giovedì 13 agosto 2009

Mi sono bevuto il Monte Pelmo, prima delle vacanze estive

Il Sole, « è esso a produrre le stagioni e gli anni e a governare tutte le cose del mondo visibile » (Platone, La Repubblica, libro VII, 516 c - d, trad.: Franco Sartori). Platone simboleggia con il sole la fonte della vera conoscenza. Normalmente gli uomini sono tenuti prigionieri (ad esempio dalla televisione che influenza e domina l'opinione pubblica manipolando le notizie), costretti ad osservare delle semplici ombre di forme (le immagini proiettate dalla televisione ad esempio) che non sono neanche dei veri oggetti; essi possono essere trovati soltanto "fuori della caverna", cioè nel mondo intellegibile delle forme conosciute dalla ragione e non dalla percezione. Insomma, il mio consiglio è di andare a prendere il Sole....
Sciretti Alberto alla Grotta di San Antonio, Forcella Forada (luglio 2009), a rappresentare la metafora del Sole nel Mito della Caverna ?????. All'interno una nicchia con l'immagine di Sant'Antonio e due panche laterali. La piccola costruzione, in caso di maltempo, può offrire riparo a più persone.
"Casa ideale" alle pendici del monte Pelmo. Foto terapeutica dedicata a chi (ammalato) sogna un attico a New York.
Prima di partire per il mare, sono andato a trovare il Monte Pelmo, una montagna delle Dolomiti che raggiunge i 3.169 m s.l.m.; mi ha detto che sta bene e che è contenta che il 26 giugno di quest'anno queste montagne siano state inserite nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Gli ho chiesto perpiacere di non farmi cadere in testa un masso che ho una serie di cose da portare a termine e lei è rimasta in un silenzio assertivo (in verità l'ascesa al Rifugio Fiume non palesa nessuna difficoltà o pericoli. Facile meta adatta a tutti, anche a famiglie con bambini.).

Paesaggi salendo verso Forcella Forada dalla località Villanova (Borca di Cadore).
Non ho fatto il famoso giro del monte Pelmo, ma ho raggiunto il Rifugio Città di Fiume a quota 1.917 m s.l.m. da Borca di Cadore (BL), precisamente dalla località di Villanova. Il rifugio è tappa privilegiata per gli escursionisti che, attraverso sentieri facili e perfettamente segnati, intendono raggiungere, in una giornata, più rifugi. Ci si trova al centro tra Pelmo, Civetta, Marmolada e Gruppo del Sella.

Il rifugio Citta di Fiume.

Ampio lo spazio erboso pianeggiante antistante il Rifugio con animali al pascolo Se cercate quindi un rifugio dove poter far stare i bambini vicino alle mucche, il Rifugio Città di Fiume fa per voi. (lo sapevate che con le foglie del noce non si può fare il letto alle mucche altrimenti il latte delle mammelle si asciuga immediatamente? Lo sapevate che nell'interno dell'abete bianco, racchiuso in piccole e morbide ampolle, un raro liquido incolore detto "lagrimo", miracoloso balsamo per le malattie dell'apparato respiratorio. Se accarezate la corteccia dell'abete bianco, noterete delle lievi protuberanze grandi come mezzi fagioli. Schiacciandole con l'unghia del pollice uscirà il prezioso olio. Và messo nell'acqua bollente e aspirato per inalazione, combattendo bronchiti e le tossi dell'inverno. Sapevate che se praticate un piccolo foro nel primo metro di fusto del pino (attenzione il pino può anche morire per i troppi fori) e vi appendete sotto un vaso, dopo qualche giorno fa uscire colate di resina densa e gialla come caldo miele? La resina del pino ha un valore medicamentoso. Se ti rimane conficcata una spina sotto la pelle e non riesci ad estrarla basta mettervi sopra un po' di resina liquefatta e di lì a qualche giorno la spina viene a galla" Lo sapevate che appendendo un ramo di cirmolo in una stanza ti porti in casa il bosco? Chiuso tra i muri il profumo dura per molti anni". Non le sapevo neanche io tutte queste cose, le ho lette in "Le voci del bosco" di Mauro Corona.)

Il monte Pelmo si colora di rosa verso il tramonto.
Sole illumina fino a tarda ora e tramonta colorando di rosa la parete del Pelmo.

Sciretti Alberto (luglio 2009) impiastricciato di crema protettiva, in finte pose naturali.

Sciretti Alberto in un tentativo maldesto di sembrare più bello della natura alle sue spalle, natura che ricorda ad Alberto attraverso le parole di Mauro Corona che "coloro che vivono di apparenze non possono avere fondamenta forti e compatte o un' essenza solida e sicura. Sono come fatti di cartone. Ingannevoli nella facciata, da lontano sembrano brillanti e sicuri, ma alla prima battuta, si rivelano deludenti e noiosi". Meglio che la smetta con queste foto e i primi piani, prima che qualcuno si accorga che sono vanitoso.

Amici, prova d'ascolto, voglio esagerare, regalo l'emozione di una vacanza a Ios

Sciretti Alberto, in un video girato a Ios (Isole Cicladi - Grecia) nell'estate 2009, promuove la spiaggia di Mylopotas considerata una delle spiagge più belle del mediterraneo, cogliendo l'occasione per ironizzare amaramente sui modi con i quali la televisione commerciale italiana aggredisce con un marketing serrato e pubblicità occulta i telespettatori, in una truffa incessante senza scrupoli; punta di questo iceberg negli ultimi anni, Sergio Baracco, che assieme a Vanna Marchi e Roberto Da Crema, ben rappresenta la classe di televenditori (teleimbonitori).
Mylopotas beach a Ios
Il marketing qui si palesa in urli e schiamazzi del televenditore che umilia lo spettattore aggredendolo e mortificandolo, in fantomatiche "prove d'ascolto" e pseudo regali, in finti squilli di telefoni in sottofondo per dare l'idea che centinaia di persone stiano effettuando ordinativi, in macchiette teatrali dove il televenditore finge di regalare il prodotto ad un prezzo ridicolo ed un pseudo presunto rappresentante dell'azienda vi si oppone come se il prezzo fosse veramente troppo basso ed in frasi logorroiche ripetute per frastornare, imbambolare, incretinire, intontire, istupidire, rimbambire, rimbecillire, insomma rincoglionire. In particolare Sergio Baracco, di cui ho riportato nel video alcune esternazioni, televenditore specializzato in vendita di gioielli (famoso il suo rubino "sangue di piccione") è stato messo alla gogna non tanto dall'etica di un paese che non si è mai seriamente rivoltato avverso la dilagante ignoranza mass-mediatica fatta di centinaia di maghi e maghetti e teleimbonitori, ma da una coppia di comici i Fichi d'India e dalla trasmissione Le Iene, esattamente come Vanna Marchi è stata obliterata da una trasmissione televisiva Striscia la Notizia. La Televisione che delinque e che allo stesso tempo elimina i propri criminali quando il terreno sotto i piedi incomincia a scottare; già perchè questi personaggi che se ne dica, hanno imperversato indisturbati per le televisioni italiane per anni e decenni millantando e truffando e tuttora i loro metodi vengono sapientemente riproposti da altri televenditori più subdoli e meno appariscenti.
Sullo sfondo Mylopotas.
L'economia italiana continua ad essere rappresentata quindi anche da centinaia di call center che aggrediscono i pacifici e indifesi telefoni delle case, chiamando in modo anonimo e identificandosi con nomi tipo "Mario" ("Tutta la vita davanti" è un film di Paolo Virzì che ben rappresenta l'evoluzione all'italiana dal film "La Banda degli onesti" con Totò e Pippino de Filippo) alla ricerca dei dati che possano palesare la vulnerabilità della vittima e quindi lo stato di salute fisico, psicologico, la situazione economica, i gusti e le preferenze personali etc. Una economia quindi che si è basata anche su ordini continui strappati con l'inganno, laddove la truffa sarebbe un reato previsto dall'art.640 del codice penale; definita come attività ingannatoria capace di indurre la parte offesa in errore attraverso artifici e raggiri per indurla a effettuare atti di disposizione patrimoniale che la danneggiano e favoriscono il truffatore o altri soggetti, procurando per quest'ultimi un profitto corrispondente al danno inferto alla vittima.
Sullo sfondo Mylopotas.

Vendere, vendere, vendere a tutti i costi, non importa come e che cosa. Lo spettacolo continua sulla televisione commerciale italiana, perché una autorità efficace preposta a prevenire la messa in onda delle truffe non è ancora stata istituita; diventerebbe un bastone tra le ruote insopportabile per una economia fatta di fumogeni e di specchi per le allodole.
Mylopotas beach a Ios
Sulla capacità ipnotica dei mezzi di comunicazione che provocano l'ottundimento della coscienza ho già scritto il post "1984": l'individuo in lotta contro l'ambiente dominato dallo strapotere dei mezzi di comunicazione e tecnologie alienanti" a cui rimando per ulteriori considerazioni.

Mylopotas beach a Ios

venerdì 17 luglio 2009

Dopo Michael Jackson, il primo "ballerino folle" che ho incontrato è tutto italiano

Ci sono davvero pochi attimi che sono rimasti veramente autentici e genuini, tutto il resto viene noiosamente pesato, controllato e venduto. Ballerino Folle è un attimo naturale e dice naturalmente di se stesso:
"BALLERINO FOLLE?...Non è solo Follia! ma anche Passione & Spontaneità...Ballerino Folle? Non è solo divertimento... ma anche un modo per evadere da tutto... Sentirti libero di esprimerti...Ballare, senza pensare a nulla...senza pensare a come gli altri ti giudicano...Sorrisi, Emozione, Sentimenti...Una passione che nasce dal cuore ♥ La Follia? in tutti noi è presente, non aver paura di di lasciarla sfogare.. scatenarsi serve a te...Dopo ti senti piu' libero... e stai meglio con te stesso e gli altri.*Semplicemente sii te stesso & vivi la vita con spontaneità*"
¤º°¨ ¸„ø¤º°¨°º¤ø„¸„¤º°¨¨°º¤ø„¨°º¤ø„ ¸BALLERINO FOLLE¨°º¤ø„¸¸„ø¤º°¨¸„ø¤º°¨°º¤ø„¸¸„ø¤º.From ITALY!
Questo post è dedicato a chiunque sia riuscito a rimanere se stesso e non interpreti tutti i giorni con una maschera un ruolo, altro rispetto al proprio essere naturale. Non cadete nei mali odierni: omogeneizzazione, mediocrità, divertimenti banali, affetti superficiali, gusti triviali, falso appagamento, incapacità di provare amore e desiderio. Rimanete vigili, rimanete vivi, non vendetevi e saltate sulla padella come il ballerino folle.

Energia, freschezza, spontaneità, entusiasmo..
Andrenalina naturale, grinta, spensieratezza, voglia di vivere...

Anch'io ho visitato i castelli di Bellinzona tanti anni fa', ma a questo punto ci tornerò perchè non li ho visitati veramente... non avevo ballato sulle mure!!! A parte gli scherzi chiudo queste riflessioni augurando a tutti una bellissima estate..a me mancano pochi giorni per volare a Ios..a riposare le mie membra sulla tomba di Omero..ma anche a saltarci sopra (non me ne voglia il poeta e comunque in senso metaforico!) ballando..perchè la vita è meravigliosaaaaaaaaaaaaaaaaa. Ci vediamo duranti le notti a Ios.
Il Ballerino folle, simbolo di gioia e armonia, un esempio di amicizia contagiosa è pronto a insidiare Matt Harding il quale realizzò un video che in pochi mesi è stato visto da milioni di persone e che è così famoso da meritare un articolo sul New York Times. Qui di seguito il video.

Matt Harding un bel giorno ha deciso di mollare lavoro, impegni, comodità, insomma tutto per girare il mondo, rendendo pubblico su internet un suo piccolo rito celebrativo che ha origini tribali: la danza.

martedì 9 giugno 2009

Volere volare via: perchè voglio andare via con la scopa di una strega

Pubblico questo mio video nel giorno in cui il Movimento Sociale Italiano presenta le cosiddette ronde nere, volontari della Guardia nazionale che intenderebbero affiancare le ronde padane nelle strade non appena sarà in vigore il disegno di legge sulla sicurezza; indosseranno una divisa con camicia grigia o kaki, basco con aquila imperiale romana, fascia nera al braccio con impressa la ruota solare simbolo del nascente Partito nazionalista italiano. Fonte Corriere della Sera e Repubblica)

A qualche anno dall'aberrazione del fascismo continua la vergogna italiana, nonostante l'apologia del fascismo sia un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente "Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione"), anche detta "legge Scelba", che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «fa propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque «pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».

Ho provato a scandagliare il web per pescare pesci che se ne volessero andare via e per capire a che punto bolle l' insofferenza tra i giovani.
Cosa significa elevarsi dallo stagno di rane in una epoca di forte stagnazione culturale e di standardizzazione di massa? rivoltanto il world wide web si trovano qua e là segni di vita: alessandro in uno suo post intitolato "Ecco perchè voglio andare via" racconta di un paese dove se il pedofilo è un prete è meglio che non se ne parli e che radio vaticana con le sue onde elettromagnetiche ha potuto inondare di leucemia le zone di Cesano e La Storta vicino a Roma (e qui mi è tornato a mente un mio post sullo stile della curia) e ricorda come in tutta la giurisprudenza italiana non esista un solo caso di rom che abbia rubato dei bambini, parlando quindi di una caccia alle streghe;

questo punto mi interessa molto. Già, il clima da caccia alle streghe non è semplice da rappresentare e da dimostrare perchè ha il proprio domicilio nelle nostre coscienze dormienti; su questo terreno da anni oramai lavora morbosamente e pateticamente Studio Aperto il Tg di Italia Uno in linea con il Grande Fratello, che con musiche smielate, morbosamente tratta tutto ciò che può provocare nell'ascoltatore ira, rabbia, odio, cercando di riscaldare la nostra capacità di scagliarci rispettivamente contro le etnie più disparate, trattando i casi più drammatici ripetutamente fine a creare quello scatto d'ira che è la scintilla che ha dato la possibilità in passato di sterminare ebrei, omosessuali, zingari e dissidenti politici come Matteotti, tutto ciò che rappresenta l'altro (le porcate degli italiani vengono sapientemente occultate, così come i dati che raccontano di come la maggior parte degli stupri e degli abusi avvenga nelle case degli italiani; insomma il timone mediatico deve sempre creare pathos emotivo delineando un presunto nemico "diverso" per distogliere l'attenzione); lo sforzo televisivo è concentrare nel limare le complessità ed a favorire pensieri semplici e banali quali "i rom rubano i bambini"; nel libro 1984 di George Orwel questi meccanismi di ipnosi collettiva vengono descritti sapientemente.

un esempio di atmosfera da caccia alle streghe, è la seguente: terremoto in abruzzo a poche ore dalla tragedia Bruno Vespa (un giornalista?) e altri suoi colleghi si riempivano la bocca sulla presenza di bande di sciacalli (possibilmente di etnia rumena) che avrebbero infestato impunemente le macerie delle case abruzzesi. Oltre al dramma del terremoto vissuto emotivamente da tutti gli italiani, interi minuti di trasmissione televisiva venivano dedicati alla caccia allo sciacallo fino all'intervento del Premier Berlusconi che prometteva pubblicamente l'inasprimento delle leggi a riguardo; ora è logico che un qualsiasi telespettatore bombardato per ore dall'idea che persone meschine scorazzino impunemente per le case sventrate rubando le poche cose rimaste alle sventurate persone colpite dal terromoto, arriva a concepire di appendere al primo albero con un bel nodo scorsoio lo sciacallo. Creata questa cortina emotiva, ecco che l'intervento del Premier Berlusconi a promettere l'inasprimento delle leggi, diventa la valvola di sfogo di questa tensione emotiva e quindi si trasforma nel salvatore, nel buon pastore, nel padre di famiglia modello. Peccato, che non mi risulta sia stato denunciato e condannato nessun sciacallo. Lo "sciacallo" è un artifizio televisivo, un LUOGO COMUNE che i mass media sbrodolano al popolino per coinvolgerlo emotivamente, tenendolo frastornato e incredulo, provocandogli pathos emotivo per poi manipolare lo stato d'animo. Ora anche se fosse esistito in mezzo a centinaia di migliaia di persone per la strada il ladro di turno (cosa che statisticamente è del tutto possibile) possibile che l'attenzione mediatica morbosa si debba posare sul luogo comune dello "sciacallo" e non magari sulla mafia che ha permesso che gli edifici fossero costruiti con la polvere? il giornalismo italiano si è ridotto a provocare scariche emotive iraconde al popolino?
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Torniamo ad Alessandro che sapientemente continua "Voglio andarmene perché io non sono come i miei connazionali. Voglio andarmene soprattutto perché sto diventando come loro. Agli italiani piace il manganello e anche a me sta iniziando a piacere"; a questo punto mi è tornata in mente la drammatica storia di Federico Aldobrandi e del manganello facile.... Alessandro continua "Mi avete chiesto perché voglio andare via dall'Italia. Eccolo il motivo. Perché gli italiani sono persone di merda. Pezzenti che se ne fottono della giustizia, che amano solo la vendetta e la prepotenza, la loro legge. Idioti che fanno quello che gli dice la TV [...]"
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Altro spunto di Maurizio Parodi (Milano) che scrive: "Addio Italia bella, voglio andare via. Ho 30 anni, un lavoro che mi procura molte soddisfazioni, eppure sono convinto che dall' Italia si puo' soltanto scappare. In Paesi come l' Australia, la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti, il Canada e anche il Sudamerica si trova lavoro piu' facilmente e si puo' vivere meglio se solo si e' un po' dotati. Consiglio i giovani di farlo finche' sono in tempo, finche' hanno spirito di avventura: la vita e' troppo bella per relegarla a un futuro di sicure incertezze. Io andro' in Australia dove mi aspettano amici, casa e lavoro. Maurizio Parodi (Milano)".
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In questo articolo rotafixa scrive struggemente "Mi sono reso improvvisamente conto di essermene andato. Io non sono più in Italia, e non sono più italiano. E' come se fossi espatriato e avessi cambiato la mia intera storia. Non riconosco più in me quasi alcuno dei comportamenti che vedo negli altri. I riferimenti "culturali" di base, per esempio quelli che ci fanno ridere alle battute, quelli che fanno capire ad un gruppo di persone di cosa si sta parlando, i sottintesi, perfino alcuni gesti che aiutano le discussioni, sono ormai sballati ai miei occhi. Per dire: quando gli altri parlano di calcio io vago con la testa per i fatti miei. Argomento irrilevante, quando non nocivo per una decente socialità. Oppure: visto che da oltre un decennio non vedo tv, non entro nelle discussioni degli altri, quasi sempre incentrate su "hai visto ieri...". O il cinema, idem. Mi sembra che girino tutti a vuoto, avvinghiati alla mangiatoia di cibi malsani o nocivi. Il tempo inesorabile passa, il chiacchiericcio ronza. E' ovvio che ciò sia derivazione della strana vita che conduco avendo scelto, irrimediabilmente, di spostarmi come mi sposto. La mia città non è più la stessa di quella degli altri da un lungo periodo, ma adesso mi sembra anche essere venuta con me in un posto diverso, magari non proprio di questo stesso identico pianeta ma di uno lievemente in asincrono con questo. In fantascienza dicono "un'altra dimensione" no? E' così per me. Ho aperto una porta e sono scivolato via, senza andarmene mai. Sensazione meravigliosa"
Potrei riportare altre centinaia di dichiarazioni d'intenti o di testimonianze di giovani a cui la terra sotto i piedi in Italia scotta; il fenomeno ha preso tale consistenza che è nato un sito http://www.scappo.it/ un blog dedicato a tutti quelli che cercano qualcosa di diverso, che vorrebbero fuggire o sono fuggiti dal proprio paese di origine. Da visitare..prima di andarsene ovviamente.

domenica 7 giugno 2009

Spiaggia di Boccasette a Porto Tolle: la natura, la centrale e il rigassificatore

Ero senza canocchiale per il Birdwatching ma così mi resta il dubbio di aver fotografato una rara gru..anche se l'atteggiamento è quello tipico dell'airone bianco che allunga il collo in posa plastica per cacciare. Il primo che mi dice che è una semplice anitra o un cigno mi arrabbio!!!
Il mio primo bagno quest'anno l'ho voluto fare in un contesto particolare quale quello della spiaggia Boccasette a Porto Tolle, alla foce del fiume Po', caratteristica per la commistione tra acque dolci e acque salmastre e con i relativi paesaggi che si sovrappongono. A spingermi qui il fatto che in due occasioni, nel 1997 e nel 2001, alla spiaggia di Boccasette è stata assegnata la bandiera blu della CEE, oltre al riconoscimento delle "cinque vele" da parte di Legambiente come spiaggia naturale. Boccasette la si raggiunge attraversando chilometri e chilometri di campagna sottratta al mare con le grandi bonifiche settecentesche ed ottocentesche e non è ancora stata conquistata dalle masse, salvo i camperisti che sembrano non disdegnare questi luoghi.
Sciretti Alberto in un autoscatto a Boccasette dopo il primo bagno dell'estate 2009
Notevole la spiaggia sul cordone insulare costiero , rimasta integra, senza nessun insediamento, raggiungibile solo a piedi con un piccolo ponticello. Nonostante qui a Boccasette il tempo sembra essersi fermato negli anni '50 con atmosfere d' Amarcord di Fellini, la spiaggia è attrezzata anche con due o tre bar dove ho mangiato il mio primo fritto misto di mare.
Qui di seguito delle foto del paesaggio circostante la spiaggia di Boccasette:
Gli argini imponenti che cercano di imbrigliare i meandri della foce del Po; gli argini sono spesso il punto più alto del paesaggio, ottimi punti d'osservazione dell'ambiente sottostante.
Nel basso Polesine fra i corsi dell' Adige e del Po in provincia di Rovigo, dal 1997 è stato istituito il parco del Delta del Po, che con la collaborazione del parco regionale dell'Emilia Romagna tutela la più vasta zona paludosa d'Europa di 400 chilometri quadrati, affascinante ed incontaminato ecosistema che conserva una natura particolare, malgrado la presenza dell'uomo.
Folaga vicino ad una lontra, che si intravede dietro al canneto.
Un ambiente alluvionale, costituito da lagune, stagni, isole e dune, lingue sabbiose che separano le valli, bracci d'acqua dolce o salmastra e molti bacini da pesca, il cui basso livello dell'acqua favorisce la cattura e la riproduzione del pesce.
Le valli da pesca sono la sintesi di questo mondo, un mondo contadino particolare che anziché allevare animali alleva pesci. Nel Delta vi sono 24 valli da pesca che occupano 3000 ettari nel comune di Rosolina, 3500 in quello di Porto Viro e 1650 a Porto Tolle.
Un meandro del Po' che si getta in mare.
La spiaggia di Boccasette si distende su di uno scanno naturale con suggestive dune. Gli scanni sono isole o penisole, larghe da qualche decina a qualche centinaio di metri e lunghe a volte chilometri formate dalla sabbia portata in mare dai fiumi e modellata dal vento e dalle onde. Proteggono le lagune dalla potenza del mare, consentendone la sopravvivenza e sono davvero suggestivi: dal lato verso il mare sono spiagge battute dalle onde, dalla parte interna, invece, sono ricoperte da vegetazione alofila che tollera le acque salmastre e da canneti che si immergono nella laguna.
Gli aspetti negativi si possono riassumere nel fatto che i tratti di spiaggia libera della località Boccasette sono costellati purtroppo da ogni tipo di rifiuto, dalle bottiglie di plastica, sacchetti di plastica, bottiglie di vetro, borse di plastica, scatole di polistirolo, che molto probabilmente sono trasportati dal Po fino alla foce e da li rigettati sulla riva dalle correnti; alcune zone sono pericolose per fare il bagno e verso il tramonto arrivano puntuali le zanzare e poi la vista della centrale Enel e del rigassificatore non è di certo delle più rassicuranti e stimolanti.

Rigassificatore visto dalla località Boccasette; Partito da Algeciras – sullo Stretto di Gibilterra – 20 giorni fa, il rigassificatore Adriatic LNG è stato inaugurato, il 20 settembre 2008 presso il terminale di Porto Viro, a Rovigo, alla presenza del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Posizionato a 15 chilometri dalla costa veneta, il terminale è stato calato fino a toccare il fondo marino a 28 metri di profondità, immettendo acqua marina nella parte inferiore e nei compartimenti laterali della struttura e successivamente 300.000 tonnellate di zavorra solida destinate a stabilizzarla. L’operatività dell’impianto è prevista per il 2009, dopo la realizzazione delle strutture di ormeggio e il collegamento con il metanodotto che porterà il gas sulla terraferma. L’impianto, che fa capo a Terminale GNL Adriatico Srl - società partecipata da Qatar Terminal Limited (45%), ExxonMobil Italiana Gas (45%) e Edison (10%) - sarà la prima struttura offshore al mondo per la ricezione, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale liquefatto. Il terminale GNL sarà in grado di rigassificare 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, aumentando del 200% la capacità di rigassificazione dell’Italia e coprendo il 10% del fabbisogno nazionale di gas. L’impianto contribuirà quindi in maniera determinante a incrementare la sicurezza energetica del Paese, nonché la competitività sul mercato italiano del gas naturale. Il rigassificatore e le strutture connesse sono state realizzate nel rispetto dei più elevati standard internazionali di rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Il progetto ha ottenuto parere favorevole in 4 diverse Valutazioni di Impatto Ambientale. Il gas liquefatto proverrà dal Qatar, il più grande giacimento al mondo di gas. Fonte: società edison (www.edison.com)

Centrale Enel di Polesine Camerini vista dalla località Boccasette; sull'opportunità di costruire una centrale in una zona naturalistica di questo tipo non mi esprimo, perchè si commenta da sola; la centrale termoelettrica di Porto Tolle, situata sul delta del fiume Po in prossimità dell'omonimo comune, è un grande impianto di produzione di energia elettrica di proprietà di ENEL. Divisa in quattro gruppi da 660 MW l'uno, produce in totale 2640 MW di elettricità, posizionandosi ai primi posti in Europa e coprendo l'8% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.

"I love radio rock": il film sulle prime radio pirata

Nel novembre 2007 avevo scritto un post "Fortezze marine e le prime radio pirata" su un argomento che mi sembrava affascinante. Il 12 Giugno 2009 esce nelle sale cinematografiche "I love radio rock", la storia di una radio libera pirata che negli anni '60 trasmetteva da una nave nel bel mezzo del Mare del Nord, sfidando le severe leggi di una Gran Bretagna ancora in preda al rigore dei colletti bianchi inglesi.
In Italia il pubblico si è avvicinato alle radio quando erano già "libere", espressione riferita alle emittenti radiofoniche nate in Italia dopo la liberalizzazione dell'etere sancita dalla Corte Costituzionale nel 1976 , grazie al film "Radiofreccia" di Luciano Ligabue, un vero rocker italiano.
Ecco il trailer di "I love radio rock" e una citazione dalla tesi di laurea del Dott. Federico Lusi, a cui va il merito di aver approfondito tali tematiche e soprattutto di aver condiviso (Felicità è vera soltanto se condivisa).
"Le radio pirata rappresentano, senza dubbio, uno dei simboli più significativi della ribellione e della voglia di cambiamento che permeò tutti gli anni ’60. Con esse il variegato mondo giovanile ebbe modo di diffondere i propri ideali e stili di vita, ma anche di rompere un sistema della comunicazione rigido e burocratico, che non permetteva una libera concorrenza tra le emittenti. Le trasmissioni radio, fino ad allora quasi esclusivamente nelle mani dei monopoli degli enti pubblici, fatta eccezione per Radio Luxembourg, venivano ora gestite da privati che operavano da stazioni al di fuori del territorio di un paese e delle sue leggi in materia di comunicazione di massa. Queste radio trasmettevano illegalmente da vecchie navi, spesso registrate negli elenchi navali di paesi tradizionalmente disponibili ad offrire bandiere di comodo, oppure da piattaforme risalenti alla II guerra mondiale situate al largo delle coste scandinave e inglesi, in condizioni precarie ed esposti alle intemperie e ai pericoli che il mare del Nord poteva riservare." Fonte Tesi di laurea "I PIRATI CHE SOLCARONO L’ETERE. STORIA DELLE RADIO OFFSHORE CHE DAI MARI DEL NORD SFIDARONO LA BBC E L’INFLUENZA CHE QUESTE EBBERO SULLA MUSICA DEL PERIODO" del Dott. Federico Lusi,Relatore Prof. Michele Sorice,Correlatore Prof. Andrea Vianello, Anno Accademico 2005/2006.

sabato 6 giugno 2009

Download: scarica le canzoni dell'estate 2009 da youtube

Hai sentito una bella canzone su youtube? Hai sentito i successi del maggio 2009 quali When Love Takes Over - David Guetta feat. Kelly Rowland o Javi Mula - Come On e vorresti scaricarteli ad uso personale? Niente paura in tre minuti sarà sul tuo Desktop.
Andiamo per punti:
1. Cercate e individuate la canzone che più vi piace su Youtube
ipotizziamo di aver sentito su youtube Goodbye di Kristinia DeBarge che molto probabilmente diventerà il tormentone e la canzone dell'estate 2009:

2. Download di Free YouTube to MP3 Converter

Andate sul sito http://www.dvdvideosoft.com/ e scaricatevi dal link Free YouTube to MP3 Converter il piccolo programma gratuito senza spyware o virus che vi permetterà di scaricarvi l'mp3 sul vostro pc.

3. Lanciate Free YouTube to MP3 Converter

Seguendo Start > Tutti i programmi > DVDVideoSoft > Programs > Free YouTube to MP3 Converter o cliccate l'icona "DVDVideoSoft Free Studio" sul desktop

4. Scaricate la canzone di youtube che più vi piace

Vi si presentano 3 sezioni:

  • a) "Imput URLs": copiate nel riquadro bianco il link del video di youtube, nel nostro esempio copieremo http://www.youtube.com/watch?v=LP-yuipInwY (in alternativa dopo aver copiato il link potete cliccare sul pulsante "paste"). Aspettate un paio di secondi che il programma individui l'mp3. Potete inserire molteplici link!!! non ci sono limiti.
  • 2) "Output folder": Cliccando sul pulsante "Browse" sceglierai la destinazione e quindi la cartella dove salvare l'mp3
  • 3) "Presets": selezionate "High Quality Audio" o "Normal Quality Audio"

Cliccando su DOWNLOAD, scaricherete l'mp3. Ma a questo punto voi vi fermerete perchè scaricare i file Mp3 di canzoni coperte da diritto d’autore è vietato e illegale.

mercoledì 3 giugno 2009

Estate 2009: gioventù senza schei a Marina di Ravenna

Sciretti Alberto 5 anni fa (estate 2004) , Campeggio Rivaverde a Marina di Ravenna

Non sapete dove andare quest'estate 2009? Avete pochi schei ma tanta voglia di fare casino? Marina di Ravenna = piadina e mojito (fatti bene), locali sulla spiaggia, beach volley, feste e happy hours a volontà, giovani, casino.

Mi è venuta voglia di parlare di questa località di mare perchè sabato ci sono tornato ed ho visto che il campeggio Rivaverde dove ero stato 5 anni fa' a campeggiare selvaggiamente (non però come gli animali che circolano oggigiorno, quelli vanni evitati perchè saranno coloro che vi faranno presto stancare di Marina di Ravenna che infatti va presa a piccoli dosaggi, per qualche giorno soltanto), era già esaurito per il 30 maggio. Bisogna prenotare molto tempo prima o sperare di essere fortunati.

Marina di Ravenna, è forse tra le località nostrane quelle che più mi ricorda le atmosfere delle accese isole cicladi che con Ios, Mykonos, Santorini, guidano assieme ad Ibiza il divertimento nel Mediterraneo (se invece avete ancora qualche scheo in tasca andate a Ios, come faccio io questa estate!).

A Marina di Ravenna infatti gli stabilimenti balneari che di giorno di certo "non tacciono", alla sera "gridano" trasformandosi in locali veri e propri, disco beach, dove l'ingresso è free and friendly; in una serata quindi puoi passare da una festa all'altra senza restrizioni salvo la tua voglia di divertirti (è molto usata la bicicletta, più sgangherata è e più è figa), senza dover guidare ma spostandoti in una pineta che fa da cuscinetto con la cittadina, propensa comunque agli schiamazzi.

Il Bagno "la Duna degli Orsi" di Marina di Ravenna molto conosciuto ha assunto il ruolo di "fenomeno di costume"; nato come ritrovo di surfisti, si distingue per la sua concezione "fuori dai canoni usuali". Pochi ombrelloni in materiali naturali, per vivere tutto lo spazio della spiaggia e per vedere il mare anche dal bar; ottima musica; feste a tema che fanno continuare anche di sera la possibilità di ritrovarsi.

Consigliata forse ai giovanissimi (o alle compagnie numerose e festaiole) proprio per la facilità degli spostamenti, gli autobus gratuiti e l'atmosfera festosa; consiglio il campeggio Rivaverde (in alternativa c'è il camping piomboni) perchè è popolato da giovani ed è ad un centinaio di metri dalla spiaggia e dalle disco beach ed è ad un tiro di schioppo dal centro città (del tipo 5 minuti a piedi), bellissimo da frequentare alla sera. Gli hotel lasciateveli per quando avrete 50 anni.

Marina di Ravenna by night, con i suoi pregi ed i suoi difetti; ultimamente siccome girano voci che gli "animali vomitano ovunque, non portano una lira e si ubriacano con quello che portano da casa"... almeno la coca-cola ed il malibù compralo al supermercato di Marina di Ravenna!!!!

domenica 17 maggio 2009

Un nuovo mondo al Parco del Sojo: il defribrillatore emozionale naturale e artistico

Un anfiteatro naturale dove il posto a sedere ha qualche centinaio d'anni: le sedie più preziose al mondo
Ho avuto la fortuna di visitarlo di notte fianco a fianco dell'ideatore Diego Morlin e della guida Gianluca Morlin: il Parco del sojo il mio primo vero ecomuseo; "natura e arte, storia e tradizione. Una nuova relazione fra scultura contemporanea e tutela dell'ambiente" così cantava la sirena che mi ha attirato di notte nel parco.
Idee iperuraniche, emozioni rare, fulmini cerebrali che scuotono il sonno di chi costantemente rischia di diventare "spiritualmente ritardato" in una pianura disumanizzata che fornifica ricercando la gratificazione immediata non rendendosi neppure conto di ciò che ha perso, ingoiato per sempre nel buco nero dell'asfalto.
Quello che abbiamo perso si trova al Parco del sojo, un nuovo mondo. Il vecchio mondo fatto di palazzinari e speculatori me lo sono bevuto con il vino bevuto alla tavola dei fratelli Morlin.

Scultura dell'arch. Diego Merlin "Il trono"
L'idea di inserire in un'area di interesse ambientale e storico delle sculture d'arte contemporanea, creando una commistione che rende fresco ogni ragionamento e che stimola l'intelletto ad una percezione non univoca o semplicistica dello spazio e del trascorrere del tempo, è di quelle forti.
L'idea è nata dall'architetto Diego Morlin nel 2000; un altro "disperso nei boschi" e non meravigliatevi per l'appunto se la guida, nel traghettarvi in questo nuovo mondo, vi fa tra gli altri i nomi di Mauro Corona e di Marco Paolini (quest'ultimo ha preso proprio casa a pochi metri dal parco)

Scultura dell'arch. Diego Merlin "la sedia della strega"; la scopa della strega si appoggia alla carega
Il parco del Sojo è un laboratorio d'idee che per essere veramente tali devono prima di tutto rispettare madre natura; dopo essersi inchinate a madre natura queste idee devono volare e far volare come streghe; già perchè il sojo è (mi ha ricordato per certe atmosfere il buso dei briganti )un dedalo di sentieri pieni di fascino e mistero, luogo di riparo e di difesa sin dal periodo neolitico; la scopa della strega appoggiata alla carega ti fa volare; ma voli anche grazie alle rassicuranti civette; voli, voli, voli, in uno scenario indimenticabile con sullo sfondo tutta la pianura veneta illuminata

La natura rappresentata da prati e boschi di carpini, roverelle, cornioli con alberi secolari si concede, sposando la capacità artistica dell'uomo di manipolare sapientemente la pietra, il ferro, il legno, il bronzo, il gres conferendovi un'anima; grotte, pozze d'acqua, le masiere (muri di pietra a secco delimitanti le proprietà o a sostegno dei terrazzamenti), le calcare, i fabbricati rurali e gli orti sono un po' natura un po' uomo.

Una cava colorata..
Sono felice di aver visitato l'ecomuseo di notte perchè solo così si sentono e si vedono le streghe volare ("strega vien di notte..") e sento di dover tornare a vedere con l'aiuto del Dio Sole; qui di seguito propongo alcune fotografie notturne delle opere d'arte, alcune senza dicitura (andate a vederle di persona che la virtualità non regala ne virtù ne conoscenza), che si possono forse meglio apprezzare nelle foto del Magico Veneto ;
La tomba del guerriero (alemanno) Teste (opera ispirata ai Daiachi, cacciatori di teste) Donna dormiente
L'uccellatore



La Gallina

La donna seduta
Improvvisamente durante l'escursione un cinghiale (di legno) con le zanne è spuntato dalla macchia.. Notizie della stupenda chiesetta di Covolo, da dove è partita la spedizione notturna, arrivano al 1089
Nel borgo di Covolo le poche anime che vi abitano hanno vicino al numero civico delle abitazioni i nomi di chi vi abita disegnati sulla ceramica.

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Guai a chiunque si illuda che queste fotografie virtuali possono in qualche modo sostituire le emozioni reali che solo una passeggiata in questi boschi è in grado di dare; il parco può avere realmente una funzione terapeutica per chi ha smarrito il proprio cammino; immergetevi nella natura e nell'arte senza lasciare "tracce da turista" che giammai sono "tracce d'artista"; se lasci questo posto magico così come lo hai trovato, senza lasciarvi echi di schiamazzi o briciole di mediocrità plastificate allora avrai condiviso con gli altri quel senso di felicità che tutti in fondo usciti da questo anfiteatro naturale si portano dentro.

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