Magnifico, Illustrissimo, Amplissimo, Egregio..l'ipocrisia nelle Università. |
giovedì 17 marzo 2011
Professori universitari senza infamia e senza lode.
domenica 26 dicembre 2010
We will not pay for your crisis
giovedì 2 dicembre 2010
questa è la mia fede: su questa giudicherete l'opera mia
martedì 19 ottobre 2010
L'Antitrust ha messo gli occhi addosso a Cineca\Kion
Ora un articolo di Repubblica dell'8 Ottobre 2010 riporta la notizia che l'Antitrust ha messo gli occhi addosso all'accoppiata d'affari "Cineca\Kion". (BOLLETTINO N. 35 DEL 27 SETTEMBRE 2010)
L'articolo a cui rimando, dice infatti che l'Antitrust si è accorta che Cineca/Kion detengono insieme una quota pari a circa l'80% del mercato, principalmente attraverso il software gestionale Esse3 sulla didattica. Un settore, dati alla mano, particolarmente redditizio: nel quadriennio 2004-2007 la Kion S. p. A. presenta un fatturato complessivo di 34.238.747 euro, per il 2008 il volume d'affari è stato di 13.301.286 euro e l'ultimo bilancio disponibile riporta che nell'anno solare 2009 il fatturato è stato di 13.738.053 euro. Notate bene, che il povero cliente finale è l'esamine sistema universitario italiano!!!
sabato 16 ottobre 2010
Ca' Foscari è diventata la lavatrice della reputazione per chi deve rifarsi un nome
L'articolo firmato Marco Travaglio comparso sull'Unità il 12 gennaio 2007 |
- Il primo - un'Ansa da Milano del 22 febbraio 1996 - dice così: «Il vicepresidente della Techint, Paolo Scaroni, ha patteggiato la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per le tangenti pagate per gli appalti nelle centrali Enel. La sentenza è stata emessa dai giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Milano. Scaroni era accusato di corruzione dal Pm Paolo Ielo per una serie di tangenti versate al Psi quando era amministratore delegato della Techint».
- Seconda agenzia Ansa, datata Roma 24 maggio 2002: «L'assemblea dell'Enel ha approvato le liste dei nomi proposti dall'azionista di maggioranza e da quelli di minoranza per il rinnovo del cda del gruppo, nominando alla presidenza - su proposta del Tesoro - Piero Gnudi. Nel pomeriggio è prevista la nomina di Paolo Scaroni ad amministratore delegato».
- Terza agenzia, stavolta dell'Adnkronos, datata 21 ottobre 2004: «Ecco l'elenco dei Cavalieri del Lavoro, nominati dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, su proposta del ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, di concerto col ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno, con l'indicazione del settore economico e della regione di attività: (...) Paolo Scaroni (elettrica, Lombardia)».
sabato 2 ottobre 2010
Magnifici cambiamenti climatici all'Università Ca' Foscari Venezia. La questione morale
30/09/2010 L'entrata principale di una Ca' Foscari irriconoscibile è sbarrata fisicamente da decine di poliziotti in assetto antisommossa, chiamati a tutelare l'ordine pubblico rispetto alle sacrosante proteste dei 39 lavoratori dell'Università reintegrati dal giudice. Scudi e manganelli fuori luogo alimentano nientemeno che la tensione ed il nosense nel tempio delle idee, del dialogo e della conciliazione. Lo Stato non è più in grado di tutelare il diritto al lavoro, se non per mano di una magistratura sempre più intasata e pertanto astutamente criminalizzata. L'unico pericolo concreto è rappresentato dall'incapacità manifesta di un rettore, Prof. Carlo Carraro, esperto di cambiamenti climatici, di ricevere dignitosamente i propri lavoratori in quella che più volte i giudici hanno sancito essere la loro sede naturale di lavoro. I lavoratori sono stati ricevuti nel cortile in una atmosfera surreale, indegna di una Università. La temperatura del clima a Ca' Foscari sta aumentando e tende a surriscaldarsi e questa incapacità saccente ed imbarazzante non contribuisce a rasserenare il clima.
Nella serata del 30 Settembre 2010, il Prof.re Carlo Carraro, circondato da decine di poliziotti in assetto antisommossa, chiamati irrazionalmente da Bologna a contenere un “pericolosissimo” manipolo di lavoratori disperati ed esasperati che da troppi maledetti mesi chiedono il rispetto delle ordinanze dei giudici, ha, tra le tante cifre richiamate in un freddo cortile ed in una atmosfera surreale, parlato della necessità di reperire 700.000 euro per sbloccare l’ennesima impasse in una vicenda vergognosa anche per l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che molto probabilmente si ritroverà a rispondere in solido con l’appaltatore di retribuzioni, contributi previdenziali, effettuazione e versamento delle ritenute fiscali sui redditi di tutti i lavoratori coinvolti nella vicenda. Si pensi che perfino gli antichi veneziani nel loro glorioso Arsenale evitavano gli appalti nella costruzione degli scafi perché pur favorendo la produttività, non davano sufficienti garanzie di qualità. Per questo motivo, dopo essere stato adottato in vari casi per la costruzione di tutta la galera, venne limitato esclusivamente alle opere morte e alle attrezzature, cioè alle parti in cui la lavorazione affrettata non pregiudicava la sicurezza dello scafo. A Ca’ Foscari, come ovunque, il servizio di portineria è parte dello scafo, è il biglietto da visita che rappresenta in prima linea l’immagine dell’Università con i propri clienti e più in generale con gli utenti tutti. Quando lo studente percepisce un disservizio da parte del servizio erogato dalla portineria, lo imputa a Ca’ Foscari e non alla cooperativa che si è aggiudicata l’appalto.
Purtroppo Ca' Foscari è sempre più imbevuta di ipocrisia; tanto più si solleva palpabile una questione morale all'Università tanto più evapora timidamente il coraggio di denunciarla da parte dei suoi protagonisti. Un malloppo val bene una laurea, scriveva sul Corriere della Sera Gian Antonio Stella in una vicenda poco chiara che riguardava l'Università Ca' Foscari. A nessuno sembra importare che la società civile guardi sempre più all'Università esattamente come nel medioevo un contadino guardava il castello baronale del proprio Signore di turno. Il nodo cruciale è come sempre il conflitto d'interesse tra il ruolo pubblico che si ricopre e i meri interessi privati. Qui si solleva la questione morale, a Ca' Foscari come altrove. La questione più spinosa è anche quella paradossalmente meno dibattuta anche purtroppo in una Università. Nelle aule universitarie si affronta nella teoria il Total Quality Management, un modello di qualità che prevederebbe, tra i tanti aspetti anche la possibilità di mettere in discussione i metodi di lavoro da parte dei lavoratori, eppure questi lavoratori delle portinerie nella pratica vengono trattati come dei paria e si vedono negare oltre al diritto al lavoro anche il diritto di parola sul blog del Rettore nella vicenda incresciosa che li riguarda. L'Università è indifferente rispetto alla politica illegale dell'attuale cooperativa che ha vinto l'appalto e si limita a contare, come ha fatto il Rettore nella serata richiamata, i lavoratori come se fossero figurine da eliminare una ad una prima di arrivare ad una soluzione fisiologica. L'istituzione pubblica non è insorta neanche quando sui 28 lavoratori assunti inizialmente dalla nuova cooperativa al posto dei 39 reintegrati, ben 18 circa sono stati portati alle dimissioni a suon di turni massacranti in violazione della normativa giuslavorista, con irreali ambulanze davanti alle sedi universitarie e funzionari della Direzione Provinciale del Laovoro - Servizio Ispezione del Lavoro chiamati a mettere luce sulla vicenda. Dicevo che lo studente non sa distinguere, tra Università e cooperativa. Sinceramente non so più neanche io distinguere i volti dell'attuale classe dirigente e della gerontocrazia. Nella fretta potrei scambiare il Prof.re Carlo Carraro con Alessandro Profumo o Cesare Geronzi e tanti altri. Guardateli i volti di chi si occupa di finanza a discapito dell'economia reale; sono tutti uguali, patinati di ipocrisia e pronti a risolvere con compromessi e transazioni economiche i nodi morali della vita, costruendo un modello di società impregnata di ingiustizia. L'esame di etica economica l'hanno superato velocemente come se fosse un pesante carretto trainato da uno stupido mulo. Sembrano costruiti nel laboratorio della saccenza e della presunzione con lo stampino. Sono quasi tutti dei premi nobel mancati, che alterano la realtà vendendo fumo, così come si vende una “gondoeta” in plastica ad un turista in Lista di Spagna spacciandola per oro zecchino; credono fermamente di dire verità sacrosante mentre pronunciano le menzogne più artefatte. Visto ed appurato che sono un ideologo provocatore, incapace di cogliere la sublime magnificenza di chi come l'attuale Rettore Carlo Carraro, probabilmente è stato il protagonista indiscusso ed incompreso della mostra Russie sul totalitarismo e sulla mistificazione, cercando di togliere in un episodio poco chiaro le mailing list alle RSU di Ca’ Foscari in violazione di legge (art. 28 Legge 20 maggio 1970 n.300), ho trovato i 700.000 euro. È stato facile trovare i 700.000 euro. Cosa vuoi che siano 700.000 euro al giorno d'oggi. Contemporaneamente alla nomina nell’ Aprile 2010 del Prof.re C. Carraro nel Cda delle Assicurazioni Generali presieduto da Cesare Geronzi in barba al principio fumoso del cumulo di incarichi rispetto al suo attuale mandato di Rettore, è emerso da uno studio-pilota dal titolo "Finanza e armamenti: le connessioni di un mercato globale" realizzato dall’Osservatorio sul Commercio di Armi (Os.C.Ar) di IRES Toscana – Istituto di ricerche Economiche e Sociali – vincitore del bando di finanziamento della Fondazione Culturale Responsabilità Etica onlus per il 2009, che le Assicurazioni Generali hanno acquistato, come tante altre banche bisogna dirlo, quote di aziende che producono: armi nucleari (210 mila euro), bombe a grappolo (160 mila), ed altre tipologie di armi controverse (370 mila) (Valori, n.78, Aprile 2010). Ora, se il Prof.re Carlo Carraro riuscisse a convincere il suo amico Cesare Geronzi ad investire questi 740.000 nella pacifica istruzione universitaria togliendoli dalle disponibilità dei fabbricanti di morte, il problema sarebbe risolto. Peccato che la mia sembri soltanto ideologia. In fondo questa storia, se la raccontassimo ad un semplice malgaro dell'Altopiano di Asiago non la capirebbe. Beato lui. |
mercoledì 8 settembre 2010
Un grande insegnante non ha eventi da consegnare alla storia.
Un grande insegnante non ha eventi da consegnare alla storia. La sua vita confluisce in altre vite. Uomini così sono la linfa che alimenta il tessuto intimo delle nostre scuole, sono i più alti sacerdoti custodi di un tempio e continueranno ad essere una fiamma che arde e una forza che darà significato alle nostre vite. (Film "Club degli imperatori")
mercoledì 25 agosto 2010
Università Ca' Foscari Venezia: reintegrato il concetto di lavoro dignitoso, che non può essere merce
Portale del quotidiano la Repubblica. In primo piano la notizia del reintegro dei lavoratori.
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Fotografia tratta da sito web del coordinamento dei lavoratori della cultura in lotta |
domenica 21 marzo 2010
Ecco perchè Renato Brunetta non è venuto all'Università Ca' Foscari
venerdì 5 marzo 2010
Una idea per una Agenda 2020: Semester in the Lagoon e Università Ca’ Foscari da Màr
Studenti e professori in posa sul MV Explorer.
Altro che “offerta formativa” da banco, qui i crediti universitari diventano stelle nel firmamento della vita. Durante la navigazione si tengono le lezioni e si studia ma when the ship is in a port, no classes are held.
The Rotunda, è il simbolo riconosciuto dell'Università della Virginia. È alto la metà del Pantheon di Roma, che ne ispirò la costruzione.
Thomas Jefferson, il padre fondatore dell'Università della Virginia, è orgoglioso: il campus viaggiante del Semester at Sea è un microcosmo del suo modello Jeffersoniano; nell’università da lui fondata nel 1819, una delle università americane più prestigiose, “nulla al mondo è così potente quanto un' idea della quale sia giunto il tempo” (Victor Hugo). Un fulmine cerebrale nella buia tempesta dell’istruzione; l’Università diventa un irresistibile vettore formativo, un trampolino di lancio attraverso il quale poter raggiungere qualunque verità vicina o lontana, non quattro muri incrostati di un’ aula universitaria rattoppata.
MV Explorer dell’University of Virginia è dotata di 9 aule universitarie ed ha tutte le agevolazioni di un campus universitario quali wireless Internet e una biblioteca con 8.000 volumi.
Se il respiro egualitario delle township jeffersoniane è arrivato fortunatamente anche nelle nostre Università, il percorso di rinnovamento si adagia su riorganizzazioni che sostanzialmente deficitano ancora di grandi idee rivoluzionarie e genialmente anticonformiste, quel mondo di idee richiamato poc’anzi. Fantasticare sul fatto che un Rettore stipuli una convenzione con una compagnia di navigazione per inserire nei percorsi formativi specifici moduli da attuarsi sull’aula didattica del Mar Mediterraneo e dannarsi perché il tutto sia economicamente sopportabile da parte degli studenti, è un artificio fantasioso. In Italia risulta difficile immaginare un Rettore che chieda maggiori finanziamenti al Ministro, per attuare, anche tra dieci anni, un programma formativo sul Mar Mediterraneo che possa nelle intenzioni affermarsi quale irresistibile tentazione per la compagine universitaria europea ed internazionale. L’involuzione impegna ancora tristemente stuole di cortigiani nell’appellarsi vicendevolmente ora Magnifico ora Magnanimo, ora Emerito ora Amplissimo e così via; una vita spesa in convenevoli formali, un mondo ovattato dove regna l’ipocrisia baronale e dove al centro dell’Università non c’è ancora lo studente ma la cattedra e solo la cattedra; perdura una cristallizzazione e una stagnazione della vita universitaria secondo modelli antidiluviani rispetto ad un mondo globalizzato, dove le idee vengono spente come se fossero fiammiferi. Quieta non movere. Quale differenza con l’Università della Virginia, ove per rispettare fino in fondo l’idea Jeffersoniana di uguaglianza, solitamente i professori vengono chiamati "signore" o "signora" (mister/mistress) piuttosto che "Dottore" o "Professore", discriminando per merito e non per titolo. Nella The University gli studenti alla fine di ogni esame firmano una dichiarazione: “sul mio onore di studente, non ho dato né ricevuto aiuto per questo compito/esame.” Grazie a questo sistema d'Onore (Honor System: to not lie, to not cheat, to not steal) ci si spinge fino ad assegnare esami a tempo da svolgere a casa e lo svolgimento di ricerche e studi in maniera particolare. Se nell’Università della Virginia coscienziosamente non è mai stata conferita una laurea honoris causa, dall’altro non si hanno timori reverenziali a riconoscere crediti formativi universitari a quelle attività formative che si terranno nelle vicinanze di una piscina di una nave da crociera.
MV Explorer dell’University of Virginia con gli studenti a terra durante una pausa.
"Semester at Sea" e "Study abroad around the world" sono quindi i motti del Institute for Shipboard Education che vede quale principale sponsor dal 2006 proprio l’University of Virginia, promotrice di una autentica spinta all’internazionalizzazione già dal 1998 con “Virginia 2020: Agenda for the Third Century at the University of Virginia.” (http://www.virginia.edu/virginia2020/). Mentre frequenti le lezioni l’ aula didattica viaggia verso “l’ altro”; mentre prendi appunti l’”Università Affascinante” è diretta verso l’osservazione e l’esperienza empirica. Per fare l’esempio più elementare e se vogliamo banale, è come se l’attività formativa “Storia Bizantina” fosse offerta a Ca’ Foscari su un’ aula didattica che parte da Venezia e raggiunge la capitale europea della cultura 2010, Instanbul.
Immagine futuristica di una possibile Università Ca’ Foscari da Màr
La teoria evoluzionistica di C. R. Darwin non maturò proprio grazie ad un viaggio intorno al mondo sulla nave HMS Beagle, ed in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos, dove potè sviluppare quelle capacità osservative e analitiche che gli resero possibile la formulazione di un principio biologico rivoluzionario? La possibilità di lavorare durante la spedizione direttamente sul campo d'indagine gli permise di studiare di prima mano sia le caratteristiche geologiche di continenti ed isole, sia un gran numero di organismi viventi e fossili. Bene, questo è quanto oggigiorno manca agli studenti cafoscarini, che se non riescono a spiccare autonomamente il volo, dall’altro non hanno una “università portaerei” che supporti l’internazionalizzazione. Manca l’educazione comparata. "Il “senso internazionale” ha una componente etica ed una conoscitiva; la prima è legata alla concezione che ognuno ha della vita, al concetto dell’uomo, della sua uguaglianza nella dignità, della solidarietà sociale, di un destino globale dell’umanità. Questo atteggiamento etico, che nella forma più matura si presenta come “amore per gli altri”, è indispensabile perché nello studio gli “altri” non siano considerati cose e numeri e variabili, ma esseri umani contrassegnati da una loro originalità e autenticità che solo il rispetto e la estimazione profonda permettono di penetrare con pazienza, tatto, oculatezza, nella consapevolezza che ogni realtà umana individuale o sociale ha le sue profondità nascoste che si traducono non sempre facilmente leggibili per chi osserva provenendo da un altro contesto culturale. Il comparativista sa che non deve lasciarsi andare a reazioni immediate, ma reperire le motivazioni sottese ai comportamenti strani, insoliti, sorprendenti che richiedono nello studioso un autocontrollo abituale. Da qui l’estrema importanza del momento interpretativo, che esige non solo studio attraverso i libri e pubblicazioni, ma anche contatto diretto, convivenza e partecipazione simpatica o empatica, se l’interpretazione vuol raggiungere certe intimità e finezze del contesto studiato. Questo significa lo sforzo, almeno temporaneo, di dimettere la propria mentalità e di lasciarsi assorbire da quella altrui, salvo poi riprendere le distanze della oggettività e svolgere una analisi sia con categorie interne che esterne all’oggetto studiato." (Orizio B., La pedagogia comparata, Brescia, 1977, pp. 60-61) "Coltivar el mar e lassar star la terra" era stato il consiglio lasciato in eredità ai Veneziani da Tommaso Mocenigo ad una Venezia che fino ad allora aveva gravitato totalmente sul mare e oltremare. L'invito non verrà raccolto dal suo successore Francesco Foscari, a cui si deve l'iniziativa nel 1453 di costruire una casa monumento imponente e autocelebrativa "in volta de canal" che tuttora "con ampio sguardo vede da un'alta prospettiva la città" (Ioannesantonius Romanus Ranerius), il palazzo Ca' Foscari, sede dell' omonima Università. Le attuali Linee Guida del Governo per l'Università impongono di "analizzare e valutare le sedi decentrate degli atenei, oggi troppo numerose e non sempre provviste dei necessari requisiti strutturali e qualitativi e verificare contestualmente la loro sostenibilità finanziaria". L'Università Ca' Foscari con l'imminente chiusura di Villa Mocenigo a Oriago di Mira (VE), che dal 1988 ospitava il corso di laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici vede finire e ridimensionarsi la sua politica espansiva in terraferma. Se ridimensionarsi parrebbe essere d'obbligo, giammai una Università può permettersi di smettere di sognare e di guardare al futuro senza idee. Proprio in una ottica futuristica, per quanto lontana, Ca' Foscari deve rivalutare quell'elemento che è sempre stato il suo genius loci: la laguna ed il mare. L’ Università Ca' Foscari da Mar non è un sogno, ma una delle operazioni culturali possibili in una città come Venezia che è sotto i riflettori del mondo e sotto gli occhi di più di venti milioni di visitatori l’anno. Convegni e moduli formativi sul mare non paiono capricci all' University of Virginia. Dal 1963 l’Institute for Shipboard Education ha realizzato 100 Semestri al Mare attraversando più di 60 paesi ed istruendo più di 50000 studenti di 1500 istituzioni diverse. "Credit while you cruise" è anche il motto della University at sea di St. Petersburg in Florida (http://www.continuingeducation.net/), che riconosce crediti formativi a svariate categorie di professionisti, nell’ambito della formazione continua, attraverso una offerta formativa in navigazione sui mari di tutto il mondo. I convegni e le attività formative sono attuate tramite le maggiori compagnie di navigazione, tra cui non poteva mancare la Costa Cruise Line, di casa a Venezia. Alcune iniziative sono sponsorizzate direttamente dalle stesse Università; ad esempio la 10-Night Roman Empire from Rome, si svolge dal 19 al 29 Aprile 2010 tra Civitavecchia, Dubrovnik, Corfu, Katakolon, Santorini, etc. e vede quale principale sponsor la State University of New York – Stony Brook (http://www.stonybrook.edu/). Una Università diversa è possibile; si suggerisce, sulla scia dell’University of Zagreb e Sevilla University, di stipulare accordi con l’ Università della Virginia che permettano agli studenti di Ca’ Foscari di partecipare al Semester at Sea, secondo le modalità che si riterranno più opportune. Dall’altro, prima di addentrarci nel mondo, avremmo l’obbligo morale di lanciare un “Semester in the lagoon”: a tutti gli studenti verrebbe data, nei mesi primaverili, la possibilità di sperimentare le aule didattiche tra le più affascinanti al mondo, le isole della laguna nord e sud. Battelli che efficientemente trasportino giornalmente le migliaia di studenti nelle isole sperdute della laguna, dove si terranno le lezioni. Una logistica e una regia cafoscarina, che diventerebbero un irresistibile richiamo internazionale, visto che chi torna a casa poi tramanda l’incanto e che nei social network gli studenti avrebbero modo di scambiarsi immagini senza eguali, fotografie di una Università che abbraccia la terra.
Un’ aula didattica immersa nella natura. Se ne possono trovare ovunque l’immaginazione non sia stata soffocata. L’idea, in piccolo, è la stessa della University of Virginia, solo che in questo caso aiuteremmo anche a proteggere culturalmente uno degli ecosistemi più obliterati al mondo dall’ignoranza. Immaginare gli studenti, sparsi per tutta la laguna veneziana, impegnati eticamente in miriadi di piccole lezioni e che all’imbrunire sciamano per rientrare al nido, significa sognare una Università del futuro dove Ca’ Foscari è una galera Reale che sconfigge una banale ed intrusa petroliera. Una Università del futuro che finora vede nelle quattro mura di un’ aula, tutti i propri limiti. C’è da commuoversi quando persone adulte, nell’ambito della formazione permenente, si ritrovano a dire: "I'm just thankful that I've lived long enough to, climb to the top of the leaning tower of Pisa, marvel at the Taj in India, climb the Great Wall of China, almost slide down the inside of the Great Pyramid in Egypt, watch the penguins in Antarctica, and swing on a vine in the Amazon with a group of Semester at Sea students..." Ruby Cavanaugh Koerper, lifelong learner, spring 2007.
domenica 14 febbraio 2010
Il lavoro è una droga che sembra una medicina: chiude il centro di ricerche GlaxoSmithKline, se ne va la Signora Ricerca
giovedì 3 dicembre 2009
Figlio mio, lascia questo Paese
giovedì 22 ottobre 2009
Le Università Italiane nelle mani di KION S.p.a. tramite Esse3 e U-gov: la fine della logica e la nuova dipendenza economica
Una interpellanza parlamentare della Seduta n. 173 del 7/5/2009 al Ministero dell'ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA, inizia questa lunga storia raccontando di come Cineca sia sulla carta un Consorzio Interuniversitario nato senza scopo di lucro formato da 37 Università italiane, da alcuni Centri di Ricerca e dato importantissimo, dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Miur , con una convenzione sottoscritta in data 14 luglio 1967.
I costi ufficiali dei corsi di formazione sul sito della società KION S.p.a , che nel quadriennio 2004-2007 ha fatturato complessivamente 34.238.747 Euro