mercoledì 28 settembre 2011

Ecco perché il leone delle Assicurazioni Generali non ruggisce più. Le gazzelle non si fanno più mangiare. Tutto quello che gli azionisti non possono sapere.

Il leone delle Generali non ruggisce più. Questa frase ad effetto riassume in poche parole l'inesorabile declino a cui questo mastodonte italiano andrà incontro. Non fatevi ingannare dagli inviti ad investire nella solidità di chi dichiara al momento di avere una capitalizzazione inferiore al valore del proprio  patrimonio immobiliare. La verità è che da anni ormai nella compagnia assicurativa più grande d'Italia si annida il bacillo della decadenza. Il fetore dell'infezione aveva attirato perfino Cesare Geronzi, diventato presidente del gruppo.  Analizziamo nel dettaglio questa cancrena. Tutto ciò che gli azionisti non possono sapere. 1) Per troppo tempo l'organizzazione produttiva dedita alla raccolta dei premi è stata letteralmente formata a sbranare la gazzella (il cliente). La formazione dei consulenti assicurativi è avvenuta a suon di slides che proiettavano Ferrari prospettando fantomatici guadagni, attraverso un meccanismo provvigionale denominato rappel. Una sorta di superiorità felina del consulente assicurativo rispetto al cliente preda. Tu sei il leone, chi entra nel tuo ufficio è una gazzella. Anche Vanna Marchi si era circondata dei telefonisti più aggressivi ma la sua storia è finita male. La Compagnia ha sempre premiato attraverso i propri ispettori di produzione quei consulenti più scaltri ed aggressivi che garantissero una lauta raccolta di premi. A nessuno ha importato come avvenisse questa raccolta e se alla lunga potesse intaccare il sentiment nei confronti della compagnia. Il sentiment di migliaia  di clienti che sono entrati a contatto con consulenti "aggressivi" è pertanto allo stato dei fatti negativo. Un danno irreparabile. 2) È opinione comune che le Assicurazioni Generali siano care; ora vai tu a togliere dalla testa della gente questo tarlo. Anche questo è un danno irreparabile. Perfino tra le compagnie assicurative on-line RC auto  Dialogo (Gruppo Fondiaria Sai) è molto più conveniente di Genertel (Generali). Se finora i clienti più affezionati erano disposti a pagare qualcosa in più pur di restare sotto l'ombrello protettivo del Leone, ora di fronte ad una crisi senza precedenti guardano semplicemente al prezzo meno caro. Che il leone rimanga pure a bocca asciutta! 3) Le Generali hanno adottato una politica del personale alla lunga fallimentare. Se la sede centrale di Mogliano Veneto si può paragonare ad un carrozzone statale con migliaia di impiegati, a causa della gestione familiare adottata spesso sulla base di raccomandazioni, la rete commerciale ha visto un ricambio continuo di personale con tassi di turn over patologici. C'è stato un abuso degli stages e delle borse di studio. La Compagnia ha optato per un continuo ricambio del personale perché nei primi mesi un neoassunto garantisce con l'entusiasmo il massimo della propria prestazione (basti pensare che con l'entusiasmo assicuri parenti e la cerchia di amici) e poi tende ad adagiarsi. Questa ricerca ciclica e spasmodica di personale commerciale ha intercettato giovani lampadati ruspanti in giacca e cravatta, spesso neolaureati entusiasti accalappiati attraverso annunci spot come ho già dimostrato in un precedente post. Costoro a migliaia, ora si aggirano per l'Italia raccontando la loro esperienza lavorativa deludente: un banchetto spartano ed una sedia, l'elenco telefonico ed un telefono con cui introdursi in modo scomposto nelle case degli italiani. 
La Storia delle Assicurazioni iniziata nel 1831 è destinata pertanto a ridimensionarsi; semplicemente non hanno avuto rispetto per il cliente, la gazzella; questa ora non solo non si fa più mangiare dal leone ma neanche finisce per sbaglio brucando in una agenzia delle Assicurazioni Generali. 
Il leone è stanco. Migliaia di consulenti assicurativi delle Generali, esausti dopo anni di lavoro in cui veniva a loro chiesta sempre  maggiore produzione, vengono ora abbandonati dalla Compagnia andando ad ingrossare le fila di quel sentiment negativo che è quanto di più deleterio per un S.p.A, in una società dove si condividono nei social network le proprie esperienze. 

20 commenti:

redazione ha detto...

Dimenticavo. Antoine Bernheim, ex presidente delle Assicurazioni Generali è andato in pensione con un vitalizio pari a 1,5 milioni di euro l’anno, cioè 125mila euro al mese, 4100 euro al giorno. In 24 ore prende quello che un pensionato al minimo prende all’incirca in un anno. La superpensione non è pagata dall’Inps ma nasce da un accordo privato con la compagnia di Trieste, un accordo che prevede anche la reversibilità della pensione (al 60 per cento) e la conservazione di alcuni benefit (casa a Parigi e a Venezia con motoscafo). Da notare che Antoine Bernheim non appena ha saputo che il suo successore Cesare Geronzi ha intascato 16,7 milioni di euro per meno di un anno da presidente è andato su tutte le furie e ha chiesto alla Generali altri 20 milioni di euro cash. E il pagamento dei danni morali. Anche per queste ragioni, Generali sono da SELL tutta la vita.

Anonimo ha detto...

Anche io sono rimasto deluso dalle Generali,per il trattamento (schifoso) avuto dopo venti anni,
allo scadere della polizza vita. Soprattutto dalla Agenzia di RomA 650.
hANNO SBAGLIATO IL CONTEGGIO DELLA LIQUIDAZIONE POLIZZA VITA ED ANCORA, DOPO NUMEROSE LETTERE E TELEFONATE MI DEVONO RESTITUIRE IL CAPITALE.
fORSE, STANNO PER FALLIRE?

Anonimo ha detto...

ma chi sei? dovrebbero vietare a persone poco informate come te di pubblicare determinate cose. L'analisi che hai fatto è sbagliata e fortemente qualunquista... e cmq vediamo se il tempo ti darà ragione...intanto questi dal 1831 sono in piedi...

Anonimo ha detto...

ah dimenticavo....geronzi non ha sentito nessun fetore....sono stati altri 9 membri del cda a fargli capire che era meglio se dava le dimissioni....non serviva conoscere Della Valle o qualche altro pezzo grosso personalmente per accedere ad una informazione simile...bastava sfogliare un quotidiano..
Circa il paragone con la Marchi poi ti commenti da solo...un blog di uno che paragona una truffatrice da 4 soldi ad una delle aziende + solide d'Italia non merita nemmeno che io stia qui a digitare sulla tastiera...ahahahah

Anonimo ha detto...

"Perfino tra le compagnie assicurative on-line RC auto Dialogo (Gruppo Fondiaria Sai) è molto più conveniente di Genertel (Generali)". Vero. Infatti non è un caso se fonsai è tecnicamente fallita.

Anonimo ha detto...

LOL questo articolo è troppo ridicolo MUAHAHAHAHAH mi ci voleva una bella risata.

redazione ha detto...

Ridi, ridi, che la mamma dei cretini anonimi che girano la rete è sempre incinta. Impara a confutare con argomenti ed a firmare con nome e cognome le tue risate. Forse ti si chiede troppo?

Anonimo ha detto...

L'analisi da te fatta non fa una grinza se si stesse parlando della rete commerciale di ina o alleanza che fa del tournover la propria forza sfruttando parentele e amicizie dei produttori che in molti casi non sanno neanche cosa stanno proponendo. Ti assicuro che la rete di Generali , la quale è sicuramente aggressiva perchè è il mercato che lo impone, è preparata, seria e rappresenta il futuro della compagnia.

samuele ha detto...

lavorandoci reputo che tutto quello che l'autore del blog ha scritto sia una panzana scritta da una persona poco informata.
PS: mai fatto telemarketing a privati, porta a porta nelle case e mai visto slide con le ferrari...faccio l'assicuratore e non il venditore di contratti enel.
PPS:i rappel sono presenti in ogni compagnia e si chiamano incentivi...se uno si fa il culo quadro e' giusto che guadagni no? come in ogni realta' commerciale esistente sulla faccia della terra.

redazione ha detto...

Anche ipotizzando che io non sia persona informata, io ho provato a spiegare come mai una azione generali valeva 30 ed ora vale 10, te invece difendi a priori il tuo datore di lavoro. Si intenda, la flessione finanziaria c'è stata per tutte le grandi aziende, ma insomma per fare un paragone una azione del gruppo Tods nel 2008 valeva 50 ed ora vale 90. Non voglio elogiare Della Valle, ma insomma non è stato quella vergogna di Geronzi che invece si era installato in Generali. Per questo Samuele, a volte nella vita bisogna trovare il coraggio di affermare, come ho fatto io, che forse il vitalizio di Antoine Bernheim, ex presidente delle Assicurazioni Generali, andato in pensione con 1,5 milioni di euro l’anno, cioè 125mila euro al mese, 4100 euro al giorno (in 24 ore prende quello che un pensionato al minimo prende all’incirca in un anno), forse era un po' troppo per una società che non è immortale e che doveva affrontare le sfide del tempo. Detto questo caro Samuele, menti sapendo di mentire. Dici di non aver mai fatto telemarketing. Certo nessuno vende prodotti assicurativi al telefono, ci mancherebbe. Dovresti spiegare però come "attiri" il cliente in agenzia. Te lo spiego io: se il cliente è potenziale, quindi significa che si sta chiamando un potenziale nuovo cliente d'Agenzia (tratto dall'elenco telefonico piuttosto che da un albo di professionisti), l'assicuratore prospetta telefonicamente un fantomatico vantaggio su una polizza studiata per la categoria professionale del cliente. In fondo la gazzella non entra da sola nella tana del Leone, bisogna attirarla. Se il cliente è nel portafoglio dell'agenzia lo si attira con la scusa di riformare la sua attuale polizza (di solito polizza danni), ma il vero intento è quello di vendergli altri prodotti (polizza vita). Per quanto riguarda il fatto che sia giusto che un assicuratore guadagni proporzionalmente al venduto; la risposta è si, ma non scaricando il guadagno dell'assicuratore sulle tasche del cliente, che spesso è ignaro dei costi di caricamento iniziali e delle penalizzazioni in caso di uscita. Per fare un esempio concreto, se la durata di una polizza vita di 10 anni garantisce ad esempio 300 euro di guadagno all'assicuratore mentre quella da 25 anni ne garantisce 1000, l'assicuratore spingerà in modo poco professionale per la durata 25 anni nell'interesse suo ma non del cliente. Potrei fare mille esempi come questo, che denotano un sistema retributivo della propria rete di vendita ancora di stampo medioevale. Tutte queste tecniche spicciole da marketing spinto, non funzionano più. Irritano. La gente si è stancata di essere coglionata, Samuele. Fattene una ragione ed aiuta la tua azienda a rinnovarsi invece di adoperarti per negare quello che è ormai evidente a tutti. Trasparenza.

samuele ha detto...

non difendo a priori nessuno.
Il problema sostanzialmente e' uno in quello che hai scritto, tralasciando la storia del porta a porta o quella delle ferrari proiettate ai corsi di formazione che sono una falsita'.
reputo di essere una persona molto aperta e disponibile al dialogo e adesso ti spiego il perche' del mio disappunto nei confronti del tuo blog; tralasciando che generali o axa me ne frega sinceramente poco, non capisco come mai tu attacchi un gruppo che volente o nolente e' uno dei leader di mercato a livello mondiale con axa, allianz e ing, definendolo in crisi nonostante un incremento sul fatturato che sui nove mesi supera i 54 MILIARDI di euro e un incremento nel danni rispetto al 2011 nei tre trimestri.
ma tralasciando cio' non capisco come mai attacchi un metodo di lavoro che e' impostato a livello commerciale come in qualsiasi altra compagnia assicurativa seria (agenzie, broker, subagenti e compagnia bella di qualsiasi compagnia assicurativa campano quasi piu' coi rappel che con le provvigioni).
prenditela a mio avviso con il vero cancro del mercato assicurativo, ossia gentaglia di pseudo compagnie che fa turnover spietato di giovani ragazzi per rifilare polizze a ignari parenti...e' colpa di queste situazioni se uno dei mestieri piu' belli del mondo si e' sputtanato in questa maniera!

samuele ha detto...

aggiungo per il discorso che assicurazioni generali sono care...siamo uomini di mercato e per tanto il prodotto a tariffa 99 su 100 va' sotto trattativa con il cliente, senza pero' regalare nulla a nessuno. ci ha gia' provato il gruppo fonsai a sbilanciare il mercato con tariffe esageratamente basse e si e' visto che fine ha fatto.

Anonimo ha detto...

Condivido quasi pienamente quanto detto da Samuele, non condivido solo la generalizzazione fatta su INA e ALLEANZA. Io ho iniziato con la scuola INA e posso essere solo riconoscente ad INA. Detto questo, per ogfni assicurato di qualunque compagnia si parli l'importante è sposare il concetto che il guadagno dell'assicuratore deve corrispondere ad un vantaggio del cliente. Non sempre è facile ma solo sposando questa filosofia possiamo fare la differenza. Questo ovviamente non vale solo per il mercato assicurativo.
Alberto da come parli molto probabilmente avrai avuto un esperienza negativo nell'ambito delle assicurazioni, ciò mi spiace, ma non giustifica questo tuo accanimento verso il gruppo Generali che da da lavorare a tante persone e tutela tante famiglie.
Cordialmente, Vito

Anonimo ha detto...

...perdonate l'ortografia, ma scrivo da un dispositivo poco pratico.
Saluti, Vito

Anonimo ha detto...

Non mi firmo a causa di ripercussioni, sono un produttore inquadrato e personalmente non ho mai considerato i mie clienti delle gazzelle, ecco perché oggi nonostante svolgessi bene il mio lavoro da oltre 10 anni non solo non ho ricevuto ciò che meritocraticamente avrei dovuto ricevere ( carriera, trattamento economico adeguato ....ecc.) ma mi ritrovo come la maggior parte dei miei colleghi, emarginato e ghettizzato in un totale abbandono solo perché non si è agganciati a qualcuno....Infatti quello che io ritengo il problema più grosso è quello legato alle raccomandazioni. Mi chiedo se possa interessare o meno agli azionisti ciò.... Come si possono raggiungere i risultati sperati se non si valorizza come spesso accade quei meritevoli uomini che costituiscono lo zoccolo duro dell' azienda?

redazione ha detto...

Grazie per il tuo importante contributo, che si sposa perfettamente con quanto scrissi: "la sede centrale di Mogliano Veneto si può paragonare ad un carrozzone statale con migliaia di impiegati, a causa della gestione familiare adottata spesso sulla base di raccomandazioni"

Anonimo ha detto...

Alberto complimenti per quello che dici anche io come te e migliaia di altri abbiamo vissuto oppure viviamo un' esperienza negativa con le Generali, to consiglio di dare un occhiata alla discussione su " gli schiavi della polizza vita " per meglio farti intendere su come il personale della rete vendita è costretto a lavorare.
Vorrei rivolgermi ai tanti raccomandati che fanno parte della Compagnia, rispondendo magari anche al collega di prima : nulla è eterno e prima o poi anche voi subirete le abominevoli vicende che da sempre sono una regola alle Generali.

redazione ha detto...

Grazie per il tuo contributo. Non conoscevo l'articolo Gli schiavi della polizza. Vita precaria alle Generali. L'articolo che menziona la patologica "tana delle tigri" chiude in tal modo: "L’ottanta per cento dei neoassunti lascia nel giro di sei o dodici mesi. E l’azienda ha trovato il sistema per avere sempre carne fresca senza licenziare".

Unknown ha detto...

Preparata e seria? Ma se non sanno nemmeno cos'è una d&o o un r.c. prodotti! Dai, dai il trattamento offerto da generali è tale e quale a una ass italia, l' articolo ha solo raccontato la triste realtà dei fatti.

Unknown ha detto...

https://www.facebook.com/Lalbero-della-verità-A11e-1660935574175243/

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