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mercoledì 20 ottobre 2010

La storia di Devis in esplorazione

Poche persone sono in esplorazione. Le altre si sono perse per strada.
Il 20 Aprile 2010 dedicai un post a Devis ed al suo progetto di Ecovillaggio.
Ieri MTV, gli ha trasmesso lo speciale "La storia di Devis". Nel video si è parlato anche di Into the Wild.

martedì 20 aprile 2010

Un altro mondo è possibile fuori dal gregge: cercasi amici contadini

http://www.progettopecoranera.it/ ©  Progetto Pecora Nera

PECORA NERA è un progetto per coltivare la terra insieme, collaborando con la natura e dividendo equamente il frutto del lavoro comune. Attualmente coltiviamo terreni per circa mezzo ettaro e la nostra direzione è raggiungere l'autosufficenza alimentare, così da ridurre la nostra impronta ecologica sul pianeta. Vogliamo coinvolgere altre persone nel nostro progetto, a diversi livelli di partecipazione, secondo le possibilità di ognuno.

http://www.progettopecoranera.it/ © Progetto Pecora Nera
Devis nella foto si chiede "vale la pena oggi di guadagnarsi il pane facendo il contadino? in questi anni sono passato da momenti di entusiasmo a giorni di disillusione. Da par mio, ho verificato cosa significhi produrre e vendere cibo. Sono orgoglioso che i miei pomodori siano considerati squisiti e che, di bocca in bocca, arrivino persone da altri paesi per rifornirsi da me." Devis torna nel campo e rimugina tutto il pomeriggio. Zappata-congettura-zappata-ipotesi-zappata-arringa-zappata-calcolo e così via per ore...


Devis con il suo temibile gallo Achille © Progetto Pecora Nera

Devis, che sogna il trattore e per giocattoli ha dei "semi", ci racconta tanti piccoli segreti nel suo blog; ci rammenta di come un tempo il maiale fosse l'animale "ammortizzatore alimentare"  che faceva la differenza tra mangiare e morire di fame. Nel suo blog apprendo di una "agricoltura del non fare", in cui non bisogna arare il terreno e minimizzare il più possibile gli interventi dell'Uomo, che si limita ad accompagnare un processo largamente gestito dalla Natura, entrando in competizione con le tecniche agricole tradizionali e moderne.
Le sfide © Progetto Pecora Nera
Devis, in stile Chris Mccandless, nel Marzo 2010 è partito dal Friuli ed ha pedalato per 7 ore al giorno raggiungendo la Sicilia © Progetto Pecora Nera
Sognando l'Africa. © Progetto Pecora Nera
Devis on the road © Progetto Pecora Nera
Il blog di Devis mi ha lasciato senza parole. Son rimasto stupefatto. Non avrei mai pensato che un giovane potesse essere detentore di così tanti segreti sulla natura e sulla vita. Devis parla un altro linguaggio...ci parla di Ecovillaggi, piccole comunità rurali o urbane che integrano una struttura sociale basata sulla solidarietà con attività pratiche legate alla progettazione ecologica. Una pecora fuori dal gregge.

Devis campeggia tra gli ulivi © Progetto Pecora Nera

Condivido con Devis la medesima tensione verso la natura e verso la terra, l'attenzione al paesaggio e all' ambiente, il ribollire sanguigno delle emozioni e la loro condivisione; la tentazione dell'avventura e dell'esplorazione alla ricerca di conoscenza e virtù. C'è una differenza però sostanziale che invidio a Devis. Lui la terra l'ha lavorata veramente. Ma la vita è un dono meraviglioso proprio perchè quando meno te lo aspetti, quando ti guardi le mani e non vedi dei calli sapienti, qualcuno ti porge la falce ed il martello.

L'autosufficienza © Progetto Pecora Nera
Cercasi amici contadini..da metà aprile a fine maggio Devis ha pensato ad un periodo di scambio ospitalità-lavoro. Si alloggia in una casa molto spaziosa ed indipendente, si consuma in compagnia cibo di sua produzione. Il lavoro non richiede particolari abilità o predisposizione fisica, cerchiamo sempre di variare le attività per rendere l'esperienza il più significativa possibile. Si lavora intensamente la mattina e al pomeriggio si è liberi di passeggiare e riposare. Per ragioni pratiche la permanenza minima, per le persone che vengono da fuori e non sono mai state a pecora nera, è di cinque giorni. Chi già ci conosce può anche venire in giornata o per un weekend. Per passare qualche giorno da Devis l'indirizzo è info@progettopecoranera.it  

PROGETTO PECORA NERA
http://www.progettopecoranera.it/

mercoledì 3 giugno 2009

Estate 2009: gioventù senza schei a Marina di Ravenna

Sciretti Alberto 5 anni fa (estate 2004) , Campeggio Rivaverde a Marina di Ravenna

Non sapete dove andare quest'estate 2009? Avete pochi schei ma tanta voglia di fare casino? Marina di Ravenna = piadina e mojito (fatti bene), locali sulla spiaggia, beach volley, feste e happy hours a volontà, giovani, casino.

Mi è venuta voglia di parlare di questa località di mare perchè sabato ci sono tornato ed ho visto che il campeggio Rivaverde dove ero stato 5 anni fa' a campeggiare selvaggiamente (non però come gli animali che circolano oggigiorno, quelli vanni evitati perchè saranno coloro che vi faranno presto stancare di Marina di Ravenna che infatti va presa a piccoli dosaggi, per qualche giorno soltanto), era già esaurito per il 30 maggio. Bisogna prenotare molto tempo prima o sperare di essere fortunati.

Marina di Ravenna, è forse tra le località nostrane quelle che più mi ricorda le atmosfere delle accese isole cicladi che con Ios, Mykonos, Santorini, guidano assieme ad Ibiza il divertimento nel Mediterraneo (se invece avete ancora qualche scheo in tasca andate a Ios, come faccio io questa estate!).

A Marina di Ravenna infatti gli stabilimenti balneari che di giorno di certo "non tacciono", alla sera "gridano" trasformandosi in locali veri e propri, disco beach, dove l'ingresso è free and friendly; in una serata quindi puoi passare da una festa all'altra senza restrizioni salvo la tua voglia di divertirti (è molto usata la bicicletta, più sgangherata è e più è figa), senza dover guidare ma spostandoti in una pineta che fa da cuscinetto con la cittadina, propensa comunque agli schiamazzi.

Il Bagno "la Duna degli Orsi" di Marina di Ravenna molto conosciuto ha assunto il ruolo di "fenomeno di costume"; nato come ritrovo di surfisti, si distingue per la sua concezione "fuori dai canoni usuali". Pochi ombrelloni in materiali naturali, per vivere tutto lo spazio della spiaggia e per vedere il mare anche dal bar; ottima musica; feste a tema che fanno continuare anche di sera la possibilità di ritrovarsi.

Consigliata forse ai giovanissimi (o alle compagnie numerose e festaiole) proprio per la facilità degli spostamenti, gli autobus gratuiti e l'atmosfera festosa; consiglio il campeggio Rivaverde (in alternativa c'è il camping piomboni) perchè è popolato da giovani ed è ad un centinaio di metri dalla spiaggia e dalle disco beach ed è ad un tiro di schioppo dal centro città (del tipo 5 minuti a piedi), bellissimo da frequentare alla sera. Gli hotel lasciateveli per quando avrete 50 anni.

Marina di Ravenna by night, con i suoi pregi ed i suoi difetti; ultimamente siccome girano voci che gli "animali vomitano ovunque, non portano una lira e si ubriacano con quello che portano da casa"... almeno la coca-cola ed il malibù compralo al supermercato di Marina di Ravenna!!!!

martedì 21 agosto 2007

Le Mie Cicladi: "My dream is to fly, over the rainbow so high"


Alberto sul quad; sullo sfondo i mulini a vento e le batterie veneziane a Ios.



Sono tornato da pochi giorni, e senza paura di esagerare grido che le Cicladi sono un sogno ad occhi aperti; mentre scrivo, in sottofondo, per tenere ben vive le emozioni della vacanza ho la canzone dell'estate 2007 che li spopolava ..vero tormentone con il ritornello "My dream is to fly Over the rainbow so high..", gridato a squarciagola un po’ da tutti nelle notti brave delle Cicladi; la canzone in questione è “Rise Up” di YVES LAROCK (ma a tratti si sentiva anche una delle mie canzoni preferite dell’estate, la bellissima “Relax” di MIKA, con il ritornello “Take it easy…”). Iniziamo seriamente con Santorini, a mio avviso la più internazionale delle tre isole; mentre a Ios e Mykonos spopolano infatti quasi del tutto solo Italiani, anzi i più coatti dei più coatti degli Italiani, a Santorini si sente parlare anche Inglese, con la presenza, sempre in minoranza rispetto in ogni caso agli Italiani, di Inglesi, Australiani, Americani etc. etc.

Santorini, è il gioiello paesaggistico delle Cicladi: ideale per coppie innamorate, ma anche per visitatori in cerca di paesaggi inusuali, rappresenta la location romantica ideale, con i suoi paesaggi infuocati, a rimembrare l’esplosione vulcanica che diede forma all’attuale conformazione dell’isola. A Santorini, nonostante la sabbia vulcanica nera scotti (parlo della spiaggia nera di Perivolos vicino a Perisssa), ed il sole infuocato non manchi mai (quindi consiglio di partire con una crema a protezione 30, anche per chi vanta una pelle non delicata), c’è un vento forte costante che rinfresca. Il forte vento in verità è stato una costante per tutte e tre le settimane nelle isole Cicladi. A Santorini, non si possono sicuramente non frequentare le decine di stabilimenti balneari attrezzati della spiaggia di Perivolos (Perissa), accoglienti per i drinks pomeridiani (mediamente costa 5 euro) e di ritorno dal mare vi si può mangiare anche qualche piatto tipico (insalata greca 4,5 euro ad esempio); insomma i prezzi non sono proibitivi, ed il modo loro di trattare i turisti è decisamente nobile ed invitante; può succedere infatti che per invitarti in qualche locale lungo il mare ti venga offerto gratuitamente da bere mentre passeggi: a me in Italia, non è mai successo! Insomma mi è capitato più volte di impuntarmi di tornare in hotel a farmi una bella doccia per poi uscire a mangiare, ed invece rigorosamente intorno alle 18 finivamo in boxer da spiaggia a mangiare in taluno di questi locali, che sulla spiaggia di Perissa e Kamari, si snodano a decine, ognuno cercando di essere più originale rispetto all’adiacente vicino.
A Santorini, ci si può spostare con l’ottimo servizio d’autobus locali (più o meno una corsa costa 1,80 euro, il biglietto si fa rigorosamente sull’autobus e portano tutti al capoluogo Thira, da dove poi, ulteriori corse ti portano nelle maggiori località balneari; gli autobus si riconoscono perché di color crema e/o verdi, spesso vecchi mercedes con musica tipica guidati da autisti bravissimi nel portarti per le anguste e rovinate strade) oppure lo scooter (il cui costo medio giornaliero si aggira sui 20 euro più il costo della benzina che in una settimana può arrivare a 15 euro in tutto girando parecchio); unico neo di tale scelta, sono le strade veramente pericolose, con numerose buche ed in evidente stato di rovina, con un asfalto liscio consumato dal sole ed assenza di guard-rail (molto pericolosa la strada a strapiombo che da Thira porta ad Oia); mi sento quindi a malincuore di consigliare l’utilizzo dell’autobus o al limite del quad, sebbene più costoso del motorino, per motivi di sicurezza.
Santorini si contraddistingue, per la varietà di situazioni che propone, e una settimana per visitarla va benissimo, purchè sia intensa di spostamenti; i cavalli di battaglia di Santorini sono sicuramente la Red Beach, la spiaggia vulcanica di roccia rossa (non l’ho visitata ma ho sentito parlare molto anche della White Beach), con la presenza d’enormi massi di magma e roccia vulcanica ma anche di una spiaggia sabbiosa, ed il capoluogo Thira, arroccato a strapiombo sul mare, location ideale per assistere al tramonto del sole da una terrazza panoramica e per visionare la caldera, l’intero bacino vulcanico di Santorini, in un’atmosfera ferma nel tempo; infine Oia, cittadina stupenda, invasa però letteralmente da turisti, e quindi la sua visita è compromessa in alcuni periodi dell’anno, perché l’effetto è lo stesso che si prova per alcune calli nei pressi di piazza San Marco a Venezia nei periodi d’alta stagione (lo stesso credo valga per i prezzi dei ristoranti, da cui mi son tenuto ben lontano). Per quanto riguarda la vita notturna, le discoteche a Santorini, come in tutte le Cicladi (salvo Mykonos), in concreto non esistono: spopolano invece i dancing bar (l’unica discoteca pubblicizzata nell’isola è l’Enigma Club a Thira, in cui puoi provare ad entrare trattando con 15 euro, ma rischi solo di crearti una qualche aspettativa, tanto vale provare un dancing bar che magari ti mette la musica che più ti piace (Umbrella di Rihanna?), piuttosto che il prodotto di un qualche dj, come è capitato a me, che magari si è auto convinto in quella serata che l’Elettronica o la Techno music, sia musica a tutti gli effetti…(sicuramente lo è, ma allora in questo caso cos’è il “rumore”? ).
Particolarità di Santorini, sono i gatti e soprattutto i cani randagi; spesso in branchi molto uniti, si contraddistinguono per essere molto magri ma pacifici; convivono con i turisti, cercando di strapparti simpaticamente lo spuntino; ad Oia verso sera si può sentirli abbaiare in un “concerto”, che ti accompagna fino ad il tramonto del sole. Inoltre camminando per le strade, si può assaggiare l’uva che in alcuni punti abbonda fin sul bordo delle strade; nell'isola si produce un ottimo vino dal sapore dolce e molto corposo, il Vin Santo http://www.santowines.gr/ ; molte coppie decidono di sposarsi a Santorini, io stesso ho visto un corteo nuziale di stranieri, percorrere le stradine di Thira.
La storia di Santorini, è davvero incredibile: l'isola fu la sede di una cultura molto progredita per i canoni storici standard dell’epoca, “all’avanguardia”. Ho letto da qualche parte che il collasso del vulcano di Cantorini, provocò un maremoto a cui si dovrebbe la scomparsa e/o declino della civiltà cretese; ho cercato conferme sul web a questa notizia, trovandone ma resta da verificarne l’attendibilità storica, ed in questo momento non ho tempo di leggere libri in tal senso.

Veniamo a Ios: stupendaaaa! Mille volte più bella della Mykonos tanto pubblicizzata, ormai un grande circo affollato (dopo sparerò a zero su quest’isola….); tengo a precisare che il mio hotel dava proprio sulla baia e spiaggia più bella, e cioè Mylopotas: un chilometro di sabbia e acqua trasparente… un acquario. L’aspetto più gradevole che a Mylopotas si concretizza tutto quello che vorresti da una vacanza perfetta: sole, mare, sport, divertimento, paesaggio…. Andiamo in ordine: appena arrivato hai subito la sensazione che questa baietta (Mylopotas), protetta alle spalle da brulle montagne, di emozioni ne abbia da regalare, ed anche tante; nel territorio adiacente il lungomare, pascolano pecore e muli, in un paesaggio amenico fatto di ulivi e arbusti; d’acqua ce n’è sicuramente più che a Santorini, dove è proprio scarsa (il costo di una bottiglia d’acqua da 1,5 l è mediamente a Santorini di 1 euro).
A Ios, quindi non si può che soggiornare a Mylopotas (gli hotel sono pochi, ma basta prenotare molto tempo prima); nel lungomare si può cenare con soli 3 euro!!! (1 euro soulaki kalamaki e 2 euro pita chicken), un vero paradiso anche per chi rompe il salvadanaio per andare in vacanza; l’aspetto che più vi colpirà, è che la spiaggia è frequentata solo da giovani, la maggior parte fascia 18-20, ma fino ai 35 anni ci sono un po’ tutti; risulta quindi impossibile non farsi trascinare in qualche torneo a calcetto o in qualche partita a beach volley; la spiaggia è attrezzata in tal senso, vi spopolano giovani e solo giovani. Io ho fatto amicizia perfino con un cagnolone, denominato Black, che tutti i giorni correndo dall’interno della baia verso la spiaggia giocava un po’ con tutti: non ho mai visto un cane così felice (c’è da dire che sulla spiaggia c’è una pasticceria aperta 24h su 24h, quindi il cane festeggiato un po’ da tutti, sicuramente non aveva problemi di dove reperire il cibo). Sulla spiaggia si sente parlare solo italiano praticamente, perfino dal pr delle discoteche di Chora (il capoluogo), italiano anche lui, un po’ come tutti su questa spiaggia. Insomma se vedi un campo da pallavolo con dei ragazzi che vi giocano, per inserirti ti basta chiedere “Ragazzi, si può giocare??” e sei dentro alla grande.
Dai localini, in uno dei quali puoi pranzare o cenare con soli 3 euro (ti rendi subito conto di quali sono i meno cari, ti basta guardare i prezzi ben esposti onestamente a differenza di Mykonos, dove il Menù con i prezzi, è un optional), proviene tutto il giorno una musica che tiene compagnia. Alla fine della spiaggia, c’è un villaggio turistico per giovanissimi, praticamente tutti 18enni invasati di musica a palla, il Far out, lo consiglio veramente per chi a questa età ed ai primi viaggi, vuole ritrovarsi in una situazione esplosiva e sicura allo stesso tempo (non ho mai visto una rissa in 7 giorni, per quanto dal villaggio salga alto l’odore di birra e degli shots che qui costano quasi dappertutto 1 o 2 euro massimo).
Al Far Out, o prenoti molti mesi prima dell’estate, oppure devi accontentarti del campeggio, in quanto il villaggio registra sempre il pienone.
Non voglio dilungarmi troppo, altrimenti scriverei un libro, ma la spiaggia di Mylopotas, si prende da me un bel 10 e lode (la rimanderei a Settembre con la scusa di tornarci!), e non escludo di tornarci, perché so che mi regalerebbe altri 7 giorni di vero mare spensierato; il mare è sempre pulito e bello come nei migliori poster dei carabi; pulita è sempre anche la spiaggia, grazie al lavoro della gente del posto.
A Ios, nonostante la presenza di un servizio autobus sempre all’altezza, consiglio caldamente il quod: costa 35 euro al giorno, ma regala emozioni a non finire, in quanto con questo potete visitare la Tomba di Omero, vera emozione di Ios, per il panorama delle Cicladi che da qui potete godere e Manganari, altra spiaggia molto rinomata, che per un contrattempo non ho potuto visitare (avevo perso il casco e per ritrovarlo ho in pratica esaurito il serbatoio ed era l’ultimo giorno..sob; ovviamente il casco era bianco ed era caduto su una stradina di pietruzze bianche…grrrrrrr); l’ascesa alla tomba di Omero, per una strada deserta e non sempre asfaltata, è qualcosa di indimenticabile: arrivati alla tomba, tutto si ferma, ti senti sospeso nell’aria, e senti solo il vento che qui davvero non manca mai; davanti a te le Cicladi. Altro cavallo di battaglia di Ios, è la vita notturna di Chora, vera città del divertimento notturno, che inizia nelle decine di dancing bar e finisce nelle due discoteche dell’isola lo Scorpion e lo Sweet Irish Club (che però non reggono proprio il confronto con i bei locali che abbiano noi, quindi comunque bisogna sapersi accontentare). La vera attrazione quindi sono i dancing bar, dove gli shots costano sempre pochissimo e l’alcool scorre a fiumi; la città è percorsa solo da giovani per le viuzze strette, in grave stato di divertimento!!! Ios, è piccola, facilmente conquistabile, e quindi risulta davvero simpatica; non dimenticate da Mylopotas con il quad di intraprendere la strada dissestata per Manganari magari alle prime ore del mattino: non vedrai anima viva per 1 ora, sarai solo te ed il serbatoio di benzina, pronto a scendere di fronte alle ardue salite. Ios, non ha l’aeroporto e neanche la presenza di navi da crociera alla fonda, e forse anche per questo non ha un flusso oceanico di turisti mordi e fuggi, che a Mykonos invece sono insopportabili (almeno in Agosto). A Mylopotas ad esempio, complice la vita notturna dell’isola, prima delle 12 in spiaggia non c’è in concreto nessuno, e la spiaggia non si riempie sicuramente prima delle 15. Ho lasciato Ios, a malincuore
Mykonos? Bleah!!!! No, dai è ingiusto, però la tentazione di sparare a zero sull' isola un po’ ce l’ho; le sensazioni che ti lascia infatti sono sempre quelle del prodotto del consumismo più radicale, dell’abusivismo edilizio che costruisce un po’ ovunque per soddisfare la marea di turisti che qui davvero son disposti a camminarsi in testa, pur di trovare spazio; è pieno infatti di scheletri di case in costruzione; non ho idea di come potesse essere Mykonos un paio d’anni fa’, ma sicuramente l’ho visitata quando il suo declino è iniziato bello e buono; il popolino va a Mykonos, per sentirti ricco e al centro della vita mondana del Mediterraneo; compagnie di bulli, tutti italiani, infestano rumorosamente l’isola, spargendo bestemmie ed ignoranza, tutti impegnati ad andare alle spiaggie Paradise e Super Paradise, e una volta arrivati, telefonano ad amici e parenti, gridando “waeeeeeee sono a Mykonos, alla Super Paradise”, come se fossero arrivati poi chissà dove; insomma secondo me l’isola ora è sovrastimata, e la sua fama è dovuta più al suo passato incontaminato che al suo presente; su quest’isola ho dovuto per forza ascoltare, visto che alcuni italiani quando discorrono gridano, le vicende più imbarazzanti (tipo una ragazza napoletana che sfacciatamente ammetteva che andava, insieme al prete a mangiarsi le pizze con i soldi dell’elemosina; l’isola conta la presenza di molti napoletani, e fin qui niente di male, se non avessi appurato che alcuni nell’isola delinquono, quindi occhio agli zaini ed al portafoglio); la navi da crociera sbarcano ogni giorno migliaia di persone ed arrivano continuamente aerei pieni di coatti, che hanno aspettato tutto un anno, per venire a ruttare, bestemmiare, ed imprecare; insomma Mykonos è stata rovinata dalla gente, rimane il mare e qualche spiaggia incontaminata in alcune ore del giorno, ma per il resto altre isole delle Cicladi sono molto più accattivanti ed il divertimento che le connota è molto più spensierato e genuino. Le discoteche, che a Mykonos dovevano essere incredibili e stratosferiche, sono penose. Ho speso 30 euro per entrare al Paradise (da quello che diceva la gente, sembrava che dovessi spendere chissà che cosa: leggende parlavano di centinaia di euro), e complice il rumore (hanno messo musica elettronica), non mi ha lasciato proprio nessun particolare ricordo; la discoteca è adiacente ad un campeggio per “selvaggi”, che lascia un po’ così, per chi si aspetta una location da mille e una notte, con terrazze panoramiche e atmosfere festaiole. Anzi, la dico proprio tutta: la vita notturna di Mykonos è proprio penosa, a meno che uno non soffra di gravi stati allucinogeni dovuti a qualche pasticca, allora forse l’elettronica e la techno che mettono possono risultare decenti; piuttosto si salvano i dancing bar di Mykonos città, che però risultano molto cari (12 euro a drink; a me è capitato di berli ma ad ogni sorso, son 3 o 4 euro che va giù..la prospettiva proprio non mi piace) e almeno per mia esperienza personale, la gente che ci lavora è particolarmente maleducata, in quanto ti vedono come un banconota da 50 euro che entra nel loro locale; è praticamente impossibile bere in tutta l’isola fino ad essere allegri senza spendere almeno 50 euro a sera; tanto vale tenersi i soldi ed andare a Mylopotas a Ios!!!!
I costi esorbitanti dei drinks, non valgono quindi un soggiorno che può risultare soffocante e limitativo, rispetto alla potenzialità d’offerta delle altre isole del Mar Egeo (non le ho ancora visitate, ma saranno mille volte meglio Rodi e Creta ad esempio, con il loro patrimonio storico). L’unico aspetto per il quale secondo me valga la pena visitare Mykonos (la spiaggia più bella è forse Kalafatis, con l’ombra naturale della vegetazione), è l’opportunità da questa di raggiungere l’isola archeologica di Delos, vera e propria sorpresa inaspettata; a 45 minuti di traghetto da Mykonos con una spesa di euro 12,50 di traghetto e 5 euro di ingresso, trovi resti archeologici davvero notevoli.


Riassumendo, i punti forti delle Cicladi sono il clima ed il mare impareggiabili, per chi vuole sicuramente trascorrere dei giorni di mare ricostituenti, senza traccia di brutto tempo; l’acqua è di color acqua marina, ideale per una vacanza rigenerativa, ed in 21 giorni non l’ho mai trovata sporca, neanche praticamente nell’affollato porto di Mykonos, pieno di navi da crociera. La brezza che spira costante, attenua la calura di un sole, che in 3 settimane non è mai stato oscurato da una qualche nuvola. I paesaggi amenici, impervi e arsi dal sole, sono intervallati da una suddivisione del territorio in lotti di terreno, delimitati da muretti di pietra locale e da ricoveri per ovini e pastori; non mancano nelle vicinanze dei villaggi, i tipici mulini a vento, che fanno da “immagini per il tutto” di una Grecia candida a tinte bianche ed azzurre; tali paesaggi incontaminati, uniti al paesaggio mozzafiato che si può godere da alcuni punti panoramici delle Cicladi (come alla Tomba di Omero a Ios o da una terrazza panoramica di Thira a Santorini), rievocano antiche atmosfere magiche, di una delle più grandi civiltà del nostro mondo, quella Greca, a cui fanno da sfondo le odierne grida di festa di giovani vacanzieri e lo strombazzare di scooter e quad che la percorrono in lungo ed in largo; per toccare con mano l’antica civiltà greca consiglio caldamente la visita a Delo, raggiungibile facilmente da Mykonos.

Mi fermo qui, altrimenti il racconto “Le mie Cicladi”, andrebbe suddiviso in Tomi pesanti ;))). Appena tornato da questa vacanza, ho subito intuito, in quale altro paese finirò l’anno prossimo, amici permettendo; ma per ora non svelo niente, i sogni devono restare nel cassetto, e tanto vale covarli per un anno per poi veramente concretizzarli. Tra meno di un mese penso di pubblicare nel sito tutte le foto della vacanza, e contestualmente credo che caricherò il mio nuovo sito personale, a cui sto lavorando un po’ tutti i giorni, quando riesco. Buon rientro a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, viva la Grecia, viva le Mie Cicladi; già perché con tutto quello che ho speso in questa vacanza son convinto d’averle comprate. ;)))

Alberto

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