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venerdì 9 maggio 2014

Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico. La quiete dopo la tempesta è donna, è Anna Cardinaletti.

Carlo Carraro, rettore uscente della Ca' Foscari, non ha mai venduto i suoi gioielli Morellato di famiglia da una bancarella come Brunetta vendeva 'gondoete' di plastica ai turisti in Lista di Spagna a Venezia. Si intenda, anche i gioielli Morellato patacche luccicanti sono. L'evoluto e raffinato Carlo preferisce svendere il patrimonio di tutti, quello pubblico, in una operazione immobiliare di tre palazzi storici per una cassapanca. Entrambi grondano come banani di titoli accademici roboanti in discipline economiche, dei veri e propri Dei in cattedra (vedi Il Rettore e il Patriarca), vantando mancati o presunti o vicinissimi premi Nobel. Brunetta ed il suo premio Nobel. Carlo Carraro ed il suo premio Nobel. Pochi giorni or sono, perfino Obama ha dovuto constatare tristemente che il premio lo danno proprio a tutti, tranne ovviamente che a Vittorio Arrigoni che in prima linea nella terra maledetta ci stava veramente a lottare per la pace. Ma va bene, Carlo Carraro premio Nobel per la pace. No, aspetta, ferma un attimo. Per la paceeee? Ma dove? La pace per tutto il mondo salvo che per l'Università Ca' Foscari ovviamente. Eh si, Ca' Foscari non trova pace. Se puoi incontrare quel malefico Hobbit di Brunetta che si aggira per la contea Veneziana circondato dalla sua scorta che lo protegge dalle sue cazzate, altrettanto quel Gigante, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, a nome Carlo Carraro lo puoi incontrare avvolto nel suo mantello baronale mentre al cellulare chiama la polizia a Ca' Foscari. Non si è mai vista cotanta Polizia in un Ateneo italiano se non durante il mandato di questo luminare. L'articolo Ca' Foscari militarizzata comparso sul blog di Beppe Grillo non rende l'idea di quei magnifici cambiamenti climatici che ha dovuto subire Ca' Foscari. Tempeste, uragani, saette, glaciazioni. In una miriade di eventi, Ca' Foscari è diventata la lavatrice della reputazione per chi doveva rifarsi un nome durante quel periodo che prende oramai nei libri di Storia tutto il capitolo sul Berlusconismo. Sull'argomento dissi pubblicamente la mia, oltre che fervamente sul blog del Rettore, anche attraverso l'articolo Ca’ Foscari e le dune mobili del soft power sul quotidiano Europa. All'epoca provavo io un dolore fisico all'idea che Carraro contemporaneamente fosse Rettore per la parte pubblica ma anche membro del CdA di quel mostro privato delle Assicurazioni Generali (compenso annuale 224mila euro) con a capo il pregiudicato Geronzi, in barba a qualsiasi elementare considerazione sul cumulo di incarichi o sul conflitto di interesse. Recentemente in un articolo del corriere del Veneto l'ateneo veneziano appare dilaniato dalle polemiche:  << Docenti contro, dipartimenti spaccati, scambi infuocati di mail, assemblee, contestazioni, l’occupazione del rettorato da parte degli studenti, querele e controquerele fino alla lettera inviata al ministro dell’Università e della ricerca Maria Chiara Carrozza, firmata da 150 docenti, uno su quattro, con una richiesta di intervento diretto per ristabilire la democrazia in ateneo. >>
Eccolo Carlo, in un dialogo non poi così tanto immaginario: « Chiamami Scaroni a inaugurare l'anno accademico. Ma sarebbe indagato per la centrale Enel di Porto Tolle! Non importa, stai zitto, cosa fai, vuoi forse dirigere te l'Ateneo? Piuttosto, mettimi all'ordine del giorno del Senato Accademico la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, distintosi per alti meriti nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione. Carlo, non tutti a Ca' Foscari son cresciuti guardando Bim bum bam ed il mago Silvan, non capirebbero. Ancora te che parli, gettando fango sulla mia Ca' Foscari. Invece di perdere tempo, fammi una lista di banchieri in Profumo di indagini che voglio invitarli da noi. Nella lista mettimi sicuramente Soros, l'uomo che distrusse la Banca d'InghilterraCarlo, non ostinarti come un bambino con i compagni di merende della finanza. Margherita Hack sembrerebbe una candidata ideale per parlare ai nostri studenti. Adesso basta, per decreto rettorale stabilisco che le donne vengano agli eventi Spritz che organizzo vestite come su Colpo Grosso ». 
C'è ben poco da scherzare, Carlo Carraro ha provocato smarrimento nell'ateneo veneziano. Ti svegli alla mattina e scopri che il Rettore avrebbe aggredito uno studente, prendendolo più o meno benevolmente per il collo. Approfondisci e vieni a sapere che il Rettore starebbe regalando ad un fondo di investimento i gioielli di famiglia, i palazzi storici di Ca' Foscari. Il quadro sul personaggio va lentamente delineandosi anche sulla sua voce Wikipedia, dove la sezione 'controversie' pare sfidare la schizofrenia di Nerone e Caligula. Dopo la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, qualcuno pare suggerire a Carraro sul suo blog di nominare infatti con un colpo di coda finale, senatore un cavallo.
Infine, come in tutte le tragedie teatrali greche, eccoci al vero dramma. In questo vortice di stress e in questa deriva autoritaria dove brillano quantitativamente centinaia di eventi con banchieri, lestofanti, furbetti, indagati, fascisti, eminenze grigie, i cafoscarini paiono aver smarrito la propria coesione, ecco la notizia che mai ti aspetti. Guido Cazzavillan, amico e instancabile sostenitore di Carlo, candidato alla carica di Rettore, muore. Viene trovato privo di vita nella sua casa a San Marco il giorno prima di presentare il proprio programma. Nell'articolo di giornale si ricorda di come Guido, potesse stare parecchie giornate di seguito senza mangiare e dormire. Stava tirando la volata finale come un vero cavallo da corsa. Invece di sottolineare come sia assurdo morire consumati a soli 51 anni per diventare RE costi quel che costi, nonostante una salute già precaria minata dall'appartenza dei suoi polmoni alle multinazionali del tabacco, Carlo Carraro non ha resistito ed ha strumentalizzato perfino la morte del suo collega ed amico, trasformandola in un evento come per la morte ed il funerale di Diana. Sentite cosa scrive Carraro:  « Perché Guido era soprattutto un amico con cui abbiamo lavorato per cinque anni al progetto di una nuova Ca' Foscari, migliore della precedente, e per questo progetto Guido ha speso ogni sua energia. A Ca' Foscari dedicava tutte le ore del giorno e molte della notte. L'ultimo suo messaggio era delle quattro del mattino di venerdì scorso e si chiudeva con "buon risveglio". Sarebbe bello potessi dirgli la stessa cosa oggi...Aveva un senso dell'istituzione come pochi. Un attaccamento all'istituzione come pochi. Mi ripeteva spesso come la cosa che più lo addolorava, ed era un dolore fisico, fosse l'incapacità di molti colleghi, critici sull'operazione nuovo campus linguistico, di capire come una cosa fossero le critiche legittime, un'altra il fango gettato inutilmente contro Ca' Foscari, come ad esempio nel caso della strampalata, così la definiva, lettera al ministro. E mi scriveva per il dispiacere che provava di fronte a questo ed altri assurdi episodi, per farmi sentire la sua solidarietà e propormi le sue analisi. Sempre molto attente e razionali ».
Invece di seguire Carlo Carraro in questo ragionamento folle che allude a presunti untori di stress e fango che avrebbero indirettamente ucciso Guido, soffermiamoci a pensare a tutto ciò  che probabilmente lo terrebbe ancora in vita oggi. Sicuramente se l'area economica di Ca' Foscari fosse stata meno vorace ed ingorda e si fosse conseguentemente presentata a questa campagna elettorale per la nomima del nuovo retttore con un atteggiamento un po' più rilassato e sereno. Distacco, sobrietà, trasparenza, etica, spensieratezza allungano la vita e sono antitetici a quell' atteggiamento morboso da cardinali Mazzarini impegnati a tramare di notte. Pare invece dal numero di candidati presentati alle vicine elezioni, quattro, che quella carica vada ricercata da Economia costi quel che costi. Nessun riguardo per il principio democratico dell'alternanza che vorrebbe il prossimo Rettore espressione di altre aree scientifiche. Quella condizione convulsiva per cui non puoi perdere, avrà affranto e consumato non poco Guido. Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico. 

Anna Cardinaletti.
Per queste ragioni, prima ancora che si conosca chi sarà il vincitore, la naturale logica delle cose suggerisce il nome del prossimo Rettore di Ca' Foscari. Una donna, la Prof.ssa Anna Cardinaletti. Tratti speciali, essere donna con gli attributi. Sulla questione della svendita del patrimonio immobiliare cafoscarino ci ha messo la faccia e ha deciso di resistere alla propaganda rettorale. Il prossimo rettore di Ca' Foscari, dopo l'esperienza Carlo, sarà pertanto donna e si chiamerà Anna Cardinaletti. 

sabato 22 marzo 2014

Scoperto a Cambridge il più antico sistema romano di irrigazione in Gran Bretagna.

I letti di terra si crede venissero utilizzati per la coltivazione di asparagi e uva.
La notizia, rimbalzata dalla BBC, è di quelle forti e trovandomi a Cambridge non posso che gioirne maggiormente. Proprio a Cambridge è stato scoperto quello che gli archeologi credono il più antico sistema romano di irrigazione in Gran Bretagna. Guardate voi stessi questa immagine. Il team dell'Università di Cambridge che ha lavorato alacremente nel sito, ha datato i reperti tra il 70 d.C. e il 120 d.C. (dopo Cristo). Porca miseria che scoperta, speriamo che la facciano anche i quotidiani italiani visto che la notizia stenta a decollare in Italia. Durante i periodi di siccità l'acqua sarebbe stata pompata dai pozzi nelle canalette per irrigare le colture. La scoperta si considera eccezionale per la portata, chiaramente visibile dalla immagine riportata, che vede i letti di terra disposti in parallelo e lungo un pendio creando una tramatura d'irrigazione dal valore storico inequivocabile. Questa attestazione rimanda quindi alla sofisticata conoscenza dell'idrologia che i Romani avevano e alla loro introduzione dell'orticoltura. Il terreno su quale è stata fatta la scoperta, 150 ettari tra Huntingdon Road, Madingley Road and l'autostrada M11, è per uno scherzo del destino proprietà della stessa Università di Cambridge che si appresta a costruirvi residenze studentesche e strutture per la ricerca. Proprio vero, quando si investe nella ricerca si è già fatta una scoperta.

domenica 17 novembre 2013

Ca' Foscari, Università della propaganda rettorale.



Sarete entrati almeno una volta nella vostra vita nel Rettorato di una Università Italiana. Silenzio celestiale. Marmo fresco. Finalmente spazio sconfinato in quei saloni. Quello spazio che a lezione è sempre mancato. Il ricordo delle aule universitarie anguste ti fa male. Soffitti lontani intarsiati, ti ricordano una Grande Basilica, memorie di una gita scolastica lontana. Candelabri e quadri reali. Busti. Poi una voce. Quella del Magnifico RettoRE. Ti avvicini attirato da quel suono divino che sembra provenire da un pifferaio magico. Inciampi nel tappeto rosso porpora dove giace un ermellino morto. Il maggiordomo autista del RettoRE sta cacciando nel salone. Finalmente odi chiaramente la sua voce. Il Magnifico RettoRE, mappamondo in mano, estasiato sta moltiplicando per tre le rette universitarie del prossimo anno. Un nuovo autoritratto con cornice in oro con la scritta "Ho investito i vostri soldi nell'istruzione universitaria". Il quinquennato del Re Sole. Affermare verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte.

All'inizio del video la voce è quella del Magnifico RettoRE dell' Università Ca' Foscari Venezia, Prof.re Carlo Carraro (2009-2014). Secondo Wikipedia viene riconosciuto a livello internazionale come uno dei principali esperti di economia ambientale ed infatti nel video considera buttati i soldi stanziati per aiutare la discarica Grecia al collasso. Palle, palle ci vogliono le palle all' Università della propaganda rettorale in un bellissimo paese in rovina.

sabato 29 giugno 2013

Semplicemente Margherita, semplice e geniale.

Margherita Hack (12 June 1922 - 29 June 2013)

Franca Rame, adesso Margherita. Se ne vanno i Grandi. Si spegne lentamente Nelson Mandela, una candela bellissima consumata dal tempo. Che rabbia, quando penso che all'Università Ca' Foscari in questi anni, si sono visti i Brunetta, i George Soros, i Paolo Scaroni, i Gelmini, i parolai della finanza. Invece che fare incontrare agli studenti le nostre fortune, li alleniamo ad annusare le personalià grigie. Le Università sono diventate la lavatrice della reputazione per chi deve rifarsi un nome . Ciao Margherita, semplice e geniale. 

venerdì 14 settembre 2012

Giovanni Scattone. La sottile linea di una vita cinica ed impassibile.


La nostra reazione di fronte ad una tragedia unana che può colpire il nostro prossimo è spesso indicatrice della qualità e della salute della nostra anima.

sabato 7 aprile 2012

ELITISM LEADS TO TYRANNY.

THIS IS A PROTEST, AN ACT OF CIVIL DISOBEDIENCE, A METHODOLOGY OF REFUSING AND RESISTANCE. THIS ACT HAS EMPLOYED GUERRILLA TACTICS. I AM SWIMMING INTO THE BOATS IN THE HOPE I CAN STOP THEM FROM COMPLETING THE RACE AND PROPOSING THE RETURN OF SURPRISE TACTICS. THIS IS ‘PEACEFUL’ ... I HAVE NO WEAPONS (DON’T SHOOT!) MY ONLY FEAR, IS NOT SWIMMING FAST ENOUGH TO GET IN THE RIGHT POSITION TO PREVENT THE BOATS.

The Oxford crew look on as a man (Trenton Oldfiled) swims in the water and disrupts the Xchanging University Boat Race between Oxford and Cambridge University on the River Thames
PERFORMANCE UPON THAMES
This part of the River Thames is very well known to me having previously worked in the area. I have continued to visit it as often as possible as it is one of the London reaches I became most fond of, mostly because of its unregulated Wooded Tow Path, the expansive foreshore at low tides and the wildlife habitats in the adjacent Leg of Mutton Reservoir. It is a beautiful place, one of the more serene spots in London. Best to visit when it has been dry for a few days as the path can be very muddy and puddled.
Setting aside the compelling natural environment for a moment, this reach is also the site of a number of past and present elitist establishments; Fulham Palace, Chiswick House and St Paul’s Schools and a large collection of other ‘independent/public/free schools’. It is also where Nick Clegg, leader of the Liberal Democrats and Deputy Prime Minster of the Government lives with his family, despite his constituents living hundreds of miles away in post-industrial Sheffield. Most notably and most importantly for today, it is a site where elitists and those with elitist sympathies have come together every year but one for the last 158 years to perform, in the most public way, their ambition for the structures and subsequent benefits from elitism and privilege to continue. (They even list in the programme which public school the rowers attended before Oxford or Cambridge)
The boat race itself, with its pseudo competition, assembled around similar principles of fastest, strongest, selected ...etc, is an inconsequential backdrop for these elite educational institutions to demonstrate themselves, reboot their shared culture together in the public realm. It is also inconsequential to the performance that the overwhelming majority of the population continue to remain interested in their own lives and disinterested in the boat race. The boat race, while accessible to everyone, isn’t really advertised or promoted as something for the general public to attend, you know when it’s on because it is part of the social networking calendar. This is a public event, for and by the elites with broader social relations aims. The fact that it happens in the public realm (visible) almost exactly as it has done for the last 158 years also becomes important; the untouched; the unchanged is significant. Most standing alongside the Thames today are in fact the pumped-up though obedient administrators, managers, promoters, politicians and enforcers; functional, strategic and aspirational elites. The transnational-corpo-aristocratic ruling class (invisible) haven’t turned up today and would never consider doing so, despite the best endeavours of Bollinger, Xchange and Hammersmith & Fulham’s mayor.

Trenton Oldfiled
HISTORY IS A WEAPON
When hasn’t elitism lead to tyranny? When hasn’t the belief of being ‘more’ than another person led to tragedy? Who benefits from elitism? One won’t be surprised to learn the etymology of the word ‘elite’ derives from ‘the elected’ ... unfortunately not elected by democratic means, but rather, elected by god. Yup...‘elected’, ‘selected’, ‘chosen’ ... by god ... inherited. When has this understanding of oneself or by a group of people ever been a good thing? When has this understanding not resulted in tyranny? Is tyranny surely not the inevitable outcome? And in contrast, when hasn’t the pursuit of equality, not resulted in these long passages of tyranny being overcome, even if temporarily?
Everyone will remember some of their history lessons ... where people have been taken advantage of by people that believe themselves somehow better, more entitled than another individual or group of people. Most recently this has included the enclosure and eviction from the commons, transatlantic slavery, imperialism and colonialism, fascism, holocausts, genocides and dictatorships and migrant labour camps. It is difficult to grasp, as many of us are still heady and have strong memories of the previous ‘boom’ decade, but we are in the middle of the early stages ... or we have just about reached the precipice of another era of mass enslavement and the large scale enclosure of ‘Our Public’. What is happening in the UK, for example, is not ‘privatisation’ but a contemporary demonstration of full scale enclosure of Our Public. Couldn’t happen again ... why not? Why wouldn’t something different but similar happen again? What policies, what institutions, exist to prevent something similar from happening again? What evidence is there that this isn’t happening? When did Our Public last experience an injection of its own readily available dose of agency and liberty?
To enclose and to enslave requires the audacity, cunning and daring to take advantage of our natural kindness, our belief in others, our respect for authority, our desire to please, and our apprehension about ‘causing waves’, our hope for all to have a better life, somehow. It also depends on our disbelief, despite having experienced it, that other people would purposefully set out to harm us for their own advantage. More recently we have also been encouraged, though the evidence displays the opposite much of the time, that a whole raft of institutions exists that work to prevent human catastrophes like our right to protest being denied, detention without trial or charge, the monopolisation of industries, and essentials like food and water. These institutions were established to prevent slavery, genocide, indentured labour and groupings of indices of deprivation and poverty from occurring. It is likely many in the western Baby Boomers generation (large percentage of the UK population), who have benefited so much from these institutions, are finding it very difficult to consider that these institutions might now be turning against them, their children and their grandchildren?
Could what is happening in the UK (and around the world); the state of exception with Olympics, the wholesale removal of countless civil rights, the project to create fear and suspicion of others, the transfer of our money into the vaults of a handful of corporations, the ongoing wars, the pomp and ceremony for unelected official anniversaries, the amazingly high unemployment, the devastation to public services such as health and education, the isolation of education due to high fees, the entangled corrupt relationship between the media, police and politicians, the racism, the increasing misogyny, the forced labour in supermarkets, the spying on our emails, skype calls, the control of food production and distribution and the reductions of tax burdens for the richest ... could these all be best understood as the process of enclosure? Do we resist now setting out to avoid something akin to slavery and imperialism? Or do we hesitate and find ourselves and our children without agency once again and in a long battle to gain it again? How long might it take and how many lives might this demand?
CIVIL DISOBEDIENCE
There is a concerted effort to disintegrate ideas of Our Public; to atomise and divide us. Only yesterday did a British government minister suggest that citizens should ‘shop’ (dob-in) people they know to be organising or attending a protest related to the forthcoming Olympic Games. Along with the brutality the police and military are prepared to use against organised peaceful protestors, it seems it might be time to employ ‘little war’ / ‘guerrilla tactics’.
My swim into the pathway of the two boats today (I hope) is a result of key guerrilla tactics; local knowledge, ambush, surprise, mobility and speed, detailed information and decisiveness. There is no choice but to be apprehended in this action. I know this area very well and have planned the swim as best as I can, taking into account all the local knowledge I have gained over the years. Guerrilla tactics could be summarised as; ‘preparation, creativity, daring and attrition’.The aim of employing these tactics is to shift from being a ‘victim’ ... of having things done to one, to being the ones setting the agenda, placing elites more and more on the back foot, increasing their costs, causing confusion, fermenting internal mistrust, creating embarrassment (a Tory’s worst nightmare?), frustration and manifesting a vulnerability. This will provide the time and space for an ongoing development of post-elitism, post-capitalist thought and debate.
Our current disorganisation and indirection is an advantage. In the past, guerrilla tactics have been employed by small groups of people. Today there is the opportunity to also undertake this alone, as an individual. Part of my inspiration for today’s action comes from a protest action that took place 99 years ago – when Emily Davison ran into Epson Derby race. On the 4 June 1913 Emily ran into the horse that the king had entered. She died from the injuries sustained from action. She was demanding rights for women. It was an individual act born of a political and philosophical position. This action is also part inspired by the anti-imperialism activists and guerrillas. This includes trans-Atlantic slaves who not only forced their freedom by revolting but undertook tactics of breaking tools, working slowly, acts of sabotage, feigning illness and maintaining their cultures. They found ways to continually undermine the system in small and large ways.
We all need to make a living and sometimes we do this by taking jobs we disagree with or find out are likely to detrimental to our children’s future. Being in these jobs also provides us with a great opportunity to employ civil disobedience and guerrilla tactics. It is the chance to match the personal and the political. Security guards are possibly in the best position. Examples of actions might include:
  • · Setting off Fire Alarms in buildings where we work, perhaps at strategic times, when a particular meeting is meant to happen that will agree the cutting of services, for example? (This action seems morally okay as all the emergency services happily deployed vast numbers to participate in the filming of a Bond movie the other weekend on Whitehall).
  • · If you work in a private company or government department that is helping enclose Our Public perhaps you could work slowly, make mistakes, loose documents, sending large documents to clog up email accounts?
  • · If you are a taxi driver can you take the passenger the slowest possible and most expensive route?
  • · If you are a plumber can you ‘store up’ a problem in the office of a conservative think tank office you have been called to?
  • · If you have a tow truck company can you park in front of Nick Clegg or David Cameron’s driveway, accidentaly? Could you tow their car away?
  • · If you ride a bike and it’s difficult to find somewhere to lock your bike (as bike racks are taken away), can you lock it the one of the corporate bikes which now litter our streets everywhere?
  • · If you clean the bathroom of someone that considers themselves elite or is an elite sympathiser, like a right wing professor, can you never put loo paper in their bathroom?
  • · If you work in a restaurant where elitists eat, can you serve the food once it is cold or cook the wrong food?
  • · If you are a builder repairing the house of an elitist can you also bug it and share the footage and audio online?
  • · If you are a pest controller and you are called to the office or home of an elitist or elitist sympathiser can you fail at destroying the pest and possibly introduce new pests?
  • · Can you take up the time of a ‘VIP’ you work for by arranging time consuming meetings, asking as many questions as possible? Can you make them late?
  • · If you work in a call centre, can you refund people and find the best discounts?
  • · If you are a student and attend a talk, can you challenge the professors? Can you take the stage and highlight to the audience the work they have done in contrast to academia?
  • · Are there networking events designed for the elites and their sympathisers where you could let off a stink bomb?
  • · If you work in audio-visuals for meetings/conferences could you put up the wrong slides, or turn the correct ones upside down and remove cables, rendering the equipment unusable?
  • · Could you plan your own government or council made up from people you admire and trust – in similar vain to Football Manager and publish it on the internet?
  • · Are there events like today’s boat race that you could do something similar to Emily Davison with? Is this possible in the lead up to and within the Olympics itself?
This is a special call to security guards. The elite depend on you the most. Without you they are nothing.

Trenton Oldfiled

martedì 27 dicembre 2011

Ads on their faces to pay off their student debts. New Economy or the end of the logic?

Ross Harper, left, and Ed Moyse have sold their face to pay off their student debts.
The pair, who graduated from Selwyn College in July, came up with the idea of charging businesses to paint a different logo on their faces each day for the next year to pay off their student debts. Source: http://www.cambridge-news.co.uk/Cambridge/Face-space-duo-will-donate-days-profit-20122011.htm

giovedì 8 dicembre 2011

Immacolata disoccupazione. Dove è stato concepito il mantra dell'ingiustizia?

I professoroni bocconiani di tutta Italia sono ancora lì, senza scrupoli di coscienza. Non hanno detto una sola parola mentre questa spaventosa crisi si andava plasmando; avrebbero dovuto disconoscere se stessi, loro che occupavano i posti chiave nei CdA e che si erano già venduti alla consulenza più remunerata. A mettere in guardia la società erano rimaste le esternazioni di quattro comici comunisti. Le stesse elite universitarie ora vantano di possedere gli anticorpi contro la crisi. Per decenni, nelle aule universitarie italiane di stampo bocconiano, hanno insegnato a dei robot aziendali, come innestare e far crescere maestoso un sistema che forgiava la ricchezza di pochi manager strapagati e la povertà del resto dei poveri cristi. Ho cercato, prima che la crisi dirompesse nella sua gravità, di denunciare il meccanismo perverso delle università prestate al potere con i post Ca' Foscari è diventata la lavatrice della reputazione per chi deve rifarsi un nome e Magnifici cambiamenti climatici all'Università Ca' Foscari Venezia. La questione morale. Tutte le persone che ho conosciuto che a vari livelli hanno cercato di denunciare il mantra dell'ingiustizia venivano tacciate per essere ideologicamente disturbate. Il punto è che neanche Martin Lutero avrebbe potuto stavolta denunciare e fermare una tale vendita delle coscienze. 

Il ricco ed il povero. Il povero per farcela dovrebbe piegarsi.

Dove è stato concepito il mantra dell'ingiustizia? Nelle aule universitarie di bocconiana memoria in tutta Italia, dove i baroni universitari teorizzavano che per merito (eh già il merito) fosse giusto che Alessandro Profumo ricevesse una superliquidazione per le dimissioni da Unicredit, di 38 milioni lordi. Che, sommati allo stipendio fino al 21 settembre, pari a 2,59 milioni, hanno portato a 40,59 milioni lordi il totale percepito nel 2010 dall'ex amministratore delegato della principale banca italiana per patrimonio. Negli accordi con Profumo la banca si è impegnata a versare ulteriori 2 milioni in beneficenza. Già perchè sono aumentate le buste paga dei vertici delle società quotate alla Borsa di Milano nel 2010. Secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore, sui bilanci finora pubblicati, l'anno scorso i compensi complessivi dei 100 manager più pagati di Piazza Affari sono cresciuti in media del 17% circa, a un totale di circa 300 milioni di euro, rispetto a 256 milioni nel 2009.  (Fonte: Ai top manager italiani un assegno post crisi da 300 milioni di euro - Il Sole 24 Ore) Il finale di questa incredibile storia. Sempre quello. L'Università Ca' Foscari invita Alessandro Profumo a spiegarci in cosa consiste questa crisi. Ci vuole coraggio, lo stesso che prima o poi avranno i poveri cristi per defenestrarvi.

venerdì 2 dicembre 2011

Rowing along the Cam.

Rowing along the Cam on 02/12/2011. Nelle foto che seguono ho ripreso il corso inferiore (Lower River) del Cam a Cambridge nel tratto compreso tra la chiusa Baits Bite Lock ed il ponte della ferrovia (Railways bridge)Le squadre di canottaggio dei college utilizzano questa porzione di fiume per allenarsi e sfidarsi.








































sabato 15 ottobre 2011

Il suono lieto del pianoforte al Caffè dei Caffè.

Il suono lieto del pianoforte.

Qualche giorno or sono mi sono gustato una kaipiroska in un rinomato caffè di Padova (dal 1831), il Pedrocchi. Di fama internazionale non l'avevo mai degnato di uno sguardo. Non ci ero mai entrato, a me questi scenari da ricchi borghesi con il cappello a cilindro mi annoiano. La kaipiroska tutta ghiaccio costava nove euro. Beato chi si sente un signore, io mi sento un deficiente lì dentro. Comunque una volta nella vita può anche starci, nel Caffè dei Caffè, un tempo aperto ventiquattrore al giorno, pronto ad ospitare chiunque, dal viandante affaticato all’uomo d’affari di passaggio; in una struttura attigua (il c.d. Ridotto), riservato alla crème della società padovana, si tenevano feste, balli, riunioni massoniche, incontri di business; uno spazio quindi regale ed esclusivo per trattative commerciali nel cuore del centro cittadino. Ho gradito molto invece il suono lieto del pianoforte. Ma sentite questa; gloria a noi squattrinati studenti! L'8 febbraio 1848, all' interno del locale fu ferito uno studente universitario, fatto che diede il via ad alcuni dei moti caratterizzanti il Risorgimento italiano e che sono ancora oggi ricordati nell'inno ufficiale universitario, Di canti di gioia:

Ribelli ai tiranni di sangue bagnammo
Le zolle d'Italia tra l'armi sposammo
In sacro connubio: la patria e il saper 



Tra gli studenti patavini sopravvive negli anni una superstizione, per la quale bisogna assolutamente evitare di entrare al Caffè Pedrocchi prima di essersi laureati, pena l'impossibilità di conseguire la laurea stessa. A me viene da dire, che visti i prezzi, gli studenti squattrinati si sono astutamente e giustamente esonerati dal depauperare i propri denari. C'è un compiacimento nel non poter entrare, che è divertente. Insomma se tanti non se lo sarebbero potuti permettere, tanto vale far circolare una leggenda in modo che non vi entri nessuno. 

Stampa Caffè Pedrocchi.

giovedì 13 ottobre 2011

La caduta dell'impero di diritto romano del Prof.re Luigi Garofalo all'Università degli studi di Padova.

 La caduta dell'impero di diritto romano del Prof.re Luigi Garofalo all'Università degli studi di Padova porta la data del 23 Marzo 2011 d.C, giorno in cui un "barbaro" osò scrivere al Gazzettino una lettera "Quel professore all'Università di Padova che offende e umilia i propri studenti." Aperta una breccia nel muro, subito altri "barbari" accorsero e si accalcarono irrompendo con ben ottantotto commenti, che per una semplice lettera spedita ad un quotidiano fanno una anomala ondata emotiva, che vorrei provare a commentare. Ave, Caesar, morituri te salutant! L'accusa mossa dal "barbaro" scrivente pare chiarissima fin dal titolo. Sull'argomento posso dire la mia, visto che sul finire del 2006 frequentai una decina di lezioni del corso di Istituzioni di diritto romano del suddetto Professore, prima di lasciare il corso disgustato. All'epoca assistetti ad un vero e proprio delirio di onnipotenza (riprendo l'efficace espressione usata nella lettera anonima) perpetrato nei confronti di matricole ingenue ed acerbe di diciannove anni; costoro venivano invitate ad intervenire a lezione con un apparente democratico buonismo per poi essere stroncate dall'ars retorica del professore che, in rigoroso latinorum, dimostrava la loro sconfinata ignoranza. Il tutto condito dall'ilarità generale e dalle risatine sgomente di chi in prima fila osannava per paura l'imperatore. Ricordo ad esempio che ad uno studente disse con tono trionfante: "Lei è flatus vocis". Ciò che mi impressionava era la gratuità con la quale il professore umiliava e si prendeva  gioco degli studenti che, ingenui e sprovveduti quanto volete, frequentavano un corso universitario proprio per approcciarsi ad una disciplina, si intende a loro sconosciuta. Voglio dire, su un' aula di trecento studenti è fisiologico annoverare qualche studente più labile degli altri ma ciò non autorizza nessuno a nutrire il proprio sadismo, trovando soddisfacimento nel provocare umiliazioni psicologiche. Già chi precedeva nella stessa cattedra il Prof.re L. Garofalo, il Prof.re Alberto Burdese, veniva definito alla sua morte dal corriere del veneto un "insegnante duro e severo, talvolta ai limiti del paradosso. Le sue sfuriate durante gli esami, con i libretti degli studenti lanciati fuori dalla finestra, erano diventate un must da raccontare ogni anno alle matricole e avevano contribuito a dipingere nel tempo il profilo di un maestro rigido, ieratico.
L'articolo commemorativo del Corriere probabilmente non poteva spingersi oltre, ma possiamo intuire dalla presenza di un solo commento l'assenza emblematica di una ondata emotiva di cordoglio. Sicuramente il Professore L. Garofalo, di cui nessuno mette in discussione la competenza, ha adottato e volutamente ereditato un modello educativo molto rigido e ferreo; il ruolo dell'aguzzino permette anche la selezione di una elite e la fuga degli studenti bollati come "stolti". Ciò che è del tutto inaccettabile e rappresenta la patologia di quanto sto raccontando (non in forma anonima), è un sarcasmo da semidio, una saccenza pavoneggiata a toni alti e la mancanza di rispetto per l'altrui dimensione umana, intrisa di ignoranza. C'è poco da scherzare per noi cristiani, rimasti umani. La società civile accusa da anni la casta dei baroni universitari ma persiste una impossibilità oggettiva da parte della società di porre un limite a questi abusi. In tal senso, l'unica arma di difesa è quella di evitare senza ombra di dubbio di laurearsi in giurisprudenza all'Università degli Studi di Padova almeno fino a quando non spalancheranno le finestre cambiando l'aria viziata. Il mondo sta cambiando.



Voglio dire subito chiaramente che provo per il Prof.re Luigi Garofalo una pena infinita, visto che tutta questa arroganza non può essere che la spia di una  frustrazione che gli impedisce di "restare umano" e quindi di provare quei sentimenti autentici che sono alla base di una vita equilibrata dove si sperimenta l'amore cristiano. Dall'altra, c'è da dire che sono in arrivo generazioni di barbari che vestono i panni degli studenti, che però non autorizzano i professori universitari ad avvitarsi nell'arroganza e nella saccenza.   Riporto qui di seguito i commenti più critici riportati nell'articolo sul Gazzettino:

1) Egli è fortificato da coloro i quali abbassano lo sguardo e dalle signorine che col labbro tremante hanno la lacrimuccia pronta a scendere daglio occhioni lucidi e si compiace... se invece si trova di fronte chi ha le p..e sotto e risponde per difendere la propria dignità, si ottiene il risultato di un uomo frustrato che ha avuto la fortuna di fare i soldi e si crede Dio e dimostra la propria piccolezza con frasi insultanti, cadute di stile spaziali e manifestazioni di arroganza all'ordine del giorno.

posso dire? poareto!


2) No ma il massimo è stato il 30 e lode regalato ad uno studente amico del figlio a cui è stato riservato un trattamento di favore sconcertante (interrogazione in due riprese a tarallucci e vino), soprattutto se paragonato al comportamento tenuto nei confronti degli altri studenti, bocciati ed insultati senza motivo (e comunque gli insulti a mio avviso non sono mai giustificabili, denotano solo una grande maleducazione.. Un certo tipo di battuta ironica ci può stare, certi appellativi invece sono inammissibili) nella maggioranza dei casi! Vergognoso!

3) Ho sostenuto ben due esami differenti con quel professore, e ne ho viste di tutti i colori: alcune frasi non si possono nemmeno ripetere per le incredibili offese contenute... Altre (sentite con le mie orecchie!) sono state: "mi vergogno di aver sprecato il mio tempo con uno studente indegno come lei", "la prego non vada a raccontare in giro che è stata una mia studentessa", "lei per me è stato un completo fallimento", "lei è un ignorante", "questo dimosta la sua assoluta stupidità"....Senza contare il modo e il tono, saccente e compiaciuto. Ovviamente ad alta voce... Per fortuna in una mattinata d'esame più di due persone, massimo tre, non riesce ad esaminarne, quindi i poveri sfortunati che capitano sotto le sue grinfie sono pochi. E, ci tengo a sottolineare, i malcapitati spesso sono persone preparatissime e intelligentissime!! Eppure ho visto più di qualcuno scoppiare a piangere durante il suo esame.

4) Mi è venuta la pelle d'oca a leggere commenti di gente che quel giorno non c'era e si permette di dire che trattare male gli studenti è giusto e un modo per incentivare allo studio.Io quel giorno c'ero.Ho frequentato tutto il corso,anche i giorni in cui il professore non arrivava o mandava un assistente dopo più di un'ora.Bene ci siamo subiti le sue lezioni..di una noia mortale,abbiamo comprato i suoi libri..pieni di suoi commenti personali e ci siamo presentati al preappello tutti preparati credo,anche perchè ormai siamo studenti del quinto anno che non si presentano più agli esami senza sapere!I Il professore prima di iniziare l'esame ha addirittura avvicinato gli assistenti dicendo loro:mi raccomando bocciate!!!Perchè ci meritassimo una cosa simile non mi è dato saperlo.Sono stata interrogata tra i primi,da un'assistente che non ha fatto altro che insultarmi per tutto l'esame,per fortuna mi sono imposta,convinta di sapere e nonostante i suoi tentativi di bocciarmi non c'è riuscito.Erano 4 libri da studiare,di 4 argomenti diversi e ho visto gente bocciata dopo un minuto che stava seduta perchè non sapeva rispondere alla prima domanda!Poi però ho anche visto che la lista degli iscritti non è stata rispettata e il professore interrogava solo chi voleva lui...come ad esempio lo studente ha cui ha dato il libro del miglior studente(non si sa perchè l'abbia ricevuto dato che non ha mai fatto interventi durante le lezioni!Bah...forse per amicizie personali!!!)

5) Mr. Garofalo....così ad intuito....

6) Insulti e offese durante gli esami...ma soprattutto una gran maleducazione nel corso di tutto l'anno!La mancanza di disponibilità e di educazione distingue a mio avviso molti dei docenti della facoltà(quello in questione rimane senza dubbio l'esempio più eclatante in ogni caso).

7) Il professore in questione è una persona brillante e acculturata in una maniera veramente impressionante. E' un peccato che si permetta queste cadute di stile, davvero un peccato...

8) Alla facoltà di giurisprudenza di Padova scene del genere sono una consuetudine, soprattutto da parte di certi docenti che, per tradizione, continuano nel loro delirio di onnipotenza. Perchè solo così si può chiamare. Ormai è (purtroppo) un dato di fatto, ma questo non significa che vada bene così. Ho visto persone veramente in gamba, con ottimi voti, venire colte da crisi di panico tanto da non aver più "coraggio" di affrontare l'esame dopo l'ennesima bocciatura pretestuosa condita da epiteti poco ortodossi. Scene di ordinaria follia insomma, che si ripetono ad ogni esame: c'è sempre il mal capitato di turno. Che questi luminari del diritto abbiano paura che studenti pivellini alle prime armi rubino loro il prestigioso mestiere di avvocato (tra 20 anni)????? Mah...

9) L'episodio riferito dal lettore e' cosa che si trascina da decenni... un celebre docente di Giurisprudenza - recentemente scomparso - che aveva proprio quella cattedra era famoso per questo genere di sfuriate (mi viene da pensare che siano ereditarie...). Il povero studente ovviamente non può replicare perché è un esame obbligatorio per completare gli studi. Io vivo in America e posso assicurare che qui un atteggiamento cosi' pieno di arroganza da parte di un docente universitario è assolutamente inconcepibile.verrebbe licenziato in tronco dall'Università senza molte discussioni.Propongo agli studenti di riprendere questi vergognosi episodi con un telefonino e metterli su YouTube, forse qualcosa si muoverà....

10) Tra l’altro, questi atteggiamenti vessatori dei professori dell’Ateneo patavino fanno sì che studenti, magari volenterosi e intelligenti, prendano paura di questi atteggiamenti poco urbani e si ritirino dall’università, e magari sarebbero potuti divenire buoni ingegneri o buoni medici o buoni avvocati. Per far calare le ali a certi professori è molto semplice! Basta mandare i figli a studiare in altre università… Che è poi quello che consiglio ai genitori di quelli studenti di Giurisprudenza di Padova trattati male dai professori. Tra l’altro, l’Università di Padova non è più in auge circa la Facoltà di Giurisprudenza com’era una volta, difatti, le classifiche CENSIS la relegano solo al 20° posto in Italia.

11) Da ex studente di legge a Padova ho assistito a episodi anche peggiori, di maleducazione e arroganza (assenza ai ricevimenti, clima "terroristico", totale mancanza di collaborazione), anche se non mi hanno impedito di laurerami. Anche nel "famigerato" Bo poi si incontano professori e assistenti gentili e disponibili. Ad ogni modo ritengo assurdo che la severità e il rigore si accompagnino a certe "libertà" nei confronti degli studenti, che non sono certo ragazzini delle elementari e meritano rispetto a prescindere dall'esito dell'esame.

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