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domenica 26 febbraio 2017

Beppe, #ilBuonSamaritano (Pierluigi Bersani) ed un bicchiere di Tavernello..



Oggi si gioca Inghilterra - Italia, una partita delle 6 Nazioni. Che si vinca, o più probabile che si perda, in gioco c'è un po' di gloria ed una probabile sconfitta non lascia che un po' di amaro in bocca. In altre situationi, in gioco ci sono ben altri destini. Con una Virginia Raggi che frequentava lo studio del pregiudicato Previti, e per l'amor di Dio facciamola Santa anche dopo il caso Marra e Romeo, spero che il Movimento 5 Stelle non si accrediti quella purezza angelica tipica della severa bacchettona Onorevole Mussolini, sempre pronta ad abbaiare sulle pagliuzze degli altri, invece di guardare alla trave di suo marito che andava a prostitute quindicenni. Strumentalmente a quanto sto per dire, permettetemi di ricordare che anche il nostro Beppe fu condannato per omicidio colposo a quattordici mesi di reclusione. Smettiamola di porci al di sopra di tutti, che poi la vita ci ricorda quanto siamo tutti terreni
Il nemico comune del Movimento 5 Stelle e della nuova formazione politica 'Articolo 1' è il tempo che insesorabilmente passa. Il tempo passa anche a scapito del bene del nostro Paese. Fuori dall'Italia il tempo vola, mentre in Italia è avvelenato e paralizzato da giochi e giri di parole del professionista parolaio Matteo Renzi, del miserabile Salvini che costruisce la propria carriera politica denigrando terroni, zingari, migranti, tutti i poveri Cristi della Terra e Dio ci scampi dalla Meloni, una chihuahua stridula con retrogusto fascista. Tutti gli altri son nessuno.
Beppe Grillo ed il Buon Samaritano (Pierluigi Bersani), iniziando con un bicchiere di Tavernello, possono dar luogo ad un dialogo che magari non porta da nessuna parte ma che soltando per la sua concezione garantisce una accelerazione visionaria alla nezoica cenozoica mesozoica politica Italiana. Qui si gioca il bene di una Italia che sta scomparendo tra i debiti. 
Non esistiamo solo noi, immersi in un egoismo di due mura (#thewall). Per il Movimento 5 Stelle aprirsi al Buon Samaritano significherebbe prendere un ascensore verso i valori aulici della resistenza, mentre per la Democratici e Progressisti significa pernottare in un albergo a cinque stelle in alta quota. Andiamo su, insieme. 

mercoledì 28 dicembre 2016

2017? Faremo la fila per comprare il nuovo libro di Matteo Renzi.



— Alberto Sciretti (@InEsplorazione) December 28, 2016

domenica 4 dicembre 2016

Ciao Matteo, il Non Eletto del Granducato di Toscana. Nei libri di Storia sei e sarai Aria.



martedì 22 dicembre 2015

Durante Berlusconismo, ci accorgemmo che la legge sul conflitto di interessi era una priorità assoluta. Poi venne l'Era Etruria.

lunedì 21 dicembre 2015

I Promessi Sposi, Renzi & Maria. In fuga dai padri falliti, divisi da un tragico destino ma uniti #infiliale.

Renzi & Maria #infiliale

sabato 2 maggio 2015

La favola di Fedro torna attuale. La Banca del Lupo accusa l'agnello 'Black Bloc' di averla deturpata. L'Italia furbetta, in debito per 2.169,2 miliardi, accusa i Black Bloc di essere il vero problema.


No, veramente non se ne può più. Avevo già provato a dire che 'se anche i black bloc fossero veramente i nuovi barbari, c'è da dire che c'è un impero decotto e corrotto pronto a sfaldarsi'. Ma l'Establishment, o l'Elite che la vogliate chiamare, ci prova sempre a ribaltare l'ordine logico delle cose. C'è il magna magna delle Grandi Opere sul piatto. Chi ha bitumato l'Italia di cemento e debiti ora ci parla di agricoltura sotto un padiglione artificiale, là dove c'era l'erba. Ecco la frotta dei conservatori che fanno la gara a suggerirci che i Black Bloc sono il vero problema:





Poi tanto il popolo bue abbocca. Non importa se a rubare veramente siano le Banche, condannate pochi giorni fa a 5,6 miliardi di multa per cospirazione e manipolazione. Un paese dalla Mafia Capitale, indebitato per 2.169 miliardi, con un governo Renzi durante il quale solo le Banche non possono affondare (un saluto ai Boschi di Banca Etruria) mentre i migranti ossificano giorno dopo giorno il fondo del mare, i soliti noti cercano di additare i Black Bloc come il male assoluto. Loro i potenti li arrufianano con garbo agiografico, li servono di sorrisi e di comode domande nei loro salotti. Mai una difficoltà vera, mai una domanda scomoda. Cortigianeria che brutta malattia.
Nessuno prova a fare un ragionamento sul fatto che se Berlusconi li ha attirati a Genova e Renzi a Milano e questi due figli del Nazareno inciuciano, probabilmente c'è una parte della società immeserita che si sente esclusa. No, i disoccupati dovrebbero restare a casa e possibilmente suicidarsi pur di non dar fastidio. Eh, si. Sempre più concentrata la ricchezza in Italia. Il 10% delle famiglie più ricche possiede il 46,6% della ricchezza netta totale. La povertà è salita invece dal 14% del 2010 al 16% nel 2012, rileva ancora la Banca d'Italia. Ma questo non importa a nessuno. Il problema sono i Black Bloc, il Blocco Nero.

Il lupo (immaginatevi una Banca o le aziende speculatrici del cemento che deturpano l'Italia), cercando una causa di litigio, accusò l'agnello Black Bloc di sporcare l'acqua che lui stava bevendo, anche se la cosa era impossibile visto che egli si trovava più in alto dell'agnello. Fallito questo stratagemma, il lupo quindi accusò l'agnello di aver detto male di lui, ma appreso che l'agnello al tempo dei fatti non era ancora nato, il lupo concluse che dovesse essere stato il montone, suo padre, e lanciatosi sull'agnello lo uccise e lo mangiò. La favola di Fedro torna attuale.



mercoledì 4 febbraio 2015

E se lo STATO e la MAFIA fossero due faccie della stessa medaglia?


Ci hanno sempre detto che la Mafia, quella arcaica dei pizzini, quella di Riina Salvatore e Provenzano per intenderci, penetra nel tessuto sociale come una metastasi e uccide la società civile costituendo uno Stato dentro lo Stato, al quale fanno poi riferimento intere fette della popolazione. Niente da dire su questo. Su questo gli eroi Falcone e Borsellino sono saltati per aria. Guardiamo all' altra parte che vogliamo credere e sperare sana. Guardiamo a quello Stato, che si presume integerrimo (non entriamo nel merito della cosiddetta 'Trattativa'), che si ritrova a competere in autorevolezza con la Mafia cercando di far prevalere i principi della legalità. Eccoci al carrozzone subdolo di funzionari che a tutti i livelli si distinguono come impostori. Alla resa dei conti, non tornano oltre duemila miliardi di euro, un debito pubblico inumano, un buco dell'ipocrisia. Un debito che soffoca come un nodo scorsoio. Un debito che giorno dopo giorno spinge nella sua morsa mortale un intero paese. Quei morti per la crisi, a quale Mafia vanno imputati? Angelo di Carlo si è ucciso davanti al parlamento italiano, voleva forse indicarci i suoi assassini? 
Per questo, mentre gli Italiani festeggiano un nuovo Presidente della Repubblica che più vecchio non si può (non eletto dal popolo ovviamente, come peraltro Matteo Renzi), l'ennesimo esponente della melassa democristiana dalle 3 'C' (Casa, Chiesa, Consulta) mi domando: va bene, la Mafia è la Mafia. Ma allora Verdini cos'è? Gasparri? Santanchè? Previti? Fiorito? Rutelli? Brunetta? Finocchiaro? Capezzone? Polverini? Formigoni? Monti? Berlusconi? Craxi? Renzi? Dell'Utri? Casini? Cuffaro? La lista non ha un inizio ma neanche una fine. Per portare ad una tale bancarotta, ci vuole un numero spropositato di persone colluse, un apparato omertoso che si rinnova presentando continuamente un 'uomo nuovo', l'uomo della presunta 'svolta'. Un bluff che diventa ridicolosamente spasmodico negli ultimi anni.  Ma l'uomo della provvidenza (ricordate come Monti fosse presentato come il 'risolutore'?) è partorito proprio dai precedenti 'vecchi' che non fanno altro che nominare un membro fidato della 'famiglia'. La melassa democristiana. Per questo, ogni volta annunciano che 'bisogna cambiare tutto per non cambiare niente'. Prendete l'ultimo pifferaio magico Matteo Renzi. Dalla bancarotta dell'azienda di famiglia del padre Tiziano Renzi (1 milione 300 mila di debiti) a quella dell' Italia (2 mila miliardi di euro). Si certo, Provenzano, Riina, ma qui i conti non tornano. E voi ingenui acclamate Mattarella presidente. Forse costui, rimasto da qualche parte criopreservato, ha il profilo di colui che taglierà con la mannaia i costi del Quirinale, una Reggia che costa 237 milioni di euro a fronte dei soli 28 milioni di quella tedesca? Ma perfavore.

giovedì 1 gennaio 2015

Un selfie con Renzi ti uccide l'anima.

Ci vogliono nelle gabbie con gli iPhone. Inebetiti ad involvere ad uno stato primordiale. Senza capacità di reagire o pensare. Rapiti dallo specchio delle vanità, da mode lanciate dalle multinazionali americane che ci guardano morbosamente la vita dalla finestra (Facebook). Creature con fattezze umane, ma spiritualmente ritardate. Consumano, fornicano, inseguono una palla. Non leggono, non scrivono, non pensano, non amano, ne si autogovernano. Arte e scienza, virtù e religione, famiglia e amicizia vengono lentamente consumate in un selfie collettivo, dove la nostra anima si consuma e muore. Quel che più conta è la gratificazione immediata. La speranza di poter diventare famosi. "Non rimandare mai a domani il divertimento di oggi". Nessuno aspira a qualcosa di più. L'uomo nuovo è disumanizzato. Ed allora fermiamoci a pensare. A omogeneizzazione, mediocrità, divertimenti banali, affetti superficiali, gusti triviali, falso appagamento, incapacità di provare amore e desiderio, aggiungiamo pure il selfie con Renzi.

lunedì 29 dicembre 2014

Chi con il suo 'Tweet' punge Renzi. Dove osano cinguettare i gufi.

Matteo ha incantato quasi tutti. Un pifferaio magico veramente. Sicuramente l'Italiano medio Fantozzi che con gli 80 euro gattona al bar a soddisfare la propria bavosa libidine alle slot per dementi dipendenti. La figlia Mariangela invece, a casa disoccupata e mazziata, balbetta qualche tweet audace di protesta con sexy account 'cappuccettorosso17' ma viene subito zittita dai 'gufa!' e 'rosicona!' del Premier onnipotente. Asfaltata, rottatamata come tutti i giovani. Ed eccoci alle liti in famiglia per miseria. Ne sentivamo la mancanza. Padre contro figlia, generazioni l'una contro l'altra in una nuova lotta tra poveri. 

Dopo il purgatorio di Monti, chi avrebbe mai pensato di ritrovarsi all'Inferno con lo scout Renzi? 'Perdete ogni speranza, Voi che votate.' È successo. Come sempre partigiane (nel destino della Storia d'Italia), le brigate dei gufi e dei rosiconi provano a scuotere quello che resta delle coscienze ottenebrate da questo Kraken patetico, accolto in alcune scuole da bambini addestrati ed allineati a cantare 'Forza Matteo'. Ma Renzi ha un imperdonabile vizietto difetto. Una carica di pateticità all'ennesima potenza. Una bomba di melassa vomitevole che mette a nudo le sue vanità. I giochini, sorrisini, battutine con i giornalisti sono lo strumento per appagare il suo ego. Per descrivervi questo stomachevole sfarfallio allo stomaco non ho altro di meglio  che mostrarvi il volto di Barbara D'Urso, la tipica giornalista italiana prona che pone le domande ai potenti. Li rappresenta un po' tutti.


A questo punto, avrete capito a quale sentiment alludo. Vi aspetto, siete andati a vomitare. 

Con Monti eravamo in Purgatorio. Vabbè poi, lo dice anche Dante, viene il Paradiso. ODDIO QUI ITALIA DI RENZI È L'INFERNO.

Inferno Italia: 'LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CHE VOTATE'

sabato 27 dicembre 2014

Renzi NUN ME ROMPE ER CA'.


Matteo Renzi ricevette 50 milioni di vecchie lire, dall'altro socio del patto del Nazareno, partecipando come concorrente raccomandato alla Ruota della Fortuna (Mediaset). Gira, gira, gira ...la fortuna continua ad arridere ai soci del patto del Nazareno. A noi #gufi e #rosiconi, la ruota della sfortuna? Noi proni, con la mano tesa ad elemosinare 80 euro, mentre il padre di Matteo contrae  1.300.000 € di debiti dopo aver nominato il figlio dirigente raccomandato? No, ma voi state scherzando. Vomito. Renzi NUN ME ROMPE ER CA'

giovedì 25 dicembre 2014

Forza Matteo!


L'Italiano medio, con 80 euro in tasca, dopo la melassa democristiana di Craxi e Berlusconi ama Renzi. All'Italiano medio non interessa che Matteo sia figlio di Mediaset, avendo vinto miracolosamente 50 milioni di lire alla ruota della fortuna dove vi era stato raccomandato. L'Italiano medio dimentica che la prima legge da attuarsi doveva essere quella sul conflitto di interessi. L'Italiano medio crede fermamente che le indagini per bancarotta fraudolenta nei confronti del padre di Matteo, Tiziano Renzi, che ha accumulato soltanto 1.300.000 euro di debiti, siano un complotto della magistratura, gufa e rosicona (la ruota della sfortuna!), la stessa che tormentava l'altro socio del Patto del Nazareno. Per questo, Forza Matteo! Per essere più Grandi.

Il Testo della Canzone "Forza Matteo":

Forza alziamoci 
il futuro è aperto entriamoci 
e le tue mani unite alle mie 
energie per un selfie - selfie

Forza Italia mia che siamo in tanti a crederci 
nei nostri annunci un'altra storia c'è 
la scriveremo io, Barbara D'Urso e te

e Forza Italia 
per essere liberi 
e Forza Italia 
per fare e per crescere

e Forza Italia 
c'è il grande orgoglio in noi 
di appartenere a Mediaset 
ad una gente che 
rinasce con noi

nella tua storia un'altra storia c'è 
la scriveremo io, Barbara D'Urso e te

e Forza Matteo 
è tempo di credere 
dai Forza Matteo 
che siamo tantissimi 
e abbiamo tutti 
80 euro dentro al cuore 
un cuore grande che 
sincero e libero 
batte forte per te

Forza Italia con noi !

mercoledì 24 dicembre 2014

2014 IN BREVE: tra finzione da starlette e Daniza che soffre e muore veramente.

Il 2014 lo ricorderemo come l'anno dell'annuncite ipocrita. Ogni giorno, tra passeggiate con il gelatoselfie, una battutina ed una risatina ai giornalisti, verità e menzogne più artefatte si mescolano in un cocktail patetico perfetto che si beve tutto d'un fiato dalla Barbara D'Urso con pubblico finto. Mai una domanda vera sul perchè Matteo Renzi fosse stato fatto dirigente nell'azienda di famiglia che andrà in bancarotta con 1 milione e 300 mila euro di debiti. Mai una difficoltà vera, quelle nel 2014 le ha conosciute una mamma orsa, Daniza, che ha corso fino allo stremo per garantire ai suoi due cuccioli quella libertà che i veterinari della Provincia di Trento volevano toglierle costi quel che costi. La politica del cemento ci vuole nelle gabbie con l'ultimo modello dell'iPhone o a far la fila nei centri commerciali per degli orsi in peluche. Sia mai che respirino veramente. Tutto ciò che è veramente naturale, va abbattuto, non importa se incitiamo ad uccidere proprio l'ultima coppia di lupi. Per questo il 2014 è per me rappresentato dallo scatto di Daniza che sembra guardarci mentre allatta la sua prole. A me quella foto dice qualcosa sulla differenza tra realtà naturale e finzione

domenica 21 dicembre 2014

Il padre di Matteo Renzi bancarotta della sua società con debiti per un milione 300mila euro. Il figlio si occupa dell'Italia.



Dalla bancarotta dell'azienda di famiglia (1 milione 300 mila di debiti) a quella dell' Italia (2 mila miliardi di euro). Ti racconto la famiglia Renzi.
Secondo i magistrati il padre di Matteo Renzi prima di dichiarare il fallimento della sua società con debiti per un milione 300mila euro, nel novembre 2013, l’avrebbe spogliata del ramo sano cedendo i beni disponibili alla Eventi6, azienda di proprietà della moglie, Laura Bovoli. Si sarebbe dunque attuato il classico schema di tante bancarotte fraudolente: un debitore che, attraverso vendite più o meno fasulle, sfugge ai propri creditori nascondendo i beni. A insospettire i magistrati è stato il prezzo di cessione da marito a moglie: appena 3878,67 euro. (Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/21/tiziano-renzi-i-pm-interrogano-padre-premier-indagato-per-bancarotta/1292941/#)

sabato 22 novembre 2014

Due Mattei complementari, Renzi e Salvini. Vite flaccide e finte da concorrenti a Mediaset. Poi Silvio ha spalancato loro lo SHOW della politica. Chiamateli con il loro nome: FIGLI DI.. MEDIASET.

Due Mattei complementari che facevano le code per partecipare alle trasmissioni Mediaset. Salvini, un troglodita bigotto delle caverne e Renzi, un bimbominchia della melassa democristianaPoi Silvio ha spalancato loro lo SHOW della politica. Poveri Italiani, povera Italia. 

Era il 1993. Un giovanissimo Matteo Salvini, appena 20enne, in cerca di notorietà partecipa a Mediaset come concorrente a una puntata del telequiz 'Il pranzo è servito', allora condotto da Davide Mengacci.
Era il 1994. Un giovanissimo Matteo Renzi, appena 19enne, in cerca di notorietà partecipa a Mediaset come concorrente a una puntata del telequiz 'La Ruota della Fortuna', allora condotto da Mike Buongiorno. All'epoca Berlusconi gli diede 50 milioni di vecchie lire.

martedì 21 ottobre 2014

lunedì 13 ottobre 2014

Matteo Renzi l'ultimo imperatore fantoccio. Da Romolo Augusto all'ultimo Imperatore Cinese, tutti gli imperi al tramonto terminano con un bambino al comando.


Non c'è piaga peggiore che quella della melassa democristiana. Annunci morbidi giornalieri dell'ultimo imperatore bambino ci anestetizzano l'anima, tra gelati, selfie e secchiate d'ipocrisia. Poi più niente. 


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