Il leone delle Generali non ruggisce più. Questa frase ad effetto riassume in poche parole l'inesorabile declino a cui questo mastodonte italiano andrà incontro. Non fatevi ingannare dagli inviti ad investire nella solidità di chi dichiara al momento di avere una capitalizzazione inferiore al valore del proprio patrimonio immobiliare. La verità è che da anni ormai nella compagnia assicurativa più grande d'Italia si annida il bacillo della decadenza. Il fetore dell'infezione aveva attirato perfino Cesare Geronzi, diventato presidente del gruppo. Analizziamo nel dettaglio questa cancrena. Tutto ciò che gli azionisti non possono sapere. 1) Per troppo tempo l'organizzazione produttiva dedita alla raccolta dei premi è stata letteralmente formata a sbranare la gazzella (il cliente). La formazione dei consulenti assicurativi è avvenuta a suon di slides che proiettavano Ferrari prospettando fantomatici guadagni, attraverso un meccanismo provvigionale denominato rappel. Una sorta di superiorità felina del consulente assicurativo rispetto al cliente preda. Tu sei il leone, chi entra nel tuo ufficio è una gazzella. Anche Vanna Marchi si era circondata dei telefonisti più aggressivi ma la sua storia è finita male. La Compagnia ha sempre premiato attraverso i propri ispettori di produzione quei consulenti più scaltri ed aggressivi che garantissero una lauta raccolta di premi. A nessuno ha importato come avvenisse questa raccolta e se alla lunga potesse intaccare il sentiment nei confronti della compagnia. Il sentiment di migliaia di clienti che sono entrati a contatto con consulenti "aggressivi" è pertanto allo stato dei fatti negativo. Un danno irreparabile. 2) È opinione comune che le Assicurazioni Generali siano care; ora vai tu a togliere dalla testa della gente questo tarlo. Anche questo è un danno irreparabile. Perfino tra le compagnie assicurative on-line RC auto Dialogo (Gruppo Fondiaria Sai) è molto più conveniente di Genertel (Generali). Se finora i clienti più affezionati erano disposti a pagare qualcosa in più pur di restare sotto l'ombrello protettivo del Leone, ora di fronte ad una crisi senza precedenti guardano semplicemente al prezzo meno caro. Che il leone rimanga pure a bocca asciutta! 3) Le Generali hanno adottato una politica del personale alla lunga fallimentare. Se la sede centrale di Mogliano Veneto si può paragonare ad un carrozzone statale con migliaia di impiegati, a causa della gestione familiare adottata spesso sulla base di raccomandazioni, la rete commerciale ha visto un ricambio continuo di personale con tassi di turn over patologici. C'è stato un abuso degli stages e delle borse di studio. La Compagnia ha optato per un continuo ricambio del personale perché nei primi mesi un neoassunto garantisce con l'entusiasmo il massimo della propria prestazione (basti pensare che con l'entusiasmo assicuri parenti e la cerchia di amici) e poi tende ad adagiarsi. Questa ricerca ciclica e spasmodica di personale commerciale ha intercettato giovani lampadati ruspanti in giacca e cravatta, spesso neolaureati entusiasti accalappiati attraverso annunci spot come ho già dimostrato in un precedente post. Costoro a migliaia, ora si aggirano per l'Italia raccontando la loro esperienza lavorativa deludente: un banchetto spartano ed una sedia, l'elenco telefonico ed un telefono con cui introdursi in modo scomposto nelle case degli italiani.
La Storia delle Assicurazioni iniziata nel 1831 è destinata pertanto a ridimensionarsi; semplicemente non hanno avuto rispetto per il cliente, la gazzella; questa ora non solo non si fa più mangiare dal leone ma neanche finisce per sbaglio brucando in una agenzia delle Assicurazioni Generali.
La Storia delle Assicurazioni iniziata nel 1831 è destinata pertanto a ridimensionarsi; semplicemente non hanno avuto rispetto per il cliente, la gazzella; questa ora non solo non si fa più mangiare dal leone ma neanche finisce per sbaglio brucando in una agenzia delle Assicurazioni Generali.