giovedì 3 novembre 2011

Mobilità dolce a Cambridge. Immobilità amara in Italia.

Da qualche giorno a questa parte mi sto gustando, un po' correndo ed un po' passeggiando, i footpath (sentieri) inglesi che portano a Cambridge e che si dipanano da questa cittadina verso la countryside (campagna) inglese. Dopo aver percorso "mille miglia"  di piste ciclabili e pedonali, posso sospirare con cognizione di causa "quanto sono avanti, quanto siamo rimasti indietro". Nel Cambridgeshire, la contea, una rete di piste pedonali e ciclabili permette ad una buona fetta degli abitanti di condurre una vita sportiva molto attiva. Nell'avanzato nord-est italiano non ho mai visto niente di simile.

Ovunque a Cambridge e nei suoi dintorni, corridori e ciclisti, muniti di un rigoroso abbigliamento giallo rifrangente, diventano i protagonisti vistosi di una vita in cui la precedenza bisogna darla a chi ha scelto uno stile di vita salutare. Cambridge viene per questo definita anche la città della bicicletta. Se volessimo imitare questo illuminato esempio dovremmo in Italia rivedere completamente il nostro codice della strada a favore dei pedoni e dei cicloamatori e contestualmente realizzare una rete di collegamenti pedonali e ciclabili tra le città, impostati per incoraggiare questo movimento sostenibile. In tutti i sentieri che ho percorso nel Cambridgeshire ho potuto constatare come le persone incontrandosi si salutino in modo gentile, forse compiaciuti di ritrovarsi insieme dalla parte giusta, quella che non brucia un litro di benzina per andare a comprare un litro di latte. Tantissimi gli inglesi che portano a passeggio il proprio cane, che finalmente oltre al cemento delle nostre città e alle risicate aiuole trovano un terreno familiare con il quale confrontarsi e sul quale lasciare i propri importanti ricordi.

Per ben due volte ho percorso questa pista ciclabile intelligente. Situata tra Great Shelford e Cambridge, pensate che ripropone in tutto il suo percorso, nelle sue fascie di quattro colori, la sequenza delle basi azotate del genoma umano. 
Gli amministratori italiani dovrebbero venire a scuola qui per capire quali politiche siano concretamente dalla parte dei cittadini. Purtroppo la politica italiana è troppo stupidamente impegnata nel compiacere una velocità Ferrari che miete vittime di una cultura che vede il pedone come "un troglodita che cammina" ed il ciclista come un intruso. Tutti piangono Simoncelli, ma poi c'è chi esce in moto per schiantarsi dopo poche ore. Il dolore fine a se stesso è banale se non è accompagnato da una profonda riflessione culturale, che ci permetta di evitare tutti quei comportamenti indotti da un modello consumistico insostenibile. Questo brivido per la "morte stupida" viene iniettato dalla televisione che allena i testosteroni a scaricarsi sull'acceleratore. Rai e Mediaset, in cartello, concordi nel trasmettere F1 e motomondiale come se questi valori totalizzanti potessero generare giovani rispettosi della propria vita e di quella degli altri. Per rendersi conto di quanto l'involuzione italiana abbia compromesso l'intera vita civile, voglio portarvi questo esempio. L'altro ieri ho comprato un giornale locale, il Cambridge-new; bene un delle notizie più in rilievo era "Busway runners angry at cyclists". In sostanza per farla breve, lungo le nuove strade concepite solo per gli autobus (busway) i corridori sono arrabbiati con i ciclisti per la loro velocità. Vi rendete conto? Se in Italia a bisticciare sono i mastodonti Tir con le automobili, a Cambridge competono gli amanti della corsa con quelli della bicicletta. Vi assicuro, si risparmiano le nostre stragi quotidiane sulle strade.
Due corridori lungo la busway a Cambridge. A Cambridge la popolazione conduce uno stile di vita salutare.
Le foto che ora riporto, scattate di fretta con il cellulare e con una Canon, sono appunto il frutto di passeggiate lungo un links di sentieri  tra Bar Hill, Stapleford, Sawston, Duxford, Little e Great Shelford, Babraham, tutti amabili villages prossimi a Cambridge.
  
Percorso pedonale e ciclabile tra Sawston e Duxford nel Cambridgeshire.
Bar Hill, village prossimo a Cambridge, in alto sulla destra, visto da uno dei tanti footpath adiacenti.
Paesaggio lungo il percorso pedonabile e ciclabile tra Sawston e Duxford nel Cambridgeshire.
Busway che collega il centro di Cambridge ed il nuovo Cambridge Biomedical Campus e l'ospedale.
Paesaggio visibile dalla pista ciclabile che collega Great Shelford a Cambridge. 
Uno dei tanti sentieri che porta direttamente al centro di Cambridge.


venerdì 28 ottobre 2011

Ciao Silviooooo


Presto tornerò a postare, ora mi trovo all'estero e sono nel pieno delle trattative per trovare casa per i prossimi mesi. C'è una canzone, che riporto, che è arrivata fino alle mie orecchie...Ciao Silviooooo e mai come in questo momento sento di essermi liberato dal fetore di uno dei governi più vergognosi della storia repubblicana. Ciaooooooooo Silviooooooo è finita.

giovedì 20 ottobre 2011

Loch Ness, non ho visto Nessie.


Ecco il mio video sul lago di Loch Ness, divenuto famoso per gli avvistamenti del raro "Nessie", un ipotetico mostro, che probabilmente si è negato alla mia vista. Provateci voi, con me ha preso paura. 

Paesaggio delle Highlands scozzesi prossime al lago di Loch Ness.
Il miglior modo per godersi il lago di Loch Ness è sicuramente dal Urquhart Castle di cui propongo questa rassegna di foto






Alberto Sciretti alle sponde del lago di Loch Ness. Non ho visto Nessie.

mercoledì 19 ottobre 2011

Hogmany, il capodanno scozzese ad Edimburgo.

Edimburgo vista dal suo castello il 31/12/2010. Notate sulle mura del castello i candelotti dei fuochi pirotecnici che ci terranno con la testa all'insù; nel parco sottostante un grande palco che si affaccia sulla Princes street dove si terrà l'Hogmany.
Da anni ho preso la buona abitudine di scrivere sempre dei diari e dei resoconti sulle mie esperienze di viaggio, perchè ho intuito quanto potenzialmente sia importante per il futuro che sulla rete circolino informazioni ed immagini che possano consigliare o stimolare i viaggiatori, che vogliano mettere in movimento la propria anima.

Alberto Sciretti ad Edimburgo costretto a guidare a destra (preferisco la sinistra)

Non potendo neanche sognare di competere con la magia dei testi di capolavori quali l'Odissea di Omero, il Milione di Marco Polo, I viaggi di Gulliver di Swift ed Il Viaggio in Italia di Goethe, per citarne solo alcuni, posso semplicemente, e direi anche banalmente, postare immagini e video, con il rischio di aggiungere nelle didascalie i soliti commenti "bello", "troppo bello", "mitico", "fikissimo", anche perchè i potenziali futuri lettori saranno tra qualche anno in grado di capire e quindi apprezzare solamente queste parole. Ma questo non è un triste post decadentista sul strascicato e sempre più risicato lessico delle nuove generazioni, qui si parla nientedimeno che di Edimburgo, la capitale della Scozia. Dove dormire? Io personalmente, avendo noleggiato una macchina volendo visitare anche le Terre Alte, ho scelto di pernottare per un paio di giorni a 10 minuti da Edinburgo in un luogo magico e fiabesco: Kirkhill Mansion Bed and Breakfast. Cercatelo su google e prenotate tramite il sito www.booking.com che vi garantisce sempre il miglior prezzo (per prenotarmi l'alloggio utilizzo sempre quel sito).

Kirkhill Mansion Bed and Breakfast. Situato in un parco protetto di oltre 30 acri da scoprire passeggiando, si trova a sole 10 miglia da Edimburgo. Alla mattina facevo colazione scrutando i caprioli che furtivamente si avvicinavano alla Mansion. Da consigliare. Io ho utilizzato questa base di partenza anche per visitare le Highlands scozzesi. 
Interno del Kirkhill Mansion Bed and Breakfast 
Inutile dilungarsi molto sull'Hogmany, il capodanno scozzese, parlandovi dei fuochi dal castello e dei kilt che coloravano la festa; quante luci, va vissuto. Aristotele scrisse, 2.300 anni fa, che "come gli ubriachi, i giovani sono pieni di naturale ardore." Nel Racconto d'inverno di Shakespeare, un pastore si augura "Vorrei che non ci fosse età di mezzo tra i 10 e i 23 anni, o che la gioventù dormisse tutto questo intervallo; poiché non c'è nulla in cotesto tempo se non ingravidare ragazze, vilipendere gli anziani, rubare e darsi legnate". Assistere all'entusiasmo giovanile è però coinvolgente. Insomma prendete a morsi la vita e non siate mai sazi di scoprire; Hogmany è la festa per voi. Potete al limite informarvi visitando il sito internet ufficiale. Se volete un antipasto ecco il video che ho girato, che spero vi convinca. Buona festa.

Edimburgo, da me ripresa, poco prima della festa e le immagini direttamente dalla Hogmany.

Castello di Edimburgo
Vista dal castello di Edimburgo
Panorama dal castello di Edimburgo
Panorama dal castello di Edimburgo. 
Panorama dal castello di Edimburgo
Cimitero dei cani dei soldati scozzesi nel castello di Edimburgo
Dal castello di vede St Mary's Cathedral
Alberto Sciretti al castello di Edimburgo.
Panorama dal castello di Edimburgo
St Mary's Cathedral dall'entrata del castello.
Il castello di Edimburgo visto da una street luccicante dopo i festeggiamenti della mezzanotte.

Foto in esplorazione.


Ho scovato questa foto di Carsten Peter sfogliando il National Geographic, rivista impedibile per chi come me si sente in esplorazione. Questa foto, che riprende il Kanangra Main Canyon in Australia, può proprio rappresentare quello stato d'animo che le persone tendono a soffocare per una vita plastificata priva di emozioni. Invece essere lì, condividere quel momento con le persone che ami, è la vita.

martedì 18 ottobre 2011

Con la valigia pronta, lo sento. Io sono Marco Polo.

Con la valigia pronta, lo sento. Io sono Marco Polo. Sono passato per diecimila generazioni, ho posseduto numerosi corpi. Io, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo. Lo spirito è l'unica realtà destinata a durare. Io sono spirito, e sono io che duro.

Bruce Springsteen - I'm On Fire (con la valigia pronta mi sento on fire)

Qualche canzone che in questi giorni accarezza le mie valigie.

Hurts - Sunday
Edoardo Bennato - La fantastica storia
Zucchero - Wonderful life
Luigi Boccherini - La Musica Notturna Delle Strade Di Madrid

Qual è la canzone più bella sulla pace che sia mai stata scritta?

John Farnham - You're The Voice

We have the chance to turn the pages over
We can write what we want to write
We gotta make ends meet, before we get much older
We're all someone's daughter
We're all someone's son
How long can we look at each other
Down the barrel of a gun?

You're the voice, try and understand it
Make a noise and make it clear
Oh-wo-wo-wo, oh-wo-wo-wo
We're not gonna sit in silence
We're not gonna live with fear
Oh-wo-wo-wo, oh-wo-wo-wo

This time, we know we all can stand together
With the power to be powerful
Believing we can make it better
We're all someone's daughter
We're all someone's son
How long can we look at each other
Down the barrel of a gun? 

Se anche i black bloc fossero veramente i nuovi barbari, c'è da dire che c'è un impero decotto e corrotto pronto a sfaldarsi.

Black bloc (Blocco nero).
Ci concentriamo troppo nel guardare terrorizzati la pagliuzza negli occhi dei Black bloc (l'unica parte in vista) e non ci accorgiamo della trave che affligge il sistema. «Il ministro Tremonti ha corrisposto, quale partecipazione all'affitto dell'immobile, a partire dalla seconda metà del 2008, la somma mensile di circa 4mila euro, corrispostemi settimanalmente» (Fonte Corriere.it). È quanto scrive l'ex consigliere del ministro Tremonti in relazione all'abitazione in centro di Roma che secondo i magistrati napoletani sarebbe stata ceduta gratuitamente dal deputato al titolare del ministero dell'Economia e delle Finanze. Il pagamento, sostiene Milanese, è stato effettuato sempre in contanti. Se un paese, presunto avanzato, quale l'Italia annovera un ministro dell'Economia e delle Finanze che paga il proprio affitto attraverso un versamento settimanale in contanti di mille euro ad un suo consigliere, ciò significa che siamo di fronte ad un impero decotto. Chi tra voi pagherebbe il proprio affitto in contanti? Robe da matti. Non serve che dica altro sugli altri esponenti di questo vergognoso governo (Berlusconi, badate il capo dell'esecutivo, pagava con buste piene di soldi in contanti faccendieri quali Lavitola e Tarantini, violando la legge antiriciclaggio), anche perché Tremonti sembrava l'unico rappresentante che potesse vantare una certa credibilità. Il contante, come sappiamo, per chi si trova a combattere fenomeni come l’evasione ed il riciclaggio, è il nemico pubblico numero uno, garantendo l'anonimato e la possibilità di attuare negozi fraudolenti.


Black bloc.
Riteniamo responsabili i Black bloc di gravissime violenze ma se dei ministri quali Sacconi e Brunetta, che mettono mano legiferando a leggi sensibili quali quelle sul lavoro, diventano responsabili di un vero e proprio disastro sociale, in cui il dramma terribile del precariato a vita affligge milioni di giovani appestati da stage e tirocini gratuiti ed in cui le morti bianche (da leggere "Giovani calciatori SOTTO LE LUCI di San Siro e giovani operai SOTTO TERRA. Stanno uccidendo gli operai"), il lavoro nero ed la piaga del caporalato (da leggere "Solo l’azione collettiva può porre un argine all’individualismo imperante") spadroneggiano come mai era successo nella storia della Repubblica italiana, allora forse tutto ciò non rappresenta una gravissima violenza? Possiamo convenire nella condanna di qualsiasi violenza, ma forse volete insinuare che questo governo non sia stato violento?

La violenza ha molte forme: una evidente ed un' altra subdola e difficile da stanare. Per fare un esempio, tra infiniti: si può danneggiare una macchina tirando un sasso (gesto che appare all'evidenza gravissimo e facilmente riconoscibile) oppure danneggiare milioni di autovetture qualora la casa automobilistica dovesse  volutamente risparmiare sul sistema frenante rendendolo difettoso). Non scherziamo, i libri di storia del futuro scriveranno pagine tristi sull'involuzione che contraddistingue il nostro tempo. Mi pare ovvio che chi devasta l'altrui proprietà vada perseguito, ma smettiamola di trangugiare ipocrisia. Non mi pare che il devastante debito pubblico italiano possa imputarsi ai black bloc; è troppo facile prendersela con il blocco nero, la punta estrema della disperazione sociale che arriva all'(auto)distruzione e non trovare il coraggio di accusare chi questo sistema l'ha cavalcato fino a portarci dentro una crisi nera ma nera nera, altro che Black bloc.
A robàre poco se va in gaera, a robàre tanto se fa cariera. 

È morto il paladino del bel paesaggio e della natura.

Nel dicembre 2007 scrivevo "Andrea Zanzotto: chi salverà il veneto dal cemento?". Ora apprendo dai quotidiani che Andrea Zanzotto, è mancato. Il paesaggio e la natura hanno perso un loro  paladino.

Viandante sul mare di nebbia è un dipinto ad olio su tela di Casper David Friedrich.


sabato 15 ottobre 2011

In esplorazione nel Tempio dei Quattro Venti al Castle Howard.

Il Tempio dei Quattro Venti (1725-28), una costruzione a forma di cubo sovrastata da una cupola, rappresenta una chiara reminiscenza del Pantheon. Conosciuto originariamente come Tempio di Diana si trova proprio nella tenuta di campagna del Castle Howard.
A gennaio 2011, ho visitato Castle Howard, una residenza di campagna inglese che sorge poco distante dalla città di York, nella regione del North Yorkshire in Gran Bretagna.  Vi propongo una rassegna di foto che ho scattato perché è sicuramente tra i must da visitare, essendo una delle più grandi residenze private dell'Inghilterra ed in particolare quella della famiglia Howard per tre secoli. Provate a pensare dalle foto, che spettacolo in primavera. 

Castle Howard
Castle Howard
Il Tempio dei Quattro Venti.
Il Tempio dei Quattro Venti
La campagna inglese vista dal Tempio dei Quattro Venti. Notate il ponte, The New River Bridge, il ponte più bello che abbia mai  visto in vita mia. 
Chi sarà mai? Il sottoscritto che ha voluto firmare questa foto. In una simile dimensione, sprofondato nell'essenza più pura del landscape (paesaggio), infatti ci si sente al centro della Terra. 
Veduta della campagna limitrofa dal Tempio dei Quattro Venti
Tempio dei Quattro Venti
Statua al tramonto nei pressi del Tempio.
Laghetto ghiacciato nei pressi del Tempio dei Quattro Venti 

Esseri dalle fattezze umane imbottiti di antibiotici. L'alternativa antroposofica.

Da sempre ho conosciuto persone che al minimo mal di testa o malessere mi dicevano di aver preso i più svariati antibiotici. La cosa più preoccupante che appena una persona condivideva il proprio malessere denunciandone i sintomi, subito ne accorreva un'altra che aveva già la pastiglia pronta e la benedizione "Io l'ho sempre usata, vedrai che tra dieci minuti passa tutto". Tachipirine e aspirine come caramelle. Le compagnie farmaceutiche hanno in alcune persone assuefatte i loro migliori vettori di vendita. Anche per questo i virus sono sempre più resistenti, prendendo la misura agli antibiotici che diventano quindi meno efficaci. Vallo a spiegare alla gente che vuole sono ingoiare e risolvere. Io, sono orgoglioso di essermi curato da sempre con una medicina alternativa, la medicina antroposofica frutto della visione filosofica dello stato di salute e malattia basata sul lavoro di Rufolf Steiner (1861-1925). Certo, c'è da dire che quando la situazione lo richiedeva, per la sua gravità, assumevo gli antibiotici indispensabili. Lo stesso Steiner, prospettava la medicina antroposofica come un'estensione, e non un'alternativa, della medicina convenzionale. Seguitemi. Già la parola antroposofia significa conoscenza dell'uomo e quindi implica una osservazione spirituale con metodo scientifico. Il lavoro di Steiner esplora come l'essere umano e il mondo naturale possano venire descritti, non solo in termini fisici ma anche in termini di anima e spirito. Insomma un approccio meno populistico e meno compromesso con la logica da supermarket del mercato delle compagnie farmaceutiche. Steiner riteneva che la coscienza non possa essere definita in termini fisici, come nella medicina convenzionale, e indagava su come l'anima dell'uomo e la natura spirituale fossero correlate alla salute e alle funzioni del corpo. L'approccio antroposofico alla cura della salute è di tipo olistico e ha lo scopo di trattare l'intera persona, non solo la malattia o i sintomi. Se ogni diagnosi prende in considerazione la storia di vita del paziente, il suo contesto sociale, l'espressione artistica ed il movimento, nonché la forma del corpo, i medici antroposofici arrivano anche a utilizzare tra gli approcci terapeutici il movimento terapeutico (euritmia) e terapie artistiche, in un programma terapeutico integrato. 

Nel video la c.d. pedagogia steineriana "Waldorf" che viene applicata in centinaia di scuole (la prima la Waldorf aprì nel 1919) in tutto il mondo che si ispirano ad essa e in Europa ha avuto, in quasi cent'anni dalla sua nascita, un’ampia e crescente diffusione. Caratteristiche peculiari sono il rifiuto di un insegnamento nozionistico; la possibilità di coltivare le più disparate discipline artistiche - quali la musica, il teatro, la pittura, il modellaggio, l'artigianato, e svariati altri lavori manuali che possono andare dall'uncinetto sino alla costruzione, nelle classi più avanzate, di veri e propri macchinari tecnologici funzionanti. Secondo Rudolf Steiner la pedagogia è un'arte e dunque il maestro deve avere una "vocazione" per l'insegnamento. Un buon maestro genera buoni alunni, così come un cattivo maestro ne genera di cattivi. 

In diversi ospedali tedeschi viene praticata la medicina antroposofica che viene utilizzata come approccio terapeutico.  Le medicine antroposofiche derivano soprattutto da piante e minerali; in particolare si ritiene che la parte specifica della pianta sia correlata a uno dei tre diversi sistemi del corpo: le radici con il sistema sensoriale-nervoso, i fiori e i frutti con il sistema metabolico-riproduttivo, le foglie con il sistema ritmico. Questa visione è molto interessante. Per rendere il discorso più semplice si potrebbe dire che se vi è piaciuto il film Avatar, probabilmente è anche perché proiettava la visione cinematografica di un grande segreto contenuto nella natura, dove tutto ha un senso ed è interconnesso. Nella preparazione delle medicine antroposofiche viene posta quindi particolare attenzione al materiale e ai metodi di coltivazione della pianta, coltivata secondo i principi della produzione biodinamica. Aria fritta oppure una approccio più maturo, spirituale e complesso che il popolino spesso rifugge imbottendosi di antibiotici? Le informazioni qui riportate sono tratte da una dispensa distribuita, nell'a.a. 2010/11, agli studenti del corso di Fitofarmacia all'interno della Laurea in Farmacia presso l'Università degli studi di Padova.

Un insegnante steineriano all'opera alla lavagna. Se i colori fanno la gioia dei bambini..

Il suono lieto del pianoforte al Caffè dei Caffè.

Il suono lieto del pianoforte.

Qualche giorno or sono mi sono gustato una kaipiroska in un rinomato caffè di Padova (dal 1831), il Pedrocchi. Di fama internazionale non l'avevo mai degnato di uno sguardo. Non ci ero mai entrato, a me questi scenari da ricchi borghesi con il cappello a cilindro mi annoiano. La kaipiroska tutta ghiaccio costava nove euro. Beato chi si sente un signore, io mi sento un deficiente lì dentro. Comunque una volta nella vita può anche starci, nel Caffè dei Caffè, un tempo aperto ventiquattrore al giorno, pronto ad ospitare chiunque, dal viandante affaticato all’uomo d’affari di passaggio; in una struttura attigua (il c.d. Ridotto), riservato alla crème della società padovana, si tenevano feste, balli, riunioni massoniche, incontri di business; uno spazio quindi regale ed esclusivo per trattative commerciali nel cuore del centro cittadino. Ho gradito molto invece il suono lieto del pianoforte. Ma sentite questa; gloria a noi squattrinati studenti! L'8 febbraio 1848, all' interno del locale fu ferito uno studente universitario, fatto che diede il via ad alcuni dei moti caratterizzanti il Risorgimento italiano e che sono ancora oggi ricordati nell'inno ufficiale universitario, Di canti di gioia:

Ribelli ai tiranni di sangue bagnammo
Le zolle d'Italia tra l'armi sposammo
In sacro connubio: la patria e il saper 



Tra gli studenti patavini sopravvive negli anni una superstizione, per la quale bisogna assolutamente evitare di entrare al Caffè Pedrocchi prima di essersi laureati, pena l'impossibilità di conseguire la laurea stessa. A me viene da dire, che visti i prezzi, gli studenti squattrinati si sono astutamente e giustamente esonerati dal depauperare i propri denari. C'è un compiacimento nel non poter entrare, che è divertente. Insomma se tanti non se lo sarebbero potuti permettere, tanto vale far circolare una leggenda in modo che non vi entri nessuno. 

Stampa Caffè Pedrocchi.

Sharing