domenica 17 maggio 2009

Grotte di San Canziano e di Postumia e la grotta del Gigante a confronto: la forza della natura nelle viscere della terra

Quando si entra in punta di piedi nel mondo sotterraneo, si hanno spesso grosse sorprese (a me è parso di vedere Euridice ma non fateci caso). Il visitatore scopre cose per cui è difficilissimo immaginare come e quando la natura le ha create e alcune forme di concrezioni, che imitano forme della natura, talvolta tolgono il fiato. Andate a fare la spesa di emozioni dentro la terra!

Grotte del Gigante con il suo motto commerciale "Per la sua vastità potrebbe contenere la Basilica di S. Pietro e per tale caratteristica dal 1995 è citata nel Guinness dei primati come la cavità turistica più grande del mondo": la visione dall'alto è grandiosa: sembra di vedere, di notte, una valle lontana.
Prima di tutto, sapendo che l'unico nostro "nemico" è il tempo: posto che la Grotta del Gigante sul fronte italiano vada visitata per la magnificenza essendo la cavità turistica più GRANDE del MONDO (Età stimata di 10 milioni di anni e ritmo di crescita stalagmiti all’incirca di 0.01 mm/mese), sono più belle le grotte slovene di San Canziano o quelle di Postumia? Quali visitare? La risposta per me è semplice: le grotte più belle, bene protetto dall'UNESCO, sono quelle di San Canziano. Postumia è una macchina da soldi turistica, il trenino viaggia veloce e non hai tempo neanche di pensare (l'unica grotta al mondo ad avere il trenino , che va talmente veloce che è praticamente obbligatorio per coloro che vogliono addentrarsi al loro interno vestire un impermeabile da quanto freddo fa). Vi consiglio caldamente piuttosto di visitare il vicino castello di Predjama.
Insomma la sequenza che ritengo interessante anche da attuare ingordamente in una sola giornata memorabile (basta organizzarsi bene con gli orari ed essere dinamici) è la seguente 1) Grotta del Gigante 2) Grotte di San Canziano 3) Castello di Predjama

Grotte di Postumia, nella foto, sono il più famoso sistema di grotte in Slovenia, un intreccio di oltre 21 km di caverne e gallerie . Le Grotte di Postumia sono per la maggior parte un percorso turistico attrezzato, in 185 anni sono passati oltre 30 milioni di visitatori.
La visita alle Grotte di Postumia, nella foto, che dura un'ora e mezza si svolge su un trenino elettrico. Accompagnati dalle guide i turisti possono anche passeggiare tra le meravigliose creazioni della natura.
Nella foto le Grotte di Postumia. Il mondo sotterraneo del carso è pieno di fenomeni carsici come grotte, fiumi sotterranei, fantastiche sculture di pietra. Esso nasconde anche numerose forme di vita: tra quelle documentate, molte sono state scoperte proprio nelle Grotte di Postumia. Il più famoso e più grande animale sotterraneo è ovviamente il proteo.
Se intende visitare le Grotte di Postumia scegliete a mio avviso il Trekking speleologico. La particolarità di questo tipo di visite è il numero limitato dei partecipanti (da 3 a 15), guidati attraverso le parti delle grotte che non sono aperti per le visite di massa.

Finalmente eccoci alle incredibili Grotte di San Canziano (nella foto l'uscita naturale faraonica). Ne esci frastornato dalla bellezza. Che emozioni...queste si sono imperdibili, sarei tentato di dirvi che se non vi piacciono vi rimborso il biglietto Al di là del divieto, non è semplice scattare foto all'interno delle Grotte di San Canziano (nella foto). Queste sono praticamente rubate e scattate con fatica per le condizioni di oscurità e l'impossibilità di usare il flash. Ma il ricordo che volevo portarmi dietro è proprio rappresentato da queste foto, dove l'oscurità è rotta da sentieri di lumicini vitali e lo scenario è surreale; Euridice scompare all'istante e torna tra le Tenebre per l'eternità? già, per tutto il tempo e nel momento in cui mi voltavo indietro a mano a mano che scendevo nelle viscere della terra mi punzecchiava il mito di Orfeo. In questa foto (grotta di san Canziano) si nota l'acqua che riflette. Già perchè ciò che rende veramente interessanti le grotte di San Canziano è che sono "vive"; vi scorre fragorosamente l'acqua (fiume Reka, parte superiore del Timavo) a differenza della grotta del Gigante che pertanto va considerata grotta "morta". L'eccezionale volume del canyon sotterraneo è quindi quello che distingue le Grotte di Škocjan da altre grotte. Si tratta di un complesso di gallerie e caverne lungo oltre 5 chilometri e come si evince dalla foto sembra veramente di scendere negli inferi o nelle viscere della terra; sono nostre amiche e ci allietano stalattiti e stalagmiti scavate nel corso di milioni di anni, dal fiume Reka, parte superiore del Timavo. Le grotte di San Canziano sono infatti il luogo dove il Reka scompare nel sottosuolo, per riemergere più a valle con il nome di Timavo, e sfociare quindi nel golfo di Trieste, a San Giovanni di Duino (a proposito di Duino, presto visiterò il castello grazie al post di un blogger amico che leggo). Alle grotte di San Canziano è presente inoltre una delle più grandi formazioni stalagmitiche del mondo (il Gigante), dell'altezza di 15 metri e che si stima abbia avuto bisogno di oltre 250.000 anni di accumulo di concrezioni calcaree per poter raggiungere le attuali dimensioni.; inoltre vi assicuro che attraversare dentro la grotta un ponte sospeso nell'oscurità e nei vapori acquei a 45 metri di altezza è emozionante! All'esterno delle Grotte di San Canziano (nella foto), lo scenario non è da meno, visto che le grotte sono inserite nel Parco Škocjanske jame. L'entrata delle grotte di San Canziano visitata da oltre 90000 visitatori all'anno (Grotte di Postumia siamo sull'ordine di 500.000 turisti ogni anno). Le Grotte di Škocjan sono ancor sempre l'unico monumento in Slovenia e nel Carso classico incluso nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. Ciò le colloca in un posto speciale - d'onore - tra i monumenti naturali del mondo Percorso all'uscita della Grotta di San Canziano. (...) A quella intorno Spargi le libagioni a onor dell'ombre: Di latte misto al mèl, di brun Lièo, Di chiara onda di fonte, e poscia, il tutto Di bianca cereal polve cospergi (...), Pecora negra ed un maschio agno immola, Torcendo lor la fronte in vèr l'oscuro Èrebo (...),allora a' tuoi comanda,Le dal ferro crudel vittime stese Nudar de' velli ed ardere, implorando Il fier Pluto e Prosèrpina tremenda. (Odissea, X, 663-686) Il poema di Omero descrive le idee degli antichi Greci riguardo agli inferi, secondo le quali la porta nel regno delle ombre sono vulcani e caverne. Se riuscite visitate appunto i dintorni delle grotte di San Canziano e scoprirete una Slovenia più verde che mai, come si evince alla fine di questo video che ho girato.

mercoledì 29 aprile 2009

La cultura della droga\morte e la cultura della vita: giovani ad un bivio

Pochi giorni fa', il 26 Aprile 2009, muore una madre di 5 figli uno dei quali ancora minorenne, travolta da una Seat Ibizia guidata da un giovane di 19 anni affetto completamente da droga e alcool; la madre stava andando a lavorare di mattina presto, dopo aver preparato come ogni domenica la colazione ai suoi cinque figli. Sulla sua strada, in provincia di Cuneo, ha incrociato l’auto del giovane di ritorno da una notte di sballo. La cultura della vita ha incrociato la cultura della droga\morte. Nel ricordo di questa madre, scrivo quanto segue.

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Vorrei morire a questa età, vorrei star fermo mentre il mondo va, ho quindici anni. Programmo la mia drum-machinee, suono la chitarra elettrica, vi spacco il culo, è questione d’equilibrio, non è mica facile Charlie fa surf, quanta roba si fa MDMA ma le mani chiodate, se Charlie fa skate, non abbiate pietà crocifiggetelo, sfiguratelo in volto con la mazza da golf alleluja alleluja Mi piace il metal, l’r'n'b, ho scaricato tonnellate di filmati porno e vado in chiesa e faccio sport, prendo pastiglie che contengono paroxetina, Io non voglio crescere, andate a farvi fottere
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I mass media parlano degli adolescenti sporadicamente in modo ibrido e distaccato come se fossero una scatola da aprire e subito da richiudere per paura che esca di tutto o come un filmato porno proibito da ingurgitare velocemente, d'altronde non è politically correct; la Chiesa vede solo chirichetti candidi con candelabri in mano, gigli bianchi da fotografare e conservare in una cornice, giammai giovani con almeno un preservativo in tasca; la politica meno che meno affronta la realtà di ragazzi senza personalità, ossessionati da canne e droghe chimiche, perchè altrimenti dovrebbe entrare in psicanalisi, visto che se tanti giovani sono allo sbando è proprio perchè la politica ha consumato e consuma il futuro dei giovani consegnando a loro solo debiti e spazzatura;
Cocaina
girate la maniglia, aprite la porta dei giovani, ma fatelo senza ipocrisie, senza volere vedere ciò che ad ognuno fa comodo vedere; (aprite le porte della discoteca Alter Ego di Verona la discoteca considerata dai più di tendenza, ma non fermatevi alla notizia del Ministero dell'Interno che riporta: "Le indagini hanno permesso infatti di appurare che ogni sera all’Alter Ego giungevano spacciatori provenienti da Milano, Brescia, Bergamo, Vicenza, Padova, Venezia oltre che Verona i quali tranquillamente spacciavano nella discoteca cocaina, ecstasy, chetamina, MDMA, hashish, richiamando così un gran numero di giovani ai quali assicuravano, in occasione di interventi delle forze dell’ordine, il deflusso da porte secondarie per evitare di incappare nei controlli narco-alcolemici. All’interno del locale anche i minorenni potevano far uso di bevande alcoliche e droga; è stato inoltre accertato che uno dei titolari si è reso responsabile di abusi e violenze sessuali in danno di minori. 'Alter Ego' chiuso, quindi, e manette ai proprietari.")

Per capire questa immagine digita le parole "Emo" e "tagliano" su un motore di ricerca; una certa cultura "emo" ha teorizzato i tagli ogni qual volta si soffra, come se il male fisico potesse sopperire al male interiore. Insomma un fenomeno di subcultura adolescenziale, che si espande a macchia d'olio grazie ad internet, sta ormai invadendo diversi settori del mondo adolescenziale, quello sociale e psicologico, quello economico, quello spirituale; Emo sta ad indicare emo-zioni forti e senza censura, sopratutto per quelle tristi e con riferimenti più o meno espliciti al suicidio; infatti sta ad indicare anche la radice greca della parola sangue emo globina. Emo si propone come soluzione ai problemi adolescienziali promuovendo il chiudersi in se stessi, la depressione, procurarsi dolore fisico per non sentire quello mentale e, da qui la tendenza al taglio delle vene, simbolo di questo movimento. Anche il sesso è caratterizzante, si parla infatti di emo sessualità: molti emoboy si baciano appassionatamente tra loro, si stringono, si accarezzano e si tengono sovente per mano e filmano o fotografano, le loro emozioni per poi divulgarle orgogliosamente sul web.
ecco l'inferno dantesco: ragazzini impasticcati ad un rave party, giovani alcolizzati disadattati senza spazio ne tempo come sciami d' api realizzati con il bicchiere di superalcolico costantemente in mano e la maglietta dei Tokio Hotel come emblema, chi inebriato nei fumi della cannabis, chi impallidisce virtualmente sulla webcam ossessionato dal sesso virtuale delle videochat, chi indemoniato fa sniffing con cocaina o con la colla o la vernice o con bombolette vuote di butano per accendini (droghe povere), chi psicadelico sparandosi nelle orecchie, per ore e ore, suoni particolari alla ricerca di effetti sfreccia superando costantemente con lo scooter un traffico altrimenti monotono provando brividi e canticchiando "Charlie fa surf, quanta roba si fa MDMA"; già eccolo qui l'inno alla droga, il manifesto "culturale" e musicale di chi a 15 anni fa uso di sostanze stupefacenti; Charlie fa surf parla di un quindicenne che si droga, scarica video porno e suona la chitarra. Sono davvero così i ragazzini? chiede un giornalista della Stampa all'autore della canzone che risponde «La canzone si ispira a un’opera di Maurizio Cattelan al Museo di Rivoli, dove c’è un ragazzino seduto di spalle, le mani inchiodate al banco con delle matite. Io cerco di immaginare cosa ci sia nel suo cuore, per questo il linguaggio è sboccato, come quello degli adolescenti, un esercito di piccoli ribelli inquadrati in un anticonformismo di massa. Abiti, comportamenti, droghe: tutto già previsto»

Pillole di ecstasy. I disegni ed i colori brillanti sono utilizzati appositamente per rendere la sostanza stupefacente più invitante e suscitare meno refrattarietà nel consumatore (soprattutto occasionale)
I commenti alla canzone "Charlie fa surf" sono emblematici: dice una ragazza "io penso che nella strada della droga bene o male ci passano tutti anche i più disgraziati del mondo!io sono la prima che uso certe sostanze ma penso che nn ci sia niente di male a parte il fatto che ci roviniamo.infine sballarsi è bello perche nel momento che sei fuori ti dimentichi di tutti i problemi…e a mio parere charlie fa bene prendere un po di md o qualche pasta, l unica cosa che nn si deve provare è l eroina.questa è una cosa che mi fa paura…questa sostanza è meglio evitarla,ho degli amici eroinomani e sto vedendo che fine stanno facendo." e subito dopo ribatte PikkolaDiabolika93 "ho 15 anni io 15 e il testo non è una cavolata.. succedono veramente queste cose, siamo costretti ogni giorno a vivere con gente ke ci tratta come pezze da piedi e ke non ci capisce.. problemi di simpatia da parte di alcuni professori, genitori ke invece di pensare ke siamo ragazzi e vogliamo divertirci pretendono ke ci comportiamo da adulti ma se kiediamo di uscire la sera non ci danno il permesso xk siamo troppo pikkoli, problemi sentimentali, lo studio ke x gli adulti è sempre troppo poko.. siamo stressati.. vorremmo scappare di casa, lontano dalla nostra città, dalla nostra famiglia, dalla solita gente, vorremmo un po’ di pace.. così la troviamo in squallidi rimedi ke possono darti tutto questo momentariamente.. capisco ke gli adulti hanno problemi +seri di noi.. ma noi evidentemente reagiamo peggio..ho passato un periodo ke mi tagliavo dopo le litigate con i miei.. mi sentivo benissimo dopo.. non so il perkè.. adesso bevo superalcoolici quando studio tnt o sto tnt a skuola.. cmq qnd mi sento spossata.. ne necessito, non è per sentirmi +grande o per fare vedere qlks ad altri.. anke xk non vado in giro cn bottiglie di wisky a dire ke bevo..la nostra è una generazione così..si può essere in ste condizioni a st’età?.. come andremo a finire?.. mi sento strana.."

Ragazzi Emo; agli emo piace indossare capi neri abbinati a colori sobri, soprattutto sui loro capelli, come il fucsia o il viola elettrico. Gli emo tendono a pettinarsi con la frangetta che gli copre un occhio; attualmente, sia i ragazzi che le ragazze usano spesso jeans stretti ed aderenti, hanno una lunga frangia asimmetrica in testa e gli occhi truccati di nero. Sono frequenti t-shirt aderenti raffiguranti le band preferite, cintura con le borchie colorate con tonalità accese, scarpe da skater o in generale scarpe nere, Converse o Vans; filosofia di vita, con un atteggiamento bisessuale vagamente depresso o comunque vicino alle atmosfere del suicidio "wertheriano" .

Ecco il tipico linguaggio degli adolescenti di oggi, in particolare di un emo, fatto di sms virtuali e monosillabi con l'onnipresenza della k per sostituire la c gutturale o il ch “Inizierei kon 1a delle mie solite frasi, ma mi dv sfogare... ...nn ne posso + dei pregiudizi, delle kazzate ke ti fanno stare di merda e tutto! kazzo sn emo? saranno kazzi miei... ho problemi kon le multinazionali??? ma saranno anke kazzi miei o no? minkia ma kome kazzo state? ripigliatevi 1 èò kazzo, siete + merde voi ke giudikate di qlsiasi altra persona! kazzo vi pensavo superiori a certe kose... ...kazzo ma ke siamo tornati alla silo? alle medie erano meglio di voi... ...ok forse 1 po' borghesotti e falsi... ...1 po' tanto, lo ammetto... ...ma sempre meglio di voi... ...kazzo sn emo ma askolto hard-pop e rap italiano? bè kazzi miei, sn emo? bè kazzi miei e stra miei! amo la musika, qualsiasi tipo. askolto di tutto dal rep al pop dal jz al r&b, alla klassika alla kountry (si skrive kosì???) kazzo askolto fibra ma anke pavarotti askolto i lost ma anke i mcr kazzo sul mio mp3 c'è di tutto hause,metal,emocore,punk,rock,pop... di tutto trovi qualsiasi genere, kompreso l'acid-punk (ke nn konosce nex) e il metal emokore(pure questo nn lo konosce nex) ma a voi ke ve ne fotte minkia +tosto ke essere figlia di papino o pekorella truzza ke vive x seguire 1a moda stupida!
Filmato su come diventare ed essere Emo
Per alimentare la cultura della vita voglio riportare quanto detto da Billie Holiday, una cantante statunitense, fra le più grandi di tutti i tempi nei generi jazz e blues, nella sua autobiografia che ho letto recentemente "La Signora canta il blues": "[...] per il bene di qualche ragazzo che rimmarrà fottuto per tutta l'esistenza [...] non avete che a guardare la storia della mia vita. Se una morale c'è è questa: se credete che le droghe servano a eccitarvi e a emozionarvi, non ne avete la più pallida idea. [...] è da pazzi pensare che per suonare o cantare ci voglia la droga. Perchè la droga può sistemarvi in una maniera tale che non ce la farete mai più, nè a cantare nè a suonare. [...] Io non voglio fare prediche a nessuno. Non le ho mai fatte, e non ho intenzione di cominciare proprio ora. Spero però che qualche ragazzo legga questo libro, e che c'impari qualcosa. [...] Anche se solo un ragazzo ci trovasse una sola cosa da imparare, a me basterebbe. [...] Le droghe non hanno aiutato nessuno a cantar meglio. A Lady Day ci potete credere. Lei ne ha prese quanto basta per saperlo bene. E se qualcuno cerca di convincerti del contrario, chiedigli un po' che cosa sa, lui, sugli stupefacenti, più di quello che sa Lady Day. [...] Le droghe servono a una cosa sola: ad ammazzarti piano piano, un poco alla volta. E ad ammazzare, oltre a te, anche la gente a cui vuoi bene. Questa è la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità."
L’adolescenza è l’epoca in cui l’esperienza la si conquista a morsi.

venerdì 10 aprile 2009

Forza italia che costruisce "pugni negli occhi"

La casa di Francesco Petrarca ha un valore inestimabile per molteplici motivi, che vanno al di là del valore che può avere la casa museo di uno tra i più grandi letterati al mondo; la casa, insieme al paesaggio circostante bucolico dei colli euganei e alle atmosfere del borgo di Arquà Petrarca (PD) che magicamente nel corso dei secoli si sono conservate, rappresenta tuttora adesso un coacervo di verità, che altrove non è più possibile cogliere.
Arquà Petrarca, insieme a qualche altro borgo, è riuscito miracolosamente nei secoli a conservare intatto il paesaggio che lo circonda a dispetto di un Veneto ormai ricoperto da scheletri di capannoni industriali abbandonati; la speculazione edilizia in queste zone, tuttavia è sempre in agguato come dimostra il tentativo da parte degli amministratori di Arquà Petrarca di Forza Italia di trasformare un´area agricola in zona residenziale, a due passi dalla casa del poeta; 22 mila metri quadrati di fabbricati in località Sassonegro, progettati in spregio al piano ambientale del Parco Colli euganei, l' oasi verde dove sorge, appunto, il borgo antico di Arquà Petrarca. Uno schiaffo inferto alla storia e all' ambiente, che ha spinto la Procura della Repubblica di Padova a ordinare il blocco dei cantieri e a indagare otto persone per abusi e concussioni. Tra loro - accanto a costruttori, tecnici, direttori di cantiere e amministratori - figura Giuseppe Trentin, già sindaco di Arquà in quota Forza Italia e coordinatore del partito di Berlusconi nella Bassa padovana.

lunedì 23 marzo 2009

"Shine on" IOS in the next summer 2009

R.I.O. - Shine On
Questa estate compio 30 anni; per l'addio ai 20 anni ormai al tramonto guardando il video riportato qui sopra..ho pensato che in fondo..non sarebbe poi una cattiva idea tornare a IOS. Ed eccomi quindi in trattativa da buon cicladino per passarvi l'estate 2009 ad agosto..l'ultima estate dei "enti" e l'inizio dei "enta". Per un po' di tempo non potrò aggiornare il blog. Vale quanto scritto a questo link a proposito di Ios http://www.inesplorazione.it/2007/12/lamore-per-la-vita-e-non-solo.html#links Ci vediamo a Ios.
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INFINITY 2008 ( Guru Josh Project )
..Relax.. Take your time. (a IOS)

lunedì 2 marzo 2009

"The Millionaire"

Poche parole, per dirti di non perdere tempo: al cinema c'è Millionaire, proprio un gran bel film. Questo che propongo è il video finale con la canzone "jai ho".

Il trailer in italiano, anche se non rende tutte le emozioni che poi effettivamente il film riesce a dare.

martedì 10 febbraio 2009

Kuki Gallmann, all'ombra dell'acacia il GIFT di vedere, di sentire e di comunicare

Questo post è in continua evoluzione, essendo frutto della contemporanea lettura dei libri di Kuki Gallmann nei quali scelgo dei passaggi che sento di condividere; questo articolo, nonostante comprenda anche citazioni testuali dalle opere della scrittrice, in nessun mondo può compensare l'emozione che solo la lettura in prima persona di una delle sue biografie può dare.

Cercare Kuki Gallmann significa fare un download dell'Africa: nei suoi libri il vento viaggiatore, che ha sorvolato pianure e vulcani spenti, laghi preistorici e savane punteggiate di branchi d'animali selvaggi, si sente veramente con il suo profumo di polvere e foresta, sterco e resina. Il punto di vista è quello di una veranda in un ranch nel centro dell'Africa, con vicino un camino in cedro rosso di foresta e pietra di lava e di un'aquila, l'uccello del sole, che si libra nel puro cielo scrutando crateri incontaminati e canaloni fitti dove scorrono imperterrite le cascate; i cani dormono sui tappeti sognando cacce interminabili.
I grandi ranch privati della Laikipia, la regione anticamera delle zone incontaminate lungo la frontiera settentrionale del Kenya; in uno di queste fattorie, precisamente a Ol Ari Nyiro (lett. Il luogo delle sorgenti scure), vive Miss. Kuki Gallmann, a cui l'Africa ha tolto tragicamente la felicità di un marito e di un figlio diciasettenne, ma le ha anche dato la possibilità di restare in contatto con l'amore grazie alla natura sempre così generosa, che ha alleviato quel senso di 'mai più' e del 'Amore, dove sei?' che quando arriva annienta l'anima; già perchè Laikipia è un luogo incantato di grandi valli e colline scoscese, savane dove cavalcavano branchi di zebre, elefanti ed antilopi.

Ora, di fronte a questa foto è difficile non preparare la valigia e dire "esco un attimo, torno subito, ma non aspettatemi per qualche anno", soprattutto in un paese come l'Italia, che negli ultimi decenni ha visto trasformare molti quadri ameni di campagna in supermercati del cemento, snaturando i luoghi privandoli di senso e dimensione. Kuki Gallmann a tal proposito scrive: 'A Milano l'aria odora d'armadi chiusi di naftaline stantie di polveri sparse a uccidere esangui parassiti di città'. Ovunque si costruisce nel nome di un progresso, che però non si prende cura della nostra anima nè la nutre, quest'ultima sempre più fragile e pacchiana. Il vuoto, il nulla bussa alle nostre vite. Benvenuti nella casa del Grande Fratello, spiritualmente ritardato. Si soffoca, quando invece il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. Il medesimo concetto così viene espresso da Kuki Gallmann in poesia:
io penso evasioni
piccoli aerei come palloni precari
sospesi su paesaggi che non ho visto
fughe di zebre in tramonti rossi
palme diverse su spiagge sconosciute
voli di farfalle
imbazzarrite sul ravizzone dell'infanzia
e con i gabbiani della fantasia
plano su velieri misteriosi
fluttando volo
seguo la scia dell'avventura che fugge
Sveva Gallmann, figlia di Kuki Gallmann e Paolo Gallmann, nata il 18 Agosto 1980, tra i Maasai adorni dei colori rituali.
Torniamo alla veranda, già perchè in lontananza si sentono i lamenti dei sciacalli e delle iene erranti, dagli "occhi lucenti vedi e argento nella luce dei fari". Una straordinaria sensazione di libertà. Non semplicemente la libertà data da vasti spazi aperti.. ma la libertà di scelta, quella che abbiamo perso in quanto prigionieri.
La veranda dei Gallmann. 'La mia casa è alta ma sento i rumori dell'erba, gli alberi entrano con nidi dalle finestre spalancate'. La veranda che si protende su 'distanze intatte come una piattaforma spaziale per un viaggio cosmico'.

Ol Ari Nyiro Ranch, i luoghi dove Kuki Gallmann ha realizzato i sogni di bambina, confidando di essere stata infelice davvero solo quando ha dimenticato "here and now"; così descrive questi posti "Nei tramonti si sparge una polvere d'oro e aderisce ai cespugli trasfigurandoli. Luce densa di miele cola dalle colline e cangia in porpora"

L'anima farfalla di Kuki riesce a vedere, sentire e a comunicare , fino a gridare che "l'unica cosa che vince la barriera della morte è l'amore". Un amore generatore, quel generatore che ha dato tanto elettricità alla vita di Kuki; quell' amore con il quale "andava mano nella mano a guardare il tramonto ogni sera da un diverso colle" oppure alla Costa sull'Oceano Indiano dove Paolo Gallmann amava pescare con il figlio, ai Caraibi, Seychelles, Madagascar, mentre Kuki fantasticava di pirati arabi con i turbanti allentati dal monsone che inseguivano rotte remote d'avventura.

Kuki Gallmann con in braccio Sveva e vicino il giovane figlio Emanuele che scomparirà tragicamente pochi mesi dopo per il morso di una vipera, il 12 Aprile 1983. Emanuele infatti, amante sin da piccolissimo della natura e degli animali, aveva dopo la morte di Paolo, sviluppato la sua passione di sempre per i serpenti. Kuki avrà a dire ' Seppellire iun marito è stato duro, sepellire il mio unico figlio è contro natura'. In sua memoria ed in quella del marito morto il 19 marzo 1980 in un incidente stradale mentre portava la culla per la bambina che doveva nascere, ha fondato nel 1984 la Gallmann Memorial Foundation, un'organizzazione che si occupa della salvaguardia dell'ambiente.


Kuki, dopo la morte del figlio, scriverà:
Ti cercherò per sempre
e ti vedrò in ogni fiore
in ogni uccello, in ogni tramonto rosso
in ogni serpente che striscia via:
perchè tutto ciò che è bello
sarà te, per sempre.
Tutto ciò che è giovane e fiero
tutto ciò che è buono e forte.
Ma la Kuki ogni tanto si ricorda di Venezia? Come no! In 'Il colore del vento' menziona i tramonti sulla laguna e confida di parlare spesso di Venezia con Paolo, suo marito, perchè erano legati alla città da molti ricordi e numerose visite..insomma Venezia è per sempre come lei stessa afferma. 'Quando Venezia odora d'acqua nelle mattine io voglio camminare salendo i ponti a passi lunghi lasciar venire il vento lasciare quella luce celeste dorarmi gli occhi. Venezia odorerà di mattine avrà la luce dell'acqua riflessa nelle imposte entreranno voci in dialetto e sciabordio di remi volando colle ultime rondini. Nei caffé siederemo coi piccioni bevendo vino bianco come turisti meravigliati'. Più volte ricorda come il figlio Emanuele, fosse nato a Venezia, mentre nevicava e faceva freddo e che morì sotto il cocente sole africano.
'Le acacie di trine e ragnatele, la bellezza di questo paese mi ha fermato il cuore' ha detto Kuki Gallmann.

Mentre io nascevo il 10 Luglio 1979, Kuki Gallmann a Nairobi scriveva queste bellissime parole al suo amore Paolo:
Voglio arrendermi
alla gioia di sceglierti.
Voglio che tra noi per un attimo
si fermi il tempo
nei tuoi occhi voglio guardare
inseguendo l'infinito
Parole ancora più belle dopo la morte di Paolo: "Mi ascolti, dal tuo nuovo paese, questa notte di sbigottimento mi ascolti Paolo, lo sai che ti amo che la mia vita è un niente grigio futuro senza allegria senza spasimi di vita..tu la vita, tu la grinta di gioia, tu il sole, tu il nostro significato...Paolo per sempre, per sempre, per sempre Paolo sei diventato tutto".
Sulla tomba del marito defunto Kuki Gallmann ha piantato un'acacia della febbre gialla, il suo albero preferito. Il figlio Emanuele è stato sepolto anch'egli sotto una acacia vicino a Paolo, con la vipera che l'ha ucciso (dente per dente). Tutte le sere Kuki racconta di far accendere un fuoco per vegliare sulle tombe e di far risuonare delle canzoni così amate da Paolo.

'C'è un posto vuoto alla mia tavola, è preparato per te Emanuele. Al tuo posto c'è un ibisco rosso, è preparato per te'. L'ibisco rosso è il fiore preferito dai Gallmann.
Tipico paesaggio della Laikipia.

Kuki sa che attraverso la sofferenza si cresce. 'In un attimo tra la speranza e la disperazione. tra la vita e la morte, tra il prima e il dopo, ho capito che questa natura che ci crea, ci nutre, ci distrugge e ci sopravvive impassibile, va rispettata e curata come l'unica certezza vera. Perciò Laikipia diventerà la sede di una fondazione alla loro memoria. dpve giovani entusiasti come è stato Emanuele impareranno a conoscere, a utilizzare e a proteggere quell'ambiente che Paolo e Emanuele amavano e capivano. La vittoria dell'amore contro il dolore, lo spreco e la morte.'
Dice Kuki 'Anche le stelle muoiono eppure ne vediamo ancora la luce'.
Un giardino ben curato di un ranch in Laikipia. I fiori dovrebbero essere gli ibischi.

giovedì 29 gennaio 2009

Meetings between the clouds in Cappadocia

Sciretti Alberto in Cappadocia. Goreme in the background, one of the wonders of the world
Theese photo are dedicated to the journalist Juan Pedro .
See you around the World!!! and a big hug.

lunedì 19 gennaio 2009

Viaggio in Turchia: dalla Sublime Porta ai Camini delle Fate

Video sul viaggio in Turchia, culla di moltissime civiltà da non avere quasi pari. All'inizio del video il canto del Muezzin, il musulmano addetto a compiere dall'alto del minareto, il richiamo alla preghiera; con Sublime Porta originariamente si intendeva la porta del palazzo imperiale. Il termine si è poi esteso al governo e all'impero ottomano in generale.
Sciretti Alberto in Cappadocia; sullo sfondo il villaggio di Goreme , punto di partenza ideale per visitare questa regione che si trova idealmente al centro della Turchia; questo posto è una meraviglia naturale allo stato puro. I paesaggi di questa zona sono più unici che rari e sono il risultato di una MAGIA.

I dervisci rotanti, adepti di alcune confraternite del sufismo, esprimono la loro fede attraverso una danza devozionale che consiste nel ruotare su se stessi alla ricerca dell'estasi mistica. L'aspetto fiabesco (da villaggio dei puffi o paesaggi della Terra di Mezzo) del panorama è dato dalla formazione aguzza dei Camini di Fata.
Molte delle grotte sono abbelliti da affreschi tutti da scoprire. Nella foto una delle più belle Tokali Kilise (la chiesa con la fibbia); Piccionaie. Sono dapperttutto, i piccioni infatti sono stati per lungo tempo una insostituibile risorsa di cibo e di fertilizzante. L'interno del palazzo di Topkapi, rende perfettamente l'idea delle ricchezze che la Turchia ha accumulato nel corso dei millenni.

Instambul dalla Torre di Galata costruita dai Genovesi, ottimo punto di osservazione per abbracciare con un colpo d'occhio la città nella sua grandezza.
La suggestione che la città di Istanbul esercita sul viaggiatore è fortissima, una città unica al mondo a distendersi tra due continenti Europa ed Asia, che si è da sempre proposta come ideale ponte tra Oriente e Occidente.
Pescatori sul ponte di Ataturk ad Instanbul; le persone che vivono di espedienti giornalieri sono una massa sconfinata, migliaia e migliaia, frutto del boom migratorio che dalle campagne ha spinto ad Instambul le persone in cerca di una maggiore stabilità economica.
La moschea Blu ad Instambul..conosciuta come la Moschea blu, così chiamata per il turchese il colore dominante nel tempio. L'interno dell'edificio colpisce subito per il ricco rivestimento di oltre 20000 piastrelle in ceramica di Iznik, nelle quali, in mezzo al rosso, al bianco e al nero, predominano il verde, il turchese e, soprattutto il blu.
Ehm..la foto è a rovescio. L'ho scattata alla cisterna Basilica, Yerebatan Sarnici, poco vicina alla basilica di Santa Sofia. Vi si trovano 336 colonne di marmo ognuna alta 9 metri. Da visitare; è la più imponente e vasta cisterna bizantina sotterranea di Instanbul

I mosaici della Basilica di Santa Sofia


Ingresso al Palazzo Imperiale, meta imperdibile della stupenda Instanbul



Battenti delle finestre in madreperla.
Madreperla!!!!! La madreperla è un materiale di pregio, ricavato dallo strato interno della conchiglia di alcuni molluschi, specialmente delle ostriche, di colore iridescente bianco perlaceo, utilizzato per la sua durezza nella produzione di vari oggetti e per la decorazione di talune superfici.




Salone nel palazzo imperiale di Instambul
Bagno nel palazzo imperiale di Instambul
Battenti di una finestra in madreperla nel palazzo imperiale di Instanbul! Il palazzo è stupendo e ci vuole un giorno intero per visitarlo bene.
Piastrelle di Iznik nel palazzo imperiale Topkapi Sarayi, il palazzo che per diversi secoli fu la residenza ufficiale dei sultani ottomani a Istanbul.

La basilica di Santa Sofia è il principale monumento di Istanbul ; ciò che colpisce maggiormente della città è la sua vita pulsante, i venditori ambulanti, i mercati, gli odori, ai quali si sovrappongono le voci del muezzin che dai minareti delle numerose moschee richiamano alla preghiera.
Una città di cupole: questa è un'altra delle impressioni che si fissano indelebili nella mente di coloro che visitano Instanbul.

L'entrata dell'Università di Intanbul


Sta arrivando il freddoooo. Quando il sole calerà dietro l'orizzonte..la temperaturà scenderà tranquillamente sotto i 10 gradi. Da questo momento in poi..conviene cercare fonti di calore..un Thè caldo?

I paesaggi dell'altopiano anatolico.

Nel mezzo della Turchia ..uno sguardo all'indietro.

Le autostrade che attraversano la Turchia sono estremamente scorrevoli; le macchine sono rare, soltanto verso Instambul il traffico si accentua..fino a diventare caotico.
Ihlara Valley uno spettacolo imperdibile, un canyon da brividi con chiese e grotte tutte da visitare. Per completare il giro in Cappadocia occorre senz'altro visitare la Valle di Ihlara
Nella foto i colori rosa, grigio, giallo, bianco, che prendono una diversa tonalità a seconda delle ore del giorno. A destra Sciretti Alberto segue un pastore del posto (Mehmet Bektas) che dopo una escursione avventurosa al cardiopalmo ci ha permesso di arrivare nei punti più belli e godere di uno spettacolo indescrivibile nella citta vecchia diroccata di Cavusin (anche Cavusin è un ottimo punto di partenza per visitare la regione e i suoi alberghi ed ostelli sono veramente convenienti). Un ottimo hotel per il rapporto qualità\prezzo è il Guven Cave Hotel a Goreme, con una clientela composta di giovani nella maggior parte studenti, ma l'idea di scegliersi sul posto l'hotel che più aggrada non è del tutto sbagliata.



La città diroccato da Cavusin
La città vecchia diroccata di Cavusin.
I Puffi fan così! ... ;)))
I Camini delle Fate

La stagione invernale a Goreme è fredda, ma veramente attraente. La zona gode del clima continentale per cui d'estate si hanno giorni caldi e notti fresche.

Valle di Zelve.

Grotte nella Valle di Zelve, una delle più belle da visitare assieme alla valle di Goreme.





Tavolo dove si riunivano le famiglie per mangiare








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