martedì 8 dicembre 2009

Discorsi sugli imprenditori italiani: la ricchezza di certe persone supera la loro capacità di contare


Discorsi sugli impreditori italiani da Ios (Estate 2009)

Sì, parlo di te, povero Pinocchio, di te che sei così dolce di sale, da credere che i denari si possano seminare e raccogliere nei campi, come si seminano i fagioli e le zucche. Anch’io l’ho creduto una volta, e oggi ne porto le pene. Oggi (ma troppo tardi!) mi son dovuto persuadere che per mettere insieme onestamente pochi soldi, bisogna saperseli guadagnare o col lavoro delle proprie mani o coll’ingegno della propria testa. (Carlo Collodi - Le avventure di Pinocchio - Storia di un burattino Capitolo 19)

Nell'ultima deposizione al processo per il crac Parmalat l'ex patron Calisto Tanzi aveva negato di avere sottratto soldi all'azienda e di avere un tesoro nascosto. La guardia di finanza ha scoperto invece il 05/12/2009 dei preziosi Van Gogh, Picasso, Modigliani, Cezanne, Ligabue, De Nittis, e un Monet che gli apparterrebbero .

giovedì 3 dicembre 2009

Figlio mio, lascia questo Paese


Lettera aperta al figlio di Pier Luigi Celli, direttore generale della Luiss

Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.
Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.
Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.
Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.
Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.
Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.
Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.
Preparati comunque a soffrire.

Con affetto,
tuo padre
30 Novembre 2009

L'autore è stato direttore generale della Rai. Attualmente è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli.

domenica 29 novembre 2009

Marrakech abbracciami, sto arrivando.

Il giardino della Menara a Marrakech ha migliaia di ulivi piantati in fila...l'orgoglio e la gioia di Marrakech sono i giardini, curati con una passione che ha ormai una tradizione secolare.
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http://www.marrakech.travel/it
IL SITO UFFICIALE DI MARRAKECH
(soltanto il sito internet merita una visita)
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Quando ero bambino sognavo di sgattaiolare per il dedalo di viuzze di Algeri, Instanbul, Marrakesh... Non è cambiato niente rispetto ad allora. La differenza tra allora ed adesso è che ora ci vado veramente. L'anno scorso ho festeggiato il capodanno a Instanbul quest'anno, visto che per la prima volta ha eletto un sindaco donna ;)))))))) si va a festeggiare a Marrakesh. Marrakech, un nome dal suono magico che evoca palmeti e carovane, mercati orientali e spie internazionali, duelli all'ultimo sangue in un oasi di pace.

Jama‘a el-Fnaa di sera, il centro vitale e caratteristico di Marrakech. Clicca sulla foto per ingrandirla e cogliere tutti i particolari. L'aspetto della piazza cambia durante la giornata: di mattina e pomeriggio è sede di un vasto mercato all'aperto, con bancarelle che vendono le merci più svariate (dalle stoffe ai datteri, alle spremute d'arancia, alle uova di struzzo etc.) e da "professionisti" dediti alle attività più svariate: le decorazioni con l'henne, i cavadenti, suonatori, incantatori di serpenti etc. Verso sera le bancarelle si ritirano e subentrano banchetti con tavole e panche per mangiare cibi preparati al momento e, più tardi, arrivano musicanti e cantastorie.


Presentazione di una discoteca di Marrakesh, città leggendaria che ha dato il nome al Marocco....sarò qui a mezzanotte? Scatenarsi in uno shopping sfrenato o rilassarsi con un rituale di benessere in una delle tante spa della città? Degustare le tagine tradizionali o assaggiare le tapas di Marrakech dell'ultimo lounge bar di tendenza? Mischiarsi alla folla animata della piazza Jamaa el Fna o finire la serata in una discoteca all'ultimo grido, al suono dei più grandi DJ?


Le mura, i giardini e i palazzi sontuosi dell’età d’oro della città imperiale, sono oggi la scenografia dell'effervescenza culturale, sportiva, artistica ed economica.

La canzone ATB - MaRrakech (Official Video HD)

martedì 27 ottobre 2009

giovedì 22 ottobre 2009

Le Università Italiane nelle mani di KION S.p.a. tramite Esse3 e U-gov: la fine della logica e la nuova dipendenza economica

Questo articolo descrive passo dopo passo la consegna dell'apparato gestionale delle Università Italiane nelle mani di una Società per Azioni, KION S.p.a. , azienda praticamente a "monopolio legale" omogenizzante, che nei prossimi anni potrebbe interferire pesantemente nell' apparato che sottende alla cultura italiana, cultura che secondo gli artt. 9, 33 e 34 della Costituzione e l'art. 6 della L. 168 del 1989 sarebbe invece assolutamente libera e promossa da Università, Enti pubblici autarchici, che proprio per la loro intrinseca natura, giammai dovrebbero ritrovarsi subalterni o soggetti a dipendenza economica (art. 9 legge n.192/1998) verso una Società per Azioni, un pescecane da un fatturato complessivo infatti di 34.238.747 di Euro (quadriennio 2004-2007). Queste cifre infatti trasformano la "Costituzione culturale" in una "Costituzione Commerciale" e l'autarchia dell'Università, cioè la capacità di amministrare i proprio interessi, non è più pura ma compromessa alla logica di interessi privati non certamente pubblici. Gli aspetti amministrativi e di gestione connessi alla "autonomia organizzativa", esplicitamente prevista dall'art.6 della L. 168 del 1989, vengono consegnati nelle mani di.. U-GOV il sistema informatico integrato per la governance degli Atenei progettato da KION S.p.a. Il Leviatano è il nome di una creatura biblica. Dal punto di vista allegorico, il Leviatano rappresenta spesso il caos primordiale, la potenza priva di controllo. In matematica il numero del Leviatano è definito come 10 alla 666!. É un numero estremamente grande, molto maggiore del numero di particelle nell'universo. Kion ha intrapreso questa strada, trasformando procedure informatiche semplici in un cervellone leviatano.


Esse3 un software gestionale per la gestione della "Segreteria e dei Servizi agli Studenti" è commercializzato da KION S.p.a e viene utilizzato al momento dalla maggior parte delle Università Italiane.

Una interpellanza parlamentare della Seduta n. 173 del 7/5/2009 al Ministero dell'ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA, inizia questa lunga storia raccontando di come Cineca sia sulla carta un Consorzio Interuniversitario nato senza scopo di lucro formato da 37 Università italiane, da alcuni Centri di Ricerca e dato importantissimo, dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Miur , con una convenzione sottoscritta in data 14 luglio 1967.
IL LOGO DEL CINECA
Il Cineca è attualmente retto da uno statuto, che nella sua versione originaria è stato approvato dal Presidente della Repubblica il 13 ottobre del 1969. Nel 2005 lo statuto è stato modificato, per adeguare i principi costitutivi delle attività alle nuove esigenze del Paese; all'Ente pertanto è stata riconosciuta personalità giuridica di diritto privato, continuando ad essere sottoposto a vigilanza ministeriale (articolo 1 comma 2 dello Statuto). Le risorse finanziarie del Consorzio provengono, in modo maggioritario, dal Ministero dell'università e della Ricerca. Gli scopi del Cineca, come risulta dall'articolo 3 dello Statuto, sono volti a soddisfare specifiche finalità di interesse generale non aventi carattere industriale o commerciale. Con più di trecentocinquanta dipendenti, opera nel settore del trasferimento tecnologico attraverso il calcolo scientifico ad alte prestazioni, la gestione e lo sviluppo di reti e servizi telematici, la realizzazione di sistemi informativi articolati e complessi per il trattamento di grandi quantità di dati. Sviluppa applicazioni e servizi avanzati di Information Technology, svolgendo il ruolo di trait d'union tra la realtà accademica, l'ambito della ricerca pura e il mondo dell'industria e della Pubblica Amministrazione. Ad un certo punto il Cineca, con una nuova politica di Governance, che non si capisce come possa convivere con la sua natura di Consorzio senza scopo di lucro, incominciò a partecipare direttamente a svariate società di capitali con il medesimo Amministratore Delegato, tra cui Kion Spa, società controllata pertanto da Cineca, che dall'Ente riceve commesse del valore di milioni di euro; il paradosso che Kion S.p.a è rappresentata dal medesimo Direttore del Cineca, Dott. Mario Lanzarini, amministratore delegato il quale ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto del Cineca ha, tra l'altro, "compito di direzione e vigilanza di ogni attività del Consorzio"; nell'interpellanza parlamentare della Seduta n. 173 del 7/5/2009 presentata da Raisi Renzo per la prima volta pubblicamente si discute di una possibile esistenza di un conflitto di interessi anche nella determinazione del prezzo delle commesse della Kion Spa con il Cineca; la Kion Spa presenta nel quadriennio 2004-2007 un fatturato complessivo infatti di 34.238.747 Euro, presumibilmente tutti riferibili a commesse con Cineca e consorziati costi per servizi esterni pari a 12.800.356 Euro; parrebbe pertanto che la dirigenza Cineca, così facendo (ossia tramite l'acquisto delle quote di una società commerciale) avesse trasferito su una società esterna le proprie commesse.

Il Processo di Bologna è un processo di riforma a carattere europeo che si propone di realizzare entro il 2010 uno Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore. Vi partecipano al momento 46 paesi europei.
KION è un’azienda creata da Cineca per la progettazione e la realizzazione di applicazioni e soluzioni a valore aggiunto nell’area dei sistemi informativi per le università. KION opera in particolare nell’area dell’amministrazione e della didattica e dei servizi per gli studenti e i docenti. I software gestionali attualmente commercializzati ESSE3, il Sistema per la gestione della "Segreteria e dei Servizi agli Studenti" (ESSE3 viene ufficialmente presentato agli Atenei italiani il 26 Ottobre 2001). Il mercato al quale KION si apre è dunque costituito in primis dagli Enti cui istituzionalmente si rivolge CINECA e quindi dagli Atenei italiani che hanno l'obbligo di adeguarsi alla nuova normativa ministeriale e che rappresentano il target del progetto ESSE3.

Dal 2002 in poi, la storia commerciale di KION è storia di conquista delle Università Italiane, a poco a poco infatti tutte si sono affidate a Esse3 dando inizio a una nuova era in termini di costi delle commesse sulle piattaforme informatiche. Dal 2001 ad oggi, KION è arrivata a servire 64 università di diversa dimensione (dalle piccole alle grandi in termini di numero studenti e facoltà) e "vocazione" (tradizionali e telematiche). Di recente KION si sta proponendo addirittura anche all'estero con il progetto K2E (Kion to Europe).

C'è solo un piccolo problema: Esse3 e U-Gov sono rispettivamente il Caimano divoratore e il Leviatano entropico che divorano semplicità per rendere comprensibile il tutto solo ai loro consulenti; qualsiasi ragionamento lineare e banale deve scontrarsi ora con una mentalità esclusivamente tecnicista proiettata in un mondo abnorme e mostruosamente complicato al punto che solo i consulenti KION possono mettere mano al codice sorgente (questo mondo ben è rappresentato dalle pagine 6 e 7 di questa tesi di laurea su Esse3); gli interventi dei consulenti normalmente si sà generano fatturazioni e quindi non è quantificabile il costo che le Università si dovranno accollare nei prossimi anni.... presumibilmente tante fatture da decine di migliaia di euro quante saranno le modifiche da apportare al sistema gestionale, visto che le Università ora dipenderanno in tutto e per tutto da KION e i loro dipendenti pubblici addetti, già additati da organi dello Stato al pubblico ludibrio come fannulloni, se anche chiedessero della formazione adeguata contribuirebbero a "spennare" la propria Università con 500 € a persona per corso di formazione.

I costi ufficiali dei corsi di formazione sul sito della società KION S.p.a , che nel quadriennio 2004-2007 ha fatturato complessivamente 34.238.747 Euro

In Facebook è nato un gruppo per la chiusura di Esse3 definito come "incasinatissimo, inutile, sistema informatico universitario". In questa lettera ufficiale così gli studenti dell'Università degli Studi di Salerno definivano ancora nel Dicembre 2006 Esse3: "Con la presente vogliamo esprimere tutto il nostro sdegno per quanto riguarda i problemi legati all'utilizzo della piattaforma ESSE3. Sin dal primo momento in cui è stata utilizzata nelle nostre Facoltà, tale piattaforma ha arrecato grossi disagi agli studenti che noi abbiamo l'onere di rappresentare. I problemi più frequenti riguardano operazioni che dovrebbero essere immediate, basti pensare alle prenotazioni on-line degli esami da sostenere oppure alla compilazione o modifica dei piani di studio. Molto spesso, quando l'autenticazione va a buon fine, il malcapitato studente che vuole apportare delle variazioni al proprio piano di studio deve solo incrociare le dita e sperare che la piattaforma riesca a caricare le modifiche [...] Ancor più drammatica è la situazione relativa alle prenotazioni degli esami on-line; abbiamo infatti verificato che gli studenti incontrano grosse difficoltà nell'effettuare la prenotazione degli esami da sostenere perchè non risultano presenti nell'elenco degli esami da selezionare. [...] la piattaforma "ESSE3" si è rivelata un vero e proprio disastro. [..] La piattaforma "ESSE3" rappresenta la negazione di tutti i princìpi base dell'ingegneria del software ".


Ma mentre a tutti i problemi tecnici c'è un rimedio, il danno irreparabile arrecato alle Università è anche nei costi: "nuovo cervellone informatico costato 700 mila euro (più 200 mila l’anno per la manutenzione)" di queste cifre si parla in questo articolo della Stampa. Questi costi sono insostenibili alla luce dei pesanti tagli e dei sottofinanziamenti di cui soffrono attualmente le Università italiane; sono soldi sottratti alla Ricerca e al diritto allo studio delle nuove generazioni. L'Italia, che sta involvendo, continua infatti a non investire nell'istruzione e nella ricerca.
L'aspetto più grave è che nel rapporto tra le Università Italiane e KION S.p.A. potrebbe palesarsi una possibile violazione della legge n.192/1998 "Abuso di dipendenza economica", che disciplina la subfornitura nelle attività produttive".
A norma dell’art. 9 della suddetta legge infatti, “si considera dipendenza economica la situazione in cui un'impresa sia in grado di determinare, nei rapporti commerciali con un'altra impresa, un eccessivo squilibrio di diritti e di obblighi. La posizione di dipendenza è valutata tenendo conto anche della reale possibilità per la parte che abbia subito l'abuso di reperire sul mercato alternative soddisfacenti”. L’intento della regolamentazione coincide con la protezione di tutti quei soggetti di mercato, imprese o singoli consumatori, che versano in una situazione di “debolezza”, rectius scarso potere contrattuale, nei confronti di altri soggetti, che, al contrario, occupano quelle posizioni che la stessa legislazione definisce “dominanti”. In sostanza le Università si ritroveranno a dipendere a caro prezzo in tutto e per tutto da questa società che tramite Esse3 e U-Gov gestirà, in una posizione dominante monopolistica, il flusso informatico delle carriere di tutti gli studenti universitari italiani.

Non resta che monitorare questa pagina web http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=12034&stile=6&highLight=1 dalla quale si evince che l'iter dell'INTERPELLANZA 2/00376 è in corso e che l'attuale delegato a rispondere all'interpellanza sarà il MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/07/2009.



C'è una misura nelle cose; vi sono precisi confini, oltre i quali e prima dei quali non può sussistere il giusto. La verità renderà più libere le Università.

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