mercoledì 8 agosto 2012

L’ostensione del sacro Monti.

Mario Monti e Giulio Andreotti, vicini vicini. Bocche e Bocconi.
Mario Monti, la cui attività taumaturgica di stampo bocconiano avrebbe dovuto e dovrebbe risollevare l'Italia e rappresentare una novità dirompente in uno scenario quasi compromesso, si presentò genialmente agli italiani dal salotto di quel camerlengo ipocrita di Bruno Vespa, quello stesso salotto cattolico in cui è stata confezionata con garbo agiografico la politica berlusconiana più becera. Giusto per farci capire che non era cambiato proprio niente. Anche per questo c'è attesa per la calata di Beppe Grillo in versione Savonarola e Martin Lutero. Che si apra uno squarcio nella politica italiana, separando per sempre quel patto morboso e malato tra politica e bigottismo religioso che ci sta trascinando negli abissi della stagnazione. Il battibecco tra Beppe Grillo e don Don Tonino Manca preannuncia. Già perchè l'Italia viene costantemente rovinata proprio da politici cattolici mezzani, quelli che si mettono e sempre stanno nel mezzo, quelli che mai si scompongono, mai una difficoltà vera. Cercate nei volti dei democristiani quei tratti caratteristici che hanno rovinato l'Italia. Imparate a riconoscerli, sono fatti con lo stampino cattolico.  Anche i ministri dell'esecutivo Monti hanno ricevuto la benedizione dei vescovi italiani e del Vaticano. Nessuno passa senza l'assenso di personalità quali Camillo Ruini, Angelo Bagnasco, Tarcisio Bertone. Dopo la terrificante esperienza di quel sacerdote inelegante di Bondi come Ministro per i Beni e le Attività Culturali, ora quel dicastero è presieduto semplicemente dall'ex rettore dell’Università Cattolica. Come ministro della Salute, ovviamente un professore ordinario sempre dell'Università Cattolica. Non sto scherzando. Non conosco queste persone, ma devo per forza denunciare la loro appartenenza a quella classe dirigente che diventa tale proprio in virtù dell' appartenenza alla Borghesia Cattolico Romana. Vere e proprie pornostar dell'ipocrisia, né carne né pesce. Una sorta di carriera ecclesiastica in politica. In verità ed in verità io vi dico che proprio i politici cattolici hanno rovinato l'Italia. Non mi stupisce di trovare supporto alle mie opinioni solo in un articolo di  un quotidiano on line indipendente come Lettera43 (in crescita tra i siti di informazione on line anche Il Post). Il coming out cattolico di Mario Monti si fa risalire al novembre 2009 in occasione della presentazione dell’Enciclica di Benedetto XVI Caritas in Veritate, durante la quale definì l'enciclica «quasi un documento guida tecnico della società». La nomina di Monti a senatore a vita è stata inoltre salutata con grande favore da L'Osservatore Romano e da Famiglia Cristiana. Poveri italiani. Fatemi dire una ultima cosa, non meno importante. Il 24 Luglio 2012, cinque giorni dopo la commemorazione dei venti anni della strage di Via D'Amelio, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, a margine di un incontro del movimento 'Famiglia, lavoro e solidarietà' ha dichiarato: "I miei sentimenti di amicizia con Salvatore Cuffaro appartengono a me come uomo e come cristiano: non li ho mai rinnegati e non li rinnego". Cuffaro, Governatore della Sicilia dal 2001 al 2008, è stato condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Casini, che portò in Parlamento il reo anche quando era già imputato per favoreggiamento mafioso, con la sua dichiarazione si pone in perfetta continuità con Andreotti, giudicato colpevole di Mafia dalla Cassazione poiché associato a Cosa Nostra. Non stupisce che questa ennesima dichiarazione riprenda, nel classico stile mafioso, riferimenti alla devozione cattolica. Nei covi dei mafiosi vengono rinvenute innumerevoli Bibbie e Madonne, altari e santini. Il comportamento della Chiesa, silente ed indifferente, è stato legittimante per i mafiosi e fondamentale nella costituzione della loro ideologia.

Nessun commento:

Sharing