sabato 17 febbraio 2018

L'errore ed orrore storico del Viminale. Lo squadrismo ed il manganello per difendere e non reprimere il comizio delirante di un terrorista nero condannato per banda armata

C'è un gioco a cui non partecipo. Il rincorrersi del gatto e del topo, con i mass media che poi mettono sullo stesso 'fastidioso' piano fascisti ed antifascisti (la gente poi si convince che deve chiudere la serranda del negozio per colpa di questi 'fastidiosi'..), come se le leggi razziali fasciste valgano come le azioni dei nostri partigiani impegnati a liberare l'Italia dal suo periodo più buio ed infausto. A questo subdolo tentativo, coordinato da una sapiente regia, di dire che in fondo sono tutti uguali partecipano un po' tutti, non costa nulla è gratis, non rischi nulla ed allegerisci facilmente la tua coscienza che ti suggerirebbe di fare qualcosa e che ti imporrebbe moralmente di prendere posizione. 
Poi c'è il nostro Ministero dell'Interno, il Viminale, che in preda ad un baratro morale non solo non impedisce ad un terrorista nero condannato per banda armata di svolgere un comizio nella stessa città dove 85 persone furono uccise dai suoi camerati, ma anche manganella chi cerca di ripristinare quei valori costituzionali che non sono patrimonio degli 'antifascisti' ma anche di coloro che diventano funzionari di Polizia per concorso ed ai quali pertanto l'ignoranza dei nostri principi Costituzionale e delle leggi non è concessa.

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