giovedì 28 aprile 2011

Un mix di annunci fittizi di lavoro spot e l'illimitata possibilità di offrire stages hanno rovinato il mondo del lavoro.

 Negli ultimi anni in Italia il sistema di incontro tra domanda ed offerta di lavoro se sulla carta si è evoluto e potenziato grazie all'utilizzo di banche dati telematiche, alla prova dei fatti si è letteralmente sgretolato, diventando qualcosa di vagamente fumoso ed impercettibile: un sistema impostato sul multi-level marketing. Benvenuti in una Repubblica non fondata sul lavoro ma sugli stages! Avrete notato come il ministro Sacconi, deputato a queste materie, si presenti sempre in televisione con l'aria "grave" e "seriosa" di chi sembrerebbe operare  giorno e notte nell'interesse del paese ed anche quindi dei giovani precari. È un ipocrita. In verità il ministro Sacconi è nel suo campo proprio il Premier della Repubblica degli stagisti, perchè non ha fatto nulla per creare un concreto sistema sanzionatorio che fungesse da deterrente agli abusi denunciati qui di seguito. Tralascio approfondimenti impietosi sulla fantomatica Borsa nazionale continua del lavoro che, prevista dalla Legge Biagi, urta prima di tutto la sensibilità di chi viene a contatto con la denominazione dello strumento; se una volta infatti usavamo chiamare le cose con il loro nome più appropriato ora un giovane disoccupato viene accolto da una "borsa" che come intuiranno i lettori, nell'accezione comune è si un luogo deputato  alla contrattazione ma anche alla speculazione continua. Già, la speculazione. Detto questo questa fantomatica Borsa non ha mai funzionato e la disoccupazione tra i giovani italiani è alla soglia dei 30 punti percentuali. Veniamo agli abusi. I portali degli annunci di lavoro sono letteralmente invasi da annunci vetrina e spot, un vero specchietto per allodole perditempo, di aziende che proclamano apparentemente di essere continuamente in forte espansione e quindi alla ricerca di nuovo personale. Sostanzialmente queste aziende hanno invece un tasso di  turn over, ricambio del personale, molto alto. Ecco l'esigenza di tenere permanenti annunci spot. Servono ad acquisire un bacino di curricula da cui attingere continuamente il precario di turno. Se avete un fuoco acceso e volete assicurarvi che non si spenga avete bisogno continuamente di approvigionarvi da una legnaia.  Se le voci di spesa fissa del personale sono voci che vengono fotografate nei bilanci e costituiscono quindi "un costo", molte aziende hanno scelto di operare in una terra di nessuno, dove tutto è permesso e dove nessuna fotografia registrerà la speculazione sul ricambio continuo di lavoratori precari. La tentazione di presentarsi agli azionisti con con una struttura leggera e flessibile, senza che emerga alla luce l'esercito di precari che arranca nell'anticamera lavorando al trecento per cento nella speranza di essere assunti, è troppo forte e soprattutto non trova ostacoli, come dicevo poc'anzi, in un regime sanzionatorio. Senza scendere nel dettaglio degli annunci che rasentano questo stile "cercasi pony express per consegne all’estero, automunito ma senza rimborso benzina" potete approfondire l'argomento leggendo questo articolo recente di Repubblica "Stagisti, l’assunzione-miraggio per nove su dieci il posto sfuma".
Piuttosto preferisco cercare di dimostrare con un esempio per tutti quanto sopracitato; posto che anche le Università sono soggetti abilitati all'incontro tra domanda ed offerta di lavoro, effettuerò una estrazione dalla banca dati delle offerte di lavoro proposte agli studenti Cafoscarini dall'Università Ca' Foscari per quanto concerne l'azienda assicuratrice Ina Assitalia S.p.A, una delle tante aziende "spammatrici" di "annunci di lavoro".

Ho scattato questo screenshot esattamente il 23/02/2011 come si evince ingrandendo l'immagine. Noterete come l'azienda assicuratrice Ina Assitalia S.p.A, entrata a far parte del gruppo Generali, la faccia da padrone negli "annunci di lavoro" nella banca dati ufficiale dell'ateneo cafoscarino. In particolare, tra i tanti annunci presenti di Ina Assitalia ricordatevi l'annuncio del 31/01/2011 dell'Agenzia INA di San Donà di Piave; una bella notizia, cercano n.5 consulenti assicurativi!!!  Del Cda del Gruppo Generali è componente tra l'altro anche l'attuale rettore Prof. C. Carraro. Non è un segreto l'interesse strategico della compagnia a penetrare nella compagine universitaria anche per questi motivi. Quanto però questa azienda stia realmente assumento giovani studenti cafoscarini e quanto  questa azienda stia sfruttando il bacino Ca' Foscari per sfruttare le aspettative lavorative di centinaia di giovani laureati, chi può dirlo? Di certo nessuno controlla. L'Università assolve semplicemente ai suoi compiti facendo rimbalzare gli annunci di Ina Assitalia S.p.A. Nessuno monitora il meccanismo perverso che c'è dietro. In fondo tutti più o meno mangiamo la carne, ma chi è interessato ad assistere nei macelli alle tecniche di macellazione? nessuno allo stesso tempo è interessato alle tecniche di macellazione sociale, difficili da mettere in luce anche a suon di screenshot. Quanti studenti hanno perso ore, giorni, mesi ad inseguire questi annunci spot? Ora interroghiamo ad oggi nuovamente la banca dati degli annunci di lavoro dell'ateneo ed ecco un altro screenshot del 28/04/2011.


Voi penserete giustamente che a distanza di tre mesi l'Agenzia INA di San Donà di Piave abbia nel frattempo evaso  le sue necessità occupazionali, attraverso dei colloqui e delle relative assunzioni? Macchè, semplicemente ora l'Università ha riciclato l'annuncio modificandone la data. Ora è datato al 26/04/2011 e quindi compare con uno sfondo giallo come se fosse "nuovo". Quell'Agenzia apparentemente quindi ricerca altri n.5 consulenti assicurativi!!! Oltre a quell'annuncio preso ad esempio, sempre del gruppo Ina Assitalia S.p.A ne compaiono altri 4, visibili a questo link e sono rispettivamente sempre le stesse Agenzie di Treviso, Padova, Mestre, Verona. Insomma il meccanismo è chiaro ed è sempre lo stesso. La ricerca è continua. Un precario rende bene i primi mesi, come un cavallo da corsa. Poi quando ha la schiuma alla bocca e chiede stabilità contrattuale a quel punto vale la pena ricordargli che ci sono centinaia di altri laureati che possono prendere il suo posto. A questo servono questi annunci spot. Il sistema è talmente permeabile agli abusi che perfino le Università si prestano più o meno inconsapevolmente in tal senso. Per questo è importante denunciare pubblicamente questi meccanismi.

A Giugno 2011 ho interrogato nuovamente la banca dati degli annunci di lavoro dell'ateneo cafoscarino. L'annuncio già riciclato dell'Agenzia INA di San Donà di Piave per 5 posti di lavoro è sempre presente con data 26/04/2011. Hanno trovato qualcuno? Chissà, intanto il medesimo annuncio è da Gennaio 2011 che viene portato avanti. Continua ad esserci sempre anche l'annuncio dell'Agenzia INA di Padova dell'11/04/2011. Ma attenzione la novità. Anche l'annuncio di Ina Assitalia sede di Treviso è stato riciclato tale e quale (ho controllato anche le virgole) con data 10/06/2011. Ci risiamo. L'annuncio risulta quindi evidenziato con il colore giallo come fosse nuovo. Uno studente può pensare che sia stato appena messo. Se ci fosse invece l'indicazione che l'annuncio si ripete da mesi, probabilmente risulterebbe meno attrattivo. Tenete conto, che se ad ogni annuncio non corrisponde una effettiva chiusura dell'annuncio di fronte all'acquisizione della risorsa umana, allora gli annunci possono essere utilizzati per far ruotare continuamente personale.  Eccolo:


Stessa sorte tocca all'annuncio dell'Agenzia Ina Assitalia di Verona che se prima portava la data del 09/03/2011 ora è una novità del 10/06/2011. In questo caso l'annuncio è stato in parte modificato. Hanno aggiunto in particolar modo "Vieni a lavorare con noi!!".
Il 7 settembre 2011 ho controllato e l'annuncio dell'Agenzia INA di San Donà di Piave  è stato riciclato tale e quale con una nuova data 29/06/2011. Dopo 9 mesi dal nostro monitoraggio (ma potrebbe essere che vadano avanti da anni con questo metodo) questa agenzia pare non aver trovato ancora i 5 consulenti  amministrativi. Come mai? Eppure c'è una bacino di disoccupati notevole da cui poter attingere. Quanti studenti cafoscarini hanno Stesso discorso per le Agenzie di Padova (annuncio riciclato con data 24/08/2011), Treviso (03/08/2011), Verona (03/08/2011). Gli annunci sono visibili a questo link.
 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutti i nostri politici continuano a riempirsi la bocca di "la costituzione dice...", "la costituzione vieta...", "secondo la costituzione..." violentandone ogni giorno il contenuto a loro piacimento e per il proprio tornaconto.
Leggendo la Costituzione vi accorgereste che un articolo dopo l'altro tutti vengono disattesi o se possibile autointerpretati e ove non fosse proprio possibile la personale fantasia per interpretare norme chiare allora non si sprecano di certo proposte per cambiare intere porzioni della Carta.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro recita la Costituzione intendendo però il lavoro non solo come un rapporto economico ma anche come un valore sociale che nobilita l'uomo.
Il tuo articolo è un chiaro indice di come La Nostra Repubblica NON sia più fondata sul lavoro, ma sullo sfruttamento dello stesso per il bene di pochissimi e a discapito dei molti che disperati sono disposti a rinunciare alla dignità del lavoro stesso per quattro soldi.
Damiano

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