giovedì 25 dicembre 2014

Forza Matteo!


L'Italiano medio, con 80 euro in tasca, dopo la melassa democristiana di Craxi e Berlusconi ama Renzi. All'Italiano medio non interessa che Matteo sia figlio di Mediaset, avendo vinto miracolosamente 50 milioni di lire alla ruota della fortuna dove vi era stato raccomandato. L'Italiano medio dimentica che la prima legge da attuarsi doveva essere quella sul conflitto di interessi. L'Italiano medio crede fermamente che le indagini per bancarotta fraudolenta nei confronti del padre di Matteo, Tiziano Renzi, che ha accumulato soltanto 1.300.000 euro di debiti, siano un complotto della magistratura, gufa e rosicona (la ruota della sfortuna!), la stessa che tormentava l'altro socio del Patto del Nazareno. Per questo, Forza Matteo! Per essere più Grandi.

Il Testo della Canzone "Forza Matteo":

Forza alziamoci 
il futuro è aperto entriamoci 
e le tue mani unite alle mie 
energie per un selfie - selfie

Forza Italia mia che siamo in tanti a crederci 
nei nostri annunci un'altra storia c'è 
la scriveremo io, Barbara D'Urso e te

e Forza Italia 
per essere liberi 
e Forza Italia 
per fare e per crescere

e Forza Italia 
c'è il grande orgoglio in noi 
di appartenere a Mediaset 
ad una gente che 
rinasce con noi

nella tua storia un'altra storia c'è 
la scriveremo io, Barbara D'Urso e te

e Forza Matteo 
è tempo di credere 
dai Forza Matteo 
che siamo tantissimi 
e abbiamo tutti 
80 euro dentro al cuore 
un cuore grande che 
sincero e libero 
batte forte per te

Forza Italia con noi !

mercoledì 24 dicembre 2014

Stay united. No Good in Goodbye



All the things that we've lost
Breaking up comes at a cost
I know I'll miss this mistake
Every word I try to choose
Either way I'm gonna lose
Can't take the ache from heartbreak

Oh, but as you walk away
You don't hear me say

Where's the "good" in "goodbye"?
Where's the "nice" in "nice try"?
Where's the "us" in "trust" gone?
Where's the "soul" in "soldier on"?
Now I'm the "low" in "lonely"
'Cause I don't own you only
I can take this mistake
But I can't take the ache from heartbreak
No, I can't take the ache from heartbreak

No matter how it falls apart
There's an "art" in breaking hearts
But there's no fair in farewell, no
And when I see you in the street
I pray to God you don't see
The silent "hell" in "I wish you well."

Oh, but as you walk away
You don't hear me say

Where's the "good" in "goodbye"?
Where's the "nice" in "nice try"?
Where's the "us" in "trust" gone?
Where's the "soul" in "soldier on"?
Now I'm the "low" in "lonely"
'Cause I don't own you only
I can take this mistake
But I can't take the ache from heartbreak
No, I can't take the ache from heartbreak
I can't take the ache from heartbreak
(take the ache, take the ache)
I can't take the ache from heartbreak
(take the ache, take the ache)
No I can't take the ache from heartbreak
(take the ache, take the ache)
(can't take the ache from heartbreak)

If I could turn back time then I would re-write those lines
If I could turn back time then I would re-write those lines
If I could turn back time then I would re-write those lines
If I could turn back time then I would re-write those lines

Where's the "good" in "goodbye"?
Where's the "nice" in "nice try"?
Where's the "us" in "trust" gone?
Where's the "soul" in "soldier on"?
Now I'm the "low" in "lonely"
'Cause I don't own you only
I can take this mistake
But I can't take the ache from heartbreak
(take the ache, take the ache)
I can't take the ache from heartbreak
(take the ache, take the ache)
I can't take the ache from heartbreak
(take the ache, take the ache)
No I can't take the ache from heartbreak
(take the ache, take the ache)
(can't take the ache from heartbreak)

If I could turn back time then I would re-write those lines

2014 IN BREVE: tra finzione da starlette e Daniza che soffre e muore veramente.

Il 2014 lo ricorderemo come l'anno dell'annuncite ipocrita. Ogni giorno, tra passeggiate con il gelatoselfie, una battutina ed una risatina ai giornalisti, verità e menzogne più artefatte si mescolano in un cocktail patetico perfetto che si beve tutto d'un fiato dalla Barbara D'Urso con pubblico finto. Mai una domanda vera sul perchè Matteo Renzi fosse stato fatto dirigente nell'azienda di famiglia che andrà in bancarotta con 1 milione e 300 mila euro di debiti. Mai una difficoltà vera, quelle nel 2014 le ha conosciute una mamma orsa, Daniza, che ha corso fino allo stremo per garantire ai suoi due cuccioli quella libertà che i veterinari della Provincia di Trento volevano toglierle costi quel che costi. La politica del cemento ci vuole nelle gabbie con l'ultimo modello dell'iPhone o a far la fila nei centri commerciali per degli orsi in peluche. Sia mai che respirino veramente. Tutto ciò che è veramente naturale, va abbattuto, non importa se incitiamo ad uccidere proprio l'ultima coppia di lupi. Per questo il 2014 è per me rappresentato dallo scatto di Daniza che sembra guardarci mentre allatta la sua prole. A me quella foto dice qualcosa sulla differenza tra realtà naturale e finzione

domenica 21 dicembre 2014

Il padre di Matteo Renzi bancarotta della sua società con debiti per un milione 300mila euro. Il figlio si occupa dell'Italia.



Dalla bancarotta dell'azienda di famiglia (1 milione 300 mila di debiti) a quella dell' Italia (2 mila miliardi di euro). Ti racconto la famiglia Renzi.
Secondo i magistrati il padre di Matteo Renzi prima di dichiarare il fallimento della sua società con debiti per un milione 300mila euro, nel novembre 2013, l’avrebbe spogliata del ramo sano cedendo i beni disponibili alla Eventi6, azienda di proprietà della moglie, Laura Bovoli. Si sarebbe dunque attuato il classico schema di tante bancarotte fraudolente: un debitore che, attraverso vendite più o meno fasulle, sfugge ai propri creditori nascondendo i beni. A insospettire i magistrati è stato il prezzo di cessione da marito a moglie: appena 3878,67 euro. (Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/21/tiziano-renzi-i-pm-interrogano-padre-premier-indagato-per-bancarotta/1292941/#)

sabato 13 dicembre 2014

Mirko de Martini il PUTTO televisivo innocente di Casapound.

Screenshot  di  al minuto 1:06:16 puntata 'Er Sistema', Announo, LA7.
I libri di Storia parlano del Fascismo al passato, come se quell'oblio distante non ci appartenga, come se qualche disturbato mentale si sia semplicemente appeso, molto tempo fa', a testa in giù ad una idea sbagliata. Dopo aver scoperto la squadra nera di Alemanno, fatta di ex terroristi, Nar, Forza Nuova e di Terza Posizione, e un ex della Magliana, incominciano ad affiorare alle menti altre immagini romane ancora recenti di un La Russa, ministro della guerra che ringhia al passo dell'oca, Gasparri il cui naso si attorciglia allungandosi mentre promuove le sue leggi sul pluralismo televisivo, Alemanno un boss della politica con tanto di guardia pretoriana, Storace e Fiorito che sempre galleggiano, e la lista potrebbe continuare all'infinito se non fosse che proprio lady Mussolini li rappresenta tutti insieme, starnazzando in Parlamento a suon di slogan come lame difendendo i valori morali della sua idea di famiglia mentre il marito frequenta prostitute minorenni. La Roma bene, dei ragazzi di borgata rinchiusi in un recinto mentale coatto, si nutre di fascismo ipocrisia. La caccia è all'immigrato, al Rom, al diverso, non alla società dei magnaccioni.
La patologia fascista, un disturbo mentale.
Allo stadio nulla è cambiato da quando Di Canio salutava a braccia tatuate la curva con il saluto romano e per risposta bordate di cori dal linguaggio crudo e violento sintentizzabili nel «Boia chi molla». No, il fascismo non è stato estirpato. Ha solo cambiato volto. Ora, ha il volto angelico innocente di quel PUTTO di Mirko de Martini, esponente di Casapound carico di banalità televisive come un banano. Il fascismo permane giornalmente nelle modalità utilizzate dalla forze dell'ordine per fronteggiare i manifestanti, dove il manganello viene usato quasi sadicamente o dove si calpestano o si prendono a calci disoccupati, studenti od operai. Permane nel linguaggio degli esponenti della Lega Nord. Permane nel movimento dei Forconi, Forza Nuova, Casapound e nel linguaggio talvolta troppo violento di Beppe Grillo, quando ad esempio grida 'Italianiiii' imitando con cattivo gusto il Duce o quando apre il suo movimento agli esponenti di Casapound. Permane fervamente nei pensieri del padre di Alessandro di Battista. Permane nel salotto di Bruno Vespa, quando la sua regia patinata di ipocrisia confeziona realtà che non esistono se non nella mente dell'elite del momento con l'ausilio della voce pastosa di Renato Mannheimer. Peggio del cinema di propaganda fascista. Permane quando spavaldi neofascisti fanno arrivare a piazza Navona un camion con decine di spranghe e mazze da baseball con il tricolore. 
Mazze tricolori del Blocco studentesco.
Permane nell'atteggiamento immobile, rigido e autoritario di quei burocrati che abitano palazzi costruiti durante il ventennio fascista e che forse per un certo verso devono proprio la loro posizione a quell'impostazione di pensiero. Permane nelle strutture parastatali della Mafia e della Camorra. Permane in giornalisti quali Sallusti, Belpietro e Giuliano Ferrara. Permane in tutti coloro che privi di cultura tatuano sul proprio corpo i segni indelebili di una ideologia patologia.
« È vero, siamo fascisti. Ma del terzo millennio. » (Intervista al leader CasaPound, 2011)

sabato 22 novembre 2014

Due Mattei complementari, Renzi e Salvini. Vite flaccide e finte da concorrenti a Mediaset. Poi Silvio ha spalancato loro lo SHOW della politica. Chiamateli con il loro nome: FIGLI DI.. MEDIASET.

Due Mattei complementari che facevano le code per partecipare alle trasmissioni Mediaset. Salvini, un troglodita bigotto delle caverne e Renzi, un bimbominchia della melassa democristianaPoi Silvio ha spalancato loro lo SHOW della politica. Poveri Italiani, povera Italia. 

Era il 1993. Un giovanissimo Matteo Salvini, appena 20enne, in cerca di notorietà partecipa a Mediaset come concorrente a una puntata del telequiz 'Il pranzo è servito', allora condotto da Davide Mengacci.
Era il 1994. Un giovanissimo Matteo Renzi, appena 19enne, in cerca di notorietà partecipa a Mediaset come concorrente a una puntata del telequiz 'La Ruota della Fortuna', allora condotto da Mike Buongiorno. All'epoca Berlusconi gli diede 50 milioni di vecchie lire.

domenica 2 novembre 2014

Avere vent'anni nel Tempio della notte.

Eccomi al centro con a fianco la biondissima dj Lady Helen (Parenzo, estate 2003) 
Quando avevo vent'anni, la parola crisi non esisteva. Ancora ai primi anni del 2000, si faceva la fila per il battesimo della notte, quella cattedrale della vita, la discoteca. Essere in lista, o non essere in lista. Dai 25 ai 50 euro per serata, ma c'era chi ne metteva centinaia, nessuno lesinava ed era pieno di cicale. Le creste di gel alte mezzo metro. File interminabili di sigarette accese in trepidante attesa. La musica pompava dentro, ma anche fuori nel parcheggio per le macchine dei truzzi. Le serate vissute fino all'alba, con l'immortale presunzione di avere il tavolo migliore a bordo pista, la compagnia più bella e casinara. Si faceva a cazzotti per proteggere quel primato. Non si leggeva il Gazzettino il giorno dopo, rattristandosi per le stragi del sabato sera. Niente poteva offuscare quello stile di vita, che ora con l'occhio nero della crisi pare un vacuo specchietto vanitoso per allodole. Quel 'glorioso' passato non esiste più, ce lo ricorda proprio il Gazzettino in un annuncio funebre. I parcheggi deserti, i muri scrostati, i divanetti distrutti, delle discoteche rimangono i resti come per Pompei. La lava della crisi ha lasciato solo lo scheletro di quello che all'epoca veniva considerato il Tempio della notte: 'Prendimi per mano, Io ti porterò con me, Nel tempio della notte, Tra sogno e realtà, Dove il suono nasce morbido, E diventa più sicuro, Ora libero, Ora.... duro'. Di quel mondo che, piaccia o no, non esiste più, rimane un bellissimo sito 'Memories on a dancefloor...' un viaggio emozionale, quasi struggente, nei ruderi di un passato che non ritorna più. Un ultimo saluto. 

venerdì 24 ottobre 2014

Ecco la fine del servile giornalismo italiano.



 In una Italia al tramonto, uno dei simboli del Berlusconismo, del servile giornalismo italiano, Emilio Fede, chiede che il suo cognome venga dimenticato nell'oblio della storia. Della serie se si fa schifo lui...

mercoledì 22 ottobre 2014

Quell'incredibile border collie, chiamata 'Tepp', alla Malga Prà Alpesina sul Monte Baldo.



Tepp, si chiamava, si chiama. Un incredibile border collie. Cresciuta libera sui prati di quell' incantevole Monte Baldo, festeggiava i visitatori della malga  Prà Alpesina (Monte Baldo) diretta da Orazio Schelfi, il Re del Formaggio (per visitare questi luoghi http://www.agriturprimofiore.it/). Nel video, Ottobre 2009, Tepp è alla malga alle prese con sette cuccioli avuti con un pastore tedesco venuto furtivamente a trovarla. Negli anni seguenti Tepp ha cambiato diversi padroni, in linea con il suo carattere indomabile; prima una signora di casa nella Localita' Festa, Brentonico (TN), poi una giovane coppia che abita sopra Rovereto. Voi avete mai conosciuto Tepp? Nei suoi occhi mentre allatta, tutta la bellezza e la spossatezza nell' essere 'mamma'.

Tepp da vicino che allatta i cuccioli.

Il border collie è un cane da pastore robusto e longevo (raggiunge facilmente i 15 anni di età) e vanta eccellenti capacità di sorveglianza e di conduzione delle greggi. Secondo uno studio dell' University of British Columbia , è il cane più intelligente al mondo.

martedì 21 ottobre 2014

venerdì 17 ottobre 2014

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