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mercoledì 19 ottobre 2011

Hogmany, il capodanno scozzese ad Edimburgo.

Edimburgo vista dal suo castello il 31/12/2010. Notate sulle mura del castello i candelotti dei fuochi pirotecnici che ci terranno con la testa all'insù; nel parco sottostante un grande palco che si affaccia sulla Princes street dove si terrà l'Hogmany.
Da anni ho preso la buona abitudine di scrivere sempre dei diari e dei resoconti sulle mie esperienze di viaggio, perchè ho intuito quanto potenzialmente sia importante per il futuro che sulla rete circolino informazioni ed immagini che possano consigliare o stimolare i viaggiatori, che vogliano mettere in movimento la propria anima.

Alberto Sciretti ad Edimburgo costretto a guidare a destra (preferisco la sinistra)

Non potendo neanche sognare di competere con la magia dei testi di capolavori quali l'Odissea di Omero, il Milione di Marco Polo, I viaggi di Gulliver di Swift ed Il Viaggio in Italia di Goethe, per citarne solo alcuni, posso semplicemente, e direi anche banalmente, postare immagini e video, con il rischio di aggiungere nelle didascalie i soliti commenti "bello", "troppo bello", "mitico", "fikissimo", anche perchè i potenziali futuri lettori saranno tra qualche anno in grado di capire e quindi apprezzare solamente queste parole. Ma questo non è un triste post decadentista sul strascicato e sempre più risicato lessico delle nuove generazioni, qui si parla nientedimeno che di Edimburgo, la capitale della Scozia. Dove dormire? Io personalmente, avendo noleggiato una macchina volendo visitare anche le Terre Alte, ho scelto di pernottare per un paio di giorni a 10 minuti da Edinburgo in un luogo magico e fiabesco: Kirkhill Mansion Bed and Breakfast. Cercatelo su google e prenotate tramite il sito www.booking.com che vi garantisce sempre il miglior prezzo (per prenotarmi l'alloggio utilizzo sempre quel sito).

Kirkhill Mansion Bed and Breakfast. Situato in un parco protetto di oltre 30 acri da scoprire passeggiando, si trova a sole 10 miglia da Edimburgo. Alla mattina facevo colazione scrutando i caprioli che furtivamente si avvicinavano alla Mansion. Da consigliare. Io ho utilizzato questa base di partenza anche per visitare le Highlands scozzesi. 
Interno del Kirkhill Mansion Bed and Breakfast 
Inutile dilungarsi molto sull'Hogmany, il capodanno scozzese, parlandovi dei fuochi dal castello e dei kilt che coloravano la festa; quante luci, va vissuto. Aristotele scrisse, 2.300 anni fa, che "come gli ubriachi, i giovani sono pieni di naturale ardore." Nel Racconto d'inverno di Shakespeare, un pastore si augura "Vorrei che non ci fosse età di mezzo tra i 10 e i 23 anni, o che la gioventù dormisse tutto questo intervallo; poiché non c'è nulla in cotesto tempo se non ingravidare ragazze, vilipendere gli anziani, rubare e darsi legnate". Assistere all'entusiasmo giovanile è però coinvolgente. Insomma prendete a morsi la vita e non siate mai sazi di scoprire; Hogmany è la festa per voi. Potete al limite informarvi visitando il sito internet ufficiale. Se volete un antipasto ecco il video che ho girato, che spero vi convinca. Buona festa.

Edimburgo, da me ripresa, poco prima della festa e le immagini direttamente dalla Hogmany.

Castello di Edimburgo
Vista dal castello di Edimburgo
Panorama dal castello di Edimburgo
Panorama dal castello di Edimburgo. 
Panorama dal castello di Edimburgo
Cimitero dei cani dei soldati scozzesi nel castello di Edimburgo
Dal castello di vede St Mary's Cathedral
Alberto Sciretti al castello di Edimburgo.
Panorama dal castello di Edimburgo
St Mary's Cathedral dall'entrata del castello.
Il castello di Edimburgo visto da una street luccicante dopo i festeggiamenti della mezzanotte.

Foto in esplorazione.


Ho scovato questa foto di Carsten Peter sfogliando il National Geographic, rivista impedibile per chi come me si sente in esplorazione. Questa foto, che riprende il Kanangra Main Canyon in Australia, può proprio rappresentare quello stato d'animo che le persone tendono a soffocare per una vita plastificata priva di emozioni. Invece essere lì, condividere quel momento con le persone che ami, è la vita.

sabato 15 ottobre 2011

In esplorazione nel Tempio dei Quattro Venti al Castle Howard.

Il Tempio dei Quattro Venti (1725-28), una costruzione a forma di cubo sovrastata da una cupola, rappresenta una chiara reminiscenza del Pantheon. Conosciuto originariamente come Tempio di Diana si trova proprio nella tenuta di campagna del Castle Howard.
A gennaio 2011, ho visitato Castle Howard, una residenza di campagna inglese che sorge poco distante dalla città di York, nella regione del North Yorkshire in Gran Bretagna.  Vi propongo una rassegna di foto che ho scattato perché è sicuramente tra i must da visitare, essendo una delle più grandi residenze private dell'Inghilterra ed in particolare quella della famiglia Howard per tre secoli. Provate a pensare dalle foto, che spettacolo in primavera. 

Castle Howard
Castle Howard
Il Tempio dei Quattro Venti.
Il Tempio dei Quattro Venti
La campagna inglese vista dal Tempio dei Quattro Venti. Notate il ponte, The New River Bridge, il ponte più bello che abbia mai  visto in vita mia. 
Chi sarà mai? Il sottoscritto che ha voluto firmare questa foto. In una simile dimensione, sprofondato nell'essenza più pura del landscape (paesaggio), infatti ci si sente al centro della Terra. 
Veduta della campagna limitrofa dal Tempio dei Quattro Venti
Tempio dei Quattro Venti
Statua al tramonto nei pressi del Tempio.
Laghetto ghiacciato nei pressi del Tempio dei Quattro Venti 

mercoledì 12 ottobre 2011

Largo ai giovani. Sanno arrampicarsi lì dove i politici parassiti, impacciati ed ingrassati, non sanno arrivare.

Alex Honnold (al minuto 2:20 immagini che tolgono il fiato).

In tutto il mondo i politici di professione hanno ormai delle facce impresentabili. L'insofferenza verso questa classe di parassiti senza infamia è ormai tracimata; impacciati e gravidi dalle pance sfondate, ingrigiti dagli intrighi di palazzo e prigionieri del loro politichese sono destinati a scomparire senza rimpianti (raggiungeranno Clemente Mastella per intenderci). Largo ai giovani. Ci sono milioni di giovani scalpitanti che sanno "arrampicarsi nella vita" grazie alle proprie doti. Già, esisterebbe il merito.  Alex Honnold, classe 1985 è uno di questi. Si arrampica dall'età di 11 anni. Costui, specialista di arrampicata veloce senza corda in solitaria ha battuto ogni tipo di record, diventando un semidio nella  propria disciplina. Un giovane, come Alex Honnold, possiede un sano equilibrio interiore conferito dal proprio istinto di sopravvivenza per non precipitare nel vuoto. La gerontocrazia che guida attualmente il mondo è squilibrata e ha fatto precipitare i popoli in una recessione involutiva. Allenatevi per riprendere in mano il vostro futuro. Siate rivoluzionari. 

Alex Honnold

Alex Honnold

Alex Honnold

Alex Honnold

Alex Honnold

Alex Honnold

mercoledì 5 ottobre 2011

Se il lavoro diventa totalizzante, la tentazione è diventare eremiti. La nostra vita è sommersa dai bisogni secondari indotti dal sistema in cui viviamo.

Marco Puchetti, 37 anni vive senza corrente elettrica, coltivando l'orto.

La storia di Marco Puchetti (vedi articolo del corriere.it), manager Yamaha laureatosi alla Bocconi ed ora eremita in Abruzzo in valle Pezzata, lì dove osano i lupi e gli orsi, è la prova dell'esistenza di persone che non vivono per lavorare, non inseguono meramente il denaro e se le condizioni di lavoro diventano totalizzanti, li perdiamo, dispersi nei boschi. «Al di là delle otto ore di ufficio, il lavoro assorbiva completamente la mia vita. Era difficile staccare la spina quando tornavo a casa. Invece io volevo stabilire un contatto più profondo e più armonico con l’ambiente circostante». 


Marco ha rifiutato il consumismo e le comodità e ha abbracciato un’esistenza da eremita fatta di cose elementari; si è accorto che la sua vita era sommersa dai bisogni secondari indotti dal sistema in cui viveva. Era pieno di cose che non gli servivano e di cui pian piano sentiva di doversi liberare. L’ex manager ha trascorso circa otto lunghi anni nell’ecovillaggio della Valle degli Elfi, sull’Appennino tosco-emiliano e da due anni, in pieno inverno, si è spostato in Abruzzo per dar vita ad un’altra comunità. L’alimentazione? «Si basa sul selvatico, cioè su quello che ci offre spontaneamente la terra. Coltiviamo l’orto, seguendo i consigli degli anziani contadini, e l’acqua la prendiamo dal torrente. Pensa, noi qui non produciamo quasi rifiuti… altro che Napoli!». E mentre il mondo vive con il fiato sospeso per l’incubo default, Marco offre la sua versione della Storia: «Se ognuno eliminasse il superfluo e attraverso l’introspezione cominciasse a soddisfare i bisogni primari, capirebbe più facilmente cosa lo può appagare…».

Il luogo selvaggio dove vive Marco Puchetti.
Una cascina rurale - Valle Pezzata - Abruzzo

lunedì 3 ottobre 2011

ITALIA GAME OVER. Lascio l'Italia per non raddoppiare l'amarezza.

Alberto Sciretti in una foto recente del 29 Settembre 2011
Chi mi ha conosciuto o chi mi legge tra le righe può percepire quanto io ami quel dono meraviglioso che è la vita. Ho sempre vissuto intensamente e guardo al mio passato con gioia; nessun rimpianto, nessun rimorso. 
Questo entusiasmo innato che credo mi contraddistingua non può tuttavia impedirmi di riflettere sul fatto che il mio paese, l'Italia, ha imboccato un tunnel senza uscita. A questa considerazione sono arrivati oramai praticamente tutti ed è il leitmotiv del momento.   A crederci sono rimasti gli illusi cronici. Siamo di fronte letteralmente ad una nave che si appresta ad affondare per una falla che ha squarciato lo scafo, il debito pubblico.  Da sempre in questo blog, molto prima dell'arrivo della tempesta, ho parlato a chiare lettere del debito pubblico italiano, fino a caricare esplicitamente un video "Grazie ai politici italiani per il nuovo record di 1753 miliardi di euro di debito pubblico" il 17 settembre 2009 in cui ho accusato esplicitamente la politica italiana di "aver schifosamente indebitato le nuove generazioni". Nessuno mi ha mai querelato per questo. Semplicemente è la verità, dimostrabile in qualsiasi tribunale del mondo. Io non ho paura. Chi non ruba non conosce la paura. Da allora niente è cambiato ed il debito è aumentato fino a sfiorare i 2000 miliardi di euro. Ora io, come altri giovani, ho due alternative. Rimanere o andarmene. Pagare il conto di ciò che non ho bevuto, o andarmene lasciando che paghi chi  ha bevuto stoltamente. Rimanere, significa comunque, in un modo o nell'altro, farsi contagiare amaramente  dall'amarezza di un naufragio annunciato. Andarsene significa rinascere altrove. Secondo voi cosa ho scelto? Sono abituato a dare un seguito alle mie parole. Se dico che questo paese affonderà, bisogna anche che mi allontani in una scialuppa. Non c'è nessuna medicina per l'Italia, perché esattamente come successe nel periodo fascista, gli italiani sono nuovamente compromessi. Non c'è più nessuno in Italia che abbia l'autorevolezza per far capire agli italiani che se stiamo affondando ciò si deve ad un loro malcostume generale diffuso di stampo mafioso, che è sempre stato assolto a suon di condoni. Visto che inseguo da sempre la mia felicità e non ho alcuna intenzione di intristirmi perché gli italiani sono diventati sempre più mafiosi (rimando ad un mio post "Lo spirito della mafia"), ho scelto di allontanarmi per un bel po' di mesi. Poi vediamo. Intanto, in esplorazione.

Eccomi in alcuni momenti di spensieratezza a Gardaland tra il 2004 ed il 2006. Ora bisogna andarsene dall'amarezza Italia che si è adoperata per intristirsi. GOODBYE MALINCONIA

domenica 2 ottobre 2011

In esplorazione sul Monte Baldo, dai grandi prati alla tavola. A pranzo picnic al grande albero, a cena tutti a mangiare da Maria.

Picnic al grande albero, a qualche centinaia di metri dalla malga Dossioli. Siamo in Trentino, quindi in un posto così suggestivo una mente illuminata ha deciso di posizionarvi un tavolo per permettere la piena fruibilità di questo angolo di paradiso.
Ieri, per il secondo sabato di seguito, mi sono recato sul Monte Baldo con tanto di ultima cena da fine del mondo da Maria al Rifugio Monte Baldo. Menù fisso a 15 euro euro per tornare in pianura ruttando dalla soddisfazione. Piatti trasognanti per dimenticare la crisi della pianura. Stavolta furbescamente mi sono giocato la carta "recensione". Ora vi spiego.
Alberto Sciretti, al grande albero sul Monte Baldo
Mentre servivano i primi, ho avvisato di aver lasciato questa recensione su Google map; non so come mai ma dopo averlo detto le mie porzioni già schifosamente abbondanti sul mio piatto trabordavano e mi veniva continuamente proposto il bis. Ruffiano? Io ho scelto di esternare e condividere sempre il mio parere. La condivisione delle proprie opinioni permette al tuo prossimo di ponderare meglio le proprie decisioni secondo le proprie necessità.  Amo questo paese, nonostante stia per lasciarlo; quando in esplorazione scopro luoghi incantevoli o come nel caso di Maria incontro persone che sanno fare il proprio mestiere a regola d'arte, condivido tale gioia nella speranza che altri dopo di me possano provare quelle emozioni. L'egoismo è un sentimento che non mi appartiene. La condivisione è il futuro. Proprio ieri sul Monte Baldo scuotevo il capo. In occasione del passaggio del Giro ciclistico della Padania i trogloditi  hanno riempito di scritte, "Padania libera", "W BOSSI" "Trento libera" la strada che da Avio porta a San Valentino. L'unica sensazione negativa della giornata. L'egoismo può confinarti nell'ignoranza (chi ha scritto  "Trento libera" non ha dato uno schiaffo all'Italia, ma alla propria intelligenza, visto che si può dire tutto tranne che il Trentino non sia già abbastanza autonomo). Perché alla mattina ed al pomeriggio scorazzavo libero in alcuni prati del monte Baldo? Non posso rispondere direttamente a questa domanda. Già lo feci con il video "le regole ingiuste vanno infrante" ma posso delegare questa foto scattata il giorno seguente a rispondere in modo esauriente. Il resto, spetta a voi scoprirlo.
Le mazze di tamburo chiuse si possono aprire come dei fiori, se vengono colte con il gambo e tenute in un bicchiere pieno d'acqua. Proprio ieri sera al rifugio monte Baldo le ho mangiate alla milanese, con la solita sensazione di mangiare vere e proprie  bistecche saporite.  

venerdì 30 settembre 2011

In esplorazione al Lago di Fimon sui monti Berici.

Uno scorcio del lago di Fimon sui Monti Berici
Ho scattato appositamente queste foto alla fine del luglio 2011 per poterle condividere. Voglio ripagare questo posto di tutte le emozioni che in questi anni mi ha dato. Già, il lago di Fimon sui monti Berici è uno dei posti a cui sono più affezionato. Da sempre meta agognata di gite fuori porta dei vicentini è un posto particolarmente amato dai giovani. La valle che ospita lo specchio d'acqua riflette tutto il suo colore verde sullo specchio d'acqua dimostrando di non essere stata ancora completamente antropizzata. La sensazione infatti di chi arriva al lago è quella di entrare in un angolo di pace, un altro mondo lontano anni luce dal caos del pianeta terra.

Una panchina in grado di confortare lo spirito
Batterie di motorini rumorosi di compagnie in esplorazione raggiungono lo specchio d'acqua ad ondate per conquistarlo. Vicenza sembra lontana. Pescatori assorti scrutano le vibrazioni delle canne da pesca. Due innamorati si dichiarano sul molo. Le anitre starnazzano. Gli sportivi ci girano attorno correndo o pedalando. Dalla pizzeria un leggero vocio di chi si sta gustando un gelato ai mirtilli caldi. Giovani scapestrati del posto in un dialetto volgare rivendicano l'appartenenza alle "giovani brigate" della valle di Fimon sempre pronte a nuove avventure alla Huckleberry Finn. Per tutti questi particolari amo questo posto.

Rilassante. Armonico. 
Le alture che si affacciano sul lago hanno conservato un aspetto selvaggio.

Il bar pizzeria "Al Lago" con la propria terrazza proiettata nel lago ti permette di volare sugli specchi. Già, perché a furia di passeggiare sul lungolago la fame si può far sentire. Cosa c'è di meglio di una buonissima pizza fumante in uno scenario da favola? Io alla sera mi sono sempre fermato a gustarmi la loro pizza squisita. Dicendo squisita intendo che è una delle pizzerie dove la pizza è letteralmente un'arte. Durante il giorno coppe gelato. Ho lasciato questa recensione su Google Maps perché le emozioni vanno condivise.  


Lungolago.

Il lungolago, chiuso al traffico, permette rilassanti passeggiate che ristorano lo spirito. Il luogo ideale per portarci la persona che amate e dichiararle tutto il vostro amore. Per questo quando ti viene chiesto "Ti va di andare al lago di Fimon?", qualcosa di certo bolle in pentola. Eh, l'Amore..   l'Amore.. e c'è anche chi continua a chiedersi quale sia lo scopo di questa vita. Altre foto che ho scattato sono visibili in questo album.

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