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giovedì 5 aprile 2012

Il senatore Umberto Bossi ordina alla Polizia di Stato di picchiare e investire un giornalista. Qui Italia, é finita la Democrazia. Un appello alla Rivoluzione.




Il senatore Umberto Bossi ordina alla Polizia di Stato di picchiare e investire un giornalista. Qui Italia, é finita la Democrazia. Che la Polizia di Stato si presti a scortare e proteggere chi per primo delira e istiga a delinquere (oltre che ad oltraggiare da decenni il senso di unitá nazionale e la Costituzione) sinceramente é troppo. In questo filmato nessun poliziotto contiene il politico ricordandogli il suo dovere di servire le istituzioni e non di istigare all'omicidio di un giornalista. Questo video disgustante che dimostra il delirio di onnipotenza di una politica che ci ha portati alla rovina (vedrete quando il debito pubblico italiano sfonderá 2000 miliardi di euro) consegna i meri esecutori della Polizia di Stato alla berlina dei libri di Storia. Incapaci di proteggere realmente le istituzioni, la Polizia di Stato serve un sistema di politici deliranti. Vergognatevi, io mi chiamo fuori da questo sistema (ho poche speranze che perfino la magistratura si muova sulla base di questo filmato), voi non rappresentate le istituzioni, sarete ricordati dai libri di storia come i bravi di Don Rodrigo. Altro che servitori dello Stato. Altro che pericolo Black Block. In questo video c'é violenza. Hanno rotto l'involucro della Democrazia, questo é un appello alla Rivoluzione.

sabato 12 novembre 2011

La fine dello showman televisivo. La folla è uno strano animale, prima lo porta in trionfo e dopo ride di lui.

 
Silvio Berlusconi ha lasciato il trono dello Stato Italiano; la folla urlava finalmente "Fuori la mafia dallo Stato". Voglio ricordare questo momento con la canzone di Edoardo Bennato "La fantastica storia".

C’era una volta
una città che diventava brutta,
diventava cattiva ogni giorno di più...
E nessuno, in mezzo a tanta gente,
e nessuno, poteva farci niente,
perché ognuno pensava solamente per sé...

Sarà successo veramente,
saranno favole e leggende,
le verità sempre diverse
e le bugie sempre le stesse...
E tra complotti e tradimenti,
avventurieri e replicanti,
va sempre più di male in peggio
e i topi vanno all’arrembaggio...

E poi arriva, come se fosse niente,
uno showman che non fa il cantante
ma che sa conquistare chiunque lo sente...
Scaccia i topi e diventa un eroe,
però la folla è uno strano animale,
prima lo porta in trionfo e dopo ride di lui...

martedì 8 novembre 2011

Berlusconi sulla tua lapide, come per Mangano, questa iscrizione: "Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli".

Berlusconi, che non vuole rassegnarsi alle dimissioni, a poche ore dalla sua fine politica.

Vittorio Mangano fu definito da Paolo Borsellino una delle "teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia." La voce wikipedia connota Vittorio Mangano, l'amministratore dei beni di Silvio Berlusconi, come un "criminale pluriomicida legato a Cosa Nostra, che accompagnava i figli di Silvio Berlusconi a scuola" e che ora ha sulla sua lapide questa importante iscrizione (paradossalmente rispetto anche al proprietario della villa su cui metteva le bombe): "Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli".
Per non dimenticare, l'inno di Forza Italia.

Il dramma della ricevuta fiscale in Italia.

Al minuto 1:35 il dramma della ricevuta fiscale in Itallia. La ricevuta fiscale, quella cosa fastidiosa e vetusta, il cui mancato pagamento ci ha messo in crisi. Dall'Inghilterra, quando guardo la BBC o la CNN non fanno che parlare dell'Italia, cercando una spiegazione alla tragica situazione in cui è precipitato il nostro paese, "too big too fail". La "dolce vita" sembra finita, ora ci hanno messo una lente addosso. Passeggiando per Cambridge, uno studente lettone iscritto a psicologia mi ha chiesto: "Is Berlusconi Mafia?". Volevo dare una risposta circostanziata e quindi ho iniziato: "Well, my point of view is" poi però il mio Inglese ancora traballante mi ha tradito ed allora mi sono accorto che la risposta più semplice ed intuitiva andava già a braccetto con il mio pensiero ed ho esclamato soddisfatto "Yes".

sabato 22 gennaio 2011

Proprio in Sicilia, come Governatore, c'era un MAFIOSO


Può la Mafia raggiungere il vertice istituzionale di una regione come la Sicilia? Sembra impossibile da crederci. Salvatore Cuffaro è stato presidente della Regione siciliana dal 17 luglio 2001 al 18 gennaio 2008. Il 22 Gennaio 2010 la Cassazione ha reso definitiva la condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Questo significa che per 6 anni proprio la Sicilia, terra insanguinata dalla Mafia, è stata governata da un mafioso. Una vergogna senza fine nell'Italia del berlusconismo. Qui di seguito il video che ho montato sulla vicenda. 

martedì 19 ottobre 2010

L'Antitrust ha messo gli occhi addosso a Cineca\Kion

Un anno fa', il 22 Ottobre, scrivevo in un post "Le Università Italiane nelle mani di KION S.p.a. tramite Esse3 e U-gov: la fine della logica e la nuova dipendenza economica".
Ora un articolo di Repubblica dell'8 Ottobre 2010 riporta la notizia che l'Antitrust ha messo gli occhi addosso all'accoppiata d'affari "Cineca\Kion". (BOLLETTINO N. 35 DEL 27 SETTEMBRE 2010)

L'articolo a cui rimando, dice infatti che l'Antitrust si è accorta che Cineca/Kion detengono insieme una quota pari a circa l'80% del mercato, principalmente attraverso il software gestionale Esse3 sulla didattica. Un settore, dati alla mano, particolarmente redditizio: nel quadriennio 2004-2007 la Kion S. p. A. presenta un fatturato complessivo di 34.238.747 euro, per il 2008 il volume d'affari è stato di 13.301.286 euro e l'ultimo bilancio disponibile riporta che nell'anno solare 2009 il fatturato è stato di 13.738.053 euro. Notate bene, che il povero cliente finale è l'esamine sistema universitario italiano!!!
Un altro aspetto che ha spinto l'Autorità ad interrogarsi sulla potenziale portata anticoncorrenziale della fornitura software Cineca/Kion riguarda la natura stessa del servizio: si tratta, infatti, di un prodotto informatico con licenza a codice sorgente chiuso. Insomma: l'utente finale, in questo caso l'ateneo che lo acquista, non può modificarlo "in proprio" ma - per personalizzare e modulare il sofware in base alle proprie specifiche esigenze - deve necessariamente rivolgersi, a pagamento, agli sviluppatori di Kion, "la software factory" di Cineca fin dal 2001 (come sottolineano sul loro sito istituzionale). E la concorrenza? Praticamente non esiste: il principale competitor detiene una quota del 3%, tutti gli altri insieme un modesto 1% e le università che auto-producono e gestiscono in proprio il software d'ateneo dal 2001 si sono costantemente ridotte e oggi si contano ormai sulle dita di una mano.




AS755 - GESTIONE INFORMATIZZATA DEGLI ATENEI UNIVERSITARI

Roma, 10 settembre 2010

Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Nell’esercizio dei poteri di cui agli articoli 21 e 22 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (di seguito, l’Autorità) intende formulare alcune osservazioni in merito al Decreto Ministeriale 14 maggio 2010 con il quale il Ministero in indirizzo ha approvato il nuovo statuto del Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell'Italia Nord Orientale (di seguito, Cineca o il Consorzio) e alle problematiche concorrenziali esistenti nel mercato dell’elaborazione e della fornitura di software per la gestione informatizzata delle segreterie studenti nelle Università italiane.
Per quanto concerne la revisione dello statuto di Cineca, l’Autorità ritiene che sussistano particolari perplessità di ordine concorrenziale con riferimento alla nuova versione dell’articolo 2 dello statuto, laddove questo prevede che “nell’esclusivo interesse degli Enti consorziati ed in esecuzione o comunque in conformità alle decisioni di affidamento o di incarico provenienti da tali Enti, il Consorzio rappresenta lo strumento organizzativo specializzato, appositamente costituito ed operante per lo svolgimento delle attività, anche con carattere di impresa” (enfasi aggiunta), indicate nel successivo articolo 3, dedicato alla descrizione dell’ambito di operatività del Consorzio. La portata anticoncorrenziale delle citate disposizioni risulta aggravata, altresì, dall’assenza di precise regole circa eventuali incompatibilità tra funzioni di gestione e amministrazione del Consorzio e incarichi esterni in altre realtà imprenditoriali.
Allo stesso modo, suscita diverse preoccupazioni di carattere concorrenziale la prassi, adottata da un sempre crescente numero di Università, di acquisire da Cineca e, per tramite di questa, dalla società interamente controllata Kion S.p.A., la fornitura dei software gestionali e dei relativi servizi di assistenza, in assenza di una qualsivoglia forma di confronto concorrenziale.
Come noto, Cineca è un consorzio interuniversitario senza scopo di lucro, costituito nel 1969 d’iniziativa di alcuni enti universitari.
In conformità con quanto previsto dalle varie versioni dello statuto succedutesi nel tempo, l’attività principale del Consorzio consiste nello sviluppo di applicazioni e servizi avanzati di Information Technology, attraverso la promozione del ricorso a sistemi avanzati di elaborazione dei dati, nonché la stessa predisposizione, elaborazione e gestione di appositi sistemi informatici dedicati alla realtà universitaria.
Attualmente, Cineca è il maggiore centro di calcolo in Italia, nonché uno dei più importanti a livello mondiale.
Dal 30 gennaio 2006, il Consorzio, pur mantenendo la propria natura non profit, ha acquisito personalità giuridica privata e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) è entrato a pieno titolo tra gli enti consorziati con compiti di vigilanza. In particolare, ai sensi dell’articolo 20 dello statuto attualmente vigente (articolo 19 dello statuto precedente), le modifiche statutarie, deliberate dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio, debbono essere trasmesse al MIUR per l’approvazione. Nello svolgimento della sua attività, Cineca si avvale di una società strumentale, Kion S.p.A. (di seguito, Kion), interamente controllata dal Consorzio, che si occupa della commercializzazione delle licenze d’uso dei software elaborati in ambito Cineca, nonché della prestazione dei servizi di assistenza e manutenzione post vendita.
Dai dati attualmente a disposizione emerge che i prodotti distribuiti da Cineca/Kion – principalmente il software ESSE3, con licenza a codice sorgente chiuso – detengono una quota pari a circa l’80% del mercato. Il più importante concorrente detiene una quota di mercato del 3%.
Gli altri operatori hanno una quota di mercato pari o inferiore all’1%. Il numero di Atenei che si avvale di servizi in auto-produzione è, dal 2001 ad oggi, tendenzialmente decrescente ed è ridotto, ormai, a poche unità.
Tenuto conto del contesto di mercato sopra descritto, l’Autorità ritiene che le recenti modifiche allo statuto di Cineca, approvate dal MIUR con il menzionato decreto, risultino idonee a produrre significativi effetti anticoncorrenziali.
La previsione, avvallata dal MIUR, secondo la quale il Consorzio costituisce lo “strumento organizzativo specializzato, appositamente costituito ed operante per lo svolgimento delle attività, anche con carattere di impresa”, legittimando l’attività sostanzialmente imprenditoriale svolta da Cineca, non solo contrasta ictu oculi con l’ulteriore previsione relativa all’assenza di scopo di lucro nell’attività consortile, ma snatura in maniera decisiva il carattere istituzionale del Consorzio stesso, che è diretta conseguenza della partecipazione al Cineca del MIUR, oltre che di altri enti di ricerca di rilevanza nazionale.
In sostanza, da un lato, lo statuto individua il Consorzio quale principale interlocutore istituzionale delle Università nell’ambito dello sviluppo di applicazioni e servizi avanzati di tecnologia informatica, ruolo rafforzato dalla presenza nella compagine consortile dello stesso MIUR – con funzione di controllo – e di altri enti pubblici di ricerca; dall’altro, tuttavia, per il raggiungimento delle finalità istituzionali, lo stesso statuto consente a Cineca di svolgere attività di natura imprenditoriale, con evidenti conseguenze sul mercato di riferimento che, come dimostrano i dati innanzi ricordati, risulta fortemente condizionato dalla presenza di un operatore dotato di un esplicito riconoscimento istituzionale e, per tale ragione, avvantaggiato in re ipsa rispetto agli imprenditori privati pure attivi nel settore.
L’effetto distorsivo della concorrenza risulta ulteriormente rafforzato dal costante ricorso di Cineca, per l’effettivo svolgimento dell’attività di impresa connessa allo sviluppo del software e alla prestazione dei relativi servizi di assistenza, alla società strumentale Kion, direttamente controllata dal Consorzio, con la quale sussistono diverse connessioni anche di carattere soggettivo.
Aderiscono al Consorzio almeno 43 Università italiane, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Oceanografica e di Geofisica Sperimentale (OGS) e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).
I dati sono disponibili sul sito web di Cineca, www.cineca.it.
(dai dati a disposizione risulta che almeno un componente del Consiglio di Amministrazione di Kion ricopre incarichi di responsabilità in Cineca). Ciò anche per l’assenza, nello statuto di Cineca, di precise regole circa eventuali incompatibilità tra funzioni di gestione e amministrazione del Consorzio e incarichi esterni in altre realtà imprenditoriali, specie se strettamente connesse all’ambito di attività consortile, che evitino l’insorgere di conflitti di interesse nel perseguimento delle finalità istituzionali del Consorzio stesso.
Sotto un secondo profilo, l’Autorità sottolinea come risulti contraria ai principi a tutela della concorrenza e del libero mercato e idonea ad attribuire alla menzionata società ingiustificati vantaggi competitivi la prassi, adottata da un sempre crescente numero di Università, di affidare direttamente a Cineca e, per tramite di questa, a Kion, la fornitura dei software gestionali e dei relativi servizi di assistenza, in assenza di una qualsivoglia forma di confronto competitivo.
L’affidamento avviene sempre a titolo oneroso, a prescindere dalla partecipazione o meno al Consorzio e, di conseguenza, dal versamento del contributo associativo a Cineca.
A tale proposito, l’Autorità osserva che le Università pubbliche, così come tutte le pubbliche amministrazioni, sono tenute al rispetto delle regole e dei principi dell’evidenza pubblica laddove decidano di esternalizzare i propri servizi, non agendo, quindi, in autoproduzione, ma rivolgendosi a soggetti terzi che esercitino un’attività di carattere imprenditoriale.
Al riguardo, in linea con i principi della giurisprudenza comunitaria, l’Autorità osserva che, indipendentemente dalla formale natura giuridica del soggetto fornitore dei servizi, ai fini antitrust, il Consorzio Cineca, nel momento in cui presta un’attività economica di carattere imprenditoriale, è qualificabile come impresa. Secondo la consolidata giurisprudenza comunitaria, del resto, la circostanza che un soggetto offra beni e servizi senza proseguire uno scopo di lucro non è ex se idonea ad escludere la natura economica dell’attività svolta e la conseguente applicazione delle regole di concorrenza previste dall’ordinamento comunitario e nazionale.
In questo contesto, l’Autorità osserva che la fornitura di licenze software e la prestazione dei relativi servizi di assistenza e manutenzione, costituendo attività tipicamente economica, ricadono senz’altro nell’ambito di applicazione della disciplina generale del Codice dei Contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Per tale ragione, nel processo di acquisizione delle forniture così come nell’affidamento dei servizi di assistenza, le Università pubbliche sono soggette al rispetto della disciplina prevista dal Codice stesso e dei principi generali in materia di evidenza pubblica, anche al fine di garantire ad altri operatori, peraltro già presenti nel mercato, una concreta possibilità di competere per l’aggiudicazione delle forniture e dei servizi. Circostanza che, allo stato, risulta fortemente condizionata dal ruolo svolto da Cineca/Kion nel mercato di riferimento.

A questo proposito, il fatto che Cineca sia statutariamente legittimato a collaborare con le Università per l’elaborazione e lo sviluppo di appositi sistemi informatici può rilevare soltanto come parametro di riferimento per individuare i limiti di operatività del Consorzio, ma è irrilevante ai fini antitrust e non esime né Cineca, né tantomeno le Università pubbliche dal rispetto delle regole di concorrenza. Al contrario, il fatto che Cineca possa, nell’ambito della sua attività istituzionale, svolgere determinati servizi, non può giustificare che le Università, che di questi servizi vogliono avvalersi, li affidino senza gara, in palese violazione della normativa posta a tutela della concorrenza.
Né pare poter essere invocata, nel caso di specie, la particolare figura dell’in house providing, la cui legittimità è subordinata, come noto, al rispetto di stringenti requisiti che non paiono in alcun modo ricorrere nel caso in discussione.
Da ultimo, con riferimento alla natura “chiusa” del codice sorgente delle licenze ESSE3 di Cineca, l’Autorità sottolinea l’opportunità che, anche con riferimento al mercato in esame, proprio in quanto caratterizzato dalla presenza di un operatore in posizione di evidente dominanza, le procedure di acquisizione di software favoriscano l’affermazione della piena interoperabilità tra i vari prodotti disponibili nel mercato. L’esperienza comunitaria e nazionale ha dimostrato, infatti, che l’interoperabilità tra sistemi applicativi informatici, anche attraverso il ricorso a programmi a codice sorgente aperto, stimola lo sviluppo della concorrenza nel mercato, induce una più efficace evoluzione tecnologica e comporta una riduzione dei costi, con benefici per gli utenti finali.
A questo proposito, si osserva come, in tempi recenti, lo stesso Legislatore abbia condiviso l’impostazione sopra richiamata, prescrivendo, ai sensi del comma 2 dell’art. 68 del decreto legislativo n. 82/2005, recante “Codice dell’amministrazione digitale”, che nell’approvvigionamento di prodotti software, le PP.AA. adottino soluzioni tali da assicurare “l’interoperabilità e la cooperazione applicativa…” e da consentire “la rappresentazione dei dati e documenti in più formati, di cui almeno uno di tipo aperto, salvo che ricorrano peculiari ed eccezionali esigenze”. A questo proposito, si osserva, altresì, come, ai sensi del comma 1 del medesimo articolo, le pubbliche amministrazioni “acquisiscono, secondo le procedure previste dall'ordinamento, programmi informatici a seguito di una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico” che deve tenere conto anche della possibilità di acquisire sul mercato programmi informatici a codice sorgente aperto.
Alla luce di quanto sin qui considerato, l’Autorità auspica che il Ministero in indirizzo ed il mondo universitario in generale tengano conto delle osservazioni svolte e sottolinea, inoltre, la necessità che alle distorsioni sopra evidenziate sia posto quanto prima un termine.

IL PRESIDENTE
Antonio Catricalà

giovedì 16 settembre 2010

In ricordo di Falcone e Borsellino, gridano MAFIOSO a Cesare Dell'Utri


Tutto inizia da un "Vi sembra giusto??" ed il finale è una musica che più o meno fa' così "FUORI LA MAFIA DALLO STATO". Musica.

mercoledì 17 febbraio 2010

La corruzione comincia con un piatto di pasta

"La corruzione comincia con un piatto di pasta" diceva Indro Montanelli
La Corte dei conti, allarme corruzione. La corruzione e' un ''tumore maligno'' contro il quale non ci sono ''anticorpi'' nella pubblica amministrazione e che con gli anni addirittura sembra peggiorare. Nel 2009 le denunce sono infatti aumentate del 229%. E' la Corte dei Conti a mettere il dito nella piaga e a parlare della necessita' di recuperare ''senso etico'' perche' ''se non c'e' senso etico nell'agire - ha detto oggi il presidente della magistratura contabile Tullio Lazzaro - non bastano mai i giudici, i carabinieri o le altre forze dell'ordine a combattere questo male''.
È poi assai grave - aggiunge il presidente Lazzaro (leggi l'intervento) - la mancanza di «anticorpi» nella Pa contro le condotte illecite individuali che causano «offuscamento dell'immagine dello Stato e flessione della fiducia che la collettività ripone nelle amministrazioni e nelle stesse istituzioni del Paese» Alla malversazione vera e propria si affianca poi tutta quella serie di comportamenti che portano ad ''un ingente spreco di risorse pubbliche''.
Ho già parlato in un precedente post di una mafia più civile e una società più mafiosa. Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento. Insomma, abbiamo interi pezzi di società che hanno ormai introiettato i modelli comportamentali dei mafiosi. E lo si vede in tutti i campi". (Antonio Ingroia , magistrato)

giovedì 22 ottobre 2009

Le Università Italiane nelle mani di KION S.p.a. tramite Esse3 e U-gov: la fine della logica e la nuova dipendenza economica

Questo articolo descrive passo dopo passo la consegna dell'apparato gestionale delle Università Italiane nelle mani di una Società per Azioni, KION S.p.a. , azienda praticamente a "monopolio legale" omogenizzante, che nei prossimi anni potrebbe interferire pesantemente nell' apparato che sottende alla cultura italiana, cultura che secondo gli artt. 9, 33 e 34 della Costituzione e l'art. 6 della L. 168 del 1989 sarebbe invece assolutamente libera e promossa da Università, Enti pubblici autarchici, che proprio per la loro intrinseca natura, giammai dovrebbero ritrovarsi subalterni o soggetti a dipendenza economica (art. 9 legge n.192/1998) verso una Società per Azioni, un pescecane da un fatturato complessivo infatti di 34.238.747 di Euro (quadriennio 2004-2007). Queste cifre infatti trasformano la "Costituzione culturale" in una "Costituzione Commerciale" e l'autarchia dell'Università, cioè la capacità di amministrare i proprio interessi, non è più pura ma compromessa alla logica di interessi privati non certamente pubblici. Gli aspetti amministrativi e di gestione connessi alla "autonomia organizzativa", esplicitamente prevista dall'art.6 della L. 168 del 1989, vengono consegnati nelle mani di.. U-GOV il sistema informatico integrato per la governance degli Atenei progettato da KION S.p.a. Il Leviatano è il nome di una creatura biblica. Dal punto di vista allegorico, il Leviatano rappresenta spesso il caos primordiale, la potenza priva di controllo. In matematica il numero del Leviatano è definito come 10 alla 666!. É un numero estremamente grande, molto maggiore del numero di particelle nell'universo. Kion ha intrapreso questa strada, trasformando procedure informatiche semplici in un cervellone leviatano.


Esse3 un software gestionale per la gestione della "Segreteria e dei Servizi agli Studenti" è commercializzato da KION S.p.a e viene utilizzato al momento dalla maggior parte delle Università Italiane.

Una interpellanza parlamentare della Seduta n. 173 del 7/5/2009 al Ministero dell'ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA, inizia questa lunga storia raccontando di come Cineca sia sulla carta un Consorzio Interuniversitario nato senza scopo di lucro formato da 37 Università italiane, da alcuni Centri di Ricerca e dato importantissimo, dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Miur , con una convenzione sottoscritta in data 14 luglio 1967.
IL LOGO DEL CINECA
Il Cineca è attualmente retto da uno statuto, che nella sua versione originaria è stato approvato dal Presidente della Repubblica il 13 ottobre del 1969. Nel 2005 lo statuto è stato modificato, per adeguare i principi costitutivi delle attività alle nuove esigenze del Paese; all'Ente pertanto è stata riconosciuta personalità giuridica di diritto privato, continuando ad essere sottoposto a vigilanza ministeriale (articolo 1 comma 2 dello Statuto). Le risorse finanziarie del Consorzio provengono, in modo maggioritario, dal Ministero dell'università e della Ricerca. Gli scopi del Cineca, come risulta dall'articolo 3 dello Statuto, sono volti a soddisfare specifiche finalità di interesse generale non aventi carattere industriale o commerciale. Con più di trecentocinquanta dipendenti, opera nel settore del trasferimento tecnologico attraverso il calcolo scientifico ad alte prestazioni, la gestione e lo sviluppo di reti e servizi telematici, la realizzazione di sistemi informativi articolati e complessi per il trattamento di grandi quantità di dati. Sviluppa applicazioni e servizi avanzati di Information Technology, svolgendo il ruolo di trait d'union tra la realtà accademica, l'ambito della ricerca pura e il mondo dell'industria e della Pubblica Amministrazione. Ad un certo punto il Cineca, con una nuova politica di Governance, che non si capisce come possa convivere con la sua natura di Consorzio senza scopo di lucro, incominciò a partecipare direttamente a svariate società di capitali con il medesimo Amministratore Delegato, tra cui Kion Spa, società controllata pertanto da Cineca, che dall'Ente riceve commesse del valore di milioni di euro; il paradosso che Kion S.p.a è rappresentata dal medesimo Direttore del Cineca, Dott. Mario Lanzarini, amministratore delegato il quale ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto del Cineca ha, tra l'altro, "compito di direzione e vigilanza di ogni attività del Consorzio"; nell'interpellanza parlamentare della Seduta n. 173 del 7/5/2009 presentata da Raisi Renzo per la prima volta pubblicamente si discute di una possibile esistenza di un conflitto di interessi anche nella determinazione del prezzo delle commesse della Kion Spa con il Cineca; la Kion Spa presenta nel quadriennio 2004-2007 un fatturato complessivo infatti di 34.238.747 Euro, presumibilmente tutti riferibili a commesse con Cineca e consorziati costi per servizi esterni pari a 12.800.356 Euro; parrebbe pertanto che la dirigenza Cineca, così facendo (ossia tramite l'acquisto delle quote di una società commerciale) avesse trasferito su una società esterna le proprie commesse.

Il Processo di Bologna è un processo di riforma a carattere europeo che si propone di realizzare entro il 2010 uno Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore. Vi partecipano al momento 46 paesi europei.
KION è un’azienda creata da Cineca per la progettazione e la realizzazione di applicazioni e soluzioni a valore aggiunto nell’area dei sistemi informativi per le università. KION opera in particolare nell’area dell’amministrazione e della didattica e dei servizi per gli studenti e i docenti. I software gestionali attualmente commercializzati ESSE3, il Sistema per la gestione della "Segreteria e dei Servizi agli Studenti" (ESSE3 viene ufficialmente presentato agli Atenei italiani il 26 Ottobre 2001). Il mercato al quale KION si apre è dunque costituito in primis dagli Enti cui istituzionalmente si rivolge CINECA e quindi dagli Atenei italiani che hanno l'obbligo di adeguarsi alla nuova normativa ministeriale e che rappresentano il target del progetto ESSE3.

Dal 2002 in poi, la storia commerciale di KION è storia di conquista delle Università Italiane, a poco a poco infatti tutte si sono affidate a Esse3 dando inizio a una nuova era in termini di costi delle commesse sulle piattaforme informatiche. Dal 2001 ad oggi, KION è arrivata a servire 64 università di diversa dimensione (dalle piccole alle grandi in termini di numero studenti e facoltà) e "vocazione" (tradizionali e telematiche). Di recente KION si sta proponendo addirittura anche all'estero con il progetto K2E (Kion to Europe).

C'è solo un piccolo problema: Esse3 e U-Gov sono rispettivamente il Caimano divoratore e il Leviatano entropico che divorano semplicità per rendere comprensibile il tutto solo ai loro consulenti; qualsiasi ragionamento lineare e banale deve scontrarsi ora con una mentalità esclusivamente tecnicista proiettata in un mondo abnorme e mostruosamente complicato al punto che solo i consulenti KION possono mettere mano al codice sorgente (questo mondo ben è rappresentato dalle pagine 6 e 7 di questa tesi di laurea su Esse3); gli interventi dei consulenti normalmente si sà generano fatturazioni e quindi non è quantificabile il costo che le Università si dovranno accollare nei prossimi anni.... presumibilmente tante fatture da decine di migliaia di euro quante saranno le modifiche da apportare al sistema gestionale, visto che le Università ora dipenderanno in tutto e per tutto da KION e i loro dipendenti pubblici addetti, già additati da organi dello Stato al pubblico ludibrio come fannulloni, se anche chiedessero della formazione adeguata contribuirebbero a "spennare" la propria Università con 500 € a persona per corso di formazione.

I costi ufficiali dei corsi di formazione sul sito della società KION S.p.a , che nel quadriennio 2004-2007 ha fatturato complessivamente 34.238.747 Euro

In Facebook è nato un gruppo per la chiusura di Esse3 definito come "incasinatissimo, inutile, sistema informatico universitario". In questa lettera ufficiale così gli studenti dell'Università degli Studi di Salerno definivano ancora nel Dicembre 2006 Esse3: "Con la presente vogliamo esprimere tutto il nostro sdegno per quanto riguarda i problemi legati all'utilizzo della piattaforma ESSE3. Sin dal primo momento in cui è stata utilizzata nelle nostre Facoltà, tale piattaforma ha arrecato grossi disagi agli studenti che noi abbiamo l'onere di rappresentare. I problemi più frequenti riguardano operazioni che dovrebbero essere immediate, basti pensare alle prenotazioni on-line degli esami da sostenere oppure alla compilazione o modifica dei piani di studio. Molto spesso, quando l'autenticazione va a buon fine, il malcapitato studente che vuole apportare delle variazioni al proprio piano di studio deve solo incrociare le dita e sperare che la piattaforma riesca a caricare le modifiche [...] Ancor più drammatica è la situazione relativa alle prenotazioni degli esami on-line; abbiamo infatti verificato che gli studenti incontrano grosse difficoltà nell'effettuare la prenotazione degli esami da sostenere perchè non risultano presenti nell'elenco degli esami da selezionare. [...] la piattaforma "ESSE3" si è rivelata un vero e proprio disastro. [..] La piattaforma "ESSE3" rappresenta la negazione di tutti i princìpi base dell'ingegneria del software ".


Ma mentre a tutti i problemi tecnici c'è un rimedio, il danno irreparabile arrecato alle Università è anche nei costi: "nuovo cervellone informatico costato 700 mila euro (più 200 mila l’anno per la manutenzione)" di queste cifre si parla in questo articolo della Stampa. Questi costi sono insostenibili alla luce dei pesanti tagli e dei sottofinanziamenti di cui soffrono attualmente le Università italiane; sono soldi sottratti alla Ricerca e al diritto allo studio delle nuove generazioni. L'Italia, che sta involvendo, continua infatti a non investire nell'istruzione e nella ricerca.
L'aspetto più grave è che nel rapporto tra le Università Italiane e KION S.p.A. potrebbe palesarsi una possibile violazione della legge n.192/1998 "Abuso di dipendenza economica", che disciplina la subfornitura nelle attività produttive".
A norma dell’art. 9 della suddetta legge infatti, “si considera dipendenza economica la situazione in cui un'impresa sia in grado di determinare, nei rapporti commerciali con un'altra impresa, un eccessivo squilibrio di diritti e di obblighi. La posizione di dipendenza è valutata tenendo conto anche della reale possibilità per la parte che abbia subito l'abuso di reperire sul mercato alternative soddisfacenti”. L’intento della regolamentazione coincide con la protezione di tutti quei soggetti di mercato, imprese o singoli consumatori, che versano in una situazione di “debolezza”, rectius scarso potere contrattuale, nei confronti di altri soggetti, che, al contrario, occupano quelle posizioni che la stessa legislazione definisce “dominanti”. In sostanza le Università si ritroveranno a dipendere a caro prezzo in tutto e per tutto da questa società che tramite Esse3 e U-Gov gestirà, in una posizione dominante monopolistica, il flusso informatico delle carriere di tutti gli studenti universitari italiani.

Non resta che monitorare questa pagina web http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=12034&stile=6&highLight=1 dalla quale si evince che l'iter dell'INTERPELLANZA 2/00376 è in corso e che l'attuale delegato a rispondere all'interpellanza sarà il MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/07/2009.



C'è una misura nelle cose; vi sono precisi confini, oltre i quali e prima dei quali non può sussistere il giusto. La verità renderà più libere le Università.

giovedì 17 settembre 2009

Grazie ai politici italiani per il nuovo record di 1753 miliardi di euro di debito pubblico

Grazie ai politici italiani per il nuovo record di 1753 miliardi di euro di debito pubblico al luglio 2009. Avete schifosamente indebitato i giovani e le nuove generazioni. Alleggeriti da un sistema mafioso di cui ho già parlato, non ci resta che ballare aspettando che ve ne andiate.

mercoledì 26 agosto 2009

Lo spirito della mafia.

«Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.» (Giovanni Falcone)
« Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. »
(Paolo Borsellino)
Il mio video "Spirito della mafia" è frutto delle seguenti considerazioni:

  1. "Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento. Insomma, abbiamo interi pezzi di società che hanno ormai introiettato i modelli comportamentali dei mafiosi. E lo si vede in tutti i campi". (Antonio Ingroia , magistrato);


  2. Uno dei primi a denunciare lo spirito della mafia è stato L. Sciascia nel romanzo Il Giorno della Civetta (1961): una mentalità, un modo particolare di concepire i rapporti sociali in base a uno stato d’animo in una società che, negli organi politici e d'informazione, all'epoca ne negava addirittura l'esistenza;


  3. Il 26 settembre del 1991 durante la staffetta televisiva Maurizio Costanzo Show e Samarcanda di Michele Santoro si consuma uno degli episodi più drammatici della storia recente del nostro sventurato paese: un ancora giovane democristiano Totò Cuffaro attacca prepotentemente la magistratura alla presenza del magistrato Giovanni Falcone ed il "giornalismo mafioso" di Maurizio Costanzo. (L. Sciascia indicava proprio nello stato d’animo di eccessivo orgoglio, di prepotenza e di superbia, gli indizi per riconoscere i presunti "uomini d’onore"). Il magistrato Giovanni Falcone verrà ucciso pochi mesi dopo la trasmissione nella strage di Capaci, il 23 maggio 1992; il suo collega Paolo Borsellino poco dopo, il 19 luglio 1992; Maurizio Costanzo scamperà invece alla morte nell'attentato di via Fauro del 14 maggio 1993, reo di essere un giornalista in prima linea contro la Mafia (Maurizio Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy") e pagando la sua amicizia con Giovanni Falcone ospite frequente delle sue trasmissioni. La suddetta trasmissione televisiva del 26 settembre 2009, alla luce dei fatti cronologicamente riportati, è il documento storico più importante a disposizione dei contemporanei per capire il linguaggio della mafia e vede tra gli astanti anche una sconcertata Rita Dalla Chiesa (nel video, riferendosi al discorso di Totò Cuffaro la si vede mormorare "è pazzo"), figlia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa assassinato dalla Mafia 10 anni prima, il 3 settembre 1982;


  4. Totò Cuffaro, soprannominato "Totò vasa vasa" ("bacia bacia") per la sua abitudine a salutare tutti quelli che incontra con due baci sulla guancia, attualmente vicesegretario nazionale dell'UDC venne successivamente eletto democraticamente presidente della Regione siciliana dal 17 luglio 2001 fino alle dimissioni del 26 gennaio 2008 dopo giorni di pressioni da parte dell'opinione pubblica; Il 18 gennaio 2008 Cuffaro era stato dichiarato colpevole di favoreggiamento semplice nel processo di primo grado per le 'talpe' alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. La sentenza di primo grado aveva condannato Cuffaro a 5 anni di reclusione nonché all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ad oggi ricopre la carica di Senatore della Repubblica Italiana e Membro della 5ª Commissione permanente (Bilancio), Membro della 8ª Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni), Membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e Vice Segretario dell'Udc dal 24 febbraio 2009 è membro della Commissione di Vigilanza Rai;



  5. "La mafia è sì un'associazione criminale, è sì un problema di polizia e di ordine pubblico; ma non è soltanto questo. È un fenomeno assai più complesso, caratterizzato da una fittissima trama di relazioni con la società civile e con svariati segmenti delle istituzioni. Di qui un intreccio di interessi e un reticolo di alleanze, connivenze e collusioni che sempre hanno fatto della mafia un pericoloso fattore di possibile inquinamento della politica, dell'economia e della finanza (con tutti i rischi che ciò comporta per l'ordinato sviluppo di un sistema democratico). Considerare la mafia come un insieme di qualche centinaio di sbandati, pur violenti e feroci, è dunque riduttivo." (Gian Carlo Caselli);


  6. Nel video sopra riportato, ho voluto inserire un discorso di Michele Greco, membro di Cosanostra, effettuato durante il maxiprocesso, esemplare e rappresentativo del linguaggio subdolo mafioso; il giorno in cui la corte si ritirò in camera di consiglio si avvicinò al microfono e pronunciò poche frasi rivolto al presidente: "Signor giudice, io vi auguro la pace, perché solo con la pace si può giudicare";


  7. Nel video sopra riportato si capisce come Salvatore Riina fu tra i primi (24 Maggio 1994, Corte di Assise di Reggio Calabria) a capire che la magistratura andava aggredita pubblicamente, accusandola di essere politicizzata e precisamente "comunista". Ecco qui il suo discorso riportato anche nel video: “C’è uno strumento politico ed è il Partito comunista. Ci sono i Caselli, i Violante, poi questo Arlacchi che scrive i libri… Ecco, il nuovo governo si deve guardare dagli attacchi dei comunisti”. La tecnica è stata successivamente perfezionata da Silvio Berlusconi, attuale Capo del Governo Italiano, che non perde occasione per delegittimare giornalmente questo potere dello Stato, insinuandosi nelle croniche debolezze della magistratura come i processi troppo lunghi e additandola quindi al pubblico ludibrio come nemico pubblico;


  8. Il giorno 22 dicembre 2002, nello stadio di Palermo viene esposto uno striscione: «Uniti contro il 41 bis. Berlusconi dimentica la Sicilia»




I magistrati eroi G. Falcone e P. Borsellino nella più bella fotografia rimasta ai giovani d'oggi, che di fronte ad un paese in cui il debito pubblico sfiora ad oggi i 1750 miliardi di euro, non possono esimersi dal domandarsi cosa e dove sia questa Mafia che apparentemente parrebbe così lontana ed impersonale, ma che in sostanza si manifesta nel pensiero comune, diventando una forma mentis, una impostazione della mente nella formulazioni dei pensieri quotidiani.


"Made in Italy" è una bellissima canzone di Andrea Lucisano, che raggiuntomi su questo blog mi ha ricordato in rima che "prima regola dell'omertà, nessuno parla nessuno sà".

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