono limitato a depositarmi sulla spiaggia come una balena. Ho vissuto, ho lottato. Ho cercato di sintetizzare tutto questo, nel video che ho sopra incorporato. Lottate e viaggiate per rimanere vivi. Riempitevi di emozioni. Nasciamo come sterili bottiglie vuote, per riempirsi di buon vino bisogna che mettiamo in viaggio la nostra anima. 

lunedì 30 dicembre 2013

Quella voglia di mare a Capodanno.

Alberto, Norfolk Coast Path.
Quando penso a Capodanno guardo sempre verso il mare come riflesso condizionato e qui a Cambridge guardo al Norfolk seaside. Vado a congelarmi a Cromer, ma le sensazioni che solo il mare riesce a dare valgono le sferzate gelide del vento del Mare del Nord. Ho qualche buona bottiglia di buon vino bianco frizzante e fruttato (prosecco di Treviso) da scolarmi in compagnia di amici lungo la Norfolk Coast Path. Un tavolo prenotato a Cromer come sempre all'ultimo nel ristorante italiano Bella Vista. Le mie ultime parole quest'anno le riprendo dal subcomandante Marcos. 

Questa è l'ora del male e del malvagio. Non si nascondono più, camminano alla luce del Sole e alla luce del Sole appestano e imputridiscono tutto ciò che toccano. Di notte no. La notte... la notte è nostra.

dal libro "Racconti per una solitudine insonne" di Subcomandante Insurgente Marcos


Alberto, Norfolk Coast Path.


domenica 22 dicembre 2013

Vittorio Arrigoni, approfondire la sua storia è un atto rivoluzionario.


Ci sono delle parole scolpite nel Blog di Vittorio Arrigoni che meritano il nostro approfondimento.

"Guerriglia alla prigionia dell'Informazione. Contro la corruzione dell'industria mediatica, il bigottismo dei ceti medi, l'imperdonabile assopimento della coscienza civile. La brama di Verità prima di ogni anelito, l'abrasiva denuncia, verso la dissoluzione di ogni soluzione precostituita, L'infanticidio di ogni certezza indotta. La polvere nera della coercizione entro le narici di una crisi di rigetto. L'abbuffata di un pasto nudo, crudo amaro quanto basta per non poter esser digerito."

Io non dimentico Vittorio Arrigoni

Per chi volesse approfondire, la sua storia completa si trova in un bellissimo documentario su Al Jazeera World che raccomando vivamente. Un filmato ovviamente che non vedrete sulle televisioni italiane occupate dalla superficialità.

Precedenti miei post su Vittorio Arrigoni:
  1. 'Un vincitore è un sognatore che non hai mai smesso di sognare. Vittorio Arrigoni, un vincitore.'
  2.  'Vittorio Arrigoni scrisse del suo Battello Ebbro ("Le bateau ivre") come Arthur Rimbaud e disse: "brillerò anche per coloro che non hanno osato
  3. ISRAELE VERGOGNA: Vittorio Arrigoni era sulla black-list degli israeliani che lo avevano già picchiato e lui aveva pensato che lo avrebbero ucciso.

lunedì 30 settembre 2013

Wales, I turn to you.

Me, in Wales 29-09-2013. Panorama Walk (Llangollen)
When the world is darker than I can understand.
When nothing turns out the way I planned.
When the sky turns grey and there's no end in sight.
When I can't sleep through the lonely night.

Wales, I turn to you. Like a flower leaning toward the sun.
I turn to you. 'Cos you're the only one.

lunedì 1 aprile 2013

My tribute to beauty of England.


This is the reason why I fell in love with England. I took these pictures in Dorset, Devon, Cornwall, Somerset, during the fantastic summer of 2012.

mercoledì 26 dicembre 2012

Dopo oltre cinque anni, un Blogger va in pensione.



One Republic - Secrets + Tesla Coil (The Sorcerer's Apprentice Remix)

"I need another story
Something to get off my chest
My life gets kinda boring"

Da oltre cinque anni questo blog resiste alle intemperie della vita. Poi arriva fatidico quel momento, e prima o poi arriva per tutte le cose, dove tu, blogger, capisci che il tuo treno, dopo tante avventure, è arrivato a destinazione e le tue idee non vedono l'ora di scendere per sentirsi più libere. Sul treno resti solo tu, che ancora caparbiamente cerchi di continuare l'esperienza, come se non dovesse finire mai. Aggiorni ed aggiorni il blog, ma il treno è fermo e ciuf ciuf non ti emozioni più scrivendo e condividendo. Ricicli e rilanci le notizie dei quotidiani, ma non sei più te veramente a generare contenuti.  Originalità e passione, sono locomotive importanti per un blogger. Chissà, sarà che quando ho aperto il blog ero sugli "enti" o ora viaggio sugli "enta", ho perso spinta propulsiva e da parecchio tempo mi chiedevo se ci fosse una fermata anche per me, per scendere e pensare qualcos'altro. Non che abbia smesso di viaggiare o di macinare idee o che non mi senta più "in esplorazione"; tra pochi giorni, per l'ultimo dell'anno, visiterò The North York Moors National Park nello Yorkshire. Potrei portarmi tutta l'attrezzatura per fare foto e video e poi condividere questo viaggio nella natura come ho sempre fatto in questi lunghi cinque anni, ma è proprio qui che metto un ginocchio a terra e valuto di fermarmi. Sono stanco di fare e di sentirmi blogger. Ho ancora tutto il materiale della Cornovaglia visitata quest'estate da pubblicare e non trovo le energie per farlo. Pensione, pensione, pensione. Una volta annessa l'Inghilterra, dove vivo da più di un anno, nei prossimi anni sarà la volta di esplorare spero la Nuova Zelanda, l'Australia, l'Argentina. Onestamente, questa parte del viaggio in esplorazione, preferisco tenermela per me. Provate voi a tenere un blog in vita per oltre cinque anni. Non voglio paragonarlo ad un figlio sia chiaro, ma se amate la creatura gli dedicherete ore, giorni, intere settimane. Postare immagini e raccontarle onestamente in modo possibilmente non banale, è particolarmente impegnativo; richiede tempo ed energie che vorrei nel prossimo futuro dedicare a me stesso ed alle persone che mi sono vicino. Desidero godermi i momenti belli di questa vita, senza dover continuamente scattare o riprendere con la videocamera. Credo di aver immesso una tale quantità di contenuti su Google, che all'opposto ora desidero farmi da parte, possibilmente anche abbandonando la caciara dei social network. In fondo le persone che più stimo non hanno neanche un profilo Facebook e probabilmente non sanno cosa sia un tweet. Riassumendo, interrompere la condivisione in un'epoca dove tutti condividono è un fatto che devo dire si preannuncia entusiasmante. In fondo, essere originali è un modo per andare avanti e continuare la propria rivoluzione. Nei prossimi mesi, con calma posto le ultime cartucce. Materiale che ho girato con l'intento di condividerlo e poi, immancabile, un video conclusivo prima della meritata pensione. Ho sempre scritto agli italiani del futuro, alle persone che verranno, visto che negli anni in cui scrivevo il mio paese, mediasetizzato, era in preda ad una involuzione cattoberlusconiana. A voi del futuro, in un natale futuro, Buon Natale e felice anno nuovo.

Alberto, blogger dimissionario.



sabato 6 ottobre 2012

My rebellion, all luggage and airline tickets.

Me flying in Cornwall, August 2012.
I am writing alfresco from the garden of a semi-detached house in a green village just outside Cambridge. I blew 33 years few days ago. I left my country with no regrets by one of many Mayflower crossing the English Channel with many young dreamers, "Puritans", rebels fleeing Catholic Italy.

mercoledì 29 agosto 2012

Nils Olof Wessberg e Karen Morgenson. Il loro paradiso nella natura.

Nils Olof Wessberg
C'è una storia da raccontare. Non ne ho trovato traccia in italiano. Una storia vera. C'era una volta uno svedese Nils Olof Wessberg e sua moglie danese Karen Morgenson.

venerdì 13 luglio 2012

La mia ribellione, tutta valigie e biglietti aerei.


Ho scattato questa foto nella Holkham Hall (UK) e l'ho scelta a rappresentare questa lettera.

Scrivo al fresco dal giardino di una semi-detached, in un verdeggiante villaggio nella cintura di Cambridge. Pochi giorni e soffio 33 anni. Me ne sono andato senza rimpianti su uno dei tanti Mayflower  che attraversano la Manica facendo sognare tanti giovani "puritani", ribelli in fuga dall'Italia cattolica.

lunedì 9 aprile 2012

Oltre confine, la New Forest.

Ho fotografato questo bellissimo pony nella New Forest (UK)
"Oltre confine, che cosa c'é, ci sará un posto fatto apposta per me, oltre il confine la libertá" canta Antonello Venditti in "Oltre il confine". Giá, la New Forest si trova oltre confine, in Gran Bretagna. Qui di seguito una selezione delle fotografie scattate. Questa immensa antica foresta é la piú grande estensione di boschi, prati e brughiere dopo le Highlands scozzesi. Vedrete, vedrete, che la sua caratteristica sono piccoli cavallini, ponies, che scorazzano finalmente liberi. Una avventura. Altra cosa, Lyndhurst, caratteristica cittadina,  merita una passeggiata.  Nominata foresta reale venne difesa nei secoli dei secoli da regole severissime allo scopo di mantenerla una intatta riserva di caccia per il sovrano. Un tribunale apposito (Verderers Court) é responsabile della tutela e della manutenzione della foresta. Una esperienza da ripetersi in Italia, dove i tribunali sono poco ancorati alla tutela della natura e del territorio.
New Forest (UK)

New Forest (UK)

New Forest (UK

New Forest (UK)

In esplorazione oltre confine.


Un pony un po' piú irriquieto degli altri. Nobile portamento.



I ponies pascolano nella New Forest (UK)

Verso il tramonto i ponies si raggruppano in pacifici branchi.

Gli occhi di un pony.

Knightwood Oak, quercia che si ritiene abbia piú di 400 anni a Lyndhurst.

venerdì 30 marzo 2012

In esplorazione.

Ritratto in esplorazione (New Forest; UK)
Pubblico, e consegno quindi in pasto a Google, queste due foto in alta risoluzione che mi ritraggono pochi giorni or sono in esplorazione nella New Forest, la piú grande estensione di boschi, prati e brughiere della Gran Bretagna dopo le Highland scozzesi. Sono di ritorno anche da Stonehenge. Domani affronto la Norfolk Coast Path. Son partito in esplorazione, me ne sono andato "Ciao", il mio tributo al grande compianto Lucio Dalla. Il computer é solo un mero strumento di condivisione, la vita é l'esplorazione.

In esplorazione (New Forest, UK)

mercoledì 28 marzo 2012

Kuki Gallmann asks for help: seven elephant killed just in the first couple of months of 2012

Kuki Gallmann and her dauther Sveva protectors of nature.
Kuki Gallmann, famous author for his tales of Africa, is battling amongst flames and the most torrid ceaseless wind.That's not all. The property, OI ari Nyro in Kenya, to which she devoted his life, for whom life has lost the people dearest to her, is besieged by poachers. The poachers have targeted elephants in the reserve and they burn vegetation to drive out the elephants and then slaughter them with blows of Kalashnikovs. She is trying to protect the foundation created in the memory of her husband Paolo and son Emanuele, which Kuki buried in the same land protected when they are dead, both in the early eighties. The symbol of the foundation consists of two acacia trees. One smaller, one bigger. Months after the death of her husband, gave birth to a daughter, Sveva. With her now trying to save the reserve.
The tragedy is the resurgence of poaching with escalation beyond our control and seven elephant killed just in the first couple of months of 2012.
Kuki decided to launch his appeal beyond the borders of the country that lives. She says "We lost now almost half conservancy. Concentrating on saving lodges and forest. Fires were set at regularly intervals. Suspect is a group of three notorious poachers who had shot one of our rangers in the past too. We have managed to get before them tusks of seven out of the last 8 elephants they killed.She and her team are tired. They sleep outside, eat outside, take turns. The dry wind carries the fire of this period and the sky is red. "Pray for rain" asks Kuki, pray for rain. Alone can not do it. "We are tired, we're all too tired."

mercoledì 21 marzo 2012

Un inno alla corsa, la vita.


Video girato nel tragitto da casa mia fino al fiume Cam. 

Gli anni passano. Ti stai riposando all'ombra. Ti giunge notizia che un tuo lontano amico corre fottutamente i 10km in 59 minuti. Tu sei fermo, lui corre come una antilope nel tuo paese in bancarotta. Ti desti all'improvviso. Corri all'armadio, indossi velocemente una maglietta e i pantaloncini da combattimento, fissi una camrecorder su una sella per fargli vedere che sei ancora vivo, esci dal cono d'ombra e corri come un leone fendendo l'aria. Corri e senti le ali ai piedi. Dagli gas. Musica su youtube. Un inno alla corsa, la vita. Caro amico mio, the years pass, but I'm still running, along the Cam.

sabato 17 marzo 2012

Pecoranera meglio se antagonista.

Devis Bonanni, una pecora nera che ha scritto "Africa".
Il 20 Aprile 2010 dedicai un post a Devis ed al suo progetto di Ecovillaggio. Trovandomi alla Marsilio Editori alla fine del 2010 pensai bene, sconfinando rispetto alle mansioni attribuitemi (quanto é bello sconfinare e quanto é triste e noioso replicare meramente le proprie mansioni senza creativitá), di proporre un progetto editoriale su questa storia che ora vede finalmente la luce in un libro intitolato "Pecoranera. Un ragazzo che ha scelto di vivere nella natura" con tanto di articolo del Corriere in pompa magna . All'epoca ricordo passai due notti a lavorare fervidamente su un file in powerpoint che doveva spaccare, volevo che fungesse da testa d'ariete e sfondasse la porta dell'Editore scettico e diffidente ai facili entusiasmi. Piú passano gli anni e piú mi rendo conto come dei piccoli gesti possono cambiare lo scorrere delle cose. In questo senso "Il favoloso mondo di Amélie" é un film da guardare. Pochi giorni or sono, ho scritto una lettera di encomio dedicata ad un professore di Inglese che a mio modo di vedere nel mio college a Cambridge si distingue per creativitá. Tra le altre cose scrissi: "Sometimes you can see the perfect teacher in a film (The Emperor's Club and Dead Poets Society for example), I think I have been lucky to have find him in the reality." Il giorno dopo lo stesso Professore dovendo scrivere delle frasi ipotetiche alla lavagna si é lasciato andare dalla commozione ed ha scritto la seguente frase che traduco direttamente: "Se non avessi ricevuto una lettera di incoraggiamento, oggi avrei dato le dimissioni". Mi é venuta la pella d'oca. Nel tuo piccolo il mondo si puó migliorare. Insomma, quando provi una emozione, quando senti che qualcosa va fatto, fallo e combatti con grinta.

martedì 15 novembre 2011

Un adolescente di terza età in giro per il mondo in moto Guzzi con il Toporso.


Si chiama Claudio Giovenzana, uno psicologo, fotografo e videomaker di professione. Ama definirsi un “adolescente di terza età” per vari motivi, uno forse è la sindrome di Peter Pan, incurabile anche se ha 33 anni, un’altro è perchè sta viaggiando in moto da 3 anni e 50.000 km con il suo compagno di avventura, un orsacchiotto, il Toporso. La strada lo porta da tante parti, conoscendo gente, fotografando, facendo video e scrivendo taccuini. A lui piacciono le storie delle persone, le leggende, la ricerca della felicità. A lui piace il profumo dell'avventura, la vita on the road, i grandi scrittori di viaggio. Il suo sito internet http://www.longwalk.it/

lunedì 14 novembre 2011

Correndo sulla storia della roman road a Cambridge ho incontrato chi protegge le farfalle.

La strada romana che da Cambridge (Wandlebury Country Park) si dirige verso Horseheath.
Qui a Cambridge insolitamente il tempo è molto mite, quindi ieri pomeriggio ne ho approfittato per andare a studiare inglese sotto al sole al Magog Down, una grande parco dove gli inglesi amano liberare i loro cani, a dir poco festanti dal poter disporre di così tanti acri d'erba. Ad un tiro di schioppo il bellissimo Wandlebury Country Park dove invece solitamente vado a correre. La scoperta più entusiasmante però è stata quando ho scoperto un link con la storia romana; esiste un gate (vedi foto sotto) tra il parco ed una antica strada romana di 2000 anni or sono! Inutile dire che lo storico che vi scrive oggi era di gran carriera a correre lungo questa strada.


Gate tra il Wandlebury Country Park e la strada romana.

Il destino ha voluto che dopo aver percorso correndo un buon tratto della roman road sia stato avvicinato da una signora gentilissima che in seguito si è rivelata proprio la referente dell'associazione Friends of the Roman Road and Fleam Dyke; la signora, che chiamerò la protettrice delle farfalle, smentendo qualsiasi luogo comune che vede gli inglesi riservati ed introversi, non solo si è prodigata nel darmi del materiale informativo sui luoghi che stavo scoprendo ma si è anche offerta di accompagnarmi fino a casa in macchina visto che stava diventando buio. Camminando per chilometri lungo la roman road si può realizzare l'ottimo stato di conservazione della campagna inglese. Qua e là qualche accogliente fattoria, ma nessuna costruzione o colata di cemento fuori luogo. La vista può rilassarsi in un territorio scarsamente antropizzato. Qui di seguito altre foto che ho scattato.

Una signora ed il suo cane sulla roman road.
Ciò che mi ha veramente colpito dell'Inghilterra è l'intensa attività dei volontari; in questo caso gli amici della strada romana si adoperano per conservare e valorizzare la flora e la fauna, rimuovendo le piante infestanti, ripristinando le distese di fiori che avevano reso famosa quest'area, prodigandosi al mantenimento dei vecchi faggi e delle siepi ed istallando bacheche informative come quella che riporto nella fotografia sotto. I volontari (The Friends) catalogano inoltre le farfalle e non c'è mattina fredda che tenga, visto che l'entusiasmo come sempre è ciò che scalda il cuore. Ho sempre gioito nel vedere una bellissima farfalla, non mi era mai venuto in mente che anche loro avessero bisogno di essere protette.

Tavole informative sulla roman road installate grazie al Friends of the Roman Road and Fleam Dyke

Sulla roman road si incontrano nature lovers, corridori e ciclisti.

Gli alberi che si protendono sulla roman road sono popolati da tantissimi scoiattoli che con i loro rumori accompagneranno la vostra passeggiata.
Dai campi che affiancano la roman road si alza il canto strozzato di decine e decine di fagiani rumorosi. Nella foto eccone uno colto nell'atto lentissimo e goffo di fuggire.

giovedì 20 ottobre 2011

Loch Ness, non ho visto Nessie.


Ecco il mio video sul lago di Loch Ness, divenuto famoso per gli avvistamenti del raro "Nessie", un ipotetico mostro, che probabilmente si è negato alla mia vista. Provateci voi, con me ha preso paura. 

Paesaggio delle Highlands scozzesi prossime al lago di Loch Ness.
Il miglior modo per godersi il lago di Loch Ness è sicuramente dal Urquhart Castle di cui propongo questa rassegna di foto






Alberto Sciretti alle sponde del lago di Loch Ness. Non ho visto Nessie.

mercoledì 19 ottobre 2011

Foto in esplorazione.


Ho scovato questa foto di Carsten Peter sfogliando il National Geographic, rivista impedibile per chi come me si sente in esplorazione. Questa foto, che riprende il Kanangra Main Canyon in Australia, può proprio rappresentare quello stato d'animo che le persone tendono a soffocare per una vita plastificata priva di emozioni. Invece essere lì, condividere quel momento con le persone che ami, è la vita.

sabato 15 ottobre 2011

In esplorazione nel Tempio dei Quattro Venti al Castle Howard.

Il Tempio dei Quattro Venti (1725-28), una costruzione a forma di cubo sovrastata da una cupola, rappresenta una chiara reminiscenza del Pantheon. Conosciuto originariamente come Tempio di Diana si trova proprio nella tenuta di campagna del Castle Howard.
A gennaio 2011, ho visitato Castle Howard, una residenza di campagna inglese che sorge poco distante dalla città di York, nella regione del North Yorkshire in Gran Bretagna.  Vi propongo una rassegna di foto che ho scattato perché è sicuramente tra i must da visitare, essendo una delle più grandi residenze private dell'Inghilterra ed in particolare quella della famiglia Howard per tre secoli. Provate a pensare dalle foto, che spettacolo in primavera. 

Castle Howard
Castle Howard
Il Tempio dei Quattro Venti.
Il Tempio dei Quattro Venti
La campagna inglese vista dal Tempio dei Quattro Venti. Notate il ponte, The New River Bridge, il ponte più bello che abbia mai  visto in vita mia. 
Chi sarà mai? Il sottoscritto che ha voluto firmare questa foto. In una simile dimensione, sprofondato nell'essenza più pura del landscape (paesaggio), infatti ci si sente al centro della Terra. 
Veduta della campagna limitrofa dal Tempio dei Quattro Venti
Tempio dei Quattro Venti
Statua al tramonto nei pressi del Tempio.
Laghetto ghiacciato nei pressi del Tempio dei Quattro Venti 

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