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sabato 6 febbraio 2016

Un cimitero di blog senza vita.

All'inizio l'entusiasmo. I blog brulicavano di vita. I post sbocciavano da soli e i commenti arrivavano come insetti che riproducevano quel profumato tam tam indipendente. I blog suonavano a tamburo. Ricordo ore ed ore, intere giornate a scrivere sul blog, condividendo un libro che mi aveva aperto pagine di vita oppure santificando un posto paradisiaco scoperto per caso. I blog crescevano come creature vive e pulsanti che in qualche modo diventavano l'alter ego di chi vi ci scriveva e collaborava. Leggerli, era come accarezzare delle pagine di vita vera. Poi per quello stesso maledetto processo che vede Amazon mangiarsi ad uno ad uno tutti i negozietti, siamo incominciati a morire. Virgilio.it non c'è più, come non c'è più tempo per dare da bere a quelle piantine dei blog che muoiono assetate di contenuti. Ebay, Google, Amazon, Twitter, Facebook, Youtube hanno asfaltato tutto. Visiti l'Ansa, Il Corriere, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano ma poi non sai più dove andare e cosa fare, non hai più quel blog indipendente. Non è morto solo Vittorio Arrigoni. E' morto anche il suo blog. Quanto tutti i negozietti hanno chiuso i battenti, ti resta quel centro commerciale dove van tutti, ma che è anche un'isola artificiale. Per questo, quanti ti imbatti in un blog senza vita, quando vedi un orologio fermo che non batte più le ore, pensa.

Hanno ucciso anche i Blog chi sia stato lo si sa.

giovedì 1 gennaio 2015

Un selfie con Renzi ti uccide l'anima.

Ci vogliono nelle gabbie con gli iPhone. Inebetiti ad involvere ad uno stato primordiale. Senza capacità di reagire o pensare. Rapiti dallo specchio delle vanità, da mode lanciate dalle multinazionali americane che ci guardano morbosamente la vita dalla finestra (Facebook). Creature con fattezze umane, ma spiritualmente ritardate. Consumano, fornicano, inseguono una palla. Non leggono, non scrivono, non pensano, non amano, ne si autogovernano. Arte e scienza, virtù e religione, famiglia e amicizia vengono lentamente consumate in un selfie collettivo, dove la nostra anima si consuma e muore. Quel che più conta è la gratificazione immediata. La speranza di poter diventare famosi. "Non rimandare mai a domani il divertimento di oggi". Nessuno aspira a qualcosa di più. L'uomo nuovo è disumanizzato. Ed allora fermiamoci a pensare. A omogeneizzazione, mediocrità, divertimenti banali, affetti superficiali, gusti triviali, falso appagamento, incapacità di provare amore e desiderio, aggiungiamo pure il selfie con Renzi.

lunedì 29 dicembre 2014

Chi con il suo 'Tweet' punge Renzi. Dove osano cinguettare i gufi.

Matteo ha incantato quasi tutti. Un pifferaio magico veramente. Sicuramente l'Italiano medio Fantozzi che con gli 80 euro gattona al bar a soddisfare la propria bavosa libidine alle slot per dementi dipendenti. La figlia Mariangela invece, a casa disoccupata e mazziata, balbetta qualche tweet audace di protesta con sexy account 'cappuccettorosso17' ma viene subito zittita dai 'gufa!' e 'rosicona!' del Premier onnipotente. Asfaltata, rottatamata come tutti i giovani. Ed eccoci alle liti in famiglia per miseria. Ne sentivamo la mancanza. Padre contro figlia, generazioni l'una contro l'altra in una nuova lotta tra poveri. 

Dopo il purgatorio di Monti, chi avrebbe mai pensato di ritrovarsi all'Inferno con lo scout Renzi? 'Perdete ogni speranza, Voi che votate.' È successo. Come sempre partigiane (nel destino della Storia d'Italia), le brigate dei gufi e dei rosiconi provano a scuotere quello che resta delle coscienze ottenebrate da questo Kraken patetico, accolto in alcune scuole da bambini addestrati ed allineati a cantare 'Forza Matteo'. Ma Renzi ha un imperdonabile vizietto difetto. Una carica di pateticità all'ennesima potenza. Una bomba di melassa vomitevole che mette a nudo le sue vanità. I giochini, sorrisini, battutine con i giornalisti sono lo strumento per appagare il suo ego. Per descrivervi questo stomachevole sfarfallio allo stomaco non ho altro di meglio  che mostrarvi il volto di Barbara D'Urso, la tipica giornalista italiana prona che pone le domande ai potenti. Li rappresenta un po' tutti.


A questo punto, avrete capito a quale sentiment alludo. Vi aspetto, siete andati a vomitare. 

Con Monti eravamo in Purgatorio. Vabbè poi, lo dice anche Dante, viene il Paradiso. ODDIO QUI ITALIA DI RENZI È L'INFERNO.

Inferno Italia: 'LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CHE VOTATE'

sabato 27 dicembre 2014

Renzi NUN ME ROMPE ER CA'.


Matteo Renzi ricevette 50 milioni di vecchie lire, dall'altro socio del patto del Nazareno, partecipando come concorrente raccomandato alla Ruota della Fortuna (Mediaset). Gira, gira, gira ...la fortuna continua ad arridere ai soci del patto del Nazareno. A noi #gufi e #rosiconi, la ruota della sfortuna? Noi proni, con la mano tesa ad elemosinare 80 euro, mentre il padre di Matteo contrae  1.300.000 € di debiti dopo aver nominato il figlio dirigente raccomandato? No, ma voi state scherzando. Vomito. Renzi NUN ME ROMPE ER CA'

domenica 8 giugno 2014

Ca' Foscari come il Vaso di Pandora. Mai così in basso in 150 anni di prestigiosa storia di questa istituzione.

Alcuni dei magici intrecci nel CdA di Ca' Foscari, Vaso di Pandora. 
Università Ca' Foscari, mai così in basso in 150 anni di prestigiosa storia di questa istituzione, che ne dica Radio Mosca che afferma il contrario. Abbiamo visto quello che appare a tutti gli effetti un cerchio magico e bim bum bam, ne abbiamo dedotto che purtroppo Ca' Foscari ancora puzza. Che l'Università Ca' Foscari abbia toccato il fondo con la gestione del Rettore uscente Carlo Carraro è noto ormai a tutte quelle persone che non sono rimaste con le dita intrecciate davanti al televisore durante gli esperimenti di ipnosi del mago Casella sulla Rai. 
Ci sono motivi per pensare che sia noto perfino a Carlo Carraro che in questi giorni sta sornionamente impacchettando le sue cose preparandosi ad un lungo viaggio che lo porterà negli States dove andrà ad occuparsi altrove di cambiamenti climatici. Sono molti a ringraziarlo per il lavoro svolto e ad augurargli di andare a cambiare il clima da un'altra parte. 
Il Mago Silvan
Chissà, magari il suo maggior cruccio e rimpianto, quale genio incompreso dalla lampada creativa,  è di non essere riuscito a convincere il Senato Accademico a riconoscere al Mago Silvan una onorificienza per alti meriti “nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione”. Sim, sala, bim, neanche la magia del suo Blog istituzionale dal titolo 'Parliamone' ha incantato, visto che nelle ultime elezioni rettorali il 75% dei voti sono andati a candidati che si erano dichiarati non allineati al suo governo, che ne voglia Carlo Carraro che ora si sbraccia a rilasciare magiche dichiarazioni affermando che ci sia continuità con il suo operatoIl meccanismo della propaganda rettorale funzionava infatti esattamente come quello di qualsiasi Ministero della Propaganda che sciorinava i successi oggettivi innegabili in termini di costruzioni di nuove strade e ponti culturali, di bonifiche di paludi universitarie e ovviamente gli eccellenti risultati conseguiti nello sport universitario, senza mai far cenno al baratro morale nel quale l'Università, e Venezia tutta, stava precipitando. Non è mai stata proferita la parola magica 'corruzione', proprio quella che sta innegabilmente spolpando il Bel Paese. Per non parlare della parola 'Etica'. Lo stesso errore concettuale di quei nonnetti, duri di comprendonio come la sella di un cosacco, che ti dicono 'quando c'era quel grande Statista, Lui si che le cose le faceva e lo stato sociale funzionava', poi che quel Lui abbia fatto anche le leggi razziali e ci abbia mandato a morire persino in Russia, trascinandoci nell'oblio, non importa. Non stupisce che l'ultima di Carlo Carraro sia stata quella di mandare Ca' Foscari 'a morire intellettualmente a Mosca'. Ma con quest'ultimo scempio il Vaso di Pandora ora è colmo e persino la maga Nicoletta Paciaroni vede ora tra le sue carte quella del 'carro', della dipartenza del Rettore Carraro.
L'amara ironia della rete. Su twitter hashtag #ReFasullo
Non c'è trucco e non c'è inganno, se arrestano il Prof. Piergiorgio Orsoni a Ca' Foscari si parla di sport. Se il rettore manda in missione un prorettore a Mosca a consegnare una 'pizza onorificienza' a domicilio al controverso ministro della cultura russo che avrebbe copiato la sua tesi al 67%, allora a Ca' Foscari si parla di sostenibilità. Se Ca' Foscari sta per svendere 'tre palazzi storici per una cassapanca' ad una finanziaria allora nell'ateneo veneziano l'argomento principale proposto potrebbe essere il danno 'disumano' che gli studenti arrecano alle royalties fotocopiando i libri. Tutto questo mentre Carlo Carraro siedeva, lautamente oliato, su uno dei CdA, quello delle Generali, tra i più vergognosi della storia repubblicana. C'è da chiedersi se non fosse Tariq Aziz a suggerire al Rettore dal carcere le strategie di comunicazione (o la Casaleggio Associati del #vinciamonoi?), quello che per intenderci andava a belare nella tv di stato che Saddam Hussein stava per vincere la guerra anche quando si sentivano in sottofondo le cannonate dei tank americani avvicinarsi a Baghdad.  
Il vaso di Pandora, leggendario contenitore di tutti i mali.
(opera di Stefano Tulipani
Per noi comuni mortali, semplici malgari dell'altopiano di Asiago, è comunque la composizione del Consiglio di Amministrazione della Ca' Foscari a rappresentare il vero mistero dell' arte della prestidigitazione. La miglior tesi di laurea potrebbe essere quella che riesca a sbrogliare questa matassa noiosamente attorcigliata. Il Dott. Andrea Valmarana membro del CdA cafoscarino e consulente dell'Università in materie fiscali siede anche nel collegio sindacale, un organo di vigilanza, del Gruppo Morellato & Sector SpA di proprietà del fratello del Rettore, famiglia Carraro. Parliamone. Rampollo di un’antica famiglia vicentina nobilitata dai dogi della Serenissima nell’elenco delle “Case fatte per soldo”, sempre il Dott. Andrea Valmarana siedeva nel Cda della finanziaria Palladio e risulta allo stato attuale incaricato da questa nel collegio sindacale della Est Capital Group Spa a cui la finanziaria Palladio partecipa. C'è qualcosa che non va anche da quelle parti, con l'amministrazione straordinaria per decreto del ministero dell’Economia motivato da irregolarità e la rimozione del Presidente il cafoscarino Prof. Gianfranco Mossetto, anch'egli specializzazione negli States. Si pensi che poteva essere proprio la Est Capital del prof. Gianfranco Mossetto, secondo indiscrezioni comparse a seguito di alcune dichiarazioni di Carlo Carraro, a realizzare guarda a caso la nuova casa dello studente da circa 900 posti che Ca' Foscari voleva realizzare a Santa Marta in accordo con l'Iuav. La presenza del Dott. Andrea Valmarana in entrambi gli organi societari (Ca' Foscari - Est Capital), con accesso a notizie riservate su un affare da 40 milioni di euro, configura o no un chiaro conflitto di interessi? Parliamone.
Prof. Gianfranco Mossetto. Dolce vita a Venezia.
Tornando con la bacchetta magica sulla finanziaria Palladio, hanno da pochi giorni proprio arrestato l'amministratore delegato, il cafoscarino Roberto Meneguzzo (anche lui specializzazione negli States), che aveva il suo capitale nelle Assicurazioni Generali. Parliamone. Proprio a rappresentare anche Roberto Meneguzzo nel Cda delle Generali il Rettore Carlo Carraro era stato nominato consigliere indipendente da un altro membro del Cda di Ca' Foscari, prof. Domenico Siniscalco, Presidente di Assogestioni (fino al Novembre 2013), l’associazione italiana delle società di gestione del risparmio. Carlo Carraro e Domenico Siniscalco si frequentano anche nella Fondazione ENI, il primo presidente del comitato scientifico, il secondo membro del CdA della Fondazione con a guida Paolo Scaroni, anch'egli sempre nel CdA delle Generali. Questi vorticosi incroci erano già apparsi a margine di un articolo del Gazzettino e su una inchiesta dell'Espresso ma il buon senso non è più di casa da parecchio tempo a Ca' Foscari, pronta a suonare nei comunicati stampa come Orfeo l'inesistenza di qualsiasi conflitto di interesse senza accorgersi che Euridice è già entrata negli Inferi.

Abbiamo visto anche come il ragioniere Vincenzo Consoli, la cui Veneto Banca partecipa pesantemente nella Palladio finanziaria in cui il ragioniere è membro del CdA e del comitato esecutivo, si ritrovi, qualche anno dopo la laurea honoris causa conferitagli da Ca' Foscari, in qualità di sponsor e ospite d'onore alla consegna dei diplomi di laurea a Ca' Foscari nel novembre 2011. 
Sul blog del Rettore nel settembre 2010 propendevo alla seguente riflessione critica: « non sento lo studente protagonista dell’università italiana, ma vedo ancora fiorire un modello di Professore, più interessato ad appagare il proprio ego ed a coltivare una propria carriera personale, che preoccupato di trasmettere con passione una qualche forma di sapere alle nuove generazioni. » Ora, quattro anni dopo, aggiungo: vedo quel modello di Professore affarista uscire lentamente in modo evanescente dal Vaso di Pandora scoperchiato. Buon viaggio. 

sabato 31 maggio 2014

Onorificenze 'vendute' dalle Università come la Chiesa vendeva le indulgenze. La ricerca nelle Università occidentali di onorificenze, che verranno poi esibite, come una sorta di patente democratica, al proprio popolo stremato dal feudalesimo.

Ecco come vengono esibite a livello comunicativo le onorificenze, 'vendute' dalle Università come la Chiesa vendeva le proprie indulgenze. Ne beneficia una Università che si presume libera o gli affari dell'ENI? Vediamolo insieme. 'Parliamone', si intitola il Blog del Rettore della Ca' Foscari che giammai ha affrontato sul suo blog, tacciato di ipocrisia e propaganda, questi nodi problematici che afferiscono all'Etica. 
Riprendendo quanto scritto pochi giorni or sono sul cerchio magico che coinvolge il Rettore della Ca' Foscari Carlo Carraro ed il pregiudicato per corruzione Paolo Scaroni, integro a quella che purtroppo non è una favola, la notizia che la 'Deloitte', l'azienda che gattona anche in quella che è la mia Università a reclutare studenti e a sponsorizzare workshop, era anche il principale revisore dei conti della Parmalat, coloro che per indenderci dovevano sorvegliare che non avvenisse proprio il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta della storia italiana. Questo ad aggiungersi al fatto che, tra i tanti misfatti, come abbiamo visto la Deloitte ha in pancia l'alien 'Monitor Group', azienda fallita per bancarotta dopo aver procurato una tesi di dottorato alla London School of Economics, in parte copiata, ad uno dei figli di Gheddafi
Tornando al crack Parmalat, la multinazionale americana ha ammesso la colpa riuscendo ad uscire dal processo con un patteggiamento milionario
Il 7 Settembre 2010 avevo chiesto al Rettore con un commento pubblico sul suo Blog istituzionale di evitare la partecipazione in un CdA che vedeva al vertice proprio Cesare Geronzi che come scrivevo era ben conosciuto all'epoca proprio per il crack Parmalat. Quel commento non ricevette alcuna risposta, ma non lo meritava probabilmente secondo una visione del mondo aristocratica, stile Luigi XVI. Qualche anno dopo  Cesare Geronzi verrà condannato a cinque anni.
George Soros a Ca' Foscari: lesson learnt?
Il Rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro l’aveva detto a chiare lettere, che Ca’ Foscari avrebbe potuto conferire il titolo di “Membro onorario del Corpo accademico di Ca’ Foscari” (Ca’ Foscari Honorary Fellow) a personalità esterne all’ateneo che si fossero distinte nelle arti, nelle scienze o nella società, o che, cito testualmente, “abbiano svolto particolari azioni a favore di Ca’ Foscari, e possano contribuire alla sua visibilità e al suo prestigio.” Forse il ministro della cultura russo Vladimir Medinskij premiato da Ca' Foscari contribuisce al suo prestigio?  Sicuramente alla sua visibilità, visti gli innumerevoli giornali che si sono occupati del caso, offuscando l'immagine dell'ateneo.
Per quanto concerne invece i soldi ricevuti da Ca' Foscari dalla Gulf Research Center (Grc) che hanno comportato l'assegnazione della Ca’ Foscari Honorary Fellow a Abdel Aziz Sager, personaggio che Guido Moltedo sul quotidiano Europa ha ricordato per i suoi legami con esponenti della parte più retrograda dell’establishment saudita, eccoci ai motivi per i quali a mio avviso era importante magnificare Abdel Aziz Sager, che può svolgere un importante ruolo di intermediario tra gli interessi dell’ENI ed il regime sovrano saudita.
La Gulf Research Center (Grc) ha sede a Ginevra, città che la giornalista Stefania Rimini definisce in modo perspicace “la capitale dei mercanti di petrolio”, proprio intervistando per una puntata di Report un membro della Grc, Giacomo Luciani. Esistono strette relazioni tra la Grc e qualche compagnia petrolifera italiana? Per capire le possibili relazioni che intercorrono tra l’Eni e la Grc si pensi che proprio lo stesso Giacomo Luciani lavorò per l’ENI con ruoli di alta responsabilità per 10 lunghi anni, tra il maggio del 1990 e il maggio del 2000, dedicandosi all’Arabia Saudita. Il sito internet della Grc lo indica, ad oggi, come uno dei suoi consulenti più importanti. Giacomo Luciani rappresenterà inoltre la Grc nell’importantissimo progetto Polinares portato avanti dall’Università di Dundee e che vede coinvolti tra i partners anche la Fondazione Eni Enrico Mattei, che annovera nella sua squadra proprio il Rettore della Ca’ Foscari. Il Progetto Polinares vede quindi il coordinatore ed i partners, tra cui appunto Grc e Fondazione Eni Enrico Mattei, essere finanziati attraverso soldi pubblici della UE, complessivamente per la bellezza di 2,678,642 euro. Fin qui niente da dire, se non appunto il fatto che sia palese che tra Eni e Grc intercorra un buon partenariato proficuo.

È l’Axia Financial Research (su questo link http://www.axiaonline.it/2002/crimini_e_misfatti/crimini_e_misfatti1001.htm che ho potuto consultare prima che venisse rimosso. Potrebbe essere che alcuni dei link qui riportati possano nel tempo diventare non funzionanti.., pensate che la voce wikipedia della Deloitte neanche riporta che fossero loro i revisori dei conti della Parmalat. Chi ha orecchi per intendere, intenda) ora a illuminarci il percorso e a portarci direttamente nei pozzi dell’Arabia Saudita e precisamente in un impianto a Madinat Al Jubail della IBN ZAHR. Questa società è stata costituita nel 1984 all'epoca dei governi Craxi. La partecipazione di Eni è del 10 percento attraverso Ecofuel, compagnia posseduta e controllata al 100 per cento da Eni Spa. Tra i soci della società di diritto arabo IBN ZAHR, nome europeo "Saudi European Petrochemical Company”, c’è anche Apicorp, una holding di partecipazione costituita fra governi arabi, tra cui spicca proprio l’Arabia saudita. Eccoci quindi al primo giro di boa; l'Eni è costretta a relazionarsi con l'establishment saudita a fronte della propria partecipazione nella IBN ZAHR. Ovvio si dirà, ma il dato ci aiuta forse a capire l’importanza di magnificare Abdel Aziz Sager, che può svolgere un importante ruolo di intermediario tra gli interessi dell’ENI ed il regime sovrano saudita. Affari si intenda. 
Siamo sporchi di petrolio anche nelle università.
Trivellando ancora ma senza scavare pozzi infiniti e perdere di vista il quadro generale, si sappia che Apicorp si occupa solo di chimica e il suo investimento più rilevante al 32 per cento è nella Aradet irachena, meglio nota come "Arab Company for Detergent Chemical", che venne messa, tra l’altro, sotto osservazione dagli ispettori dell'Onu ancora durante la guerra del Golfo. L’Axia Financial Research parla, a tal proposito, apertamente di crimini e misfatti
La London Business School premia Mohamed Al-Mady
Tornando alla IBN ZAHR, l’ottanta per cento è detenuto invece dalla SABIC; sarà importante far notare, ai fini della vicenda trattata, che il CEO della SABIC, Mohamed Al-Mady, fortemente compromesso con il regime autoritario saudita, ricevette a sua volta in pompa magna nel luglio del 2007 una Honorary Fellow dalla London Business School, come viene sottolineato nella sua pagina wikipedia. Lo stesso titolo che ora Ca’ Foscari conferisce all'ennesimo personaggio ambiguo. Lo scenario certo è complicato, ma si stanno aprendo degli spiragli. Il dato certo è che traspare la volontà di ricercare nelle Università occidentali onorificenze, che verranno poi esibite, come una sorta di patente democratica, al proprio popolo stremato dal feudalesimo. C’è il sospetto quindi che anche Ca’ Foscari sia diventata la lavatrice, su pressione e commissione di qualcuno, della coscienza e della reputazione per chi deve rifarsi un nome e ripresentarsi "candido" ("candidato") alla società civile come attore credibile. Ma questo ancora per poco
Diritti LGBT in Russia. In Russia è un atto criminale tenere un gay pride (qualsiasi parata o 'esposizione' omosessuale a Mosca è duramente perseguita), parlare in difesa dei diritti degli omosessuali, o distribuire materiale che promuova le richieste dei gay o propagandare l'idea che le relazioni gay siano uguali a quelle etero. Le organizzazioni internazionali dei diritti umani, nonché i governi delle democrazie occidentali, hanno duramente condannato una tale legislazione. La situazione attuale è stata descritta il peggior clima in materia di diritti umani dell'epoca post-sovietica; l'attivista russa Lyudmila Alexeyeva ha definito questa situazione come un precipitare verso un nuovo Medioevo.

venerdì 30 maggio 2014

A Ca' Foscari è primavera. Cade l'impero carrariano, fa breccia l'Etica trasversale.

Voliamo alti. Il cielo sopra Ca' Foscari è sereno.
Ca' Foscari nelle votazioni che si sono susseguite in queste limpide giornate di fine maggio 2014 ha optato per la Primavera quella vera, un cambiamento di pelle, una mutazione forte e netta che sin dalla prima votazione ha assunto il carattere della 'caduta di un impero' aristocratico e percepito arrogante. Nella prima votazione, quella vera che rivela in una fotografia cristallina la situazione reale attuale dell'ateneo cafoscarino al netto di ogni successivo accordo o travaso di voti,  i carrariani si sono fermati a 143 voti, mentre i protagonisti della storica primavera cafoscarina, in forte discontinuità con l'ultimo Re, hanno fatto breccia nell'impero con ben 453 voti. Ed allora voliamo alti in questa bellissima primavera. Protagonisti l'olmaria, le margherite, il salice, il papavero e l'ortica, nel quadro dell'Ofelia di cui sotto. La vera vincitrice, colei che emerge bellissima senza eguali, colei che ancora canta nonostante stesse per annegare inerme nei cerchi magici di un' acqua torbida, è l'Etica trasversale nelle persone dei Proff.ri Cardinaletti, Bugliesi e Licalzi. Voliamo alti. 
L'Etica canta, anche quando sta per annegare.
(John Everett Millais, Ofelia)
Lasciamo perdere quei campanilismi stonati di San Gimignano, quei fortini e quelle torri che favoriscono soltanto il culto individuale delle singole personalità a discapito collettivo e rischiano di sporcare un quadro limpido che vede riemergere vincitrice l'Etica a Ca' Foscari. Molti non lo sanno, qualcuno forse non riesce a capirlo ed a farsene una ragione, ma a Ca' Foscari hanno vinto proprio tutti perché ha vinto l'istituzione Ca' Foscari. Il cuore cafoscarino dell'istituzione, che ultimamente sembrava smarrito e stordito, è tornato a battere rappresentando una maggioranza silenziosa (ma anche no, grazie alle pratiche di rianimazione del legittimo dubbio che il Prof. Filippomaria Pontani ha operato sull'Etica attraverso l'utilizzo del defibrillatore a commenti) che non ci sono motivi per non pensare che saprà unirsi compatta e coesa, nel nome di quei valori etici tanto annichiliti ma che invece non appartengono proprio a nessuno e non sono nelle disponibilità di nessuno. Se cerchi di affogare l'Etica infatti (o di far portar via una semplice sirena dalla polizia), questa prima o poi riemerge ed inizia un canto bellissimo. 

lunedì 26 maggio 2014

Il cerchio magico con protagonisti Paolo Scaroni e Carlo Carraro. C'era una volta la 'Monitor Group' che tubava con Gheddafi. Poi venne la 'Deloitte', se la prese, ed insieme vissero felici e contenti frequentando le università italiane.

Berlusconi e Gheddafi.
Mettetevi comodi. Un tè, dei biscotti, dai che vi racconto una storia vera. C'era una volta una società americana di consulenza che si faceva chiamare e si chiama "Monitor Group". A questo punto molti di voi staranno sbadigliando. Lo so, portate pazienza poi diventa interessante. La società si occupa di lobbying intellettuale. Cresce, cresce, fino a che per troppa spregiudicatezza finisce nella tenda del colonnello Gheddafi, non importa se questi torturasse, violentasse e costringesse alla schiavitù sessuale migliaia di adolescenti. Il colonnello riempì i forzieri di questa coraggiosa società americana con milioni di dollari chiedendo in cambio però una cosa: disse il colonnello ai consulenti, tra cui anche tra i più importanti docenti dell'Harvard School of Business: « andate in lungo e in largo e riabilitate il mio nome. Il mio non deve sembrare un regime »Inoltre aggiunse, « voglio che mio figlio Saif Gheddafi si laurei alla London School of Economis, non importa quanto mi costi ». Il network di collaboratori e ''talenti'' della Monitor Group, immaginatevi, incominciò a lavorare alacremente. Quasi non ci credevano dell'inaspettata fortuna, un contratto da 3 milioni di dollari annui, rimborsi spese non inclusi. Chi leccava, chi tesseva le lodi, chi lubrificava, chi sversava somme ingenti alla London School of Economics, chi scriveva la tesi per conto di Saif Gheddafi. Tutto sembrava andare per il meglio quando improvvisamente quell'immagine positiva, che cercavano di affibbiargli come fosse l'ennesima medaglia ipocrita, si frantumò miseramente sui media di tutto il mondo, portando poi come sapete all'intervento internazionale. 
Sir Howard Davies
L'imbarazzo fu così grande che Sir Howard Davies, il rettore della London School of Economics, una delle più prestigiose istituzioni accademiche dell’Occidente, dovette dimettersi, proprio per aver accettato finanziamenti alla ricerca da parte di un fondo sovrano libico. Sir Howard Davies, prima della rivoluzione libica, non si era minimamente preoccupato per i legami intellettual-finanziari che la London School of Economics aveva interlacciato con il regime libico ed i suoi fondi sovrani. Nessuna perplessità. Disse sconsolato, prima di dimettersi: « la reputazione dell'università è stata danneggiata e io devo predermi le mie  responsabilità per questo ». Ma c'era di peggio. Venne alla luce quello che voi lettori già sapete. La tesi di dottorato di Saif Gheddafi era stata copiata sicuramente per un 6% dell'elaborato e rimaneva il sospetto che il resto fosse stata scritta proprio dai consulenti della nostra Monitor Group
Paolo Scaroni e Vladimir Putin
La compromessa Monitor Group aveva inoltre iniziato nel 2009 una partnership con la Fondazione ENI Mattei (con a capo Paolo Scaroni dal 2005 e direttore scientifico il Rettore della Ca' Foscari Carlo Carraro dal 2010 al 2013) che portò alla costruzione del piu' grande database a livello mondiale con oltre 1.150 transazioni condotte dai fondi sovrani nel periodo 1981-2008. L'incontro tra la Monitor Group e la Fondazione presieduta da Paolo Scaroni non fu poi così imbarazzante visto che questo vecchio lupo di mare nel 1996 aveva precedentemente patteggiato la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per le tangenti pagate per gli appalti nelle centrali Enel. La sentenza era stata emessa dai giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Milano. Scaroni era accusato di corruzione dal Pm Paolo Ielo per una serie di tangenti versate al Psi quando era amministratore delegato della Techint. Per la cronaca di questa favola Paolo Scaroni verrà successivamente condannato nel 2011 dalla terza sezione penale della Cassazione  anche per i danni provocati dalla centrale Enel di Polesine Camerini (Rovigo). Paolo Scaroni convince l'amico Carlo Carraro, Rettore della Ca' Foscari a partecipare dall'aprile 2010 al Cda delle Assicurazioni Generali (compenso annuale 224mila euro) con a capo Cesare Geronzi conosciuto ai mass media per i crack Cirio e Parmalat, senza curarsi di qualsiasi elementare considerazione sul cumulo di incarichi e sulla possibilità di recare indirettamente danno all'immagine dell'ateneo. Il Rettore di Ca' Foscari Carlo Carraro contraccambia l'amico invitando Paolo Scaroni pubblicamente ad inaugurare l'anno accademico  2010/2011. Al diffondersi della notizia che Paolo Scaroni fosse stato invitato ad inaugurare l'anno accademico ne sono seguite forti contestazioni che hanno lacerato l'ateneo sempre a discapito della sua immagine
Abdel Aziz Sager e Carlo Carraro
Durante la Primavera Araba, siamo a maggio del 2011, questi maledetti fondi sovrani sono sempre più irresistibili. Ca' Foscari con Carlo Carraro decide di premiare con il riconoscimento di Membro Onorario del Corpo Accademico di Ca’ Foscari - Abdel Aziz Sager, un imprenditore saudita a fronte di un'elargizione di 400.000 euro alla Scuola di Relazioni Internazionali. Ne seguirono aspre polemiche per l'appartenza imbarazzante dello sceicco-finanziatore al regime saudita. Si sa, lì le donne non possono guidare ma questo non importa. Non rattristatevi, questa favola triste non finisce qui. Torniamo per un attimo alla  ''Monitor Group''. Essendo stati scoperti mentre tentavano di riabilitare un dittatore, letteralmente con le mani nella marmellata, la nostra Monitor Group annaspa. Manca aria. Fondata nel 1983 da un gruppo di otto imprenditori, tutti legati alla Harvard Business School, ora la società di geni si ritrova a dover dichiarare bancarotta. La sua agonia si trascina fino al Gennaio 2013 quando la principessa Monitor Group ebbe la fortuna di incontrare il principe azzurro ''Deloitte'', questi dal nome raffinato decise di comprarla e portarla via con sé. Ecco che se cliccate sul loro vecchio sito http://www.monitor.com/ verrete teletrasportati dall'inferno al paradiso della nuova societa' DELOITTE. Nel frattempo la speranza era che la brutta storia venisse dimenticata. Deloitte si presentava infatti in tutto il suo splendore apparentemente illibato. Un' azienda americana di servizi di consulenza e revisione, la prima nel mondo in termini di ricavi e numero di professionisti. Oltre 200.000 dipendenti impiegati in oltre 150 diversi Stati. Considerata una delle Big Four, le quattro più grandi aziende di revisione, nell'esercizio fiscale 2013, ha raggiunto la cifra record di $32.4 miliardi di ricavi. A questo punto la maggior parte di noi si sono dimenticati che la Deloitte ha ancora in pancia l'impresentabile Monitor Group. L'azienda sembra ora pulita. Infatti trovano il coraggio di presentarsi nel cuore pulsante di Economia all'Università Ca' Foscari, San Giobbe e ai loro career day, finance day. Una studentessa promuove sul sito sorridente la propria carriera in Deloitte.

Una giornata di studio e workshop organizzata da Università Ca' Foscari Venezia e Fondazione Ca' Foscari Venezia, in collaborazione con Deloitte.

Si intenda Deloitte è a tal punto presentabile che incomincia a penetrare nelle varie università. In particolar modo risulta efficace nell' immettere il proprio marchio nei loro portali, quasi a cercare protezione. Nessuno si ricorda della Monitor Group. Tutto a gonfie vele, nessuna ombra sul web. Le Deloitte eredita anche i rapporti con l'ENI di Paolo Scaroni e diventa mandataria di ENI S.p.A. per quanto riguarda la riscossione dei crediti. Si intenda, il cerchio magico vede sempre protagonista la Fondazione Eni a Ca' Foscari. Fu così che il miglior studente in assoluto presentato per la prima volta nel 2011 alla cerimonia di San Marco, fu Matteo Sostero, figlio del prorettore Ugo Sostero. Padre e figlio sul palco. Segni particolari, ovviamente aver fatto uno stage presso la Fondazione Eni Mattei. Ne seguirono attriti tra gli studenti, lo studente Ahmed Daoud, una camicia rossa, osò interrompere il discorso cotonato di Beppe Severgnini. Fu trivellato di fischi, gridavano ''ENI'', ''ENI'' oppure ''fuori'', ''fuori'', non ricordo, fate voi intuendo il sarcasmo.
Lo studente Ahmed Daoud, il contestatore della cerimonia a San Marco.
Poi improvvisamente ancora una volta tutto sembra riprecipitare nuovamente. A questo punto mettete i bambini a letto che la favolta diventa per adulti. Proprio mentre organizzano il workshop a Ca' Foscari di cui sopra esce un bruttissimo articolo del Fatto Quotidiano. Deloitte starebbe insegnando alle multinazionali ad aggirare il fisco. Action Aid, un'organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà, denuncia l'immoralità della pratica suggerita dal colosso della consulenza che insegna ai clienti come risparmiare sulla pelle del Mozambico passando per le Mauritius. Che tristezza. Aggiungetevi il Sole24ore dal titolo ''Deloitte coinvolta nell'inchiesta Usa sul riciclaggio in Iran'' e la frittata è fatta. Se volete altre magagne vi basta leggerle. A farne le spese (cioè a vedersi sottrarre gettito) nazioni povere come il Mozambico. Il 50% della popolazione vive con circa 2 dollari al giorno e il welfare è una parola sconosciuta. Ma la Deloitte si adopera per togliergli gettito fiscale. Che tristezza vedere i nostri studenti alle prese con simili società. 
Le università italiane dovrebbero battersi con tutte le proprie forze contro i fenomeni di elusione fiscale, tax dodging, quelle attività che permettono alle multinazionali di bypassare il fisco locale grazie a paradisi fiscali. Ma hanno ancora l'autorevolezza per farlo o oppure sono diventate un caravanserraglio degli affari piuttosto che una lobby del pensiero che collabora con regimi autoritari? 
Prorettrice di Ca' Foscari, Silvia Burini, premia a domicilio il ministro di Putin.
L'Università Ca' Foscari Venezia con Carlo Carraro mitragliatrice di eventi è riuscita in una impresa senza eguali. Ha premiato a domicilio, spedendo in missione come fosse una postina una propria prorettrice, il ministro della cultura di Putin. Costui, dal profilo culturale agghiacciante,  ha copiato il 67% della propria laurea e non il 6% come Saif Gheddafi. Silvia Burini, la prorettrice, è evaporata puff subito dopo le sue dimissioni. Chi se la ricorda più. Burini chi?  Purtroppo quello che resta è l'immagine di Ca' Foscari severamente offuscata nei media. L'Ateneo guidato da Carlo Carraro sembrerebbe aver privilegiato operazioni di politica internazionale volti a riabilitare sullo scacchiere internazionale personaggi discutibili (cosiddetto soft power, abilità nel persuadere), a detrimento degli sforzi dei nostri studenti che raggiungono il traguardo della laurea solo grazie al duro sacrificio. Ma le vittime del soft power cafoscarino, sono anche coloro che stanno dall'altra parte e vedono una università presunta democratica venire a premiare i loro aguzzini. Carlo Carraro ha ammesso di aver ricevuto delle pressioni da parte dell'ambasciata a Mosca, la quale a sua volta ha smentito chiaramente le parole del rettore, e da parte di alcuni industriali veneti. Restano quindi le pressioni da parte di questi presunti industriali. Quindi Carlo Carraro ha indirettamente riconosciuto che l'Università Ca' Foscari non è libera, anzi l'istituzione pubblica viene pesantemente condizionata da qualcos'altro che è chiaramente un interesse privato. Un qualcosa di così potente da trasformare una dignitosa prorettrice in una postina kamikaze, prendi il volo e poi dai le dimissioni. Qualcuno in maniera sprovveduta o voluta ha coinvolto una istituzione pubblica in relazioni con personaggi impresentabili in una università a discapito dell' immagine di questa. Stiamo forse inseguendo il sogno leghista della politica estera veneta? 61 sedi di rappresentanza all'estero per la Regione Veneto con aumento della spesa pubblica. Oppure semplicemente quel volo a Mosca tanto in fondo lo paga la collettività e non di certo la prorettrice o Carlo Carraro di tasca loro? Porca miseria questa non è una favola. 

domenica 18 maggio 2014

Una generazione di idioti. Disintossicarsi dai social network.


Questo video potrebbe rappresentare una intera generazione di idioti. Migliaia di amici virtuali, cosa sono quelli reali. Nel 2011, scrissi un post sulla patologia dei rapporti virtuali. Nel 2012 ho provato a smettere con questo Blog, dopo cinque anni mi facevano male le dita. Ho ripreso a scrivere dopo alcuni mesi ma meno assiduamente. Non riesco a rinunciare alla condivisione, ma forse anche all'autocelebrazione. Son tornato a dare da mangiare a questo blog.  Nel 2013 ho detto addio alla morbosità di facebook, chiudendo l'account definitivamente e emancipandomi dalla multinazionale americana che mi guardava la vita dalla finestra. Questo video aiuta. Ci aiuta a capire. Torniamo ad essere critici anche verso noi stessi. Guardiamo in alto.

venerdì 9 maggio 2014

Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico. La quiete dopo la tempesta è donna, è Anna Cardinaletti.

Carlo Carraro, rettore uscente della Ca' Foscari, non ha mai venduto i suoi gioielli Morellato di famiglia da una bancarella come Brunetta vendeva 'gondoete' di plastica ai turisti in Lista di Spagna a Venezia. Si intenda, anche i gioielli Morellato patacche luccicanti sono. L'evoluto e raffinato Carlo preferisce svendere il patrimonio di tutti, quello pubblico, in una operazione immobiliare di tre palazzi storici per una cassapanca. Entrambi grondano come banani di titoli accademici roboanti in discipline economiche, dei veri e propri Dei in cattedra (vedi Il Rettore e il Patriarca), vantando mancati o presunti o vicinissimi premi Nobel. Brunetta ed il suo premio Nobel. Carlo Carraro ed il suo premio Nobel. Pochi giorni or sono, perfino Obama ha dovuto constatare tristemente che il premio lo danno proprio a tutti, tranne ovviamente che a Vittorio Arrigoni che in prima linea nella terra maledetta ci stava veramente a lottare per la pace. Ma va bene, Carlo Carraro premio Nobel per la pace. No, aspetta, ferma un attimo. Per la paceeee? Ma dove? La pace per tutto il mondo salvo che per l'Università Ca' Foscari ovviamente. Eh si, Ca' Foscari non trova pace. Se puoi incontrare quel malefico Hobbit di Brunetta che si aggira per la contea Veneziana circondato dalla sua scorta che lo protegge dalle sue cazzate, altrettanto quel Gigante, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, a nome Carlo Carraro lo puoi incontrare avvolto nel suo mantello baronale mentre al cellulare chiama la polizia a Ca' Foscari. Non si è mai vista cotanta Polizia in un Ateneo italiano se non durante il mandato di questo luminare. L'articolo Ca' Foscari militarizzata comparso sul blog di Beppe Grillo non rende l'idea di quei magnifici cambiamenti climatici che ha dovuto subire Ca' Foscari. Tempeste, uragani, saette, glaciazioni. In una miriade di eventi, Ca' Foscari è diventata la lavatrice della reputazione per chi doveva rifarsi un nome durante quel periodo che prende oramai nei libri di Storia tutto il capitolo sul Berlusconismo. Sull'argomento dissi pubblicamente la mia, oltre che fervamente sul blog del Rettore, anche attraverso l'articolo Ca’ Foscari e le dune mobili del soft power sul quotidiano Europa. All'epoca provavo io un dolore fisico all'idea che Carraro contemporaneamente fosse Rettore per la parte pubblica ma anche membro del CdA di quel mostro privato delle Assicurazioni Generali (compenso annuale 224mila euro) con a capo il pregiudicato Geronzi, in barba a qualsiasi elementare considerazione sul cumulo di incarichi o sul conflitto di interesse. Recentemente in un articolo del corriere del Veneto l'ateneo veneziano appare dilaniato dalle polemiche:  << Docenti contro, dipartimenti spaccati, scambi infuocati di mail, assemblee, contestazioni, l’occupazione del rettorato da parte degli studenti, querele e controquerele fino alla lettera inviata al ministro dell’Università e della ricerca Maria Chiara Carrozza, firmata da 150 docenti, uno su quattro, con una richiesta di intervento diretto per ristabilire la democrazia in ateneo. >>
Eccolo Carlo, in un dialogo non poi così tanto immaginario: « Chiamami Scaroni a inaugurare l'anno accademico. Ma sarebbe indagato per la centrale Enel di Porto Tolle! Non importa, stai zitto, cosa fai, vuoi forse dirigere te l'Ateneo? Piuttosto, mettimi all'ordine del giorno del Senato Accademico la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, distintosi per alti meriti nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione. Carlo, non tutti a Ca' Foscari son cresciuti guardando Bim bum bam ed il mago Silvan, non capirebbero. Ancora te che parli, gettando fango sulla mia Ca' Foscari. Invece di perdere tempo, fammi una lista di banchieri in Profumo di indagini che voglio invitarli da noi. Nella lista mettimi sicuramente Soros, l'uomo che distrusse la Banca d'InghilterraCarlo, non ostinarti come un bambino con i compagni di merende della finanza. Margherita Hack sembrerebbe una candidata ideale per parlare ai nostri studenti. Adesso basta, per decreto rettorale stabilisco che le donne vengano agli eventi Spritz che organizzo vestite come su Colpo Grosso ». 
C'è ben poco da scherzare, Carlo Carraro ha provocato smarrimento nell'ateneo veneziano. Ti svegli alla mattina e scopri che il Rettore avrebbe aggredito uno studente, prendendolo più o meno benevolmente per il collo. Approfondisci e vieni a sapere che il Rettore starebbe regalando ad un fondo di investimento i gioielli di famiglia, i palazzi storici di Ca' Foscari. Il quadro sul personaggio va lentamente delineandosi anche sulla sua voce Wikipedia, dove la sezione 'controversie' pare sfidare la schizofrenia di Nerone e Caligula. Dopo la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, qualcuno pare suggerire a Carraro sul suo blog di nominare infatti con un colpo di coda finale, senatore un cavallo.
Infine, come in tutte le tragedie teatrali greche, eccoci al vero dramma. In questo vortice di stress e in questa deriva autoritaria dove brillano quantitativamente centinaia di eventi con banchieri, lestofanti, furbetti, indagati, fascisti, eminenze grigie, i cafoscarini paiono aver smarrito la propria coesione, ecco la notizia che mai ti aspetti. Guido Cazzavillan, amico e instancabile sostenitore di Carlo, candidato alla carica di Rettore, muore. Viene trovato privo di vita nella sua casa a San Marco il giorno prima di presentare il proprio programma. Nell'articolo di giornale si ricorda di come Guido, potesse stare parecchie giornate di seguito senza mangiare e dormire. Stava tirando la volata finale come un vero cavallo da corsa. Invece di sottolineare come sia assurdo morire consumati a soli 51 anni per diventare RE costi quel che costi, nonostante una salute già precaria minata dall'appartenza dei suoi polmoni alle multinazionali del tabacco, Carlo Carraro non ha resistito ed ha strumentalizzato perfino la morte del suo collega ed amico, trasformandola in un evento come per la morte ed il funerale di Diana. Sentite cosa scrive Carraro:  « Perché Guido era soprattutto un amico con cui abbiamo lavorato per cinque anni al progetto di una nuova Ca' Foscari, migliore della precedente, e per questo progetto Guido ha speso ogni sua energia. A Ca' Foscari dedicava tutte le ore del giorno e molte della notte. L'ultimo suo messaggio era delle quattro del mattino di venerdì scorso e si chiudeva con "buon risveglio". Sarebbe bello potessi dirgli la stessa cosa oggi...Aveva un senso dell'istituzione come pochi. Un attaccamento all'istituzione come pochi. Mi ripeteva spesso come la cosa che più lo addolorava, ed era un dolore fisico, fosse l'incapacità di molti colleghi, critici sull'operazione nuovo campus linguistico, di capire come una cosa fossero le critiche legittime, un'altra il fango gettato inutilmente contro Ca' Foscari, come ad esempio nel caso della strampalata, così la definiva, lettera al ministro. E mi scriveva per il dispiacere che provava di fronte a questo ed altri assurdi episodi, per farmi sentire la sua solidarietà e propormi le sue analisi. Sempre molto attente e razionali ».
Invece di seguire Carlo Carraro in questo ragionamento folle che allude a presunti untori di stress e fango che avrebbero indirettamente ucciso Guido, soffermiamoci a pensare a tutto ciò  che probabilmente lo terrebbe ancora in vita oggi. Sicuramente se l'area economica di Ca' Foscari fosse stata meno vorace ed ingorda e si fosse conseguentemente presentata a questa campagna elettorale per la nomima del nuovo retttore con un atteggiamento un po' più rilassato e sereno. Distacco, sobrietà, trasparenza, etica, spensieratezza allungano la vita e sono antitetici a quell' atteggiamento morboso da cardinali Mazzarini impegnati a tramare di notte. Pare invece dal numero di candidati presentati alle vicine elezioni, quattro, che quella carica vada ricercata da Economia costi quel che costi. Nessun riguardo per il principio democratico dell'alternanza che vorrebbe il prossimo Rettore espressione di altre aree scientifiche. Quella condizione convulsiva per cui non puoi perdere, avrà affranto e consumato non poco Guido. Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico. 

Anna Cardinaletti.
Per queste ragioni, prima ancora che si conosca chi sarà il vincitore, la naturale logica delle cose suggerisce il nome del prossimo Rettore di Ca' Foscari. Una donna, la Prof.ssa Anna Cardinaletti. Tratti speciali, essere donna con gli attributi. Sulla questione della svendita del patrimonio immobiliare cafoscarino ci ha messo la faccia e ha deciso di resistere alla propaganda rettorale. Il prossimo rettore di Ca' Foscari, dopo l'esperienza Carlo, sarà pertanto donna e si chiamerà Anna Cardinaletti. 

domenica 17 novembre 2013

Ca' Foscari, Università della propaganda rettorale.



Sarete entrati almeno una volta nella vostra vita nel Rettorato di una Università Italiana. Silenzio celestiale. Marmo fresco. Finalmente spazio sconfinato in quei saloni. Quello spazio che a lezione è sempre mancato. Il ricordo delle aule universitarie anguste ti fa male. Soffitti lontani intarsiati, ti ricordano una Grande Basilica, memorie di una gita scolastica lontana. Candelabri e quadri reali. Busti. Poi una voce. Quella del Magnifico RettoRE. Ti avvicini attirato da quel suono divino che sembra provenire da un pifferaio magico. Inciampi nel tappeto rosso porpora dove giace un ermellino morto. Il maggiordomo autista del RettoRE sta cacciando nel salone. Finalmente odi chiaramente la sua voce. Il Magnifico RettoRE, mappamondo in mano, estasiato sta moltiplicando per tre le rette universitarie del prossimo anno. Un nuovo autoritratto con cornice in oro con la scritta "Ho investito i vostri soldi nell'istruzione universitaria". Il quinquennato del Re Sole. Affermare verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte.

All'inizio del video la voce è quella del Magnifico RettoRE dell' Università Ca' Foscari Venezia, Prof.re Carlo Carraro (2009-2014). Secondo Wikipedia viene riconosciuto a livello internazionale come uno dei principali esperti di economia ambientale ed infatti nel video considera buttati i soldi stanziati per aiutare la discarica Grecia al collasso. Palle, palle ci vogliono le palle all' Università della propaganda rettorale in un bellissimo paese in rovina.

mercoledì 26 dicembre 2012

Dopo oltre cinque anni, un Blogger va in pensione.



One Republic - Secrets + Tesla Coil (The Sorcerer's Apprentice Remix)

"I need another story
Something to get off my chest
My life gets kinda boring"

Da oltre cinque anni questo blog resiste alle intemperie della vita. Poi arriva fatidico quel momento, e prima o poi arriva per tutte le cose, dove tu, blogger, capisci che il tuo treno, dopo tante avventure, è arrivato a destinazione e le tue idee non vedono l'ora di scendere per sentirsi più libere. Sul treno resti solo tu, che ancora caparbiamente cerchi di continuare l'esperienza, come se non dovesse finire mai. Aggiorni ed aggiorni il blog, ma il treno è fermo e ciuf ciuf non ti emozioni più scrivendo e condividendo. Ricicli e rilanci le notizie dei quotidiani, ma non sei più te veramente a generare contenuti.  Originalità e passione, sono locomotive importanti per un blogger. Chissà, sarà che quando ho aperto il blog ero sugli "enti" o ora viaggio sugli "enta", ho perso spinta propulsiva e da parecchio tempo mi chiedevo se ci fosse una fermata anche per me, per scendere e pensare qualcos'altro. Non che abbia smesso di viaggiare o di macinare idee o che non mi senta più "in esplorazione"; tra pochi giorni, per l'ultimo dell'anno, visiterò The North York Moors National Park nello Yorkshire. Potrei portarmi tutta l'attrezzatura per fare foto e video e poi condividere questo viaggio nella natura come ho sempre fatto in questi lunghi cinque anni, ma è proprio qui che metto un ginocchio a terra e valuto di fermarmi. Sono stanco di fare e di sentirmi blogger. Ho ancora tutto il materiale della Cornovaglia visitata quest'estate da pubblicare e non trovo le energie per farlo. Pensione, pensione, pensione. Una volta annessa l'Inghilterra, dove vivo da più di un anno, nei prossimi anni sarà la volta di esplorare spero la Nuova Zelanda, l'Australia, l'Argentina. Onestamente, questa parte del viaggio in esplorazione, preferisco tenermela per me. Provate voi a tenere un blog in vita per oltre cinque anni. Non voglio paragonarlo ad un figlio sia chiaro, ma se amate la creatura gli dedicherete ore, giorni, intere settimane. Postare immagini e raccontarle onestamente in modo possibilmente non banale, è particolarmente impegnativo; richiede tempo ed energie che vorrei nel prossimo futuro dedicare a me stesso ed alle persone che mi sono vicino. Desidero godermi i momenti belli di questa vita, senza dover continuamente scattare o riprendere con la videocamera. Credo di aver immesso una tale quantità di contenuti su Google, che all'opposto ora desidero farmi da parte, possibilmente anche abbandonando la caciara dei social network. In fondo le persone che più stimo non hanno neanche un profilo Facebook e probabilmente non sanno cosa sia un tweet. Riassumendo, interrompere la condivisione in un'epoca dove tutti condividono è un fatto che devo dire si preannuncia entusiasmante. In fondo, essere originali è un modo per andare avanti e continuare la propria rivoluzione. Nei prossimi mesi, con calma posto le ultime cartucce. Materiale che ho girato con l'intento di condividerlo e poi, immancabile, un video conclusivo prima della meritata pensione. Ho sempre scritto agli italiani del futuro, alle persone che verranno, visto che negli anni in cui scrivevo il mio paese, mediasetizzato, era in preda ad una involuzione cattoberlusconiana. A voi del futuro, in un natale futuro, Buon Natale e felice anno nuovo.

Alberto, blogger dimissionario.



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