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domenica 11 dicembre 2011

Bike child trailer among the traffic. Where are the protective and caring mothers?

Bike child trailer.
After reading an article on Cambridge News "Cycling in Cambridge: more dangerous than extreme sports"  and after the view of many bikes child trailer among the traffic in Cambridge (UK) I have decided to write this post. This is my first post in English, so let me wrong. First of all a bike child trailer is a bicycle trailer designed to carry one or more children behind a cyclist.

The bicycle trailer was originally designed for cargo transport. Then the children have become "the cargo".
The article mentioned speaks about Jane Richards, 40, who was cycling while carrying her five-month-old son Fox in a special pannier when the collision happened in Cherry Hinton Road at 9.10am yesterday on 2 December 2011. It’s not the first time the family have been the victims of a road traffic collision while cycling. The couple’s seven-year-old son Moel broke his foot while cycling last year in an accident involving a car.

Bike child trailer.
My opinion is that it is dangerous to put her child up to to the road surface. A child of five months, with his fragile head, exposed to any shock! The bicycle trailer was originally designed for cargo transport. Then the children have become "the cargo". You pedals and you forget to have a child under your responsibility. A chic way, exposing the head of these children up to the bumpers and wheels of cars. Madness is to carry around your children as if they were packages exposed to any fatality. Where are the protective and caring mothers?"

Bike child trailer.

Bike child trailer.

Bike child trailer. Children in a trailer look especially vulnerable, situated at the height of cars' bumpers.

Bike child trailer.

giovedì 10 novembre 2011

Ho mangiato mele naturali e non erano avvelenate come la finanza incommestibile.

Sentiero inglese che da Stapleford porta a Babraham nei dintorni di Cambridge
Passeggiando in questi giorni nella campagna inglese che circonda Cambridge, ho avuto la prova tangibile di come la natura offra spontaneamente tutto quello di cui abbiamo veramente bisogno, al netto dei bisogni secondari indotti da un consumismo senza freno; non ho mai visto così tante more, lamponi, lepri e fagiani. Ovunque girassi la testa c'era una lepre o un fagiano a fare capolino. Mi sento quindi di dire che la campagna inglese conosce ancora l'età dell'oro,  nome di un tempo mitico di prosperità ed abbondanza. Chi ha saputo preservare da colate di cemento e da attacchi speculativi il proprio territorio potrà sempre integrare la propria economia con i frutti naturali che Madre Terra ci offre. Nel gergo finanziario sento dire continuamente che le banche hanno "in pancia prodotti tossici". Io mentre scrivo ho ancora in pancia le mele naturali, che non sono avvelenate, che vedete nella foto.
Ho passeggiato mangiando mele, more e lamponi, che abbondanti si offrono lungo i sentieri inglesi della campagna.
Uno degli innumerevoli fagiani che ho incontrato durante le passeggiate. Quello nella foto, inseguito per gioco,  ha continuato goffamente a correre fino a spiccare in volo. Davvero il fagiano mi ha sempre trasmesso una sensazione di stupidità, visti i movimenti lenti ed impacciati che impediscono infatti a questo animale di sottrarsi facilmente ai cacciatori.
La campagna inglese è una riserva di lepri.
Sentiero pubblico che da Little Shelford porta a Harston nei dintorni di Cambridge

giovedì 3 novembre 2011

Mobilità dolce a Cambridge. Immobilità amara in Italia.

Da qualche giorno a questa parte mi sto gustando, un po' correndo ed un po' passeggiando, i footpath (sentieri) inglesi che portano a Cambridge e che si dipanano da questa cittadina verso la countryside (campagna) inglese. Dopo aver percorso "mille miglia"  di piste ciclabili e pedonali, posso sospirare con cognizione di causa "quanto sono avanti, quanto siamo rimasti indietro". Nel Cambridgeshire, la contea, una rete di piste pedonali e ciclabili permette ad una buona fetta degli abitanti di condurre una vita sportiva molto attiva. Nell'avanzato nord-est italiano non ho mai visto niente di simile.

Ovunque a Cambridge e nei suoi dintorni, corridori e ciclisti, muniti di un rigoroso abbigliamento giallo rifrangente, diventano i protagonisti vistosi di una vita in cui la precedenza bisogna darla a chi ha scelto uno stile di vita salutare. Cambridge viene per questo definita anche la città della bicicletta. Se volessimo imitare questo illuminato esempio dovremmo in Italia rivedere completamente il nostro codice della strada a favore dei pedoni e dei cicloamatori e contestualmente realizzare una rete di collegamenti pedonali e ciclabili tra le città, impostati per incoraggiare questo movimento sostenibile. In tutti i sentieri che ho percorso nel Cambridgeshire ho potuto constatare come le persone incontrandosi si salutino in modo gentile, forse compiaciuti di ritrovarsi insieme dalla parte giusta, quella che non brucia un litro di benzina per andare a comprare un litro di latte. Tantissimi gli inglesi che portano a passeggio il proprio cane, che finalmente oltre al cemento delle nostre città e alle risicate aiuole trovano un terreno familiare con il quale confrontarsi e sul quale lasciare i propri importanti ricordi.

Per ben due volte ho percorso questa pista ciclabile intelligente. Situata tra Great Shelford e Cambridge, pensate che ripropone in tutto il suo percorso, nelle sue fascie di quattro colori, la sequenza delle basi azotate del genoma umano. 
Gli amministratori italiani dovrebbero venire a scuola qui per capire quali politiche siano concretamente dalla parte dei cittadini. Purtroppo la politica italiana è troppo stupidamente impegnata nel compiacere una velocità Ferrari che miete vittime di una cultura che vede il pedone come "un troglodita che cammina" ed il ciclista come un intruso. Tutti piangono Simoncelli, ma poi c'è chi esce in moto per schiantarsi dopo poche ore. Il dolore fine a se stesso è banale se non è accompagnato da una profonda riflessione culturale, che ci permetta di evitare tutti quei comportamenti indotti da un modello consumistico insostenibile. Questo brivido per la "morte stupida" viene iniettato dalla televisione che allena i testosteroni a scaricarsi sull'acceleratore. Rai e Mediaset, in cartello, concordi nel trasmettere F1 e motomondiale come se questi valori totalizzanti potessero generare giovani rispettosi della propria vita e di quella degli altri. Per rendersi conto di quanto l'involuzione italiana abbia compromesso l'intera vita civile, voglio portarvi questo esempio. L'altro ieri ho comprato un giornale locale, il Cambridge-new; bene un delle notizie più in rilievo era "Busway runners angry at cyclists". In sostanza per farla breve, lungo le nuove strade concepite solo per gli autobus (busway) i corridori sono arrabbiati con i ciclisti per la loro velocità. Vi rendete conto? Se in Italia a bisticciare sono i mastodonti Tir con le automobili, a Cambridge competono gli amanti della corsa con quelli della bicicletta. Vi assicuro, si risparmiano le nostre stragi quotidiane sulle strade.
Due corridori lungo la busway a Cambridge. A Cambridge la popolazione conduce uno stile di vita salutare.
Le foto che ora riporto, scattate di fretta con il cellulare e con una Canon, sono appunto il frutto di passeggiate lungo un links di sentieri  tra Bar Hill, Stapleford, Sawston, Duxford, Little e Great Shelford, Babraham, tutti amabili villages prossimi a Cambridge.
  
Percorso pedonale e ciclabile tra Sawston e Duxford nel Cambridgeshire.
Bar Hill, village prossimo a Cambridge, in alto sulla destra, visto da uno dei tanti footpath adiacenti.
Paesaggio lungo il percorso pedonabile e ciclabile tra Sawston e Duxford nel Cambridgeshire.
Busway che collega il centro di Cambridge ed il nuovo Cambridge Biomedical Campus e l'ospedale.
Paesaggio visibile dalla pista ciclabile che collega Great Shelford a Cambridge. 
Uno dei tanti sentieri che porta direttamente al centro di Cambridge.


domenica 22 agosto 2010

Quando il vento del cambiamentò soffierà, costruiremo insieme Mulini a vento

Video che ho girato a Creta nell’Altipiano di Lassithi, un’ampia distesa di campi coltivati e frutteti, irrigati dall’acqua pompata da centinaia e centinaia di mulini a vento presenti ovunque, testimoni di un antico sistema di irrigazione costruito dai Veneziani durante la loro dominazione (1212-1669).

Mulino dell'Altopiano di Lassithi, Creta
Il mondo stà cambiando. Una nuova coscienza è in azione, perchè la Terra non ce la fa più a sopportarci. Il passato ed il palazzo cercano di resistere al rinnovamento, evitando accuratamente termini eversivi quali "sviluppo sostenibile”, “energia da fonti rinnovabili”, “mobilità dolce”, "bioedilizia", etc. Sia mai, bestemmie. Non sentirete mai Berlusconi il palazzinaro, parlare di “commercio equo e solidale” magari fischiettando “Laaa dove c’era l’erbaaaaa…” così come non sarà mai capace, pur essendo proprietario di una sorta di monopolio della comunicazione di produrre film come “La vita è bella”. Non importa se gli scienziati dicono che abbiamo qualche decina di anni prima che le catastrofi climatiche sul nostro pianeta Madre Terra diventino irreversibili; l’importante è far credere agli italiani che le priorità siano la legge sulle intercettazioni telefoniche, perché tutti saremmo spiati, i cantieri e le grandi opere possibilmente con grandi colate di cemento. Per fortuna il mondo sta cambiando e giorno dopo giorno gli italiani scoprono accendendo internet e spegnendo Mediaset, che altrove un'altra coscienza è in azione e un altro mondo è possibile.

Mulino dell'Altopiano di Lassithi, Creta


Turbina AK1000, la turbina sottomarina più grande del mondo è stata presentata in Scozia; è stata realizzata dalla Atlantis Reources Corporation, una società specializzata nel segmento. Stando a quanto preannunciato dagli stessi sviluppatori, la turbina della Atlantis sarà installata attraverso degli ancoraggi sul fondo marino, e connessa alla rete elettrica nazionale, già alla fine dell'estate e sarà in grado di generare energia elettrica utile per soddisfare il fabbisogno di oltre mille abitazioni. Con un diametro di circa 18 metri la turbina gigante dovrebbe consentirle la produzione di 1MW di potenza energetica permettendo alla Scozia di incrementare in maniera significativa la propria produzione di energie rinnovabili.
La casa nel bosco. Una costruzione che si sviluppa in verticale, con una superficie che si confonde con la fitta vegetazione circostante. Lo spazio è diviso in tre piani e dotato di terrazze spaziose. Tutti gli ambienti dell'abitazione sono sfruttati al massimo, ma la suggestione maggiore resta quella del mimetismo dell'abitazione con la natura. Olson Sundberg Kundig Allen Architects, Mazama, Washington, 2005. Tiny Houses, Rizzoli International © Olson Sundberg Kundig Allen Architects, photographer Tim Bies

Si chiama Walden la casa realizzata nel 2006 dall'architetto tedesco Nils Holger Moormann. Accessoriata nei minimi dettagli e profonda poco più di un metro, è l'ideale per offrire un rifugio a chi, in realtà, vole vivere a contatto con la natura e lo spazio aperto senza rinunciare a nessuna comodità. Ha due piani e in quello superiore, più protetto, trovano spazio la camera da letto e un piccolo salotto. È uno degli esempi più interessanti del libro Tiny Houses edito da Rizzoli International. www.rizzoliusa.com © Jäger & Jäger
Una grande cubo di legno, aperto in maniera irregolare verso l'esterno e strutturato per essere posizionato con facilità. Una struttura semplice e essenziale che non ha niente da invidiare, per estetica e comodità, alle architetture più ricercate. Box House, Neeson Murcutt Architects. New South Wales, Australia, 1999. Tiny Houses, Rizzoli International. Brett Boardman

giovedì 22 luglio 2010

Road To Wellness: Territorio per il benessere

Una serie di giovani e giovanissimi talenti, sono diventati 'Young Testimonial' di Road to Wellness - Territorio per il Benessere: la loro sensibilità al servizio di un progetto eco turistico e di mobilità dolce: ne vedremo delle belle! 


(Manuel, il ballerino folle, giovanissimo ha una pagina personale su Youtube e solo per certi video singoli, supera le 15.000 visite: ha iniziato per scherzo con il suo ballo al di fuori dei canoni, quasi un gesto liberatorio ed ora è diventato un esperto). 

domenica 2 dicembre 2007

GENITORIANTISMOG


Le "Mamme Antismog di Milano" sono nate nell'inverno 2001/2002, in un momento di particolare emergenza ambientale a fronte della quale l'unica iniziativa dell'amministrazione è stata quella di consigliare alle mamme di tenere i figli a casa. Da allora, nulla è successo di veramente significativo nella lotta all'inquinamento, a parte grandi dichiarazioni d'intenti e progetti mai attuati. Tale situazione ci ha spinto a rafforzare il nostro impegno, fino a decidere di costituirci in una nuova associazione dal nome "Genitori Antismog". L'associazione GAS si propone una duplice finalità: da un lato spronare gli amministratori locali ad affrontare il problema dell'inquinamento con soluzioni concrete e lungimiranti, dall'altro sensibilizzare e coinvolgere i cittadini stessi sui temi del traffico e dell'inquinamento.
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Celentano intanto dal suo nuovo programma, "La situazione di mia sorella non è buona", attacca duramente gli architetti definendoli la piu' grande sciagura:
No, guardi che la catena di montaggio della distruzione dell’umanità parte dai comuni che sono i mandanti: poi ci sono gli architetti, e certo i comuni hanno i loro geometri. I comuni, più che far qualcosa, lasciano fare, danno vita a queste brutture, non si oppongono: non ha importanza se il destino di chi ti cammina accanto sta crollando, è questa la disgrazia. Sono cose che si dicono da tempo e non cambiano; son rassegnato a un futuro sempre più brutto, ma cerco di avere la coscienza a posto, parlandone.

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