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domenica 7 giugno 2009

Spiaggia di Boccasette a Porto Tolle: la natura, la centrale e il rigassificatore

Ero senza canocchiale per il Birdwatching ma così mi resta il dubbio di aver fotografato una rara gru..anche se l'atteggiamento è quello tipico dell'airone bianco che allunga il collo in posa plastica per cacciare. Il primo che mi dice che è una semplice anitra o un cigno mi arrabbio!!!
Il mio primo bagno quest'anno l'ho voluto fare in un contesto particolare quale quello della spiaggia Boccasette a Porto Tolle, alla foce del fiume Po', caratteristica per la commistione tra acque dolci e acque salmastre e con i relativi paesaggi che si sovrappongono. A spingermi qui il fatto che in due occasioni, nel 1997 e nel 2001, alla spiaggia di Boccasette è stata assegnata la bandiera blu della CEE, oltre al riconoscimento delle "cinque vele" da parte di Legambiente come spiaggia naturale. Boccasette la si raggiunge attraversando chilometri e chilometri di campagna sottratta al mare con le grandi bonifiche settecentesche ed ottocentesche e non è ancora stata conquistata dalle masse, salvo i camperisti che sembrano non disdegnare questi luoghi.
Sciretti Alberto in un autoscatto a Boccasette dopo il primo bagno dell'estate 2009
Notevole la spiaggia sul cordone insulare costiero , rimasta integra, senza nessun insediamento, raggiungibile solo a piedi con un piccolo ponticello. Nonostante qui a Boccasette il tempo sembra essersi fermato negli anni '50 con atmosfere d' Amarcord di Fellini, la spiaggia è attrezzata anche con due o tre bar dove ho mangiato il mio primo fritto misto di mare.
Qui di seguito delle foto del paesaggio circostante la spiaggia di Boccasette:
Gli argini imponenti che cercano di imbrigliare i meandri della foce del Po; gli argini sono spesso il punto più alto del paesaggio, ottimi punti d'osservazione dell'ambiente sottostante.
Nel basso Polesine fra i corsi dell' Adige e del Po in provincia di Rovigo, dal 1997 è stato istituito il parco del Delta del Po, che con la collaborazione del parco regionale dell'Emilia Romagna tutela la più vasta zona paludosa d'Europa di 400 chilometri quadrati, affascinante ed incontaminato ecosistema che conserva una natura particolare, malgrado la presenza dell'uomo.
Folaga vicino ad una lontra, che si intravede dietro al canneto.
Un ambiente alluvionale, costituito da lagune, stagni, isole e dune, lingue sabbiose che separano le valli, bracci d'acqua dolce o salmastra e molti bacini da pesca, il cui basso livello dell'acqua favorisce la cattura e la riproduzione del pesce.
Le valli da pesca sono la sintesi di questo mondo, un mondo contadino particolare che anziché allevare animali alleva pesci. Nel Delta vi sono 24 valli da pesca che occupano 3000 ettari nel comune di Rosolina, 3500 in quello di Porto Viro e 1650 a Porto Tolle.
Un meandro del Po' che si getta in mare.
La spiaggia di Boccasette si distende su di uno scanno naturale con suggestive dune. Gli scanni sono isole o penisole, larghe da qualche decina a qualche centinaio di metri e lunghe a volte chilometri formate dalla sabbia portata in mare dai fiumi e modellata dal vento e dalle onde. Proteggono le lagune dalla potenza del mare, consentendone la sopravvivenza e sono davvero suggestivi: dal lato verso il mare sono spiagge battute dalle onde, dalla parte interna, invece, sono ricoperte da vegetazione alofila che tollera le acque salmastre e da canneti che si immergono nella laguna.
Gli aspetti negativi si possono riassumere nel fatto che i tratti di spiaggia libera della località Boccasette sono costellati purtroppo da ogni tipo di rifiuto, dalle bottiglie di plastica, sacchetti di plastica, bottiglie di vetro, borse di plastica, scatole di polistirolo, che molto probabilmente sono trasportati dal Po fino alla foce e da li rigettati sulla riva dalle correnti; alcune zone sono pericolose per fare il bagno e verso il tramonto arrivano puntuali le zanzare e poi la vista della centrale Enel e del rigassificatore non è di certo delle più rassicuranti e stimolanti.

Rigassificatore visto dalla località Boccasette; Partito da Algeciras – sullo Stretto di Gibilterra – 20 giorni fa, il rigassificatore Adriatic LNG è stato inaugurato, il 20 settembre 2008 presso il terminale di Porto Viro, a Rovigo, alla presenza del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Posizionato a 15 chilometri dalla costa veneta, il terminale è stato calato fino a toccare il fondo marino a 28 metri di profondità, immettendo acqua marina nella parte inferiore e nei compartimenti laterali della struttura e successivamente 300.000 tonnellate di zavorra solida destinate a stabilizzarla. L’operatività dell’impianto è prevista per il 2009, dopo la realizzazione delle strutture di ormeggio e il collegamento con il metanodotto che porterà il gas sulla terraferma. L’impianto, che fa capo a Terminale GNL Adriatico Srl - società partecipata da Qatar Terminal Limited (45%), ExxonMobil Italiana Gas (45%) e Edison (10%) - sarà la prima struttura offshore al mondo per la ricezione, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale liquefatto. Il terminale GNL sarà in grado di rigassificare 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, aumentando del 200% la capacità di rigassificazione dell’Italia e coprendo il 10% del fabbisogno nazionale di gas. L’impianto contribuirà quindi in maniera determinante a incrementare la sicurezza energetica del Paese, nonché la competitività sul mercato italiano del gas naturale. Il rigassificatore e le strutture connesse sono state realizzate nel rispetto dei più elevati standard internazionali di rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Il progetto ha ottenuto parere favorevole in 4 diverse Valutazioni di Impatto Ambientale. Il gas liquefatto proverrà dal Qatar, il più grande giacimento al mondo di gas. Fonte: società edison (www.edison.com)

Centrale Enel di Polesine Camerini vista dalla località Boccasette; sull'opportunità di costruire una centrale in una zona naturalistica di questo tipo non mi esprimo, perchè si commenta da sola; la centrale termoelettrica di Porto Tolle, situata sul delta del fiume Po in prossimità dell'omonimo comune, è un grande impianto di produzione di energia elettrica di proprietà di ENEL. Divisa in quattro gruppi da 660 MW l'uno, produce in totale 2640 MW di elettricità, posizionandosi ai primi posti in Europa e coprendo l'8% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.

mercoledì 3 giugno 2009

Estate 2009: gioventù senza schei a Marina di Ravenna

Sciretti Alberto 5 anni fa (estate 2004) , Campeggio Rivaverde a Marina di Ravenna

Non sapete dove andare quest'estate 2009? Avete pochi schei ma tanta voglia di fare casino? Marina di Ravenna = piadina e mojito (fatti bene), locali sulla spiaggia, beach volley, feste e happy hours a volontà, giovani, casino.

Mi è venuta voglia di parlare di questa località di mare perchè sabato ci sono tornato ed ho visto che il campeggio Rivaverde dove ero stato 5 anni fa' a campeggiare selvaggiamente (non però come gli animali che circolano oggigiorno, quelli vanni evitati perchè saranno coloro che vi faranno presto stancare di Marina di Ravenna che infatti va presa a piccoli dosaggi, per qualche giorno soltanto), era già esaurito per il 30 maggio. Bisogna prenotare molto tempo prima o sperare di essere fortunati.

Marina di Ravenna, è forse tra le località nostrane quelle che più mi ricorda le atmosfere delle accese isole cicladi che con Ios, Mykonos, Santorini, guidano assieme ad Ibiza il divertimento nel Mediterraneo (se invece avete ancora qualche scheo in tasca andate a Ios, come faccio io questa estate!).

A Marina di Ravenna infatti gli stabilimenti balneari che di giorno di certo "non tacciono", alla sera "gridano" trasformandosi in locali veri e propri, disco beach, dove l'ingresso è free and friendly; in una serata quindi puoi passare da una festa all'altra senza restrizioni salvo la tua voglia di divertirti (è molto usata la bicicletta, più sgangherata è e più è figa), senza dover guidare ma spostandoti in una pineta che fa da cuscinetto con la cittadina, propensa comunque agli schiamazzi.

Il Bagno "la Duna degli Orsi" di Marina di Ravenna molto conosciuto ha assunto il ruolo di "fenomeno di costume"; nato come ritrovo di surfisti, si distingue per la sua concezione "fuori dai canoni usuali". Pochi ombrelloni in materiali naturali, per vivere tutto lo spazio della spiaggia e per vedere il mare anche dal bar; ottima musica; feste a tema che fanno continuare anche di sera la possibilità di ritrovarsi.

Consigliata forse ai giovanissimi (o alle compagnie numerose e festaiole) proprio per la facilità degli spostamenti, gli autobus gratuiti e l'atmosfera festosa; consiglio il campeggio Rivaverde (in alternativa c'è il camping piomboni) perchè è popolato da giovani ed è ad un centinaio di metri dalla spiaggia e dalle disco beach ed è ad un tiro di schioppo dal centro città (del tipo 5 minuti a piedi), bellissimo da frequentare alla sera. Gli hotel lasciateveli per quando avrete 50 anni.

Marina di Ravenna by night, con i suoi pregi ed i suoi difetti; ultimamente siccome girano voci che gli "animali vomitano ovunque, non portano una lira e si ubriacano con quello che portano da casa"... almeno la coca-cola ed il malibù compralo al supermercato di Marina di Ravenna!!!!

lunedì 23 marzo 2009

"Shine on" IOS in the next summer 2009

R.I.O. - Shine On
Questa estate compio 30 anni; per l'addio ai 20 anni ormai al tramonto guardando il video riportato qui sopra..ho pensato che in fondo..non sarebbe poi una cattiva idea tornare a IOS. Ed eccomi quindi in trattativa da buon cicladino per passarvi l'estate 2009 ad agosto..l'ultima estate dei "enti" e l'inizio dei "enta". Per un po' di tempo non potrò aggiornare il blog. Vale quanto scritto a questo link a proposito di Ios http://www.inesplorazione.it/2007/12/lamore-per-la-vita-e-non-solo.html#links Ci vediamo a Ios.
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INFINITY 2008 ( Guru Josh Project )
..Relax.. Take your time. (a IOS)

martedì 14 ottobre 2008

La Croazia indimenticabile: l'unico vero last minute delle tue vacanze

Chi scrive..

Quest'estate le vacanze le ho passate a Rovigno, Istria, Croazia..eh si..una certezza. C'ero già stato un paio di estati fa e quindi vi sono tornato.. a colpo sicuro; la Croazia è indimenticabile e rappresenta per noi italiani l'unico vero last minute, perchè si può raggiungere in poche ore quando e come vuoi.
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A proposito.....volete trascorrere un paio di giorni a Rovigno spendendo poche decine di euro in una location accogliente e confortevole? Scrivetemi a sciretti.alberto@sciretti.it , vi sistemo io con un last minute (semplicemente giro la vostra richiesta ad un amico proprietario di immobili a Rovigno che ho lasciato lì e che saluto con un abbraccio quando leggerà).
Skyline di Rovigno...fotografia scattata dalla zona Amarin.
In origine, la penisola su cui sorge il centro cittadino di Rovigno, era un'isola, separata dalla terraferma da un canale, interrato nel 1763, per espandere l'antico abitato.
Sciretti Alberto che passeggia pensieroso...
Il mare in Croazia è stupendo, ma anche nell'interno la natura rigogliosa offre molte attrazioni; nelle immagini un Castelliere fortificato dell'età del bronzo (1800-1200 A.C.) a Moncodogno , pochi minuti dalla perla dell’Istria, Rovigno.
Castelliere fortificato dell'età del bronzo (1800-1200 A.C.) a Moncodogno, veramente notevole.

Castelliere fortificato dell'età del bronzo (1800-1200 A.C.) a Moncodogno

Non è l'acqua delle Maldive o dei Caraibi raggiungibili con 149127763896 euro; vista la crisi "accontentatevi" di quest'acqua raggiungibile con qualche centinaio di euro!!

Tramonti croati.

Nella foto un ristorante nella zona Amarin di Rovigno. Un esempio di come si possa mangiare a contatto con la natura (pineta mediterranea) a 2 o 3 metri dal mare, su tavoli e panche di legno senza installazioni di lamiere, plastica, vetro...

Video della rimozione forzata di autovetture a Rovigno dalle aree c.d. "verdi"...

A Rovigno se festanti parcheggiate in una area dove parcheggiano tutti i turisti, state attenti che nelle vicinanze non ci siano cartelli come i prossimi che propongo, perchè il sottoscritto con i suoi amici è stato multato con 800 kune (circa 100 euro); la polizia municipale di Rovigno (distintivo Poropat 04003) ha portato via la macchina della vacanza con il carro attrezzi. Non esiste un cartello chiaro con il simbolo della rimozione forzata!!!! Ovviamente come succede spesso in Italia..la macchina ti viene portata via con una facilità che lede qualsiasi diritto (sarebbe troppo bello ricevere solo una sanzione economica... anche la beffa). E' stato un episodio davvero increscioso, perchè mi sono accorto che anche lì la polizia municipale ha soltanto l'obiettivo di "fare cassa" (din din), non gliene frega nulla che la cartellonistica non sia chiara e che il turista capisca o non capisca. Soldi, soldi, soldi, maledetti soldi che rovinano tutto.

Un esempio di cartellonistica non efficace: il cartello non riporta il simbolo internazionale della rimozione forzata e non è di facile comprensione visto che non riporta diciture come "no parking", ma solo "Area Verde".

venerdì 8 febbraio 2008

World Press Photo 2007: la più bella foto dell'anno (2007)

The international jury of the 51st annual World Press Photo Contest selected a color image of the UK photographer Tim Hetherington as World Press Photo of the Year 2007. The picture was taken 16 September 2007 and shows a US soldier resting at "Restrepo" bunker, named after a soldier from his platoon who was recently killed by insurgents.
La fotografia di un soldato statunitense in un bunker afghano è il miglior scatto dell'anno. L'immagine, colta dal britannico Tim Hetherington per la rivista Vanity Fair, ha vinto la 51esima edizione del World Press Photo, uno dei più prestigiosi premi foto-giornalisti del mondo. Mostra lo «sfinimento di un uomo, e lo sfinimento di una nazione», ha spiegato la giuria nel fornire le motivazioni della sua scelta (Tim Hetherington, UK for Vanity Fair).
Harpooned and bloody, a mother whale and her baby are dragged on to a factory ship.
Barbaric? No, research, says Japan.
La megattera uccisa assieme al suo piccolo di meno di dodici mesi vengono issati a bordo di una baleniera giapponese: è una delle prove raccolte dalla nave del governo australiano sul massacro in atto nell'Oceano Antartide. L'agonia delle balene può durare per decine di minuti oppure ore. (La Repubblica, Venerdì 8 Febbraio 2008)
Australia's government on Thursday released graphic pictures of Japanese hunters harpooning whales and dragging their bleeding carcasses onto a ship near Antarctica, calling it evidence of the ''indiscriminate'' slaughter of the animals. Japan denied one of the photos showed a mother and its calf being killed, and accused Australian officials and media of spreading propaganda.

I don't Know why.
Per approndire clicca qui

lunedì 17 dicembre 2007

L'Amore per la vita e non solo..

La valle della Loira tra Sully-sur-Loire e Chalonnes. Castelli della Loira sto arrivando!!!!

Ho già parlato dell' incredibile estate che ho passato. Ora sto organizzando un viaggio, visiterò i castelli della Loira i giorni prossimi al capodanno, che invece passerò a Parigi. Cosa festeggiare scuotendo la bottiglia a 10 minuti dalla mezzanotte, cosa festeggiare saltando come un grillo per l'Avenue des Champs-Élysées?? Beh, oggi ad esempio l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato la risoluzione per la moratoria contro la pena di morte nel mondo con 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti. La risoluzione è stata approvata alle 11.45, ora di New York. Non ci sono solo brutte notizie. Non tutti hanno mollato. C'è chi ci crede ancora. La vita è bellissima, perchè è piena di sorprese. Chi non molla, prima o poi i propri sogni li realizza. Non sei ancora convinto\a?
Allora senti che musica, questa poesia curda (la mia poesia preferita):
LA CANNA E IL VENTO
Non era mai accaduto
nel boschetto
Gli alberi erano tutti innamorati
di una canna
una cannuccia sottile
che amava invece il vento,
il vento che porta la pioggia
Così il boschetto l'aveva ripudiata
La canna innamorata
Rispose: "Per me questo va bene"
Voi, state pure tutti da una parte,
Che dall'altra c'è il vento della pioggia.
Così vuole il mio cuore
il boschetto, offeso,
sentenziò la morte
per quell'innamorata dagli occhi di rugiada.
Chiamò il picchio dal becco forte, e il picchio colpì nel cuore
tre, quattro, cinque volte
nel cuore della piccola canna
Da quel giorno
La canna innamorata divenne un flauto.E da quel giorno
Le ferite degli amanti
Parlano con le dita del vento
E cantano.
Ovunque nel mondo
Da quel giorno.
Se leggendo questa poesia, non senti l'Inno alla vita, all'Amore, allora ...credo che tutto sia perduto. Thira, a Santorini, Isole Cicladi. Un formicaio bianco, mescolato al tenue azzurro della piscine, che attende immobile, l'infinito spettacolo del tramonto che si ripete, tutte le sere. Un arcobaleno quotidiano. Santorini, i will come back! Quei drinks..sorseggiati piano piano sulle terrazze che danno a strapiombo sul mare..accompagnando il sole che tramonta..gli amici intorno che si rincorrono per le stradine strette...
Thira, a Santorini, Isole Cicladi

A Ios, le attrazzioni si possono raggiungere con il quod.
I tramonti di Santorini, sono i più belli del mondo? Così si dice. Il mio problema è che mi resta da scoprire il resto del mondo per poterlo dire. Ma le atmosfere di Santorini, come di tutte le Cicladi in generale, sono un qualche cosa di indescrivibile.

Santorini, ai bordi della caldera. Al tramonto le barche da pesca e da turimo rientrano al porticciolo. La sensazione è quella di essere sospesi nel vuoto, in una dimensione dove tu sei spettatore, e l'Immenso è il protagonista. L'isola vulcanica, in tal senso, trasmette molta forza. Hai bisogno di grinta? Vai a Santorini

Mykonos.
I colori della Grecia: il bianco ed il blu.
Ios con i mulini a Vento e le fortificazioni veneziane.
A nord dell'isola è possibile visitare la tomba di Omero dove si presume che il poeta sia stato seppellito dopo la sua morte causata da una malattia che lo ha colpito nel suo viaggio verso Atene. E' a mio parere uno dei posti più belli di tutte le isole Cicladi. Non riesci a parlare, sei annichilito dalla storia, dal vento li fortissimo, dal rispetto per un qualche cosa che comunque è più avanti di te, pur facendo parte della storia antica. Omero..


Ios, la tomba di Omero
Le capre, qui sono più felici di tanti uomini che soffocano immersi nella big city life (dove l'uomo muore intellettualmente diventando un colletto bianco in cerca di un presunto successo, fumo negli occhi)

Mylopotas. Non scrivo per incantare serpenti, o per vendere pentole. Racconto la mia vita attraverso esperienze dirette. Siete un gruppo di persone giovani tra i 16 e i 30 anni? Andate a Mylopotas; è la spiaggia che avete sempre sognato. Vuoi delle indimenticabili partite a beach volley fino al tramonto, vuoi un'acqua cristallina in uno scenario arcadico, tra caprette e ulivi? Vuoi assaporare le emozioni dell'Arcadia di Sannazaro e allo stesso tempo, stare tra migliaia di giovani che hanno solo uno scopo nella loro giornata e cioè fare casino, casino, casino? Vai a Mylopotas.
Confermo parola su parola quanto riportato da Wikipedia
Quando arriva l’oscurità subito si capisce il motivo di una simile tranquillità durante il giorno. Quelle che di giorno sono calde e semi-deserte stradine del centro (“Chora”) si riempiono in maniera per molti inimmaginabile di persone pronte a partecipare ad un party grande come tutto il villaggio e che dura fino all’alba. Il Villaggio pullula di piccoli locali dove gli alcolici a fiumi e la musica a volume alto che si diffonde anche per le stradine fa si che ogni persona sia trascinata a fare festa come non mai. Ogni locale nella fascia post-apertura (quindi nella fascia dalle 23 alle 1.30) fa di tutto, ma proprio di tutto…non è raro essere presi “di peso” e buttati dentro!, per farvi entrare per riempire il locale e far sì che il party più forte della sera avvenga appunto lì dentro attirando ancora nuovi clienti. Ogni club piazza fuori dall’entrata almeno un paio di ragazzi chiamati kamaki(dal greco esca)(di solito ragazze!) che urlano delle frasi per convincervi a scegliere quel locale per la vostra serata (anche offrendovi alcolici a basso costo). Ogni notte a Ios è una festa e la si passa saltando da un locale all’altro (la maggior parte offre ingresso gratuito oppure ingresso gratuito con consumazione obbligatoria) fino all’alba quando i locali chiudono e i più vivaci continuano a ballare e far festa per le stradine intonando cori e canti! I turisti che popolano l’isola sono quasi tutti giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni che sanno bene cosa li aspetta sull’isola e che, spesso, fanno anche più di tre giorni di viaggio per raggiungerla, la maggior parte dei turisti di Ios scopre l’isola nella vacanza post-maturità. Molti dei turisti che popolano l’isola tornano quasi ogni anno per trovare un luogo (cosa sempre più rara) dove tutti hanno voglia di fare festa indipendentemente dalla nazionalità o dai vestiti che uno porta. La polizia locale, che chiude sempre un occhio sull’abuso di alcol dei turisti non tollera assolutamente la guida in stato di ebrezza e ancora meno l’introduzione di droga sull’isola. Nonostante gli alcolici a basso costo (uno dei più in voga è il Flaming lamborghini) va comunque prestata un po’ di attenzione a cosa si beve. Alcuni club hanno la cattiva abitudine di diluire i drink con soluzioni alcoliche probabilmente da solo distillate durante l’anno e che aumentano di gran lunga i “postumi della sbornia”. Con un po’ di buon senso si riescono comunque ad evitare simili inconvenienti. Un motto (preso da una maglietta di uno dei locali di Ios) che descrive l’atmosfera notturna è il seguente: “Party hard or…go home!” (“festeggia duro o tornatene a casa!”) oppure altre magliette simili (quasi tutti i locali ne danno una omaggio ogni 7 shoots).
Ore 6 del mattino. Santorini. Tutta la notte passata in discoteca a ballare. Chiedo pietà. voglio dormire. Si è bello vedere l'alba insieme, ma adesso...andiamo a dormire! ZZzzzzz
Mylopotas dall'alto. La spiaggia ideale.
L'incredibile Red Beach di Santorini. Dalla foto, si può intuire la natura vulcanica dell'isola, la forza dell'isola.
Per spronare l'uomo ad elevarsi dallo stagno di rane, Platone ha scritto nel Fedone...
Poi, riprese, «ritengo che la terra sia grandissima e che noi, dal Fasi alle colonne d'Ercole, non ne abitiamo che una ben piccola parte, solo quella in prossimità del mare, come formiche o rane intorno a uno stagno; e molti altri popoli vivono anch'essi in regioni un po' simili alle nostre. Infatti, sparse su tutta la superficie terrestre vi sono cavità di ogni specie, per forma e per grandezza, nelle quali si raccolgono l'acqua, la nebbia e l'aria. Ma la terra vera e propria, la terra pura si libra nel cielo limpido, dove son gli astri, in quella parte chiamata etere da coloro che sogliono discutere di queste questioni; ciò che confluisce continuamente nelle cavità terrestri non è che un suo sedimento. Noi che viviamo in queste fosse non ce ne accorgiamo e crediamo di essere alti sulla terra, come uno che stando in fondo al mare credesse di essere alla superficie e vedendo il sole e le altre stelle attraverso l'acqua, scambiasse il mare per il cielo; costui non è mai riuscito, per inerzia o debolezza, a salire alla superficie del mare e non ha mai, così, potuto osservare, emergendo dalle onde e sollevando il capo verso la nostra dimora, quanto essa fosse più pura e più bella della sua, né ha sentito mai parlarne da qualcuno che l'abbia vista. È quello che capita anche a noi: relegati in qualche cavità della terra, crediamo di abitare in alto, sulla sua sommità e chiamiamo cielo, l'aria, convinti come siamo che esso sia lo spazio dove si volgono gli astri; il caso è identico e anche noi, per debolezza e inerzia, siamo incapaci di attraversare gli strati dell'aria, fino ai più eccelsi; se potessimo giungere fin lassù o aver l'ali per volare in alto, noi vedremmo, levando il capo, le cose di lassù, come i pesci che, emergendo dalle onde, vedono quanto accade quaggiù; e se le nostre facoltà fossero in grado di sostenerne la vista, noi riconosceremmo che il vero cielo è quello, quella la vera luce e la vera terra. Perché questa nostra terra, le sue pietre e tutta quanta la regione che abitiamo, sono guaste e corrose come, dalla salsedine, quelle sommerse nel mare; nulla nasce nel mare di cui valga la pena parlare, nulla che sia, per così dire, perfetto, ma dirupi e sabbie e distese di fango e pantani ovunque, anche dove c'è terra, insomma, cose che non si possono per nulla paragonare alle bellezze che abbiamo noi; quelle di lassù, poi, sono di gran lunga superiori alle nostre. E sarà bello come ascoltare una favola, Simmia, sentir parlare di queste terre vicine al cielo.». «Oh, sì, Socrate,» esclamò Simmia, «e noi ascolteremo volentieri questa favola.

martedì 20 novembre 2007

"Esperanza" è l'unica speranza per fermare la "caccia alle balene per scopi di ricerca scientifica"


Come vengono uccise le balene? Un arpione esplosivo penetra nel corpo dell’animale e poi esplode provocando squarci di almeno 20 centimetri che vanno via via ampliandosi. Le balene muoiono tra atroci sofferenze e, spesso, dopo una lunga agonia. Si stima che, in media, il tempo minimo in cui sopraggiunge la morte per l’animale ferito è di almeno due minuti, ma si registrano moltissimi casi di agonia durata più di un’ora e, addirittura, fino a cinque ore.
Ogni anno il governo giapponese è autore di una mattanza ingiustificata nelle acque dell'Oceano Meridionale Articolo tratto da ANSA 2007-11-20 ore 17:31
SYDNEY - Peggiora invece di migliorare, la sorte delle balene del Pacifico. Domenica una flotta baleniera giapponese è salpata per quella che potrebbe diventare la caccia più vasta degli ultimi 20 anni, con un obiettivo di oltre mille grandi cetacei, tra i quali per la prima volta figurano anche le megattere, a rischio di estinzione secondo gli ambientalisti, e particolarmente amate dai whales watchers per i loro caratteristici salti acrobatici fuori dall'acqua. La mossa dei giapponesi ha suscitato le ire della Nuova Zelanda e dell'Australia, che hanno presentato formale protesta attraverso i propri ambasciatori a Tokyo. "L'Australia è contro ogni forma di caccia delle balene, chiediamo formalmente al Giappone di riconsiderare le proprie decisioni", ha detto il ministro degli Esteri australiano Alexander Downer. Altri in Australia sono stati meno diplomatici. Da Canberra il ministro ombra per gli Affari esteri, Robert McClelland, ha invocato l'uso della marina militare come deterrente contro le baleniere giapponesi, che spesso pescano anche dentro i confini delle aree protette, soprattutto nei mari antartici. La premier neozelandese Helen Clark ha usato parole durissime: "I pescherecci giapponesi avrebbero fatto meglio a restarsene a casa loro, invece di venire qui nascondendosi sotto l'imbroglio di una missione scientifica, quando vogliono semplicemente uccidere mille balene". Il Giappone aveva ufficialmente abbandonato la caccia commerciale alle balene nel 1986, ubbidendo alla moratoria internazionale, per passare dall'anno successivo a quello che continua a chiamare caccia per scopi di ricerca scientifica. Il portavoce di Greenpeace, Steve Shallhorn, ha sottolineato oggi che i biologi marini d'Australia e altri paesi del Pacifico hanno più volte sostenuto che le informazioni scientifiche sulle balene si possono ottenere senza uccidere gli animali. Greenpeace ha promesso di tallonare le sei navi peschereccio con la loro nave ammiraglia Esperanza, già posizionata al largo delle coste giapponesi.

La nave di Greenpeace, l'Esperanza. 


Per quattro mesi - tanto durerà la stagione - l'organizzazione ambientalista cercherà di ostacolare i giapponesi, chiedendo la sospensione della caccia e impegnandosi in azioni di lotta non violenta, come ha già fatto in passato. "Questa non è scienza, è un business mascherato da scienza. Le balene sono animali protetti e noi vogliamo che la legge sia rispettata", ha detto dalla Esperanza il capo della spedizione Karli Thomas, all'agenzia di stampa australiana Aap. La piccola flotta che ha lasciato il porto di Shimonoseki setaccerà per quattro mesi le acque dei mari del sud del Pacifico fino all'Antartide, e si teme che sconfinerà nella zona che l'Australia ha dichiarato parco marino dedicato proprio ai cetacei. L'obiettivo è la pesca di 935 balenottere dal rostro, 50 balenottere azzurre e 50 megattere, queste ultime fino ad ora mai cacciate. Il passaggio delle megattere lungo le coste dell'Australia è uno degli appuntamenti più attesi da turisti e animalisti, per i salti spettacolari fuori dall'acqua, e per la docilità dei grandi cetacei, che si lasciano avvicinare dalle barche e, in alcuni casi, persino dai surfisti. Quattro anni fa una di queste balene era entrata nella baia di Sydney, nuotando tra i traghetti e le barche fino all'Opera House. Ora la nuova stagione delle baleniere giapponesi mette a rischio di sopravvivenza, oltre alle balene stesse, anche l'industria australiana del whale-watching, che ha un giro d'affari di 180 milioni di euro l'anno. Sono migliaia le persone che ogni anno arrivano sulle coste orientali del continente per osservare il passaggio delle megattere che dall'Antartide risalgono le coste per partorire nelle acque più calde della barriera corallina, ridiscendendo poi alla fine dell'estate accompagnate dai piccoli.

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