venerdì 14 settembre 2012

Giovanni Scattone. La sottile linea di una vita cinica ed impassibile.


La nostra reazione di fronte ad una tragedia unana che può colpire il nostro prossimo è spesso indicatrice della qualità e della salute della nostra anima.
Per fare un esempio estremo, se ci si trova in villeggiatura in una località di mare ed improvvisamente dal mare emerge il corpo senza vita di un migrante che ha tentato di attraversare il mare, restare in spiaggia e continuare a divertirsi come se niente fosse è un atteggiamento cinico e disumano, anche qualora mi si venga a dire che abbiamo tutti diritto a reazioni diverse che per questo non devono essere giudicate con pregiudizio. Ho riportato questo video proprio per mettere in mostra come l'appartenenza vera e propria al genero umano possa essere cosa rara. La sensibilità del pilota David Purley, un vero uomo decorato per l'occasione con una medaglia al valore, che nel 1973 fermò la sua vettura e si lanciò tra le fiamme per cercare di salvare il compagno di squadra Roger Williamson intrappolato nella sua auto in fiamme. Come vedete dal video la sensibilità di quest'uomo era diversa da quella dei commissari di percorso che all'epoca non fermarono la gara, dagli altri piloti che non fermarono le autovetture per prestare aiuto pur essendo dotati di tute ignifughe. David Purley si sbracciò verso il mondo intero chiedendo invano che lo show si fermasse e si prestassero immediati soccorsi al compagno che bruciava vivo. Era lui fuori luogo, perchè ruppe l'ipocrisia di uno spettacolo. Allo stesso modo ho notato come recentemente il martirio di Angelo di Carlo, morto carbonizzato non su una pista di F1 ma in piazza Montecitorio, sia stato ben presto dimenticato come se l'unico vero martirio sulla terra possa essere stato quello di Gesù Cristo. Ipocrisia che si scioglie. Proprio in questi giorni mi è capitato inoltre di imbattermi nella miseria umana di Giovanni Scattone, condannato per l'omicidio di Marta Russo, studentessa di giurisprudenza all'Università La Sapienza di Roma.
Giovanni Scattone al processo.
Posso parlare di miseria umana dopo essermi imbattuto nel blog di Giovanni Scattone. Da un uomo laureato in filosofia, un ricercatore universitario trascinato in una vicenda che a suo dire lo vedeva innocente, non mi sarei mai e poi mai aspettato un blog così cinico, freddo, robotico, impassibile.  Nessun sfogo, nessuna emozione, solo un laconico comunicato: "ho inserito inoltre una sezione che fornisce informazioni sul clamoroso errore giudiziario che mi ha coinvolto quasi 15 anni fa." Commenti non abilitati. La pagina del blog nella quale Giovanni Scattone vorrebbe perorare la sua presunta innocenza non ha nessun suo contributo genuino o spontaneo. Nessun grido di Giovanni che urla al mondo e racconta quel terribile errore giudiziario che gli avrebbe dovuto rovinare la vita.  No, compare solo l'opinione di Giovanni Sabbatucci, docente di Storia contemporanea all'Università La Sapienza... Con l'opinione di questo professore, il blog è anche morto nel marzo 2012. Non vi compaiono più post. Giovanni Scattone aveva la straordinaria occasione di dimostrarsi umano e di raccontare lo strazio di un innocente trascinato suo malgrado in un processo ingiusto. Invece, niente. Niente di niente. Il silenzio della morte. Nessuna parola per la vita di una studentessa che non esiste più e non esiste in quel blog. La sottile linea di una vita cinica ed impassibile.

Marta Russo, poco prima di morire, scrisse sul suo diario personale 'come potrò essere utile agli altri'. Ha donato i suoi organi a noi. I genitori hanno creato una associazione http://www.martarusso.org/associazione.html che promuove 'l'amore per il prossimo'. Queste sono le persone che ci fanno volare alto. Grazie Marta e grazie ai tuoi genitori. 

11 commenti:

Anonimo ha detto...

se fossi io davvero innocente penso che odierei marta russo con tuutto il mio cuore.Quindi eviterei di esprimere emozioni di qualsiasi genere...e pace all'anima sua

redazione ha detto...

Commento cinico. Sulla stessa lunghezza d'onda.

Andrea ha detto...

Ho avuto l'occasione di conoscere Giovanni Scattone in quanto è stato assegnato come supplente di storia e filosofia nella mia classe, un quinto, del liceo scientifico democrito di casal palocco. Avendo letto questo post non posso proprio trattenermi dal dire la mia. Prima di tutto, giudicare una persona che non si conosce semplicemente da un sito web equivale a dire "sono un ignorante e mi piace lanciare accuse ogni volta che posso". Partendo dal presupposto che ne io ne nessun altro, apparte il reale colpevole, possa sapere come siano veramente andate le cose quel giorno quando marta russo fu uccisa, io credo che il beneficio del dubbio sia una cosa veramente fondamentale! Considerando che Giovanni Scattone è sempre stato coerente con la propria versione dei fatti e quindi ha sempre sostenuto di essere innocente, bisogna anche analizzare la situazione dai vari punti di vista. Se si mette da parte l'idea che possa essere il colpevole e si prende in considerazione il fatto che Giovanni Scattone è stato in carcere per 6 o 7 anni, NONOSTANTE LA SUA INNOCENZA, io credo che qualsiasi persona dotata di un cervello proprio ed un minimo di sensibilità, possa arrivare a capire che forse forse l'intera vicenda è arrivata a proporzioni disastrose, allucinanti, che avrebbero tranquillamente fatto cedere tante persone..e tante hanno infatti ceduto, anche molto velocemente durante le indagini, quando c'era la pressione di un intero paese che aspettava risposte, sugli inquirenti. [Continua....]

Andrea ha detto...

..Sappiamo tutti come viene amministrata la giustizia in italia: persone incompetenti che ricoprono cariche che non dovrebbero ricoprire provano a fare il loro lavoro e, non essendone in grado la maggior parte delle volte, cercano allora un capro espiatorio. NON sto dicendo che è ciò che è successo in questo caso, MA, se lei, caro signor Alberto Sciretti, avesse letto con un minimo di attenzione la lettera che è stata scritta da Giovanni Scattone alla corte di cassazione che si può trovare a questo link: http://www.webalice.it/guido.vitiello/letterascattone.htm allora certamente avrebbe potuto capire un pò di più la situazione di una persona alla quale, fino a prova contraria, è stata ROVINATA LA VITA, RUBATI 6 anni o quel che sono e della quale E' STATO DIFFAMATO IL NOME. Non so se lei si rende conto di cosa vuol dire presentarsi a qualcuno.."piacere giovanni scattone.." e sapere che in quell'istante il tuo interlocutore sta pensando "assassino"...ovunque vada per lui sarà bene o male sempre così, perchè ha avuto la sfortuna di vivere in un paese dove la giustizia è secondaria, dove avere UN colpevole è più importante di avere IL colpevole. [Continua...]

Andrea ha detto...

..Allora sei lei, signor Alberto Sciretti, provasse per un secondo ad immedesimarsi in Giovanni Scattone, magari potrebbe arrivare a capire che urlare al mondo "sono innocente" su un sito web non è molto utile quando ormai tutto il mondo, perchè è in un mondo di capre che viviamo, pensa che sei colpevole a causa degli inquirenti che hanno voluto affrettare le indagini e trovare un colpevole PER FORZA. Da sospettato a colpevole è un attimo quando ad essere morta è una studentessa all'interno di un università..perchè muoiono persone tutti i giorni, ma se è un giovane allora diventa un caso che interessa tutta l'italia, se invece magari è un comunissimo adulto qualsiasi a morire allora si può anche evitare di parlarne (e ne muoiono a tonnellate ogni anno). Questa purtroppo è la carissima società in cui viviamo..la gente non ama pensare con la propria testa, è troppo faticoso per molti. Avendo letto molto riguardo la vicenda di Giovanni Scattone, credo di poter affermare tranquillamente che le prove che lo hanno reso colpevole secondo il sistema giudiziario italiano non sono di certo prove nette, (guarda il link sopra per più info) e che ESSENDOCI UN RAGIONEVOLE DUBBIO, bisogna vedere la vicenda da tutti i lati. Lei signor Alberto Sciretti è partito dal presupposto che Giovanni Scattone non sia innocente. Bene, non le dico di cambiare idea e vederlo come un santo, ma di considerare anche l'alternativa, e cioè che forse potrebbe anche non essere stato lui ad aver ucciso marta russo quel giorno. Oltretutto a ciò vorrei aggiungere la mia esperienza di studente: il professor Scattone è sempre stato molto professionale già dal primo giorno di supplenza, si è dimostrato molto comprensivo e flessibile sotto ogni aspetto e dalle sue lezioni si poteva tranquillamente evincere che era probabilmente una delle persone più praparate e colte all'interno della scuola. Mai un giorno si è presentato a lezione senza un sorriso stampato in faccia a cui ormai la classe si era abituata. Sicuramente si era creato con il professor Scattone un clima di totale serenità durante le lezioni che favoriva pienamente lo studio. Mi dispiace ma l'aggettivo "cinico" non è proprio azzeccato, come probabilmente non lo è l'intero post da lei scritto.

redazione ha detto...

Andrea, grazie per aver condiviso il tuo punto di vista. Ci credi fermamente e quindi hai con determinazione scritto un commento 'fiume', appassionato, grintoso, proprio umano. Anche Giovanni Scattone aveva la straordinaria occasione di dimostrarsi umano e di raccontare in quel blog lo strazio di un innocente trascinato suo malgrado in un processo ingiusto. Invece, niente. Niente di niente. Il silenzio della morte. Nessuna parola per la vita di una studentessa che non esiste più e non esiste in quel blog. La sottile linea di una vita cinica ed impassibile.

Anonimo ha detto...

di fronte a una sentenza di condanna in terzo grado passata in giudicato si dovrebbe avere la dignitá di stare in silenzio e tentare di rifarsi una vita

Anonimo ha detto...

L'estensore di questo blog sembrerebbe confondere cinismo e freddezza con dignità e fattualità. Immagino che apprezzerebbe molto chi si strappasse i capelli, piangesse, urlasse e salmodiasse "Figghiu figghiu miu". Molto, molto italiano. E privo di qualsiasi utilità. Io, invece, che ho vissuto a lungo all'estero, preferisco quello che in inglese si chiama "Stiff upper lip", un atteggiamento cioè dignitoso che riserva le emozioni a contesti nei quali sono appropriate. La mia approvazione a Giovanni Scattone che riesce ad essere freddo e controllato anche in una vicenda che, a torto o a ragione, lo ha segnato. E nessuna comprensione nei confronti di chi continua a chiedere lacrime, sangue e atteggiamenti plateali. Inoltre, Scattone si è sempre dichiarato innocente. Per quale motivo dovrebbe esprimere rimorso?

redazione ha detto...

Nessuna parola per la vita di una studentessa che non esiste più e non esiste nel suo commento. La sottile linea di un altro commento cinico ed impassibile.

L'assassino di Marta, o gli assassini, sono in libertà.

Anonimo ha detto...

Chiedo formalmente la rimozione definitiva di questo articolo gratuitamente diffamatorio. Nel caso non venga rimosso ho già dato mandato ai miei legali di sporgere denuncia per il reato di diffamazione con contestuale richiesta di risarcimento danni
Giovanni Scattone

redazione ha detto...

Ammesso che Lei sia veramente Giovanni Scattone, la informo che Lei sta usufruendo della possibilità democratica di lasciare un commento, privilegio che Lei nega a coloro che si imbattono nel suo blog. Poteva infatti farmi pervenire una lettera tramite il suo avvocato all'indirizzo mail chiaramente pubblicato in fondo al blog. Ha preferito lasciare un commento.

Le sue scelte editoriali, dal momento in cui ha aperto un blog, sono sanzionabili da altrui opinioni con le quali si deve confrontare e ha la facoltà, se lo ritiene opportuno, di esprimere il suo giudizio a riguardo che io mai censurerei, avendo apertamente, con stile diverso dal suo, lasciato appunto la possibilità di esprimere a chiunque la propria opinione. Questo articolo, che Lei ritiene diffamatorio, ospita già commenti che la difendono strenuamente, fatto che stride alquanto con l'accusa che Lei mi muove che io intendessi diffamarla gratuitamente.

Che adesso Lei venga indirettamente a dirmi quello che io dovrei o non dovrei pubblicare sul presente Blog mi pare in linea con un atteggiamento 'quisquilie e pinzillacchere' arroccato sulla difesa legale, perdendo ancora una volta l'occasione di spendere una parola, dico una sola, sulla studentessa Marta Russo. Poteva fare a meno di aprire un Blog, se tanto tanto la indispone un articolo che ha il difetto di non difenderla come quello di Giovanni Sabbatucci.

Voglio sperare di essere ancora libero di esprimere la seguente opinione sul suo blog e quindi sulla sua persona: "Nessuna parola per la vita di una studentessa che non esiste più e non esiste in quel blog. La sottile linea di una vita cinica ed impassibile."

Se Lei ha tempo da perdere, con così poco riguardo e rispetto per gli affollati tribunali Italiani e intende quindi sporgere querela soltanto perché le sono state mosse delle critiche al blog e quindi alla sua persona, mi dia tempo e modo di consultare un avvocato per un parere legale, ma ci tengo a dirle fin da subito, che noia ma veramente che noia.

Alberto Sciretti

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