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domenica 7 novembre 2010

"Vai": una delle spiaggie più belle di Creta

La spiaggia di Vai a Creta è tra le più belle d'Europa per un vasto palmeto che si estende fino al mare, uno dei pochi in Europa. Una spiaggia con un retrogusto esotico. Da non perdere.








mercoledì 22 settembre 2010

My Malta, mi riprendo l'estate.


Questa Estate mi deve ancora qualcosa. L'ho passata sui libri, salvo una settimana a Creta , tutta spesa dietro una ricerca che dovevo svolgere per conseguire un master universitario. My Malta, mi riprendo l'estate.
Si guida a sinistra.
Anche Malta, come Creta, è immersa nel mito. La vicina isola Gozo si pensa sia la leggendaria isola di Calypso citata nell’Odissea di Omero, un pacifico, mistico luogo remoto. Chiese barocche e fattorie in pietra tratteggiano il paesaggio. La Storia che pulsa ancora oggi nei templi megalitici di 5000 anni fa', che pare precedono perfino le piramidi egiziane di Giza, come nelle fortificazioni innalzate dai Cavalieri di San Giovanni nel 1500. Mamma mia sto arrivando. Dove dormire? Già il nome rilassa. Relax. L'ubicazione tra il mare aperto ed il tramonto in una baia è da infarto. Lo pronuncio con calma: Paradise Bay Resort Hotel Paradiseeeeeeee cosaaaaa?

Paradise Bay Resort Hotel
Paradise Bay Resort Hotel



Malta è stata lo sfondo per personaggi quali, Achille pie' veloce, Braccio di Ferro, il Conte di Montecristo e James Bond. La vicinissima isola Comino è stata il set cinematografico del Film "Laguna Blu", il film che da sempre ha agitato i sonni di quando eravamo adolescenti. Già, nell'esistenza terrena l'esperienza più sublime è l'esperienza dell'essere amati.

Nella foto l'immensa statua del Cristo nell'isola di Gozo. Malta la Cattolica, preparati a ballare con me.

domenica 29 agosto 2010

Creta, Isola di Spinalonga: San Marco! San Marco! l'avevano giurato sui leoni

Video da me girato sull'isola di Spinalonga a Creta. 

La Storia ci regala ancora emozioni e quella di Spinalonga è proprio una conquista culturale. Creta fece parte del Dominio da Mar della Serenissima Repubblica di Venezia dal 1212 fino al 1669, quando la città di Candia, la capitale dell'isola, capitolò dopo 22 lunghi anni di assalti ottomani. I Veneziani poterono conservare soltanto tre basi navali, Suda, Grabusa e appunto Spinalonga, che assicuravano quindi ancora delle basi navali d'appoggio per le rotte commerciali verso il Levante. Il forte di Spinalonga è un isolotto alla bocca di uno stretto nel golfo di Mirabello, nella parte orientale di Creta.
Le galee di un tempo necessitavano più che mai di poter contare su queste basi navali strategiche per trovarvi riparo dai nemici o per sfuggire ai fortunali. I porti di Creta fornivano appunto un ponte verso quello che prendeva il nome di “Oltremare” cioè il Mediterraneo aldilà del mare Egeo.
Venezia mantenne Spinalonga fino al 1715, ben 46 anni dopo la caduta di Candia, quando i Turchi li attaccarono in Morea, e non ebbero abbastanza forze navali da aiutare i tre forti che rimanevano loro a Creta.
Questa isola-fortezza è una tappa obbligata per coloro che volessero visitare Creta ed è facilmente visitabile grazie ai traghetti in partenza dal porto di Elounda (costo 10 euro andata e ritorno).

Una suggestiva immagine dell'isola-fortezza di Spinalonga al tramonto. Conquistatela.

Gli imprendibili bastioni dell'isola-fortezza. In particolare si noti il più possente, la Mezzaluna Moceniga, a guardia dagli attacchi da terra che potevano provenire dalle colline di una limitrofa penisola. Ai piedi di queste mura, tra ulivi e massicci blocchi di marmo e pietre, è possibile fare il bagno, sognando future conquiste culturali.
Particolare di una bocca da fuoco della Mezzaluna Moceniga. Notate proprio come i cannoni potessero bersagliare la penisola da cui potevano provenire gli attacchi.

Bocca da fuoco della Mezzaluna Moceniga.

Leone alato, incastonato sul bastione della Mezzaluna Moceniga. Per leone di san Marco o leone marciano o leone alato si intende la rappresentazione simbolica dell'evangelista san Marco, raffigurato in forma di leone alato.

Scorcio dal Bastione Tiepolo con la Mezzaluna Moceniga in evidenza.

Questa immagine, scattata dal bastione Tiepolo, rende l'idea di come da una qualsiasi feritoia fosse possibile controllare l'accesso al golfo di Mirabello.

I difensori, poterono resistere per decine d'anni al lungo assedio, perchè l'isola-fortezza si rese autosufficiente dal punto di vista alimentare. Nella foto un ulivo che dona l'ombra ad una scalinata.

Ecco la Mezzaluna Michiel, la sentinella del mare. Questo bastione infatti a differenza di quello speculare la Mezzaluna Moceniga, sorvegliava il mare e inibiva l'accesso alla baia al naviglio ostile.

Una delle tante case ben conservate che si trovano all'interno della fortezza.

Appena entrati all'interno della fortezza attraverso un tunnel, visibile nell'immagine successiva, ai vostri occhi comparirà uno scorcio di rara bellezza. In quel momento, dalla cornice sarete entrati in un bellissimo quadro.

Tunnel d'ingresso alla fortezza.

sabato 14 agosto 2010

Ho sconfitto il Minotauro e da buon veneziano ho conquistato, stavolta culturalmente, Creta.

Una svolta a Creta.
Memore di leggende che avevo appreso in tenera età, che con il passare degli anni erano diventati un labirinto indefinito tra Minosse, Teseo, Arianna con il filo, Dedalo, mettici anche questo Minotauro che rompe le scatole, ho preso di gran carriera una galea culturale in partenza ed ho conquistato da buon veneziano questa fantastica isola: il labirinto di Cnosso ora è ben scolpito nella mia mente. Dopo aver annesso un labirinto, la vita te ne propone subito un altro; eccomi quindi di nuovo "inesplorazione" (la creiamo questa parola?), per due lunghissimi giorni nelle gole di Samaria, patrimonio dell'unesco che mi hanno dato non pochi grattacapi.

Avevo detto, riprendendo una frase di Jack London di voler "Riprendere le avventure". Beh eccomi accontentato in un canyon, finalmente una vera e propria avventura alle Gole di Samaria durata due giorni.

In primo piano beh ehm..come sempre in mezzo. Sullo sfondo il fertile altopiano di Lassithi: migliaia di mulini a vento e un sistema di irrigazione ancora costruito dai Veneziani, tuttora funzionamente.
Ho respirato l'umidità della grotta dove nacque Zeus e mi sono rigenerato mentre questo paese che puzza..(mamma mia quanto puzza) è impegnato ad annusare un banale appartamento a Montecarlo. Pensate che questa lussureggiante isola fu per molti secoli, precisamente dal 1204 al 1669, parte di quel vasto impero marittimo che avevo reso la Repubblica di Venezia padrona indiscussa dell'Egeo e del Mediterraneo orientale.
Più di 1000 km percorsi su quella scatoletta preziosa della Hyndai Athos, questi i numeri di un'altra indimenticabile vacanza in esplorazione oltre bla bla bla....diciamo oltre le rane dei Baustelle e delle favole di Esopo.

Spiaggia di Vai; forse l'unico grande palmeto del continente europeo che arriva fino al mare....una delle spiaggie più belle che abbia mai visto finora, insieme a Manganari nell'isola di Ios e alla Red beach di Santorini.
Un Fante da Mar, Alberto Sciretti, si aggira boriosamente sul possente ed imprendibile bastione della fortezza veneziana di Spinalonga, che resistette ai Turchi fino al 1715, ben 46 anni dopo quindi la conquista di Creta del 1669 da parte dei Turchi!!!! Sono veneziano, sono veneziano.
In esplorazione ho girato centinaia di scatti e di filmati...ma soprattutto dopo una vacanza di questo tipo sono i miei sogni che risplendono.


sabato 29 agosto 2009

Il viaggio del cuore. Ios mi ha fatto perdere la testa

Il mio video delle vacanze a Ios - Estate 2009
"They say I was in Ios, but i don't remember". Dicono che fossi a Ios, ma non me lo ricordo. Questo è lo slogan di un' isola, Ios, arcipelago delle Cicladi al centro del Mar Egeo, se tralasciamo altri motti quali "Island Of Sex” che alludono invece alla natura di Ios quale "Isola dell’Amore”. È un posto del mondo, una Arcadia, che ti fa perdere la testa, al punto da richiamarmi come una sirena per la seconda estate.
Ios (in italiano "Io") - Sciretti Alberto - Estate 2009
In verità, una vacanza a Ios è impossibile da dimenticare, nonostante le notti brave. In un cielo blu mare, costellato di casette bianche arroccate lì a pochi passi dal mare cristallino, dove il confine tra sogno e realtà è l'orizzonte paesaggistico fatto di albe e tramonti, senti che il braciere e la forza degli antichi Greci, rappresentati dalla tomba di Omero situata a nord dell'isola, sono ancora accesi.

Ios (in italiano "Io") - Sciretti Alberto - Estate 2009
Sulle spiagge di Ios si incrociano ventenni e trentenni, così come decantato dal film italiano "Dillo con parole mie" girato sull'isola (trailer), in un salto generazionale che sfuma in interminabili partite pomeridiane a calcetto e a beach volley fino ad annullarsi definitivamente durante le serate e le lunghe notti nelle decine di locali, stelle accese nel firmamento di un divertimento evergreen travolgente.
Ios (in italiano "Io") - Sciretti Alberto - Estate 2007
Chi sbarca, per raggiungere le spiagge tra le più belle al mondo (Manganari e Mylopotas), conquista l'isola in sella a qualche quad o scooter attraverso stradine panoramiche che pare portino, dopo ogni tornante, direttamente al paradiso; ti porti a casa per sempre quell'appagante senso di libertà, di purezza ed di immortalità storica dei paesaggi pastorali , lì dove da sempre Eolo costantemente soffia rinfrescando il senso della vita e lì dove da sempre Laerte lavora faticosamente il proprio arido orto vicino a maestosi ulivi ed il pastore Sincero porta le proprie capre a pascolare. Un tuffo nel viaggio del cuore.

Sciretti Alberto su un albero da sughero a Ios, spettatore secolare (il sughero!) di un paesaggio mozzafiato.
Dell'ulivo mi sono innamorato fin da bambino, quando ne scoprivo il carattere amichevole, fraterno e antico per le colline adiacenti Arco di Trento e me ne sono innamorato ancora in età più matura frequentando le Grotte di Catullo di Sirmione; da ultimo ho avuto la fortuna di frequentare gli ulivi secolari greci, in un paese in cui si parla dell'origini dell'arte, della filosofia, della letteratura dell'Europa; l'ulivo è "un albero nobile, bello e disperato. Cresce nutrendosi di un dolore antico, che lo deforma e lo contorce in curve impressionanti è [...] È la voce lunga dei suoi anni, che parla come un libro aperto, a operare il miracolo. Le venature che escono dagli anelli di crescita sono una chiara e limpida scrittura [...] Grande legno l'ulivo, generoso come nessun altro. Nel fuoco s'accende immediatamente, anche appena tagliato, e brucia con una fiamma forte e viva che senti subito amica. [...] L'ulivo è un albero universale che rispecchia la vita di ogni essere vivente. Nessuno infatti, sulla terra, dallo spazzino al re è immune dal dolore che piega l'animo e contorce i giorni fino al limite estremo. E allora, nel momento dell'ultimo passo, dove tutto torna nel nulla e tutto il legno che abbiamo accasato nella vita non avrà più alcun valore, si dovrebbe pensare all'ulivo e cercare di imitarlo andando via da questo mondo con dignità e in silenzio" (tratto da Mauro Corona in "Le voci del bosco");

Ulivo che risplende nella notte, con le foglie che a luna piena sembrano orecchini scintillanti, fotografato a Sirmione nella zona archeologica della villa romana (Grotte di Catullo fine I secolo a.C.-inizio I secolo d.C.) che occupa l'estrema punta della penisola, rivestita appunto di ulivi. Cosa centra con Ios direte voi. Beh, i resti della villa della prima età imperiale sarebbe appartenuta in origine al poeta veronese Catullo, poeta dell'amore e dell'amicizia e anche Ios è considerata l'isola dell'Amore.


Distesa di ulivi che ha costellato la mia infanzia ad Arco di Trento..."selva di braccia alzate, di corpi spezzati, di schiena contorte, ma non di meno, mi colpirono la pace e la serenità che trasmettevano quegli alberi. Aleggiava, li dentro, una solenne serietà avvolta da un misterioso silenzio che incuteva rispetto. Ciò che mi impressionò di più era che quegli ulivi, nonostante il corpo stravolto, bugnoso, avvitato su se stesso come in preda a contorsioni tremende, conservavano un'eleganza, uno stile e un equilibrio mai riscontrati in nessun altro albero" (tratto da Mauro Corona in "Le voci del bosco")
Ho cambiato il detto "They say I was in Ios, but I don't remember" in "They say I was in Ios and fortunately I can remember", perchè nonostante le notti brave non riesco proprio a dimenticare. Ringrazio il CTS (Viaggiatori non turisti), che mi fa sempre viaggiare alla grande e di cui segnalo a breve scadenza un premio creativo per i giovani viaggiatori.

giovedì 13 agosto 2009

Amici, prova d'ascolto, voglio esagerare, regalo l'emozione di una vacanza a Ios

Sciretti Alberto, in un video girato a Ios (Isole Cicladi - Grecia) nell'estate 2009, promuove la spiaggia di Mylopotas considerata una delle spiagge più belle del mediterraneo, cogliendo l'occasione per ironizzare amaramente sui modi con i quali la televisione commerciale italiana aggredisce con un marketing serrato e pubblicità occulta i telespettatori, in una truffa incessante senza scrupoli; punta di questo iceberg negli ultimi anni, Sergio Baracco, che assieme a Vanna Marchi e Roberto Da Crema, ben rappresenta la classe di televenditori (teleimbonitori).
Mylopotas beach a Ios
Il marketing qui si palesa in urli e schiamazzi del televenditore che umilia lo spettattore aggredendolo e mortificandolo, in fantomatiche "prove d'ascolto" e pseudo regali, in finti squilli di telefoni in sottofondo per dare l'idea che centinaia di persone stiano effettuando ordinativi, in macchiette teatrali dove il televenditore finge di regalare il prodotto ad un prezzo ridicolo ed un pseudo presunto rappresentante dell'azienda vi si oppone come se il prezzo fosse veramente troppo basso ed in frasi logorroiche ripetute per frastornare, imbambolare, incretinire, intontire, istupidire, rimbambire, rimbecillire, insomma rincoglionire. In particolare Sergio Baracco, di cui ho riportato nel video alcune esternazioni, televenditore specializzato in vendita di gioielli (famoso il suo rubino "sangue di piccione") è stato messo alla gogna non tanto dall'etica di un paese che non si è mai seriamente rivoltato avverso la dilagante ignoranza mass-mediatica fatta di centinaia di maghi e maghetti e teleimbonitori, ma da una coppia di comici i Fichi d'India e dalla trasmissione Le Iene, esattamente come Vanna Marchi è stata obliterata da una trasmissione televisiva Striscia la Notizia. La Televisione che delinque e che allo stesso tempo elimina i propri criminali quando il terreno sotto i piedi incomincia a scottare; già perchè questi personaggi che se ne dica, hanno imperversato indisturbati per le televisioni italiane per anni e decenni millantando e truffando e tuttora i loro metodi vengono sapientemente riproposti da altri televenditori più subdoli e meno appariscenti.
Sullo sfondo Mylopotas.
L'economia italiana continua ad essere rappresentata quindi anche da centinaia di call center che aggrediscono i pacifici e indifesi telefoni delle case, chiamando in modo anonimo e identificandosi con nomi tipo "Mario" ("Tutta la vita davanti" è un film di Paolo Virzì che ben rappresenta l'evoluzione all'italiana dal film "La Banda degli onesti" con Totò e Pippino de Filippo) alla ricerca dei dati che possano palesare la vulnerabilità della vittima e quindi lo stato di salute fisico, psicologico, la situazione economica, i gusti e le preferenze personali etc. Una economia quindi che si è basata anche su ordini continui strappati con l'inganno, laddove la truffa sarebbe un reato previsto dall'art.640 del codice penale; definita come attività ingannatoria capace di indurre la parte offesa in errore attraverso artifici e raggiri per indurla a effettuare atti di disposizione patrimoniale che la danneggiano e favoriscono il truffatore o altri soggetti, procurando per quest'ultimi un profitto corrispondente al danno inferto alla vittima.
Sullo sfondo Mylopotas.

Vendere, vendere, vendere a tutti i costi, non importa come e che cosa. Lo spettacolo continua sulla televisione commerciale italiana, perché una autorità efficace preposta a prevenire la messa in onda delle truffe non è ancora stata istituita; diventerebbe un bastone tra le ruote insopportabile per una economia fatta di fumogeni e di specchi per le allodole.
Mylopotas beach a Ios
Sulla capacità ipnotica dei mezzi di comunicazione che provocano l'ottundimento della coscienza ho già scritto il post "1984": l'individuo in lotta contro l'ambiente dominato dallo strapotere dei mezzi di comunicazione e tecnologie alienanti" a cui rimando per ulteriori considerazioni.

Mylopotas beach a Ios

martedì 21 agosto 2007

Le Mie Cicladi: "My dream is to fly, over the rainbow so high"


Alberto sul quad; sullo sfondo i mulini a vento e le batterie veneziane a Ios.



Sono tornato da pochi giorni, e senza paura di esagerare grido che le Cicladi sono un sogno ad occhi aperti; mentre scrivo, in sottofondo, per tenere ben vive le emozioni della vacanza ho la canzone dell'estate 2007 che li spopolava ..vero tormentone con il ritornello "My dream is to fly Over the rainbow so high..", gridato a squarciagola un po’ da tutti nelle notti brave delle Cicladi; la canzone in questione è “Rise Up” di YVES LAROCK (ma a tratti si sentiva anche una delle mie canzoni preferite dell’estate, la bellissima “Relax” di MIKA, con il ritornello “Take it easy…”). Iniziamo seriamente con Santorini, a mio avviso la più internazionale delle tre isole; mentre a Ios e Mykonos spopolano infatti quasi del tutto solo Italiani, anzi i più coatti dei più coatti degli Italiani, a Santorini si sente parlare anche Inglese, con la presenza, sempre in minoranza rispetto in ogni caso agli Italiani, di Inglesi, Australiani, Americani etc. etc.

Santorini, è il gioiello paesaggistico delle Cicladi: ideale per coppie innamorate, ma anche per visitatori in cerca di paesaggi inusuali, rappresenta la location romantica ideale, con i suoi paesaggi infuocati, a rimembrare l’esplosione vulcanica che diede forma all’attuale conformazione dell’isola. A Santorini, nonostante la sabbia vulcanica nera scotti (parlo della spiaggia nera di Perivolos vicino a Perisssa), ed il sole infuocato non manchi mai (quindi consiglio di partire con una crema a protezione 30, anche per chi vanta una pelle non delicata), c’è un vento forte costante che rinfresca. Il forte vento in verità è stato una costante per tutte e tre le settimane nelle isole Cicladi. A Santorini, non si possono sicuramente non frequentare le decine di stabilimenti balneari attrezzati della spiaggia di Perivolos (Perissa), accoglienti per i drinks pomeridiani (mediamente costa 5 euro) e di ritorno dal mare vi si può mangiare anche qualche piatto tipico (insalata greca 4,5 euro ad esempio); insomma i prezzi non sono proibitivi, ed il modo loro di trattare i turisti è decisamente nobile ed invitante; può succedere infatti che per invitarti in qualche locale lungo il mare ti venga offerto gratuitamente da bere mentre passeggi: a me in Italia, non è mai successo! Insomma mi è capitato più volte di impuntarmi di tornare in hotel a farmi una bella doccia per poi uscire a mangiare, ed invece rigorosamente intorno alle 18 finivamo in boxer da spiaggia a mangiare in taluno di questi locali, che sulla spiaggia di Perissa e Kamari, si snodano a decine, ognuno cercando di essere più originale rispetto all’adiacente vicino.
A Santorini, ci si può spostare con l’ottimo servizio d’autobus locali (più o meno una corsa costa 1,80 euro, il biglietto si fa rigorosamente sull’autobus e portano tutti al capoluogo Thira, da dove poi, ulteriori corse ti portano nelle maggiori località balneari; gli autobus si riconoscono perché di color crema e/o verdi, spesso vecchi mercedes con musica tipica guidati da autisti bravissimi nel portarti per le anguste e rovinate strade) oppure lo scooter (il cui costo medio giornaliero si aggira sui 20 euro più il costo della benzina che in una settimana può arrivare a 15 euro in tutto girando parecchio); unico neo di tale scelta, sono le strade veramente pericolose, con numerose buche ed in evidente stato di rovina, con un asfalto liscio consumato dal sole ed assenza di guard-rail (molto pericolosa la strada a strapiombo che da Thira porta ad Oia); mi sento quindi a malincuore di consigliare l’utilizzo dell’autobus o al limite del quad, sebbene più costoso del motorino, per motivi di sicurezza.
Santorini si contraddistingue, per la varietà di situazioni che propone, e una settimana per visitarla va benissimo, purchè sia intensa di spostamenti; i cavalli di battaglia di Santorini sono sicuramente la Red Beach, la spiaggia vulcanica di roccia rossa (non l’ho visitata ma ho sentito parlare molto anche della White Beach), con la presenza d’enormi massi di magma e roccia vulcanica ma anche di una spiaggia sabbiosa, ed il capoluogo Thira, arroccato a strapiombo sul mare, location ideale per assistere al tramonto del sole da una terrazza panoramica e per visionare la caldera, l’intero bacino vulcanico di Santorini, in un’atmosfera ferma nel tempo; infine Oia, cittadina stupenda, invasa però letteralmente da turisti, e quindi la sua visita è compromessa in alcuni periodi dell’anno, perché l’effetto è lo stesso che si prova per alcune calli nei pressi di piazza San Marco a Venezia nei periodi d’alta stagione (lo stesso credo valga per i prezzi dei ristoranti, da cui mi son tenuto ben lontano). Per quanto riguarda la vita notturna, le discoteche a Santorini, come in tutte le Cicladi (salvo Mykonos), in concreto non esistono: spopolano invece i dancing bar (l’unica discoteca pubblicizzata nell’isola è l’Enigma Club a Thira, in cui puoi provare ad entrare trattando con 15 euro, ma rischi solo di crearti una qualche aspettativa, tanto vale provare un dancing bar che magari ti mette la musica che più ti piace (Umbrella di Rihanna?), piuttosto che il prodotto di un qualche dj, come è capitato a me, che magari si è auto convinto in quella serata che l’Elettronica o la Techno music, sia musica a tutti gli effetti…(sicuramente lo è, ma allora in questo caso cos’è il “rumore”? ).
Particolarità di Santorini, sono i gatti e soprattutto i cani randagi; spesso in branchi molto uniti, si contraddistinguono per essere molto magri ma pacifici; convivono con i turisti, cercando di strapparti simpaticamente lo spuntino; ad Oia verso sera si può sentirli abbaiare in un “concerto”, che ti accompagna fino ad il tramonto del sole. Inoltre camminando per le strade, si può assaggiare l’uva che in alcuni punti abbonda fin sul bordo delle strade; nell'isola si produce un ottimo vino dal sapore dolce e molto corposo, il Vin Santo http://www.santowines.gr/ ; molte coppie decidono di sposarsi a Santorini, io stesso ho visto un corteo nuziale di stranieri, percorrere le stradine di Thira.
La storia di Santorini, è davvero incredibile: l'isola fu la sede di una cultura molto progredita per i canoni storici standard dell’epoca, “all’avanguardia”. Ho letto da qualche parte che il collasso del vulcano di Cantorini, provocò un maremoto a cui si dovrebbe la scomparsa e/o declino della civiltà cretese; ho cercato conferme sul web a questa notizia, trovandone ma resta da verificarne l’attendibilità storica, ed in questo momento non ho tempo di leggere libri in tal senso.

Veniamo a Ios: stupendaaaa! Mille volte più bella della Mykonos tanto pubblicizzata, ormai un grande circo affollato (dopo sparerò a zero su quest’isola….); tengo a precisare che il mio hotel dava proprio sulla baia e spiaggia più bella, e cioè Mylopotas: un chilometro di sabbia e acqua trasparente… un acquario. L’aspetto più gradevole che a Mylopotas si concretizza tutto quello che vorresti da una vacanza perfetta: sole, mare, sport, divertimento, paesaggio…. Andiamo in ordine: appena arrivato hai subito la sensazione che questa baietta (Mylopotas), protetta alle spalle da brulle montagne, di emozioni ne abbia da regalare, ed anche tante; nel territorio adiacente il lungomare, pascolano pecore e muli, in un paesaggio amenico fatto di ulivi e arbusti; d’acqua ce n’è sicuramente più che a Santorini, dove è proprio scarsa (il costo di una bottiglia d’acqua da 1,5 l è mediamente a Santorini di 1 euro).
A Ios, quindi non si può che soggiornare a Mylopotas (gli hotel sono pochi, ma basta prenotare molto tempo prima); nel lungomare si può cenare con soli 3 euro!!! (1 euro soulaki kalamaki e 2 euro pita chicken), un vero paradiso anche per chi rompe il salvadanaio per andare in vacanza; l’aspetto che più vi colpirà, è che la spiaggia è frequentata solo da giovani, la maggior parte fascia 18-20, ma fino ai 35 anni ci sono un po’ tutti; risulta quindi impossibile non farsi trascinare in qualche torneo a calcetto o in qualche partita a beach volley; la spiaggia è attrezzata in tal senso, vi spopolano giovani e solo giovani. Io ho fatto amicizia perfino con un cagnolone, denominato Black, che tutti i giorni correndo dall’interno della baia verso la spiaggia giocava un po’ con tutti: non ho mai visto un cane così felice (c’è da dire che sulla spiaggia c’è una pasticceria aperta 24h su 24h, quindi il cane festeggiato un po’ da tutti, sicuramente non aveva problemi di dove reperire il cibo). Sulla spiaggia si sente parlare solo italiano praticamente, perfino dal pr delle discoteche di Chora (il capoluogo), italiano anche lui, un po’ come tutti su questa spiaggia. Insomma se vedi un campo da pallavolo con dei ragazzi che vi giocano, per inserirti ti basta chiedere “Ragazzi, si può giocare??” e sei dentro alla grande.
Dai localini, in uno dei quali puoi pranzare o cenare con soli 3 euro (ti rendi subito conto di quali sono i meno cari, ti basta guardare i prezzi ben esposti onestamente a differenza di Mykonos, dove il Menù con i prezzi, è un optional), proviene tutto il giorno una musica che tiene compagnia. Alla fine della spiaggia, c’è un villaggio turistico per giovanissimi, praticamente tutti 18enni invasati di musica a palla, il Far out, lo consiglio veramente per chi a questa età ed ai primi viaggi, vuole ritrovarsi in una situazione esplosiva e sicura allo stesso tempo (non ho mai visto una rissa in 7 giorni, per quanto dal villaggio salga alto l’odore di birra e degli shots che qui costano quasi dappertutto 1 o 2 euro massimo).
Al Far Out, o prenoti molti mesi prima dell’estate, oppure devi accontentarti del campeggio, in quanto il villaggio registra sempre il pienone.
Non voglio dilungarmi troppo, altrimenti scriverei un libro, ma la spiaggia di Mylopotas, si prende da me un bel 10 e lode (la rimanderei a Settembre con la scusa di tornarci!), e non escludo di tornarci, perché so che mi regalerebbe altri 7 giorni di vero mare spensierato; il mare è sempre pulito e bello come nei migliori poster dei carabi; pulita è sempre anche la spiaggia, grazie al lavoro della gente del posto.
A Ios, nonostante la presenza di un servizio autobus sempre all’altezza, consiglio caldamente il quod: costa 35 euro al giorno, ma regala emozioni a non finire, in quanto con questo potete visitare la Tomba di Omero, vera emozione di Ios, per il panorama delle Cicladi che da qui potete godere e Manganari, altra spiaggia molto rinomata, che per un contrattempo non ho potuto visitare (avevo perso il casco e per ritrovarlo ho in pratica esaurito il serbatoio ed era l’ultimo giorno..sob; ovviamente il casco era bianco ed era caduto su una stradina di pietruzze bianche…grrrrrrr); l’ascesa alla tomba di Omero, per una strada deserta e non sempre asfaltata, è qualcosa di indimenticabile: arrivati alla tomba, tutto si ferma, ti senti sospeso nell’aria, e senti solo il vento che qui davvero non manca mai; davanti a te le Cicladi. Altro cavallo di battaglia di Ios, è la vita notturna di Chora, vera città del divertimento notturno, che inizia nelle decine di dancing bar e finisce nelle due discoteche dell’isola lo Scorpion e lo Sweet Irish Club (che però non reggono proprio il confronto con i bei locali che abbiano noi, quindi comunque bisogna sapersi accontentare). La vera attrazione quindi sono i dancing bar, dove gli shots costano sempre pochissimo e l’alcool scorre a fiumi; la città è percorsa solo da giovani per le viuzze strette, in grave stato di divertimento!!! Ios, è piccola, facilmente conquistabile, e quindi risulta davvero simpatica; non dimenticate da Mylopotas con il quad di intraprendere la strada dissestata per Manganari magari alle prime ore del mattino: non vedrai anima viva per 1 ora, sarai solo te ed il serbatoio di benzina, pronto a scendere di fronte alle ardue salite. Ios, non ha l’aeroporto e neanche la presenza di navi da crociera alla fonda, e forse anche per questo non ha un flusso oceanico di turisti mordi e fuggi, che a Mykonos invece sono insopportabili (almeno in Agosto). A Mylopotas ad esempio, complice la vita notturna dell’isola, prima delle 12 in spiaggia non c’è in concreto nessuno, e la spiaggia non si riempie sicuramente prima delle 15. Ho lasciato Ios, a malincuore
Mykonos? Bleah!!!! No, dai è ingiusto, però la tentazione di sparare a zero sull' isola un po’ ce l’ho; le sensazioni che ti lascia infatti sono sempre quelle del prodotto del consumismo più radicale, dell’abusivismo edilizio che costruisce un po’ ovunque per soddisfare la marea di turisti che qui davvero son disposti a camminarsi in testa, pur di trovare spazio; è pieno infatti di scheletri di case in costruzione; non ho idea di come potesse essere Mykonos un paio d’anni fa’, ma sicuramente l’ho visitata quando il suo declino è iniziato bello e buono; il popolino va a Mykonos, per sentirti ricco e al centro della vita mondana del Mediterraneo; compagnie di bulli, tutti italiani, infestano rumorosamente l’isola, spargendo bestemmie ed ignoranza, tutti impegnati ad andare alle spiaggie Paradise e Super Paradise, e una volta arrivati, telefonano ad amici e parenti, gridando “waeeeeeee sono a Mykonos, alla Super Paradise”, come se fossero arrivati poi chissà dove; insomma secondo me l’isola ora è sovrastimata, e la sua fama è dovuta più al suo passato incontaminato che al suo presente; su quest’isola ho dovuto per forza ascoltare, visto che alcuni italiani quando discorrono gridano, le vicende più imbarazzanti (tipo una ragazza napoletana che sfacciatamente ammetteva che andava, insieme al prete a mangiarsi le pizze con i soldi dell’elemosina; l’isola conta la presenza di molti napoletani, e fin qui niente di male, se non avessi appurato che alcuni nell’isola delinquono, quindi occhio agli zaini ed al portafoglio); la navi da crociera sbarcano ogni giorno migliaia di persone ed arrivano continuamente aerei pieni di coatti, che hanno aspettato tutto un anno, per venire a ruttare, bestemmiare, ed imprecare; insomma Mykonos è stata rovinata dalla gente, rimane il mare e qualche spiaggia incontaminata in alcune ore del giorno, ma per il resto altre isole delle Cicladi sono molto più accattivanti ed il divertimento che le connota è molto più spensierato e genuino. Le discoteche, che a Mykonos dovevano essere incredibili e stratosferiche, sono penose. Ho speso 30 euro per entrare al Paradise (da quello che diceva la gente, sembrava che dovessi spendere chissà che cosa: leggende parlavano di centinaia di euro), e complice il rumore (hanno messo musica elettronica), non mi ha lasciato proprio nessun particolare ricordo; la discoteca è adiacente ad un campeggio per “selvaggi”, che lascia un po’ così, per chi si aspetta una location da mille e una notte, con terrazze panoramiche e atmosfere festaiole. Anzi, la dico proprio tutta: la vita notturna di Mykonos è proprio penosa, a meno che uno non soffra di gravi stati allucinogeni dovuti a qualche pasticca, allora forse l’elettronica e la techno che mettono possono risultare decenti; piuttosto si salvano i dancing bar di Mykonos città, che però risultano molto cari (12 euro a drink; a me è capitato di berli ma ad ogni sorso, son 3 o 4 euro che va giù..la prospettiva proprio non mi piace) e almeno per mia esperienza personale, la gente che ci lavora è particolarmente maleducata, in quanto ti vedono come un banconota da 50 euro che entra nel loro locale; è praticamente impossibile bere in tutta l’isola fino ad essere allegri senza spendere almeno 50 euro a sera; tanto vale tenersi i soldi ed andare a Mylopotas a Ios!!!!
I costi esorbitanti dei drinks, non valgono quindi un soggiorno che può risultare soffocante e limitativo, rispetto alla potenzialità d’offerta delle altre isole del Mar Egeo (non le ho ancora visitate, ma saranno mille volte meglio Rodi e Creta ad esempio, con il loro patrimonio storico). L’unico aspetto per il quale secondo me valga la pena visitare Mykonos (la spiaggia più bella è forse Kalafatis, con l’ombra naturale della vegetazione), è l’opportunità da questa di raggiungere l’isola archeologica di Delos, vera e propria sorpresa inaspettata; a 45 minuti di traghetto da Mykonos con una spesa di euro 12,50 di traghetto e 5 euro di ingresso, trovi resti archeologici davvero notevoli.


Riassumendo, i punti forti delle Cicladi sono il clima ed il mare impareggiabili, per chi vuole sicuramente trascorrere dei giorni di mare ricostituenti, senza traccia di brutto tempo; l’acqua è di color acqua marina, ideale per una vacanza rigenerativa, ed in 21 giorni non l’ho mai trovata sporca, neanche praticamente nell’affollato porto di Mykonos, pieno di navi da crociera. La brezza che spira costante, attenua la calura di un sole, che in 3 settimane non è mai stato oscurato da una qualche nuvola. I paesaggi amenici, impervi e arsi dal sole, sono intervallati da una suddivisione del territorio in lotti di terreno, delimitati da muretti di pietra locale e da ricoveri per ovini e pastori; non mancano nelle vicinanze dei villaggi, i tipici mulini a vento, che fanno da “immagini per il tutto” di una Grecia candida a tinte bianche ed azzurre; tali paesaggi incontaminati, uniti al paesaggio mozzafiato che si può godere da alcuni punti panoramici delle Cicladi (come alla Tomba di Omero a Ios o da una terrazza panoramica di Thira a Santorini), rievocano antiche atmosfere magiche, di una delle più grandi civiltà del nostro mondo, quella Greca, a cui fanno da sfondo le odierne grida di festa di giovani vacanzieri e lo strombazzare di scooter e quad che la percorrono in lungo ed in largo; per toccare con mano l’antica civiltà greca consiglio caldamente la visita a Delo, raggiungibile facilmente da Mykonos.

Mi fermo qui, altrimenti il racconto “Le mie Cicladi”, andrebbe suddiviso in Tomi pesanti ;))). Appena tornato da questa vacanza, ho subito intuito, in quale altro paese finirò l’anno prossimo, amici permettendo; ma per ora non svelo niente, i sogni devono restare nel cassetto, e tanto vale covarli per un anno per poi veramente concretizzarli. Tra meno di un mese penso di pubblicare nel sito tutte le foto della vacanza, e contestualmente credo che caricherò il mio nuovo sito personale, a cui sto lavorando un po’ tutti i giorni, quando riesco. Buon rientro a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, viva la Grecia, viva le Mie Cicladi; già perché con tutto quello che ho speso in questa vacanza son convinto d’averle comprate. ;)))

Alberto

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