sabato 3 aprile 2010

Sogna Ragazzo sogna


E ti diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento;
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.

Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non cambiare un verso
della tua canzone,
non fermarti tu...

Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre;
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente;
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita

E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più ;
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerrà l'amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu ...

Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.

sabato 27 marzo 2010

Due atomi di Idrogeno, uno di Ossigeno

"Il maestro chiese al ruscello: “Perché piangi, o purissimo ruscello?". E il ruscello rispose: “Perché sono costretto ad andare fino alla città, dove l’Uomo mi disprezza e mi maltratta, preferendo bevande più forti, e fa di me lo spazzino dei suoi avanzi, contaminando la mia purezza e volgendo in sporcizia la mia chiarità”» (Khalil Gibran, La voce del maestro).
Sempre più l'umanità si divide in due: chi trascina avanti ed indietro il proprio corpo consumando e fornicando momenti fini a se stessi e chi come il sottoscritto è alla ricerca costante di istanti eterni e di idee pure cristallizzate per sempre nel tempo e nella Storia. Si pensi che ogni giorno 6000 bambini muoiono per malattie causate da acqua inquinata, da impianti sanitari e da livelli di igiene inadeguati e che in Italia stiamo per traghettare da una gestione pubblica ad una privata dell'acqua e che tutto sia ormai determinato da parametri di efficienza tecnico-economica....e così l'acqua, bene essenziale, stà per fare il suo ingresso in Borsa.

domenica 21 marzo 2010

Ecco perchè Renato Brunetta non è venuto all'Università Ca' Foscari

Renatoooooooo dove seiiiiiiiiiiiiiiii
In questo video, ecco perchè Renato Brunetta non è venuto all'Università Ca' Foscari di Venezia il 19 Marzo 2010 alle ore 16. Il motivo stà tutto in questo video girato alle ore 16.20, già venti minuti dopo il presunto inizio dell'incontro con il candidato sindaco. Semplicemente non solo la notizia dell'arrivo del "Ministro più amato dagli italiani" così come si definisce lui, non aveva riempito la sala, ma la stessa aveva ampi settori completamente vuoti. Pochi minuti dopo il video, il Rettore annuncerà la defezione del personaggio Brunetta. A quel punto ho espresso il mio dissenso in sala verbalmente, prendendomi per fortuna qualche applauso dagli studenti dell'Onda e qualche bofonchiato Va in cueo de to mare de tomare da 2 persone anziane e colorite dalle ombre del Partito della libertà. Alla sera ho scritto sul Blog del Rettore quanto segue:
Gent.le Prof.re C. Carraro, sono lo studente che questo pomeriggio ha chiesto a gran voce “rispetto”, all’auditorium Santa Margherita. Solo apparentemente questo candidato sindaco non c’era; Renato Brunetta c’era infatti; era rappresentato da tutte quelle persone presenti che vengono giornalmente insultate attraverso un utilizzo privato e distorto dei siti istituzionali e dei mass media; c’erano gli studenti dell’”Onda” che esattamente un anno fa’ il personaggio Brunetta definì irresponsabilmente “guerriglieri da trattare come tali”; c’era l’apparato di sicurezza il cui costo grava sui cittadini, perché questi personaggi arroganti seminano odio e alterano la realtà vendendo fumo, così come si vende una “gondoeta” in plastica ad un turista in Lista di Spagna spacciandola per oro zecchino. Renato Brunetta utilizza tecniche di vendita, quali la doppia proposta; crede fermamente di dire verità sacrosante mentre pronuncia le menzogne più artefatte. Proteggere la laguna ed allo stesso tempo sventrarla con la translagunare; costruire un’opera faraonica che faccia perdere al turista la percezione di attraversare una laguna unica al mondo, quella percezione sublime che ebbe ad esempio Goethe arrivandovi con una semplice barca. Ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda, sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe. Non mi sembra di chiederle molto, ma davvero se un premio nobel mancato, manca anche all’appuntamento con l’Università e con la cittadinanza, non si può liquidare la platea con uno sterile annuncio. Era una ottima occasione per improvvisare un dibattito sull’Università pubblica e sul suo futuro. C’è chi sostiene nella propria campagna elettorale di essersi candidato per amore; anch’io stasera ero venuto con amore ed ho perso il mio tempo. L’utilizzo del bipensiero, per portare avanti gli interessi di pochi (appalti, grandi opere) e allo stesso tempo ottenere i voti dei tanti, a Ca’ Foscari non passa. Prof.re, diffidi di chi, oltre a promettere 50.000 nuovi posti di lavoro a Venezia, parla di una Grande Università. Non ci caschi almeno lei. Piuttosto che cercare come Renato Brunetta il proprio nome nell’ articolo a firma di Ricardo Franco Levi, che trattava dei "futuri Keynes", si ricordi che le persone che fanno veramente la Storia, le più alte moralmente, quali Gandhi, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela etc., erano e sono persone UMILI e SEMPLICI. C’è chi ritiene Renato Brunetta moralmente alto. In tal caso ci terrei almeno che il metro utilizzato non fosse quello cafoscarino.
Questo il video girato all'uscita dell'auditorium Santa Margherita dove avrebbe dovuto svolgersi l'incontro con il personaggio Renato Brunetta.

Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima

Ieri sera sono andato al cinema a vedere Invictus - L'invincibile - film diretto da Clint Eastwood. Dopo aver visto lo splendito film "Gran Torino" sempre di Clint, non potevo perderlo. Infatti non ha tradito le aspettative. "Io sono il padrone del mio destino, Io sono il capitano della mia anima." questo è quanto ti rimane dentro dopo aver visto il film. Questo motto è tratto da una poesia "Invictus", di William Ernest Henley, che era stata la fonte di ispirazione per Nelson Mandela, durante i 28 anni trascorsi in prigione nella prigione di Robben Island, la più dura del Sud Africa.
Robben Island
INVICTUS "Dal profondo della notte che mi avvolge, buia come il pozzo che va da un polo all'altro, ringrazio tutti gli dei per la mia anima indomabile. Nella morsa delle circostanze, non ho indietreggiato, né ho pianto. Sotto i colpi d'ascia della sorte, il mio capo sanguina, ma non si china. Più in là, questo luogo di rabbia e lacrime incombe, ma l'orrore dell'ombra, e la minaccia degli anni non mi trova, e non mi troverà, spaventato. Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la pergamena, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima" William Ernest Henley
Per Nelson Mandela poche parole. Lui è e rimarrà per sempre una delle persone a cui intendo ispirarmi per non cadere mai nell'oblio e buttare via attimi preziosi della mia vita. Rimane il dolore per i 28 anni durante i quali un'anima così pura è stata ingabbiata ingiustamente in pochi metri quadri. Quanti una volta usciti sarebbero riusciti a perdonare? Primo Presidente nero del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid, e Premio Nobel per la Pace nel 1993, è un Uomo.

giovedì 18 marzo 2010

Renato Brunetta candidato Sindaco di Venezia: l'utilizzo del bipensiero nel marketing veneziano

Renato Brunetta ha pubblicato un video nel febbraio 2010 nel quale con gli occhi gonfi di lacrime e la voce belante afferma, testuali parole:

Quando venivo a Venezia, la gente mi fermava e diceva dai fai il sindaco. Sono venuto alla regata e dalle rive, era anche un po’ imbarazzante, la gente che mi faceva la ola, ero nel motoscafo, io non sono molto alto, e non mi si vede tanto nei motoscafi, e la gente diceva renatooo renatooo fai il sindaco..queste cose commuovono

Impossessarsi della ola della regata veneziana ai fini della propria patetica propaganda personale, è un atto di autoipnosi, di un volontario ottundimento della coscienza. Manipolare la realtà attraverso il bipensiero. La sottigliezza più estrema è credere fermamente di dire verità sacrosante mentre pronuncia le menzogne più artefatte. Ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda, sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe. Fare uso della logica contro la logica. Sapere e non sapere. Rinnegare la morale proprio nell'atto di rivendicarla. Renato Brunetta ha assimilato queste tecniche di vendita, quali una per tutte la doppia proposta, a Venezia in Lista di Spagna come venditore ambulante. Ora diventa facile manipolare la realtà ed insultare arrogantemente il prossimo chiunque esso sia: basta essere dei Premi Nobel mancati.

Esattamente 1 anno fa Brunetta disse: "Gli studenti dell'Onda vanno trattati come guerriglieri" "questi non hanno la dignità dei guerriglieri che sono una cosa seria, sono quattro ragazzotti in cerca di sensazioni più o meno violente." Fonte: http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-10/brunetta-onda/brunetta-onda.html Brunetta sarà a Venezia in auditorium santa margherita venerdì 19 alle ore 16.00 a Venezia. Sono benvenuti anche interventi da parte del pubblico. L'ingresso è libero fino al limite della capienza dei posti disponibili.

domenica 14 marzo 2010

Il bipensiero di Renato Brunetta: la doppia proposta

"Chi controlla il passato" diceva lo slogan del Partito "controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato". Sapere e non sapere; credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda; sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe, fare uso della logica contro la logica; rinnegare la morale proprio nell'atto di rivendicarla; credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel Partito l'unico suo garante; dimenticare tutto ciò che era necessario dimenticare ma, all'occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo. Soprattutto, saper applicare il medesimo procedimento al procedimento stesso. Era questa, la sottigliezza estrema: essere pienamente consapevoli nell'indurre l'inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che avevate appena posto in atto. Anche la sola comprensione della parola "bipensiero" ne implicava l'utilizzazione.

Ecco Renato Brunetta in un video dove, con gli occhi gonfi di pianto patetico, descrive le ole della gente tra le rive mentre passa il suo motoscafo. Con gli occhi gonfi di pianto ricorda come lui sia difficilmente distinguibile nel motoscafo eppure la gente lo ha notato.. Un simile processo di alterazione continua è atto di autoipnosi, di un volontario ottundimento della coscienza. L’essenza del governo oligarchico non è l’eredità che passa di padre in figlio, ma la persistenza di una determinata visione del mondo e di un determinato modello di vita, che i morti impongono ai vivi. Un gruppo dirigente è tale finchè ha la possibilità di nominare i propri successori. Al partito non interessa perpetuare il proprio sangue, ma se stesso. Non è importante chi detenga il potere, purchè la struttura gerarchica resti immutata. Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e di impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea. Da parte dei proletari, in particolare, non vi è nulla da temere: abbandonati a se stessi, continueranno, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, a lavorare, generare e morire, privi non solo di qualsiasi impulso alla ribellione, ma anche della capacità di capire che il mondo potrebbe essere diverso da quello che è.

Il bipensiero implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe. L'uomo sa quindi di essere impegnato in una manipolazione della realtà, e tuttavia la pratica del bipensiero fa sì che egli creda che la realtà non venga violata. Un simile procedimento deve essere conscio, altrimenti non potrebbe essere applicato con sufficiente precisione, ma la tempo stesso ha da essere inconscio, altrimenti produrrebbe una sensazione di falso e quindi un senso di colpa. Il bipensiero consiste nel fare uso di una forma consapevole di inganno, conservano al tempo stesso quella fermezza di intenti che si accompagna alla più totale sincerità. Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile.

martedì 9 marzo 2010

Renato Brunetta candidato Sindaco a Venezia

Ecco il mio video sulle elezioni comunali a Sindaco di Venezia.

Una persona umile, prima di tutto. Rispettosa, modesta e semplice. Almeno a me ricorda Maria Teresa di Calcutta mentre soccorreva i malati e i bisognosi. Un venditore ambulante che ha mancato per un soffio, a suo dire, il Premio Nobel e che in politica si è adoperato per non fomentare il populismo più becero. Persona precisa e discreta nelle dichiarazioni stampa, ha contribuito a rasserenare il clima politico di questo paese.

Adesso, stà arrivando a Venezia riprendendo idee geniali quali la translagunare e sogna una Nuova Venezia.

Renato, a Venezia non sprofonderai, tu galleggi sempre!

QUESTE ELEZIONI SONO UN BASTONE NELLE MANI DEI CITTADINI

domenica 7 marzo 2010

Rumori a Marrakech

Video di Alberto Sciretti girato a Marrakech durante l'ultimo viaggio

Cittadino dell'Italianistan anno 2010

Salve, sono un Cittadino dell'Italianistan anno 2010. Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in un’azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio. Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio. Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio. Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio. Se invece la sera rimango a casa, molto spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio. Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario. Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere. Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con il provider del Presidente del Consiglio. Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio. Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, naturalmente!

Coin in Venice. The Zecchino. Ancient pure venetian gold.


The Venetian ducat and zecchino are an incomparable gift for a student who is about to graduate in history, archeology, cultural heritage, etc., or to any person who is passionate about antiques.

Zecchino, in Italian, is a powerful gold coin weighed 3.5 grams of pure gold, minted by the Republic of Venice in 1284. Initially called ducato, it was called the zecchino after the name of the Venetian mint, the "zecca". To buy an ancient gold zecchino, one of the most appreciated coins in the ancient world, means to buy a piece of the history of an ancient city and republic, so long renowned (for XII centuries) for its wealth, power, and commercial enterprise.

The Zecchino was the purest, most accurately measured gold coin in late medieval Europe and as such became the World's standard unit of currency for nearly half a millennium.
This coin was first created in the 13th century in Venice, the leading trading power of the day, in order to counteract the influence of the rival city of Florence and its gold coin, the florin. It portrays St Mark handing the banner of the Venetian city-state to the kneeling doge, as a sign that the ruler received his power from God. The ducatus, called zecchino since XVI sec., became the major currency of the eastern Mediterranean, and like many successful products it was also imitated in other countries, for example in the Hapsburg Empire, in Hungary, the Netherlands and in the Holy Roman Empire (medieval Germany). Shakespeare mentions it many times in "The Merchant of Venice," as well as in "Hamlet."
If you want to see an ancient gold zecchino visit my website or send an e-mail to sciretti.alberto@sciretti.it

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