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sabato 10 novembre 2018

Salvini, l'UOMO NUOVO disumanizzato

ll mondo nuovo ha conseguito benessere e una soddisfazione pressoché generale solo per ritrovarsi popolato da creature con fattezze umane, ma spiritualmente ritardate. Consumano, fornicano, assumono "soma", giocano a "palla centrifuga", azionano le macchine che rendono possibile tutto ciò. Non leggono, non scrivono, non pensano, non amano, ne si autogovernano. Arte e scienza, virtù e religione, famiglia e amicizia sono passate di moda. Quel che più conta è la salute fisica, la gratificazione immediata. "Non rimandare mai a domani il divertimento di oggi". Nessuno aspira a qualcosa di più. L'uomo nuovo è così disumanizzato che non si rende neppure conto di ciò che ha perso. Sotto il guanto di velluto di un umanitarismo efficacemente supportato da manipolazione genetica, impiego di sostanze psicoattive, ipnopedia e divertimenti ipertecnologici, l'umanità è finalmente riuscita a sconfiggere le malattie, l'aggressività, la guerra, l'ansia, la sofferenza, il senso di colpa, l'invidia e il dolore. Ma il prezzo di tale vittoria ha un nome: omogeneizzazione, mediocrità, divertimenti banali, affetti superficiali, gusti triviali, falso appagamento, incapacità di provare amore e desiderio.

martedì 8 luglio 2014

Mentire per tradire, la pratica diffusa del doping della menzogna.

Lance Edward Armstrong è un ex ciclista statunitense, professionista dal 1992 al 2011, capace di conquistare per sette volte consecutive il Tour de France (record nella storia della corsa francese) dal 1999 al 2005, attraverso il sistematico e criminale utilizzo di pratiche dopanti. Il doping della menzogna. Lungo il corso di tanti anni, tutti applaudivano, tutti credevano, non era vero niente.

Da tempi immemorabili esiste la menzogna. Il Vangelo di Giovanni (13,21-22) « In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà ». Per innumerevoli ragioni, l'uomo da sempre accarezza l'accattivante possibilità di manipolare subdolamente la realtà. Mentire per tradire principalmente. Anche l''arte' della menzogna conosce la sua massima espressione, la sottigliezza più estrema, esattamente quando chi mente viene assorbito dalla sua stessa menzogna, convincendosi a credere di pronunciare delle verità sacrosante proprio mentre pronuncia le menzogne più artefatte. In quel momento, il mentitore raggira ogni sesto senso o sospetto, e guardandoti dritto negli occhi, credendoci veramente ti dice « Tutti i bambini sono angeli, per me scendono proprio dal cielo, e una cosa così non va fatta, i bambini vanno lasciati in pace. Io non sarei capace di far male ad un bambino ». Così parlava candidamente Mario Alessi dopo aver rapito e ucciso il bambino Tommaso Onofri. 


Milioni di persone quotidianamente si tradiscono per poi giurarsi amore eterno un secondo dopo. Perfino la battagliera Alessandra Mussolini, tutto famiglia e onore, non sapeva più cosa dire di fronte alla notizia che vedrebbe il marito frequentare prostitute minorenni. Ritengono contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda, sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe. Berlusconi giura sulla testa dei suoi figli di non aver mai pagato una donna per delle prestazioni sessuali. Lance Edward Armstrong, il suo volto d'angelo che giura di non averi mai fatto uso di sostanze dopanti qualche ora dopo aver fatto una trasfusione per aggirare i controlli. Tutti pronti a giurare di non aver mai evaso un euro al fisco. E se fosse invece proprio la menzogna il doping che tiene in piedi l'attuale sistema? L'anima degli Italiani è stata educata alla menzogna per più di vent'anni, perché la verità fa male. L'alfiere massimo è stato Berlusconi, sfacciato, solare, nella sua improntitudine. Mentire per tradire, la pratica diffusa del doping della menzogna. 

venerdì 20 giugno 2014

Vostra Eminenza Angelo Scola, se solo Robin Hood ti avesse incrociato in laguna. Mentre tutti a Venezia rubavano, tu benedicevi le loro coscienze.

Un angelo in laguna? Il caso Angelo Scola.
Robin Hood si sa, amava rubare ai ricchi, per ridistribuire ai poveri. Quei San Martini appesantiti che entravano nella foresta di Sherwood (da cui oggigiorno prende il nome il circuito scomunicato ed eretico dei centri sociali) e non intendevano donare il proprio mantello, ne uscivano lietamente alleggeriti. Immaginatevi per un attimo il cardinale Angelo Scola addentrarsi zampettando con il suo pesante fardello, le sue bisacce stracolme, in quella foresta. Con lui tutti gli averi della Fondazione 'Studium Generale Marcianum' da lui creata. Per l'amor di Dio, averi regolarmente denunciati e contabilizzati e aggiungiamoci fin da subito per non indispettirlo 'Scola Santo Subito'Robin Hood non avrebbe battuto ciglio, lo avrebbe fatto uscire in sandali e mutande, convertendolo de facto all'ordine francescano. Forse perfino quel criminale del faccia d'Angelo, Felice Maniero, colui che tra le provincie di Padova e Venezia veniva visto quasi come un Robin Hood del Brenta, lo avrebbe volentieri alleggerito. Purtroppo Angelo Scola, adesso arcivescovo di Milano, ha invece imperato indisturbato in lungo ed in largo in una laguna senza più banditi se non l'abbaiare innocuo dei movimenti e dei centri sociali, finendo per diventare a suo tempo addirittura il candidato favorito per il dopo-Ratzinger. Dio ce ne scampi. Le frequentazioni tra Angelo Scola e Benedetto XVI risalgono ai tempi della 'Congregazione della Dottrina della Fede' essendo il primo consulente ed il secondo prefetto.
Benedetto XVI e Angelo Scola. 
Negli ultimi anni è chiaro a molti che l'Italia dal debito pubblico sconsacrato venga costantemente rovinata proprio da politici cattolici mezzani, quelli che si mettono e sempre stanno nel mezzo, quelli che mai si scompongono, mai una difficoltà vera. Un cattolicesimo ipocrita che funge da cuscino morbido e accogliente per delle teste corrotte. Una classe dirigente che diventa tale proprio in virtù dell' appartenenza alla Borghesia Cattolico Romana, quella a cui apparteneva Mario Monti, la cui attività taumaturgica di stampo bocconiano avrebbe dovuto risollevare l'Italia e rappresentare una novità dirompente in uno scenario quasi compromesso, e che invece si presentò agli italiani dal salotto di quel camerlengo ipocrita di Bruno Vespa, quello stesso salotto cattolico in cui era stata confezionata con garbo agiografico la politica berlusconiana più becera. Per certi versi non evangelici, purtroppo la "condanna a morte" di questo paese è un certo stile della curia. Vediamo come.
L'operato di Angelo Scola in qualità di patriarca di Venezia tra il 2002 e il 2011 si deve ascrivere a quel patto morboso e malato tra politica e bigottismo religioso che ci ha trascinati negli abissi della stagnazione, quella che per intenderci ci ha portati a celebrare la messa cattolica al Re del Porno (con Rocco Siffredi, Ilona Staller, Eva Henger, Paolini) e a rifiutarla a Piergiorgio Welby, piuttosto che ad avere in parlamento lo scempio dei tanti Giovanardi, il belato dei Bondi, e quei Casini che di fronte alla condanna per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra di Salvatore Cuffaro dichiarò "I miei sentimenti di amicizia con Salvatore Cuffaro appartengono a me come uomo e come cristiano: non li ho mai rinnegati e non li rinnego". Ve li ricordate gli anni cupi e misteriosi di andreottiana memoria?
Angelo Scola.
Mentre a Venezia assistiamo all'ennesimo crollo del sistema, dalla politica alla magistratura, dai controllori del Magistrato alle Acque ai giudici della Corte dei Conti, e l'Italia si sveglia con l'ennesimo comunicato sul record del debito pubblico a 2.146 miliardi miliardi di euro,  emerge che la Fondazione 'Studium Generale Marcianum' voluta da Angelo Scola riceveva finanziamenti da coloro coinvolti nello scandalo tangenti. Il debito pubblico immorale creatosi principalmente negli anni della Democrazia Cristiana dallo scudo crociato non potrà oggigiorno che aumentare se i soldi pubblici destinati ad una opera pubblica quale il Mose vengono in parte dirottati a favore di qualsiasi tipo di fondazione, in questo caso quella cattolica di Angelo Scola. Titola il Gazzettino: ''Fondi alla Curia per un posto in prima fila con Scola e Papa Ratzinger.'' Per farla breve, i corrotti facevano a gara a rimpinguare le casse della suddetta Fondazione per accreditarsi moralmente nell'entorage veneziano, presentandosi immacolati come se avessero fatto la prima comunione.
Screenshot del sito web della Fondazione  'Studium Generale Marcianum'  di Angelo Scola da cui si evince il partenariato con l'impresa di costruzioni Mantovani coinvolta nello scandalo veneziano.

Il meccanismo della lavatrice delle coscienze sporche era in vigore a Venezia anche grazie all'Università Ca' Foscari, vero e proprio Vaso di Pandora fortunatamente ora scoperchiato. Onorificenze 'vendute' dalle Università come la Chiesa vendeva le indulgenze. Non stupitevi se il Rettore Carlo Carraro, che fece la scuola cattolica all'Istituto Barbarigo della diocesi di Padova e che naturalmente siede anche nel CdA della Fondazione Marcianumdichiarò a mezzo stampa a commentare la nomina del cardinal Angelo Scola ad arcivescovo nella Milano del celeste Formigoni: « non posso nascondere il dispiacere per l’Università veneziana. Perdiamo un punto di riferimento culturale con il quale in questi anni abbiamo condiviso la stessa visione rispetto all’importanza della formazione per il futuro dei nostri giovani e della nostra società. Si tratta di convinzioni profonde che sicuramente troveranno sempre una salda àncora nel Patriarcato e nei progetti condivisi con Sua Eminenza Angelo Scola ». Permettetemi di dire che i due avevano anche come riferimento le Assicurazioni Generali, visto che Scola era amico personale dell’ex presidente Antoine Bernheim mentre Carlo Carraro era lautamente pagato nel Consiglio di Amministrazione.
Quella dichiarazione fece venire i capelli bianchi al Prof. Dario Calimani che espresse turbamento, per una realtà come quella universitaria in cui la cultura dovrebbe nascere dal dibattito che si sviluppa all’interno dell’istituzione piuttosto che da ispirazioni, visioni e ideologie esterne. 
Angelo Scola e  Piergiorgio Orsoni.
Rimane indelebile il fatto oggettivo che il nome del cardinale sia stato fatto diverse volte nell'ambito dell'inchiesta sul Mose e che i soldi della Cricca andassero anche alla sua Fondazione.  Il sistema Mose oliava ogni angolo della laguna, non poteva mancare quindi anche il Patriarcato di Venezia.  Fu proprio Angelo Scola a sostenere strenuamente la candidatura di Piergiorgio Orsoni a Sindaco di Venezia. Orsoni, definito dal corriere il Professore cattolico, è tutt’ora procuratore di San Marco, la più prestigiosa carica vitalizia della Repubblica di Venezia dopo il Doge, legata a doppio filo con il patriarcato. Nel consiglio di amministrazione della Fondazione eccovi sia il capo supremo delle tangenti, Mazzacurati, sia Orsoni, ex sindaco di Venezia.
Angelo Scola.
In una recente dichiarazione Angelo Scola ha dimostrato l'intenzione « di tutelarsi legalmente nei confronti di chi continuasse a dare informazioni imprecise, scorrette o false. Una tutela necessaria perché sia rispettata la verità e perché non sia disturbata la missione pastorale del cardinale Scola nella Chiesa di Milano. » Si sa, Angelo Scola appartiene in modo indissolubile a Comunione e Liberazione, tanto che anche da quelle parti arrivarono gli Auguri a "Papa Angelo Scola" in una gaffe memorabile subito dopo la nomina di Papa Francesco. Una lezione francescana.
Sicuramente non perderanno l'occasione per tacciare questo articolo di moralismo, contro il quale Comunione e Liberazione ha lanciato una crociata. Io dico che fortunatamente nella Chiesa è prevalsa una visione del mondo diversa e lo spessore della persona del Papa Francesco viene riconosciuto giorno dopo giorno tanto quanto quello di Angelo Scola si affievolisce. Da citare anche le parole dell'attuale Patriarca di Venezia che parla apertamente di un esame di coscienza anche per la Chiesa a Venezia.
Sono io quindi che mi tutelo moralmente scrivendo questo articolo. Mentre tutti a Venezia rubavano, tu Angelo benedicevi le loro coscienze. Se solo Robin Hood ti avesse incrociato in laguna.

mercoledì 12 marzo 2014

La figlia della Lupa non twitta più. Mussolini la vergogna continua.


Vale la pena riportare l'immagine del profilo twitter di Alessandra Mussolini, il giorno in cui i giornali riportano la notizia che vedrebbe il marito frequentare prostitute minorenni. La figlia della lupa, non twitta più. In fondo come si fa a non capirla. Alessandra, Alessandra, il nonno che appartiene alla miseria umana non te lo sei scelto ma il marito si. La vogliamo ricordare con questo profilo che voleva tanto dirci quanto veramente "normale" fosse la vita di questa donna sposata, che tirando le somme ha una vita andata a puttane. Mussolini la vergogna continua. 

domenica 22 dicembre 2013

Vittorio Arrigoni, approfondire la sua storia è un atto rivoluzionario.


Ci sono delle parole scolpite nel Blog di Vittorio Arrigoni che meritano il nostro approfondimento.

"Guerriglia alla prigionia dell'Informazione. Contro la corruzione dell'industria mediatica, il bigottismo dei ceti medi, l'imperdonabile assopimento della coscienza civile. La brama di Verità prima di ogni anelito, l'abrasiva denuncia, verso la dissoluzione di ogni soluzione precostituita, L'infanticidio di ogni certezza indotta. La polvere nera della coercizione entro le narici di una crisi di rigetto. L'abbuffata di un pasto nudo, crudo amaro quanto basta per non poter esser digerito."

Io non dimentico Vittorio Arrigoni

Per chi volesse approfondire, la sua storia completa si trova in un bellissimo documentario su Al Jazeera World che raccomando vivamente. Un filmato ovviamente che non vedrete sulle televisioni italiane occupate dalla superficialità.

Precedenti miei post su Vittorio Arrigoni:
  1. 'Un vincitore è un sognatore che non hai mai smesso di sognare. Vittorio Arrigoni, un vincitore.'
  2.  'Vittorio Arrigoni scrisse del suo Battello Ebbro ("Le bateau ivre") come Arthur Rimbaud e disse: "brillerò anche per coloro che non hanno osato
  3. ISRAELE VERGOGNA: Vittorio Arrigoni era sulla black-list degli israeliani che lo avevano già picchiato e lui aveva pensato che lo avrebbero ucciso.

sabato 7 dicembre 2013

Dopo Gesù, Nelson Mandela.

Nelson Mandela (1918 – 2013)
Se ricordiamo Gesù perché professava l'amore e non l'odio vendicativo verso chi lo crocefiggeva, un pensiero lo dobbiamo anche a Nelson Mandela capace di unificare un paese infondendo pace nonostante 27 anni di prigionia gli avessero tolto il respiro della libertà. Nelson Mandela andava oltre. C'è una sua frase a cui sono particolarmente affezionato, pronunciata durante il suo discorso a Londra per la Campagna MDG “Make Poverty History”: "Finchè esiste la povertà, non può esserci una vera libertà".

domenica 21 ottobre 2012

Caccia al bambino. Fermate questa barbarie!

Questa immagine ha disgustato il mondo. In Sud-Africa un cacciatore razzista posa nei pressi della sua preda, un bambino di  colore (non si sa se l’immagine sia reale, sia un fotomontaggio o ci sia un accordo con il bimbo). 
In Italia le cose non vanno meglio. In 35 giorni effettivi di caccia, dal 1 settembre al 20 ottobre, le armi dei cacciatori, hanno ucciso 13 persone, tra cui un bambino, e ne hanno ferite 33, tra cacciatori e non. E' quanto emerge dall'analisi dei dati dell'Associazione Vittime della caccia. Senza contare, ancora, precisa l'Associazione in una nota, ''gli innumerevoli fatti che hanno avuto un epilogo fortunato: sono i casi di minacce, prepotenze, spari andati a vuoto, intimidazioni ecc. da parte di "legali detentori di armi ad uso caccia" contro altre persone. (fonte ANSA http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/10/21/Incidenti-caccia-13-morti-35-giorni-_7666065.html )

La Federazione Nazionale della Caccia ha scelto il suo manifesto più VERGOGNOSO



domenica 7 ottobre 2012

Arcadia, a myth or a reality?

Thomas Cole, Dream of Arcadia, 1838. Denver Art Museum.
Let me completely disagree with the idea that 'Arcadia remains an imaginary country' ('Myth of Arcadia' by Susan E. Alcock in Cambridge Illustrated History - Ancient Greece by P. Cartledge) In particular in that article written by Susan E. Alcock it is written that, according to a noted botanist Oliver Rakham, 'land has gone to the bad since classical times'. Stop, stop, stop. It has gone to the bad from which point of view?! Are we judging the hard life of a shepherd dressed in rags with the point of view of a literate citizen of Athens or Cambridge? This is homogenizing and, at this point, I would consider better the ideas of the Physiocrats. The fact that Arcadia was one of the major suppliers of Greek mercenaries seems to oblige us to deal with an 'impoverished region of Greece'. But also the literate citizens of the evolved Sparta and Athens were continually forced to fight (not as mercenaries, ma it doesn't matter, as in war more or less we are all the same) if they wanted to survive! So they were all miserable, according to this point of view! You will accuse me: I don't want to accept 'its harsher, grimmer face'. Of course you are right if you use representations as Thomas Cole's paintings. It is time to check our sources, Pausanias' Guide to Greece and Strabo's Geography.

giovedì 10 novembre 2011

Cenere e polvere eravamo e cenere e polvere torneremo ad essere. Quando morite, spegnete le luci porca miseria.

Sono rimasto felicemente colpito dalle modeste tombe prive di fasti nei cimiteri della campagna inglese (nella foto che ho scattato si vede St Peter's Church a Babraham, Cambridgeshire)
Tempo addietro, nel post "Quando muori ricordarti di spegnere proprio tutte le luci", ho cercato di indagare quel bizzarro egoismo che ci vede pesare sulle risorse del pianeta anche da morti; non parliamo poi dei casi patologici, come quello di Silvio Berlusconi che già all'età di quaranta anni ha ordito costruire una tomba mausoleo, ispirandosi al faraone Tutankhamon, con un allacciamento alla rete elettrica spaventoso, secondo l'ex vicesindaco di Arcore Fausto Perego.

La tomba mausoleo di Silvio Berlusconi.

Visitando i dintorni di Cambridge mi hanno profondamente colpito i cimiteri inglesi, luoghi di semplicità e di pace, immersi in una natura amica e accogliente; essi  mancano del tutto di quell'inutile sfarzo e di quel carosello delle vanità senza senso che contraddistinguono i cimiteri italiani, affetti da una sorta di patologica rincorsa ad avere la tomba più granitica e appariscente, con le luci votive manco fossero le luci di natale. In questa visione ci sono tutti i limiti del materialismo cattolico, mischiato a tanta ipocrisia. Le tombe dei defunti inglesi, sembrano più terrene, nel senso che la loro semplicità le inserisce di fatto in un manto erboso soffice pronto ad accogliere serenamente il defunto. La sensazione nei cimiteri inglesi è proprio quella del "cenere e polvere eravamo e cenere e polvere torneremo ad essere" e frequentemente può capitare di incrociare iscrizione tombali, anche recenti, divenute illeggibili come se la tomba ormai fosse stata presa in consegna da Madre Terra e non ci fosse più bisogno di ostentare altro. L'arte di farsi da parte mestamente. Stranamente l'atmosfera che si respira in questi luoghi non è triste. Quando morite, spegnete le luci porca miseria.

Qui ho ripreso con il cellulare il  cimitero presso Whittlesford Church. vicino Duxford (Cambridgeshire).

martedì 18 ottobre 2011

È morto il paladino del bel paesaggio e della natura.

Nel dicembre 2007 scrivevo "Andrea Zanzotto: chi salverà il veneto dal cemento?". Ora apprendo dai quotidiani che Andrea Zanzotto, è mancato. Il paesaggio e la natura hanno perso un loro  paladino.

Viandante sul mare di nebbia è un dipinto ad olio su tela di Casper David Friedrich.


sabato 15 ottobre 2011

Esseri dalle fattezze umane imbottiti di antibiotici. L'alternativa antroposofica.

Da sempre ho conosciuto persone che al minimo mal di testa o malessere mi dicevano di aver preso i più svariati antibiotici. La cosa più preoccupante che appena una persona condivideva il proprio malessere denunciandone i sintomi, subito ne accorreva un'altra che aveva già la pastiglia pronta e la benedizione "Io l'ho sempre usata, vedrai che tra dieci minuti passa tutto". Tachipirine e aspirine come caramelle. Le compagnie farmaceutiche hanno in alcune persone assuefatte i loro migliori vettori di vendita. Anche per questo i virus sono sempre più resistenti, prendendo la misura agli antibiotici che diventano quindi meno efficaci. Vallo a spiegare alla gente che vuole sono ingoiare e risolvere. Io, sono orgoglioso di essermi curato da sempre con una medicina alternativa, la medicina antroposofica frutto della visione filosofica dello stato di salute e malattia basata sul lavoro di Rufolf Steiner (1861-1925). Certo, c'è da dire che quando la situazione lo richiedeva, per la sua gravità, assumevo gli antibiotici indispensabili. Lo stesso Steiner, prospettava la medicina antroposofica come un'estensione, e non un'alternativa, della medicina convenzionale. Seguitemi. Già la parola antroposofia significa conoscenza dell'uomo e quindi implica una osservazione spirituale con metodo scientifico. Il lavoro di Steiner esplora come l'essere umano e il mondo naturale possano venire descritti, non solo in termini fisici ma anche in termini di anima e spirito. Insomma un approccio meno populistico e meno compromesso con la logica da supermarket del mercato delle compagnie farmaceutiche. Steiner riteneva che la coscienza non possa essere definita in termini fisici, come nella medicina convenzionale, e indagava su come l'anima dell'uomo e la natura spirituale fossero correlate alla salute e alle funzioni del corpo. L'approccio antroposofico alla cura della salute è di tipo olistico e ha lo scopo di trattare l'intera persona, non solo la malattia o i sintomi. Se ogni diagnosi prende in considerazione la storia di vita del paziente, il suo contesto sociale, l'espressione artistica ed il movimento, nonché la forma del corpo, i medici antroposofici arrivano anche a utilizzare tra gli approcci terapeutici il movimento terapeutico (euritmia) e terapie artistiche, in un programma terapeutico integrato. 

Nel video la c.d. pedagogia steineriana "Waldorf" che viene applicata in centinaia di scuole (la prima la Waldorf aprì nel 1919) in tutto il mondo che si ispirano ad essa e in Europa ha avuto, in quasi cent'anni dalla sua nascita, un’ampia e crescente diffusione. Caratteristiche peculiari sono il rifiuto di un insegnamento nozionistico; la possibilità di coltivare le più disparate discipline artistiche - quali la musica, il teatro, la pittura, il modellaggio, l'artigianato, e svariati altri lavori manuali che possono andare dall'uncinetto sino alla costruzione, nelle classi più avanzate, di veri e propri macchinari tecnologici funzionanti. Secondo Rudolf Steiner la pedagogia è un'arte e dunque il maestro deve avere una "vocazione" per l'insegnamento. Un buon maestro genera buoni alunni, così come un cattivo maestro ne genera di cattivi. 

In diversi ospedali tedeschi viene praticata la medicina antroposofica che viene utilizzata come approccio terapeutico.  Le medicine antroposofiche derivano soprattutto da piante e minerali; in particolare si ritiene che la parte specifica della pianta sia correlata a uno dei tre diversi sistemi del corpo: le radici con il sistema sensoriale-nervoso, i fiori e i frutti con il sistema metabolico-riproduttivo, le foglie con il sistema ritmico. Questa visione è molto interessante. Per rendere il discorso più semplice si potrebbe dire che se vi è piaciuto il film Avatar, probabilmente è anche perché proiettava la visione cinematografica di un grande segreto contenuto nella natura, dove tutto ha un senso ed è interconnesso. Nella preparazione delle medicine antroposofiche viene posta quindi particolare attenzione al materiale e ai metodi di coltivazione della pianta, coltivata secondo i principi della produzione biodinamica. Aria fritta oppure una approccio più maturo, spirituale e complesso che il popolino spesso rifugge imbottendosi di antibiotici? Le informazioni qui riportate sono tratte da una dispensa distribuita, nell'a.a. 2010/11, agli studenti del corso di Fitofarmacia all'interno della Laurea in Farmacia presso l'Università degli studi di Padova.

Un insegnante steineriano all'opera alla lavagna. Se i colori fanno la gioia dei bambini..

Il suono lieto del pianoforte al Caffè dei Caffè.

Il suono lieto del pianoforte.

Qualche giorno or sono mi sono gustato una kaipiroska in un rinomato caffè di Padova (dal 1831), il Pedrocchi. Di fama internazionale non l'avevo mai degnato di uno sguardo. Non ci ero mai entrato, a me questi scenari da ricchi borghesi con il cappello a cilindro mi annoiano. La kaipiroska tutta ghiaccio costava nove euro. Beato chi si sente un signore, io mi sento un deficiente lì dentro. Comunque una volta nella vita può anche starci, nel Caffè dei Caffè, un tempo aperto ventiquattrore al giorno, pronto ad ospitare chiunque, dal viandante affaticato all’uomo d’affari di passaggio; in una struttura attigua (il c.d. Ridotto), riservato alla crème della società padovana, si tenevano feste, balli, riunioni massoniche, incontri di business; uno spazio quindi regale ed esclusivo per trattative commerciali nel cuore del centro cittadino. Ho gradito molto invece il suono lieto del pianoforte. Ma sentite questa; gloria a noi squattrinati studenti! L'8 febbraio 1848, all' interno del locale fu ferito uno studente universitario, fatto che diede il via ad alcuni dei moti caratterizzanti il Risorgimento italiano e che sono ancora oggi ricordati nell'inno ufficiale universitario, Di canti di gioia:

Ribelli ai tiranni di sangue bagnammo
Le zolle d'Italia tra l'armi sposammo
In sacro connubio: la patria e il saper 



Tra gli studenti patavini sopravvive negli anni una superstizione, per la quale bisogna assolutamente evitare di entrare al Caffè Pedrocchi prima di essersi laureati, pena l'impossibilità di conseguire la laurea stessa. A me viene da dire, che visti i prezzi, gli studenti squattrinati si sono astutamente e giustamente esonerati dal depauperare i propri denari. C'è un compiacimento nel non poter entrare, che è divertente. Insomma se tanti non se lo sarebbero potuti permettere, tanto vale far circolare una leggenda in modo che non vi entri nessuno. 

Stampa Caffè Pedrocchi.

martedì 4 ottobre 2011

L'unica guerra possibile, quella contro il cancro.


Anna Lisa aveva già perso il fratello Alessandro morto sul lavoro a 19 anni. Una delle tanti morti bianche. Ora, apprendo dal corriere, che Anna Lisa è morta di cancro a 33 anni condividendo la sua malattia sul suo coraggioso blog. "Mi chiamo Anna staccato Lisa, ho 33 anni, sono nata e abito in Toscana. Nel 2008, all’età di 30 anni, avevo un lavoro che tutto sommato mi piaceva, un fidanzato fantastico conosciuto da soli sei mesi, tante amicizie meravigliose e un rapporto stupendo con la mia Mamy.
Ero in ottima forma fisica, facevo regolarmente sport ed ero corteggiatissima, coltivavo i miei hobbies, ridevo, mi divertivo, viaggiavo, sognavo, raccontavo la mia vita sul blog, facevo progetti e stavo bene: era decisamente un periodo positivo, tranquillo, sereno.
Poi, il 21 novembre 2008, mi hanno diagnosticato un tumore al seno.
Per oltre un anno ho lottato contro quel cancro cattivo, aggressivo, “vivace” (come lo definì poi il mio chirurgo), contro la “bestiaccia” come la chiamo io. Ho fatto 11 cicli di chemio e due interventi. Ho combattuto tanto, è vero, ho sofferto, ma ho anche raccontato e condiviso tutto e proprio grazie alla mia mamma, al mio fidanzato, alle mie amicizie, ai miei affetti e al mio blog, posso dire di avere avuto un grande aiuto. Lo diceva anche Shakespeare: “Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze.”
Nel marzo del 2010, all’età di 32 anni, quando avevo ricominciato a prendere in mano la mia vita, mi hanno diagnosticato una seconda “bestiaccia”: metastasi ai polmoni e ai linfonodi del torace. Ho fatto altra chemio, ho fatto radioterapia e terapia ormonale. Ho dovuto fare trasfusioni di sangue, di piastrine. Ho preso e sto prendendo una marea di farmaci, ma nonostante tutto so che non potrò mai guarire. Non ci sono cure, non ci sono terapie per il mio cancro. Posso solo sperare di cronicizzare la malattia, di conviverci.
E quindi continuo a lottare, continuo a condividere, continuo a raccontare la malattia sul mio blog e continuo a considerarmi una malata coccolata, viziata, amata e fortunata. E se la “bestiaccia” è così vivace… beh, io lo sono di più!"

Il Consumismo è l'agente segreto del Cancro, perché distoglie le risorse dalle battaglie vere per la vita, come la donazione per la ricerca contro il cancro.
Solo leggendo Anna Lisa, si può capire la stupidità degli Stati contemporanei che ancora investono la maggior parte delle loro risorse nelle lobbies politiche e nella corsa agli armamenti. Se soltanto avessimo avuto il coraggio umano di destinare le risorse che destiniamo alle cose futili e inutili, probabilmente il cancro sarebbe già stato sconfitto. L'unione fa la forza. Invece, ognuno di noi gioca questa vita in modo egoistico sperando di scamparla. Abbracciate la vita, abbracciamo la vita, restiamo umani.

lunedì 16 maggio 2011

Israele, ecco come ti dichiaro la PACE: sostenendo via mare la Freedom Flotilla e via terra la International Solidarity Movement.


Oggi è un giorno "importante" per la politica italiana. Questo pomeriggio usciranno gli exit poll e poi i risultati delle elezioni amministrative. Nei salotti televisivi dell'ipocrisia, discorsi stupiti cercheranno di dare un senso al tracollo elettorale di Letizia Moratti, l'industria letizia del cemento a Milano, che si avvierà inesorabilmente a perdere al ballottaggio e di analizzare contestualmente l'importante affermazione "a sopresa" del movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Il cambiamento è vicino, il centrodestra conoscerà una decisa battuta d'arresto in tutto il Paese e soprattutto nella sua capitale economica, Milano. L'aria sta cambiando. Per me è troppo tardi. Se gli italiani mi hanno disgustato sin dai libri di storia, da quando dovetti studiare la loro cupidigia fascista, ad oggi mi devo confrontare de visu con la cupidigia berlusconiana. (Cupidigia = desiderio sfrenato di beni materiali, di potere o di rapporti sessuali..)  Per questo permettetemi di volare con il pensiero altrove. Per me è troppo tardi, perchè abbiamo nel frattempo perso uomini della pace come Vittorio Arrigoni, lasciati da noi tutti colpevoli troppo soli. Per questo, guardo a chi la Storia cerca di cambiarla con i fatti. Guardo a quel battello ebbro di cui scrisse anche Vittorio, che ora si chiama la Freedom Flotilla 2, la nave per la libertà. Lo so, che è difficile al giorno d'oggi conquistarsi talune verità. Io non me le ero conquistate pienamente, neanche laureandomi in Storia e dedicando quindi anni allo studio. Oggi però le cose incominciano a cambiare, se non fosse che proprio oggi  il presidente Napolitano ha dichiarato che presto i Palestinesi avranno una ambasciata in Italia. Una Vittoria di Vittorio?
Milad Ayyash, palestinese di 17 anni ucciso
dagli Israeliani il 13-05-2011. L'ultimo di migliaia.
 Ci vuole tempo per riuscire ad approfondire e superare la mistificazione e la corruzione dell' industria mediatica. Chi è oppresso dai bisogni primari, è difficile che riesca ad avere energie mentali sufficienti per capire che il panino che viene proposto tutte le sere dal TG1, ha dentro prodotti scaduti e non genuini. Dobbiamo sforzarci però, per onorare la Vita. Vittorio sul suo blog scriveva prima di ogni altra cosa "Guerriglia alla prigionia dell'Informazione. Contro la corruzione dell'industria mediatica, il bigottismo dei ceti medi, l'imperdonabile assopimento della coscienza civile. La brama di Verità prima di ogni anelito." Ora, La Freedom Flotilla 2, a cui partecipano più di 20 nazioni del mondo, è una nuova grande impresa di solidarietà, anche italiana per il tramite della nave "Stefano Chiarini", per aiutare i Palestinesi della Striscia di Gaza, sottoposti da quattro anni ad un assedio illegale e disumano da parte dello Stato di Israele, con la complicità attiva degli U.S.A. L’assedio di Gaza deve finire. L’oppressione del popolo palestinese deve finire. Il mondo intero deve aprire finalmente gli occhi davanti al crimine di un milione e mezzo di persone rinchiuse nel più grande campo di concentramento mai conosciuto nella storia. L’obiettivo che si prefigge la Freedom Flotilla 2 è di raggiungere Gaza via mare, attraverso le acque internazionali e quelle di Gaza stessa, per portare aiuti umanitari alla popolazione civile e chiedere l’immediata cessazione dell’assedio illegale di Gaza e l’occupazione illegale dei territori Palestinesi; è un obiettivo perfettamente legittimo, nella piena legalità del diritto internazionale. Non tutti potranno salire sulle navi della Flotilla dirette a rompere l’assedio di Gaza e della Palestina. Quindi: anche chi resta a terra è potenzialmente un attivista imbarcato sulla Flotilla e deve comportarsi di conseguenza. Per questo oggi ho provveduto a donare 20 euro (10 euro per conto mio e 10 per conto dell' amica M. che ha condizionato positivamente la mia vita). Poi ho pensato al fatto che Vittorio Arrigoni non potesse più donare materialmente all'International Solidarity Movement e quindi ho donato 10 euro a quell'associazione, per conto suo. Israele, ecco come ti dichiaro la PACE: sostenendo via mare la Freedom Flotilla e via terra la International Solidarity Movement. Aiuti umanitari e solidarietà via mare e interposizione non violenta dei pacifisti a terra. Se tutti donassimo 10 euro, la PACE sostituirebbe il mercato delle bombe a cui anche il governo italiano va a fare la spesa tutti i giorni. Quindi, grinta, grinta e grinta per Rachel Corrie, per Tom Hurndall, per Vittorio Arrigoni, per le migliaia di palestinesi, moltissimi bambini, uccisi barbaramente da chi, dopo aver subito un genocidio, ne sta perpetrando a sua volta un altro.

sabato 14 maggio 2011

In esplorazione oltre la morte, per il tramite dell'Amore, sento la Vita.

© Alex Stoddard Un fotografo ed artista concettuale di 17 anni che ama la foresta; con i suoi scatti, che fanno riflettere anche sulla dimensione dell'uomo nella Natura, tratta in modo nudo e crudo i temi difficili della Vita e della Morte che affronterò in questo post. La prima mi ha fatto pensare alla caducità della vita. Cadremo come foglie morte in un sonno profondo e la terra è sempre pronta ad accoglierci e decomporci.
Pochi giorni fa si è spento Derek Miller, il più famoso Blogger canadese per essere stato tra i primi a creare nell'ottobre del 2000 un Blog; una candela di 41 anni resa tremolante e consunta dalla malattia, che è riuscito però a beffare metaforicamente la morte manifestandosi ex post al mondo intero, alla moglie, alle due figlie di 13 e 11 anni non attraverso un freddo testamento, uno spuntino per notai, ma per il tramite di un ultimo messaggio d'amore che ha voluto chiamare "The last post". Morte da autentico Blogger direte. L'ho letto, toccante.

© Alex Stoddard Nasciamo da Madre Terra. Tra le sue radici c'è sempre nascosta la Vita primordiale.
E Voi, smettetela di fuggire ed affrontate l'argomento della morte una volta per tutte, prima o poi tanto vi tocca. La morte non va temuta perchè quando ci siamo noi non c'é lei e quando c'é lei non ci siamo noi (Epicuro).

© Alex Stoddard La morte non ha mai galleggiato così tanto, da quando il Nord ignora il Sud.
Proprio pochi giorni fa' scrivevo "quando muori, ricordarti di spegnere proprio tutte le luci, anche la lampada votiva", riflettendo sull'opportunità di non imporre egoisticamente ai posteri, da parte dei defunti, l'obbligo di essere ricordati consumando obbligatoriamente le poche energie finite che rimangono a questo pianeta.   
© Alex Stoddard Il celofan plastificato è l'ipocrisia che ci soffoca in quel tentativo malriuscito di rendere artificiale ciò che è di per sè, naturalmente autentico. Solo la natura è perfezione, tutto il resto è manipolazione che ci imprigiona, avvolgendoci in una tela di un ragno, sporca di una patina di smog, soffocante.
Tra qualche anno o decennio è possibile che ci saranno milioni di "The last post" e si darà il caso che la competizione tra i blogger defunti apripista si sposterà per forza di cose tra i post programmati a tempo "The second last post", "The third last post" etc. Se Cossiga prima di morire dispose che alla sua morte fossero inviate delle lettere ai vertici dello Stato Italiani, non oso pensare cosa potrebbe inventarsi un Berlusconi, quando morirà, per continuare a dare vita al Berlusconismo; credo che disporrà che gli Italiani gli costruiscano a mano una Piramide monumentale. Non voglio però qui approfondire l'esigenza nascente nelle persone di continuare a dire la propria anche da morti, ma piuttosto riflettere sul concetto di morte che Derek Miller, il blogger canadese recentemente scomparso, in qualche modo ci ha "imposto" unilateralmente, lasciandoci questo scritto.

© Alex Stoddard Siamo unici esattamente come tutti gli altri. Non esiste una Vita più degna ed una meno degna. Restiamo umani. Io fratello, tu sorella.
Derek non aveva fiducia nell'aldilà. Scrive infatti « Io non sono andato in un posto migliore o peggiore. Io non sono andato da nessuna parte, perché Derek non esiste più. Non appena il mio corpo smetterà di funzionare e i neuroni del mio cervello cesseranno l'attività, subirò una notevole trasformazione: da un organismo vivente a un cadavere, come un fiore o un topo che non riescono a superare una notte particolarmente gelida. La prova è chiara che una volta che sono morto, è finita ». Derek quindi è riuscito più o meno genialmente a sconfiggere la morte, continuanando a parlarci dal suo blog, ma lo ha fatto per negare violentemente quello che in verità non poteva ancora conoscere, perchè all'epoca era ancora vivo. Un errore di presunzione dal mio punto di vista di homo sapiens ancora in vita.

© Alex Stoddard ama camminare scalzo nella foresta. Entra in contatto diretto con la natura; nella natura, anche viscida,  c'è l'esaltazione delle tue autentiche potenzialità e dei limiti che sai infrangere. Sconfiggi qualsiasi paura e sarai più astuto di qualsiasi serpente, che messo al servizio del fine cattivo, cerca di uccidere la vita.
Seguitemi, non è facile ma cercherò di spiegarmi. Io non conosco parole più belle di quelle di Jack London in quel bellissimo libro che è Il vagabondo delle stelle, per contrastare questa visione nichilista e sconfiggere si la morte ma per far trionfare invece definitivamente la vita: « è la vita a costituire l'unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita. Sono passato per diecimila generazioni, ho vissuto per milioni di anni, ho posseduto numerosi corpi.

© Alex Stoddard La morte apparentemente esiste per noi e per le foglie che galleggiano vicino a noi senza vita. Ma quante foglie poi rinascono, grazie a quelle che sono orgogliosamente cadute per dare nuova vita? 
Io, che ho posseduto tali corpi, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo, sempre padrone della mia volontà, sempre sfogando le mie passioni su quei rozzi grumi di materia che chiamiamo corpi e che io ho fuggevolmente ho abitato. [...] La materia è la grande illusione. La materia, cioè, si manifesta nella forma e la forma è un fantasma. [...] Lo spirito è l'unica realtà destinata a durare. Io sono spirito, e sono io che duro. [...] La mente...solo la mente sopravvive. La materia fluisce, si solidifica, fluisce di nuovo, le forme che essa assume sono sempre nuove. Poi di disintegrano in quel nulla eterno donde non vi è ritorno.[...] lo spirito è indistruttibile.»
 
© Alex Stoddard Per iniziare a comprendere come il vero senso della Vita sia proteggere la natura, bisogna immergerci in essa a testa in giù, apportando un radicale cambiamento al nostro stile di vita, incominciando a fare cose che mai avremmo pensato di poter fare.
Per Jack London dunque e anche per me « ognuno di noi, ogni essere umano che oggi abiti il pianeta, reca effettivamente dentro di sé la storia immarcescibile (inalterabile) della vita fin dal momento in cui essa ebbe inizio. È una storia scritta nei tessuti e nelle ossa, in funzioni e organi, nelle cellule cerebrali e nello spirito, in tutta una serie di bisogni ed impulsi atavici che attengono tanto al mondo fisico che a quello psichico.»

© Alex Stoddard Dormiamo artificiosamente in case che ci separano da quel letto di stelle, che è veramente la nostra casa. Pensiamo in maniera maniacale ad abbellire l'interno delle nostre case e non ci preoccupiamo se fuori, a qualche centinaio di metri, il nostro vero letto naturale viene distrutto. Quella distanza che separa il letto artificiale da quello naturale è costellato d'ipocrisia; è una sorpresa.
Questo ci permette di affermare con forza che la morte non esiste. Apparentemente sembrano parole vane e vuote, per alimentare un sogno impregnato d'illusione. Ma la morte non esiste, perchè noi tutti siamo fratelli e sorelle che si evolvono nella Vita. Perfino chi uccide e disprezza l'altrui Vita, si porta dentro più o meno latente quel senso del rimorso, che mantiene in vita il prossimo ucciso. 

© Alex Stoddard Chi ti propone un futuro nucleare felice, ti porge nel frattempo una maschera d'ipocrisia. Chiedetelo alla Natura,che non riesce ad assorbire le sue scorie.
Ognuno di noi porta il testimone, onorando la Vita, fino a dove il proprio corpo glielo consente e poi lo trasmette ai posteri, ai nostri figli o alle persone che ci hanno conosciuti e che hanno costrettamente deviato il loro cammino incontrandoci e parlandoci. Loro e ciò che abbiamo fatto per evolverci, sono la Vita che continua. Una favilla mai spenta.

© Alex Stoddard Le nostre vite si elevano come quelle degli alberi che sempre più sentiamo la necessità di tagliare. Ci stiamo uccidendo l'un l'altro.
Pensate a quel bellissimo film che è Il favoloso mondo di Amélie per focalizzare l'attenzione su tutti quei microscopici cambiamenti che provochiamo negli altri ad ogni nostra più minima interferenza e che non possiamo cogliere nella loro dimensione perchè avvengono lontano dalla percezione dei nostri sensi e quindi tendenzialmente dalla nostra immaginazione. Come possiamo pensare che tutto ciò muoia con noi?

© Alex Stoddard La vita è un salto felino nella natura che è sempre stata la nostra Arca di Noè.
Questa prospettiva, ci permette di realizzare pienamente l'importanza di lavorare in vita per i valori della Vita. Lavorare in vita come se coloro che riceveranno il nostro testimone fossimo sempre noi in un' altra vita.

© Alex Stoddard Legati testardamente con la vita rampicante alla vita degli alberi come il Barone Rampante di Calvino. 
Se saremo sempre noi in una prossima vita, a maggior ragione almeno egoisticamente è importante adoperarci per un mondo migliore e perchè l'uomo si evolva spiritualmente. Per questo caro Derek, tu non sei morto.
© Alex Stoddard L'armonia della natura ci spoglia di ogni artificio atto a circonvenire il prossimo; è facile mentire nelle città corrose dalla corruzione delle menti cementificate, è difficile mentire in un bosco.
Lasci una splendida frase a tua moglie che io ora faccio mia « I have never had second thoughts, because we have always been good together, through worse and bad and good and great ». Non hai mai avuto ripensamenti verso tua moglie, hai vissuto felicemente nell'Amore. Già questo non vi sembra sufficientemente eterno? Può forse mai morire, quel sentimento? 

© Look left and look right  La tua casa è nella natura. La tua casa è la natura con un cielo limpido senza preoccupazioni.
Sto quindi contestando fermamente quel tuo pensiero « The evidence is clear that once I died, it was over [...] what came afterwards, which was (and is) nothing ». Prova ne è quanto appena affermato ed il fatto se vuoi, che le tue idee circolano ancora e che stiamo ancora anettendo il tuo testimone.

© Look left and look right Qual è il tuo impatto sul pianeta? Una vita leggera o pesante per coloro che verranno? Cosa lasci su una spiaggia? Semplici impronte o bottiglie rotte in vetro che tagliano i piedi ai bagnanti che verranno?
Inoltre se tu stesso dici che nessuno può immaginare quello che veramente verrà nella nostra vita per quanto ci sforziamo di pianificarla (« it turns out that no one can imagine what's really coming in our lives »), come puoi da vivo spingerti a dire, che dopo che il tuo corpo cesserà di vivere, non ci sarà proprio niente? Riflettiamo insieme Derek, nella Vita.

© Look left and look right L'importante è salire. Se tentavi di andare sempre più sù con una semplice altalena, ora sarai lassù, in alta quota.
Proprio nell'ultima parte del tuo ultimo post, avvalori quanto ho appena detto. Ti rivolgi al tuo grande Amore, tua moglie e alle tue figlie, con il rammarico di chi non potrà essere fisicamente loro vicino, nelle prove che certamente le attenderanno nella vita, ma allo stesso tempo dichiari la tua più grande gioia che è la Vita stessa, perché « il mondo è un luogo meraviglioso e stupefacente », riconoscendo implicitamente che la tua vita continua nelle persone che hai amato e che ti hanno amato.

© Look left and look right  Gli elementi sono semplici. Siamo noi che complichiamo tutto, per mero interesse personale. La natura è l'unica terapia semplice che ci purifica dall'effimero.
Quindi è l'Amore quel testimone di cui ho parlato fino ad adesso. L'Amore è ciò che ci unisce e ci rende se volete eterni ed immortali, al punto da permetterci di dire che la morte non esiste.  

© Look left and look right  Questa foto mi ispira semplicemente semplicità.
Aggiungi riconoscendo che pur essendo morto a soli 41 anni sei anche stato fortunato: « Non mi sono mai dovuto chiedere come mi sarei procurato il mio prossimo pasto. Non ho mai dovuto temere l'arrivo di soldati stranieri, con mitra e machete, che avrebbero ucciso o ferito la mia famiglia. Non ho mai dovuto lottare per salvarmi la vita. Purtroppo, queste sono cose che alcune persone devono fare ogni giorno »
 
© Alex Stoddard Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. Questa si scopre ardentemente nei libri di Mark Twain (Le avventure di Tom Sawyer; Le avventure di Huckleberry Finn), Jack London (Zanna Bianca; Il vagabondo delle stelle), George Orwell (1984; La fattoria degli animali), H. D. Thoreau (Walden, ovvero la vita nei boschi), Krakauer Jon (Nelle terre estreme), Daniel Defoe (Robinson Crusoe), Emilio Salgari..questi libri possono accenderti un grande fuoco dentro ed alimentare emozioni senza confini.
« Airdrie - scrive alla moglie chiudendo il post - tu sei stata la mia migliore amica e il mio legame più stretto e profondo. Io non so cosa saremmo stati l'uno senza l'altra, ma credo che il mondo sarebbe stato un luogo più povero. Ti amo profondamente. Ti amo, ti amo, ti amo ». Qualcuno a 41 anni, sul punto di morte, riconosce comunque di essere stato più fortunato di centinaia di milioni di africani. Tu, ci riusciresti?

Celine Dion - I'm Alive

La più bella esperienza di ogni Vita è l'esperienza dell'essere amati e di amare.

© Alex Stoddard Accenditi. Diventa ciò che sei.
Per il tramite di quell'incredibile avventura eterna che è l'Amore, oltre la morte c'è la Vita.

© Alex Stoddard Che differenza c'è tra te che sei la Vita e gli alberi? Perchè allora li tagliano per poi scrivere "vendesi capannone" o "capannone affittasi". Gli annunci della crisi che cerca nuovi fallimenti, perchè è la terra che non produce più vita.
© Alex Stoddard La foto più bella è quella di Madre Natura che è la Vita.

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