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giovedì 1 novembre 2018

Salvini e l'Italia in Retromarcia. Quando la Vergogna indossa la carica di Ministro dell'Interno.

sabato 13 ottobre 2018

Il Quadro Fascista che si distrugge da solo


Lettera aperta alla Questura di Padova,

Ancora solletica la notizia, di pochi giorni or sono, dello Street Artist Banksy che ha fatto mettere ad un'asta di Sotheby's a Londra una copia dell’opera d’arte "Ragazza con palloncino", che una volta aggiudicatasi per 1 milione e 200mila euro si è genialmente distrutta lasciando gli astanti a bocca aperta. 
Dalla leggerezza di una ragazza e del suo palloncino, al provvedimento della Questura di Padova, fastidiosamente pesante (intriso di un incompetente eccesso di potere), n. 4229/2018 verso l’Antifascista Tommaso Cacciari volto ad interdirlo dalla città di Padova in ragione delle sue attività politiche di contenimento della marcia, questa fascista e pertanto illegale, degli esponenti di Forza Nuova e del Fronte Veneto Skinhead in data 17 Luglio 2017.
Questo nuovo capolavoro non si venderà probabilmente per simili cifre ma rappresenta comunque un’opera d’arte d’avanguardia fascista, che si è già autodistrutto perché nullo, adottato in violazione di legge (in irrispettosa violazione dell’art 16 Cost.) e viziato da un fastidioso eccesso di potere (lo dico in soldoni: non è che si può interdire l'ingresso nella città di Roma a Carlo Giovanardi per le sue farneticazioni 'violente' perchè volte a depistare la verità sulle uccisioni di Stato di Aldovrandi e Cucchi). 

Ma c'è qualcosa in più. Poche ore or sono, è caduto un altro muro d'omertà e di menzogne che continuava ad ottenebrare la verità sull'omicidio di Stefano Cucchi, massacrato di botte in una caserma. Di caserme Italiane, si è già occupata anche la Corte europea dei diritti umani, condannando l'Italia per gli atti commessi dalle forze dell'ordine a Bolzaneto nei giorni del G8 del 2001, sanzionati come atti di tortura. Inutile dire, che non si può parlare di Stefano Cucchi senza ricordare Carlo Giuliani. Qui abbiamo di fronte un Quadro, che suggerisce una riforma urgente delle forze di Polizia in Italia di cui non parla ancora nessuno, perchè siamo costantemente impegnati nel ricercare e ripristinare la verità insabbiata su singoli omicidi infangati da tonnellate di menzogne che si appiccicano perchè provenienti da schegge dello Stato che crediamo integerrime. Non bisognava solo soffermarsi sull'omicidio di Giacomo Matteotti, ma leggerlo all'interno di un quadro generale.
Siamo in stallo, perchè Tommaso viene sanzionato dalla Polizia per la sua attività nell'arginare Forza Nuova, che vede tra i propri candidati proprio poliziotti, picchiatori, nostalgici delle SS e figli di mafiosi.
Casellario giudiziale dell'antifascista Giacomo Matteotti, ci dice abbastanza di come un individuo possa essere bullizzato dalla polizia politica.

Nel caso specifico di Tommaso Cacciari viene sanzionato nero su bianco un attivista che lotta contro i Fascismi delle Grandi Navi e del Mose nella Laguna di Venezia (memorabile la sua occupazione della sede del Magistrato alle Acque nel 2012 ben prima dello scandalo Mose e ben prima che venisse soppresso per manifesta corruzione nel 2014) e che argina le attività fasciste interpretando alla lettera il dettato della nostra Carta  Costituzionale antifascista, quest'ultima trascurata proprio da quei funzionari che avrebbero giurato di applicarne e difenderne i principi: 

« poichè il medesimo nel comune di Padova non ha stabile dimora, nè vi esplita alcuna attività lavorativa, nè vi ha interessi leciti, si ritiene che la sua permanenza sia finalizzata al compimento di attività illecite » 

Una qualunque persona di buon senso, anche non esperta di diritto, intuirà che uno Stato, soprattutto se Democratico e non caduto in disgrazia di Regime, non può, ne ora ne mai, teorizzare, manco fosse Cesare Lombroso, che un individuo possa avere finalità criminali semplicemente perchè si trova in una qualsiasi altra città diversa da quella di residenza. Questa accusa è infamante e aggravata dal fatto che il provvedimento sembra non contemplare o riconoscere in alcun modo l'esercizio del dissenso politico che Tommaso Cacciari indubbiamente attua da decenni sul territorio verso il tentativo di riorganizzazione del partito fascista (e siamo agli episodi contentategli a Padova), anche sostituendosi allo Stato che invece permette ad un terrorista nero a Capo di Forza Nuova di organizzare manifestazioni a Bologna, città medaglia d'oro per la resistenza e città della strage fascista alla stazione.

Mi rivolgo ai funzionari della Questura di Padova, ma anche a chiunque indossando una divisa sia ancora dotato di buon senso. L'unico futuro possibile per una forza per essere riconosciuta come democratica non è nell'accarezzare il manganello fascista prima di scaricarlo come una frusta sulla testa dei dimostranti (ne hanno spezzati due su Federico Aldrovandi), ma è nell'esercizio delle proprie funzioni secondo i principi della nostra Carta Costituzionale antifascista. In Inghilterra il Tommaso fascista viene arrestato e messo in prigione. In Italia registriamo il primo tentativo, maldestro ma mica tanto subdolo, di arrestare Tommaso l'antifascista, a cui si è prestato qualche funzionario della Questura di Padova forse inseguendo una facile carriera e per compiacere le pressioni del Viminale, diretto da Matteo Salvini, di reprimere le attività dei centri sociali del Nord Est.


Lo sanno anche i balconi delle nostre città che gli albori del Fascismo si connotarono con un fervore di marce e attività squadriste e quindi il fine ultimo di questo provvedimento di restrizione della libertà di movimento di un antifascista (invece di interdire l'ingresso a Bologna di Roberto Fiore!) proprio mentre si oppone al rigurgito di Forza Nuova, getta più di qualche ombra nera. Le cifre su Forza Nuova: in 65 mesi, tra il 2011 e il 2016, ben 240 denunce e dieci arresti. Quattro raid al mese. Un attacco neofascista alla settimana.

giovedì 23 agosto 2018

mercoledì 21 febbraio 2018

Se non sciogliete i movimenti antidemocratici 'Casapound' a 'Forza Nuova' adesso, QUANDO ?

giovedì 8 febbraio 2018

Ragazzi qui è tempo di svegliarci. Altro che invasi da extracomunitari, qui siamo di nuovo invasi dai soliti fascisti

sabato 24 giugno 2017

Ne Fazio a meno.


Mungono mamma Rai. 

mercoledì 14 giugno 2017

Grenfall Tower: Is it only Titanic incompetence or the criminal evidence that the lives of the poor are always wrapped with plastic ??

domenica 28 agosto 2016

Arriva di notte, poi le scuole tutte rotte. Il terremoto Italiano.

La scuola Romolo Capranica crollata ad Amatrice in seguito al terremoto dell'Agosto 2016. Fino a giugno scorso ospitava 80 docenti e 230 studenti.
C'è un aspetto insopportabile di una Italia terremotata da brividi. La scenografia dei cerimoniali. Giornalisti che riempiono gli intermezzi alludendo a presunti 'sciacalli', i soccorritori sempre e per forza 'eroi' e un presidente della Repubblica e un presidente del Consiglio che oliano di santità questi cerimoniali circondati da un codazzo di preti più o meno mancati. 
Terremotata anche la lingua Italiana, che maltrattata ovunque si sbriciola come il cemento fatto di sabbia. 
Il terremoto dell'Aquila del 2009 alle 3.32 di notte. Questo alle 3.36. Con 4 minuti di ritardo rispetto al crollo della casa dello studente dell'Aquila, si sbriciola anche la scuola di Amatrice. L'edificio, l'immagine pubblica dello Stato, che dovrebbe sopportare stoicamente il terremoto viene giù come se fosse una casa di Aleppo centrata da obici d'artiglieria. Durante il terremoto del 2002 era crollata una scuola a San Giuliano di Puglia: morirono 27 bambini e una maestra. Questa l'Italia cerimoniale di Renzi. Un mondo di cazzate che non esistono per anestetizzare e addormentare le coscienze. 
Questa è la notizia che nessuno da, impegnato nel cerimoniale bigotto dell'ipocrisia e in slogan quali 'Casa Italia.' 
Le mafie del cemento esistono. Promuovono una edilizia pesante e con un cemento di scarsissima qualità anche in zone sismiche. Costruiscono e speculano per cubatura, non per far sopravvivere chi le abita. In queste zone sismiche, il buon senso imporrebbe costruzioni ultraleggere basse e privilegiando il legno. Lasciate stare le parole. Guardate la foto sopra. Il buon senso.

Un MAP (modulo abitativo provvisorio) ad Onna. Un tipo di architettura sostenibile in zone sismiche.

giovedì 17 marzo 2016

Only infinite IGNORANCE can force the mayor of Venice to remove the protected area in the lagoon.

Oh my God, we have got a Trump in the lagoonOn the news right now, the mayor of Venice entrepreneur Luigi Brugnaro has removed the protected area in the lagoon. I dedicated one year of my life trying to promote the idea the only a protected area can really avoid that lobbies destroy this unique ecosystem (the previous Mayor of Venice was arrested in corruption investigation over city's flood barriers)Cruises through the Venetian lagoon!! Oil tankers, freighters and powerful speedboats, that can carry hundreds of tourists, create waves that destroy the sandbars and mudflats, and wipe out the natural movements that once slowed down the advancement of the tides. All these disruptions increase the erosion that is ruining the depths of the lagoon and eating away at the foundations of buildings.
The mayor of Venice replied to my tweet as a lad sending his first text full of emoticons:
Elthon John was right writing about the Mayor of Venice "Beautiful Venice is indeed sinking, but not as fast as the boorishly bigoted Brugnaro". Oh my God, we have got a Trump in the lagoon.

 

domenica 5 luglio 2015

domenica 17 agosto 2014

Michele Dallapiccola, il medico veterinario prestato alla 'politica' eccitato dalla caccia all'orsa coi cuccioli.

Michele Dallapiccola a destra.
« E’ un orso dannoso che va fermato, tra tenerlo tutta la vita in gabbia e farlo passare a miglior vita non so cosa sia meglio ». Così dolcemente e pacatamente si esprime sul Corriere l’assessore Michele Dallapiccola, laureato in Medicina veterinaria, alto esponente del Partito Autonomista Trentino Tirolese, e che attualmente ricopre in Trentino il ruolo di Assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca.
Ce lo immaginiamo così, con la siringa in mano, pronto a far passare dolcemente e pacatamente a miglior vita gli orsi troppo 'selvatici'. Un esperto, lui che ha diretto il "Macello Pubblico Alta Valsugana" S.r.l. quale Amministratore Unico. Ed eccoci alla sventurata Daniza, l'orsa coi cuccioli, intrinsecamente colpevole di aver dato delle zampate ad un fungaiolo che si era nascosto dietro un albero per osservare la cucciolata. Uno scemo qualunque, penserete. No, sono questi i frangenti in cui i tanti Dallapiccola danno il meglio di sé. L'Italia tracolma di mezzuomini, i tanti Schettino, cellule dormienti pronte ad attivarsi per rovinare l'Italia e rovesciare l'ordine naturale delle cose. Quando l'ignoranza poi si laurea, eccovi l'iniezione letale. Vi basti leggere i tweet tra il sadico e l'eccitato di Michele Dallapiccola che rincorreva l'orsa Daniza: 


« Inverveniamo SUBITO », SUBITO in maiuscolo, in quanto l'orsa terrorista Daniza potrebbe farsi saltare in aria con il radiocollare in centro a Trento. « Operazioni di tutela delle persone »??? Ma siamo noi che dovremmo tutelarci da lei. Fermiamoci un secondo. Ci sono quattro orsi messi letteralmente in croce nel Trentino. Dire che son stressati, è dir poco. Portano il radiocollare, devono continuamente spostarsi per evitare la nostra morbosità, devono sopravvivere alle dichiarazioni di esponenti della Lega Nord e Forza Italia che vorrebbero abbatterliCome vi sentireste vivendo con un radiocollare e i Dallapiccola che ogni giorno vi analizzano la cacca, pronti ad accusarvi di essere troppo selvatici? L'assurda cattura di quest'orsa, non farà che stressarla ulteriormente. 
Uccidete Daniza. Daniza assassina. Rinchiudetela con 3 radiocollari sul collo. Sparatele tranquillanti. Oppure Dio ci scampi dai Dallapiccola? Liberi tutti, anche gli orsi.



mercoledì 16 luglio 2014

Oblio a Venezia. Il REttore della Ca' Foscari, sentendosi Papa, fa difendere l'Università dallo stesso avvocato di Mazzacurati, del Consorzio Venezia Nuova e della commissariata Est Capital.

REttore Carlo Carraro e la 'cappa di ermellino' morto, 
indossata tradizionalmente da regnanti come segno 
del potere.
Virgolettato di Carlo Carraro, REttore uscente della Università Ca' Foscari: « Il nuovo rettore Bugliesi era del resto sul palco con me per la cerimonia, come i due Papi attuali.» Se un REttore sul palco della cerimonia delle lauree a San Marco comincia a percepirsi anche Papa, nel caso di specie Papa Ratzinger, siamo nei guai. Se succede nella Venezia ai tempi degli scandali del Mose, siamo nella aggravante della melma. La dichiarazione sulla difensiva di Carlo Carraro era in risposta alla notizia che lo volevano stordito da un diluvio di fischi a San Marco, lui che aveva invece un fisiologico disperato bisogno di proiettare ripetutamente la sua 'corazzata Potemkin' alla sua ultima apparizione pubblica, rivisitando di fronte alla piazza tutti i suoi successi, un rito che le famiglie fradicie dei laureati si volevano anche risparmiare. Studiano, grondano di titoli come Baroni Banani, per poi non cogliere che sotto alla pioggia ticchettante ad una madre interessa semplicemente solo del proprio figlio e non gradisce che la cerimonia venga appesantita da una regia percepita autocelebrativa. E così è andato in onda invece 'C'era un cinese in coma'.

Quando piove, cosa non fare anche se porti un ermellino morto da secoli sulle spalle.

Ma fossero questi i problemi. Purtroppo Venezia vive il tempo dell'oblio. Ca' Foscari grazie alla legge speciale su Venezia negli ultimi trent'anni ha ingoiato qualcosa come 121 milioni di euro, soldi pubblici su cui chiuderemo un occhio se destinati a produrre cultura. Purtroppo i soldi pubblici prendono tante vie ma quello che crediamo inaccettabile, è che abbiano preso e prenderanno la via anche delle tasche di un avvocato nababbo, Alfredo Biagini, che figura assieme a Scaroni ed al fratello del Rettore Massimo Carraro tra i manager «pubblici» più ricchi del Veneto: reddito da 1,85 milioni di euro, oltre che una Volvo Xc70 e una Porsche 911 Carrera e 2500 azioni nelle Assicurazioni Generali.
Per difendersi in tribunale sulla vicenda della permuta del secolo, tre palazzi storici in svendita, la Ca' Foscari di Carlo Carraro ha scelto di farsi rappresentare e di pagare fior fiore di professionista romano attratto in laguna, Alfredo Biagini, dalla storia alquanto particolare. Avvocato di Mazzacurati, colui che partoriva le tangenti sul Mose, ma anche del Consorzio Venezia Nuova, sotto inchiesta. Non basta. Alfredo Biagini è stato anche il legale della Est Capital del cafoscarino Gianfranco Mossetto, ora commissariata, che da anni opera proprio nel mercato immobiliare. 
Ercole Preziosi, nel film di cui sopra 'C'era un cinese in coma' è uno showman e un impresario di basso profilo. Nonostante si abbatta un terribile temporale egli non rinuncia al suo piglio professionale ed istrionico, ricevendo il dileggio del pubblico al punto di provocargli l'ira davanti a delle personalità politiche locali. E proprio così, ricorderemo Carlo Carraro, protagonista indiscusso della commedia dell'arte veneziana.

sabato 12 luglio 2014

SOS to the World: Save Venice's vulnerable lagoon from big ships.

Please help us, sharing this message. Unfortunately we can't watch underwater, but BIG ships are litterally ironing the Venetian lagoon. Beauty is every day more and more flat. Sandbanks and mudflatswetlands that are paramount for the precarious balancehave been wiped out by waves of oil tankers, freighters and powerful speedboats, that can carry hundreds of tourists. Italian politicians have sold Venice to lobbies. Venetian lagoon is in danger. Please help.



No Big Ships (No Grandi Navi) 




Sos to the World: NO BIG SHIPS in the Venetian Lagoon

martedì 8 luglio 2014

Mentire per tradire, la pratica diffusa del doping della menzogna.

Lance Edward Armstrong è un ex ciclista statunitense, professionista dal 1992 al 2011, capace di conquistare per sette volte consecutive il Tour de France (record nella storia della corsa francese) dal 1999 al 2005, attraverso il sistematico e criminale utilizzo di pratiche dopanti. Il doping della menzogna. Lungo il corso di tanti anni, tutti applaudivano, tutti credevano, non era vero niente.

Da tempi immemorabili esiste la menzogna. Il Vangelo di Giovanni (13,21-22) « In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà ». Per innumerevoli ragioni, l'uomo da sempre accarezza l'accattivante possibilità di manipolare subdolamente la realtà. Mentire per tradire principalmente. Anche l''arte' della menzogna conosce la sua massima espressione, la sottigliezza più estrema, esattamente quando chi mente viene assorbito dalla sua stessa menzogna, convincendosi a credere di pronunciare delle verità sacrosante proprio mentre pronuncia le menzogne più artefatte. In quel momento, il mentitore raggira ogni sesto senso o sospetto, e guardandoti dritto negli occhi, credendoci veramente ti dice « Tutti i bambini sono angeli, per me scendono proprio dal cielo, e una cosa così non va fatta, i bambini vanno lasciati in pace. Io non sarei capace di far male ad un bambino ». Così parlava candidamente Mario Alessi dopo aver rapito e ucciso il bambino Tommaso Onofri. 


Milioni di persone quotidianamente si tradiscono per poi giurarsi amore eterno un secondo dopo. Perfino la battagliera Alessandra Mussolini, tutto famiglia e onore, non sapeva più cosa dire di fronte alla notizia che vedrebbe il marito frequentare prostitute minorenni. Ritengono contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda, sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe. Berlusconi giura sulla testa dei suoi figli di non aver mai pagato una donna per delle prestazioni sessuali. Lance Edward Armstrong, il suo volto d'angelo che giura di non averi mai fatto uso di sostanze dopanti qualche ora dopo aver fatto una trasfusione per aggirare i controlli. Tutti pronti a giurare di non aver mai evaso un euro al fisco. E se fosse invece proprio la menzogna il doping che tiene in piedi l'attuale sistema? L'anima degli Italiani è stata educata alla menzogna per più di vent'anni, perché la verità fa male. L'alfiere massimo è stato Berlusconi, sfacciato, solare, nella sua improntitudine. Mentire per tradire, la pratica diffusa del doping della menzogna. 

martedì 1 luglio 2014

Anno dopo anno le dighe del MOSE ci uccideranno subdolamente più di quella maledetta diga del Vajont.

Sono stato in quel santuario che è il Vajont diverse volte, pregando e auspicando che, come i medici si sottopongono al giuramento di Ippocrate, gli ingegneri e gli architetti prima di iniziare ad eserciatare le loro professioni, si rechino davanti a quella diga a giurare che mai e poi mai abbandoneranno le ragioni della logica per far spazio a quelle del profitto. Quello che fa male di questa tragica storia, oltre alle 2000 vite spazzate via senza neanche il tempo di scambiarsi l'ultimo gesto d'amore e quel vuoto lancinante che ancora annichilisce l'anima, è che c'era una vocina inascoltata, quella di una giornalista dell'Unità, scrittrice e partigiana italiana, a nome Tina Merlin. Una rompiscatole. Denunciava quella diga maledetta, la diga del disonore, prima ancora che fosse effettivamente messa in funzione. Inascoltata dalle istituzioni, la giornalista fu denunciata per "diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico". C'è una cosa che deve destare le nostre coscienze adesso più che mai. Tina Merlin denunciava i soprusi e le malefatte dell'ente adibito alla costruzione della diga, la società S.A.D.E., quale «Stato nello Stato». Le migliaia di morti del Vajont non hanno mai avuto giustizia esattamente come non l'hanno avuta le centinaia di morti del petrolchimico di Marghera anch'esso voluto, come la diga del Vajont, dal conte di Misurata Giuseppe Volpi.
Dal Vajont al Mose grazie a Tina Merlin.
Passiamo con un volo pindarico dalla S.A.D.E al MOSE. Lasciamo stare per un attimo l' ipotesi più nefasta, che rimanda proprio al Vajont, che vedrebbe la possibilità che tutte le paratoie entrino in risonanza a causa delle onde, fino al collasso dell'intero sistema. Voglio accantonare questa ipotesi catastrofica anche se Tina Merlin ci imporrebbe di parlarne. Ma c'è qualcosa di ancora più subdolo. Un passaggio che richiede forse uno sforzo mentale anche da parte vostra, per capire perché anno dopo anno le dighe del MOSE ci uccideranno più della diga del VajontIl vero affare del MOSE, quello di cui nessuno parla perché è semplicemente disumano parlarne, è la manutenzione, ordinaria e non.  La manutenzione costerà oltre 20 milioni di euro l’anno e ogni manovra delle paratie costerà 250 mila euro (con dieci alte maree l’anno sarebbero già altri 2,5 milioni di euro). Le salatissime pulizie subacquee. Costi quel che costi per difendere l'investimento iniziale ci spremeranno come limoni, noi, i nostri figli e così via fino all'ultimo centesimo. Ora, noi comuni mortali sono anni che ci contiamo come sopravvissuti, che ci guardiamo negli occhi, questa crisi la sentiamo. Quanti si sono suicidati ieri, quanti lo faranno domani, semplicemente non ce la facciamo più. Un debito pubblico oltre i 2000 miliardi di euro, un buco dell'ipocrisia che ci uccide, inghiottendoci subdolamente in tanti modi. Era depresso, ultimamente non sorrideva più, era stanco di vivere. Non sappiamo più che altri termini usare. L'Italia ha smesso di essere spensierata, la felicità se ne è andata da un pezzo. Un esempio di qualche giorno or sono, « Disperato e deluso dalla vita, si è gettato nel vuoto di fronte alla diga del Vajont» Impossibile dimostrare il nesso tra una tangente pagata e una vita spezzata. Le persone si spengono, smettono di sognare, qua e là a macchia di leopardo in innumerevoli articoletti sparsi sulla cronaca dei quotidiani locali dimenticati il giorno dopo. Ci manca la visione d'insieme che ci mostrerebbe i mandanti di quelli che sono in verità omicidi. Da Tangentopoli a questa Venetopoli, i tanti Mazzacurati, i Meneguzzo, in generale questa classe politica, imprenditoriale, ecclesiastica, accademica ha sulla coscienza molte di queste morti, una per tutti quella di Angelo di Carlo. Ogni manovra delle paratie costerà 250 mila euro? Sembra che ci diano due alternative. La morte rapida sulle montagne del Vajont. Quella lenta, per debiti, in pianura. Non era forse anche il Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico statale per la realizzazione del Mose, uno «Stato nello Stato» secondo Tina Merlin?

venerdì 27 giugno 2014

Tour a Venezia: Goethe 1786, Byron 1816, Hemingway 1948, tangentisti del #MOSE e famiglia Casalesi 2014.

Venezia 1948, Hemingway.
Venezia offre svaghi e divertimenti per tutti i gusti da tempi immemorabili. Per gli esteti più raffinati non c'è niente di meglio, tra un museo e l'altro, di una piacevole pausa in un locale storico e aristocratico come il Quadri di Piazza San Marco, il Caffè Florian, oppure l'Harry's Bar. 
George Gordon Byron
Questi locali accolsero illustri ospiti come Goldoni, Lord Byron, Foscolo, Goethe, Dickens, Proust, D'Annunzio, Eleonora Duse, Rousseau, Stravinsky e Modigliani e tanti altri. 
Al giorno d'oggi, quelli del tuo debito pubblico oltre i 2000 miliardi di euro, sorseggiando un ottimo caffé ed assaggiando qualche delizioso pasticcino puoi invece avere il privilegio di assistere ad uno spettacolo come fossi comodamente seduto in prima fila su una jeep durante un avventuroso safari: lo scambio di qualche raffinata tangente ai tempi del MOSE (leggi a proposito cosa dice Arrigo Cipriani il patron dell'Harry's Bar). Puoi assistere al privilegio di vedere anche i tuoi soldi, venendo le tangenti pagate con soldi pubblici, scorrere a fiumi nell'allegria generale di un carnevale che dura tutto l'anno. Arlecchino passa la busta a Brighella. La guardia di finanza fu la prima a immortalare quelle succulente buste così generosamente spesse da non entrare nella tasca interna della giacca come nel caso che segue.

VENEZIA, pagamento della mazzetta. Nello specifico l’imprenditore Nicola Falconi passa la bustarella a Pio Savioli, consulente del Co.Ve.Co, cooperativa che fa parte del Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico del Mose.

Durante il tour safari per Venezia avete quindi la possibilità di assistere a queste straordinarie relazioni tra animali. Non avvicinatevi troppo per non disturbarli, ricordatevi che stanno lavorando. L'aspetto interessante e notevole, soprattutto dal punto di vista antropologicoè che tutto questo è avvenuto, e avviene, in una atmosfera rilassata, senza mai che il Sindaco, il Rettore, il Patriarca, o le altre cariche pubbliche abbiano tuonato e si siano scagliati contro la corruzione dilagante che avveniva proprio sotto il loro naso per parecchi anni. Garbo agiografico. Sarebbe come chiedere a Bruno Vespa di parlare in diretta televisiva del fatto che il suo collaboratore per tanti anni a Porta a Porta Renato Mannheimer sia indagato dalla Procura di Milano per associazione a delinquere finalizzata a una frode fiscale da 7 mln di euro
Durante la bella stagione c'è la possibilità di rilassarsi seduti ai tavolini all'aperto sorseggiando uno spritz tonificante, nel cuore di Piazza San Marco, cullati dalla musica dell'orchestra privata del Caffè Florian. Sbirciando l'occhio sul tavolino del vicino, nella giornata fortunata, potreste assistere alla stipula dell' appalto dei sogni di tutta una vita, dove prestigiose imprese si impegnano ad asfaltare il Canal Grande piuttosto che a vendere all'asta il Canaletto qui di seguito riportato, il vero originale ai tempi del MOSE. 
Dipinto del Canaletto ai tempi del MOSE. @cassiuslullaby
Agli appassionati esperti cacciatori della selvaggina più rara, si consiglia di mettersi davanti all'ingresso di una nota impresa assicuratrice per poter scorgere i sacchi del nero giornaliero, che a Venezia rappresenta il vero petrolio, arrivare con l'aristocratico 'gatto sornione con gli stivali' (i piani di accumulo assicurativi hanno caratteristiche di impignorabilità ed insequestrabilità che attraggono coloro che necessitano, e sognano, di blindare il proprio capitale evaso al fisco).
Oppure sorprenditi con il tour dei "bacari", le caratteristiche osterie di Venezia, dove l'ubriaco cantore nordista, rimasto indietro, canta ancora in loop le lodi di un altro megaprogetto, quello della sublagunare di Renato Brunetta che tanto ama Venezia.
Non dimenticate di far visita anche all'Università Ca' Foscari dove con un po' di fortuna potreste incontrare il pregiudicato Paolo Scaroni, o simili, invitato dal Magnifico Rettore Carlo Carraro ad inaugurare l'anno accademico.
Gli amanti dell'opera lirica e del balletto possono assistere agli spettacoli del Gran Teatro La Fenice, ricostruito "com'era e dov'era" dopo il terribile incendio del 1996. Nel loggione, se fortunati, scorgerete Piergiorgio Orsoni ancora con l'elmetto, di ritorno da una attenta ispezione ai cantieri del MOSE o il patriarca Scola, impegnatissimo con la sua fondazione a cui i tangentisti donavano generosamente per accaparrarsi un posto in prima fila e meritarsi la sua benedizione.
Ma io lo so, voi avete ancora voglia di svagarvi, instancabili! Se avete voglia di trasgredire il Casinò di Venezia fa al caso vostro. Gattonando piano piano, elegantissimi, potreste fortunosamente imbattervi negli esponenti della famiglia Casalesi, l'ultima rispettabile famiglia illustre che ai tempi del MOSE degna la Serenissima di amorevoli attenzioni, ancora una volta immortalate da quei 'paparazzi' della guardia di finanza.


#Veneziastaiserena

giovedì 26 giugno 2014

Andavano a New York a promuovere ed esportare il sistema MOSE, a concessionario unico modello 'Frank Costello', eccellenza mafiosa del made in Italy.

Da sinistra a destra: Matteo Zoppas, Presidente della Confindustria Venezia – Unione degli Industriali della Provincia di Venezia; Michael Bloomberg, Sindaco di New York; Giorgio Orsoni, ex Sindaco di Venezia; Carlo Carraro, Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; Hermes Redi, Direttore Generale del Consorzio Venezia Nuova; Antonio Armellini, Ambasciatore e Consigliere del Sindaco per gli Affari internazionali, intenti a promuovere il MOSE a New York nel Febbraio 2013. Robe da soli uomini.
Quali sono le motivazioni culturali che possono spingere delle persone a prendere un volo e ad andare a promuovere ed esportare il modello MOSE a New York nel Febbraio 2013? Nel 2005 scrivevo nella mia umilissima tesi di laurea dedicata alla laguna di Venezia« Le motivazioni culturali che mi hanno spinto a prendere in esame il territorio della Gronda, sono state l’intensa banalizzazione e marginalizzazione che hanno contraddistinto queste aree, con la conseguenza di negare spesso alla natura e all’uomo, un rapporto diretto tra laguna e terraferma, attraverso un irrigidimento  della Gronda, con la presenza di macroinfrastrutture (casse di colmata, aeroporto Marco Polo, Porto Marghera, discariche) e microinfrastrutture marginalizzanti (ad esempio occupazioni abusive con arginature fisse e privatizzazioni di specchi d’acqua lagunari e la loro esclusione dal moto naturale delle maree). Questo irrigidimento della Gronda lagunare, ha comportato quindi una generica cementificazione e antropizzazione del territorio, intaccando le aree umide, fondamentali aree di transizione tra terra e acqua, già praticamente scomparse per le azioni della bonifica, che ha coinvolto questi territori nel corso della prima metà del XX sec. » Nessuno mi pagò per scrivere questo. Anzi, era una lotta che mi costringeva a scrivere più per evitare la querela che a denunciare liberamente il modus operandi. La letteratura di propaganda favorevole alle grandi opere invece è da sempre una corsa in discesa all'oro di chi l'ha commissionata. Ricordo ancora come di fronte alle difficoltà e alla frustrazione, il cafoscarino Prof.re Francesco Vallerani mi confidasse il disagio e la solitudine di chi trova il coraggio di denunciare i reati ambientali piuttosto che le sconcertanti colate di cemento che rovinano il Bel Paese. 
Irrigidimento della Gronda lagunare.
All'epoca non esisteva neppure la voce ''Gronda Lagunare'' su Wikipedia, che creai e che riporta ancora oggi l'immagine chiave dell'"irrigidimento" della Gronda lagunare tratta dalla tesi di laurea. Io la mia parte da studente la feci eccome, ignaro che qualche anno più tardi avrei visto i cafoscarini sindaco Orsoni e rettore Carraro farsi un selfie a New York promuovendo il sistema MOSE. 
Un anno che dedicai alla laguna per capire prima di tutto e poi cercare di trasmettere il messaggio allarmante che « non esiste più una zona di passaggio tra acqua e terra che consenta alla laguna, per così dire, di “muoversi” liberamente in una fascia di transizione.» Quando scaviamo canali profondi per le petroliere o le grandi navi costruiamo delle autostrade che permettono all'acqua di entrare velocemente a bomba in laguna in modo quantitativamente e qualitativamente innaturale. Se a questo scempio, vi aggiungete l'inesorabile scomparsa delle fondamentali aree umide che fungono da spugna 'anti acqua alta', che assorbono e rilasciano lentamente l'acqua, e la loro sostituzione con sponde rigide, eccovi che l'acqua per effetto dell'irrigidimento delle sponde viene 'rimbalzata' indietro provocando il fenomeno dell'acqua alta. 
Cosa fare? Proibire le grandi navi in laguna e lo scavo dei micidiali canali figli dei grandi interessi? Ripristinare le aree umide? Macchè sciocchi, quello che il buon senso e la cultura suggeriscono non drenano denaro e lasciano a secco le tasche idrovore dei furbetti. Eccoci al sistema MOSE, sistema tangentizio pagato con i soldi dei cittadini, e ad un debito pubblico che ne consegue che strozzerà, già lo sta facendo, le famiglie italiane.
Sulle risposte da dare siamo quindi culturalmente stati asfaltati da una cricca di furbi. Dove esiste un problema infatti, ci sarà sempre qualcuno che propina la grande opera, urgente e a carattere emergenziale, con grande movimentazione di terra. Lo sappiamo tutti quali sono le aziende in Italia interessate da sempre alla movimentazione di terra. 
Cantieri MOSE a Venezia.
L'amarezza di vedere quei volti sorridenti a New York intenti a promuovere il sistema MOSE, quello di Matteo Zoppas che non occupandosi più di lavatrici di qualità (la svedese Electrolux ha rilevato la Zoppas - Zanussi) lo trovi un po' ovunque con tanto tempo da perdere (il fratello Federico Zoppas siede nel CdA della Palladio Finanziaria di Roberto Meneguzzo coinvolto nel scandalo mose), e i volti di Piergiorgio Orsoni e Carlo Carraro, menti irrigidite e figuranti ai tempi di una Venezia (anche con l' Università) scopertasi indecente. Non voglio neanche parlare della presenza del solito panciuto rappresentante del Concessionario unico. Il MOSE rappresenta una mafia impostasi prima di tutto a livello culturale. Eccellenza mafiosa del made in Italy. Facciamo pure un ponte tra Venezia e New York (quello sullo stretto di Messina non decolla). Cosa nostra americana iniziò ad emergere nella Lower East Side di New York tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900. Le famiglie più famose sono state le cinque di New York: Gambino, Lucchese, Genovese, Bonanno e Colombo. Al suo apice (anni 1920-1950) la mafia italo-americana è stata la più potente organizzazione criminale di tutti gli Stati Uniti. A New York la maggior parte dei progetti edili, movimentazione terra, non potevano essere effettuati senza l'approvazione delle cinque famiglie. Ed al giorno d'oggi? Il 20 gennaio 2011, circa 800 agenti appartenenti a FBI, polizia statale, federale e locale hanno eseguito 110 arresti in una maxioperazione antimafia, decapitando le Cinque famiglie di New York, in particolare i Colombo, e altre due famiglie minori, per un totale di 127 persone incriminate. Una operazione che ricorda per portata quella appunto sulle tangenti del MOSE coadiuvata dalla procura di Venezia. Questi numeri rendono l'idea di come lo spirito della Mafia non sia una invenzione letteraria, ma tuttora una solida colata di cemento. Leggetevi l'articolo 'La mafia di New York si riorganizza' del Febbraio 2014. Non lo scrivo io, lo dice FBI che « la mafia a New York, in ripresa, ha imparato ad adattarsi ai tempi nuovi. » Ditemelo voi cosa andiamo a esportare a New York. Io dico, basta. Non se ne può più di sta roba. Fatemi capire, noi abbiamo il coraggio di andare ancora oltreoceano a parlare del sistema a concessionario unico modello 'Frank Costello'? Esiste un limite superato il quale, esiste solo la vostra indecenza.



Con riferimento a quello che chiamavo l’avvento dei ‘corsari della laguna’, non meno esiziali del turco più feroce, scrivevo nelle conclusioni della mia tesi: « ciò vale soprattutto per la politica e l’atteggiamento che si sono adottati nei confronti della laguna e di questi luoghi, ben diverso dal rispetto quasi sacrale che avevano gli antichi. Sotto il governo della Repubblica, la preservazione della laguna era immedesimata infatti con la conservazione della prosperità politica dello Stato, anzi della sua stessa esistenza. Anticamente i veneziani, con la consapevolezza che un palo fa paluo, minacciavano dunque di morte chiunque si permettesse d’introdurre nella laguna elementi che ne stravolgessero in qualche modo l’ecosistema. Se in questi luoghi, capita di percepire malesseri, per l’aria che si respira, per le vedute squarciate da elementi estranei al paesaggio, e per innumerevoli altri fattori, è anche perché si è perduto il rapporto culturale con il territorio; se perfino con Varrone nel De Re Rustica 37 a. C., iniziano valutazioni estetiche e di diletto e non solo di utilitas, perché intuisce che un bel paesaggio accresce anche il valore venale del terreno, ci sarebbe da domandarsi se le infrastrutture che progettiamo per questi luoghi, spesso figlie dell’emergenza o della necessità sociale, che crediamo indispensabili, siano veramente un valore aggiunto per questi luoghi, o piuttosto non aiutino ad accrescere una generica svalutazione e una banalizzazione imperante, di cui avranno consapevolezza solo le future generazioni. La tecnica propagandistica è sempre quella, e cioè quella prima di tutto di creare i presupposti culturali, perché un determinato ‘megaprogetto’, sia percepito come necessario e inevitabile dalla società civile.» 
Oltre alle mie umili parole correva l'anno 2005/06, che comunque mi trovo costretto a rivendicare orgogliosamente per differenziarmi da queste fattezze umane, quelle importanti di Italia Nostra, l'unica a tuonare culturalmente contro il MOSE, e dei movimenti sociali guidati da Tommaso Cacciari

domenica 8 giugno 2014

Ca' Foscari come il Vaso di Pandora. Mai così in basso in 150 anni di prestigiosa storia di questa istituzione.

Alcuni dei magici intrecci nel CdA di Ca' Foscari, Vaso di Pandora. 
Università Ca' Foscari, mai così in basso in 150 anni di prestigiosa storia di questa istituzione, che ne dica Radio Mosca che afferma il contrario. Abbiamo visto quello che appare a tutti gli effetti un cerchio magico e bim bum bam, ne abbiamo dedotto che purtroppo Ca' Foscari ancora puzza. Che l'Università Ca' Foscari abbia toccato il fondo con la gestione del Rettore uscente Carlo Carraro è noto ormai a tutte quelle persone che non sono rimaste con le dita intrecciate davanti al televisore durante gli esperimenti di ipnosi del mago Casella sulla Rai. 
Ci sono motivi per pensare che sia noto perfino a Carlo Carraro che in questi giorni sta sornionamente impacchettando le sue cose preparandosi ad un lungo viaggio che lo porterà negli States dove andrà ad occuparsi altrove di cambiamenti climatici. Sono molti a ringraziarlo per il lavoro svolto e ad augurargli di andare a cambiare il clima da un'altra parte. 
Il Mago Silvan
Chissà, magari il suo maggior cruccio e rimpianto, quale genio incompreso dalla lampada creativa,  è di non essere riuscito a convincere il Senato Accademico a riconoscere al Mago Silvan una onorificienza per alti meriti “nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione”. Sim, sala, bim, neanche la magia del suo Blog istituzionale dal titolo 'Parliamone' ha incantato, visto che nelle ultime elezioni rettorali il 75% dei voti sono andati a candidati che si erano dichiarati non allineati al suo governo, che ne voglia Carlo Carraro che ora si sbraccia a rilasciare magiche dichiarazioni affermando che ci sia continuità con il suo operatoIl meccanismo della propaganda rettorale funzionava infatti esattamente come quello di qualsiasi Ministero della Propaganda che sciorinava i successi oggettivi innegabili in termini di costruzioni di nuove strade e ponti culturali, di bonifiche di paludi universitarie e ovviamente gli eccellenti risultati conseguiti nello sport universitario, senza mai far cenno al baratro morale nel quale l'Università, e Venezia tutta, stava precipitando. Non è mai stata proferita la parola magica 'corruzione', proprio quella che sta innegabilmente spolpando il Bel Paese. Per non parlare della parola 'Etica'. Lo stesso errore concettuale di quei nonnetti, duri di comprendonio come la sella di un cosacco, che ti dicono 'quando c'era quel grande Statista, Lui si che le cose le faceva e lo stato sociale funzionava', poi che quel Lui abbia fatto anche le leggi razziali e ci abbia mandato a morire persino in Russia, trascinandoci nell'oblio, non importa. Non stupisce che l'ultima di Carlo Carraro sia stata quella di mandare Ca' Foscari 'a morire intellettualmente a Mosca'. Ma con quest'ultimo scempio il Vaso di Pandora ora è colmo e persino la maga Nicoletta Paciaroni vede ora tra le sue carte quella del 'carro', della dipartenza del Rettore Carraro.
L'amara ironia della rete. Su twitter hashtag #ReFasullo
Non c'è trucco e non c'è inganno, se arrestano il Prof. Piergiorgio Orsoni a Ca' Foscari si parla di sport. Se il rettore manda in missione un prorettore a Mosca a consegnare una 'pizza onorificienza' a domicilio al controverso ministro della cultura russo che avrebbe copiato la sua tesi al 67%, allora a Ca' Foscari si parla di sostenibilità. Se Ca' Foscari sta per svendere 'tre palazzi storici per una cassapanca' ad una finanziaria allora nell'ateneo veneziano l'argomento principale proposto potrebbe essere il danno 'disumano' che gli studenti arrecano alle royalties fotocopiando i libri. Tutto questo mentre Carlo Carraro siedeva, lautamente oliato, su uno dei CdA, quello delle Generali, tra i più vergognosi della storia repubblicana. C'è da chiedersi se non fosse Tariq Aziz a suggerire al Rettore dal carcere le strategie di comunicazione (o la Casaleggio Associati del #vinciamonoi?), quello che per intenderci andava a belare nella tv di stato che Saddam Hussein stava per vincere la guerra anche quando si sentivano in sottofondo le cannonate dei tank americani avvicinarsi a Baghdad.  
Il vaso di Pandora, leggendario contenitore di tutti i mali.
(opera di Stefano Tulipani
Per noi comuni mortali, semplici malgari dell'altopiano di Asiago, è comunque la composizione del Consiglio di Amministrazione della Ca' Foscari a rappresentare il vero mistero dell' arte della prestidigitazione. La miglior tesi di laurea potrebbe essere quella che riesca a sbrogliare questa matassa noiosamente attorcigliata. Il Dott. Andrea Valmarana membro del CdA cafoscarino e consulente dell'Università in materie fiscali siede anche nel collegio sindacale, un organo di vigilanza, del Gruppo Morellato & Sector SpA di proprietà del fratello del Rettore, famiglia Carraro. Parliamone. Rampollo di un’antica famiglia vicentina nobilitata dai dogi della Serenissima nell’elenco delle “Case fatte per soldo”, sempre il Dott. Andrea Valmarana siedeva nel Cda della finanziaria Palladio e risulta allo stato attuale incaricato da questa nel collegio sindacale della Est Capital Group Spa a cui la finanziaria Palladio partecipa. C'è qualcosa che non va anche da quelle parti, con l'amministrazione straordinaria per decreto del ministero dell’Economia motivato da irregolarità e la rimozione del Presidente il cafoscarino Prof. Gianfranco Mossetto, anch'egli specializzazione negli States. Si pensi che poteva essere proprio la Est Capital del prof. Gianfranco Mossetto, secondo indiscrezioni comparse a seguito di alcune dichiarazioni di Carlo Carraro, a realizzare guarda a caso la nuova casa dello studente da circa 900 posti che Ca' Foscari voleva realizzare a Santa Marta in accordo con l'Iuav. La presenza del Dott. Andrea Valmarana in entrambi gli organi societari (Ca' Foscari - Est Capital), con accesso a notizie riservate su un affare da 40 milioni di euro, configura o no un chiaro conflitto di interessi? Parliamone.
Prof. Gianfranco Mossetto. Dolce vita a Venezia.
Tornando con la bacchetta magica sulla finanziaria Palladio, hanno da pochi giorni proprio arrestato l'amministratore delegato, il cafoscarino Roberto Meneguzzo (anche lui specializzazione negli States), che aveva il suo capitale nelle Assicurazioni Generali. Parliamone. Proprio a rappresentare anche Roberto Meneguzzo nel Cda delle Generali il Rettore Carlo Carraro era stato nominato consigliere indipendente da un altro membro del Cda di Ca' Foscari, prof. Domenico Siniscalco, Presidente di Assogestioni (fino al Novembre 2013), l’associazione italiana delle società di gestione del risparmio. Carlo Carraro e Domenico Siniscalco si frequentano anche nella Fondazione ENI, il primo presidente del comitato scientifico, il secondo membro del CdA della Fondazione con a guida Paolo Scaroni, anch'egli sempre nel CdA delle Generali. Questi vorticosi incroci erano già apparsi a margine di un articolo del Gazzettino e su una inchiesta dell'Espresso ma il buon senso non è più di casa da parecchio tempo a Ca' Foscari, pronta a suonare nei comunicati stampa come Orfeo l'inesistenza di qualsiasi conflitto di interesse senza accorgersi che Euridice è già entrata negli Inferi.

Abbiamo visto anche come il ragioniere Vincenzo Consoli, la cui Veneto Banca partecipa pesantemente nella Palladio finanziaria in cui il ragioniere è membro del CdA e del comitato esecutivo, si ritrovi, qualche anno dopo la laurea honoris causa conferitagli da Ca' Foscari, in qualità di sponsor e ospite d'onore alla consegna dei diplomi di laurea a Ca' Foscari nel novembre 2011. 
Sul blog del Rettore nel settembre 2010 propendevo alla seguente riflessione critica: « non sento lo studente protagonista dell’università italiana, ma vedo ancora fiorire un modello di Professore, più interessato ad appagare il proprio ego ed a coltivare una propria carriera personale, che preoccupato di trasmettere con passione una qualche forma di sapere alle nuove generazioni. » Ora, quattro anni dopo, aggiungo: vedo quel modello di Professore affarista uscire lentamente in modo evanescente dal Vaso di Pandora scoperchiato. Buon viaggio. 

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