giovedì 29 aprile 2010

Ecovillaggi, cohousing e comunità intenzionali..fino al Popolo degli Elfi

L'ecovillaggio dei puffi è stato radiato: CHIUSO PER APOLOGIA DI COMUNISMO

Ecovillaggio. Cohousing. Esiste una Rete Italiana Villaggi Ecologici. Il personaggio più conosciuto attivo in questo settore è Jacopo Fo, Figlio di Dario Fo e Franca Rame, che attraverso il proprio sito diffonde il verbo del proprio ecovillaggio: Ecovillaggio solare di Alcatraz

La nuova casa ad alta efficienza termica di Alcatraz. Sullo sfondo la valle dove sorgerà l'ecovillaggio


Il Popolo degli Elfi sembra stanziarsi tra i folti boschi dell’Appennino Pistoiese che fanno da cornice alla vecchia strada che da Pistoia conduce a Bologna.

Casa ad alta efficienza termica di Alcatraz.

Un altro mondo è possibile?

martedì 27 aprile 2010

L'agnello diventerà leone: le regole ingiuste vanno infrante.


Ho scoperto un paradiso, ma non posso condividerlo.
L'agnello diventerà leone: le regole ingiuste vanno infrante.

lunedì 26 aprile 2010

Alcune cose costano di più di quello che pensi


Alcune cose costano di più di quello che pensi

La divisione internazionale del lavoro ha creato tre grandi aree nel mondo: L’Africa e Medio Oriente appaiono sempre più come fonti per l’estrazione delle risorse (si pensi al coltan, ai diamanti o al petrolio), l’Asia per l’elaborazione delle stesse (si pensi alla fabbrica cinese) e l’Occidente per lo smercio.

mercoledì 21 aprile 2010

Mi sono reso improvvisamente conto di essermene andato.

Pink floyd - Goodbye blue sky

Un po' di tempo fa' in un post bofonchiavo un "volere volare via". Ancora mi risuonano forti le dolcissime parole tratte da un articolo anonimo "Ho lasciato l'Italia senza mai andarmene" e che mi sento di riproporre nuovamente, perchè quella sequenza di parole mi ha tremendamente stregato e per me è poesia:

"Mi sono reso improvvisamente conto di essermene andato. Io non sono più in Italia, e non sono più italiano. E' come se fossi espatriato e avessi cambiato la mia intera storia. Non riconosco più in me quasi alcuno dei comportamenti che vedo negli altri. I riferimenti "culturali" di base, per esempio quelli che ci fanno ridere alle battute, quelli che fanno capire ad un gruppo di persone di cosa si sta parlando, i sottintesi, perfino alcuni gesti che aiutano le discussioni, sono ormai sballati ai miei occhi.
Per dire: quando gli altri parlano di calcio io vago con la testa per i fatti miei. Argomento irrilevante, quando non nocivo per una decente socialità. Oppure: visto che da oltre un decennio non vedo tv, non entro nelle discussioni degli altri, quasi sempre incentrate su "hai visto ieri...". O il cinema, idem.
Mi sembra che girino tutti a vuoto, avvinghiati alla mangiatoia di cibi malsani o nocivi. Il tempo inesorabile passa, il chiacchiericcio ronza.
E' ovvio che ciò sia derivazione della strana vita che conduco avendo scelto, irrimediabilmente, di spostarmi come mi sposto. La mia città non è più la stessa di quella degli altri da un lungo periodo, ma adesso mi sembra anche essere venuta con me in un posto diverso, magari non proprio di questo stesso identico pianeta ma di uno lievemente in asincrono con questo. In fantascienza dicono "un'altra dimensione" no?

E' così per me.
Ho aperto una porta e sono scivolato via, senza andarmene mai.
Sensazione meravigliosa."

Caro amico fragile - Ron.


La prima volta che sentii questa canzone ero a Soverato in Calabria nell'estate 2004. Allora la associavo ad un caro amico perseguitato dalla sorte e dalla salute fragile. Adesso, in modo più maturo ci sento una riflessione sul bisogno di amicizia e quel bisogno di crescere avendo al nostro fianco l'amicizia. Pur non sperimentando mai sentimenti contrari all'amicizia quali l’invidia e la gelosia, se "l’amicizia vera è rispettare l’identità dell’altro anche nella sua diversità. Amicizia non è inglobare l’altro dentro i nostri schemi, ma comunione delle differenze" io purtroppo credo di avere ancora molta strada da fare. Tendo infatti ad avvicinare e a farmi avvicinare da persone che siano il mio alter ego o da persone sulle quali io possa specchiarmi ritrovandomi.

...Caro amico fragile

tra Dio e diavolo
rimani sempre quello che
mi ha capito subito.
Mio caro amico fragile,
non ti ho tradito mai,
non ti ho tradito mai.
Lei era la mia musica
ma tu ferito in odio
gridasti tutta la tua furia.
E poi… alleluia.
Io salvai il mio grande amore
dal tuo fuoco rettile.
L’ho stretta forte
contro al cuore,
ma adesso dov’è, adesso dov’è.
Caro amico fragile
tra Dio e diavolo
mi amasti forse più degli altri
l’ho sempre saputo
mio caro amico fragile
tra sangue e gelosia
tu sei stato quello che
ha diviso la vita mia.
E allora amico fragile
non è mai facile
che cosa me ne faccio adesso
delle mie lacrime.
Ascolta amico fragile
non voglio dirti addio
ma l’amore è forse
più importante
del dolore tuo e mio.

martedì 20 aprile 2010

Un altro mondo è possibile fuori dal gregge: cercasi amici contadini

http://www.progettopecoranera.it/ ©  Progetto Pecora Nera

PECORA NERA è un progetto per coltivare la terra insieme, collaborando con la natura e dividendo equamente il frutto del lavoro comune. Attualmente coltiviamo terreni per circa mezzo ettaro e la nostra direzione è raggiungere l'autosufficenza alimentare, così da ridurre la nostra impronta ecologica sul pianeta. Vogliamo coinvolgere altre persone nel nostro progetto, a diversi livelli di partecipazione, secondo le possibilità di ognuno.

http://www.progettopecoranera.it/ © Progetto Pecora Nera
Devis nella foto si chiede "vale la pena oggi di guadagnarsi il pane facendo il contadino? in questi anni sono passato da momenti di entusiasmo a giorni di disillusione. Da par mio, ho verificato cosa significhi produrre e vendere cibo. Sono orgoglioso che i miei pomodori siano considerati squisiti e che, di bocca in bocca, arrivino persone da altri paesi per rifornirsi da me." Devis torna nel campo e rimugina tutto il pomeriggio. Zappata-congettura-zappata-ipotesi-zappata-arringa-zappata-calcolo e così via per ore...


Devis con il suo temibile gallo Achille © Progetto Pecora Nera

Devis, che sogna il trattore e per giocattoli ha dei "semi", ci racconta tanti piccoli segreti nel suo blog; ci rammenta di come un tempo il maiale fosse l'animale "ammortizzatore alimentare"  che faceva la differenza tra mangiare e morire di fame. Nel suo blog apprendo di una "agricoltura del non fare", in cui non bisogna arare il terreno e minimizzare il più possibile gli interventi dell'Uomo, che si limita ad accompagnare un processo largamente gestito dalla Natura, entrando in competizione con le tecniche agricole tradizionali e moderne.
Le sfide © Progetto Pecora Nera
Devis, in stile Chris Mccandless, nel Marzo 2010 è partito dal Friuli ed ha pedalato per 7 ore al giorno raggiungendo la Sicilia © Progetto Pecora Nera
Sognando l'Africa. © Progetto Pecora Nera
Devis on the road © Progetto Pecora Nera
Il blog di Devis mi ha lasciato senza parole. Son rimasto stupefatto. Non avrei mai pensato che un giovane potesse essere detentore di così tanti segreti sulla natura e sulla vita. Devis parla un altro linguaggio...ci parla di Ecovillaggi, piccole comunità rurali o urbane che integrano una struttura sociale basata sulla solidarietà con attività pratiche legate alla progettazione ecologica. Una pecora fuori dal gregge.

Devis campeggia tra gli ulivi © Progetto Pecora Nera

Condivido con Devis la medesima tensione verso la natura e verso la terra, l'attenzione al paesaggio e all' ambiente, il ribollire sanguigno delle emozioni e la loro condivisione; la tentazione dell'avventura e dell'esplorazione alla ricerca di conoscenza e virtù. C'è una differenza però sostanziale che invidio a Devis. Lui la terra l'ha lavorata veramente. Ma la vita è un dono meraviglioso proprio perchè quando meno te lo aspetti, quando ti guardi le mani e non vedi dei calli sapienti, qualcuno ti porge la falce ed il martello.

L'autosufficienza © Progetto Pecora Nera
Cercasi amici contadini..da metà aprile a fine maggio Devis ha pensato ad un periodo di scambio ospitalità-lavoro. Si alloggia in una casa molto spaziosa ed indipendente, si consuma in compagnia cibo di sua produzione. Il lavoro non richiede particolari abilità o predisposizione fisica, cerchiamo sempre di variare le attività per rendere l'esperienza il più significativa possibile. Si lavora intensamente la mattina e al pomeriggio si è liberi di passeggiare e riposare. Per ragioni pratiche la permanenza minima, per le persone che vengono da fuori e non sono mai state a pecora nera, è di cinque giorni. Chi già ci conosce può anche venire in giornata o per un weekend. Per passare qualche giorno da Devis l'indirizzo è info@progettopecoranera.it  

PROGETTO PECORA NERA
http://www.progettopecoranera.it/

Sharing