venerdì 20 agosto 2010

La vera guerra è sulle strade: girano auto che sono delle bombe


Nella faraonica Formula 1, dove vengono consumati migliaia e migliaia di litri di combustibile in pochissimi attimi di tempo, come se il Pianeta Terra disponesse di materie prime illimitate, dove il gusto della velocità mortale e dei cavalli roboanti deve entrare ben bene nella mente di chi assiste allo spettacolo in modo tale che poi ricercherà negli autosaloni auto sportive costose e riproporrà quegli atteggiamenti aggressivi sulle strade, proteggiamo nell'abitacolo le vite dei nostri piloti  nel nome della sicurezza prima di tutto. La speranza degli illusi è che queste automobili siano la punta di diamante di una ricerca delle case produttrici di automobili rivolta anche ad una maggiore sicurezza, al rispetto della vita. In verità è uno degli show del consumismo più becero, finalizzato al marketing di segmenti di macchine che raggiungono velocità che violano il codice della strada. Quale ipocrisia: migliaia di persone muoiono in italia sostanzialmente per l'eccesso di velocità e non abbiamo ancora prescritto un limitatore di velocità obbligatorio da poter disinserire solo in caso di emergenza e solo nei casi previsti dalla legge.



Una Fiat 500 incontra una Audi Q7. L'ingiustizia sociale in questo incontro. 

Ancora nel 2010, girano infatti delle automobili alimentate a benzina che sono delle vere e proprie bombe pronte a scoppiare. Così, in una banalissima strada di provincia è morta carbonizzata viva con i suoi due figli di 14 e 5 anni, una madreUna madre con i suoi figli, arsi vivi. La sua Citroen C3 è stata improvvisamente tamponata da dietro ed è stata catapultata nell'altra corsia dove sopragiungeva un'altra autovettura. A lei e ai suoi figli va il mio pensiero ed il mio ricordo. In questi giorni quasi tutti piangono la morte di Francesco Cossiga. Io non piango la morte di Francesco Cossiga, ha fatto la sua vita, "picconava" il prossimo verbalmente e pace all'anima sua. Non mi ha mai trasmesso nulla e le sue "picconate" mi pare non contenessero valori universali ma erano fini a sé stesse, in un mondo alieno come è quello della politica italiana. Insomma non è morto Nelson Mandela. Piango invece per un rogo. Si perchè in un paese migliore, dove la cultura della vita è un valore, il paese si sarebbe fermato e si sarebbe domandato se ancora nel 2010 è possibile morire arsi vivi, prigionieri in una macchina con i propri figli. Stento a credere infatti che nel 2010 non si possa prevenire adeguatamente, in un nocciolo indistruttibile, la fuoriuscita di combustibile da un'auto incidentata. Costerebbe troppo, è la risposta ipocrita di chi decide che la difesa della vita è un costo. In un paese normale, la priorità sarebbe questa e non quella di annusare la bara di Francesco Cossiga. La priorità sarebbe quella di, costi quel che costi, pretendere per legge dalle case produttrici e sotto la diretta supervisione dell'apparato statale, che le macchine in circolazione non siano delle potenziali bombe circolanti con indicatori di velocità che contengono valori quali 190, 220, 250, 270, etc.  

sabato 14 agosto 2010

Ho sconfitto il Minotauro e da buon veneziano ho conquistato, stavolta culturalmente, Creta.

Una svolta a Creta.
Memore di leggende che avevo appreso in tenera età, che con il passare degli anni erano diventati un labirinto indefinito tra Minosse, Teseo, Arianna con il filo, Dedalo, mettici anche questo Minotauro che rompe le scatole, ho preso di gran carriera una galea culturale in partenza ed ho conquistato da buon veneziano questa fantastica isola: il labirinto di Cnosso ora è ben scolpito nella mia mente. Dopo aver annesso un labirinto, la vita te ne propone subito un altro; eccomi quindi di nuovo "inesplorazione" (la creiamo questa parola?), per due lunghissimi giorni nelle gole di Samaria, patrimonio dell'unesco che mi hanno dato non pochi grattacapi.

Avevo detto, riprendendo una frase di Jack London di voler "Riprendere le avventure". Beh eccomi accontentato in un canyon, finalmente una vera e propria avventura alle Gole di Samaria durata due giorni.

In primo piano beh ehm..come sempre in mezzo. Sullo sfondo il fertile altopiano di Lassithi: migliaia di mulini a vento e un sistema di irrigazione ancora costruito dai Veneziani, tuttora funzionamente.
Ho respirato l'umidità della grotta dove nacque Zeus e mi sono rigenerato mentre questo paese che puzza..(mamma mia quanto puzza) è impegnato ad annusare un banale appartamento a Montecarlo. Pensate che questa lussureggiante isola fu per molti secoli, precisamente dal 1204 al 1669, parte di quel vasto impero marittimo che avevo reso la Repubblica di Venezia padrona indiscussa dell'Egeo e del Mediterraneo orientale.
Più di 1000 km percorsi su quella scatoletta preziosa della Hyndai Athos, questi i numeri di un'altra indimenticabile vacanza in esplorazione oltre bla bla bla....diciamo oltre le rane dei Baustelle e delle favole di Esopo.

Spiaggia di Vai; forse l'unico grande palmeto del continente europeo che arriva fino al mare....una delle spiaggie più belle che abbia mai visto finora, insieme a Manganari nell'isola di Ios e alla Red beach di Santorini.
Un Fante da Mar, Alberto Sciretti, si aggira boriosamente sul possente ed imprendibile bastione della fortezza veneziana di Spinalonga, che resistette ai Turchi fino al 1715, ben 46 anni dopo quindi la conquista di Creta del 1669 da parte dei Turchi!!!! Sono veneziano, sono veneziano.
In esplorazione ho girato centinaia di scatti e di filmati...ma soprattutto dopo una vacanza di questo tipo sono i miei sogni che risplendono.


martedì 10 agosto 2010

Il popolo dei Po po po po po po: si dorme, si mangia, si xxxx, si guarda la TV sognando uno yacht a Portocervo.

C'era un tempo in cui una folla di cittadini e forestieri si riuniva morbosamente nei pressi di San Marco per assistere all'arrivo o alla partenza di un carcerato, vista la vicinanza delle prigioni. Eredi forse delle folle che da sempre si accalcano pateticamente allo "spettacolo" delle "ghigliottine giacobine" che la Storia ha sempre regalato, perchè la morte o l'altrui annientamento può creare un brivido di vitalità a chi rimane in vita.


Ora il popolo, composto di persone spiritualmente ritardate e alimentato da omogeneizzazione, mediocrità, divertimenti banali, affetti superficiali, gusti triviali, falso appagamento, incapacità di provare vero amore ha il proprio inno: Po po po po po po. Stavolta si celebra la morte della cultura. Il popolo dei Po po po po po po, spesso alticcio in modo animalesco, vomita curiosità riempiendo di attenzioni morbose  proprio coloro che sottraggono e accumulano illecitamente altrui risorse, garantendo la loro morte culturale. 

La Pierelli dorme, il fidanzato bacia un'altra. Dalla Carfagna a Noemi, pazze per il bijoux a farfalla... Questa copertina è l'emblema dell'odierna incapacità di provare vero amore, perchè ora tutto è banalizzato, proprio tutto ha un prezzo e ci si vende.

giovedì 22 luglio 2010

Road To Wellness: Territorio per il benessere

Una serie di giovani e giovanissimi talenti, sono diventati 'Young Testimonial' di Road to Wellness - Territorio per il Benessere: la loro sensibilità al servizio di un progetto eco turistico e di mobilità dolce: ne vedremo delle belle! 


(Manuel, il ballerino folle, giovanissimo ha una pagina personale su Youtube e solo per certi video singoli, supera le 15.000 visite: ha iniziato per scherzo con il suo ballo al di fuori dei canoni, quasi un gesto liberatorio ed ora è diventato un esperto). 

domenica 18 luglio 2010

La Strada del Ponale. Pedalate sfidanti nel vento in un deciso sfidare il momento.


Interrompo un istante la pausa estiva, per inserire un video che non è altro che la continuazione di un post precedente "Garda Style".
Le emozioni si possono accumulare e stratificare nel crescendo di un sentiero che corre parallelamente lungo una emozione chiamata Lago di Garda, la strada del Ponale: una visione sezionale di una emozione. Da questa strada si può letteralmente mordere il paesaggio di tutto il lago di Garda, gustandosi panorami mozzafiato e alimentando correttamente l'animo ed il cuore con un pompaggio naturale e felice.

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