mercoledì 30 novembre 2011

La strage silenziosa continua. Dov'è lo Stato?

Fa rabbrividire la continua strage che si perpetra sulle strade italiane. Uno stillicidio che non risparmia nessuno. Oggi ho avuto la malaugurata idea di visitare il sito del Gazzettino e come ogni giorno, decine di notizie luttuose che si ripetono, che hanno come unico comune denominatore la totale mancanza di rispetto per la vita umana che contraddistingue la guida di alcuni italiani e le strade da loro percorse. Prendo solo ad esempio l'edizione del NordEst di oggi 30/11/2011 a) Avvocato ucciso dall'auto guidata da un ubriaco mentre aspetta il bus (Mestre) b) Investita da un'auto mentre attraversa sulle strisce pedonali: morta anziana (Verona) 3) Camion travolge un'auto sulla Pontebbana: muore uomo di 60 anni, ferita una 33enne (Pordenone) Ora, ci si aspetterebbe che lo Stato intervenisse con la mano pesante e fermasse questa strage senza fine che vede inermi pedoni e ciclisti falciati da arroganti SUV senza controllo. Niente è impossibile introducendo il reato di omicidio stradale, limitatori di velocità, autovelox fissi ben visibili e segnalati, etc etc. Ma dov'è questo Stato? Io non lo vedo e non lo sento.

martedì 29 novembre 2011

domenica 27 novembre 2011

And someday in the mist of time..

Alberto Sciretti 27/11/2011 Cambridge

And someday in the mist of time
When they asked me if I knew you
I’d smile and say you were a friend of mine
And the sadness would be Lifted from my eyes
Old & Wise – The Alan Parsons Project

Alberto Sciretti 27/11/2011 Cambridge

Alberto Sciretti 27/11/2011 Cambridge

Alberto Sciretti 27/11/2011 Cambridge

Alberto Sciretti 27/11/2011 Cambridge

venerdì 25 novembre 2011

mercoledì 16 novembre 2011

Grinta, grinta e grinta.

Alberto Sciretti al Wandlebury Park , Cambridge 15/11/2011
Qui Cambridge è primavera. Tutto avrei pensato tranne che di poter andare a correre con solo una maglietta nella fredda Inghilterra. Perfino il tempo è impazzito. Chissà quanto lo abbiamo costretto ad impazzire. Condivido alcune foto dei luoghi in cui vado a correre. Sono foto scattate con il cellulare, quindi di bassa qualità. Grinta, grinta e grinta.

Wandlebury Park

The roman road

martedì 15 novembre 2011

Un adolescente di terza età in giro per il mondo in moto Guzzi con il Toporso.


Si chiama Claudio Giovenzana, uno psicologo, fotografo e videomaker di professione. Ama definirsi un “adolescente di terza età” per vari motivi, uno forse è la sindrome di Peter Pan, incurabile anche se ha 33 anni, un’altro è perchè sta viaggiando in moto da 3 anni e 50.000 km con il suo compagno di avventura, un orsacchiotto, il Toporso. La strada lo porta da tante parti, conoscendo gente, fotografando, facendo video e scrivendo taccuini. A lui piacciono le storie delle persone, le leggende, la ricerca della felicità. A lui piace il profumo dell'avventura, la vita on the road, i grandi scrittori di viaggio. Il suo sito internet http://www.longwalk.it/

lunedì 14 novembre 2011

Correndo sulla storia della roman road a Cambridge ho incontrato chi protegge le farfalle.

La strada romana che da Cambridge (Wandlebury Country Park) si dirige verso Horseheath.
Qui a Cambridge insolitamente il tempo è molto mite, quindi ieri pomeriggio ne ho approfittato per andare a studiare inglese sotto al sole al Magog Down, una grande parco dove gli inglesi amano liberare i loro cani, a dir poco festanti dal poter disporre di così tanti acri d'erba. Ad un tiro di schioppo il bellissimo Wandlebury Country Park dove invece solitamente vado a correre. La scoperta più entusiasmante però è stata quando ho scoperto un link con la storia romana; esiste un gate (vedi foto sotto) tra il parco ed una antica strada romana di 2000 anni or sono! Inutile dire che lo storico che vi scrive oggi era di gran carriera a correre lungo questa strada.


Gate tra il Wandlebury Country Park e la strada romana.

Il destino ha voluto che dopo aver percorso correndo un buon tratto della roman road sia stato avvicinato da una signora gentilissima che in seguito si è rivelata proprio la referente dell'associazione Friends of the Roman Road and Fleam Dyke; la signora, che chiamerò la protettrice delle farfalle, smentendo qualsiasi luogo comune che vede gli inglesi riservati ed introversi, non solo si è prodigata nel darmi del materiale informativo sui luoghi che stavo scoprendo ma si è anche offerta di accompagnarmi fino a casa in macchina visto che stava diventando buio. Camminando per chilometri lungo la roman road si può realizzare l'ottimo stato di conservazione della campagna inglese. Qua e là qualche accogliente fattoria, ma nessuna costruzione o colata di cemento fuori luogo. La vista può rilassarsi in un territorio scarsamente antropizzato. Qui di seguito altre foto che ho scattato.

Una signora ed il suo cane sulla roman road.
Ciò che mi ha veramente colpito dell'Inghilterra è l'intensa attività dei volontari; in questo caso gli amici della strada romana si adoperano per conservare e valorizzare la flora e la fauna, rimuovendo le piante infestanti, ripristinando le distese di fiori che avevano reso famosa quest'area, prodigandosi al mantenimento dei vecchi faggi e delle siepi ed istallando bacheche informative come quella che riporto nella fotografia sotto. I volontari (The Friends) catalogano inoltre le farfalle e non c'è mattina fredda che tenga, visto che l'entusiasmo come sempre è ciò che scalda il cuore. Ho sempre gioito nel vedere una bellissima farfalla, non mi era mai venuto in mente che anche loro avessero bisogno di essere protette.

Tavole informative sulla roman road installate grazie al Friends of the Roman Road and Fleam Dyke

Sulla roman road si incontrano nature lovers, corridori e ciclisti.

Gli alberi che si protendono sulla roman road sono popolati da tantissimi scoiattoli che con i loro rumori accompagneranno la vostra passeggiata.
Dai campi che affiancano la roman road si alza il canto strozzato di decine e decine di fagiani rumorosi. Nella foto eccone uno colto nell'atto lentissimo e goffo di fuggire.

sabato 12 novembre 2011

La fine dello showman televisivo. La folla è uno strano animale, prima lo porta in trionfo e dopo ride di lui.

 
Silvio Berlusconi ha lasciato il trono dello Stato Italiano; la folla urlava finalmente "Fuori la mafia dallo Stato". Voglio ricordare questo momento con la canzone di Edoardo Bennato "La fantastica storia".

C’era una volta
una città che diventava brutta,
diventava cattiva ogni giorno di più...
E nessuno, in mezzo a tanta gente,
e nessuno, poteva farci niente,
perché ognuno pensava solamente per sé...

Sarà successo veramente,
saranno favole e leggende,
le verità sempre diverse
e le bugie sempre le stesse...
E tra complotti e tradimenti,
avventurieri e replicanti,
va sempre più di male in peggio
e i topi vanno all’arrembaggio...

E poi arriva, come se fosse niente,
uno showman che non fa il cantante
ma che sa conquistare chiunque lo sente...
Scaccia i topi e diventa un eroe,
però la folla è uno strano animale,
prima lo porta in trionfo e dopo ride di lui...

giovedì 10 novembre 2011

Cenere e polvere eravamo e cenere e polvere torneremo ad essere. Quando morite, spegnete le luci porca miseria.

Sono rimasto felicemente colpito dalle modeste tombe prive di fasti nei cimiteri della campagna inglese (nella foto che ho scattato si vede St Peter's Church a Babraham, Cambridgeshire)
Tempo addietro, nel post "Quando muori ricordarti di spegnere proprio tutte le luci", ho cercato di indagare quel bizzarro egoismo che ci vede pesare sulle risorse del pianeta anche da morti; non parliamo poi dei casi patologici, come quello di Silvio Berlusconi che già all'età di quaranta anni ha ordito costruire una tomba mausoleo, ispirandosi al faraone Tutankhamon, con un allacciamento alla rete elettrica spaventoso, secondo l'ex vicesindaco di Arcore Fausto Perego.

La tomba mausoleo di Silvio Berlusconi.

Visitando i dintorni di Cambridge mi hanno profondamente colpito i cimiteri inglesi, luoghi di semplicità e di pace, immersi in una natura amica e accogliente; essi  mancano del tutto di quell'inutile sfarzo e di quel carosello delle vanità senza senso che contraddistinguono i cimiteri italiani, affetti da una sorta di patologica rincorsa ad avere la tomba più granitica e appariscente, con le luci votive manco fossero le luci di natale. In questa visione ci sono tutti i limiti del materialismo cattolico, mischiato a tanta ipocrisia. Le tombe dei defunti inglesi, sembrano più terrene, nel senso che la loro semplicità le inserisce di fatto in un manto erboso soffice pronto ad accogliere serenamente il defunto. La sensazione nei cimiteri inglesi è proprio quella del "cenere e polvere eravamo e cenere e polvere torneremo ad essere" e frequentemente può capitare di incrociare iscrizione tombali, anche recenti, divenute illeggibili come se la tomba ormai fosse stata presa in consegna da Madre Terra e non ci fosse più bisogno di ostentare altro. L'arte di farsi da parte mestamente. Stranamente l'atmosfera che si respira in questi luoghi non è triste. Quando morite, spegnete le luci porca miseria.

Qui ho ripreso con il cellulare il  cimitero presso Whittlesford Church. vicino Duxford (Cambridgeshire).

Sharing