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mercoledì 15 settembre 2010

Il bagliore di uno sguardo


Proteggiamo sempre più il nostro sguardo prezioso o venduto che sia, con occhiali impenetrabili. Uno sguardo, una occhiata può essere fatale e cambiare il destino della nostra vita. Un colpo di carabina. Punto debole. Lo sguardo può essere accecante o nauseante. Mi attrae il bagliore di uno sguardo, perchè può illuminare facendo luce. Lo sguardo può leggere nell'anima di una persona. Uno squarcio nelle tenebre. Io ho la presunzione di riuscirci. Con uno sguardo nella maggior parte dei casi ho già capito chi ha venduto la propria anima e chi ancora insegue verità e virtù. Non mollo mai lo sguardo, se ne vale la pena. Quanti occhi spenti. Quanti occhi senza energia. Ma il mio habitat naturale è il bosco, la città mi indebolisce. Nel bosco io divento un guerriero della luce e vedo finalmente la meraviglia della vita, dimenticando gli occhi corrotti e corrosi dai compromessi. La mia dimensione è il bosco, dove picchio sempre forte. Un picchio. Questa è la libertà. L'antitesi di un popolo delle libertà.

Per stasera basta. Ho provato a scrivere, per una volta tutto quello che mi passava per la testa.

Ci sono giuramenti ed intese che non si possono svelare. Esse nascono nel bosco, sono indecifrabili e fanno parte di quel mistero che è la vita.

sabato 14 agosto 2010

Ho sconfitto il Minotauro e da buon veneziano ho conquistato, stavolta culturalmente, Creta.

Una svolta a Creta.
Memore di leggende che avevo appreso in tenera età, che con il passare degli anni erano diventati un labirinto indefinito tra Minosse, Teseo, Arianna con il filo, Dedalo, mettici anche questo Minotauro che rompe le scatole, ho preso di gran carriera una galea culturale in partenza ed ho conquistato da buon veneziano questa fantastica isola: il labirinto di Cnosso ora è ben scolpito nella mia mente. Dopo aver annesso un labirinto, la vita te ne propone subito un altro; eccomi quindi di nuovo "inesplorazione" (la creiamo questa parola?), per due lunghissimi giorni nelle gole di Samaria, patrimonio dell'unesco che mi hanno dato non pochi grattacapi.

Avevo detto, riprendendo una frase di Jack London di voler "Riprendere le avventure". Beh eccomi accontentato in un canyon, finalmente una vera e propria avventura alle Gole di Samaria durata due giorni.

In primo piano beh ehm..come sempre in mezzo. Sullo sfondo il fertile altopiano di Lassithi: migliaia di mulini a vento e un sistema di irrigazione ancora costruito dai Veneziani, tuttora funzionamente.
Ho respirato l'umidità della grotta dove nacque Zeus e mi sono rigenerato mentre questo paese che puzza..(mamma mia quanto puzza) è impegnato ad annusare un banale appartamento a Montecarlo. Pensate che questa lussureggiante isola fu per molti secoli, precisamente dal 1204 al 1669, parte di quel vasto impero marittimo che avevo reso la Repubblica di Venezia padrona indiscussa dell'Egeo e del Mediterraneo orientale.
Più di 1000 km percorsi su quella scatoletta preziosa della Hyndai Athos, questi i numeri di un'altra indimenticabile vacanza in esplorazione oltre bla bla bla....diciamo oltre le rane dei Baustelle e delle favole di Esopo.

Spiaggia di Vai; forse l'unico grande palmeto del continente europeo che arriva fino al mare....una delle spiaggie più belle che abbia mai visto finora, insieme a Manganari nell'isola di Ios e alla Red beach di Santorini.
Un Fante da Mar, Alberto Sciretti, si aggira boriosamente sul possente ed imprendibile bastione della fortezza veneziana di Spinalonga, che resistette ai Turchi fino al 1715, ben 46 anni dopo quindi la conquista di Creta del 1669 da parte dei Turchi!!!! Sono veneziano, sono veneziano.
In esplorazione ho girato centinaia di scatti e di filmati...ma soprattutto dopo una vacanza di questo tipo sono i miei sogni che risplendono.


martedì 18 maggio 2010

Jack London è Re

Video spot del blog "In esplorazione oltre lo stagno di rane"

Alberto Sciretti. Aprile 2010
"L'ultimo bagliore del tramonto si spegneva sulle deserte solitudini gelate e, contro l'indistinto colore del cielo, più viva spiccava la massa scura degli abeti che premevano e incalzavano il corso gelato del fiume.
Il vento che sino allora aveva impazzato, strappando dagli alberi la veste gelata che li aveva ricoperti, ora aveva tregua.
Nessun rumore, nessuna voce d'uomo rompeva quel silenzio, e la natura, sempre uguale da che è nato il mondo, dominava incontrastata." (Incipit di Zanna Bianca di Jack London)
Alberto Sciretti. Aprile 2010
"La mente... solo la mente sopravvive. La materia fluisce, si solidifica, fluisce di nuovo, le forme che essa assume sono sempre nuove. Poi si disintegrano in quel nulla eterno donde non vi è ritorno. La forma è un'apparizione, [...], ma il ricordo permane, rimarrà fino a quando lo spirito resiste, e lo spirito è indistruttibile." ("Il Vagabondo delle Stelle" di Jack London cap. XVI)
Ci sono delle traccie nella vita che portano a scoperte che mai avresti pensato di fare. Ho voluto intitolare questo post "Jack London è Re"  per citare Chris McCandless. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura.
Alberto Sciretti. Aprile 2010
È la vita a costituire l'unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita. Sono passato per diecimila generazioni, ho vissuto per milioni di anni, ho posseduto numerosi corpi. Io, che ho posseduto tali corpi, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo, sempre padrone della mia volontà, sempre sfogando le mie passioni su quei rozzi grumi di materia che chiamiamo corpi e che io ho fuggevolmente abitato. ("Il Vagabondo delle Stelle" di Jack London cap. XII)

sabato 15 maggio 2010

Dedicato a chi riesce ancora a volare ed a sognare

L'"assetto Peter Pan" è uno stato di grazia, una pace sublime dei sensi e dell'anima,  raggiunta la quale nella vita sei in grado di volare anche quando gli anni passano e non riesci più semplicemente dalla tua cameretta a conquistare il mondo; volare è quel dono, che ti offre la possibilità di staccarti dalle banalità superficiali, riusciendo a cogliere quelle sfumature intense che sono il sale della vita, le vere emozioni.
Non si tratta di un volo ipocrita, che mira solo ad evitare il fango delle esperienze empiriche più varie che giammai possono sporcare le ali di un'aquila reale. Si tratta di librare puri, liberi, genuini, incontaminati,
sinceri, leali, forti, indomiti, onesti,
integri, veri, schietti, buoni,
autentici.
E' possibile volare.

   

L'essere umano nasce come un contenitore vuoto, una botte vuota che potrà riempirsi di vino buono sempre che riceva una educazione al suon di buoni esempi nel periodo importantissimo dell'infanzia e che poi attraverso le sue scelte ricerchi sempre conoscenza e virtù.
Le pressioni ambientali che riceverai, tenderanno sempre a trascinarti nella pozzanghera fangosa del compromesso e del tradimentoomogeneizzazione, mediocrità, divertimenti banali, affetti superficiali, gusti triviali, falso appagamento, incapacità di provare amore e desiderio. In quel momento, proprio in quel frangente, decidi in sostanza se restare una Aquila o diventare un verme costretto a scrisciare per vivere.  L'angelo caduto, con le ali spezzate conoscerà rimpianti e rimorsi.
Ognuno di noi è ciò che decide di essere, in base alle scelte adottate tutti i giorni. Per questo con questo blog, ho sempre alluso all'importanza di circordarci di persone a noi simili e che amandoci ci aiutino a volare ed a frequentare luoghi materiali e spirituali al di là dello stagno di rane. Cam-Caminì Cam-Caminì Spazza camin allegro e felice pensieri non ho. Uno dei tantissimi luoghi da visitare con l'assetto Peter Pan è sicuramente il Castello di Neuschwanstein , Il Castello della Nuova Pietra del Cigno, soprannominato il castello della Disney, il monumento più visitato della Germania e il castello più fotografato d'Europa.
Castello di Neuschwanstein costruito nel 1869.
La posizione del castello è sommamente scenografica: ai piedi di una montagna, poco distante da un lago, sul ciglio di una gola vertiginosa e in vista di un altro castello, immerso nella foresta. Il castello può essere considerato un monumento dedicato al compositore Richard Wagner, amico e idolo del Re Ludovico II di Baviera, che considerava l'opera di Wagner quasi alla stregua di una religione, al punto da scrivergli in una lettera "Il luogo è uno dei più belli che si possano trovare, sacro e inavvicinabile, un tempio degno di Voi, divino amico, che faceste fiorire l'unica salvezza e la vera benedizione del mondo"
Ha ispirato i castelli delle favole della Walt Disney, che lo prese a modello per alcuni tra i suoi più celebri film d'animazione: "Biancaneve e i sette nani", "Cenerentola", "La bella addormentata nel bosco". Nel castello sono stati ambientati innumerevoli film ed è il soggetto di numerosi puzzle e poster.

domenica 2 maggio 2010

C'è chi sale e c'è chi scende, ma a salire c’è più speranza.

01/05/2010 Alberto Sciretti sul Monte Baldo.
Sullo sfondo Malcesine e il Lago di Garda.
Ho già parlato di quello che ho chiamato il Garda Style, dove il Lago di Garda e le bellezze circostanti diventano la piattaforma delle proprie imprese sportive, delle proprie tensioni emotive, delle proprie aspirazioni e dei sogni difficilmente realizzabili, della voglia di riscatto, della ricerca di sè e di verità, della ricerca di un mondo parallelo idilliaco.
Io continuo a salire perchè c'è più speranza. Quando incontro qualcuno che scende lo saluto. 
Mi resta per fortuna tutta la vita invece per attuare quanto disse Madre Teresa di Calcutta "Se vuoi salire fino al cielo, devi scendere fino a chi soffre e dare la mano al povero".

Viandante sul mare di Nebbia è un dipinto ad olio
su tela di Casper David Friedrich.


Ieri sono andato a caccia di emozioni partendo ancora una volta dall""osservatorio-Turri”, un punto d' osservazione collocato sul monte Baldo sul quale il compianto Eugenio Turri usava recarsi per scrutare e controllare il paesaggio. La stagione delle conquiste è alle porte: buona caccia di emozioni a tutti. Grinta! il vostro fucile sono le vostre idee.







Per una simpaticissima coincidenza, mentre il 1 Maggio salivo con i miei amici sul Monte Baldo, salivano anche le visite del Blog "In esplorazione oltre lo stagno di rane" che si assestavano a fine giornata a n. 2418 visitatori! La maggior parte di questi visitatori vi entrano casualmente, attraverso la ricerca di qualche foto e se ne escono altrettanto velocemente. Dal visitatore casuale e fortuito, si passa poi al visitatore che effettivamente nella maggior parte dei casi cerca un qualche "contenuto", che appartiene normalmente a quei 250 - 300 visitatori medi giornalieri. In questo gruppo vi rientrano anche i miei amici e le persone che mi conoscono nella vita reale.
In fondo, in fondo, scendendo nei bassifondi e nelle viscere della morbosità patologica, c'è invece l'indirizzo IP del visitatore virtuale affetto da delirio e da psicosi  che è il destinatario della denuncia alla Polizia Postale per furto d'identità e diffamazione. La giustizia, lenta o veloce che sia,  prima o poi arriva.

venerdì 30 aprile 2010

Furto d'identità e diffamazione

Nella serata del giorno 30/04/2010 ignoti si attribuivano la mia identità su facebook e si prodigavano nel diffamarmi sul web. 
Furto d'identità 30/04/2010
Mi pare ovvio che sporgerò denuncia alla Procura della Repubblica e presso la Polizia Postale per violazione degli artt. 494 e 595 del Codice Penale.
Art. 494. Sostituzione di persona.
Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica con la reclusione fino a un anno.

Art. 595. Diffamazione.
Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1.032.
Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2.065.
Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a euro 516.
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza o ad una autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate.
Si segnalano qui di seguito casi simili:
1) http://torino.repubblica.it/dettaglio/taroccato-su-facebook-il-profilo-del-professore/1629649 (furto di identità e diffamazione on line tramite utilizzo di facebook verificatosi al Politecnico di Torino)
2) http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2009/24-aprile-2009/da-molfetta-parte-prima-querela-diffamazione-via-facebook-italia-1501258666107.shtml (È la prima querela per diffamazione a "mezzo Facebook" d’Italia)
3)http://www.personaedanno.it/CMS/Data/articoli/files/017662_resource1_orig.doc (E’ tenuto al risarcimento del danno colui che lede la reputazione, l’onore o il decoro di una persona mediante l’invio di un messaggio per il tramite del social network “Facebook”.)

Aggiornamento:

1) Il giorno 04/05/2010 è stata presentata formale denuncia al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni "Veneto".
2) A seguito del commento anonimo ricevuto sul presente post il 05/05/2010 è stata presentata una integrazione di denuncia il giorno 05/05/2010.

domenica 18 aprile 2010

Recording Nuclear Look in Veneto

  
Video di Alberto Sciretti. Look nucleare.


27 febbraio 2009 - Giancarlo  Galan annuncia l'ipotesi di costruire una centrale nucleare a Porto Tolle in Veneto. 16 aprile 2010 - Giancarlo Galan diventa ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. La Guerra è pace. Presto, il nucleare sembrerà per questo Paese una scelta obbligata e la soluzione di tutti i mali. Giammai si metterà in discussione il nostro tenore di vita con tutti gli sprechi correlati. Lo show deve andare avanti e ci vuole energia, un nuovo sole.

Nel Febbraio 2010, un incidente industriale ha provocato lo sversamento nel fiume Lambro di 2600 tonellate di idrocarburi. "Chiare, fresche e dolci acque". La Natura viene sempre più violentata. Pochi si stanno arricchendo, impoverendo le future generazioni e obliterando spudoratamente la natura. L'ascensore sociale è rotto. Quando una persona incomincia ad accumulare milioni di euro, ciò succede non solo perchè abbiamo di fronte un bravo imprenditore onesto o disonesto a seconda dei casi, ma anche perchè quell' imprenditore ha, nella maggior parte dei casi, raggiunto una posizione dominante e di controllo del mercato, altrimenti quelle stesse ricchezze sarebbero distribuite più equamente dalla concorrenza. Raggiunta una certa soglia di ricchezza, l'azione dell'imprenditore ha come unico risultato quello di impedire alle future generazioni di poter salire su quell'ascensore sociale a cui dovrebbero poter accedere tutti. Non è un discorso di comunismo o capitalismo, questa è una mera analisi delle opportunità e della possibilità di una persona di poter prendere quell'ascensore sociale senza trovarci scritto "Guasto", perchè dentro ad esempio c'è Berlusconi fermo ai piani alti con 10 miliardi di euro.

GUARDA QUESTO VIDEO 
UNITI E CATTIVI CONTRO IL NUCLEARE

giovedì 8 aprile 2010

La montagna miete naturalmente le sue vittime ma la televisione fa strage di coscienze

Alberto Sciretti - Val Montanaia Aprile 2010

Video da me girato in Val Montanaia nell'aprile 2010

Il Gazzettino del 7 Aprile 2010 implacabile fotografa "Tre vittime della montagna in sole 24 ore: è il drammatico bilancio delle escursioni e dei fuoripista di questi giorni sulle Dolomiti fra Belluno, Trento e Bolzano. A perdere la vita due scialpinisti quarantenni e un alpinista del quale non si conoscono ancora le generalità.". 
Le ingiurie a chi mette a repentaglio la propria vita e quella dei soccoritori ribollono nei commenti negli articoli: "la mamma dei deficienti è sempre incinta: per una volta che i deficienti si eliminano da soli......selezione naturale" ed ancora "Pienamente d'accodo!!!!!! Non basta far pagare alle famiglie le spese dei soccorsi (se lo fanno !), bisogna qualche volta dire di no e lasciare questi ignoranti al loro destino! Perchè mettere a rischio la propria vita per poche lire per salvare degli incoscienti, Incuranti di tutte le raccomandazioni; morissero loro sarebbe niente, ma, provocando le valanghe, tolgono la vita e gente che osservando le regole si sta semplicemente divertendo !!!!!!!!!"; ancora "Sono d'accordo con chi dice che questi "pazzi" se vogliono possono morire da soli, purtroppo però quando si tratta di chiamere i soccorsi e poi lamentarsi che arrivano tardi nessuno si ricorda di questi sconsiderati e che è loro la colpa".
Video da me girato in Val Montanaia nell'aprile 2010

Come si evince da questo video del 05/04/2010, girato nel canalone che porta al campanile di Val Montanaia faccio parte di quelle persone che in questi giorni si sono recate in montagna camminando più o meno irresponsabilmente su canaloni pieni di neve e osservando in modo distaccato pericolose valanghe primaverili. Visto che il popolo chiede a gran voce la testa di questi irresponsabili, me compreso, provo serenamente a fare timidamente qualche considerazione:

1) Sembrerà un paradosso, ma credo che le persone che muoiono in montagna, muoiano per entusiasmo verso la vita; forse potrebbero essere accusate di essere delle sorte di balenottere che si suicidano arenandosi, ma scavando in profondità nella valanga magari si scopre che le vere cause sono da imputarsi all'inquinamento. Personalmente amo la vita più che mai e non mi appartiene nessun gesto o pensiero che possa intaccare il mio naturale istinto di sopravvivenza. Tuttavia la voglia di evadere e di poter raggiungere delle quote dove non si senta l'alitosi della politica e della società italiana mi hanno spinto con i miei amici lì dove non sarei dovuto andare (dopo mesi e mesi di campagna elettorale dove il faccione di Renato Brunetta compariva per tutta la città, vuoi non aver bisogno di un po' d'ossigeno in alta quota?); non ho ricercato morbosamente il brivido, semplicemente e banalmente  sono finito nella classica situazione dove l'istinto ed il buon senso ti suggeriscono di tornare indietro e la tua voglia d'avventura ti spinge a proseguire; l'imprevisto è stata l'enorme quantità di neve che ancora ad aprile era presente in quota; il fascino di ritrovarsi in un contesto in cui il compromesso non potrà mai realizzarsi proprio per la natura ostile del luogo. Quel compromesso che costantemente invece in pianura si raggiunge attraverso un continuo scambio di favori in profumo di mafia. Quel consegnarsi totalmente nelle mani della natura ha il suo fascino.
Ma sono veramente tante le ragioni che ti possono indurre a salire nonostante tutto. La storia di Chris McCandless insegna. Secondo me il bisogno d'avventura e la fuga dall'inquinamento  intendendo per "inquinamento" sia quello materiale che quello spirituale, sono tra i principali fattori sicuramente nel mio caso. Anche il concetto di morte è però relativo. Allo stesso modo io potrei considerare cerebralmente morto "quel leghista ubriaco di televisione che è in grado di riempirsi la pancia bestemmiando in un ristorante dove rutta tutti i luoghi comuni inculcatigli dalla televisione". Forse che chi afferma che "Eluana Englaro doveva continuare a vivere perchè poteva concepire ancora dei figli" non è anche lui morto? L'ignoranza è già di per sè il nulla, è la morte.
Video da me girato in Val Montanaia nell'aprile 2010

Mario Rigoni Stern, nel "Il bosco degli urogalli":
"Come la televisione per esempio. Ma questi mezzi vi danno quello che cercate o, piuttosto, non vi rubano ore di liberi giochi o di fantasie create da voi e non imposte da altri? [...] Se voi siete ragazzi che vivete in una grande città mi auguro che troviate in queste pagine un amore per le cose della natura che la città sempre più respinge lontano; vorrei farvi respirare l'aria del bosco, farvi sentire la bellezza gioiosa dell'alba, la malinconia dell'autunno, la dolcezza della prima neve, l'intimità del fuoco dentro la casa e la saggezza del lavoro antico degli uomini". Ecco io vivo per queste emozioni appena descritte ed a volte per ricercarle bisogna andare ben oltre il proprio salotto. Non gioco con la vita. Semplicemente la vivo fino in fondo. Metto in gioco la mia vita così come molte persone muoiono infelici perchè non prendono l'iniziativa di cambiare la propria situazione, condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo.

Video da me girato in Val Montanaia nell'aprile 2010

2)  Come ha fatto notare qualcuno in un commento all'articolo sul gazzettino "le rendo noto che solo nell'ultimo week-end sono stati coinvolti in episodi di valanga il responsabile del soccorso alpino di peio (che è stato pure denunciato) e in austria l'istruttore della scuola di speleologia del soccorso alpino del friuli, e sul monte bianco una guida alpina e maestro di sci, e nel resto della stagione le guide in val lasties, in val visdende, in val romana, ...Non chiedo i motivi per cui questi esperti sono finiti sotto. Sono finiti sotto! E sono strasicuro che non hanno cercato la morte per se o per i compagni: hanno commesso degli errori, o mi vuol dire, come molti dei cialtroni che qui hanno scritto, che sono degli irresponsabili?Se lei ha un incidente in auto NON le chiedono PERCHE' stava lì con la sua auto, ma se aveva le cinture allacciate e se aveva o meno bevuto prima di mettersi alla guida." Insomma si muore in montagna, come si muore sulle strade, come si muore di noia, come si muore d'ignoranza.

sabato 3 aprile 2010

Sogna Ragazzo sogna


E ti diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte; io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento;
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.

Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non cambiare un verso
della tua canzone,
non fermarti tu...

Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre;
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente;
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita

E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più ;
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerrà l'amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu ...

Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.

domenica 21 marzo 2010

Ecco perchè Renato Brunetta non è venuto all'Università Ca' Foscari

Renatoooooooo dove seiiiiiiiiiiiiiiii
In questo video, ecco perchè Renato Brunetta non è venuto all'Università Ca' Foscari di Venezia il 19 Marzo 2010 alle ore 16. Il motivo stà tutto in questo video girato alle ore 16.20, già venti minuti dopo il presunto inizio dell'incontro con il candidato sindaco. Semplicemente non solo la notizia dell'arrivo del "Ministro più amato dagli italiani" così come si definisce lui, non aveva riempito la sala, ma la stessa aveva ampi settori completamente vuoti. Pochi minuti dopo il video, il Rettore annuncerà la defezione del personaggio Brunetta. A quel punto ho espresso il mio dissenso in sala verbalmente, prendendomi per fortuna qualche applauso dagli studenti dell'Onda e qualche bofonchiato Va in cueo de to mare de tomare da 2 persone anziane e colorite dalle ombre del Partito della libertà. Alla sera ho scritto sul Blog del Rettore quanto segue:
Gent.le Prof.re C. Carraro, sono lo studente che questo pomeriggio ha chiesto a gran voce “rispetto”, all’auditorium Santa Margherita. Solo apparentemente questo candidato sindaco non c’era; Renato Brunetta c’era infatti; era rappresentato da tutte quelle persone presenti che vengono giornalmente insultate attraverso un utilizzo privato e distorto dei siti istituzionali e dei mass media; c’erano gli studenti dell’”Onda” che esattamente un anno fa’ il personaggio Brunetta definì irresponsabilmente “guerriglieri da trattare come tali”; c’era l’apparato di sicurezza il cui costo grava sui cittadini, perché questi personaggi arroganti seminano odio e alterano la realtà vendendo fumo, così come si vende una “gondoeta” in plastica ad un turista in Lista di Spagna spacciandola per oro zecchino. Renato Brunetta utilizza tecniche di vendita, quali la doppia proposta; crede fermamente di dire verità sacrosante mentre pronuncia le menzogne più artefatte. Proteggere la laguna ed allo stesso tempo sventrarla con la translagunare; costruire un’opera faraonica che faccia perdere al turista la percezione di attraversare una laguna unica al mondo, quella percezione sublime che ebbe ad esempio Goethe arrivandovi con una semplice barca. Ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda, sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe. Non mi sembra di chiederle molto, ma davvero se un premio nobel mancato, manca anche all’appuntamento con l’Università e con la cittadinanza, non si può liquidare la platea con uno sterile annuncio. Era una ottima occasione per improvvisare un dibattito sull’Università pubblica e sul suo futuro. C’è chi sostiene nella propria campagna elettorale di essersi candidato per amore; anch’io stasera ero venuto con amore ed ho perso il mio tempo. L’utilizzo del bipensiero, per portare avanti gli interessi di pochi (appalti, grandi opere) e allo stesso tempo ottenere i voti dei tanti, a Ca’ Foscari non passa. Prof.re, diffidi di chi, oltre a promettere 50.000 nuovi posti di lavoro a Venezia, parla di una Grande Università. Non ci caschi almeno lei. Piuttosto che cercare come Renato Brunetta il proprio nome nell’ articolo a firma di Ricardo Franco Levi, che trattava dei "futuri Keynes", si ricordi che le persone che fanno veramente la Storia, le più alte moralmente, quali Gandhi, Martin Luther King, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela etc., erano e sono persone UMILI e SEMPLICI. C’è chi ritiene Renato Brunetta moralmente alto. In tal caso ci terrei almeno che il metro utilizzato non fosse quello cafoscarino.
Questo il video girato all'uscita dell'auditorium Santa Margherita dove avrebbe dovuto svolgersi l'incontro con il personaggio Renato Brunetta.

martedì 9 marzo 2010

Renato Brunetta candidato Sindaco a Venezia

Ecco il mio video sulle elezioni comunali a Sindaco di Venezia.

Una persona umile, prima di tutto. Rispettosa, modesta e semplice. Almeno a me ricorda Maria Teresa di Calcutta mentre soccorreva i malati e i bisognosi. Un venditore ambulante che ha mancato per un soffio, a suo dire, il Premio Nobel e che in politica si è adoperato per non fomentare il populismo più becero. Persona precisa e discreta nelle dichiarazioni stampa, ha contribuito a rasserenare il clima politico di questo paese.

Adesso, stà arrivando a Venezia riprendendo idee geniali quali la translagunare e sogna una Nuova Venezia.

Renato, a Venezia non sprofonderai, tu galleggi sempre!

QUESTE ELEZIONI SONO UN BASTONE NELLE MANI DEI CITTADINI

domenica 7 marzo 2010

Rumori a Marrakech

Video di Alberto Sciretti girato a Marrakech durante l'ultimo viaggio

Coin in Venice. The Zecchino. Ancient pure venetian gold.


The Venetian ducat and zecchino are an incomparable gift for a student who is about to graduate in history, archeology, cultural heritage, etc., or to any person who is passionate about antiques.

Zecchino, in Italian, is a powerful gold coin weighed 3.5 grams of pure gold, minted by the Republic of Venice in 1284. Initially called ducato, it was called the zecchino after the name of the Venetian mint, the "zecca". To buy an ancient gold zecchino, one of the most appreciated coins in the ancient world, means to buy a piece of the history of an ancient city and republic, so long renowned (for XII centuries) for its wealth, power, and commercial enterprise.

The Zecchino was the purest, most accurately measured gold coin in late medieval Europe and as such became the World's standard unit of currency for nearly half a millennium.
This coin was first created in the 13th century in Venice, the leading trading power of the day, in order to counteract the influence of the rival city of Florence and its gold coin, the florin. It portrays St Mark handing the banner of the Venetian city-state to the kneeling doge, as a sign that the ruler received his power from God. The ducatus, called zecchino since XVI sec., became the major currency of the eastern Mediterranean, and like many successful products it was also imitated in other countries, for example in the Hapsburg Empire, in Hungary, the Netherlands and in the Holy Roman Empire (medieval Germany). Shakespeare mentions it many times in "The Merchant of Venice," as well as in "Hamlet."
If you want to see an ancient gold zecchino visit my website or send an e-mail to sciretti.alberto@sciretti.it

venerdì 5 marzo 2010

Una idea per una Agenda 2020: Semester in the Lagoon e Università Ca’ Foscari da Màr

Un academical village con scenario la laguna di Venezia, aspettando che l’Arca dell’educazione comparata prenda finalmente il mare e non restituisca agli studenti soltanto crediti. Thomas Jefferson's Academical Village. For Thomas Jefferson, learning was an integral part of life. The "academical village" is based on the assumption that the life of the mind is a pursuit for all participants in the University, that learning is a lifelong and shared process, and that interaction between scholars and students enlivens the pursuit of knowledge.
Una passeggiata lungo un grande parco verde. Una riflessione.
Un altro mondo, l’Università della Virginia (http://www.virginia.edu/). Se all’ Università Ca’ Foscari il calendario didattico si avvale di aule statiche, dall’altra parte del mondo nella The University hanno già conquistato la “terza dimensione universitaria”, con una offerta formativa che dinamicamente abbraccia i cieli e i mari, quale una per tutti il Semester at Sea:
Semester at Sea mette tutti d’accordo; in fondo è la realizzazione di un sogno.
I cieli e i mari del Semester at Sea.
L’arca di Noè dell’istruzione universitaria, la nave dei talenti MV Explorer (both a traveling university and residential home) ha accolto più di cinquantamila studenti emozionati, accompagnandoli ciclicamente in giro per il mondo per un paio di mesi; un quaranta per cento del totale degli studenti ha potuto usufruire di borse di studio. L’Università, organo propulsivo della cultura di un paese, dovrebbe infatti procacciare finanziamenti ed attrarre sponsor anche per essere in grado, un domani, di realizzare sogni come questi, che oggigiorno troppo banalmente e frettolosamente vengono liquidati come irrealizzabili e utopistici; sogni fluttuanti fuori dalle nude e crude aule universitarie, che fungano da irresistibile tentazione tanto per i giovani talenti quanto per quelle pecorelle che, smarritesi per aver abbandonato la strada maestra dello studio, potrebbero far ritorno all’ovile se questo venisse avvertito anche come una irresistibile tentazione. La società guarda all’Università come al mondo delle idee e si aspetta che tali idee possano impadronirsi del futuro. Lo studente a bordo del MV Explorer tra una lezione e l’altra ha visitato o visiterà Hiroshima, la Grande Muraglia Cinese, il Taj Mahal, La Piramide di Cheope a Giza, le Isole Galapagos, insomma le meraviglie del mondo; ha incontrato o incontrerà, tra gli altri, Nelson Mandela, Mother Theresa, Fidel Castro, Indira Gandhi. Lo studente inoltre avrà accesso a tutto il patrimonio digitale dell’Università della Virginia; trattasi di settantamila libri e trecentocinquantamila immagini, accessibili da tutti. Nessun altro ateneo nel mondo può vantare più volumi in formato elettronico.

Studenti e professori in posa sul MV Explorer.

Altro che “offerta formativa” da banco, qui i crediti universitari diventano stelle nel firmamento della vita. Durante la navigazione si tengono le lezioni e si studia ma when the ship is in a port, no classes are held.

The Rotunda, è il simbolo riconosciuto dell'Università della Virginia. È alto la metà del Pantheon di Roma, che ne ispirò la costruzione.

Thomas Jefferson, il padre fondatore dell'Università della Virginia, è orgoglioso: il campus viaggiante del Semester at Sea è un microcosmo del suo modello Jeffersoniano; nell’università da lui fondata nel 1819, una delle università americane più prestigiose, “nulla al mondo è così potente quanto un' idea della quale sia giunto il tempo” (Victor Hugo). Un fulmine cerebrale nella buia tempesta dell’istruzione; l’Università diventa un irresistibile vettore formativo, un trampolino di lancio attraverso il quale poter raggiungere qualunque verità vicina o lontana, non quattro muri incrostati di un’ aula universitaria rattoppata.

MV Explorer dell’University of Virginia è dotata di 9 aule universitarie ed ha tutte le agevolazioni di un campus universitario quali wireless Internet e una biblioteca con 8.000 volumi.

Se il respiro egualitario delle township jeffersoniane è arrivato fortunatamente anche nelle nostre Università, il percorso di rinnovamento si adagia su riorganizzazioni che sostanzialmente deficitano ancora di grandi idee rivoluzionarie e genialmente anticonformiste, quel mondo di idee richiamato poc’anzi. Fantasticare sul fatto che un Rettore stipuli una convenzione con una compagnia di navigazione per inserire nei percorsi formativi specifici moduli da attuarsi sull’aula didattica del Mar Mediterraneo e dannarsi perché il tutto sia economicamente sopportabile da parte degli studenti, è un artificio fantasioso. In Italia risulta difficile immaginare un Rettore che chieda maggiori finanziamenti al Ministro, per attuare, anche tra dieci anni, un programma formativo sul Mar Mediterraneo che possa nelle intenzioni affermarsi quale irresistibile tentazione per la compagine universitaria europea ed internazionale. L’involuzione impegna ancora tristemente stuole di cortigiani nell’appellarsi vicendevolmente ora Magnifico ora Magnanimo, ora Emerito ora Amplissimo e così via; una vita spesa in convenevoli formali, un mondo ovattato dove regna l’ipocrisia baronale e dove al centro dell’Università non c’è ancora lo studente ma la cattedra e solo la cattedra; perdura una cristallizzazione e una stagnazione della vita universitaria secondo modelli antidiluviani rispetto ad un mondo globalizzato, dove le idee vengono spente come se fossero fiammiferi. Quieta non movere. Quale differenza con l’Università della Virginia, ove per rispettare fino in fondo l’idea Jeffersoniana di uguaglianza, solitamente i professori vengono chiamati "signore" o "signora" (mister/mistress) piuttosto che "Dottore" o "Professore", discriminando per merito e non per titolo. Nella The University gli studenti alla fine di ogni esame firmano una dichiarazione: “sul mio onore di studente, non ho dato né ricevuto aiuto per questo compito/esame.” Grazie a questo sistema d'Onore (Honor System: to not lie, to not cheat, to not steal) ci si spinge fino ad assegnare esami a tempo da svolgere a casa e lo svolgimento di ricerche e studi in maniera particolare. Se nell’Università della Virginia coscienziosamente non è mai stata conferita una laurea honoris causa, dall’altro non si hanno timori reverenziali a riconoscere crediti formativi universitari a quelle attività formative che si terranno nelle vicinanze di una piscina di una nave da crociera.

MV Explorer dell’University of Virginia con gli studenti a terra durante una pausa.

"Semester at Sea" e "Study abroad around the world" sono quindi i motti del Institute for Shipboard Education che vede quale principale sponsor dal 2006 proprio l’University of Virginia, promotrice di una autentica spinta all’internazionalizzazione già dal 1998 con “Virginia 2020: Agenda for the Third Century at the University of Virginia.” (http://www.virginia.edu/virginia2020/). Mentre frequenti le lezioni l’ aula didattica viaggia verso “l’ altro”; mentre prendi appunti l’”Università Affascinante” è diretta verso l’osservazione e l’esperienza empirica. Per fare l’esempio più elementare e se vogliamo banale, è come se l’attività formativa “Storia Bizantina” fosse offerta a Ca’ Foscari su un’ aula didattica che parte da Venezia e raggiunge la capitale europea della cultura 2010, Instanbul.

Immagine futuristica di una possibile Università Ca’ Foscari da Màr

La teoria evoluzionistica di C. R. Darwin non maturò proprio grazie ad un viaggio intorno al mondo sulla nave HMS Beagle, ed in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos, dove potè sviluppare quelle capacità osservative e analitiche che gli resero possibile la formulazione di un principio biologico rivoluzionario? La possibilità di lavorare durante la spedizione direttamente sul campo d'indagine gli permise di studiare di prima mano sia le caratteristiche geologiche di continenti ed isole, sia un gran numero di organismi viventi e fossili. Bene, questo è quanto oggigiorno manca agli studenti cafoscarini, che se non riescono a spiccare autonomamente il volo, dall’altro non hanno una “università portaerei” che supporti l’internazionalizzazione. Manca l’educazione comparata. "Il “senso internazionale” ha una componente etica ed una conoscitiva; la prima è legata alla concezione che ognuno ha della vita, al concetto dell’uomo, della sua uguaglianza nella dignità, della solidarietà sociale, di un destino globale dell’umanità. Questo atteggiamento etico, che nella forma più matura si presenta come “amore per gli altri”, è indispensabile perché nello studio gli “altri” non siano considerati cose e numeri e variabili, ma esseri umani contrassegnati da una loro originalità e autenticità che solo il rispetto e la estimazione profonda permettono di penetrare con pazienza, tatto, oculatezza, nella consapevolezza che ogni realtà umana individuale o sociale ha le sue profondità nascoste che si traducono non sempre facilmente leggibili per chi osserva provenendo da un altro contesto culturale. Il comparativista sa che non deve lasciarsi andare a reazioni immediate, ma reperire le motivazioni sottese ai comportamenti strani, insoliti, sorprendenti che richiedono nello studioso un autocontrollo abituale. Da qui l’estrema importanza del momento interpretativo, che esige non solo studio attraverso i libri e pubblicazioni, ma anche contatto diretto, convivenza e partecipazione simpatica o empatica, se l’interpretazione vuol raggiungere certe intimità e finezze del contesto studiato. Questo significa lo sforzo, almeno temporaneo, di dimettere la propria mentalità e di lasciarsi assorbire da quella altrui, salvo poi riprendere le distanze della oggettività e svolgere una analisi sia con categorie interne che esterne all’oggetto studiato." (Orizio B., La pedagogia comparata, Brescia, 1977, pp. 60-61) "Coltivar el mar e lassar star la terra" era stato il consiglio lasciato in eredità ai Veneziani da Tommaso Mocenigo ad una Venezia che fino ad allora aveva gravitato totalmente sul mare e oltremare. L'invito non verrà raccolto dal suo successore Francesco Foscari, a cui si deve l'iniziativa nel 1453 di costruire una casa monumento imponente e autocelebrativa "in volta de canal" che tuttora "con ampio sguardo vede da un'alta prospettiva la città" (Ioannesantonius Romanus Ranerius), il palazzo Ca' Foscari, sede dell' omonima Università. Le attuali Linee Guida del Governo per l'Università impongono di "analizzare e valutare le sedi decentrate degli atenei, oggi troppo numerose e non sempre provviste dei necessari requisiti strutturali e qualitativi e verificare contestualmente la loro sostenibilità finanziaria". L'Università Ca' Foscari con l'imminente chiusura di Villa Mocenigo a Oriago di Mira (VE), che dal 1988 ospitava il corso di laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici vede finire e ridimensionarsi la sua politica espansiva in terraferma. Se ridimensionarsi parrebbe essere d'obbligo, giammai una Università può permettersi di smettere di sognare e di guardare al futuro senza idee. Proprio in una ottica futuristica, per quanto lontana, Ca' Foscari deve rivalutare quell'elemento che è sempre stato il suo genius loci: la laguna ed il mare. L’ Università Ca' Foscari da Mar non è un sogno, ma una delle operazioni culturali possibili in una città come Venezia che è sotto i riflettori del mondo e sotto gli occhi di più di venti milioni di visitatori l’anno. Convegni e moduli formativi sul mare non paiono capricci all' University of Virginia. Dal 1963 l’Institute for Shipboard Education ha realizzato 100 Semestri al Mare attraversando più di 60 paesi ed istruendo più di 50000 studenti di 1500 istituzioni diverse. "Credit while you cruise" è anche il motto della University at sea di St. Petersburg in Florida (http://www.continuingeducation.net/), che riconosce crediti formativi a svariate categorie di professionisti, nell’ambito della formazione continua, attraverso una offerta formativa in navigazione sui mari di tutto il mondo. I convegni e le attività formative sono attuate tramite le maggiori compagnie di navigazione, tra cui non poteva mancare la Costa Cruise Line, di casa a Venezia. Alcune iniziative sono sponsorizzate direttamente dalle stesse Università; ad esempio la 10-Night Roman Empire from Rome, si svolge dal 19 al 29 Aprile 2010 tra Civitavecchia, Dubrovnik, Corfu, Katakolon, Santorini, etc. e vede quale principale sponsor la State University of New York – Stony Brook (http://www.stonybrook.edu/). Una Università diversa è possibile; si suggerisce, sulla scia dell’University of Zagreb e Sevilla University, di stipulare accordi con l’ Università della Virginia che permettano agli studenti di Ca’ Foscari di partecipare al Semester at Sea, secondo le modalità che si riterranno più opportune. Dall’altro, prima di addentrarci nel mondo, avremmo l’obbligo morale di lanciare un “Semester in the lagoon”: a tutti gli studenti verrebbe data, nei mesi primaverili, la possibilità di sperimentare le aule didattiche tra le più affascinanti al mondo, le isole della laguna nord e sud. Battelli che efficientemente trasportino giornalmente le migliaia di studenti nelle isole sperdute della laguna, dove si terranno le lezioni. Una logistica e una regia cafoscarina, che diventerebbero un irresistibile richiamo internazionale, visto che chi torna a casa poi tramanda l’incanto e che nei social network gli studenti avrebbero modo di scambiarsi immagini senza eguali, fotografie di una Università che abbraccia la terra.

Un’ aula didattica immersa nella natura. Se ne possono trovare ovunque l’immaginazione non sia stata soffocata. L’idea, in piccolo, è la stessa della University of Virginia, solo che in questo caso aiuteremmo anche a proteggere culturalmente uno degli ecosistemi più obliterati al mondo dall’ignoranza. Immaginare gli studenti, sparsi per tutta la laguna veneziana, impegnati eticamente in miriadi di piccole lezioni e che all’imbrunire sciamano per rientrare al nido, significa sognare una Università del futuro dove Ca’ Foscari è una galera Reale che sconfigge una banale ed intrusa petroliera. Una Università del futuro che finora vede nelle quattro mura di un’ aula, tutti i propri limiti. C’è da commuoversi quando persone adulte, nell’ambito della formazione permenente, si ritrovano a dire: "I'm just thankful that I've lived long enough to, climb to the top of the leaning tower of Pisa, marvel at the Taj in India, climb the Great Wall of China, almost slide down the inside of the Great Pyramid in Egypt, watch the penguins in Antarctica, and swing on a vine in the Amazon with a group of Semester at Sea students..." Ruby Cavanaugh Koerper, lifelong learner, spring 2007.

martedì 9 febbraio 2010

Sentimento Venezia

Canella Giuseppe (Veroa 1788 / Firenze 1847)
"..se a una cert'ora del giorno vi fermerete un momento sopra uno qualunque dei quattrocento ponti, a guardarvi intorno, vedrete, poniamo, un lungo rio tutto in ombra, tetro e un poco sinistro, che sfonda laggiù in un grande fulgore d'aria, d'acqua, di oleandri in fiore: ma saliti che sarete sul ponte successivo pochi minuti dopo secondi più in là, vedrte un altro rio che , girando ai piedi di una casa rossa violentemente battuta dal sole, è tutto un lumeggiare di fiamme, e sprizzare di scintille, tutto una risata squillante di ubrica allegria. Che se rifarete i due ponti un'ora dopo (non vi occorrerà aspettare la sera o la notte), avrete l'impressione di passarci allora per la prima volta, poiché ogni cosa sarà diversa da prima: distribuzione del chiaro e dello scuro sulle pareti dei rii, tinta dell'atmosfera, distanze prospettiche, e, per cos' dire, stato d'animo. Pensate ora alle variazioni infinite del cielo, attraverso ogni ora di ogni giorno di ogni stagione e avrete un'idea di quella che ho chiamato l'altra Venezia, ma che in realtà è un'innumerevole moltitudine di Venezie. Al fondo, la costante dell'unico spirito, dell'unico genio creatore, indefinibile" (Guida sentimentale di Venezia di Diego Valeri 1887-1976)

Guglielmo Ciardi, Mattino di maggio, 1869

Pietro Fragiacomo, (1856-1922), Venezia povera, Valdagno (Vicenza) Raccolta privata

Gugliemo Ciardi (1841-1917), Canale della Giudecca, Museo d'Arte Moderna Ca' Pesaro Venezia

Uno dei miei primi video..

lo rievoco perchè contiene alcune atmosfere di Venezia di Ippolito Caffi (1809 - 1866)

domenica 31 gennaio 2010

Marrakech, tra il lusso delle Aston Martin e la miseria dell'asino da soma: le contraddizioni dell'Uomo

Alberto lungo le mura di Marrakech (31/12/2009) fondata tra il 1060 e il 1070.
Ho visitato Marrakech a capodanno e mi porto ancora dentro quel senso di contraddizione tra una roboante Aston Martin che impauriva un affaticato asino da soma e la miseria più totale.
Ho visitato una conceria e ho conosciuto l'Inferno.
Credo sempre più che invece che calmierare il prezzo del pane, bisognerebbe impedire all'individuo di accumulare ricchezze spropositate che altra conseguenza non hanno che affamare l'altrui individuo. "Finchè esiste la povertà, non può esserci una vera libertà." ha detto Nelson Mandela. Un paese dignitoso che voglia sviluppare un senso di appartenenza alla nazione e a quei principi universali dell'uguaglianza, dovrebbe stabilire un tetto all'arricchimento personale, che ne sò 5 milioni di euro a testa oltre ai quali devi dare tutto in beneficienza, magari all'Unicef.
Nel 2009 l'Aston Martin ha presentato la One-77, una esclusiva Gran Turismo che verrà prodotta in solo 77 esemplari e la cui consegna ai clienti è previsto avvenga nel corso del 2010. L'auto dovrebbe costare un milione di euro, il suo motore è una evoluzione del classico V12 ma con cilindrata portata a 7,3 litri e in grado di produrre una potenza massima di 700 CV.
Video di Alberto Sciretti girato a Marrakech.
Rosse le bandiere a Marrakech, sempre più rosso il mio pensiero che però non lacera e soffoca le potenzialità dell'individuo. Credo nell'individuo, nella sua "libera iniziativa economica" proprio come riporta l'art.41 della Costituzione, ma attenzione credo fermamente anche nel secondo comma del medesimo articolo e cioè "Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana." L'art. 4 della nostra Carta Costituzionale ci ricorda infatti che "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.". Sottrarre le risorse agli altri, non significa concorrere al progresso materiale della società. Torniamo a Marrakech..
Quando arrivi a Marrakech, ti accoglie una ventata d'aria calda, un bisbiglio al deserto. La cosa più bella da fare è passeggiare come tartarughe sotto il sole lungo le mura (a fine dicembre nel primo pomeriggio c'erano 25 gradi al sole, infatti stavo in camicia. Verso il tardo pomeriggio la temperatura inizia a calare fino a raggiungere gli 8-10 gradi alla sera) e frequentare la convulsiva piazza Jama‘a el-Fnaa, i vicoli adiacenti e i suq, cioè mercati coperti che si articolano su numerose viuzze e piazzette, ciascuna delle quali è dedicata ad attività specifiche. Marrakech và vissuta all'aria aperta, non ci sono infatti musei e le Moschee non sono visitabili.

Suq a Marrakech (c'è un grande ingresso dalla piazza principale la Jemaa el-Fna), dove vi rapirà la varietà dei colori. Qui i soldi che mi ero portato via sono evaporati...ma ne è valsa la pena: si possono comprare degli oggetti berberi stupendi lavorati a mano in osso di cammello o corno di gazzella, basta trovarli tra robaccia di dubbia provenienza, fatta a macchina. Non bisogna sottrarsi al rito, all'inizio un po' faticoso, della contrattazione. Il venditore ne conosce il valore, ma lui vuole sapere chi siamo, quanto convinto è il nostro interesse. E, poi, ha tempo; è disposto a cedere e a rilanciare, ad aggiungere qualcosa in più per fare sembrare più conveniente la sua offerta, ad ascoltare la nostra fantasia, gli argomenti che sappiamo scovare in fondo a chissà quale ripostiglio dell'anima per strappare un buon prezzo. Un prezzo alla fine che accontenta tutti se abbiamo condotto bene la trattativa. Chi vende ha ricavato il suo guadagno, che gli consente di vivere, e chi compra pensa sempre di aver comprato un tesoro, come il sottoscritto con il pugnale berbero riportato qui sotto.
Ovviamente, quale ammiratore di Lawrence d'Arabia, me ne sono portato a casa uno: un Koummya o Kumiyah, un glorioso pugnale del Marocco, tradizionale dei Berberi. E' ad un solo taglio. Il fodero è molto incurvato in punta
Veniamo alle rosseggianti mura d'argilla e alle montagne dell'Atlante sullo sfondo con gli adiacenti palmeti e giardini, in cui spopolano olivi e alberi da frutto. Le mura sono composte da un solidissimo impasto di argilla e calce. I fori, ben visibili nelle foto successive, servivano per le travi di sostegno, in corso d'opera, poi per evitare la formazione di umidità. La cinta è alta 6 o 8 metri e spessa 1.4-2; il cammino di ronda era largo appena 60 cm!!! Le mura, le palme e l'Atlante sono i simboli di Marrakech.
Un aspetto che vi stupirà; lungo tutte le mura, vi sono aranceti e aranceti..basterebbe allungare la mano e una succosa arancia sarebbe sotto i vostri denti. Ho pensato che almeno lì, i senzatetto hanno di che sfamarsi. Tuttavia non ho visto nessuno toccare le arancie (vai a vedere che il Re ha imposto la pena di morte per chi ruba le arancie comunali???).
Talvolta sulle mura si possono notare le cicogne che vi nidificano.
Come in tutto l'Islam, anche in Marocco il giardino è prefigurazione e proiezione sulla terra del paradisono promesso agli eletti, luogo in cui immagini, suoni, profumi fanno intravedere al fedele le delizie dell'aldilà. Un esempio tipico in tal senso a Marrakech è il parco dell'Agdal.
La Moschea della Koutoubia, il cui minareto è una delle più alte espressioni dell'arte maghrebina, oltre che simbolo e "faro" di Marrakech; è una della più vaste dell'Occidente islamico.
Il palazzo reale a Marrakech. Audi e Mercedes oscurate che entrano ed escono, schiere di giardinieri che corrono sentendosi parte di un giardino incantato...
Palazzo reale
Piazza Jemaa el-Fna
Piazza Jemaa el-Fna, coinvolgente cuore cittadino che per la sua animosità mette agitazione. Ci si torna più volte, ma si fugge anche. Un ammaliante ma sinistro palcoscenico animato da cantastorie, indovini, acrobati, danzatori, incantatori di serpenti e da artisti di strada. Diventi una formica e se sei giovane alla sera ti viene sibilato continuamente "hashish, hashish". Lasciatevi andare con le aranciate buonissime che costano 3 o 4 Dirham l'una, cioè 30 o 40 centesimi di euro.
Le baraccopoli di Marrakech.
Solo uscendo dal lusso asettico dei grandi alberghi che si può cogliere il Marocco delle contraddizioni e dei contrasti. Solo così si può capire perchè tanti fuggono da questo paese, sicuramente il più bello e potenzialmente il più ricco del Nordafrica. I divari più marcati sono sicuramente quelli sociali, divari tra un'esigua minoranza di ricchi e una maggioranza di poveri e diseredati che vivono la loro marginalità nelle baraccopoli urbane e nei villaggi rurali. Non è facile essere bambini in Marocco, dove la mortalità infantile è sette volte più alta di quella italiana. Questa povertà l'ho toccata con mano, ho visto immagini, come quelle qui sotto di una conceria, dove le condizioni ambientali dei lavoratori sono INUMANE.
Sono entrato in un conceria, ho visto lavoratori a piedi nudi camminare su carcasse d'animali in attesa di essere scuoiati, un odore insopportabile che si cercava di attenuare con delle foglia di menta sotto il naso. Lo ricoderderò per tutta la vita, ho avuto la sensazione di entrare nell'inferno e ci sono stato solo 30 minuti; ci sono persone che ci lavorano una vita intera, che si ammalano e dormono su delle cavità adiacenti.
L'inferno conceria.
Il Marocco gode di un grande vantaggio rispetto ai suoi vicini. Ogni marocchino disponde di 3 volte tanto l'acqua di un algerino e di un tunisino e 30 volte quella di un egiziano. Si pensi che il 20% del territorio marocchino è ricoperto da foreste, contro il 2% della vicina Algeria. Inoltre il Marocco dal 10 ottobre del 2003 ha adottato una nuova legge sulla famiglia. Una riforma storica, perchè l'eguaglianza tra uomini e donne entra a far parte della legislazione. Il Marocco è il secondo paese arabo musulmano, dopo la Tunisia, a compiere questo passo.
Tuttavia il 35% dei marocchini non ha l'acqua potabile e il 38% non ha i servizi igienici nella propria casa, il 50% non possiede un frigorifero e un televisore, il 70% un auto, il 98% un personal computer.
Marocco ha da sempre acceso i sogni di fuga dei giovani italiani con film quali Marrakech Express e Last minute Marocco.
Nota dolente, il traffico. Caotico fino a provocarti mal di testa. Lo smog ti accarezza continuamente. I vigili cercano in modo convulsivo e con l'abuso del fischitto di dare una parvenza logica ad un moto che è nato e rimarrà credo per sempre entropico. Tutti suonano il clacson, ognuno si è autoconvinto di avere più fretta dell'altro. Si china il capo, solo quando passa... l'Aston Martin.

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