domenica 14 marzo 2010

Il bipensiero di Renato Brunetta: la doppia proposta

"Chi controlla il passato" diceva lo slogan del Partito "controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato". Sapere e non sapere; credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda; sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe, fare uso della logica contro la logica; rinnegare la morale proprio nell'atto di rivendicarla; credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel Partito l'unico suo garante; dimenticare tutto ciò che era necessario dimenticare ma, all'occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo. Soprattutto, saper applicare il medesimo procedimento al procedimento stesso. Era questa, la sottigliezza estrema: essere pienamente consapevoli nell'indurre l'inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che avevate appena posto in atto. Anche la sola comprensione della parola "bipensiero" ne implicava l'utilizzazione.

Ecco Renato Brunetta in un video dove, con gli occhi gonfi di pianto patetico, descrive le ole della gente tra le rive mentre passa il suo motoscafo. Con gli occhi gonfi di pianto ricorda come lui sia difficilmente distinguibile nel motoscafo eppure la gente lo ha notato.. Un simile processo di alterazione continua è atto di autoipnosi, di un volontario ottundimento della coscienza. L’essenza del governo oligarchico non è l’eredità che passa di padre in figlio, ma la persistenza di una determinata visione del mondo e di un determinato modello di vita, che i morti impongono ai vivi. Un gruppo dirigente è tale finchè ha la possibilità di nominare i propri successori. Al partito non interessa perpetuare il proprio sangue, ma se stesso. Non è importante chi detenga il potere, purchè la struttura gerarchica resti immutata. Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e di impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea. Da parte dei proletari, in particolare, non vi è nulla da temere: abbandonati a se stessi, continueranno, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, a lavorare, generare e morire, privi non solo di qualsiasi impulso alla ribellione, ma anche della capacità di capire che il mondo potrebbe essere diverso da quello che è.

Il bipensiero implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe. L'uomo sa quindi di essere impegnato in una manipolazione della realtà, e tuttavia la pratica del bipensiero fa sì che egli creda che la realtà non venga violata. Un simile procedimento deve essere conscio, altrimenti non potrebbe essere applicato con sufficiente precisione, ma la tempo stesso ha da essere inconscio, altrimenti produrrebbe una sensazione di falso e quindi un senso di colpa. Il bipensiero consiste nel fare uso di una forma consapevole di inganno, conservano al tempo stesso quella fermezza di intenti che si accompagna alla più totale sincerità. Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile.

1 commento:

Stradella ha detto...

We live in a world of universal deceit - diceva Orwell.
La menzogna è essenziale per tenere i popoli sottomessi.
I capi - diceva Huxley - vanno reclutati tra i ribelli totali, coloro che hanno avuto l'acutezza di vedere la menzogna totale e poi ribellarvisi. Essi conoscono i l modo di tenere sottomessi gli altri, vista l'impossibilità di guidarli verso la ribellione. Huxley e tutta la sua illutre dinastia, a partire da quell'Huxley che difese le teorie di Darwin, erano massoni di grado molto elevato. Appartengono a quella categoria di persone che ritengono che solo pochi eletti abbiano il diritto di governare e decidere per gli altri. Avevano torto o ragione? Dostoievsky scrive pagine memorabili sul diritto degli "Inquisitori" di decidere le sorti dell'umanità. Lo dice in forma provocatoria; lascia la questione aperta. Tolstoj dirà, parlando della coscrizione obbligatoria, una novità del mondo post rivoluzione industriale, che certuni mandano altri a morire racontando cose a cui essi stessi non credono. Menzogna allo strguo dello sdoppiamento di personalità, come tu stesso accennavi. I politici di sinistra fanno il loro lavoro, cioè raccolgono i voti della opposizione per poi accordarsi con la destra. ( I maiali che alla fine vendono gli animali al fattore prima scacciato - nella "fattoria degli animali" di Orwell). Insomma che vogliamo fare Alberto? ci limitiamo a vivere nella nostra nicchia e ad oscillare attorno alla nostra posizione, oppure tu hai qualche idea ? qualche possibile orizzonte di persone con cui allearsi? La domanda non è affatto retorica.

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