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mercoledì 19 ottobre 2011

Foto in esplorazione.


Ho scovato questa foto di Carsten Peter sfogliando il National Geographic, rivista impedibile per chi come me si sente in esplorazione. Questa foto, che riprende il Kanangra Main Canyon in Australia, può proprio rappresentare quello stato d'animo che le persone tendono a soffocare per una vita plastificata priva di emozioni. Invece essere lì, condividere quel momento con le persone che ami, è la vita.

sabato 15 ottobre 2011

In esplorazione nel Tempio dei Quattro Venti al Castle Howard.

Il Tempio dei Quattro Venti (1725-28), una costruzione a forma di cubo sovrastata da una cupola, rappresenta una chiara reminiscenza del Pantheon. Conosciuto originariamente come Tempio di Diana si trova proprio nella tenuta di campagna del Castle Howard.
A gennaio 2011, ho visitato Castle Howard, una residenza di campagna inglese che sorge poco distante dalla città di York, nella regione del North Yorkshire in Gran Bretagna.  Vi propongo una rassegna di foto che ho scattato perché è sicuramente tra i must da visitare, essendo una delle più grandi residenze private dell'Inghilterra ed in particolare quella della famiglia Howard per tre secoli. Provate a pensare dalle foto, che spettacolo in primavera. 

Castle Howard
Castle Howard
Il Tempio dei Quattro Venti.
Il Tempio dei Quattro Venti
La campagna inglese vista dal Tempio dei Quattro Venti. Notate il ponte, The New River Bridge, il ponte più bello che abbia mai  visto in vita mia. 
Chi sarà mai? Il sottoscritto che ha voluto firmare questa foto. In una simile dimensione, sprofondato nell'essenza più pura del landscape (paesaggio), infatti ci si sente al centro della Terra. 
Veduta della campagna limitrofa dal Tempio dei Quattro Venti
Tempio dei Quattro Venti
Statua al tramonto nei pressi del Tempio.
Laghetto ghiacciato nei pressi del Tempio dei Quattro Venti 

venerdì 30 settembre 2011

In esplorazione al Lago di Fimon sui monti Berici.

Uno scorcio del lago di Fimon sui Monti Berici
Ho scattato appositamente queste foto alla fine del luglio 2011 per poterle condividere. Voglio ripagare questo posto di tutte le emozioni che in questi anni mi ha dato. Già, il lago di Fimon sui monti Berici è uno dei posti a cui sono più affezionato. Da sempre meta agognata di gite fuori porta dei vicentini è un posto particolarmente amato dai giovani. La valle che ospita lo specchio d'acqua riflette tutto il suo colore verde sullo specchio d'acqua dimostrando di non essere stata ancora completamente antropizzata. La sensazione infatti di chi arriva al lago è quella di entrare in un angolo di pace, un altro mondo lontano anni luce dal caos del pianeta terra.

Una panchina in grado di confortare lo spirito
Batterie di motorini rumorosi di compagnie in esplorazione raggiungono lo specchio d'acqua ad ondate per conquistarlo. Vicenza sembra lontana. Pescatori assorti scrutano le vibrazioni delle canne da pesca. Due innamorati si dichiarano sul molo. Le anitre starnazzano. Gli sportivi ci girano attorno correndo o pedalando. Dalla pizzeria un leggero vocio di chi si sta gustando un gelato ai mirtilli caldi. Giovani scapestrati del posto in un dialetto volgare rivendicano l'appartenenza alle "giovani brigate" della valle di Fimon sempre pronte a nuove avventure alla Huckleberry Finn. Per tutti questi particolari amo questo posto.

Rilassante. Armonico. 
Le alture che si affacciano sul lago hanno conservato un aspetto selvaggio.

Il bar pizzeria "Al Lago" con la propria terrazza proiettata nel lago ti permette di volare sugli specchi. Già, perché a furia di passeggiare sul lungolago la fame si può far sentire. Cosa c'è di meglio di una buonissima pizza fumante in uno scenario da favola? Io alla sera mi sono sempre fermato a gustarmi la loro pizza squisita. Dicendo squisita intendo che è una delle pizzerie dove la pizza è letteralmente un'arte. Durante il giorno coppe gelato. Ho lasciato questa recensione su Google Maps perché le emozioni vanno condivise.  


Lungolago.

Il lungolago, chiuso al traffico, permette rilassanti passeggiate che ristorano lo spirito. Il luogo ideale per portarci la persona che amate e dichiararle tutto il vostro amore. Per questo quando ti viene chiesto "Ti va di andare al lago di Fimon?", qualcosa di certo bolle in pentola. Eh, l'Amore..   l'Amore.. e c'è anche chi continua a chiedersi quale sia lo scopo di questa vita. Altre foto che ho scattato sono visibili in questo album.

sabato 14 maggio 2011

In esplorazione oltre la morte, per il tramite dell'Amore, sento la Vita.

© Alex Stoddard Un fotografo ed artista concettuale di 17 anni che ama la foresta; con i suoi scatti, che fanno riflettere anche sulla dimensione dell'uomo nella Natura, tratta in modo nudo e crudo i temi difficili della Vita e della Morte che affronterò in questo post. La prima mi ha fatto pensare alla caducità della vita. Cadremo come foglie morte in un sonno profondo e la terra è sempre pronta ad accoglierci e decomporci.
Pochi giorni fa si è spento Derek Miller, il più famoso Blogger canadese per essere stato tra i primi a creare nell'ottobre del 2000 un Blog; una candela di 41 anni resa tremolante e consunta dalla malattia, che è riuscito però a beffare metaforicamente la morte manifestandosi ex post al mondo intero, alla moglie, alle due figlie di 13 e 11 anni non attraverso un freddo testamento, uno spuntino per notai, ma per il tramite di un ultimo messaggio d'amore che ha voluto chiamare "The last post". Morte da autentico Blogger direte. L'ho letto, toccante.

© Alex Stoddard Nasciamo da Madre Terra. Tra le sue radici c'è sempre nascosta la Vita primordiale.
E Voi, smettetela di fuggire ed affrontate l'argomento della morte una volta per tutte, prima o poi tanto vi tocca. La morte non va temuta perchè quando ci siamo noi non c'é lei e quando c'é lei non ci siamo noi (Epicuro).

© Alex Stoddard La morte non ha mai galleggiato così tanto, da quando il Nord ignora il Sud.
Proprio pochi giorni fa' scrivevo "quando muori, ricordarti di spegnere proprio tutte le luci, anche la lampada votiva", riflettendo sull'opportunità di non imporre egoisticamente ai posteri, da parte dei defunti, l'obbligo di essere ricordati consumando obbligatoriamente le poche energie finite che rimangono a questo pianeta.   
© Alex Stoddard Il celofan plastificato è l'ipocrisia che ci soffoca in quel tentativo malriuscito di rendere artificiale ciò che è di per sè, naturalmente autentico. Solo la natura è perfezione, tutto il resto è manipolazione che ci imprigiona, avvolgendoci in una tela di un ragno, sporca di una patina di smog, soffocante.
Tra qualche anno o decennio è possibile che ci saranno milioni di "The last post" e si darà il caso che la competizione tra i blogger defunti apripista si sposterà per forza di cose tra i post programmati a tempo "The second last post", "The third last post" etc. Se Cossiga prima di morire dispose che alla sua morte fossero inviate delle lettere ai vertici dello Stato Italiani, non oso pensare cosa potrebbe inventarsi un Berlusconi, quando morirà, per continuare a dare vita al Berlusconismo; credo che disporrà che gli Italiani gli costruiscano a mano una Piramide monumentale. Non voglio però qui approfondire l'esigenza nascente nelle persone di continuare a dire la propria anche da morti, ma piuttosto riflettere sul concetto di morte che Derek Miller, il blogger canadese recentemente scomparso, in qualche modo ci ha "imposto" unilateralmente, lasciandoci questo scritto.

© Alex Stoddard Siamo unici esattamente come tutti gli altri. Non esiste una Vita più degna ed una meno degna. Restiamo umani. Io fratello, tu sorella.
Derek non aveva fiducia nell'aldilà. Scrive infatti « Io non sono andato in un posto migliore o peggiore. Io non sono andato da nessuna parte, perché Derek non esiste più. Non appena il mio corpo smetterà di funzionare e i neuroni del mio cervello cesseranno l'attività, subirò una notevole trasformazione: da un organismo vivente a un cadavere, come un fiore o un topo che non riescono a superare una notte particolarmente gelida. La prova è chiara che una volta che sono morto, è finita ». Derek quindi è riuscito più o meno genialmente a sconfiggere la morte, continuanando a parlarci dal suo blog, ma lo ha fatto per negare violentemente quello che in verità non poteva ancora conoscere, perchè all'epoca era ancora vivo. Un errore di presunzione dal mio punto di vista di homo sapiens ancora in vita.

© Alex Stoddard ama camminare scalzo nella foresta. Entra in contatto diretto con la natura; nella natura, anche viscida,  c'è l'esaltazione delle tue autentiche potenzialità e dei limiti che sai infrangere. Sconfiggi qualsiasi paura e sarai più astuto di qualsiasi serpente, che messo al servizio del fine cattivo, cerca di uccidere la vita.
Seguitemi, non è facile ma cercherò di spiegarmi. Io non conosco parole più belle di quelle di Jack London in quel bellissimo libro che è Il vagabondo delle stelle, per contrastare questa visione nichilista e sconfiggere si la morte ma per far trionfare invece definitivamente la vita: « è la vita a costituire l'unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita. Sono passato per diecimila generazioni, ho vissuto per milioni di anni, ho posseduto numerosi corpi.

© Alex Stoddard La morte apparentemente esiste per noi e per le foglie che galleggiano vicino a noi senza vita. Ma quante foglie poi rinascono, grazie a quelle che sono orgogliosamente cadute per dare nuova vita? 
Io, che ho posseduto tali corpi, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo, sempre padrone della mia volontà, sempre sfogando le mie passioni su quei rozzi grumi di materia che chiamiamo corpi e che io ho fuggevolmente ho abitato. [...] La materia è la grande illusione. La materia, cioè, si manifesta nella forma e la forma è un fantasma. [...] Lo spirito è l'unica realtà destinata a durare. Io sono spirito, e sono io che duro. [...] La mente...solo la mente sopravvive. La materia fluisce, si solidifica, fluisce di nuovo, le forme che essa assume sono sempre nuove. Poi di disintegrano in quel nulla eterno donde non vi è ritorno.[...] lo spirito è indistruttibile.»
 
© Alex Stoddard Per iniziare a comprendere come il vero senso della Vita sia proteggere la natura, bisogna immergerci in essa a testa in giù, apportando un radicale cambiamento al nostro stile di vita, incominciando a fare cose che mai avremmo pensato di poter fare.
Per Jack London dunque e anche per me « ognuno di noi, ogni essere umano che oggi abiti il pianeta, reca effettivamente dentro di sé la storia immarcescibile (inalterabile) della vita fin dal momento in cui essa ebbe inizio. È una storia scritta nei tessuti e nelle ossa, in funzioni e organi, nelle cellule cerebrali e nello spirito, in tutta una serie di bisogni ed impulsi atavici che attengono tanto al mondo fisico che a quello psichico.»

© Alex Stoddard Dormiamo artificiosamente in case che ci separano da quel letto di stelle, che è veramente la nostra casa. Pensiamo in maniera maniacale ad abbellire l'interno delle nostre case e non ci preoccupiamo se fuori, a qualche centinaio di metri, il nostro vero letto naturale viene distrutto. Quella distanza che separa il letto artificiale da quello naturale è costellato d'ipocrisia; è una sorpresa.
Questo ci permette di affermare con forza che la morte non esiste. Apparentemente sembrano parole vane e vuote, per alimentare un sogno impregnato d'illusione. Ma la morte non esiste, perchè noi tutti siamo fratelli e sorelle che si evolvono nella Vita. Perfino chi uccide e disprezza l'altrui Vita, si porta dentro più o meno latente quel senso del rimorso, che mantiene in vita il prossimo ucciso. 

© Alex Stoddard Chi ti propone un futuro nucleare felice, ti porge nel frattempo una maschera d'ipocrisia. Chiedetelo alla Natura,che non riesce ad assorbire le sue scorie.
Ognuno di noi porta il testimone, onorando la Vita, fino a dove il proprio corpo glielo consente e poi lo trasmette ai posteri, ai nostri figli o alle persone che ci hanno conosciuti e che hanno costrettamente deviato il loro cammino incontrandoci e parlandoci. Loro e ciò che abbiamo fatto per evolverci, sono la Vita che continua. Una favilla mai spenta.

© Alex Stoddard Le nostre vite si elevano come quelle degli alberi che sempre più sentiamo la necessità di tagliare. Ci stiamo uccidendo l'un l'altro.
Pensate a quel bellissimo film che è Il favoloso mondo di Amélie per focalizzare l'attenzione su tutti quei microscopici cambiamenti che provochiamo negli altri ad ogni nostra più minima interferenza e che non possiamo cogliere nella loro dimensione perchè avvengono lontano dalla percezione dei nostri sensi e quindi tendenzialmente dalla nostra immaginazione. Come possiamo pensare che tutto ciò muoia con noi?

© Alex Stoddard La vita è un salto felino nella natura che è sempre stata la nostra Arca di Noè.
Questa prospettiva, ci permette di realizzare pienamente l'importanza di lavorare in vita per i valori della Vita. Lavorare in vita come se coloro che riceveranno il nostro testimone fossimo sempre noi in un' altra vita.

© Alex Stoddard Legati testardamente con la vita rampicante alla vita degli alberi come il Barone Rampante di Calvino. 
Se saremo sempre noi in una prossima vita, a maggior ragione almeno egoisticamente è importante adoperarci per un mondo migliore e perchè l'uomo si evolva spiritualmente. Per questo caro Derek, tu non sei morto.
© Alex Stoddard L'armonia della natura ci spoglia di ogni artificio atto a circonvenire il prossimo; è facile mentire nelle città corrose dalla corruzione delle menti cementificate, è difficile mentire in un bosco.
Lasci una splendida frase a tua moglie che io ora faccio mia « I have never had second thoughts, because we have always been good together, through worse and bad and good and great ». Non hai mai avuto ripensamenti verso tua moglie, hai vissuto felicemente nell'Amore. Già questo non vi sembra sufficientemente eterno? Può forse mai morire, quel sentimento? 

© Look left and look right  La tua casa è nella natura. La tua casa è la natura con un cielo limpido senza preoccupazioni.
Sto quindi contestando fermamente quel tuo pensiero « The evidence is clear that once I died, it was over [...] what came afterwards, which was (and is) nothing ». Prova ne è quanto appena affermato ed il fatto se vuoi, che le tue idee circolano ancora e che stiamo ancora anettendo il tuo testimone.

© Look left and look right Qual è il tuo impatto sul pianeta? Una vita leggera o pesante per coloro che verranno? Cosa lasci su una spiaggia? Semplici impronte o bottiglie rotte in vetro che tagliano i piedi ai bagnanti che verranno?
Inoltre se tu stesso dici che nessuno può immaginare quello che veramente verrà nella nostra vita per quanto ci sforziamo di pianificarla (« it turns out that no one can imagine what's really coming in our lives »), come puoi da vivo spingerti a dire, che dopo che il tuo corpo cesserà di vivere, non ci sarà proprio niente? Riflettiamo insieme Derek, nella Vita.

© Look left and look right L'importante è salire. Se tentavi di andare sempre più sù con una semplice altalena, ora sarai lassù, in alta quota.
Proprio nell'ultima parte del tuo ultimo post, avvalori quanto ho appena detto. Ti rivolgi al tuo grande Amore, tua moglie e alle tue figlie, con il rammarico di chi non potrà essere fisicamente loro vicino, nelle prove che certamente le attenderanno nella vita, ma allo stesso tempo dichiari la tua più grande gioia che è la Vita stessa, perché « il mondo è un luogo meraviglioso e stupefacente », riconoscendo implicitamente che la tua vita continua nelle persone che hai amato e che ti hanno amato.

© Look left and look right  Gli elementi sono semplici. Siamo noi che complichiamo tutto, per mero interesse personale. La natura è l'unica terapia semplice che ci purifica dall'effimero.
Quindi è l'Amore quel testimone di cui ho parlato fino ad adesso. L'Amore è ciò che ci unisce e ci rende se volete eterni ed immortali, al punto da permetterci di dire che la morte non esiste.  

© Look left and look right  Questa foto mi ispira semplicemente semplicità.
Aggiungi riconoscendo che pur essendo morto a soli 41 anni sei anche stato fortunato: « Non mi sono mai dovuto chiedere come mi sarei procurato il mio prossimo pasto. Non ho mai dovuto temere l'arrivo di soldati stranieri, con mitra e machete, che avrebbero ucciso o ferito la mia famiglia. Non ho mai dovuto lottare per salvarmi la vita. Purtroppo, queste sono cose che alcune persone devono fare ogni giorno »
 
© Alex Stoddard Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. Questa si scopre ardentemente nei libri di Mark Twain (Le avventure di Tom Sawyer; Le avventure di Huckleberry Finn), Jack London (Zanna Bianca; Il vagabondo delle stelle), George Orwell (1984; La fattoria degli animali), H. D. Thoreau (Walden, ovvero la vita nei boschi), Krakauer Jon (Nelle terre estreme), Daniel Defoe (Robinson Crusoe), Emilio Salgari..questi libri possono accenderti un grande fuoco dentro ed alimentare emozioni senza confini.
« Airdrie - scrive alla moglie chiudendo il post - tu sei stata la mia migliore amica e il mio legame più stretto e profondo. Io non so cosa saremmo stati l'uno senza l'altra, ma credo che il mondo sarebbe stato un luogo più povero. Ti amo profondamente. Ti amo, ti amo, ti amo ». Qualcuno a 41 anni, sul punto di morte, riconosce comunque di essere stato più fortunato di centinaia di milioni di africani. Tu, ci riusciresti?

Celine Dion - I'm Alive

La più bella esperienza di ogni Vita è l'esperienza dell'essere amati e di amare.

© Alex Stoddard Accenditi. Diventa ciò che sei.
Per il tramite di quell'incredibile avventura eterna che è l'Amore, oltre la morte c'è la Vita.

© Alex Stoddard Che differenza c'è tra te che sei la Vita e gli alberi? Perchè allora li tagliano per poi scrivere "vendesi capannone" o "capannone affittasi". Gli annunci della crisi che cerca nuovi fallimenti, perchè è la terra che non produce più vita.
© Alex Stoddard La foto più bella è quella di Madre Natura che è la Vita.

lunedì 18 aprile 2011

Maratona Fotografica "Città di Venezia" 2011

Maratona Fografica 2011 - Tutte le informazioni, il regolamento, i contatti nel sito www.maratonafotograficavenezia.it

Non perdere un'occasione unica per passare una giornata divertendoti e per scoprire una città meravigliosa guardandola con occhi diversi da quelli usuali del turista, nonchè un modo per condividere con altri fotoamatori la tua stessa passione. Fai circolare la notizia.
La manifestazione si svolgerà a Venezia il giorno domenica 15 maggio 2011 con partenza dal piazzale antistante la stazione FS di Venezia S.Lucia alle ore 10.

Sono previste 3 tappe dove verranno consegnati 2 temi alla volta: 6 ore di tempo e 6 temi da svolgere: la sfida è questa!

All’arrivo ogni partecipante consegnerà le 6 foto scelte per il concorso: vincerà la Maratona Fotografica chi ha sviluppato al meglio tutti i temi; sarà inoltre premiata la foto migliore di ciascun tema.

Le foto vincitrici e una selezione delle migliori, verranno esposte in una mostra aperta al pubblico che verrà inaugurata sabato 11 giugno 2011.

Le preiscrizioni posso essere già effettuate sul sito dedicato alla manifestazioni http://www.maratonafotograficavenezia.it/ Sarà possibile iscriversi direttamente anche il giorno stesso della Maratona dalle ore 7.30 fino alle ore 9.30 e non oltre; in questo caso l’Associazione non garantisce la partecipazione in relazione al numero dei preiscritti.

Le quote di iscrizione sono:

- 20 euro per i non soci Effemme

- 10 euro per i soci Effemme e per i minorenni

Il pagamento della quota di iscrizione deve avvenire il giorno stesso della Maratona Fotografica prima dell’ora d’inizio della manifestazione, pena l’esclusione dalla stessa.

I premi sono:
- Primo premio per chi avrà sviluppato al meglio tutti i 6 temi: reflex digitale Nikon D3100 kit

- Primo premio per ciascun miglior tema: fotocamera digitale compatta

Sono, inoltre, previsti altri premi in materiale fotografico per i secondi e terzi classificati, più eventuali premi aggiuntivi decisi dalla giuria. Tutti i premi sono convertibili in buoni acquisto presso il negozio photomarket di Mestre, sponsor della manifestazione.

venerdì 11 febbraio 2011

World Press Photo 2010: nel volto di Bibi Aisha la vergogna talebana

World Press Photo 2010: il volto di Bibi Aisha
Era il 2007 quando in un post parlavo della fotografia vincitrice del World Press Photo 2007, uno dei più prestigiosi premi foto-giornalisti del mondo, che ritraeva un soldato statunitense sfinito in un bunker afghano. Il World Press Photo 2010 è ancora dedicato al dramma afghano e la fotografia vincitrice ritrae il volto sfigurato di una 18enne afghana, Bibi Aisha. La ragazza fu ceduta in sposa a soli 12 anni ad un combattente talebano, in base a un'usanza detta baad, un costume tradizionale per risolvere le dispute tra i clan, in cui la bambina fungeva da compensazione.
Aisha, trattata come una schiava che doveva dormire tra gli animali provò a fuggire, ma fu ritrovata dal marito a Kandahar, condannata da un giudice talebano e quindi mutilata al naso e alle orecchie con un pugnale dallo stesso marito. La fotografia è stata pubblicata in copertina dal magazine Time, con un titolo che ha scatenato un acceso dibattito: "Cosa succede se lasciamo l'Afghanistan". A causa dell'atroce brutalità dell'immagine i contestatori hanno parlato di "Pornografia bellica", un modo per continuare sostanzialmente a giustificare moralmente la presenza militare degli americani in Afghanistan, un modo di usare la condizione femminile per giustificare una guerra. La Commissione indipendente per i diritti umani dell'Afghanistan (Aihrc) ha stabilito inoltre che «non sono stati i talebani» a mozzare naso e orecchie alla giovane Aisha Bibi, ma che si tratta piuttosto di «un episodio di violenza familiare». I parenti di Bibi Aisha, sono attualmente ricercati e taluno è stato arrestato. Ho parlato di "vergogna talebana", nel titolo di questo blog, perchè si può imputare questa follia sostanzialmente alla concezione talebana della donna.

Sembrerà paradossale ma nel 2000 i taleban avevano proibito la coltivazione dell'oppio. Si vede chiaramente nel grafico il crollo della produzione, che è ripresa nel 2001, con la guerra (Fonte National Geographic - Febbraio 2011 vol.27 n.2)

La stessa America che ha denunciato il caso si è anche prodigata nel ridare a questa donna la propria fisicità deturpata. Bibi Aisha, portata negli U.S.A, ha ricevuto l'Enduring Heart Award da Mary Shriver, dalla moglie del governatore Arnold Schwarzenegger e appartenente al clan dei Kennedy, un finanziamento che le permetterà di sostenere le ingenti spese di chirurgia plastica.  

Bibi Aisha ritrova il sorriso con una protesi inpiantatale negli U.S.A

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