sabato 7 maggio 2011

A te studente del futuro. Scrivi e racconta del poeta Vittorio Arrigoni che riuscì ad andare oltre la siepe del Leopardi.

Vittorio Arrigoni poeta della Pace
maledetto dalla Guerra. 
Questo post si rivolge al futuro, agli studenti del futuro che un giorno bramosamente cercheranno emozioni per diletto o semplicemente ispirazione per scrivere una tesina. Benvenuti. Non posso rivolgermi agli studenti contemporanei, pochi "sono restati umani", per dirla come il compianto Vittorio Arrigoni, scomparso da pochi giorni. Un giorno quando tu leggerai, probabilmente i libri scolastici nel frattempo avranno reso merito a Vittorio Arrigoni che allora verrà sicuramente ricordato come uno straordinario pacifista che riuscì a sconfiggere anche con la poesia la standardizzazione e l'omologazione involutiva che sta assotigliando e anestetizzando l'anima e lo spirito degli esseri umani. Verrà ricordato anche come uno dei poeti italiani più importanti degli inizi del secolo XXI. Questo è proprio il mio appello. Scoprite e scrivete del poeta Vittorio Arrigoni. Nel blog di Vittorio, a cui sto lavorando alacremente anche per mettere in sicurezza il materiale, fondamentale per la memoria storica, che al momento giace sulla sabbia di un bagnasciuga esposto ad una repentina onda cancellatrice (israeliana, non si sa mai..), troverete sparse qua e là molte poesie. Ho già riportato la poesia del suo Battello Ebbro. Ora ne riporto un'altra, sperando vi sia da stimolo per cercarne altre e conservarne traccia per condividerle. Cercate e scoprite. Senza nulla togliere alla profondità del Leopardi, io testimonio di come fin da subito ho intuito come Vittorio Arrigoni sia riuscito a "scavalcare la siepe" ed ad arrivare con grinta in una dimensione sconosciuta che spero gli studenti del futuro potranno cogliere pienamente nella sua grandezza. Vittorio poeta della Pace maledetto dalla Guerra.


Ci sono mani concepite per la distruzione,
per brandire spade e mettersi a capo di eserciti di indomiti omicidi,
che non conoscono pietà accecati dall'odio.

Ci sono poi altre mani che vengono dopo,
a ricucire le ferite, raccogliere le macerie,
semplicemente a tendersi nell'offrire quei gesti solidali
che sono la motrice della speranza.


Queste mie mani segnate da bruciature di sigarette,
poco ingegnose per un'epoca di sovrapproduzione modaiola,
buone solo per disegnare castelli nell'aria di iperbole utopiste,
mani troppo abili a versarsi quell'ultimo bicchiere di troppo,
preferiscono comunque appartenere a chi sa offrire,
piuttosto che ferire.


Conoscono ancora la tenerezza di una carezza,
su di un viso imperlato di lacrime.
L'orgoglio di una stretta di mano sincera,
preambolo di ogni amicizia possibile e disinteressata.

Metterò quindi a disposizione queste mie mani
e la forza delle mie robuste braccia,
ai palestinesi del campo profughi (*).
 
Oltre ad aiutare nella ricostruzione,
ci sarà tempo per le mie mani anche di levare al cielo quei tanti bimbi sfortunati
rilegati nel dimenticatoio di un orfanotrofio pericolante.

Parto fra qualche ora,
sostenuto da miei ideali di giustizia mai saturi
e da tutte quelle persone con cui ne ho condiviso le lotte.

Vittorio

 
(*) di Nahr el Bared in Libano, raso al suolo dall'esercito, la battaglia è terminata ieri, ora già tempo di ricostruire, e di lenire le piega di questa ennesima atroce sofferenza. La vicenda di Nahr el Bared, risolleva la questione del diritto di ritorno dei profughi palestinesi, e se non per tutti, quantomeno ad ognuno deve essere garantita una terra dove vivere con eguali diritti a tutti gli altri uomini.

venerdì 6 maggio 2011

Mai più ministri fascisti della Guerra. ABOLIAMO L'ESERCITO per aumentare i fondi destinati all’istruzione.


Costa Rica è Pace. L'Italia è Guerra.
 Qualcosa di davvero grande, unico nel suo genere. C’è un paese, il Costa Rica, che dal 1° dicembre 1948 ha abolito e non ha più un esercito.  Non è possibile! Invece si, avete capito bene, loro da 60 anni, non si sorbiscono più ridicole sfilate militari con i vari La Russa che giocano a fare i soldatini. Non vanno neanche più a fare la spesa al mercato delle bombe. Se ancora non ci credete guardate l'art. 12 della loro Costituzione: "Se proscribe el Ejército como institución permanente." L'Italia all'art. 11 della propria Costituzione ha scritto che ripudia la Guerra, ma continua invece a promuoverla. Furba l'Italietta, che ha speso nel 2010 la bellezza di 23.500 milioni di euro per la difesa. L'Italietta, che almeno ha abolito il servizio di leva obbligatorio dal 2004 e da cui sono miracolosamente scampato, ha a tutti gli effetti un esercito permanente che mangia risorse come intere legioni romane accampate alle porte di ogni città italiana, in più ha un ministro della Guerra (Difesa?) Ignazio La Russa che con i suoi alterchi, è in odore nauseabondo di gerarca fascista (chi lo fischia è partigiano). Ma, come è avvenuto questo miracolo? Il Costa Rica era uscito da poco da una breve guerra civile, che aveva provocato alcune centinaia di morti. Dopo due mesi di combattimenti, il leader socialdemocratico José Figueres Ferrer, personaggio politico mitico nell’America Centrale detto Don Pepe, assunse la direzione del governo provvisorio e chiuse con il passato, abolendo l'esercito. Incredibilmente recentemente il Costa Rica si è classificato anche primo in una classifica sulla felicità percepita dalla popolazioneDa allora altri hanno rinunciato all'esercito. Porca miseria, che lungimiranza.

José Figueres Ferrer distrugge simbolicamente il muro di cinta della caserma Bellavista. Era il 1 Dicembre del 1948. Il Costa Rica entra nella Storia, rinunciando per sempre all'istituzione dell'esercito.
Il 1° dicembre, dopo la firma del decreto legge, Don Pepe si presentò alla caserma Bellavista, nel centro della capitale San José: sotto lo sguardo stupito della folla salì sul muro di cinta e iniziò a colpire simbolicamente il muro della caserma. La soppressione dell’esercito come istituzione permanente fu approvato poco tempo dopo dal parlamento e inserita nella costituzione del 1949. Lo stesso 1° dicembre Don Pepe offrì la caserma Bellavista all’Università della Costa Rica, che la trasformò in un museo nazionale. Cogliete anche voi virtuosità nell'eliminare le spese militari per destinare maggiori risorse economiche all'istruzione? In Italia non sappiamo più cosa inventarci per dare un senso a tanti burattini che marciscono nelle caserme. Proprio oggi, la nostra specie di presidente del Consiglio ha deciso di inviare nuovamente i militari a raccogliere l'immondizia per le strade di Napoli. Lo capisce chiunque che non si può andare avanti così. L'unico modo per impedire ad un futuro Ignazio La Russa di diventare nuovamente ministro della Guerra è rinunciare per sempre all'esercito. Liberiamo le caserme dai carri armati e facciamone parchi dove i nostri figli possano giocare sotto la bandiera della pace diventando veramente UOMINI. Ma come faremo a difenderci, chiede l'ipocrita senza idee? Io non vivo di paure. Detto questo l'ONU potrebbe essere l'organismo a cui conferire un esercito. L'Europa parimenti si potrebbe dotare di un proprio esercito se proprio sentisse l'esigenza di difendersi dall'imperialismo U.S.A. Ma gli attuali eserciti nazionali sono esattamente l'espressione della persona di Ignazio La Russa. Ignoranza militarizzata, che scarica ciclicamente contro un nemico il proprio arsenale in scadenza.

Liberiamoci dalle ipocrisie. Questa foto, che mostra i militari impegnati a Napoli nel rimuovere le immondizie, dimostra paradossalmente invece proprio come l'esercito non serva più, ma serva ben altro. Smilitarizziamoci.

mercoledì 4 maggio 2011

Quando muori, ricordati di spegnere proprio tutte le luci. Anche la lampada votiva.

Lampada votiva 24h/24h
Qualche giorno or sono tra i commenti di questo blog qualcuno ha scritto una poesia. Il verso che più mi è piaciuto, "ci sono luci che non si spengono neanche al tramonto" mi ha fatto volare tra i fuochi fatui ma allo stesso tempo scendere terra terra a riflettere tra i loculi di un cimitero. Noi occidentali abbiamo una strana pretesa. Da morti una luce perennemente accesa giorno e notte sulle nostre tombe continua ad affermare materialmente la nostra presenza, consumando. Quanto petrolio abbiamo dovuto bruciare per mantenere vivo questo privilegio? Quante guerre per soddisfare fabbisogni sempre più strampalati?  Lampade votive per le quali paghiamo una tassa annua. Siamo tutti un po' faraoni. Spegniamoci un po' ed evitiamo il nucleare. Se anche gli Africani o gli Asiatici iniziassero a vantare il diritto di illuminarci della loro presenza anche dopo il trapasso, le risorse energetiche di questo pianeta dovrebbero in parte essere destinate a mantenere vivo il ricordo dei morti. Ora, posto che sia vero che ci sono luci che non si spengono neanche al tramonto (l'anima), perchè il nostro egoismo materialista costringe i posteri a mantenere viva una luce che non fa che consumare delle risorse che sono finite? Fosse per me, impedirei con una legge a chiunque di imporre ai posteri un qualsiasi tipo di consumo. Non dovrebbe essere nella disponibilità di chiunque, consumare anche da morto. Perciò quando muori, ricordati di spegnere proprio tutte le luci.

lunedì 2 maggio 2011

L'ultimo miracolo di Giovanni Paolo II: Berlusconi si addormenta durante la beatificazione del papa mostrando di essere un cattolico ipocrita


Gli Inglesi avevano scommesso sul fatto che Filippo di Edinburgo, 90 anni, si sarebbe addormentato durante il matrimonio anglicano tra William e Kate. Non è successo. Pochi giorni dopo, è invece successo un miracolo. Durante la beatificazione di Giovanni Paolo II, Berlusconi si è addormentato a fianco del presidente Napolitano, che lo guardava impietosamente come si guarda un vecchietto di 75 anni con il vizietto. Per un cattolico ebbro di family day non era uno dei momenti più solenni ed intensi di emozioni? Colate di cerone e di ipocrisia.

domenica 1 maggio 2011

L'Italietta bigotta ha le ore contate. Anche i colossi stranieri prendono in giro le politiche del Governo.


Le dichiarazioni omofobe della sottospeciedisegretariobigotto Carlo Giovanardi avevano preso di mira la pubblicità del colosso svedese Ikea, accusata di essere contro la Costituzione. A distanza di pochi giorni anche il colosso dei cibi Eataly prende in giro le politiche ipocrite del bunga bunga di questa specie di Governo. «Anche noi di Eataly siamo aperti a tutte le famiglie», recita la pubblicità che mostra una coppia di donne che si tengono per mano. E l'annuncio prosegue: «Siamo italiani (oltre che Eataliani) e non ci offendiamo. Anzi diciamo evviva all'amore vero tra due persone e alla possibilità per chiunque di crearsi una famiglia». Siamo protagonisti delle barzellette di tutta Europa.


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