venerdì 20 giugno 2014

Vostra Eminenza Angelo Scola, se solo Robin Hood ti avesse incrociato in laguna. Mentre tutti a Venezia rubavano, tu benedicevi le loro coscienze.

Un angelo in laguna? Il caso Angelo Scola.
Robin Hood si sa, amava rubare ai ricchi, per ridistribuire ai poveri. Quei San Martini appesantiti che entravano nella foresta di Sherwood (da cui oggigiorno prende il nome il circuito scomunicato ed eretico dei centri sociali) e non intendevano donare il proprio mantello, ne uscivano lietamente alleggeriti. Immaginatevi per un attimo il cardinale Angelo Scola addentrarsi zampettando con il suo pesante fardello, le sue bisacce stracolme, in quella foresta. Con lui tutti gli averi della Fondazione 'Studium Generale Marcianum' da lui creata. Per l'amor di Dio, averi regolarmente denunciati e contabilizzati e aggiungiamoci fin da subito per non indispettirlo 'Scola Santo Subito'Robin Hood non avrebbe battuto ciglio, lo avrebbe fatto uscire in sandali e mutande, convertendolo de facto all'ordine francescano. Forse perfino quel criminale del faccia d'Angelo, Felice Maniero, colui che tra le provincie di Padova e Venezia veniva visto quasi come un Robin Hood del Brenta, lo avrebbe volentieri alleggerito. Purtroppo Angelo Scola, adesso arcivescovo di Milano, ha invece imperato indisturbato in lungo ed in largo in una laguna senza più banditi se non l'abbaiare innocuo dei movimenti e dei centri sociali, finendo per diventare a suo tempo addirittura il candidato favorito per il dopo-Ratzinger. Dio ce ne scampi. Le frequentazioni tra Angelo Scola e Benedetto XVI risalgono ai tempi della 'Congregazione della Dottrina della Fede' essendo il primo consulente ed il secondo prefetto.
Benedetto XVI e Angelo Scola. 
Negli ultimi anni è chiaro a molti che l'Italia dal debito pubblico sconsacrato venga costantemente rovinata proprio da politici cattolici mezzani, quelli che si mettono e sempre stanno nel mezzo, quelli che mai si scompongono, mai una difficoltà vera. Un cattolicesimo ipocrita che funge da cuscino morbido e accogliente per delle teste corrotte. Una classe dirigente che diventa tale proprio in virtù dell' appartenenza alla Borghesia Cattolico Romana, quella a cui apparteneva Mario Monti, la cui attività taumaturgica di stampo bocconiano avrebbe dovuto risollevare l'Italia e rappresentare una novità dirompente in uno scenario quasi compromesso, e che invece si presentò agli italiani dal salotto di quel camerlengo ipocrita di Bruno Vespa, quello stesso salotto cattolico in cui era stata confezionata con garbo agiografico la politica berlusconiana più becera. Per certi versi non evangelici, purtroppo la "condanna a morte" di questo paese è un certo stile della curia. Vediamo come.
L'operato di Angelo Scola in qualità di patriarca di Venezia tra il 2002 e il 2011 si deve ascrivere a quel patto morboso e malato tra politica e bigottismo religioso che ci ha trascinati negli abissi della stagnazione, quella che per intenderci ci ha portati a celebrare la messa cattolica al Re del Porno (con Rocco Siffredi, Ilona Staller, Eva Henger, Paolini) e a rifiutarla a Piergiorgio Welby, piuttosto che ad avere in parlamento lo scempio dei tanti Giovanardi, il belato dei Bondi, e quei Casini che di fronte alla condanna per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra di Salvatore Cuffaro dichiarò "I miei sentimenti di amicizia con Salvatore Cuffaro appartengono a me come uomo e come cristiano: non li ho mai rinnegati e non li rinnego". Ve li ricordate gli anni cupi e misteriosi di andreottiana memoria?
Angelo Scola.
Mentre a Venezia assistiamo all'ennesimo crollo del sistema, dalla politica alla magistratura, dai controllori del Magistrato alle Acque ai giudici della Corte dei Conti, e l'Italia si sveglia con l'ennesimo comunicato sul record del debito pubblico a 2.146 miliardi miliardi di euro,  emerge che la Fondazione 'Studium Generale Marcianum' voluta da Angelo Scola riceveva finanziamenti da coloro coinvolti nello scandalo tangenti. Il debito pubblico immorale creatosi principalmente negli anni della Democrazia Cristiana dallo scudo crociato non potrà oggigiorno che aumentare se i soldi pubblici destinati ad una opera pubblica quale il Mose vengono in parte dirottati a favore di qualsiasi tipo di fondazione, in questo caso quella cattolica di Angelo Scola. Titola il Gazzettino: ''Fondi alla Curia per un posto in prima fila con Scola e Papa Ratzinger.'' Per farla breve, i corrotti facevano a gara a rimpinguare le casse della suddetta Fondazione per accreditarsi moralmente nell'entorage veneziano, presentandosi immacolati come se avessero fatto la prima comunione.
Screenshot del sito web della Fondazione  'Studium Generale Marcianum'  di Angelo Scola da cui si evince il partenariato con l'impresa di costruzioni Mantovani coinvolta nello scandalo veneziano.

Il meccanismo della lavatrice delle coscienze sporche era in vigore a Venezia anche grazie all'Università Ca' Foscari, vero e proprio Vaso di Pandora fortunatamente ora scoperchiato. Onorificenze 'vendute' dalle Università come la Chiesa vendeva le indulgenze. Non stupitevi se il Rettore Carlo Carraro, che fece la scuola cattolica all'Istituto Barbarigo della diocesi di Padova e che naturalmente siede anche nel CdA della Fondazione Marcianumdichiarò a mezzo stampa a commentare la nomina del cardinal Angelo Scola ad arcivescovo nella Milano del celeste Formigoni: « non posso nascondere il dispiacere per l’Università veneziana. Perdiamo un punto di riferimento culturale con il quale in questi anni abbiamo condiviso la stessa visione rispetto all’importanza della formazione per il futuro dei nostri giovani e della nostra società. Si tratta di convinzioni profonde che sicuramente troveranno sempre una salda àncora nel Patriarcato e nei progetti condivisi con Sua Eminenza Angelo Scola ». Permettetemi di dire che i due avevano anche come riferimento le Assicurazioni Generali, visto che Scola era amico personale dell’ex presidente Antoine Bernheim mentre Carlo Carraro era lautamente pagato nel Consiglio di Amministrazione.
Quella dichiarazione fece venire i capelli bianchi al Prof. Dario Calimani che espresse turbamento, per una realtà come quella universitaria in cui la cultura dovrebbe nascere dal dibattito che si sviluppa all’interno dell’istituzione piuttosto che da ispirazioni, visioni e ideologie esterne. 
Angelo Scola e  Piergiorgio Orsoni.
Rimane indelebile il fatto oggettivo che il nome del cardinale sia stato fatto diverse volte nell'ambito dell'inchiesta sul Mose e che i soldi della Cricca andassero anche alla sua Fondazione.  Il sistema Mose oliava ogni angolo della laguna, non poteva mancare quindi anche il Patriarcato di Venezia.  Fu proprio Angelo Scola a sostenere strenuamente la candidatura di Piergiorgio Orsoni a Sindaco di Venezia. Orsoni, definito dal corriere il Professore cattolico, è tutt’ora procuratore di San Marco, la più prestigiosa carica vitalizia della Repubblica di Venezia dopo il Doge, legata a doppio filo con il patriarcato. Nel consiglio di amministrazione della Fondazione eccovi sia il capo supremo delle tangenti, Mazzacurati, sia Orsoni, ex sindaco di Venezia.
Angelo Scola.
In una recente dichiarazione Angelo Scola ha dimostrato l'intenzione « di tutelarsi legalmente nei confronti di chi continuasse a dare informazioni imprecise, scorrette o false. Una tutela necessaria perché sia rispettata la verità e perché non sia disturbata la missione pastorale del cardinale Scola nella Chiesa di Milano. » Si sa, Angelo Scola appartiene in modo indissolubile a Comunione e Liberazione, tanto che anche da quelle parti arrivarono gli Auguri a "Papa Angelo Scola" in una gaffe memorabile subito dopo la nomina di Papa Francesco. Una lezione francescana.
Sicuramente non perderanno l'occasione per tacciare questo articolo di moralismo, contro il quale Comunione e Liberazione ha lanciato una crociata. Io dico che fortunatamente nella Chiesa è prevalsa una visione del mondo diversa e lo spessore della persona del Papa Francesco viene riconosciuto giorno dopo giorno tanto quanto quello di Angelo Scola si affievolisce. Da citare anche le parole dell'attuale Patriarca di Venezia che parla apertamente di un esame di coscienza anche per la Chiesa a Venezia.
Sono io quindi che mi tutelo moralmente scrivendo questo articolo. Mentre tutti a Venezia rubavano, tu Angelo benedicevi le loro coscienze. Se solo Robin Hood ti avesse incrociato in laguna.

martedì 17 giugno 2014

Ecco perché le mucche impazziscono e l'uomo contrae malattie neurologiche croniche, degenerative e irreversibili. Dietro la produzione di latte e derivati una infinita sofferenza.


Dietro un bicchiere di latte, dietro un pezzettino di formaggio può nascondersi crudeltà e sfruttamento. L’organizzazione animalista Mercy for Animals ha diffuso un video-inchiesta che mostra maltrattamenti, abusi, torture di ogni tipo nel più grande allevamento di mucche “da latte” del Canada. Se accade in Canada, immaginatevi quando importiamo il latte dai paesi dell'est. Accade ovunque. Questo lager di torture, dove le mucche allo stremo con mastiti devono produrre massivamente quel candido latte che colora le nostre immacolate colazioni serene, prova che non sono le mucche ad essere diventate pazze. La ricerca si occupa di contrastare malattie neurologiche croniche, degenerative e irreversibili che dagli animali si trasmettono all'uomo ma abbiamo perso di vista il contesto generale in cui questi morbi si possono concepire e sviluppare. Come fa l'Unione Europea a imporre all'Italia delle quote latte anche alle mucche libere in alpeggio? Come si fa a non tenere in considerazione anche il benessere degli animali e il loro stato psico-fisico? Come possiamo nella produzione di latte pensare ad una produzione di massa con una gara al ribasso sul prezzo del prodotto finale? Il mondo che stiamo costruendo non si regge in piedi come una mucca pazza. Anche la mucca Camilla sta soffrendo al giorno d'oggi. Pazzi noi.

Dopo aver visto tanta sofferenza nel video, è doveroso ricordare cosa sia veramente la vita anche per gli animali. Solo per ricordare a chi ha cementificato persino la propria capacità di sognare, se non quella di concepire almeno un contesto sano, riporto alcune fotografie che ho scattato in questi giorni nello Yorkshire (UK). Combattete per un mondo migliore, per la Natura.

domenica 8 giugno 2014

Ca' Foscari come il Vaso di Pandora. Mai così in basso in 150 anni di prestigiosa storia di questa istituzione.

Alcuni dei magici intrecci nel CdA di Ca' Foscari, Vaso di Pandora. 
Università Ca' Foscari, mai così in basso in 150 anni di prestigiosa storia di questa istituzione, che ne dica Radio Mosca che afferma il contrario. Abbiamo visto quello che appare a tutti gli effetti un cerchio magico e bim bum bam, ne abbiamo dedotto che purtroppo Ca' Foscari ancora puzza. Che l'Università Ca' Foscari abbia toccato il fondo con la gestione del Rettore uscente Carlo Carraro è noto ormai a tutte quelle persone che non sono rimaste con le dita intrecciate davanti al televisore durante gli esperimenti di ipnosi del mago Casella sulla Rai. 
Ci sono motivi per pensare che sia noto perfino a Carlo Carraro che in questi giorni sta sornionamente impacchettando le sue cose preparandosi ad un lungo viaggio che lo porterà negli States dove andrà ad occuparsi altrove di cambiamenti climatici. Sono molti a ringraziarlo per il lavoro svolto e ad augurargli di andare a cambiare il clima da un'altra parte. 
Il Mago Silvan
Chissà, magari il suo maggior cruccio e rimpianto, quale genio incompreso dalla lampada creativa,  è di non essere riuscito a convincere il Senato Accademico a riconoscere al Mago Silvan una onorificienza per alti meriti “nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione”. Sim, sala, bim, neanche la magia del suo Blog istituzionale dal titolo 'Parliamone' ha incantato, visto che nelle ultime elezioni rettorali il 75% dei voti sono andati a candidati che si erano dichiarati non allineati al suo governo, che ne voglia Carlo Carraro che ora si sbraccia a rilasciare magiche dichiarazioni affermando che ci sia continuità con il suo operatoIl meccanismo della propaganda rettorale funzionava infatti esattamente come quello di qualsiasi Ministero della Propaganda che sciorinava i successi oggettivi innegabili in termini di costruzioni di nuove strade e ponti culturali, di bonifiche di paludi universitarie e ovviamente gli eccellenti risultati conseguiti nello sport universitario, senza mai far cenno al baratro morale nel quale l'Università, e Venezia tutta, stava precipitando. Non è mai stata proferita la parola magica 'corruzione', proprio quella che sta innegabilmente spolpando il Bel Paese. Per non parlare della parola 'Etica'. Lo stesso errore concettuale di quei nonnetti, duri di comprendonio come la sella di un cosacco, che ti dicono 'quando c'era quel grande Statista, Lui si che le cose le faceva e lo stato sociale funzionava', poi che quel Lui abbia fatto anche le leggi razziali e ci abbia mandato a morire persino in Russia, trascinandoci nell'oblio, non importa. Non stupisce che l'ultima di Carlo Carraro sia stata quella di mandare Ca' Foscari 'a morire intellettualmente a Mosca'. Ma con quest'ultimo scempio il Vaso di Pandora ora è colmo e persino la maga Nicoletta Paciaroni vede ora tra le sue carte quella del 'carro', della dipartenza del Rettore Carraro.
L'amara ironia della rete. Su twitter hashtag #ReFasullo
Non c'è trucco e non c'è inganno, se arrestano il Prof. Piergiorgio Orsoni a Ca' Foscari si parla di sport. Se il rettore manda in missione un prorettore a Mosca a consegnare una 'pizza onorificienza' a domicilio al controverso ministro della cultura russo che avrebbe copiato la sua tesi al 67%, allora a Ca' Foscari si parla di sostenibilità. Se Ca' Foscari sta per svendere 'tre palazzi storici per una cassapanca' ad una finanziaria allora nell'ateneo veneziano l'argomento principale proposto potrebbe essere il danno 'disumano' che gli studenti arrecano alle royalties fotocopiando i libri. Tutto questo mentre Carlo Carraro siedeva, lautamente oliato, su uno dei CdA, quello delle Generali, tra i più vergognosi della storia repubblicana. C'è da chiedersi se non fosse Tariq Aziz a suggerire al Rettore dal carcere le strategie di comunicazione (o la Casaleggio Associati del #vinciamonoi?), quello che per intenderci andava a belare nella tv di stato che Saddam Hussein stava per vincere la guerra anche quando si sentivano in sottofondo le cannonate dei tank americani avvicinarsi a Baghdad.  
Il vaso di Pandora, leggendario contenitore di tutti i mali.
(opera di Stefano Tulipani
Per noi comuni mortali, semplici malgari dell'altopiano di Asiago, è comunque la composizione del Consiglio di Amministrazione della Ca' Foscari a rappresentare il vero mistero dell' arte della prestidigitazione. La miglior tesi di laurea potrebbe essere quella che riesca a sbrogliare questa matassa noiosamente attorcigliata. Il Dott. Andrea Valmarana membro del CdA cafoscarino e consulente dell'Università in materie fiscali siede anche nel collegio sindacale, un organo di vigilanza, del Gruppo Morellato & Sector SpA di proprietà del fratello del Rettore, famiglia Carraro. Parliamone. Rampollo di un’antica famiglia vicentina nobilitata dai dogi della Serenissima nell’elenco delle “Case fatte per soldo”, sempre il Dott. Andrea Valmarana siedeva nel Cda della finanziaria Palladio e risulta allo stato attuale incaricato da questa nel collegio sindacale della Est Capital Group Spa a cui la finanziaria Palladio partecipa. C'è qualcosa che non va anche da quelle parti, con l'amministrazione straordinaria per decreto del ministero dell’Economia motivato da irregolarità e la rimozione del Presidente il cafoscarino Prof. Gianfranco Mossetto, anch'egli specializzazione negli States. Si pensi che poteva essere proprio la Est Capital del prof. Gianfranco Mossetto, secondo indiscrezioni comparse a seguito di alcune dichiarazioni di Carlo Carraro, a realizzare guarda a caso la nuova casa dello studente da circa 900 posti che Ca' Foscari voleva realizzare a Santa Marta in accordo con l'Iuav. La presenza del Dott. Andrea Valmarana in entrambi gli organi societari (Ca' Foscari - Est Capital), con accesso a notizie riservate su un affare da 40 milioni di euro, configura o no un chiaro conflitto di interessi? Parliamone.
Prof. Gianfranco Mossetto. Dolce vita a Venezia.
Tornando con la bacchetta magica sulla finanziaria Palladio, hanno da pochi giorni proprio arrestato l'amministratore delegato, il cafoscarino Roberto Meneguzzo (anche lui specializzazione negli States), che aveva il suo capitale nelle Assicurazioni Generali. Parliamone. Proprio a rappresentare anche Roberto Meneguzzo nel Cda delle Generali il Rettore Carlo Carraro era stato nominato consigliere indipendente da un altro membro del Cda di Ca' Foscari, prof. Domenico Siniscalco, Presidente di Assogestioni (fino al Novembre 2013), l’associazione italiana delle società di gestione del risparmio. Carlo Carraro e Domenico Siniscalco si frequentano anche nella Fondazione ENI, il primo presidente del comitato scientifico, il secondo membro del CdA della Fondazione con a guida Paolo Scaroni, anch'egli sempre nel CdA delle Generali. Questi vorticosi incroci erano già apparsi a margine di un articolo del Gazzettino e su una inchiesta dell'Espresso ma il buon senso non è più di casa da parecchio tempo a Ca' Foscari, pronta a suonare nei comunicati stampa come Orfeo l'inesistenza di qualsiasi conflitto di interesse senza accorgersi che Euridice è già entrata negli Inferi.

Abbiamo visto anche come il ragioniere Vincenzo Consoli, la cui Veneto Banca partecipa pesantemente nella Palladio finanziaria in cui il ragioniere è membro del CdA e del comitato esecutivo, si ritrovi, qualche anno dopo la laurea honoris causa conferitagli da Ca' Foscari, in qualità di sponsor e ospite d'onore alla consegna dei diplomi di laurea a Ca' Foscari nel novembre 2011. 
Sul blog del Rettore nel settembre 2010 propendevo alla seguente riflessione critica: « non sento lo studente protagonista dell’università italiana, ma vedo ancora fiorire un modello di Professore, più interessato ad appagare il proprio ego ed a coltivare una propria carriera personale, che preoccupato di trasmettere con passione una qualche forma di sapere alle nuove generazioni. » Ora, quattro anni dopo, aggiungo: vedo quel modello di Professore affarista uscire lentamente in modo evanescente dal Vaso di Pandora scoperchiato. Buon viaggio. 

venerdì 6 giugno 2014

In Normandia per non dimenticare quei giovani morti per la libertà. Oggi, 70 anni fa, morivano anche per estirpare i nostri fascismi.


Proprio 70 anni fa, il 6 Giugno 1944, su alcune spiagge della Normandia morirono migliaia di giovani per la libertà. Morivano anche per estirpare i nostri fascismi. Morivano lontani da casa per ridarci quella stessa libertà che noi oggi interpretiamo ancora come libertà di arricchirsi idebitamente, di corrompere e farci corrompere.   Il Fascismo ed il Nazismo oggigiorno assumono le vesti di quella abberazione chiamata corruzione. Quella che striscia schifosamente nella maggior parte degli uffici italiani come la peste bubbonica. Li vedi sgattaiolare compromessi, forme evanescenti alimentate da ansiolitici che non riconoscono più nemmeno se stesse. L'Italia tracolma di fantocci patinati di ipocrisia che sono emissari della corruzione incarnata. 
La nostra libertà non ha prezzo. Sbarcate contro la corruzione, assaltatela, non datele tregua. Se non vi farete mai corrompere, allora l'ultimo respiro della vostra vita sarà, guardandovi indietro, quello della libertà. 

mercoledì 4 giugno 2014

Ca' Foscari, ancora puzza. Quell'altro cafoscarino arrestato, Roberto Meneguzzo, che porta ancora a quel maledetto CdA delle Generali a cui partecipava Carlo Carraro.

Roberto Meneguzzo, laurea a Ca' Foscari in Economia e Commercio.
Nella triste Venetopoli di questi giorni spunta tra i tanti nomi eccellenti, oltre al Professore ordinario di Ca' Foscari Piergiorgio Orsoni, anche il cafoscarino Roberto Meneguzzo, amministratore delegato di Palladio Finanziaria punto di riferimento della finanza dell'intero Nordestè stato arrestato.
Abbiamo visto come il cerchio magico di Carlo Carraro e del pregiudicato Paolo Scaroni, il primo direttore scientifico ed il secondo presidente della Fondazione Eni Enrico Mattei, li vedesse sedere insieme nel CdA delle Assicurazioni Generali con alla presidenza il pregiudicato Cesare Geronzi. Nonostante tutte le sentenze contro, tuttora Cesare Geronzi presiede la carica di Presidente della Fondazione Assicurazioni Generali, così come Paolo Scaroni è presidente della Fondazione Eni. Sembra infatti che in Italia neanche a primavera si riescano a fare veramente le pulizie di fondo. 
Le pulizie vennero fatte parzialmente alle Generali soltanto nella primavera del 2011 con l'allontanamento di Cesare Geronzi dal CdA, voto sul quale Carlo Carraro e Paolo Scaroni si trovarono sostanzialmente d'accordo. Non si trovarono d'accordo invece in un'altra primavera, alla fine del maggio 2012, quando Carlo Carraro si oppose alla sfiducia dell'amministratore delegato Giovanni Perissinotto. Perissinotto venne allontanato, nonostante il voto contrario di Carlo Carraro.
Perché opporsi all'allontanamento di qualcuno che sarebbe stato raggiunto successivamente da un avviso di garanzia che avrebbe dato ragione a chi invece lo voleva allontanare? Eccoci a Roberto Meneguzzo, che partecipava al capitale delle Assicurazioni Generali. Carlo Carraro, Rettore della Ca' Foscari, sarebbe stato portavoce in generale proprio della finanza Veneta, che aveva invece espresso un giudizio positivo sull'operato di Perissinotto. Tra questi Roberto Meneguzzo della holding finanziaria vicentina Palladio e Vincenzo Consoli l'amministratore delegato di Veneto Banca (l’istituto di credito è socio della finanziaria Palladio con il 9,85%, ma ha anche in pegno altre tre quote per un ulteriore 29 per cento; Vincenzo Consoli siede anche nel CdA e nel comitato esecutivo della finanziaria Palladio). Non vi meraviglierete quindi se troveremo Vincenzo Consoli sponsor e ospite d'onore alla consegna dei diplomi di laurea a Ca' Foscari nel novembre 2011. Nel giugno 2005 il ragioniere Consoli aveva già ricevuto dalla Facoltà di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia la laurea specialistica in Amministrazione e controllo honoris causa. Ca' Foscari a regalare lauree a personaggi ambigui è sempre la prima della classe.
Banchiere Vincenzo Consoli,
sullo sfondo Carlo Carraro al laurea-day.
Ed allora non aveva forse ragione quella gente che fischiava il banchiere in Piazza San Marco nonostante i tentativi della Ca Foscari di rilanciarne l'immagine di fronte alle famiglie degli studenti? Quante domande senza risposte. Che spreco di lauree in questa Italia del malaffare. Quando il 'popolo senza laurea' interruppe il discorso del banchiere laureato honoris causa da Ca' Foscari, il rettore intervenne al microfono per placare gli animi: "Questa manifestazione non sarebbe stata possibile senza Veneto Banca". Perché allora non dire anche, in un atto di onestà intellettuale, che il discorso di fine anno accademico delle università americane (commencement speech), che vogliamo copiare, lì non è tenuto dagli sponsor, a cui non è permesso interferire con una cerimonia accademica, e che lì non ha niente a che vedere con la politica, il sindaco o il vicesindaco, con la pubblicità commerciale e con la visibilità. La via all'italiana di Carlo Carraro ha trasformato quella che avrebbe dovuto essere un'occasione culturale in un ennesimo spot pubblicitario del banchiere di turno in coda per pulirsi e centrifugare la propria coscienza e onorabilità utilizzando come i suoi colleghi l'illibata, ma neanche tanto, università. Ca' Foscari, modello lavatrice della reputazione.
L’arresto di Roberto Meneguzzo mette la parola fine ad un ambizioso progetto personale e professionale che ha visto una piccola cerchia del Nord-Est tentare l’ingresso in grosse partite finanziarie del Paese e non solo. Meneguzzo è anche vicino a Valentino Valentini, l’uomo di Berlusconi che gestisce le relazioni con Vladimir Putin, al cui ministro della cultura, dalla tesi copiata al 67%, recentemente Ca' Foscari ha conferito servilmente una onorificienza. Mai così in basso in 150 anni di prestigiosa storia di questa istituzione.

Si intenda che questo blog sarà sempre a disposizione senza censure di chiunque ritenga tale ricostruzione fantasiosa e che voglia per questo chiarire la propria posizione, contribuendo a quella verità che noi tutti ci meritiamo. 

Ci siamo persi per strada. Cercasi disperatamente con il lumino persone oneste.

Diogene di Sinope ad Atene
cerca l'uomo onesto con una lanterna di giorno.
Diogene di Sinope 
il padre precursore di tutti i Punkabbestia onesti.

Scrivo mentre la mia città, Venezia, vede una inchiesta azzerarne i vertici politici. Per non parlare del mio Veneto 'ignorante'. Non solo, interi apparati dello Stato si dimostrano corrotti e compiacenti. Notizia di ieri, perfino 19 vigili a Cortina, dopo aver incassato i soldi delle multe se li tenevano. Ormai la corruzione è dilagante in ogni approccio. Le persone si annusano reciprocamente per intuirne il prezzo. Non tessiamo relazioni sociali per alimentare conoscenza e virtù, ma andiamo al mercato delle nostre coscienze. Perfino le Università si sono ridotte a vendere onorificenze come la Chiesa vendeva le indulgenze. Quanta amarezza, in questo correre di finanzieri e tintinnar di manette. Il sistema è marcio, per certi versi è finita. Non c'è fine a tangentopoli. Lo abbiamo capito tutti ritrovandoci molti anni dopo le stesse persone coinvolte in Mani Pulite (1992), ora intente a spartirsi la torta Expo. Ed allora ritorna in mente Diogene di Sinope, filosofo del IV secolo a.C. , quando andava in lungo ed il largo per Atene di giorno tenendo una lanterna accesa.  Quando venne apostrofato dallo stolto che gli chiese cosa stesse facendo, rispose in modo disinvolto: "sto cercando un uomo onesto". Difficile incontrare persone veramente oneste, moralmente integerrime. Un ago in un pagliaio. Io stesso nel sentirmi onesto, mi considero allo stesso tempo in fuga. Fuggire per continuare a sentirsi integri. Se ti fermi ti chiedono il voto. Ed è una battaglia senza fine anche all'estero. Ho da poco vinto legalmente una battaglia, che racconterò prossimamente, contro la Banca inglese più potente, la Barclays, dimostrando che non applicava i  termini e condizioni del contratto. Il giudice ha intimato alla Barclays di scrivermi una lettera di scuse, proprio loro che dovrebbero fare della correttezza il loro mantra. Senza perderci nei particolarismi, tutto il mondo attuale così come lo abbiamo concepito, anche quello delle banche, è corrotto. Diogene di Sinope è il precursore di quei tanti Punkabbestia da cui rifuggiamo turandoci il naso, così diversi da noi, così poco convenzionali. Durante un banchetto gli gettarono degli ossi, come a un cane, proprio a lui che dedicava molto tempo allo studio del comportamento dei cani, elogiandone le virtù e la condotta, tanto da assumerne lo stile di vita vagabondo.  Tornando a noi, non abbiamo però nessun scrupolo ad andare a votare turandoci il naso, per poi ritrovarci governati dagli ennesimi lestofanti. Ed allora ti chiedi in quanti ci siamo persi per strada. Quanti giovani veramente onesti abbiamo perso per strada. In quanti sentendosi emarginati da questo sistema marcio si sono messi on the road e non torneranno mai più. I giornali continuano a sciorinare dettagli, vomitando particolari su particolari sulle inchieste. Io guardo alla vita e mi chiedo. Dove sono finite le persone oneste? 
Dove sono finite le persone oneste? 

martedì 3 giugno 2014

Tutti a Londra, o verso nord, il miraggio. Le armi che abbiamo venduto, ci tornano indietro come spettri.

Immaginate per un istante di aver perso tutto. Di non aver nulla, proprio nulla, se non indosso degli stracci pregni di fatica. C'è solo una cosa che vi mantiene in vita. La speranza. La speranza di una vita migliore. I love you England. Il miraggio di un mondo, di una vita migliore. Le immagini che riporto raccontano della situazione a Calais, il punto ed il porto più vicino alla sognata Gran Bretagna. In Italia li confortiamo ad andare verso Nord. Li vediamo passare. Qualcuno rimane ma molti devono proseguire verso nord. « Dove vai? Non lo so, ma devo andare verso nord ». Hanno dentro questa missione da compiere vivi o morti. Eccoli quindi rischiare l'inverosimile, con la forza della disperazione. Se non sono già morti sul fondo del Mediterraneo vedendo prima morire la propria moglie e i propri bambini, ora rischieranno di essere divorati dalle ruote di un tir o di morire lentamente soffocati al loro interno. Ed allora nasce spontanea una domanda. Armi, l’export italiano vale 2,7 miliardi. Anche verso i paesi in guerra. Ma ne vale veramente la pena? Ma ce l'abbiamo ancora una morale, oppure è l'indifferenza che ci divora? La risposta. Le armi che abbiamo venduto e che vendiamo, ci tornano indietro come spettri. Vendiamo le armi anche a paesi in guerra, ma ci disturba vederne le conseguenze.

Campo profughi improvvisato a Calais, Francia.











lunedì 2 giugno 2014

Special investigation of the BBC: in Saudi Arabia people live under feudal system despite living on one of the world's largest oil fields.


30 May 2014: In a special investigation for the BBC's Our World, Saudi journalist Safa Al Ahmad has gained unprecedented access to film in Saudi Arabia. She spoke to activists, some of whom were on the government's most wanted list. Activists are sentenced to death.

For more than 14 months the BBC has been requesting an interview or written response from the Saudi government. But despite repeated approaches BBC has yet to receive an answer.
Notable deaths (protesters)
NameAgeFromDate of DeathCause of Death
Faisal Ahmed Abdul-Ahad[22] (orAbdul-Ahadwas)[23]
(Administrator of Facebook group calling for 11 March "Day of Rage", according toDPA)[22][23]
27RiyadhBefore 2 March 2011Shot by the Saudi security forces, who removed his body to "hide evidence of the crime".
Nasser al-Mheishi[116][131] (orNasir al-Muhaishi)[53]19Al-Shweika20 November 2011Shot by the police during a protest.
Ali al-Felfel[116]24Al-Shweika21 November 2011Shot in the chest by police during a funeral for Nasser al-Mheishi.
Munib al-Sayyed al-Adnan[118]20Al-Shweika23 November 2011Shot in the head by police during protest over al-Mheishi and al-Felfel killings.
Ali Abdullah al-Qarayrees[118]26Al-Awamiyah23 November 2011Shot by police during protest over al-Mheishi and al-Felfel killings.
Issam Mohamed Abu Abdallah[54]22Al-Awamiyah12 January 2012Shot by security forces during protest.
Montazar Sa'eed al-Abdel[56]Al-Awamiyah26 January 2012Shot by security forces during protest.
Muneer al-Midani[58]21Al-Shweika]9 February 2012Shot in the heart by security forces during protest.
Zuhair al-Said[59] (or Zaheer Abdullah Saeed)[135]21Al-Awamiyah10 February 2012Shot in the stomach by security forces during protest, died in hospital.
Hajer al-Yazidi[103]Abha7 March 2012Epileptic student injured in head during protest, died of head wound.
Akbar Hassan al-Shakhouri[67][136]31Al-Awamiyah8 July 2012Shot by security forces during protest over the arrest of Nimr al-Nimr.
Mohamed Redha al-Felfel[67][136]18Al-Awamiyah8 July 2012Shot by security forces during protest over the arrest of Nimr al-Nimr.
Abdallah Jaafar al-Ojami[138]18Al-Awamiyah13 July 2012Shot by security forces near a police station during protest.
Hussain Yusuf al-Qallaf[139][140]18Tarout Island4 August 2012Shot in the chest by security forces during protest on 3 August, died of injuries on 4 August.
Khaled Abdulkarim al-Labad[141]26Al-Awamiyah26 September 2012Shot in the head by security forces while authorities were trying to arrest him, he was one of 23 opposition activist accused of organising protests in Qatif.
Mohammed Habib al-Mnasif[145]16Al-Awamiyah26 September 2012Shot by security forces while authorities were trying to arrest Khaled Abdulkarim al-Labad.
Hassan Mohammad Zaheri[147]16Al-Awamiyah28 September 2012Shot by security forces while authorities were trying to arrest Khaled Abdulkarim al-Labad on 26 September, died of injuries on 28 September.
Ahmad al-Matar[149]18Tarout Island28 December 2012Shot by security forces during protest over the detention of prisoners.
Ali Hassan al-Mahroos[151]19Qatif21 June 2013Shot in his car by a stray bullet by police when they fired at another person on a motorbike.

sabato 31 maggio 2014

Onorificenze 'vendute' dalle Università come la Chiesa vendeva le indulgenze. La ricerca nelle Università occidentali di onorificenze, che verranno poi esibite, come una sorta di patente democratica, al proprio popolo stremato dal feudalesimo.

Ecco come vengono esibite a livello comunicativo le onorificenze, 'vendute' dalle Università come la Chiesa vendeva le proprie indulgenze. Ne beneficia una Università che si presume libera o gli affari dell'ENI? Vediamolo insieme. 'Parliamone', si intitola il Blog del Rettore della Ca' Foscari che giammai ha affrontato sul suo blog, tacciato di ipocrisia e propaganda, questi nodi problematici che afferiscono all'Etica. 
Riprendendo quanto scritto pochi giorni or sono sul cerchio magico che coinvolge il Rettore della Ca' Foscari Carlo Carraro ed il pregiudicato per corruzione Paolo Scaroni, integro a quella che purtroppo non è una favola, la notizia che la 'Deloitte', l'azienda che gattona anche in quella che è la mia Università a reclutare studenti e a sponsorizzare workshop, era anche il principale revisore dei conti della Parmalat, coloro che per indenderci dovevano sorvegliare che non avvenisse proprio il più grande scandalo di bancarotta fraudolenta della storia italiana. Questo ad aggiungersi al fatto che, tra i tanti misfatti, come abbiamo visto la Deloitte ha in pancia l'alien 'Monitor Group', azienda fallita per bancarotta dopo aver procurato una tesi di dottorato alla London School of Economics, in parte copiata, ad uno dei figli di Gheddafi
Tornando al crack Parmalat, la multinazionale americana ha ammesso la colpa riuscendo ad uscire dal processo con un patteggiamento milionario
Il 7 Settembre 2010 avevo chiesto al Rettore con un commento pubblico sul suo Blog istituzionale di evitare la partecipazione in un CdA che vedeva al vertice proprio Cesare Geronzi che come scrivevo era ben conosciuto all'epoca proprio per il crack Parmalat. Quel commento non ricevette alcuna risposta, ma non lo meritava probabilmente secondo una visione del mondo aristocratica, stile Luigi XVI. Qualche anno dopo  Cesare Geronzi verrà condannato a cinque anni.
George Soros a Ca' Foscari: lesson learnt?
Il Rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro l’aveva detto a chiare lettere, che Ca’ Foscari avrebbe potuto conferire il titolo di “Membro onorario del Corpo accademico di Ca’ Foscari” (Ca’ Foscari Honorary Fellow) a personalità esterne all’ateneo che si fossero distinte nelle arti, nelle scienze o nella società, o che, cito testualmente, “abbiano svolto particolari azioni a favore di Ca’ Foscari, e possano contribuire alla sua visibilità e al suo prestigio.” Forse il ministro della cultura russo Vladimir Medinskij premiato da Ca' Foscari contribuisce al suo prestigio?  Sicuramente alla sua visibilità, visti gli innumerevoli giornali che si sono occupati del caso, offuscando l'immagine dell'ateneo.
Per quanto concerne invece i soldi ricevuti da Ca' Foscari dalla Gulf Research Center (Grc) che hanno comportato l'assegnazione della Ca’ Foscari Honorary Fellow a Abdel Aziz Sager, personaggio che Guido Moltedo sul quotidiano Europa ha ricordato per i suoi legami con esponenti della parte più retrograda dell’establishment saudita, eccoci ai motivi per i quali a mio avviso era importante magnificare Abdel Aziz Sager, che può svolgere un importante ruolo di intermediario tra gli interessi dell’ENI ed il regime sovrano saudita.
La Gulf Research Center (Grc) ha sede a Ginevra, città che la giornalista Stefania Rimini definisce in modo perspicace “la capitale dei mercanti di petrolio”, proprio intervistando per una puntata di Report un membro della Grc, Giacomo Luciani. Esistono strette relazioni tra la Grc e qualche compagnia petrolifera italiana? Per capire le possibili relazioni che intercorrono tra l’Eni e la Grc si pensi che proprio lo stesso Giacomo Luciani lavorò per l’ENI con ruoli di alta responsabilità per 10 lunghi anni, tra il maggio del 1990 e il maggio del 2000, dedicandosi all’Arabia Saudita. Il sito internet della Grc lo indica, ad oggi, come uno dei suoi consulenti più importanti. Giacomo Luciani rappresenterà inoltre la Grc nell’importantissimo progetto Polinares portato avanti dall’Università di Dundee e che vede coinvolti tra i partners anche la Fondazione Eni Enrico Mattei, che annovera nella sua squadra proprio il Rettore della Ca’ Foscari. Il Progetto Polinares vede quindi il coordinatore ed i partners, tra cui appunto Grc e Fondazione Eni Enrico Mattei, essere finanziati attraverso soldi pubblici della UE, complessivamente per la bellezza di 2,678,642 euro. Fin qui niente da dire, se non appunto il fatto che sia palese che tra Eni e Grc intercorra un buon partenariato proficuo.

È l’Axia Financial Research (su questo link http://www.axiaonline.it/2002/crimini_e_misfatti/crimini_e_misfatti1001.htm che ho potuto consultare prima che venisse rimosso. Potrebbe essere che alcuni dei link qui riportati possano nel tempo diventare non funzionanti.., pensate che la voce wikipedia della Deloitte neanche riporta che fossero loro i revisori dei conti della Parmalat. Chi ha orecchi per intendere, intenda) ora a illuminarci il percorso e a portarci direttamente nei pozzi dell’Arabia Saudita e precisamente in un impianto a Madinat Al Jubail della IBN ZAHR. Questa società è stata costituita nel 1984 all'epoca dei governi Craxi. La partecipazione di Eni è del 10 percento attraverso Ecofuel, compagnia posseduta e controllata al 100 per cento da Eni Spa. Tra i soci della società di diritto arabo IBN ZAHR, nome europeo "Saudi European Petrochemical Company”, c’è anche Apicorp, una holding di partecipazione costituita fra governi arabi, tra cui spicca proprio l’Arabia saudita. Eccoci quindi al primo giro di boa; l'Eni è costretta a relazionarsi con l'establishment saudita a fronte della propria partecipazione nella IBN ZAHR. Ovvio si dirà, ma il dato ci aiuta forse a capire l’importanza di magnificare Abdel Aziz Sager, che può svolgere un importante ruolo di intermediario tra gli interessi dell’ENI ed il regime sovrano saudita. Affari si intenda. 
Siamo sporchi di petrolio anche nelle università.
Trivellando ancora ma senza scavare pozzi infiniti e perdere di vista il quadro generale, si sappia che Apicorp si occupa solo di chimica e il suo investimento più rilevante al 32 per cento è nella Aradet irachena, meglio nota come "Arab Company for Detergent Chemical", che venne messa, tra l’altro, sotto osservazione dagli ispettori dell'Onu ancora durante la guerra del Golfo. L’Axia Financial Research parla, a tal proposito, apertamente di crimini e misfatti
La London Business School premia Mohamed Al-Mady
Tornando alla IBN ZAHR, l’ottanta per cento è detenuto invece dalla SABIC; sarà importante far notare, ai fini della vicenda trattata, che il CEO della SABIC, Mohamed Al-Mady, fortemente compromesso con il regime autoritario saudita, ricevette a sua volta in pompa magna nel luglio del 2007 una Honorary Fellow dalla London Business School, come viene sottolineato nella sua pagina wikipedia. Lo stesso titolo che ora Ca’ Foscari conferisce all'ennesimo personaggio ambiguo. Lo scenario certo è complicato, ma si stanno aprendo degli spiragli. Il dato certo è che traspare la volontà di ricercare nelle Università occidentali onorificenze, che verranno poi esibite, come una sorta di patente democratica, al proprio popolo stremato dal feudalesimo. C’è il sospetto quindi che anche Ca’ Foscari sia diventata la lavatrice, su pressione e commissione di qualcuno, della coscienza e della reputazione per chi deve rifarsi un nome e ripresentarsi "candido" ("candidato") alla società civile come attore credibile. Ma questo ancora per poco
Diritti LGBT in Russia. In Russia è un atto criminale tenere un gay pride (qualsiasi parata o 'esposizione' omosessuale a Mosca è duramente perseguita), parlare in difesa dei diritti degli omosessuali, o distribuire materiale che promuova le richieste dei gay o propagandare l'idea che le relazioni gay siano uguali a quelle etero. Le organizzazioni internazionali dei diritti umani, nonché i governi delle democrazie occidentali, hanno duramente condannato una tale legislazione. La situazione attuale è stata descritta il peggior clima in materia di diritti umani dell'epoca post-sovietica; l'attivista russa Lyudmila Alexeyeva ha definito questa situazione come un precipitare verso un nuovo Medioevo.

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