sabato 18 dicembre 2010

In memoria di MARC BRADSHAW: alcool, droga e cattive amicizie ci uccidono.

Marc Bradshaw, born on the 9th of September 1977, in everlasting memory of my dearest son who died tragically from these cliffs on the 8th of july 2000. Always remember his smile and his love and never forget him in your prayers. May God always keep you with him and grant you eternal rest. DAD

A settembre in un viaggio a Malta, per puro caso in un punto bellissimo su una scogliera a Mellieha (l-Ahrax tal-Mellieha) mi sono imbattuto in questo straziante ricordo di un papà, Ric Bradshaw, che ha voluto ricordare il proprio figlio con una targa commemorativa posta a pochi metri dal ciglio di una scogliera (alta più o meno come 10 piani di un palazzo) dal quale il suo unico figlio è caduto all'età di 22 anni. Marc Bradshaw voleva ammirare il tramonto da queste scogliere con i suoi amici. Incontrare la morte in un posto così metafisico in un giorno di vacanza, pietrifica. Never forget in your prayers. La targa è un buon deterrente per chi si avvicina al bordo.
Al mio ritorno mi sono interessato, all'accaduto ed ho scoperto che, l'otto luglio del 2000 l'elicottero di soccorso della Protezione civile Maltese, chiamato alle 04:48 dagli amici di Marc Bradshaw, ha dovuto attendere quasi 40 minuti prima del decollo, perché non poteva operare nel buio. Ric Bradshaw, il padre, ha quindi scoperto che nel 2000 il Dipartimento della Protezione Civile Maltese non disponeva di elicotteri in grado di operare al buio ed ha intentato causo al governo maltese. Sembra tra l'altro che quando Marc Bradshaw fu raggiunto dagli amici e dai soccorritori avesse ancora polso. Nella sentenza emessa durante il processo, il giudice Sig. Tonio Mallia ha dichiarato che le autorità hanno fatto tutto il possibile, anche se l'operazione di salvataggio avrebbe potuto essere svolta meglio "con il senno di poi". Lo stesso giudice ha però scritto nella sentenza: The court however believes it has to rebuke the victim’s friends who although they realised that Marc Bradshaw was drunk did not try to protect him by keeping him away from danger and they left him reach the edge of the cliffs. The judge also added that the victim had high levels of alcohol in his blood as well as traces of Ecstasy taken during the same rave party.” La corte tuttavia deve rimproverare gli amici della vittima che, anche resosi conto che Marc Bradshaw fosse ubriaco, non hanno cercato di progetterlo tenendolo lontano dal pericolo e hanno pertanto lasciato che raggiungesse il bordo della scogliera. Il giudice ha aggiunto che la vittima aveva un alto tasso alcolemico nel sangue così come tracce di Ecstasy preso durante lo stesso rave party. Il magistrato aveva concluso dicendo che le cause della morte di Bradshaw sono state accidentali, che non vi era alcuna prova che qualcuno avesse contribuito all'incidente e che non vi era alcuna negligenza da parte dei soccorritori.
La scogliera dalla quale è precipitato tragicamente Marc Bradshaw

giovedì 16 dicembre 2010

Tu lo vedi il buco dell'ipocrisia?


Il buco si allarga. C'è chi lo vede. C'è chi non lo vedrebbe neanche se ci cascasse dentro; impossibile mettere in discussione proprio tutto. C'è chi si è arricchito, sottraendo agli altri le risorse e la possibilità di accedere a queste risorse e quindi  avrebbe i soldi per riempirlo di gettoni d'oro. Il buco dell'ipocrisia si allarga e gli italiani si scoprono sempre più ipocriti. Nuovo record per il debito pubblico italiano, che nel mese di ottobre 2010 ha raggiunto i 1.867,398 miliardi di euro, contro gli 1.844 miliardi del mese di settembre. (Fonte: Corriere della Sera)

giovedì 2 dicembre 2010

questa è la mia fede: su questa giudicherete l'opera mia


Sono nella vita dei popoli, come in quella degli individui, momenti solenni, supremi, nei quali si decidono le sorti di un lungo avvenire, quando tra due vie schiuse al moto, tra due insegnamenti, tra due principii diversi, la nazione oscilla incerta nella scelta e cerca una norma alla propria azione. Allora ogni uomo ha diritto di chiedere all'altro: in che credi? e a ogni uomo corre debito di rispondere: questa è la mia fede: su questa giudicherete l'opera mia. [...] L'Italia è oggi in uno di questi momenti. Il fermento è universale in Italia; ma senza intento determinato, senza unità di credenza intorno alla via da tenersi, prorompe in sommosse senza nome e senza frutto, non promove di un passo la causa della nazione. L'accordo tra governi e governati è cessato; ma il principio intorno a cui i governati devono raccogliersi non è francamente, apertamente bandito. Il popolo, ove durasse anche per poco in sì fatto stato, cadrebbe rapidamente dall'anarchia morale in una diffidenza profonda di cose e d'uomini, e da quella nel sonno d'inerzia ond'esciva poc'anzi. E quel sonno, per un popolo che viaggia in cerca di nuovi destini, è la morte: il sonno del viandante tra le nevi dell'Alpi, al quale è mal fido amico chi non lo scuote e non gli grida all' orecchio : cammina innanzi o perisci.
Cammina innanzi o perisci! È tempo di dire al pòpolo, a una gioventù buona ma traviata pur troppo dai faccendieri politici, tutta e nuda la verità. Da due anni s'è speso in Italia oro, entusiasmo, sangue, tanto quanto basterebbe a crear due nazioni, non una; e ci troviamo a un dipresso là d'ondo partimmo.

sabato 27 novembre 2010

Avventura alle Gole di Samaria, le più lunghe d'Europa

Le gole di Samaria si trovano a Creta e sono uno dei parchi naturali più belli della Grecia. Il parco si può ammirare pacificamente dall'alto di un belvedere o decidere di affrontare in una lunga camminata di 4\5\6 ore da non sottovalutare anche nella scelta delle calzature che devono essere da montagna,  13 km di pensieri che scorrono nella mente rievocando  l'acqua fresca del mare del giorno prima. Le fontane d'acqua fresca posizionate ogni mezz'ora di cammino, ristorano la propria gola ma la passeggiata è realmente stancante, soprattutto se il destino ha deciso come per il sottoscritto di farvela rifare in salita. Partite presto in modo da evitare l'affollamento, che potrebbe rovinare proprio tutto, oppure la soluzione più avventurosa è partire tardi (ore 12 \ 13) in modo da evitare le masse di turisti che viaggiano in gruppi organizzati e arrivare al bellissimo villaggio sulla costa Agia Roumeli e qui dormire sulla spiaggia o in una qualche caratteristica pensione.

Il percorso è protetto nei punti più esposti, cionondimeno nella gola si sentono sassi cadere e purtroppo il rischio c'è ed è reale.

Nell'occasione ho preso un albero al volo che stava cadendo e l'ho sorretto per fare la foto. Poi l'ho lasciato cadere, come natura vuole..




In questa oasi sopravvivono in libertà gli ultimi esemplari di krikri, una razza locale di capre selvatiche minacciata di estinzione. La kri-kri, pur di dimensioni poco più grandi di quelle di una capra comune, ha un aspetto maestoso: possiede una lunga barba e un mantello bruno con una banda nera che, dal muso, percorre la schiena fino alla coda; più o meno neri possono essere anche il petto e le zampe nel maschio, due lunghe corna ricurve simili a quelle dello stambecco. Nel proprio ambiente naturale è molto timida e schiva e poche persone, turisti o locali, possono dire di averla vista in libertà.




L'imbocca della gola. Notate la bellezza delle pareti rocciose che ripide sprofondano seguendo il solco scavato dal torrente.



 La forza delle acque ha messo a nudo la stratificazione delle rocce.





Il mio bagno al tramonto ad Agia Roumeli dopo 6 ore di cammino. Sulla linea dell'orizzonte la costa libica.
Se arrivate in fondo al parco a pomeriggio, non vi permettono di tornare indietro con la motivazione che il rischio della caduta di massi alla sera aumenta e quindi la pericolosità della gola alla sera è altissima. Io ed i miei amici abbiamo provato comunque a tornare indietro alla macchina, perchè non eravamo attrezzati per dormire fuori ne avevamo portato i soldi per dormire nelle pensioni che comunque ci sono nel bellissimo e caratteristico villaggio egreste di Agia Roumeli, ma siamo stati raggiunti dalle guardie del parco che ce lo hanno impedito ma allo stesso tempo si sono prodigate per fornirci una scorta di pane per la notte. Da un duro scontro ne è nato un dialogo sull'esistenza ed ho lasciato in quella gola un vero amico, un grande uomo, la cui famiglia da sempre sorveglia quelle gole per evitare danni al patrimonio botanico ed alla quiete degli animali.

giovedì 25 novembre 2010

Alluvione in Veneto? C'è la soluzione.



L'alluvione in Veneto? C'è una soluzione. Se tutti gli amministratori ed i politici che governano il territorio, ed i cittadini che li votano, avvessero letto "Il paesaggio come teatro" di Eugenio Turri, io credo che la smetteremmo di piangere lacrime di coccodrillo stupendoci perchè dopo qualche giorno di pioggia ci ritroviamo ovunque nel Veneto, ma non solo, in uno scenario da Diluvio Universale.



Leggerete infatti in questo libro rivelatore di verità come nel Veneto imperversava uno slogan: ‘una fabbrica per ogni campanile’. L’economia industriale, capitalistica, nelle fasi più eccitate del ‘miracolo’ non si poneva in Italia, nessun ostacolo, né di tipo ecologico né di ordine culturale, producendo quelle lacerazioni nel tessuto sociale ed ambientale che se hanno fatto decollare l’Italia nei cieli del benessere, l’hanno anche distrutta nelle sue fisionomie più caratteristiche.

Il diluvio rappresentato da Michelangelo (1509) nella Cappella Sistina, Roma. Il diluvio o diluvio universale è una storia mitologica di una grande inondazione mandata da una o più divinità per distruggere la civiltà come atto di punizione divina.

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