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sabato 12 luglio 2014

SOS to the World: Save Venice's vulnerable lagoon from big ships.

Please help us, sharing this message. Unfortunately we can't watch underwater, but BIG ships are litterally ironing the Venetian lagoon. Beauty is every day more and more flat. Sandbanks and mudflatswetlands that are paramount for the precarious balancehave been wiped out by waves of oil tankers, freighters and powerful speedboats, that can carry hundreds of tourists. Italian politicians have sold Venice to lobbies. Venetian lagoon is in danger. Please help.



No Big Ships (No Grandi Navi) 




Sos to the World: NO BIG SHIPS in the Venetian Lagoon

sabato 26 ottobre 2013

Help to free Greenpeace activists.


Please immediately release the 30 people currently detained in Russia following the boarding of the Greenpeace ship the Arctic Sunrise. The illegal boarding of the ship in international waters and subsequent hooliganism charges against its peaceful crew are unacceptable. 

Right now, 28 of our activists, a photographer and a videographer are being held in custody by the Russian authorities. We urgently need your help to free them.

The Arctic Sunrise had been part of a peaceful protest against energy giant Gazprom, which is poised to drill for the first oil to come out of the icy waters of the Arctic.

Using a helicopter and ropes, armed Coast Guards illegally boarded the ship and held those on board under armed guard whilst they towed the ship to shore. Our team were then remanded for up to two months by a court in Murmansk.

The authorities said they needed time to investigate possible charges of piracy. On 23 October they changed those charges to hooliganism, which carries up to seven years in jail. This is a wildly disproportionate charge and is an assault on the right to peaceful protest.

The Arctic 30 have been in Russian prison for over one month now - please release them to their families without delay.

domenica 21 ottobre 2012

Caccia al bambino. Fermate questa barbarie!

Questa immagine ha disgustato il mondo. In Sud-Africa un cacciatore razzista posa nei pressi della sua preda, un bambino di  colore (non si sa se l’immagine sia reale, sia un fotomontaggio o ci sia un accordo con il bimbo). 
In Italia le cose non vanno meglio. In 35 giorni effettivi di caccia, dal 1 settembre al 20 ottobre, le armi dei cacciatori, hanno ucciso 13 persone, tra cui un bambino, e ne hanno ferite 33, tra cacciatori e non. E' quanto emerge dall'analisi dei dati dell'Associazione Vittime della caccia. Senza contare, ancora, precisa l'Associazione in una nota, ''gli innumerevoli fatti che hanno avuto un epilogo fortunato: sono i casi di minacce, prepotenze, spari andati a vuoto, intimidazioni ecc. da parte di "legali detentori di armi ad uso caccia" contro altre persone. (fonte ANSA http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/10/21/Incidenti-caccia-13-morti-35-giorni-_7666065.html )

La Federazione Nazionale della Caccia ha scelto il suo manifesto più VERGOGNOSO



giovedì 17 febbraio 2011

L'intercettore superveloce Gojira ferma la caccia sanguinaria alle balene. La migliore difesa ecologista è l'attacco.

Dalla loro parte il diritto naturale delle balene alla sopravvivenza. Dalla loro parte la legge internazionale. I nuovi ecopirati combattono nel giusto.

In Italia ci siamo abituati. Fatta la legge trovato l'inganno. Questo assunto era stato fatto proprio anche dalle baleniere giapponesi che, con la complicità delle autorità nipponiche, nonostante la caccia per scopi commerciali ai cetacei fosse vietata da una moratoria internazionale del 1986, continuavano in questi anni la mattanza dei cetacei nascondendosi dietro l'assurda ipocrisia della "ricerca scientifica". Le autorità di Tokyo affermavano che questa caccia facesse parte integrante della cultura nipponica e non disdegnavano che, nonostante i dichiarati fini di ricerca, la carne finisse sulla tavola dei giapponesi. Grazie all'attivismo a tenaglia dell'associazione di difesa dell'ambiente Sea Shepherd e alle pressioni diplomatiche di stati virtuosi come la Nuova Zelanda e l'Australia che hanno denunciato il Giappone al tribunale dell'Aia, il Giappone ha sospeso la caccia alle balene nell'Antartico (Fonte il Corriere della Sera 16/02/2011), di cui avevo già parlato in un post a fine 2007. Questo a mio avviso insegna che l'attivismo può cambiare la storia quando interpreta la difesa come attacco. L'immagine dell'intercettore superveloce Gojira credo renda perfettamente questa idea. Un ultimo aspetto. Mentre l'italietta si fa conoscere nel mondo per il bunga bunga, nazioni virtuose come la Nuova Zelanda e l'Australia si distinguono per stile e valori, dimostrando da sempre di essere popoli che non solo non possono conoscere la vergogna del fascismo e del berlusconismo italiano, ma sono interpreti della propria storia nella misura in cui rispettano il pianeta e gli animali che lo abitano.
L'intercettore superveloce Gojira (nome giapponese del mostro cinematografico Godzilla) dell'associazione Sea Shepherd che ha costretto il Giappone a sospendere la caccia alle balene. L'intercettatore  assieme ad altre barche d'appoggio facenti parte della flotta «ecopirata», si sono posti sulla scia delle quattro baleniere giapponesi ed in particolare della nave-mattatoio, l'ammiraglia Nisshin Maru, piazzandosi davanti allo scivolo a poppa e manovrando in modo tale da impedire alle navi arpionatrici l'azione. 


L'intercettore superveloce Gojira ha sostituito il Ady Gil, un trimarano da primato, concepito per l'ambizioso obiettivo di circumnavigare il globo con un mezzo a basso impatto ambientale, acquistato e ribattezzato Ady Gil dalla Sea Shepherd, organizzazione ambientalista non-profit, per operazioni di disturbo nei confronti della flotta nipponica di baleniere. Proprio durante una di queste operazioni, il 7 gennaio 2010, la Ady Gil é affondata in seguito ad una collisione con la baleniera giapponese MV Shōnan Maru 2.

sabato 18 settembre 2010

Viaggiatori, non turisti, a suon di «gap-year» , «anno off» , «Year Out»


Dopo aver scritto in un post "Volere volare via: perchè voglio andare via con la scopa di una strega" ho viaggiato, con il timone verso sud-est ma ho viaggiato. Mi ritengo un essere umano veramente libero ed un giorno mi prenderò una fattoria nell'entroterra Mongolo ed allevarò cavalli. Off. Le armi più potenti e sottili che l'uomo possieda, sono l'amore e il sorriso. Turn off. Chi smette di sognare è una personalmente sostanzialmente morta nell'anima. Solo mettendo in viaggio l'anima  si evita che essa, annoiata, abbandoni il proprio corpo. Non c'è niente di più universale dei panni stesi al vento ad indicare la vita  che pulsa in una casa. Sono orgogliosamente socio CTS , perchè mi affascina il motto "Viaggiatori, non turisti" che mi fa sentire più vicino a Goethe e considero la visita al sito del National Geographic a cui mi sono abbonato ed a quello di Greenpeace una condicio sine qua non per affrontare i temi dell'esistenza. La mela è il miglior amico di un viaggiatore, ti fa sentire pulito e sano. Cosa cercano i giovani vagabonding, i globatrotter e i saccopelisti? Lasciarsi viaggiare, un hike dell'anima (Hiking, termine inglese sinonimo di trekking o di escursionismo). Un soggiorno a lesbolandia, una baraccopoli dove battere le mani in mezzo a bambini che hanno di tutto, scabbia, aids, colera ma che sono felici, Mama Africa, Ilha do Mocamique in Mozambico, un treno lentissimo della Indian Railways, la nightlife nella Belgrado maledetta, Kibera la più grande baraccopoli di Nairobi tra le più estese al mondo con 1 milione di persone con tassi di AIDS intorno al 85%, il canto del muezzin a Sarajevo, donare la propria acqua ad una pianta in difficoltà per riconoscenza, la Selva Maestra (Amazzonia), una avventura in Nuova Zelanda, Srebrenica con la puzza di tragedia che non se ne va dai balcani, il sole che in Africa sorge come una palla di fuoco lanciata in alto nel cielo, etc, etc

Il libro "Mollo tutto e parto" di Riccardo Caserini, 39 anni.

Nei paesi anglosassoni, ormai è un must: i 18 anni coincidono con un viaggio che arricchirà il patrimonio culturale e umano, esattamente come si riempie una bottiglia vuota con un buon vino. Si chiama «gap-year» o «anno off», «Year Out», «Anno sabbatico» vale a dire l'anno di pausa (itinerante) prima della scelta dell'università o dell'ingresso nel mondo del lavoro, che non è solo spiaggia, sole, e sangria; è il viaggio della maturità e dell'iniziazione, anche se a qualsiasi età venga fatto, il gap year ti insegna sempre qualcosa. 

In Italia il Cts Education propone il
pacchetto«work & travel» per
ragazzi dai 18 ai 35 anni.

Hippie trail, il viaggio via terra lungo 6000 miglia attraverso sei Paesi (Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India, Nepal) e tre grandi religioni che fu il rito di passaggio di tutta una generazione alla fine degli anni '60 e negli anni '70 ed il viaggio verso Capo Nord, ormai sono stati superati da viaggi dove sinceramente ci si lava un po' più spesso rispetto a quella doccia fatta in ogni nazione tipica dell'InterRail, anch'esso al tramonto.

Chi non ha dimenticato il leggendario Robinson Crusoe di Daniel Defoe ed è alla ricerca della libertà assoluta e in fuga da una vita scontata ed ordinaria, lontani dal capo che sclera, sarà anch'egli accontentato: Forbes, uno dei più celebri magazine economici americani, ha provato con l'articolo "The Best Places To Hide" a stilare, la classifica degli otto luoghi più inaccessibili del Pianeta, dove forse è ancora possibile nascondersi per il resto dei propri giorni. 1) Tristan da Cunha, un arcipelago nell'Oceano Atlantico 2) arcipelago di Socotra, nell'Oceano Indiano 3) Darien Gap, l'immensa giungla che divide la Colombia da Panama 4) laguna di San Rafael nella Patagonia cilena 5) l'entroterra della Mongolia che è quello che personalmente mi attira di più, principalmente per l'equitazione, la falconeria e sterminati paesaggi incontaminati 6) parco nazionale di Auyuittuq in Canada 7) penisola della Kamchatka, nell'estremo oriente siberiano che mi divertivo a conquistare con il Risiko 8) Papa Nuova Guinea

domenica 12 settembre 2010

La Federazione Nazionale della Caccia ha scelto il suo manifesto più VERGOGNOSO

Manifesto tesseramento 2010 della Federazione Italiana Caccia
La Federazione Italiana della Caccia, ha scelto il suo manifesto più VERGOGNOSO. Tra innumerevoli episodi di cacciatori dal grilletto facile che si impallinano a vicenda o uccidono degli innocenti (questa estate hanno ucciso tra gli altri un parroco "in cammino" padre don Francesco Cassol di Longarone, che è stato scambiato per un cinghiale...) in un mondo dove la bestemmia e l'eco degli spari rovina il silenzio delle valli e sporca violentemente di rosso il soffice petto di tanti uccelli, la Federazione ha ideato un manifesto in cui si dice che "La caccia non ha età". Si, perchè in Italia per lavarci la coscienza mettiamo davanti i bambini, sfruttando la loro innocenza. Vomitevole.

Perchè questi cristiani ipocriti nel loro manifesto non mettono il Cantico delle Creature di San Francesco? La verità è che non c'è rimasto da cacciare quasi più niente ed infatti aumentano esponezialmente gli incidenti di caccia, perchè sparano a qualunque cosa si muova, non importa chi sia.

Giotto, affresco "La predica agli uccelli", Data 1290 - 1295, Basilica superiore di Assisi, Assisi.

Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fior et herba. Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infrmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato s' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate.

martedì 20 novembre 2007

"Esperanza" è l'unica speranza per fermare la "caccia alle balene per scopi di ricerca scientifica"


Come vengono uccise le balene? Un arpione esplosivo penetra nel corpo dell’animale e poi esplode provocando squarci di almeno 20 centimetri che vanno via via ampliandosi. Le balene muoiono tra atroci sofferenze e, spesso, dopo una lunga agonia. Si stima che, in media, il tempo minimo in cui sopraggiunge la morte per l’animale ferito è di almeno due minuti, ma si registrano moltissimi casi di agonia durata più di un’ora e, addirittura, fino a cinque ore.
Ogni anno il governo giapponese è autore di una mattanza ingiustificata nelle acque dell'Oceano Meridionale Articolo tratto da ANSA 2007-11-20 ore 17:31
SYDNEY - Peggiora invece di migliorare, la sorte delle balene del Pacifico. Domenica una flotta baleniera giapponese è salpata per quella che potrebbe diventare la caccia più vasta degli ultimi 20 anni, con un obiettivo di oltre mille grandi cetacei, tra i quali per la prima volta figurano anche le megattere, a rischio di estinzione secondo gli ambientalisti, e particolarmente amate dai whales watchers per i loro caratteristici salti acrobatici fuori dall'acqua. La mossa dei giapponesi ha suscitato le ire della Nuova Zelanda e dell'Australia, che hanno presentato formale protesta attraverso i propri ambasciatori a Tokyo. "L'Australia è contro ogni forma di caccia delle balene, chiediamo formalmente al Giappone di riconsiderare le proprie decisioni", ha detto il ministro degli Esteri australiano Alexander Downer. Altri in Australia sono stati meno diplomatici. Da Canberra il ministro ombra per gli Affari esteri, Robert McClelland, ha invocato l'uso della marina militare come deterrente contro le baleniere giapponesi, che spesso pescano anche dentro i confini delle aree protette, soprattutto nei mari antartici. La premier neozelandese Helen Clark ha usato parole durissime: "I pescherecci giapponesi avrebbero fatto meglio a restarsene a casa loro, invece di venire qui nascondendosi sotto l'imbroglio di una missione scientifica, quando vogliono semplicemente uccidere mille balene". Il Giappone aveva ufficialmente abbandonato la caccia commerciale alle balene nel 1986, ubbidendo alla moratoria internazionale, per passare dall'anno successivo a quello che continua a chiamare caccia per scopi di ricerca scientifica. Il portavoce di Greenpeace, Steve Shallhorn, ha sottolineato oggi che i biologi marini d'Australia e altri paesi del Pacifico hanno più volte sostenuto che le informazioni scientifiche sulle balene si possono ottenere senza uccidere gli animali. Greenpeace ha promesso di tallonare le sei navi peschereccio con la loro nave ammiraglia Esperanza, già posizionata al largo delle coste giapponesi.

La nave di Greenpeace, l'Esperanza. 


Per quattro mesi - tanto durerà la stagione - l'organizzazione ambientalista cercherà di ostacolare i giapponesi, chiedendo la sospensione della caccia e impegnandosi in azioni di lotta non violenta, come ha già fatto in passato. "Questa non è scienza, è un business mascherato da scienza. Le balene sono animali protetti e noi vogliamo che la legge sia rispettata", ha detto dalla Esperanza il capo della spedizione Karli Thomas, all'agenzia di stampa australiana Aap. La piccola flotta che ha lasciato il porto di Shimonoseki setaccerà per quattro mesi le acque dei mari del sud del Pacifico fino all'Antartide, e si teme che sconfinerà nella zona che l'Australia ha dichiarato parco marino dedicato proprio ai cetacei. L'obiettivo è la pesca di 935 balenottere dal rostro, 50 balenottere azzurre e 50 megattere, queste ultime fino ad ora mai cacciate. Il passaggio delle megattere lungo le coste dell'Australia è uno degli appuntamenti più attesi da turisti e animalisti, per i salti spettacolari fuori dall'acqua, e per la docilità dei grandi cetacei, che si lasciano avvicinare dalle barche e, in alcuni casi, persino dai surfisti. Quattro anni fa una di queste balene era entrata nella baia di Sydney, nuotando tra i traghetti e le barche fino all'Opera House. Ora la nuova stagione delle baleniere giapponesi mette a rischio di sopravvivenza, oltre alle balene stesse, anche l'industria australiana del whale-watching, che ha un giro d'affari di 180 milioni di euro l'anno. Sono migliaia le persone che ogni anno arrivano sulle coste orientali del continente per osservare il passaggio delle megattere che dall'Antartide risalgono le coste per partorire nelle acque più calde della barriera corallina, ridiscendendo poi alla fine dell'estate accompagnate dai piccoli.

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