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martedì 8 maggio 2012

Sei Gay? Comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale secondo Papa Ratzinger.

Il documento De pastorali personarum homosexualium cura (Cura pastorale delle persone omosessuali), emanato dalla stessa Congregazione per la dottrina della fede nel 1986 a firma dell'allora cardinale Joseph Ratzinger, attuale Papa, recita: « Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l'inclinazione stessa dev'essere considerata come oggettivamente disordinata ». Lo stesso Papa ha successivamente definito pubblicamente l'amore omosessuale come « forma debole e deviata di amore ». Il video, qui di seguito, é un altro documento, un'altra storia.


Shane e Tom sono stati fidanzati per sei anni. Hanno convissuto, comprato una casa, costituito un'azienda e, infine, avevano anche progetto di sposarsi, quando ciò sarebbe stato possibile nello Stato della California. Non ce l'hanno fatta, perché Tom Bridegroom, giovane attore e presentatore, è morto all'età di 29 anni, il 7 maggio del 2011, cadendo da un tetto mentre scattava delle fotografie. La sua storia è raccontata in un commovente video, “It could happen to you” (“Potrebbe capitare a te”) realizzato dal compagno, per celebrare il primo anniversario della sua scomparsa e per denunciare tutte le difficoltà incontrate dopo quel drammatico 7 maggio. A partire dall'ostilità dei genitori di Tom, che non avevano mai accettato il suo orientamento sessuale. Avevano persino cercato di mandarlo da un medico e il padre lo aveva minacciato con un fucile. Dopo il tragico incidente, la madre ha preteso che il corpo fosse sepolto nell'Indiana. Lo Stato dal quale Tom era fuggito, per andare a vivere con Shane in California. La madre ha anche chiesto (e ottenuto) che le fossero restituiti i suoi oggetti personali. “Per il governo, io e Tom eravamo coinquilini”, denuncia oggi Shane, che non ha neanche potuto prendere parte al suo funerale. Uno dei familiari di Tom gli aveva fatto capire che se fosse venuto, sarebbe stato aggredito dal padre. Lo ha potuto rivedere solo tempo dopo la morte, andando a visitare, in segreto, la sua tomba. Oggi Shane ha aperto una pagina Facebook in onore di Tom (i suoi genitori hanno fatto cancellare quella del figlio), invitando tutti a battersi per garantire alle persone omosessuali pari diritti. “Se io e Tom avessimo avuto il diritto di sposarci, molte cose sarebbero state diverse”, dice Shane. “Ho bisogno di combattere per ciò che ritengo giusto e forse tutto questo è accaduto per aprirmi gli occhi. Non aspettate che sia troppo tardi. Combattete per i vostri diritti”.

martedì 1 maggio 2012

Imparare l'Inglese guardando i documentari della BBC con tanto di sottotitoli.


Vending machine: do we have to copy everything that America sends to us? 

Mi trovo a Cambridge. Stavolta l'ho fatta grossa. Ho intasato Youtube con GB e GB di filmati. Ho pensato a tutti coloro che vorrebbero imparare l'Inglese guardando i piú bei documentari della BBC con tanto di sottotitoli. Lovely! Non é tutto. I documentari che propongo svelano una Italia che giammai i giornalisti di Mediaset e della RAI hanno saputo raccontare con una qualche professionalitá. Erano affetti dal morbo del gossip e della politica. In fondo, chiedetevi, avete mai visto un serio documentario sulla natura o sulla cultura su queste reti? Difficile, se Rai1 é morbosamente occupata da quel camerlengo di Bruno Vespa. Qui dicono, semplicemente "rubbish".  Voltiamo pagina, guardiamo all'Italia dall'estero.


An Italian recipe: food and Opera. Stir slowly.

The soul of real Italian "bella figura" is not about showing off, but... 

Italy unpacked

Will the great Italian food tradition be overtaken by vending machine? The italian way.



Do you still have a taste? Ah, childhood. A voyage of discovery in Calabria, the most un-industrialised region of Italy. Topolino, the emotion of an old family car. Fantastic, perfection. Being in a stranger's garden picking ripe persimmons reminds me that, as a child, the countryside was our sweetshop. It was a stolen treasure. Back to the world that gave us passion for food. Unbelievable. The killing of the pig or Festa del maiale. We have fond memories but does anything survive of the world we loved? In the past everyone had a pig. The meat would feed a family for the whole year. Pig produce is central to the Italian way of eating. For boys especially being present for a kill was an important part of becoming a man. My mother used to look after the animal all year. "Mama, you loved those animals, why you didn't cry?" She said "Son, there were tears, not running down on my face, but inside my face". In killing the pig we learned to respect every piece of food that comes from the animal. We make prosciutto, pancetta or bacon, capicola, ham and salsicce. The poor animal is killed but it's a feast!
Calabria produce very good olive oil. They produce quite a lot but they don’t export a lot. Remember, the wine you use for cooking is the wine you have to drink. If you put a good wine in the dish, you can take it out as well. The most exciting part of any big family occasion was when we sat around the big table to eat. Here they don’t have crisps and jelly. In other words, they don’t have food for children. The children’s food is exactly the same as for grown-ups. For me, it’s unthinkable that big family which were so much a part of life in Southern Italy, are becoming a memory. It’s silence in the house. It hurts me to say that Italy now has the second lowest birth rate of any country in the Western world.
We have an expression in Italy, “Bambinone”, it is to describe the babies that have life so good, they never grow up. As my mother would say “You know for sure that Jesus was Italians, because his mama believed her son to be a god, and he thought she was a virgin.”
I think there is a bad way to eat among young children. We have a problem of obesity. For the children left to fend for themselves over lunch, there is no healthy option, the vending machine where the students come to have a snack. Horror show. I’m so angry. I’m quite upset. How can a school with children like that have a vending machine? It is a sign of our time as well, that we have to copy everything that America sends to us. Now, over a third of local children are clinically obese by the age of eight. Italy has more overweight children than any other country in the European Union. Why in the southern Italy, when there is a proven history of good dieting, do children now have a problem? Kids used to run around, now they sit in front of TV, video games..and other sedentary games. TV is the dining companion of the obese children. We are missing proper food. Don’t you think our children don’t eat much fruit today? Unfortunately not. I remember, as soon as the fresh fruit is coming out on the tree, we used to raid the tree, we used to get on top there. We used to borrow quite a lot. The philosopher Pythagoras set up a school 500 years before Christ. And Pythagoras wrote the first recipe book ever to recommend eat fruit and vegetable.
Grannies in Italy they are extremely important. It is practically the soul of the family, where Granny is. It fills me with hope, knowing that in this age of working mothers and only children, grannies are coming back because this means Granny’s way of cooking is reaching the new generation.  Carry on  the generation after generation, how to eat healthy food. God willing, the great Italian food tradition will not be overtaken by the vending machine. Italian way. Without a family and a community our kids grow up in a virtual world. They fall sick of great solitude and depression. It’s exactly what children in the world should do, get knowledgeable about food in a quite entertaining  and lovely play way. Life is made up of simple things, the earth, the house, the oven, the fire, grandparents. We are going through a terrible economic crisis and people need to reset the family economy. It is very important in a crisis to go back to earth and life. We might cook very good. We might do fantastic things, it’s a lovely country , but do you know what the best recipe for Italy? We produce fantastic children. But we don’t make children enough, we don’t cook enough. We should do more.


sabato 21 aprile 2012

Lasciate l'Italia: ora come ora non c’è spazio per l’onesta e la schiettezza.

Davide Papalini
Una laurea in Discipline Economiche e Sociali alla Bocconi chiusa in un cassetto. Così come i sogni e le speranze di “trovare un lavoro”. Davide Papalini, 28 anni, dopo una serie di stage, tutti in banca, ha deciso di non guardarsi più indietro. A febbraio ha comprato un biglietto di solo andata, direzione: Sydney, Australia.
La sua storia è una storia come tante altre. Perché sono in tanti ad aver deciso di lasciare l’Italia per cercare “fortuna” all’estero. Secondo una ricerca nel 2010 sono partiti 65mila giovani, una città del calibro di Viareggio. Eppure Davide è una persona che ha studiato. Il suo è un curriculum ricco di esperienze. Prima di andare in Bocconi ha lavorato in una banca, come cassiere. “Un contratto a tempo indeterminato, ma mi sentivo sprecato”. Quindi mette i soldi da parte per entrare nell’ateneo meneghino. Con una precisazione: “Non vengo da una famiglia di industriali. Mia madre è nata in Sardegna, si è sposata con mio padre (toscano) che è andato a fare la guardia forestale ad Alghero. Lui è morto nel 1992 di tumore (io avevo 8 anni) e mia madre ha sempre fatto la casalinga”.
Così la grande scommessa. Frequenta l’università, fonda un’associazione di studenti. E si laurea con un buon voto, 96, ad aprile 2011. E comincia subito a lavorare, uno stage. Poi un altro e un altro ancora. “Fino a quando sono arrivato in un posto dove non mi insegnavano nulla. E non aveva senso continuare così”. Durante le vacanze ha organizzato la partenza. ”Ho messo da parte le mance delle feste, comprato il visto (costa 200 dollari) e preso il volo super scontato con Singapore Airlines da Milano (560 euro solo andata)”.
Il 14 febbraio è partito. “Il primo periodo è stato veramente difficile e duro. La cosa più urgente per me era trovare lavoro, perché avevo i soldi contati e tornare indietro con la coda tra le gambe facendomi pagare il biglietto dai miei genitori sarebbe stato troppo imbarazzante, dopo avevo detto a tutti tra amici e parenti che sarei partito. Per cui mi sono messo sotto e da un mese e mezzo circa lavoro per due ristoranti come cameriere, a nord di Sydney. La più grande soddisfazione è che qui non devo chiedere nulla a mia madre. Ho 28 anni e mi sento indipendente, finalmente, guadagno anche 700 dollari a settimana (lavorando massimo 40 ore, e non come in ufficio a Milano che l’uscita non arriva mai…), posso comprarmi dei vestiti nuovi, togliermi qualche sfizio, che so”.
Il futuro però è incerto. “Non so che farò. Per ora, per sopravvivere, mi sono trasferito qui e mi sono improvvisato cameriere. Penso che il capo (di qui) abbia capito che sono uno sveglio che lavora sodo, forse vuole farmi lo sponsor (serve per rimanere più di un anno), ma non è la mia strada. Mi sembra di buttare tutte le conoscenze che ho acquisito e gli anni di sacrifici. Ma ora come ora non c’è spazio per l’onesta e la schiettezza in Italia. Mi sembra di essere l’esempio, anche se non penso di essere un genio (né tantomeno un cervello in fuga) di come l’Italia formi i suoi giovani e poi faccia tutto il possibile per farli scappare. Non voglio lamentarmi, ho fatto il possibile, ma con quei soldi non era vita e non c’era futuro”. (fonte: Corriere della Sera http://solferino28.corriere.it/2012/04/21/io-bocconiano-che-per-sopravvivere-sono-scappato-in-australia-e-ora-faccio-il-cameriere/)

venerdì 13 aprile 2012

Cara Italia, ti vedo triste.


Alberto Sciretti, sullo sfondo le maestose forme palladiane (Palladio genio italiano!) del palazzo del Holkham Hall in Gran Bretagna 01/04/2012.
Italia, ti vedo triste. Bel Paese la cui genialitá soggiace nei ricordi di Michelangelo, Dante, Leonardo da Vinci e qualche volta resuscita nella gioia di Roberto Benigni. Italia, ti vedo triste, condannata all'agonia di una lenta inesorabile bancarotta sfiorisci sotto i colpi di parassiti tesorieri, ammufisci nella faccia di lardosi mafiosi, trogloditi padani,vecchi porci che ti giurano fedeltá nell'atto stesso di tradirla.

Hai perso spensieratezza, hai perso la giovinezza che se ne va. Il piú pagato é il capo della Polizia Manganelli, i cui bravi manganellano senza pietá poveri Cristi che devono sopportare la croce di una crisi in uno Stato di Polizia dove la scuola Diaz é "la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale". Un intero sistema feudale controlla morbosamente che non si attuino pienamente libertá, eguaglianza e fratellanza. L'ingiustizia é giustizia. Giá, cara Italia tu hai proprio bisogno di ripartire da una Rivoluzione. Un nuovo rinascimento italiano, dove cadano ad una ad una le teste di migliaia di bimbiminchia della politica. Una immagine pittorica geniale, la decollazione della gerontocrazia italiana.

Decollazione di san Giovanni Battista (Caravaggio) che ho potuto ammirare a Malta
Holkham Hall in Gran Bretagna 01/04/2012

Io, Hustanton, Gran Bretagna 01/04/2012

venerdì 30 marzo 2012

In esplorazione.

Ritratto in esplorazione (New Forest; UK)
Pubblico, e consegno quindi in pasto a Google, queste due foto in alta risoluzione che mi ritraggono pochi giorni or sono in esplorazione nella New Forest, la piú grande estensione di boschi, prati e brughiere della Gran Bretagna dopo le Highland scozzesi. Sono di ritorno anche da Stonehenge. Domani affronto la Norfolk Coast Path. Son partito in esplorazione, me ne sono andato "Ciao", il mio tributo al grande compianto Lucio Dalla. Il computer é solo un mero strumento di condivisione, la vita é l'esplorazione.

In esplorazione (New Forest, UK)

mercoledì 28 marzo 2012

Kuki Gallmann asks for help: seven elephant killed just in the first couple of months of 2012

Kuki Gallmann and her dauther Sveva protectors of nature.
Kuki Gallmann, famous author for his tales of Africa, is battling amongst flames and the most torrid ceaseless wind.That's not all. The property, OI ari Nyro in Kenya, to which she devoted his life, for whom life has lost the people dearest to her, is besieged by poachers. The poachers have targeted elephants in the reserve and they burn vegetation to drive out the elephants and then slaughter them with blows of Kalashnikovs. She is trying to protect the foundation created in the memory of her husband Paolo and son Emanuele, which Kuki buried in the same land protected when they are dead, both in the early eighties. The symbol of the foundation consists of two acacia trees. One smaller, one bigger. Months after the death of her husband, gave birth to a daughter, Sveva. With her now trying to save the reserve.
The tragedy is the resurgence of poaching with escalation beyond our control and seven elephant killed just in the first couple of months of 2012.
Kuki decided to launch his appeal beyond the borders of the country that lives. She says "We lost now almost half conservancy. Concentrating on saving lodges and forest. Fires were set at regularly intervals. Suspect is a group of three notorious poachers who had shot one of our rangers in the past too. We have managed to get before them tusks of seven out of the last 8 elephants they killed.She and her team are tired. They sleep outside, eat outside, take turns. The dry wind carries the fire of this period and the sky is red. "Pray for rain" asks Kuki, pray for rain. Alone can not do it. "We are tired, we're all too tired."

mercoledì 21 marzo 2012

Un inno alla corsa, la vita.


Video girato nel tragitto da casa mia fino al fiume Cam. 

Gli anni passano. Ti stai riposando all'ombra. Ti giunge notizia che un tuo lontano amico corre fottutamente i 10km in 59 minuti. Tu sei fermo, lui corre come una antilope nel tuo paese in bancarotta. Ti desti all'improvviso. Corri all'armadio, indossi velocemente una maglietta e i pantaloncini da combattimento, fissi una camrecorder su una sella per fargli vedere che sei ancora vivo, esci dal cono d'ombra e corri come un leone fendendo l'aria. Corri e senti le ali ai piedi. Dagli gas. Musica su youtube. Un inno alla corsa, la vita. Caro amico mio, the years pass, but I'm still running, along the Cam.

sabato 17 marzo 2012

Pecoranera meglio se antagonista.

Devis Bonanni, una pecora nera che ha scritto "Africa".
Il 20 Aprile 2010 dedicai un post a Devis ed al suo progetto di Ecovillaggio. Trovandomi alla Marsilio Editori alla fine del 2010 pensai bene, sconfinando rispetto alle mansioni attribuitemi (quanto é bello sconfinare e quanto é triste e noioso replicare meramente le proprie mansioni senza creativitá), di proporre un progetto editoriale su questa storia che ora vede finalmente la luce in un libro intitolato "Pecoranera. Un ragazzo che ha scelto di vivere nella natura" con tanto di articolo del Corriere in pompa magna . All'epoca ricordo passai due notti a lavorare fervidamente su un file in powerpoint che doveva spaccare, volevo che fungesse da testa d'ariete e sfondasse la porta dell'Editore scettico e diffidente ai facili entusiasmi. Piú passano gli anni e piú mi rendo conto come dei piccoli gesti possono cambiare lo scorrere delle cose. In questo senso "Il favoloso mondo di Amélie" é un film da guardare. Pochi giorni or sono, ho scritto una lettera di encomio dedicata ad un professore di Inglese che a mio modo di vedere nel mio college a Cambridge si distingue per creativitá. Tra le altre cose scrissi: "Sometimes you can see the perfect teacher in a film (The Emperor's Club and Dead Poets Society for example), I think I have been lucky to have find him in the reality." Il giorno dopo lo stesso Professore dovendo scrivere delle frasi ipotetiche alla lavagna si é lasciato andare dalla commozione ed ha scritto la seguente frase che traduco direttamente: "Se non avessi ricevuto una lettera di incoraggiamento, oggi avrei dato le dimissioni". Mi é venuta la pella d'oca. Nel tuo piccolo il mondo si puó migliorare. Insomma, quando provi una emozione, quando senti che qualcosa va fatto, fallo e combatti con grinta.

sabato 3 marzo 2012

Golf a Dubai? Nell'ingiustizia della disuguaglianza meglio essere ANTAGONISTI tutta la vita.

Golf a Dubai.
Guardo la CNN a volte per migliorare il mio Inglese. Duro pochi minuti. Una pubblicità stucchevole invita continuamente ad andare a praticare golf a Dubai. Il volto dell'America sta perforando quel suolo di grattacieli come fossero pozzi petroliferi. Nel mondo la gente comune sente i morsi della crisi ma una elite, che all'opposto si è noiosamente arricchita, non ha pietà. Golf a Dubai. Ovunque é la stessa storia, anche qui il 10% degli italiani detiene il 46% della ricchezza nazionale, lo dice la Banca d'Italia. Ingiustizia dopo ingiustizia, un mondo di merda é pronto per essere servito. Non ti piace? Piuttosto vedi una involuzione? Sei un "antagonista". Costoro, si oppongono alle colate di cemento finanziate dalle banche, il progresso. Manganelli, capo della Polizia, ha lo stipendio più alto pari a 621.253,75 euro all'anno. Quale progresso? Io vedo solo uno Stato di Polizia che manganella la sua povera gente e che paga Manganelli 621.253,75 euro all'anno. Nell'ingiustizia della disuguaglianza meglio essere ANTAGONISTI tutta la vita.

Una delle pubblicitá piú frequenti su Al Jazeera. Grattacieli ovunque e colate di metallo sofisticato ad annientare la natura. Finto benessere incipriato di petrolio nei sorrisi di una elite. Fake world.
 
Cetto Laqualunque é la politica moderna.

venerdì 24 febbraio 2012

Non chiamatelo piú RICCO NORD-EST, una intera generazione se ne sta andando.

Emigranti italiani a Ellis Island
(Foto Lewis W. Hine, 1905)
Veneto terra dove lavorare, ma anche regione da cui andarsene per cercare fortuna altrove. Due percorsi che spaccano a metà i giovani veneti, se infatti un 45 per cento dei giovani interpellati in una indagine della Fondazione Corazzin, condotta dal sociologo Ludovico Ferro, ha ammesso di stare bene qui e di non volersi trasferire, il 27 per cento sogna il grande salto: il 19 per cento in un altro Stato europeo e l’8 per cento ancora più lontano. C’è poi un 13 per cento che sogna invece un’altra regione italiana.
«Le mete estere maggiormente dichiarate sono quelle europee - riporta la ricerca - Inghilterra, soprattutto Londra e Spagna e in misura leggermente minore Francia e Germania. Gli Stati Uniti sono invece la principale meta extraeuropea. Chi invece pensa di andarsene, ma guarda comunque all’Italia vede in Milano o Roma, o in misura minore nel Piemonte, Emilia Romagna o Toscana, la meta ideale».
È anche vero che non tutti coloro che manifestano l’intenzione di andare via dalla propria terra alla fine riescano a farlo. La maggior motivazione resta ancora quella del lavoro, ed è comprensibile, se se guardano i dati relativi all’occupazione: ad un anno dalla laurea il 48 per cento dei ragazzi che sono usciti dall’Italia ha un lavoro, contro il 34 di quelli che sono rimasti in patria. All’estero guadagnano in media quasi 1600 euro, in Italia poco più di 1000, secondo le elaborazioni di Almalaurea. Dall’indagine del professor Ferro emergono tre aspetti importanti: il primo fattore di decisione nella scelta del posto dove stabilirsi è il lavoro; i legami di tipo familiare non sono i fattori determinanti e l’offerta culturale e l’ambiente aperto e tollerante non sembrano essere fattori decisivi.
«L’opzione di andarsene è più presente oggi di quanto non fosse nel passato e questo perché il Veneto non ha mai offerto grandi sbocchi per le professioni intellettuali, ma dava invece la possibilità di collocarsi con buon reddito - spiega il professor Ferro - Quando l’aspetto economico viene a mancare entrano in gioco altri fattori: una persona che non ha opzioni immediate, si cerca un posto dove vive bene e trova un lavoro coerente con le proprie aspirazioni». Insomma si punta in alto: "me ne vado e scelgo un posto dove ci sono servizi". «Per i giovani il Veneto resta un posto dove si vive bene, ma ha margini di miglioramento. - continua il sociologo - Oggi per attrarre non basta essere di buon livello, ma puntare all’ottimo. Il Veneto rischia di dare una immagine poco accogliente, anche se in fondo non lo è».
Il "salto" lo fanno sempre più giovani, soprattutto tra coloro che hanno un titolo di studio più elevato: «I cervelli se ne sono sempre andati, i programmi Erasmus e altri contatti poi facilitano questi percorsi, come il possesso della lingua - continua Ferro - Il vero pensiero di chi pensa di andarsene è quello di non avere, fuori casa, una rete di protezione.
Ma alla fine chi va via ha sempre voglia di tornare, ma le condizioni per il ritorno non ci sono quasi mai, diventa un passo indietro non facile da accettare. (Fonte: http://www.gazzettino.it/articolo_app.php?id=45763 )

mercoledì 22 febbraio 2012

Qui tira una brutta aria, la crisi te la senti addosso. C’è un’intera generazione con la valigia in mano.

«Qui tira una brutta aria, la crisi te la senti addosso», cosí due giovani veneti in procinto di emigrare in Australia (Fonte Il Gazzettino http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=182626&sez=NORDEST). «Così se ne va dall’Italia e dal Veneto la meglio gioventù, quella che non ne può più delle incrostazioni del Belpaese e dei troppi furbetti del quartierino che campano sulle spalle degli altri. E’ un esodo impressionante, che porta via il sangue fresco del Paese: non solo e non tanto "i giovani", ma soprattutto quelli che tra loro sono pronti a mettersi in gioco, a rischiare, a rimboccarsi le maniche. Se da una piccola città di provincia come Montebelluna sono partiti negli ultimi mesi una ventina di giovani tra i 18 e i trent’anni, come ci confermano all’agenzia locale della Utpull, significa che il passaparola è un fiume in piena e che c’è un’intera generazione con la valigia in mano
Cambridge ad oggi ha visto la piú bassa crescita di richieste di sussidi di disoccupazione (jobseeker's allowance) confermando la migliore performance economica della Gran Bretagna. Meglio di Londra. La popolazione, ben qualificata, beneficia dei motori propulsori dei colleges. Volendomi riqualificare, imparando una volta per tutte la lingua Inglese, decisi per Cambridge anche sulla base di questa previsione. Le cittá universitarie affrontano meglio la crisi. In fuga dalla crisi, sono stato temporaneamente accontentato. 

venerdì 27 gennaio 2012

300.000 euro a puntata per Celentano. Smettere di pagare il canone RAI diventa un obbligo morale.

Amo Celentano. Mi inchino alla sua maestria. Vengo tuttavia a conoscenza da un articolo del Corriere della Sera che una Azienda Pubblica, la RAI, che amministra soldi che provengono direttamente dalle tasche dei contribuenti, riconoscerá come compenso all'artista la somma di 300.000 euro a puntata. Il sottoscritto in Gran Bretagna viene pagato 6.08 £ all'ora (minimum wage). Dunque, per prendere quello che Celentano prenderá per solo una partecipazione ad una puntata di Sanremo dovrei lavorare 42.857 ore. Non é neanche lontanamente concepibile una simile schiaffo al buon senso. Smettere di pagare il canone diventa un obbligo morale. Esiste un punto superato il quale non puó sussistere il giusto e quel punto chiama alla Rivoluzione.

domenica 8 gennaio 2012

Niente da fare Londra non mi ha incantato.

Prima di scattare questa foto, ho guardato questo palazzo di Londra incredulo. Se questo é un edificio.
Ho trascorso il capodanno 2012 a Londra e mi sono reso conto che la cosa piú banale che potrei dire é che Londra sia una cittá bellissima. Fosse solo quello. Il problema é che Londra é una cittá dal futuro segnato. Invasa da Indiani, Pachistani e Bengalesi e dalle gang dei coltelli conosce le tensioni razziali di una metropoli sostanzialmente improduttiva alle prese con una crisi epocale.

Quasi tutte le cabine telefoniche sono diventate una specie di bacheca di annunci pornografici. Uno squallore.



Da tanti anni a questo parte sentivo parlare di Londra come di una cittá stupenda. L'isola che non c'é per i giovani in cerca di avventure oltre Manica. Non c'era un giovane in circolazione che non sognasse di raggiungere il paese dei balocchi. Si prendeva l'aereo, si trovava un qualche lavoretto in qualche pub e ci si sentiva nell'ombelico del mondo. 

Ma chi é che si puó entusiasmare in una situazione come questa?
Ma chi é che si puó entusiasmare in una situazione come questa? Questi palazzi pieni di colletti bianchi grondano crisi.
Sará che le voci che mi hanno sempre raggiunto parlavano di shopping da Harrods (che palle) e di finanza specchiata sul Tamigi, sono arrivato per fortuna nella City con un occhio critico e ho avuto la conferma che la percezione su Londra fosse frutto di una ipnosi collettiva dove la maggioranza delle persone si aggregavano al pensiero unico che vedeva Londra una meta agognata. Certo per gli assidui frequentatori dei Night Club e per i modaioli rimarrá una cittá dove esibire le proprie limitazioni, ma Londra non regge il confronto con le cittá italiane Venezia, Firenze, Roma per citarne solo le piú rappresentative.

La vista dal Victoria Embankment. Questo palazzo mi ricorda le Vele di Scampia. Neanche sul Tamigi la situazione migliora.


Tragalgar Square che pensavo fosse enorme si deve essere nel frattempo ristretta perché l'ho trovata mille volte piú piccola ed insipida di Prato della Valle a Padova.
Trafalgar Square, la Grande delusione.
Buckingham Palace la seconda Grande delusione.

Buckingham Palace non pare paragonabile neanche all'ombra delle Procuratie in Piazza San Marco a Venezia. Il campanile di San Marco quasi quasi batte il Big Ben. Ecco il Palazzo di Westminster ha il suo fascino, ma insomma preferisco il mio Palazzo Ducale sul bacino di San Marco.
L'orrore si manifesta in tutta la sua opulenza. I palazzi della finanza.
Alberto Sciretti con alle spalle il palazzo di Westminster. 31/12/2011

Il palazzo di Westminster.
Il palazzo di Westminster come ho detto ha il suo fascino. Si salva anche la ruota panoramica London Eye anche se in fondo é una macchina da soldi. Per il resto, niente da fare Londra non mi ha incantatato.
London Eye.

Big Ben.

London Eye illuminata per il capodanno.





domenica 1 gennaio 2012

Sopravvissuto al capodanno londinese.

Alberto Sciretti con in mano la camrecorder sul ponte di Westminster, il posto piú ambito dal quale assistere allo spettacolo pirotecnico, Londra 31/12/2011
Dalle 17 a mezzanotte un posto in prima fila, 7 ore di freddo pungente e vento sul ponte di Westminster lottando con orde di indiani e pakistani che volevano sottrargli il posto guadagnato con le stalattiti e stalagminiti ai piedi. L'ultimo degli europei forse a poter vedere questo spettacolo dalla posizione piú esclusiva prima di lasciare il passo alla storia, all'invasione delle tigri asiatiche. Foto: http://www.mirror.co.uk/news/top-stories/2012/01/01/new-year-2012-watch-london-s-dazzling-fireworks-display-as-250-000-line-the-streets-to-welcome-new-year-115875-23671705/
 

mercoledì 28 dicembre 2011

A Capodanno Londra.


Ho sempre rinviato il capodanno a Londra. Gli ultimi capodanni, Roma (2006), Parigi (2007), Istanbul (2008), Marrakesh (2009), Edimburgo (2010) erano proprio il tentativo di fuggire dallo "scontato" capodanno nella city, che devo dire la veritá non mi attrae. Londra é talmente grande che non si lascia conquistare facilmente, meno che meno se in canna avete da spararvi solo un giorno di festa. Tuttavia trovandomi di stanza a Cambridge, ad un tiro di schioppo dalla capitale inglese, stavolta non ho alternative. Londra (2011). Ho messo in ricarica la camrecorder.

martedì 27 dicembre 2011

Ads on their faces to pay off their student debts. New Economy or the end of the logic?

Ross Harper, left, and Ed Moyse have sold their face to pay off their student debts.
The pair, who graduated from Selwyn College in July, came up with the idea of charging businesses to paint a different logo on their faces each day for the next year to pay off their student debts. Source: http://www.cambridge-news.co.uk/Cambridge/Face-space-duo-will-donate-days-profit-20122011.htm

martedì 15 novembre 2011

Un adolescente di terza età in giro per il mondo in moto Guzzi con il Toporso.


Si chiama Claudio Giovenzana, uno psicologo, fotografo e videomaker di professione. Ama definirsi un “adolescente di terza età” per vari motivi, uno forse è la sindrome di Peter Pan, incurabile anche se ha 33 anni, un’altro è perchè sta viaggiando in moto da 3 anni e 50.000 km con il suo compagno di avventura, un orsacchiotto, il Toporso. La strada lo porta da tante parti, conoscendo gente, fotografando, facendo video e scrivendo taccuini. A lui piacciono le storie delle persone, le leggende, la ricerca della felicità. A lui piace il profumo dell'avventura, la vita on the road, i grandi scrittori di viaggio. Il suo sito internet http://www.longwalk.it/

giovedì 10 novembre 2011

Ho mangiato mele naturali e non erano avvelenate come la finanza incommestibile.

Sentiero inglese che da Stapleford porta a Babraham nei dintorni di Cambridge
Passeggiando in questi giorni nella campagna inglese che circonda Cambridge, ho avuto la prova tangibile di come la natura offra spontaneamente tutto quello di cui abbiamo veramente bisogno, al netto dei bisogni secondari indotti da un consumismo senza freno; non ho mai visto così tante more, lamponi, lepri e fagiani. Ovunque girassi la testa c'era una lepre o un fagiano a fare capolino. Mi sento quindi di dire che la campagna inglese conosce ancora l'età dell'oro,  nome di un tempo mitico di prosperità ed abbondanza. Chi ha saputo preservare da colate di cemento e da attacchi speculativi il proprio territorio potrà sempre integrare la propria economia con i frutti naturali che Madre Terra ci offre. Nel gergo finanziario sento dire continuamente che le banche hanno "in pancia prodotti tossici". Io mentre scrivo ho ancora in pancia le mele naturali, che non sono avvelenate, che vedete nella foto.
Ho passeggiato mangiando mele, more e lamponi, che abbondanti si offrono lungo i sentieri inglesi della campagna.
Uno degli innumerevoli fagiani che ho incontrato durante le passeggiate. Quello nella foto, inseguito per gioco,  ha continuato goffamente a correre fino a spiccare in volo. Davvero il fagiano mi ha sempre trasmesso una sensazione di stupidità, visti i movimenti lenti ed impacciati che impediscono infatti a questo animale di sottrarsi facilmente ai cacciatori.
La campagna inglese è una riserva di lepri.
Sentiero pubblico che da Little Shelford porta a Harston nei dintorni di Cambridge

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