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mercoledì 18 maggio 2011

Questo blog è IN PAUSA, perchè è fuori in esplorazione.

Il Referendum dura solo il 12 ed il 13 Giugno 2011. Le scorie radioattive durano dai 10.000 ai 300.000 anni. Stavolta la Rivoluzione tocca a noi.
Ecco un video della guida naturalistica Giuseppe Alberti che rivolgendosi pochi giorni fa' ad un orso in Trentino gli dice: "Ciao bello, diglielo a tutti che non sei pericoloso te, diglielo, diglielo. L'orso del Trentino non è pericoloso".

 

Con questo video commovente per chi ama più di ogni altra cosa la natura, mi congedo dal blog per la consueta lunga pausa estiva; è importante infatti, a mio avviso, in questa stagione eccitata dai colori forti, rigenerare e ritemprare in modo virtuoso il proprio spirito, esplorando in prima persona la natura e spingendosi oltre la natura delle cose, leggendo e studiando, vivendo emozioni preparatorie a nuovi viaggi dell'anima. 

Blogger: Alberto Sciretti

In parole povere, con l'avvento del caldo e degli alti consumi energetici di chi raffredda il proprio ambiente per riscaldare quello fuori, vale veramente la pena staccarsi dalle macchine e tenerle spente a riposo, in attesa di ricaricarsi e di avere quindi anche qualche idea interessante da condividere. Vai a vedere che se risparmiamo proprio tutti, non c'è bisogno del nucleare? C'è il rischio terribile inoltre, per un blogger, di diventare un semplice ripetitore catatonico di altrui argomenti, spegnendo invece quel carattere originale ed autentico a cui ogni blog dovrebbe a mio avviso agognare. Non potrò dire nulla sull'importanza di andare a votare "SI" ai referendum abrogativi del 2011 che si terranno il 12 e 13 giugno 2011. Ma in fondo è davvero scontato. Seguirò altrettanto con apprensione le sorti della Freedom Flotilla, che è la prima vera "crociata" moderna per la pace. Metteteci la grinta ed osate. Vi saluto alla mia maniera. Grinta, grinta e grinta. Buona estate a tutti i vagabondi delle stelle. alberto
Ready to switch off
Closed \ Paused

giovedì 24 marzo 2011

Schegge di una giornata primaverile

Ieri baldanzosamente mi sono avviato verso la stazione per recarmi a Treviso, dove sto frequentando un corso di inglese one-to-one; sto accelerando nell'apprendimento della lingua in modo tale da acquisire dignitosamente questa competenza che conferisce più di ogni altra patente la possibilità di girare il mondo. Altro che patente di categoria B. Per quello ho aggiunto al blog la sezione Imparare la lingua inglese
Prima però dovevo recarmi in una banca. L'operatrice allo sportello ha voglia di conversare. Non mi tiro indietro; dall'alto del sua posizione di lavoro sicura non riesce a trattenersi ed abbassando il tono della voce e caricandola di pathos incomincia a portarmi in un mondo dorato, quello apparentemente degli zingari e del popolo Sinti. Riesce a versarmi addosso tutti quegli stereotipi che il popolo coltiva morbosamente nel proprio retropensiero; il disprezzo per gli ebrei che maneggiavano il denaro, credo si sia alimentato fomentando stereotipi che si sono tramutati in seguito in odio bestiale. Succede esattamente questo: la gente investe nella sicurezza, nel conformismo, nel tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. La frustrazione quindi ti spinge a cercare il nemico, il male. Mi racconta quindi di come viaggino con caravan da 70.000 euro e macchine di lusso, tutto questo senza lavorare. La sua polemica finisce con l'affondo sul Comune di Venezia che fornirebbe a questa "gentaglia" acqua corrente ed elettricità. Io sono l'interlocutore ideale. Sorrido ed ascolto. Gli occhi dell'operatrice di banca si socchiudono quando mi parla; non cela il disprezzo nell'esternare la propria trasognante crociata contro i nomadi.  Continua facendomi delle domande che lì per lì, sinceramente mi mettono in difficoltà; mi chiede come mai a mio parere coloro che attraversano il mare per arrivare in Italia lo fanno rischiando la propria vita e pagando migliaia di euro alle organizzazioni criminali e non arrivano con un normale volo di linea ed un visto  turistico che costa molto meno e garantisce la sopravvivenza; la domanda è retorica e prevede come unica risposta la riflessione che gli emigranti che scelgano di arrivare in italia con le carrette del mare siano dei criminali comuni, gente con una fedina penale infinita e quindi impossibilitati ad affrontare una dogana. Continua, chiedendomi il motivo per cui non ci sono le loro donne al loro fianco, visto che devono rifarsi una vita. L'operatrice, una donna che avrebbe potuto essere tempo fa' la direttrice di un campo di sterminio o guidare un progrom, sa come instillare il dubbio. Si è allenata a pensare male sui disgraziati, mentre maneggia il denaro della sua banca. Imbattibile. Esco dalla banca costernato. Ho appena conosciuto, quel retropensiero che ormai contagia quasi tutti. 
L'uccellino dovrebbe votare Lega Nord per chiedere più sicurezza?
Devo attraversare Via Piave a Mestre, zona Stazione. Improvvisamente vedo uno sbandato che chiede sigarette con un coltello in mano. Di fronte al rifiuto di un passante che gli dice di andarsene in una tabaccheria, prende il coltello e lo fa tintinnare contro il palo di un cartello stradale. 20 minuti prima avevo affrontato l'argomento, ritenendo il pensiero che flagella l'operatrice allo sportello della banca intriso di miseria. Chiamo la polizia. Mi passano i carabinieri competenti nell'area. Segnalo quanto ho visto. Poco più avanti, più mi avvicino alla stazione più improvvisamente mi accorgo che le persone senza fissa dimora sono il nuovo esercito invisibile. Invisibile poi, non so quanto, visto che il baricentro politico al nord si è spostato tutto dalla parte della Lega Nord.

martedì 22 febbraio 2011

Addio all'ufficio. Ritorno alla terra. Ritorno alla felicità.

 
Proprio ieri, il giorno dopo aver finito di leggere le Bucoliche di Virgilio, come ho raccontato nel precedente post, mentre andavo a trovare sul monte Baldo il Re dei formaggi e la sua bellissima famiglia, un vero guru, di cui parlerò più avanti, ho registrato questo video, che vi lascio interpretare.

Alberto Agnesina e Francesca Di Donato vissero felici e contenti.
Vi serve forse leggere sul Sole24ore la storia di Alberto e Francesca, che hanno detto addio all'ufficio e a Milano per dedicarsi ad un allevamento di capre, per capire che la felicità è altrove? Vi serviva davvero vedere i sorrisi in queste foto per realizzare che la felicità è in una vita condivisa nella natura e nella semplicità?

Alberto e Francesca, dietro di loro i marmocchi...che portano indosso un mantello così pregiato, il cashmere. Le capre Cashmere, che provengono dagli altopiani siderali della Mongolia alti 4500 m, dove vivono in condizioni climatiche anche estreme, sono molto rustiche e abbisognano soltanto di una recinzione, dell'acqua e del fieno;  non richiedono quindi impegni gravosi.
Il progetto di vita di vita di Alberto e Francesca poggia su un allevamento di capre da cashmere, a Cavaglia Sterna, a pochi chilometri da Varallo Sesia (Vercelli). Bamboccioni trentenni, con l'ossessione probabilmente di non diventare dei mancati premi nobel come Renato Brunetta, hanno scelto di vivere a contatto con la natura. "Eravamo stufi di una società in cui si lavora dal lunedì al venerdì per poi trascorrere il fine settimana in un centro commerciale!" dice Alberto, che lavora anche come postino a Varallo per garantirsi una entrata economica sicura. Il bilancio? Ogni capo, richiede inizialmente un investimento capitale pari a 1000 euro e 200 euro di fieno per il mantenimento annuo. Per raccogliere la lana pregiata, circa 100-150 gr per capo, bisogna pettinare la capra a primavera. Si va bene la pettinerò direte voi, ma qual è il guadagno? Allora non avete capito niente della vita. La soddisfazione della vita non sono i schei, ma andare ad una festa dell'Unità ed affermare con sufficienza di produrre lana di cashmere made in Italy!!!!!!
Piccolo di capra Cashmere; Charlie, costretto a prendere il biberon perché quando è nato si è bagnato con il liquido amniotico di un'altra capra e la madre si rifiuta di allattarlo.
Questo tipo di capra mangia rovi, ortiche, un po' di tutto e pertanto sono indicate per la bonifica e il mantenimento dei terreni sottosviluppati o incolti, soprattutto laddove l'intervento dei mezzi meccanici è arduo a causa delle asperità e della pendenza del terreno. Per tutte le altre foto vi rimando al loro sito internet.

martedì 18 gennaio 2011

Il Vallo di Adriano


Video che ho girato sul Vallo di Adriano

Non voglio dilungarmi a parole sul Vallo di Adriano che ho recentemente visitato, lascio che siano le foto ed il video a rappresentare questo scenario di grande suggestione, che è anche la principale attrazione turistica dell'Inghilterra settentrionale. Camminando per una giornata intera lungo il Vallo, il mio pensiero è volato ad immedesimarsi negli intrepidi legionari che costruirono in pochi anni (tra i 6 e 10 anni) questo interminabile muro in pietra e lo percorsero in lungo ed in largo per sorvegliarlo, mandati in queste lande selvagge e inospitali a contenere popoli primitivi ed ostili. Riconosciuto dall' Unesco Patrimonio dell'Umanità, rappresenta una colossale opera di ingegneria militare lunga 117 Km, eretta nel II secolo d.C., che attraversa l'Inghilterra settentrionale, dal mare d'Irlanda al mare del Nord. Era il confine più a nord e più pesantemente fortificato dell'intero impero romano. Le foto qui di seguito sono state scattate nei luoghi più belli e di maggior interesse e precistamente nei pressi del lago di Crag Lough   tra Housesteads e Vindolandia dove persistono tratti di mura perfettamente conservate e dove si possono effettuare lunghe passeggiate.

Alberto nel punto più caratteristico del Vallo di Adriano, nei pressi del lago di Crag Lough (si intravede nella foto) e nella zona denominata Steel Rigg.

Il vallo di Adriano nei pressi del lago di Crag Lough, con un panorama mozzafiato.











Castle Nick
Castle Nick
Alberto proprio sopra il lago di Crag Lough


In questa foto e in quelle che seguono ho fotogragato Sycamore Gap, conosciuto come l'albero di Robin Hood, in quanto esattamente in questo luogo sono state girate alcune scene del film "Robin Hood: principe dei ladri" con Kevin Costner.


Sycamore Gap, l'albero di Robin Hood.







Quante pecore..pecore e pecore e pecore.

mercoledì 5 gennaio 2011

Se hai freddo e loro hanno caldo, sei in Scozia.

31/12/2010 Castello di Edimburgo poche ore prima dell'Hogmanay, il famoso capodanno scozzese.
A fine vacanza il tachimetro segna 1300 miglia inglesi. Appena rientrato in Italia, li  trasformo in 2091 kilometri e torno a guidare a destra. La Scozia. Strade strette e sinuose che saettano in un firmamento di pecore. Le stelle che ti guidano sono delle borchie metalliche con catarifrangente lungo la linea di divisione delle corsie. Il Sole che mi illumina il cammino però è l'Assisted GPS, la cui voce suadente ha cantato dall'inizio alla fine del viaggio. Sul ciglio volpi, lepri e fagiani falciati nel tentativo di attraversare la strada. I corvi banchettano. Sentieri fangosi solcati dalle pecore, diventati delle zuppe imbevute d'acqua. Pozzanghere. Paesaggi ordinati rigogliosi di un'erba verdeggiante che flirta con la candida neve. Foschia. Il buio scende presto. Quante pecore. Quanta selvaggina. Che forza questa Scozia.

03/01/2011 Nelle terre del castello di Howard
Puoi fare centinaia di miglia senza incontrare una pompa di benzina. L'unica che forse trovi è chiusa, sommersa dalla neve. Nessuna casa ferisce arrogantemente un'altra esibendo vanitosamente uno sfarzo evanescente. Le case sono imbevute nel tè della modestia; sono molto piccole e raccolte e portano i colori del paesaggio circostante. Muretti e staccionate squadrano le proprietà. I villaggi sembrano abbandonati. Le macchine tutte uguali. Procedono tutti alla stessa andatura. Poche esili figure anonime vi compaiono nelle strade. L'unica porta aperta alla baldoria e quella del pub. Qui si apre un'altra porta; quella dell'alcool e del gioco scommessa, calcio o cavalli che siano. Birra a fiumi. Qualcuno per la strada corre. Footing con la pila.

30/12/2010 Vallo di Adriano
Tu hai freddo e sei vestito per sfidare il Polo Nord, loro hanno caldo. I giovani sfilano a manichette corte, orgogliosamente temprati alle basse temperature. I negozi nelle grandi città vendono abbigliamenti primaverili; ma siamo in inverno. Ti guardi intorno e le persone vestono al massimo una felpa o una giacca che pare trasparente.

Alberto Sciretti lungo il Vallo di Adriano.
Ti viene ancora più freddo. Guardi il Kilt e ti si congelano i pensieri. Non solo. Mangi fish and chips e ti rendi conto che questo paese è proprio un altro mondo; non si può mischiare e compromettere nella UE. Abbiamo prese delle corrente diverse. Ma non è per quello. Noi uniamo l'acqua calda e fredda in un unico rubinetto. Loro tengono ben separate l'acqua calda dall'acqua fredda; due rubinetti ben distinti, nei lavabi scomodi per te che cerchi acqua tiepida; è come se conoscessero da tempi più remoti di noi la netta differenza tra il bene ed il male. Forse è proprio questo spirito che ha salvato qualche decennio fa' l'Europa, dal nazismo e dal fascismo. Sarà che ho visitato la parte dell'United Kingdom più attaccata alla terra ed ai suoi valori, ma ho colto oltre al paesaggio ordinato i germi di una sana e longeva democrazia.

sabato 30 ottobre 2010

In cerca dei Titani: le grotte di Calypso\Ulisse a Gozo e di Zeus a Creta

Dentro la grotta di Calypso\Ulisse a Gozo. Settembre 2010
Dentro di me c'è un po' di Ulisse. Almeno così ho pensato a Gozo quest'estate in quella che per convenzione abbiamo eletto essere la grotta di Calypso, dove  Ulisse rimase ammaliato dalla ninfa dei mari per ben sette anni, prigioniero della sua bellezza.
Gli amori di Ulisse e Calipso, dipinto di Jan Brueghel il Vecchio, Londra, Johnny van Haeften Gallery
Omero nel V canto dell'Odissea, parlando delle adiacenze della grotta ci racconta di pioppi e cipressi che odorano di vita, viti ricche di grappoli, prati fioriti di viole.
Panorama dalla Grotta di Calypso\Ulisse. Il mare.

Nelle viscere della Grotta di Zeus a Creta. Agosto 2010

Dico sempre che solo mettendo in viaggio l'anima si evita che essa, annoiata, abbandoni il proprio corpo. Prima di morire fisicamente puoi morire miseramente umanamente. Visitando la Grotta di Zeus a Creta mi batteva forte il cuore; è una scoscesa caverna dentellata  di stalattiti e stalagmiti, in cui sono stati rinvenuti resti di un santuario minoico. Sempre una leggenda...indica questa grotta come il luogo in cui Rea, sposa di Crono, partorì Zeus. Come per la tomba di Omero, di cui ho parlato a lungo , uno dei luoghi a cui sono particolarmente affezionato, la grotta è situata in un panorama mozzafiato (vedi foto sotto), da cui è possibile abbracciare tutto l'altopiano di Lassithi. 
Panorama dalla grotta di Zeus (Diktéo Andro). Creta

Scontro Tra Titani. In cerca dei Titani

sabato 16 ottobre 2010

Appello per la trasmissione Anno Zero ed il giornalista Michele Santoro


Ho ascoltato l'appello del giornalista Michele Santoro ed ho fatto la mia parte. Il giornalista Michele Santoro, che piaccia o meno è stato reintegrato in RAI dal giudice del lavoro, dopo l'editto Bulgaro di Silvio Berlusconi, proprietario dell'azienda concorrente, che aveva tolto schifosamente all'azienda pubblica un'altra grande firma Enzo Biagi. Questo tira e molla è il segnale che nel paese la democrazia è diventata una coperta tirata da tutte le parti, un segnale molto preoccupante.
Michele Santoro, che piaccia o meno (le trasmissioni di Santoro hanno avuto un largo share televisivo in RAI e rappresentano dati alla mano il programma di attualità più visto in televisione, valorizzando così anche le entrate pubblicitarie dell'azienda pubblica) è l'ultimo giornalista rimasto a dare voce con forza al paese reale e a mettere in luce molti aspetti torbidi del paese, facendo parlare le voci emergenti e minoritarie. I disoccupati e i precari, le persone sofferenti, vedono in lui, la rivincita di tanti appelli inascoltati. Michele Santoro riesce a bucare quel velo di ipocrisia e di gomma, quella cortina fumogena innalzata tra il paese reale e quello raccontato attraverso i mass media tradizionali e dai politici. Michele Santoro ha detto "vaffanbicchiere"; l'attuale premier canzonando una donna dell'opposizione ha alluso ad una bestemmia.  Preferisco Michele Santoro. I giovani si stanno svegliando.

Cari amici, vi ringrazio per le adesioni al mio appello che sono già migliaia, ma dobbiamo ottenere il massimo del risultato. Quindi vi chiedo di raccogliere anche le firme di chi non usa internet inviandole contemporaneamente a questi indirizzi:

Il primo indirizzo è molto importante per avere il quadro completo delle adesioni raccolte. Potete utilizzare la formula seguente o un'altra con le stesse caratteristiche:
"Gentile presidente Paolo Garimberti, i sottoscritti abbonati Rai chiedono di non essere puniti al posto di Santoro e che Annozero continui ad andare in onda regolarmente."
Vi prego di seguire queste semplici raccomandazioni e di far girare la nostra sottoscrizione usando la rete perché è l'unica opportunità che possiamo gestire con le nostre forze. Un abbraccio
Michele Santoro

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