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sabato 19 marzo 2011

La RIVOLUZIONE si fa su Twitter? Allora mi iscrivo.

Il mio primo cinguettio: "Sono al primo messaggio. Girano voci che "cinguettando" accadano straordinarie RIVOLUZIONI. Qual è la formula magica per iniziarne una in Italia?"

Se su Facebook avevo approntato un profilo per non poi non entrarci MAI, ritenendolo un grande centro commerciale caotico e superficiale, su Twitter, che questa settimana compie cinque anni, non ci avevo proprio scommesso. Eppure questo social network che si basa su continui aggiornamenti effettuati dagli iscritti tramite il sito stesso, via SMS, e-mail, si è distinto per la semplicità, l'immediatezza ed il dono della sintesi, promuovendo la diffusione di messaggi di testo brevi (questo significa che le persone logorroiche non possono andare oltre i 140 caratteri! Un sms ne contiene 160); è un esempio di strumento di giornalismo partecipativo ed è stato utilissimo durante le recenti rivoluzioni nel  Nord Africa. Meglio iscriversi quindi, non si sa mai...

Andrew Skurka a 29 anni è tra i trekker più veloci del pianeta: "Adventurer of the Year"

Andrew Skurka, Arctic National Wildlife Refuge, Brooks Range; August 2010
Andrew Skurka non è un ragazzo qualsiasi; 29 anni, istruzione di alto livello alla Duke University stava per rischiare di diventare uno dei tanti manager in un qualche triste ufficio di Wall Street quando, prendendo a morsi gli schemi classici della propria famiglia e rompendo i rapporti  (ricordate la storia di Chris McCandless?), ha scelto di abbracciare la natura, gli interminabili spazi incontaminati che gli procurano un senso irrefrenabile di felicità e libertà. Proprio la sua amata Madre Terra paradossalmente gli ha dato un vero lavoro e ora se lo contendono gli sponsor.

Andrew Skurka, Arctic National Wildlife Refuge, Brooks Range; August 2010
Potete constatare quanto detto visitando il suo sito internet in cui sono elencate tutte le sue avventure. In soli 176 giorni nel 2010 ha girato l'Alaska e varie catene montuose  dello Yukon, un viaggio di 7.530 chilometri a piedi, sugli sci, in zattera, attraversando otto parchi nazionali. Ciò vuol dire che conosce quel territorio meglio del politico che lo deve amministrare! In questo ultimo viaggio ha trascorso anche 24 giorni senza incontrare un essere umano, affrontando temperature fino a meno 33 gradi. Ha fatto l'autostop per andarsi a rifornire di cibo nei villaggi. Giusto per rendere l'idea, al mattino doveva infilare i piedi negli scarponi ghiacciati, perchè in simili situazioni si congela proprio tutto. I piedi quasi sempre inzuppati perchè, come tutti i trekker sanno, quando il piede sprofonda nella neve per troppo tempo, non c'è attrezzatura che tenga.

Andrew Skurka, Arctic National Wildlife Refuge, Brooks Range; August 2010
In simili viaggi, si conosce un rigido regime alimentare (pasta disidratata, carne secca, come premio  M&M's). Puoi essere privato del sonno e conoscere momenti di completo sconforto. Andrew Skurka non è però un trekker improvvisato. Negli ultimi nove anni ha percorso una cosa come 40.200 chilometri (ha attraversato il West Americano nel 2007 e percorso la Route Sea-to-Sea nel 2009, il sentiero degli Appalanchi) e a 29 anni è ritenuto uno tra i trekker più veloci ed esperti al mondo; si è distinto infatti per una straordinaria resistenza fisica dovuta ad una intensa preparazione.

Andrew Skurka, Grand Canyon National Park; March 2009
Andrew è conosciuto per la sua velocità. Va veloce il ragazzo. Movimenti veloci e leggeri che gli permettono di percorrere decine di chilometri in un giorno, raggiungendo delle medie da superoe. Il ragazzo si è visto riconoscere l'epiteto di "Adventurer of the Year" dal National Geographic che gli ha dedicato un ampio reportage ed hanno parlato di lui tra gli altri, il New York Times, The Wall Street Journal, Fox News Channel, National Public Radio, National Geographic Adventure, Men's Journal. Non è tutto; è anche uno scrittore e per il 2011 offre la possibilità di partecipare a delle escursioni che lo vedono come guida  nei suoi paesaggi preferiti: High Sierra, the Greater Yellowstone Ecosystem, the Colorado Plateau, Colorado Rockies, and Alaska.

Andrew Skurka, Kenai Fjords National Park; June 2009

Andrew Skurka, Chugach Mountains; July 2009

 National Geographic gli ha dedicato un ampio reportage

Se le foto riportate incantano per la loro bellezza, guardate la pianta bluastra dei piedi di Andrew Skurka  per intuire la fatica.
La canzone preferita da Andrew Skurka: "Dancing Queen" degli Abba

Andrew Skurka in azione in un video.

venerdì 18 marzo 2011

L'Italia festeggia i 150 anni entrando in Guerra contro Gheddafi, a cui poco tempo fa' il Premier aveva baciato la mano

Il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi si ferma per baciare la mano del dittatore libico Muammar Gheddafi durante il vertice della Lega Araba a Sirte; l'immagine, rimbalzata sulla stampa internazionale, ha ridicolizzato e screditato la politica estera italiana agli occhi del mondo in questi mesi.
L'Italia entra in guerra contro la Libia di Gheddafi. Qualcosa non torna però guardando queste fotografie di pochi mesi or sono. Non capisco. Qualcosa non torna.



Gheddafi è sempre stato lo stesso dittatore da oltre 40 anni. L'Italietta gli ha baciato la mano in pubblico,  dentro la tenda invece... "affari"?





martedì 15 marzo 2011

Quanta energia in Giappone veniva buttata fuori dalla finestra?


Una considerazione sul dramma epocale che sta conoscendo il Giappone. Voglio farlo a partire dall'immagine che ho riportato, che ritrae un solo incrocio della megalopoli Tokyo. Mi chiedo quante decine di centrali nucleari debbano servire, quando le idee ed i principi, che delineano un limite superato il quale non può sussistere il giusto, vengono anestetizzati dalla mera richiesta convulsa di una società consumistica, divoratrice in modo effimero di energia.
Al popolo giapponese chiederei più spirito critico; in questI ultimi anni i giapponesi hanno accettato passivamente di trasformarsi in maschere antismog a passeggio senza battere ciglio e senza domandarsi quale fosse la loro direzione ed il loro futuro. In questa immagine ho cercato di rendere l'idea.
In questo senso abbisogniamo tutti di una Rivoluzione. Una società senza spirito critico, che non rifletta sui propri stili di vita e non li sappia mettere in discussione è un formicaio anestetizzato, guidato dai grandi schermi dove compare il sorriso incantatore di un qualche Berlusconi di turno.

mercoledì 9 marzo 2011

Floris and Steven: great friends in JUMPSTYLE to "The End"

Here it is the story of two great belgian friends, Floris and Steven; they have practised and practised JUMPSTYLE all day for years. The next  video, called "The End" (31/12/2010), is the last, because now they say: "Because back in the days we did hardstyle everyday, and now it's getting bored, I don't Know why, but we don't do it anymore and because we hot other interests." But it seems that their friendship will still give other great emotions and surprises. In my opinion Floris ft. Steven are the best jumpstylers that I know in the world, also for the artistic expression of their video. You all around the world, try to do better. Here it is their official website http://stevenfloris.webs.com/ You can find other beautiful video at this link
The End?

giovedì 3 marzo 2011

Bradley Manning: un gay diverso da sopprimere con la pena di morte o con il carcere a vita

Bradley Manning, 23 anni, ritratto in questa foto mentre chiede "equality" (parità) durante una manifestazione per i diritti degli omosessuali. Rischia la pena di morte e quasi sicuramente il carcere a vita, per aver rilasciato all'organizzazione WikiLeaks migliaia di documenti top secret, in cui si denunciavano gli orrori della guerra, mentre svolgeva il suo incarico di analista informatico in Iraq, nei ranghi della U.S Army. È detenuto, dal luglio 2010, in isolamento nel carcere militare di Quantico, in Virginia, in condizioni che il suo avvocato Glenn Greenwald, ha denunciato essere inumane, che gli standard di altri paesi costituiscono tortura. In particolare, Bradley è detenuto in isolamento e costretto a dormire senza vestiti, in mutande, anche se gli è permesso di tenere una coperta; gli vengono confiscati gli occhiali da vista, non permettendogli così di vedere, e gli è stato imposto di portare un 'grembiule antisuicidio'.
In tutto il mondo la società è composta in gran parte da lavoratori "eterodiretti", che significa in soldoni "comandati da altri". L'eterodirezione si sostanzia ad esempio nell'ordinamento giuridico italiano nell'art. 2094 del codice civile, in cui si sottolinea il fatto che il prestatore di lavoro subordinato è appunto, testuali parole, "sotto la direzione dell'imprenditore". Ora, provate a traslare il concetto, applicandolo alla subordinazione a cui è sottoposto un qualsiasi militare. Il concetto si radicalizza, ne conveniamo tutti, per arrivare alla cieca obbedienza. Ben arrivati al classico marine, una macchina da guerra, una specie di robot nelle mani del ministero della difesa statunitense. Ora, per le gerarchie militari dell' U.S Army, l'incubo peggiore, il MALE ASSOLUTO, è avere tra le proprie file, annidato come cellula dormiente proprio un ragazzo omosessuale come Bradley Manning, che per contrasto con gli "eterodiretti" potremmo definire "gaydiretto"; costui, pensa. Si è ritagliato un angolo tutto suo in quel cervello tormentato da ordini anche illogici. Riflette, è pericoloso nella misura in cui può compromettere un equilibrio, non importa se imbevuto d'ipocrisia.
Bradley Manning

Ritiene di avere una coscienza a cui dover rendere conto. Sogna un mondo migliore, meno ipocrita. Bradley Manning è un analista informatico ed ha accesso al Secret Internet Protocol Router Network. Davanti ai suoi occhi, sulla sua workstation, scorrono velocemente migliaia di singole immagini ed informazioni che insieme possono formare un puzzle, una cruda verità, che provoca angoscia. Bradley Manning è tormentato. Stavolta, un video gli trapana l'animo. Si tratta di un video conosciuto nella rete con il nome di "Collateral Murder" (morti collaterali), in cui due elicotteri americani AH-64 Apache  scambiano la macchina fotografica ed il cavalletto di due reporters della Reuters, il ventiduenne Namir Noor-Eldeen ed il suo assistente Saeed Chmagh, per un RPG (un lanciarazzi) e dei fucili mitragliatori Ak47; Namir Noor-Eldeen era il primo ad arrivare come sempre sul teatro degli scontri per documentare questa triste guerra.
Bradley Manning
Gli avevano già sparato ad una gamba, gli avevano rotto il naso, era stato incarcerato; ma lui era sempre il primo ad arrivare nel teatro degli scontri, con l'arma più potente che ci sia: una macchina fotografica. Gli elicotteri Apache, mitragliano i reporters, compiono una strage in cui moriranno in una terribile sequenza 12 civili innocenti, compreso un padre che con i suoi bambini tentava con il proprio furgoncino di portare i reporters e altri feriti in ospedale. Bradley Manning vede il video classificato top secret e di fronte all'assassinio di un suo coetaneo e di altri civili, crolla e non riesce ad andare oltre. Ed è l'inizio dei suoi guai. Il motivo per cui sto scrivendo. Guardate attentamente il video "Collateral murder".

 
Questo è il video "Collateral murder" visto da Bradley Manning. Ascoltate al minuto 05:19 il mitragliere dell'Apache che sghignazza "ha,ha ha, li ho colpiti"; al minuto 05:28 "sto cercando nuovi obiettivi" come se stesse giocando ad un videogame, in cui la vita non vale assolutamente niente, anzi uccidere garantisce maggior punteggio; al minuto 06:29 il mitragliere esclama soddisfatto "guarda quei morti bastardi" e l'elicotterista gli risponde "Bello, bel colpo"; al minuto 09:39, Saeed Chmagh è ancora vivo e sta per essere caricato su un furgoncino giunto in soccorso che ospita anche dei bambini. L'elicotterista sbuffa un "Come on, let us shoot!", lamentandosi di questi continue richieste di autorizzazione per poter aprire il fuoco. Poi apre il fuoco e si consuma la strage di innocenti. Al minuto 12:54 festeggiano con un "Yeah" quando un blindato passo sopra il corpo di uno dei civili colpiti. A proposito dei bambini sul furgoncino, al minuto 15:29, i soldati americani, che ancora non realizzano di aver mitragliato degli innocenti esclamano in modo assurdo: "è un loro errore, portare i loro figli in battaglia".

Questo video doveva restare segreto. Qualcuno, l'accusa indica proprio Bradley Manning, ha avuto il coraggio di ribellarsi a questa e a tante altre atrocità e ha deciso che il mondo doveva sapere. "I want people to see the truth" disse Bradley Manning in seguito in una chat. Il video è stato quindi consegnato a WikiLeaks (dall'inglese "leak", "perdita", "fuga di notizie"), un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore (drop box) protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto (segreto di stato, segreto militare, segreto industriale, segreto bancario) e poi li carica sul proprio sito web. Ecco perchè il video è arrivato fino a noi. Bradley Manning viene arrestato, con l'accusa di aver divulgato il video e altre centinaia di migliaia di documenti riservati. In un'intervista al Guardian del dicembre 2010, Julian Assange, il portavoce di WikiLeaks che ha sempre affermato il fatto che "la prima vittima della guerra sia la verità", lo ha definito un eroe. Nell'ottobre 2010, WikiLeaks ha potuto diffondere più di 300.000 documenti riservati dell'esercito statunitense che rivelano gravi inadempienze delle autorità statunitensi nel perseguire abusi, torture e violenze perpetrate durante la guerra in Iraq. La divulgazione dei documenti ha rivelato inoltre la morte di decine e decine di migliaia di civili (Fonte La Repubblica 23 ottobre 2010). Se si pensa alla morte di Nicola Calipari, tutto questo non desta stupore.
A sinistra il soldato Bradley Manning che avrebbe violato il segreto militare per far conoscere al mondo l'orrore della guerra. A destra uno screenshot del filmato ""Collateral murder".
È sulla persona di Bradley Manning, analista della Decima Divisione di Montagna, che dobbiamo concentrarci; è su questo ragazzo dal viso rubizzo, che all'età di 13 anni vide i propri genitori divorziare e scoprì la propria omosessualità, che dobbiamo riflettere. A scuola, preso di mira per il suo essere un po' effemminato, aveva il coraggio di dissentire dai propri insegnanti. Un vero ribelle, costretto per un periodo a vivere anche in una macchina poichè il padre non accettava la sua omosessualità. Ebbe una relazione con Tyler Watkins, un hacker che lo convinse che l'informazione debba essere libera (testuali parole: "information should be free").

Bradley Manning, con il suo compagno Tyler Watkins.
Ingabbiato nel nonsense e  nella frustrazione personale di chi vede infranti continuamente i propri ideali, in quella condizione di sospensione esistenziale in cui si trovano molti soldati sul teatro di guerra, ha rotto genialmente il ciclo dell'ipocrisia, che ha come unico risultato quello di negare alla società civile la verità. Ricordate le discordanti versioni sulle modalità, sollevate dal ministro La Russa, che hanno portato alla morte il giovane alpino italiano Matteo Miotti? Imbarazzante. Il nodo cruciale è proprio questo: la possibilità da parte della società civile tutta, la vostra possibilità ammesso che vi interessi, di accedere alla verità. Sono parole di Bradley Manning: i want people to see the truth… regardless of who they are ... because without information, you cannot make informed decisions as a public. Bradley Manning non può e non deve essere l'anomalia. Non possiamo costruire una società nella quale, individui come lui vengono incarcerati e considerati un pericolo pubblico, al punto che debbano essere vegliati giorno e notte dalle guardie carcerarie.  Di fronte a tutto ciò che intacca la purezza della nostra coscienza, il nostro senso civico, la nostra onestà, il nostro pudore, abbiamo il diritto naturale ed aggiungo il dovere di ribellarci. Abbiate il coraggio di dare un senso alla vostra vita, ribellatevi. Come scrissi in un post, tempo addietro, le regole ingiuste vanno infrante.
A sinistra Julian Assange ed a destra Bradley Manning.
I ministri Frattini e La Russa hanno pubblicamente condannato Julian Assange, deplorandone l'operato. A loro volta non hanno mai speso una parola per affermare il principio sacrosanto che la società civile abbia il diritto di conoscere la verità, qualunque essa sia. Non hanno mai detto niente sulle atrocità della guerra. Ad esempio gli U.S.A hanno invaso l'Iraq adducendo la presenza di armi di distruzione di massa, che poi non sono mai stato rinvenute. Non si può continuare a prendere in giro la società civile, insabbiando una verità dietro l'altra. Il mondo sta cambiando ed ha fame di verità. I popoli del nordafrica, non adulano più i faraoni. I giovani in tutto il mondo utilizzando la tecnologia, prendono a morsi la verità e si fanno beffa dei potentati. Riflettete; questa storia non ve l'ha raccontata doverosamente il Tg1, ma l'avete letta per caso su internet. Il sistema ufficiale non passa questo tipo di notizie, è impegnato nel tentativo mistificatorio di far passare come normale, il bacio dell'anello a Gheddafi da parte di Berlusconi. Il governo italiano non muoverà un dito per le sorti di Bradley Manning, è impegnato piuttosto nel sottolineare, per compiacere le gerarchie ecclesiastiche irritate dagli scandali del Premier che possono deturpare "lo stato di ipocrisia", come mai sotto il berlusconismo i gay potranno sposarsi o adottare dei figli. Il governo ha cavalcato la doverosa campagna per Sakineh, una donna iraniana che rischia la lapidazione, solamente perchè tale campagna era strumentale a difendere il principio dell'esportazione della democrazia attraverso la guerra. L'attuale governo, non spenderà una parola per un giovane omosessuale, che ha sacrificato la sua vita per consegnare alla società civile una scomoda verità. Devi farlo tu.
Bradley Manning ha perso la sua libertà e rischia la vita affinché anche tu possa accedere alla verità. Non sprecarla. Lotta.


martedì 22 febbraio 2011

Addio all'ufficio. Ritorno alla terra. Ritorno alla felicità.

 
Proprio ieri, il giorno dopo aver finito di leggere le Bucoliche di Virgilio, come ho raccontato nel precedente post, mentre andavo a trovare sul monte Baldo il Re dei formaggi e la sua bellissima famiglia, un vero guru, di cui parlerò più avanti, ho registrato questo video, che vi lascio interpretare.

Alberto Agnesina e Francesca Di Donato vissero felici e contenti.
Vi serve forse leggere sul Sole24ore la storia di Alberto e Francesca, che hanno detto addio all'ufficio e a Milano per dedicarsi ad un allevamento di capre, per capire che la felicità è altrove? Vi serviva davvero vedere i sorrisi in queste foto per realizzare che la felicità è in una vita condivisa nella natura e nella semplicità?

Alberto e Francesca, dietro di loro i marmocchi...che portano indosso un mantello così pregiato, il cashmere. Le capre Cashmere, che provengono dagli altopiani siderali della Mongolia alti 4500 m, dove vivono in condizioni climatiche anche estreme, sono molto rustiche e abbisognano soltanto di una recinzione, dell'acqua e del fieno;  non richiedono quindi impegni gravosi.
Il progetto di vita di vita di Alberto e Francesca poggia su un allevamento di capre da cashmere, a Cavaglia Sterna, a pochi chilometri da Varallo Sesia (Vercelli). Bamboccioni trentenni, con l'ossessione probabilmente di non diventare dei mancati premi nobel come Renato Brunetta, hanno scelto di vivere a contatto con la natura. "Eravamo stufi di una società in cui si lavora dal lunedì al venerdì per poi trascorrere il fine settimana in un centro commerciale!" dice Alberto, che lavora anche come postino a Varallo per garantirsi una entrata economica sicura. Il bilancio? Ogni capo, richiede inizialmente un investimento capitale pari a 1000 euro e 200 euro di fieno per il mantenimento annuo. Per raccogliere la lana pregiata, circa 100-150 gr per capo, bisogna pettinare la capra a primavera. Si va bene la pettinerò direte voi, ma qual è il guadagno? Allora non avete capito niente della vita. La soddisfazione della vita non sono i schei, ma andare ad una festa dell'Unità ed affermare con sufficienza di produrre lana di cashmere made in Italy!!!!!!
Piccolo di capra Cashmere; Charlie, costretto a prendere il biberon perché quando è nato si è bagnato con il liquido amniotico di un'altra capra e la madre si rifiuta di allattarlo.
Questo tipo di capra mangia rovi, ortiche, un po' di tutto e pertanto sono indicate per la bonifica e il mantenimento dei terreni sottosviluppati o incolti, soprattutto laddove l'intervento dei mezzi meccanici è arduo a causa delle asperità e della pendenza del terreno. Per tutte le altre foto vi rimando al loro sito internet.

domenica 13 febbraio 2011

Italia Malinconia, dimmi chi ti ha ridotto in questo stato

Caparezza ft. Tony Hadley - GOODBYE MALINCONIA (video ufficiale)
I giovani hanno due possibilità sostanzialmente: o emigrare o fare una rivoluzione. Per chi sceglie di emigrare ora c'è anche una colonna sonora scritta da quel genio di Caparezza. Riporto una parte del testo:

Cervelli in fuga, capitali in fuga, migranti in fuga dal bagnasciuga

È Malincònia, terra di santi subito e sanguisuga

Il Paese del sole, in pratica oggi Paese dei raggi UVA

Non è l’impressione, la situazione è più grave di un basso tuba

E chi vuole rimanere, ma come fa?! Ha le mani legate come Andromeda!

Qua ogni rapporto si complica come quello di Washington con Teheran

Si peggiora con l’età, ti viene il broncio da Gary Coleman

Metti nella valigia la collera e scappa da Malincònia



Tanto se ne vanno tutti! Da qua se ne vanno tutti!

Non te ne accorgi ma da qua se ne vanno tutti!

Da qua se ne vanno tutti! Da qua se ne vanno tutti!

Non te ne accorgi ma da qua se ne vanno tutti!



Goodbye Malincònia

Come ti sei ridotta in questo stato?

Goodbye Malincònia

Dimmi chi ti ha ridotta in questo stato

Goodbye Malincònia

Come ti sei ridotta in questo stato?

Goodbye Malincònia

Dimmi chi ti ha ridotta in questo stato

venerdì 4 febbraio 2011

Milioni di italiani che ...

Milioni di Italiani che.. non sanno più amare
Milioni di italiani che..se ne vanno. Che dall'Italia stiano emigrando verso paesi stranieri le persone di talento o con alta specializzazione professionale l'ho capito da tempo e sicuramente dal 9 marzo 2008 quando scrissi "ETH Zurigo: Politecnico di Zurigo dove il ricercatore è veramente il protagonista", dopo essere andato a trovare uno dei miei amici che stava svolgendo il proprio dottorato di ricerca. Anche il filmato che riporto qui sopra, lo devo ad una anima in fuga all'estero. In questo senso, entro sempre più in contatto con italiani all'estero che se ne sono andati senza guardarsi indietro. L'importo della borsa di studio per un dottorato di ricerca in Italia è nettamente inferiore rispetto ad altri paesi avanzati, pertanto i giovani ricercatori più brillanti trovano facilmente lavoro presso università e centri di ricerca stranieri, con livelli di retribuzione adeguati e soprattutto interessanti prospettive di ricerca e inserimento professionale. Per approfondire il fenomeno e affrontare l'entità della perdita che sopporta in tal senso il nostro paese, rimando ad un interessante articolo di Repubblica. Ma non voglio tediare questo articolo con la solita nenia che ricorda il danno irrimediabile che si provoca al progresso culturale, tecnologico ed economico di un paese quando ciò accade. Figlio mio lascia questo paese, ormai è un leitmotiv. Voglio invece riflettere sul fatto che molti giovani, ricercatori e non, stanno lasciando questo paese e che secondo la ricerca Eurispes 2011, il 50,9% della fascia 25-34 anni si trasferirebbe volentieri all'estero. Non credo che i giovani se ne vadano via soltanto per darsi maggiori chance ed opportunità, cavalcando una globalizzazione che ci vede oramai cittadini del mondo. Io credo che lo facciano anche perchè l'aria che si respira in Italia è diventata nauseante. Una sensazione palpabile. Hai la netta sensazione che in Italia un processo di involuzione culturale, di stagnazione ed ottundimento della coscienza, abbia riconsegnato il popolo italiano a quella mediocrità, che nella storia ha già visto fiorire prima la follia fascista e dopo alcuni decenni, classi politiche schifosamente corrotte. La colpa non è del capitano d'industria di turno senza scrupoli, Silvio Berlusconi; è la punta di un iceberg. Il problema è che costui è espressione di un popolo che non ne vuole sapere di unirsi intorno a quei valori fondanti una società virtuosa; gli italiani non coltivano più un  senso di condivisione ed appartenenza e non rincorrono neanche più principi di equità e solidarietà sociale o quell'amore per il bello che abbiamo conosciuto durante l'Umanesimo o il Rinascimento; ecco quindi tassi intollerabili di evasione fiscale in cui i più furbi fanno pagare le tasse ai più ingenui, 10 milioni di italiani che frequentano ed alimentano la prostituzione e quindi il malaffare che la circonda, decine e decine di italiani bigotti dediti patologicamente ai giochi d'azzardo ed alle lotterie milionarie, milioni di persone oramai spiritualmente ritardate che non leggono altro che le riviste scandalistiche di Alfonso Signorini, milioni di italiani che guardano incantati il sedere della Belen alimentando il culto della donna oggetto o che si mettono in fila ai casting dei programmi Mediaset per diventare "tronisti"o "famosi", milioni di italiani che si mettono al volante scambiando le strade per i circuiti della Formula 1 uccidendo il proprio prossimo, milioni di italiani che non vogliono affrontare i numeri dell'indebitamento pubblico, milioni di italiani che assumono sostante stupefacenti e che abusano dell'alcool, milioni di italiani che divorziano o tradiscono la propria compagna\o che però voterebbero contro il riconoscimento delle coppie di fatto, milioni di italiani ossessionati dai vestiti firmati e dalla moda effimera in una ricerca spasmodica dell'ottimismo consumistico e di falsi appagamenti, milioni di italiani incapaci di provare amore e desiderio, milioni di italiani che assumono farmaci e psicofarmaci come fossero caramelle in preda a stordimento, confusione, incubi, insonnia, irritabilità, ansia, aggressività, tensione, milioni di italiani incollati al televisore per rincorrere la cronaca più nera negli speciali morbosi di Bruno Vespa o Studio Aperto, milioni di persone che si emozionano davanti all'esibizione delle lacrime come presunto segno della verità dei sentimenti nei reality show, milioni di adolescenti in preda alla sfrenatezza sessuale e che mettono il proprio giovane corpo al centro di un vero e proprio culto sociale, milioni di italiani che vanno dai maghi e cartomanti a farsi predire il proprio futuromilioni di italiani che hanno adottato i modelli comportamentali mafiosi e sono dediti al compromesso, milioni di italiani che bestemmiano e usano il turpiloquio per sporcare le altrui conversazionimilioni di italiani che sfregiano di abusi edilizi il patrimonio paesaggistico, milioni di italiani prigionieri del tradizionalismo bigotto dei dogmi della Chiesa Cattolica, milioni di italiani dediti alla pornografia ed al sesso virtuale attraverso le videochat e le webcammilioni di italiani che costringerebbero Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro all'eterna sofferenza, milioni di italiani che votano Lega e Berlusconi e che credono che Emilio Fede possa considerarsi un giornalista.

mercoledì 26 gennaio 2011

Il vento della rivoluzione toccherà l'Italia?

La rivolta del pane in Tunisia
Masaniello era un giovine di ventisette anni, d'aspetto bello e grazioso, il viso l'aveva bruno ed alquanto arso dal sole: l'occhio nero, i capelli biondi che gli scendevano giù per lo collo. La rivolta che guidò a Napoli nel 1647 fu scatenata dall'esasperazione delle classi più povere verso le imposte sugli alimenti di necessario consumo. Anche la recente Rivolta del Pane in Tunisia ed il vento della rivoluzione che soffia nei paesi limitrofi e lambisce l'Albania, è dettato da un senso di ingiustizia che nasce tra le code di chi deve acquistare un pezzo di pane; in queste code, in questi assembramenti, pensate quanto sia facile per le classi più povere confrontarsi e realizzare la propria condizione senza speranza. Qualsiasi stato, più o meno rappresentativo di una oligarchia promotrice di ingiustizie sociali, non sa e non riesce ad affrontare centinaia di migliaia di persone che scendono in piazza chiedendo pacificamente il cambiamento; se spari le persone che protestano raddoppiano; è stata l'intuizione geniale di Gandhi, espressione della sua levatura morale. Ricorderete, non sono passati molti anni da quando Craxi dovette scappare sotto un lancio fitto di monetine, rifugiandosi ad Hammamet. Già, e l'Italia? L'Italia, mai come in quest'ultimo decennio, è stata attraversata da ingiustizie sociali più o meno manifeste. La forbice pensionistica, cioè la differenza tra la pensione più alta e la minima è di 150 volte tanto, a differenza della Svizzera dove è tre volte tanto; la tassazione finanziaria è del tutto insufficiente e pare piuttosto l'espressione degli interessi degli speculatori senza scrupoli che soffocano l'economia reale. Non parliamo degli stipendi spropositati e spesso immeritati dei manager che sono un vero e proprio schiaffo a qualsiasi principio di equità sociale. Ma non voglio fare l'elenco della spesa delle ingiustizie sociali; in fondo le hanno volute gli italiani, il popolo dei Po po po po po po: si dorme, si mangia, si xxxx, si guarda la TV sognando uno yacht a Portocervo. Dopo aver votato Mussolini, Andreotti e Craxi, gli italiani, sempre per inseguire i principi di una ricchezza effimera e fine a se stessa, hanno votato l'imprenditore più ricco e con lo stalliere mafioso, Silvio Berlusconi, arricchitosi in barba ai principi di moralità e legalità. Tanti sono orgogliosi di essere italiani. Io preferirei essere in tutta franchezza Neozelandese, Canadese, Australiano, Svedese, Danese, Inglese, etc. Ecco perchè tanti giovani se ne sono andati via dall'Italia negli ultimi anni; non sentono questo paese virtuoso. Silvio Berluconi, a cui il popolo attribuisce il merito di "avercela fatta" e di essere un imprenditore impareggiabile, si è semplicemente arricchito ritrovandosi in diverse situazioni di oligopolio e monopolio, uno per tutti il possesso dell'etere in assenza di concorrenza nella raccolta pubblicitaria. Dato che le risorse di un paese sono oggettivamente finite, nel momento in cui un imprenditore come Silvio Berlusconi diventa proprietario di una ricchezza così spropositata, sancisce parimenti l'impossibilità per i suoi concittadini di accedere alle medesime opportunità. Non basta diffondere l'immagine di un generoso Premier Benefattore, per calmierare questo principio. Se io mi impossessassi di tutta la terra di una valle, come farebbero le future generazioni ad accedere parimenti ai prodotti della terra? Dovrebbero emigrare. L'ingiustizia sociale si manifesta in Italia, come altrove, nella possibilità da parte di un singolo individuo di accumulare ricchezze spropositate senza freni, togliendo così la possibilità alle attuali ed alle future generazioni di poter accedere alle medesime possibilità ed opportunità in termini di risorse. Ho già detto di come la ricchezza di certi imprenditori superi la loro capacità di contare. L'ascensore sociale in Italia è rotto da tempo. Quell'ascensore che tanti speravano di poter prendere, diventando come Silvio Berlusconi. Gli italiani si debbono ora confrontare con la dura realtà del berlusconismo e capire di aver votato anche un puttaniere. La più grande paura di Silvio Berlusconi, ed è il motivo per cui richiama in modo ossessivo lo spettro di un comunismo che non esiste più, è che il "popolo dormiente ed incantato dalle sue televisioni" intuisca improvvisamente che esiste una misura nelle cose, vi sono precisi confini, oltre i quali e prima dei quali non può sussistere il giusto. In parole povere: la sua ricchezza spropositata significa e ha significato la miseria di qualcun'altro. Per questo il mio manifesto politico, si concretizzerebbe nel prevedere una tassazione pari al 100% per quei redditi o quei patrimoni che superano qualche milione di euro. Non esiste merito e qualità personali che possano giustificare l'accumulo di ricchezze spropositate che altro non fanno che impedire al prossimo di accedere, in termini di possibilità, alle medesime risorse. La ricchezza di un singolo individuo non può e non deve condannare alla miseria indirettamente il proprio prossimo. Questo non è un principio politico di destra o di sinistra, ma è un principio assoluto di equità sociale, a cui si richiama la nostra carta costituzionale; ma allora perchè non si è organizzata o non è in cantiere una gigantesca manifestazione ad Arcore per invitare Silvio Berlusconi a rifugiarsi ad Antigua, come fece Craxi ad Hammamet? Perchè la crisi, quella vera, non è ancora arrivata; ma se la disoccupazione giovanile dovesse aumentare, come sta aumentando, ed il debito pubblico dovesse allargarsi, come si sta allargando, io credo che in Italia assisteremmo a degli esiti inaspettati. Lo sanno quelle migliaia di giovani e studenti che a fine 2010 hanno messo in crisi le istituzioni al grido di "Non la paghiamo noi la vostra crisi". Ho già parlato del vento del cambiamento. Lo ha capito anche Silvio Berlusconi, che sta costruendo ville ad Antigua.  

mercoledì 12 gennaio 2011

Impedite alla legge sul legittimo impedimento di impedire all'impedito di Berlusconi di farsi processare

Silvio Berlusconi e sullo sfondo la Corte Costituzionale.

Domani la Consulta si esprimerà sul legittimo impedimento. Sarà un giorno importante. Lo intuisce chi ha a cuore gli equilibri delicati di una democrazia. Arduo è comprendere come possa conciliarsi il principio costituzionale, che afferma che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, con l’attuale legge sul legittimo impedimento, che prevede all’opposto la possibilità per il presidente del Consiglio di non comparire in un’udienza penale. Siamo alle solite, si fa uso della logica contro la logica: credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda, sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe; dimenticare tutto ciò che era necessario dimenticare ma, all’occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo; soprattutto, saper applicare il medesimo procedimento al procedimento stesso. È questa, la sottigliezza estrema, tutta italiana, nel paese dei furbetti: essere pienamente consapevoli nell’indurre l’inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che avevate appena posto in atto. Anche la sola comprensione della parola “bipensiero” ne implica l’utilizzazione. L’esempio più calzante fu quando Berlusconi, riferendosi ad Eluana Englaro in stato vegetativo da 17 anni, dichiarò che veniva uccisa una ragazza che avrebbe potuto anche generare un figlio. Rinnegare la morale proprio nell’atto di rivendicarla.

lunedì 10 gennaio 2011

Gli orrori del comunismo. Cronache dal gulag


Jacques Rossi, "Com'era bella questa utopia.
Cronache dal gulag", Marsilio Editori.

Ho letto "Com'era bella questa utopia" di Jacques Rossi, un sopravvisuto in condizioni estreme ai Gulag, i campi di concentramento comunisti. Dopo averlo letto ti chiedi come mai non sia ancora stato istituito un giorno della memoria per le vittime dei regimi comunisti; allo stesso tempo ti chiedi perchè non si combatta il «negazionismo» dei crimini comunisti con la stessa forza con la quale vengono combattuti (giorno della memoria ogni 27 gennaio) quelli nazisti contro gli ebrei. Il comunismo reale al potere si trasforma, come accade in Urss, in una dittatura sanguinaria che nulla a che  vedere con gli ideali per i quali si è sentito impegnato a combattere: difesa dei più deboli, dei contadini, della classe operaia, giustizia sociale, uguaglianza, tolleranza, etc.
Secondo lo storico del comunismo Stéphane Courtois che scrisse il famoso "Il libro nero del comunismo" al movimento comunista internazionale si può attribuire la responsabilità di quasi 100 milioni di morti. Berlusconi, a cui comoda evocare sempre lo spettro di questo tipo di comunismo, ce lo ricorda in ogni campagna elettorale. Un'ombra nera incancellabile nel libro dell'Umanità.

Urss fino a 20 milioni (2 milioni si devono ai famigerati Gulag)
Cina fino a 20 milioni
Vietnam, circa 1 milione
Corea del Nord 2 milioni
Cambogia 2 milioni
Europa dell'Est fino a 1 milione
America latina 150.000
Africa quasi 2 milioni
Afghanistan 1,5 milioni

L'orrore non ha banchettato soltanto ad Auschwitz, ma anche a Kolyma in Siberia (uno dei gulag con il tasso di mortalità più alto). Miseria insopportabile, intrisa di menzogne, di ingiustizie, di delusioni, di umiliazioni, di provocazioni, di arroganza, di perversioni, di ipocrisia, di fame, di freddo e di terrore.
Il gulag, il campo di concentramento del sistema sovietico. Filo spinato e pastori tedeschi. 

I detenuti per motivi politici, imprigionati senza limiti di tempo, "nemici  del popolo", vengono sottoposti ad un regime di detenzione molto duro ed a lavori forzati pesanti. Soltanto sotto i 38 gradi sotto zero i detenuti venivano dispensati dal lavoro coatto. Esattamente come durante il Regime del Terrore durante la Rivoluzione Francese, si liquidavano i liquidatori. Dopo ogni ondata di repressione di massa, si procedeva incompresibilmente a sistematiche eliminazioni di taluni degli esecutori della precedente purga. I testimoni imbarazzanti dovevano sparire. Gli aguzzini e le vittime prima o poi ciclicamente si ritrovavano nel medesimo Gulag, perchè nel frattempo gli aguzzini erano catturati nell'ingranaggio della Grande purga.
Le celle di rigore, tre passi per il lungo e tre passi per il largo, non hanno finestre e sembra fatta apposta per contenere le esalazioni della tinozza per i bisogni, sozza e maleodorante. Gli internati rapati, tenuta zebrata, vi arrivavano con dei convogli ferroviari identici a quelli nazisti. In alcuni casi si provocavano delle menomazioni permanentio o delle amputazioni per evitare i lavori forzati.

Detenuti del lager del Mar Bianco-Mar Baltico (Belbaltlag) al lavoro nel 1932 

I Gulag, paiono dei laboratori per degli esperimenti socio-culturali e polizieschi, in vista della creazione del "perfetto cittadino sovietico". L'orrore nell'orrore è che in questi posti dimenticati da Dio, oltri ai "fessi" ci fossero anche veri e proprio criminali senza scrupoli e regolamenti di conti a non finire tra delinquenti di bande rivali; ed ecco "l'uomo vacca". L'uomo vacca è quell'individuo, scelto a sua insaputa dai compagni di una evasione che lo useranno come provvista per il viaggio; se ne berranno il sangue e se ne mangeranno i reni. I delinquenti più anziani selezionano, per il ruolo di "vacca", un giovane che, ben lungi dal sospettare qualcosa, è ben contento di essere in compagnia dell'elite della malavita in un progetto d'evasione. I Gulag pertanto come enormi camerate erano consegnate agli equilibri di potere dei boss della malavita russa.
Il libro racconta efficacemente quel mondo che anche Orwel in 1984 seppe descrivere senza pari. Scrive Jacques Rossi: "Poco per volta, presi coscienza che le idee comuniste, così seducenti, erano di fatto illusioni irrealizzabili. E che coloro che si erano impegnati a realizzarle dovevano ricorrere inevitabilmente all'inganno, cosa che implicava obbligatoriamente la censura, in definitiva l'instaurazione di un terrore di Stato. Il primo Stato operaio e contadino del mondo, la speranza di tante anime belle, divenne il Paese della menzogna totale.

Una baracca con le donne in un Gulag.

mercoledì 5 gennaio 2011

Se hai freddo e loro hanno caldo, sei in Scozia.

31/12/2010 Castello di Edimburgo poche ore prima dell'Hogmanay, il famoso capodanno scozzese.
A fine vacanza il tachimetro segna 1300 miglia inglesi. Appena rientrato in Italia, li  trasformo in 2091 kilometri e torno a guidare a destra. La Scozia. Strade strette e sinuose che saettano in un firmamento di pecore. Le stelle che ti guidano sono delle borchie metalliche con catarifrangente lungo la linea di divisione delle corsie. Il Sole che mi illumina il cammino però è l'Assisted GPS, la cui voce suadente ha cantato dall'inizio alla fine del viaggio. Sul ciglio volpi, lepri e fagiani falciati nel tentativo di attraversare la strada. I corvi banchettano. Sentieri fangosi solcati dalle pecore, diventati delle zuppe imbevute d'acqua. Pozzanghere. Paesaggi ordinati rigogliosi di un'erba verdeggiante che flirta con la candida neve. Foschia. Il buio scende presto. Quante pecore. Quanta selvaggina. Che forza questa Scozia.

03/01/2011 Nelle terre del castello di Howard
Puoi fare centinaia di miglia senza incontrare una pompa di benzina. L'unica che forse trovi è chiusa, sommersa dalla neve. Nessuna casa ferisce arrogantemente un'altra esibendo vanitosamente uno sfarzo evanescente. Le case sono imbevute nel tè della modestia; sono molto piccole e raccolte e portano i colori del paesaggio circostante. Muretti e staccionate squadrano le proprietà. I villaggi sembrano abbandonati. Le macchine tutte uguali. Procedono tutti alla stessa andatura. Poche esili figure anonime vi compaiono nelle strade. L'unica porta aperta alla baldoria e quella del pub. Qui si apre un'altra porta; quella dell'alcool e del gioco scommessa, calcio o cavalli che siano. Birra a fiumi. Qualcuno per la strada corre. Footing con la pila.

30/12/2010 Vallo di Adriano
Tu hai freddo e sei vestito per sfidare il Polo Nord, loro hanno caldo. I giovani sfilano a manichette corte, orgogliosamente temprati alle basse temperature. I negozi nelle grandi città vendono abbigliamenti primaverili; ma siamo in inverno. Ti guardi intorno e le persone vestono al massimo una felpa o una giacca che pare trasparente.

Alberto Sciretti lungo il Vallo di Adriano.
Ti viene ancora più freddo. Guardi il Kilt e ti si congelano i pensieri. Non solo. Mangi fish and chips e ti rendi conto che questo paese è proprio un altro mondo; non si può mischiare e compromettere nella UE. Abbiamo prese delle corrente diverse. Ma non è per quello. Noi uniamo l'acqua calda e fredda in un unico rubinetto. Loro tengono ben separate l'acqua calda dall'acqua fredda; due rubinetti ben distinti, nei lavabi scomodi per te che cerchi acqua tiepida; è come se conoscessero da tempi più remoti di noi la netta differenza tra il bene ed il male. Forse è proprio questo spirito che ha salvato qualche decennio fa' l'Europa, dal nazismo e dal fascismo. Sarà che ho visitato la parte dell'United Kingdom più attaccata alla terra ed ai suoi valori, ma ho colto oltre al paesaggio ordinato i germi di una sana e longeva democrazia.

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