Visualizzazione post con etichetta giovani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta giovani. Mostra tutti i post

venerdì 30 maggio 2014

A Ca' Foscari è primavera. Cade l'impero carrariano, fa breccia l'Etica trasversale.

Voliamo alti. Il cielo sopra Ca' Foscari è sereno.
Ca' Foscari nelle votazioni che si sono susseguite in queste limpide giornate di fine maggio 2014 ha optato per la Primavera quella vera, un cambiamento di pelle, una mutazione forte e netta che sin dalla prima votazione ha assunto il carattere della 'caduta di un impero' aristocratico e percepito arrogante. Nella prima votazione, quella vera che rivela in una fotografia cristallina la situazione reale attuale dell'ateneo cafoscarino al netto di ogni successivo accordo o travaso di voti,  i carrariani si sono fermati a 143 voti, mentre i protagonisti della storica primavera cafoscarina, in forte discontinuità con l'ultimo Re, hanno fatto breccia nell'impero con ben 453 voti. Ed allora voliamo alti in questa bellissima primavera. Protagonisti l'olmaria, le margherite, il salice, il papavero e l'ortica, nel quadro dell'Ofelia di cui sotto. La vera vincitrice, colei che emerge bellissima senza eguali, colei che ancora canta nonostante stesse per annegare inerme nei cerchi magici di un' acqua torbida, è l'Etica trasversale nelle persone dei Proff.ri Cardinaletti, Bugliesi e Licalzi. Voliamo alti. 
L'Etica canta, anche quando sta per annegare.
(John Everett Millais, Ofelia)
Lasciamo perdere quei campanilismi stonati di San Gimignano, quei fortini e quelle torri che favoriscono soltanto il culto individuale delle singole personalità a discapito collettivo e rischiano di sporcare un quadro limpido che vede riemergere vincitrice l'Etica a Ca' Foscari. Molti non lo sanno, qualcuno forse non riesce a capirlo ed a farsene una ragione, ma a Ca' Foscari hanno vinto proprio tutti perché ha vinto l'istituzione Ca' Foscari. Il cuore cafoscarino dell'istituzione, che ultimamente sembrava smarrito e stordito, è tornato a battere rappresentando una maggioranza silenziosa (ma anche no, grazie alle pratiche di rianimazione del legittimo dubbio che il Prof. Filippomaria Pontani ha operato sull'Etica attraverso l'utilizzo del defibrillatore a commenti) che non ci sono motivi per non pensare che saprà unirsi compatta e coesa, nel nome di quei valori etici tanto annichiliti ma che invece non appartengono proprio a nessuno e non sono nelle disponibilità di nessuno. Se cerchi di affogare l'Etica infatti (o di far portar via una semplice sirena dalla polizia), questa prima o poi riemerge ed inizia un canto bellissimo. 

lunedì 26 maggio 2014

Il cerchio magico con protagonisti Paolo Scaroni e Carlo Carraro. C'era una volta la 'Monitor Group' che tubava con Gheddafi. Poi venne la 'Deloitte', se la prese, ed insieme vissero felici e contenti frequentando le università italiane.

Berlusconi e Gheddafi.
Mettetevi comodi. Un tè, dei biscotti, dai che vi racconto una storia vera. C'era una volta una società americana di consulenza che si faceva chiamare e si chiama "Monitor Group". A questo punto molti di voi staranno sbadigliando. Lo so, portate pazienza poi diventa interessante. La società si occupa di lobbying intellettuale. Cresce, cresce, fino a che per troppa spregiudicatezza finisce nella tenda del colonnello Gheddafi, non importa se questi torturasse, violentasse e costringesse alla schiavitù sessuale migliaia di adolescenti. Il colonnello riempì i forzieri di questa coraggiosa società americana con milioni di dollari chiedendo in cambio però una cosa: disse il colonnello ai consulenti, tra cui anche tra i più importanti docenti dell'Harvard School of Business: « andate in lungo e in largo e riabilitate il mio nome. Il mio non deve sembrare un regime »Inoltre aggiunse, « voglio che mio figlio Saif Gheddafi si laurei alla London School of Economis, non importa quanto mi costi ». Il network di collaboratori e ''talenti'' della Monitor Group, immaginatevi, incominciò a lavorare alacremente. Quasi non ci credevano dell'inaspettata fortuna, un contratto da 3 milioni di dollari annui, rimborsi spese non inclusi. Chi leccava, chi tesseva le lodi, chi lubrificava, chi sversava somme ingenti alla London School of Economics, chi scriveva la tesi per conto di Saif Gheddafi. Tutto sembrava andare per il meglio quando improvvisamente quell'immagine positiva, che cercavano di affibbiargli come fosse l'ennesima medaglia ipocrita, si frantumò miseramente sui media di tutto il mondo, portando poi come sapete all'intervento internazionale. 
Sir Howard Davies
L'imbarazzo fu così grande che Sir Howard Davies, il rettore della London School of Economics, una delle più prestigiose istituzioni accademiche dell’Occidente, dovette dimettersi, proprio per aver accettato finanziamenti alla ricerca da parte di un fondo sovrano libico. Sir Howard Davies, prima della rivoluzione libica, non si era minimamente preoccupato per i legami intellettual-finanziari che la London School of Economics aveva interlacciato con il regime libico ed i suoi fondi sovrani. Nessuna perplessità. Disse sconsolato, prima di dimettersi: « la reputazione dell'università è stata danneggiata e io devo predermi le mie  responsabilità per questo ». Ma c'era di peggio. Venne alla luce quello che voi lettori già sapete. La tesi di dottorato di Saif Gheddafi era stata copiata sicuramente per un 6% dell'elaborato e rimaneva il sospetto che il resto fosse stata scritta proprio dai consulenti della nostra Monitor Group
Paolo Scaroni e Vladimir Putin
La compromessa Monitor Group aveva inoltre iniziato nel 2009 una partnership con la Fondazione ENI Mattei (con a capo Paolo Scaroni dal 2005 e direttore scientifico il Rettore della Ca' Foscari Carlo Carraro dal 2010 al 2013) che portò alla costruzione del piu' grande database a livello mondiale con oltre 1.150 transazioni condotte dai fondi sovrani nel periodo 1981-2008. L'incontro tra la Monitor Group e la Fondazione presieduta da Paolo Scaroni non fu poi così imbarazzante visto che questo vecchio lupo di mare nel 1996 aveva precedentemente patteggiato la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per le tangenti pagate per gli appalti nelle centrali Enel. La sentenza era stata emessa dai giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Milano. Scaroni era accusato di corruzione dal Pm Paolo Ielo per una serie di tangenti versate al Psi quando era amministratore delegato della Techint. Per la cronaca di questa favola Paolo Scaroni verrà successivamente condannato nel 2011 dalla terza sezione penale della Cassazione  anche per i danni provocati dalla centrale Enel di Polesine Camerini (Rovigo). Paolo Scaroni convince l'amico Carlo Carraro, Rettore della Ca' Foscari a partecipare dall'aprile 2010 al Cda delle Assicurazioni Generali (compenso annuale 224mila euro) con a capo Cesare Geronzi conosciuto ai mass media per i crack Cirio e Parmalat, senza curarsi di qualsiasi elementare considerazione sul cumulo di incarichi e sulla possibilità di recare indirettamente danno all'immagine dell'ateneo. Il Rettore di Ca' Foscari Carlo Carraro contraccambia l'amico invitando Paolo Scaroni pubblicamente ad inaugurare l'anno accademico  2010/2011. Al diffondersi della notizia che Paolo Scaroni fosse stato invitato ad inaugurare l'anno accademico ne sono seguite forti contestazioni che hanno lacerato l'ateneo sempre a discapito della sua immagine
Abdel Aziz Sager e Carlo Carraro
Durante la Primavera Araba, siamo a maggio del 2011, questi maledetti fondi sovrani sono sempre più irresistibili. Ca' Foscari con Carlo Carraro decide di premiare con il riconoscimento di Membro Onorario del Corpo Accademico di Ca’ Foscari - Abdel Aziz Sager, un imprenditore saudita a fronte di un'elargizione di 400.000 euro alla Scuola di Relazioni Internazionali. Ne seguirono aspre polemiche per l'appartenza imbarazzante dello sceicco-finanziatore al regime saudita. Si sa, lì le donne non possono guidare ma questo non importa. Non rattristatevi, questa favola triste non finisce qui. Torniamo per un attimo alla  ''Monitor Group''. Essendo stati scoperti mentre tentavano di riabilitare un dittatore, letteralmente con le mani nella marmellata, la nostra Monitor Group annaspa. Manca aria. Fondata nel 1983 da un gruppo di otto imprenditori, tutti legati alla Harvard Business School, ora la società di geni si ritrova a dover dichiarare bancarotta. La sua agonia si trascina fino al Gennaio 2013 quando la principessa Monitor Group ebbe la fortuna di incontrare il principe azzurro ''Deloitte'', questi dal nome raffinato decise di comprarla e portarla via con sé. Ecco che se cliccate sul loro vecchio sito http://www.monitor.com/ verrete teletrasportati dall'inferno al paradiso della nuova societa' DELOITTE. Nel frattempo la speranza era che la brutta storia venisse dimenticata. Deloitte si presentava infatti in tutto il suo splendore apparentemente illibato. Un' azienda americana di servizi di consulenza e revisione, la prima nel mondo in termini di ricavi e numero di professionisti. Oltre 200.000 dipendenti impiegati in oltre 150 diversi Stati. Considerata una delle Big Four, le quattro più grandi aziende di revisione, nell'esercizio fiscale 2013, ha raggiunto la cifra record di $32.4 miliardi di ricavi. A questo punto la maggior parte di noi si sono dimenticati che la Deloitte ha ancora in pancia l'impresentabile Monitor Group. L'azienda sembra ora pulita. Infatti trovano il coraggio di presentarsi nel cuore pulsante di Economia all'Università Ca' Foscari, San Giobbe e ai loro career day, finance day. Una studentessa promuove sul sito sorridente la propria carriera in Deloitte.

Una giornata di studio e workshop organizzata da Università Ca' Foscari Venezia e Fondazione Ca' Foscari Venezia, in collaborazione con Deloitte.

Si intenda Deloitte è a tal punto presentabile che incomincia a penetrare nelle varie università. In particolar modo risulta efficace nell' immettere il proprio marchio nei loro portali, quasi a cercare protezione. Nessuno si ricorda della Monitor Group. Tutto a gonfie vele, nessuna ombra sul web. Le Deloitte eredita anche i rapporti con l'ENI di Paolo Scaroni e diventa mandataria di ENI S.p.A. per quanto riguarda la riscossione dei crediti. Si intenda, il cerchio magico vede sempre protagonista la Fondazione Eni a Ca' Foscari. Fu così che il miglior studente in assoluto presentato per la prima volta nel 2011 alla cerimonia di San Marco, fu Matteo Sostero, figlio del prorettore Ugo Sostero. Padre e figlio sul palco. Segni particolari, ovviamente aver fatto uno stage presso la Fondazione Eni Mattei. Ne seguirono attriti tra gli studenti, lo studente Ahmed Daoud, una camicia rossa, osò interrompere il discorso cotonato di Beppe Severgnini. Fu trivellato di fischi, gridavano ''ENI'', ''ENI'' oppure ''fuori'', ''fuori'', non ricordo, fate voi intuendo il sarcasmo.
Lo studente Ahmed Daoud, il contestatore della cerimonia a San Marco.
Poi improvvisamente ancora una volta tutto sembra riprecipitare nuovamente. A questo punto mettete i bambini a letto che la favolta diventa per adulti. Proprio mentre organizzano il workshop a Ca' Foscari di cui sopra esce un bruttissimo articolo del Fatto Quotidiano. Deloitte starebbe insegnando alle multinazionali ad aggirare il fisco. Action Aid, un'organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà, denuncia l'immoralità della pratica suggerita dal colosso della consulenza che insegna ai clienti come risparmiare sulla pelle del Mozambico passando per le Mauritius. Che tristezza. Aggiungetevi il Sole24ore dal titolo ''Deloitte coinvolta nell'inchiesta Usa sul riciclaggio in Iran'' e la frittata è fatta. Se volete altre magagne vi basta leggerle. A farne le spese (cioè a vedersi sottrarre gettito) nazioni povere come il Mozambico. Il 50% della popolazione vive con circa 2 dollari al giorno e il welfare è una parola sconosciuta. Ma la Deloitte si adopera per togliergli gettito fiscale. Che tristezza vedere i nostri studenti alle prese con simili società. 
Le università italiane dovrebbero battersi con tutte le proprie forze contro i fenomeni di elusione fiscale, tax dodging, quelle attività che permettono alle multinazionali di bypassare il fisco locale grazie a paradisi fiscali. Ma hanno ancora l'autorevolezza per farlo o oppure sono diventate un caravanserraglio degli affari piuttosto che una lobby del pensiero che collabora con regimi autoritari? 
Prorettrice di Ca' Foscari, Silvia Burini, premia a domicilio il ministro di Putin.
L'Università Ca' Foscari Venezia con Carlo Carraro mitragliatrice di eventi è riuscita in una impresa senza eguali. Ha premiato a domicilio, spedendo in missione come fosse una postina una propria prorettrice, il ministro della cultura di Putin. Costui, dal profilo culturale agghiacciante,  ha copiato il 67% della propria laurea e non il 6% come Saif Gheddafi. Silvia Burini, la prorettrice, è evaporata puff subito dopo le sue dimissioni. Chi se la ricorda più. Burini chi?  Purtroppo quello che resta è l'immagine di Ca' Foscari severamente offuscata nei media. L'Ateneo guidato da Carlo Carraro sembrerebbe aver privilegiato operazioni di politica internazionale volti a riabilitare sullo scacchiere internazionale personaggi discutibili (cosiddetto soft power, abilità nel persuadere), a detrimento degli sforzi dei nostri studenti che raggiungono il traguardo della laurea solo grazie al duro sacrificio. Ma le vittime del soft power cafoscarino, sono anche coloro che stanno dall'altra parte e vedono una università presunta democratica venire a premiare i loro aguzzini. Carlo Carraro ha ammesso di aver ricevuto delle pressioni da parte dell'ambasciata a Mosca, la quale a sua volta ha smentito chiaramente le parole del rettore, e da parte di alcuni industriali veneti. Restano quindi le pressioni da parte di questi presunti industriali. Quindi Carlo Carraro ha indirettamente riconosciuto che l'Università Ca' Foscari non è libera, anzi l'istituzione pubblica viene pesantemente condizionata da qualcos'altro che è chiaramente un interesse privato. Un qualcosa di così potente da trasformare una dignitosa prorettrice in una postina kamikaze, prendi il volo e poi dai le dimissioni. Qualcuno in maniera sprovveduta o voluta ha coinvolto una istituzione pubblica in relazioni con personaggi impresentabili in una università a discapito dell' immagine di questa. Stiamo forse inseguendo il sogno leghista della politica estera veneta? 61 sedi di rappresentanza all'estero per la Regione Veneto con aumento della spesa pubblica. Oppure semplicemente quel volo a Mosca tanto in fondo lo paga la collettività e non di certo la prorettrice o Carlo Carraro di tasca loro? Porca miseria questa non è una favola. 

venerdì 23 maggio 2014

Marta Canino, la guardiana sirenetta che protegge Venezia dai fascismi.

Marta Canino, sirenetta a Venezia.
La Sirenetta di Copenhagen protegge con il suo sguardo le bellezze della città dalla furia del mare del Nord. Anche Venezia ha finalmente trovato la sua guardiana sirenetta in una giovane ragazza dalle mille battaglie.  Marta Canino, classe 1985, eroina capace di buttarsi in laguna pur di bloccare il fascismo delle Grandi Navi, è ancora viva e non è soltanto una statua. Determinata e carismatica, dal passo svelto come tutti i giovani veneziani, questa ragazza rappresenta il futuro politico di una città e di una laguna uniche al mondo. 
Venezia più che dalla furia del mite Adriatico va infatti protetta dai vari fascismi che ciclicamente tentano di intaccarne quell'aria pura salmastra, tutta speciale che respiri a Venezia. Un profumo di autentica libertà. Altro che acqua alta, sono i vari tipi di fascismo che uccidono l'anima delle persone nate libere. A proposito di aria che respiriamo, c'è il fascismo delle Grandi Navi, ognuna delle quali inquina come 14mila auto, che si impongono a Venezia. Mostri che sventrano quell'equilibrio delicato e precario chiamato laguna. Ecco quindi Marta impegnata nel comitato No Grandi Navi. C'è poi un altro tipo di fascismo, più subdolo, quello dell'accademico Renato Brunetta che zampetta per Venezia con la scorta che lo protegge dalle sue cazzate, una per tutte la sua proposta di sventrare la laguna con la sublagunare. Eccoti Marta che alla trasmissione Servizio Pubblico con ospite proprio Brunetta innalza gli spiriti parlando senza peli sulla lingua di riciclaggio di manager sporchi all'interno delle università, con riferimento all'ateneo veneziano. Eh si, c'è anche il fascismo del REttore della Cafoscari, Carlo Carraro, che durante il suo mandato ha pensato di invitare e premiare personaggi inquisiti e loschi, per poi tentare, con un colpo di coda finale, di svendere ad una finanziaria il patrimonio immobiliare dell'ateneo composto da splendidi palazzi storici. Puntuale per opporsi Marta occupa le sedi universitarie. La ragazza ha carattere. Chi la ferma.
Marta Canino, ragazza dalle mille battaglie, ora in prima linea nella trasmissione Announo (La7).
Di fascismi patologici ce ne sono tanti, se facessi la lista completa annoierei prima di tutto me stesso. Vi basti pensare, come esempio per il tutto, alla ideologia leghista che ha sempre cercato, senza mai riuscirci politicamente, di impossessarsi di Venezia, nominandola capitale del proprio fascismo.
Abbiamo tutti bisogno di Marta. Marta è quella fatina che dona lustro e vita a pinocchio e che gli fa levitare lo spirito. Il suo carisma è un ascensone culturale, ti spinge a guardare in alto ai grandi ideali. Marta sarà un giorno sindaco di Venezia perché prima o poi sarà donna, come prima o poi ci sarà un papa nero che che 'scolta 'e 'me canson in venessian perché el xé nero africa.  
Si dice che l'apertura mentale dell'uomo sia direttamente legata alla sua cultura: quanto più questa è vasta, tanto più sarà in grado di apprezzere le diversità. Quel dono di saper apprezzare le diversità, quel raro dono che aveva Vittorio Arrigoni per capirci, ha spinto Marta ad unirsi alla carovana “Uniti per la Libertà” per raggiungere con due camion carichi di cibo, medicinali e strumentazioni chirurgiche il campo profughi di Ras Jadire sul confine libico.

La studentessa Marta Canino, nelle immagini del TGR, mentre
viene trascinata via dalla polizia durante inaugurazione anno
accademico a Ca' Foscari. Protestava per presenza in ateneo
di Paolo Scaroni.
Io sono un blogger, scrivo soprattutto per le persone che verranno. La mia indole mi spinge a ricercare quello che ancora non abbiamo esplorato o capito, o che anzi ci impegniamo a perseguitare (le battaglie che Marta conduce costano care, solo il tuffo in laguna per fermare le Grandi Navi costa 2000 euro di multa. Vi lascio immaginare tutto il resto, diffide, denunce, etc). Gli Italiani di oggi stanno ancora leccandosi le ferite dopo aver votato per vent'anni personaggi tra il Berlusconi e l'Umberto Bossi. Che chi piange lacrime di coccodrillo e non riesce a capacitarsi di come abbia potuto votare Giovanardi, Capezzone o Bondi. Non gli pare verosimile.
Ho scelto di 'pontificare' questa giovane ragazza per essersi distinta per dignità in un' epoca involutiva superficiale durante la quale Mediaset si prostituiva in onda con veline, letterine e prostitutine di Arcore. Le battaglie di Marta sono anche per quei giovani lobotomizzati e consumati dalla televisione che hanno prima di tutto perso se stessi oltre che il proprio futuro. Troppe volte ci accorgiamo di quanto accade troppo tardi. Rimpiangiamo e leggiamo i loro libri, Gesù e Socrate, ma all'epoca facevamo a gara per tradirli o condannarli a morte. Io ho deciso di supportare Marta perché la vita è adesso. Mi sono laureato nel 2006 con una tesi sulla laguna di Venezia cercando di condividere quella bellezza obliterata giornalmente da un turismo selvaggio distruggi e fuggi o da capitani di ventura che devono venire a inquinare proprio in un ecosistema unico al mondo come quello della laguna. Condivido inoltre con Marta le pene di Ca' Foscari che mi vedono escluso e bannato dalla vita cafoscarina dopo essere stato tra i primi ad essersi opposto pubblicamente al REttore con commenti sul suo blog. Infine, era il 2008 quando postai il video 'I send an S.O.S to the world: the venetian lagoon is dying', mostrando le condizioni innaturali della laguna e lo schiaffo delle Grandi Navi che si aggiravano per un cimitero privo di flora e fauna. Da allora poco o niente è veramente cambiato. È arrivato il momento di chiederci chi sta veramente difendendo il nostro futuro e la nostra bellezza. Io ho una risposta proposta, Marta Canino la guardiana sirenetta che ci protegge dai fascismi.

Insieme, tutto è possibile.

giovedì 22 maggio 2014

E tu che turista sei? Tre tipologie: 5S o 4M o 3L

Suddivisione dei turisti di moda negli anni Settanta: La prima categoria dalla facile trasgressione (5S), la seconda imprigionata in una visione familiare della vacanza (4M) e infine quella impegnata culturalmente (3L).

Turista 5S
SUN, SAND, SEA, SEX, SPIRITS

Turista 4M
MESTIERE, MACCHINA, MOGLIE\MARITO, MARE

Turista 3L
LAND, LANDSCAPE, LEARNING

domenica 18 maggio 2014

Una generazione di idioti. Disintossicarsi dai social network.


Questo video potrebbe rappresentare una intera generazione di idioti. Migliaia di amici virtuali, cosa sono quelli reali. Nel 2011, scrissi un post sulla patologia dei rapporti virtuali. Nel 2012 ho provato a smettere con questo Blog, dopo cinque anni mi facevano male le dita. Ho ripreso a scrivere dopo alcuni mesi ma meno assiduamente. Non riesco a rinunciare alla condivisione, ma forse anche all'autocelebrazione. Son tornato a dare da mangiare a questo blog.  Nel 2013 ho detto addio alla morbosità di facebook, chiudendo l'account definitivamente e emancipandomi dalla multinazionale americana che mi guardava la vita dalla finestra. Questo video aiuta. Ci aiuta a capire. Torniamo ad essere critici anche verso noi stessi. Guardiamo in alto.

venerdì 9 maggio 2014

Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico. La quiete dopo la tempesta è donna, è Anna Cardinaletti.

Carlo Carraro, rettore uscente della Ca' Foscari, non ha mai venduto i suoi gioielli Morellato di famiglia da una bancarella come Brunetta vendeva 'gondoete' di plastica ai turisti in Lista di Spagna a Venezia. Si intenda, anche i gioielli Morellato patacche luccicanti sono. L'evoluto e raffinato Carlo preferisce svendere il patrimonio di tutti, quello pubblico, in una operazione immobiliare di tre palazzi storici per una cassapanca. Entrambi grondano come banani di titoli accademici roboanti in discipline economiche, dei veri e propri Dei in cattedra (vedi Il Rettore e il Patriarca), vantando mancati o presunti o vicinissimi premi Nobel. Brunetta ed il suo premio Nobel. Carlo Carraro ed il suo premio Nobel. Pochi giorni or sono, perfino Obama ha dovuto constatare tristemente che il premio lo danno proprio a tutti, tranne ovviamente che a Vittorio Arrigoni che in prima linea nella terra maledetta ci stava veramente a lottare per la pace. Ma va bene, Carlo Carraro premio Nobel per la pace. No, aspetta, ferma un attimo. Per la paceeee? Ma dove? La pace per tutto il mondo salvo che per l'Università Ca' Foscari ovviamente. Eh si, Ca' Foscari non trova pace. Se puoi incontrare quel malefico Hobbit di Brunetta che si aggira per la contea Veneziana circondato dalla sua scorta che lo protegge dalle sue cazzate, altrettanto quel Gigante, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, a nome Carlo Carraro lo puoi incontrare avvolto nel suo mantello baronale mentre al cellulare chiama la polizia a Ca' Foscari. Non si è mai vista cotanta Polizia in un Ateneo italiano se non durante il mandato di questo luminare. L'articolo Ca' Foscari militarizzata comparso sul blog di Beppe Grillo non rende l'idea di quei magnifici cambiamenti climatici che ha dovuto subire Ca' Foscari. Tempeste, uragani, saette, glaciazioni. In una miriade di eventi, Ca' Foscari è diventata la lavatrice della reputazione per chi doveva rifarsi un nome durante quel periodo che prende oramai nei libri di Storia tutto il capitolo sul Berlusconismo. Sull'argomento dissi pubblicamente la mia, oltre che fervamente sul blog del Rettore, anche attraverso l'articolo Ca’ Foscari e le dune mobili del soft power sul quotidiano Europa. All'epoca provavo io un dolore fisico all'idea che Carraro contemporaneamente fosse Rettore per la parte pubblica ma anche membro del CdA di quel mostro privato delle Assicurazioni Generali (compenso annuale 224mila euro) con a capo il pregiudicato Geronzi, in barba a qualsiasi elementare considerazione sul cumulo di incarichi o sul conflitto di interesse. Recentemente in un articolo del corriere del Veneto l'ateneo veneziano appare dilaniato dalle polemiche:  << Docenti contro, dipartimenti spaccati, scambi infuocati di mail, assemblee, contestazioni, l’occupazione del rettorato da parte degli studenti, querele e controquerele fino alla lettera inviata al ministro dell’Università e della ricerca Maria Chiara Carrozza, firmata da 150 docenti, uno su quattro, con una richiesta di intervento diretto per ristabilire la democrazia in ateneo. >>
Eccolo Carlo, in un dialogo non poi così tanto immaginario: « Chiamami Scaroni a inaugurare l'anno accademico. Ma sarebbe indagato per la centrale Enel di Porto Tolle! Non importa, stai zitto, cosa fai, vuoi forse dirigere te l'Ateneo? Piuttosto, mettimi all'ordine del giorno del Senato Accademico la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, distintosi per alti meriti nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione. Carlo, non tutti a Ca' Foscari son cresciuti guardando Bim bum bam ed il mago Silvan, non capirebbero. Ancora te che parli, gettando fango sulla mia Ca' Foscari. Invece di perdere tempo, fammi una lista di banchieri in Profumo di indagini che voglio invitarli da noi. Nella lista mettimi sicuramente Soros, l'uomo che distrusse la Banca d'InghilterraCarlo, non ostinarti come un bambino con i compagni di merende della finanza. Margherita Hack sembrerebbe una candidata ideale per parlare ai nostri studenti. Adesso basta, per decreto rettorale stabilisco che le donne vengano agli eventi Spritz che organizzo vestite come su Colpo Grosso ». 
C'è ben poco da scherzare, Carlo Carraro ha provocato smarrimento nell'ateneo veneziano. Ti svegli alla mattina e scopri che il Rettore avrebbe aggredito uno studente, prendendolo più o meno benevolmente per il collo. Approfondisci e vieni a sapere che il Rettore starebbe regalando ad un fondo di investimento i gioielli di famiglia, i palazzi storici di Ca' Foscari. Il quadro sul personaggio va lentamente delineandosi anche sulla sua voce Wikipedia, dove la sezione 'controversie' pare sfidare la schizofrenia di Nerone e Caligula. Dopo la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, qualcuno pare suggerire a Carraro sul suo blog di nominare infatti con un colpo di coda finale, senatore un cavallo.
Infine, come in tutte le tragedie teatrali greche, eccoci al vero dramma. In questo vortice di stress e in questa deriva autoritaria dove brillano quantitativamente centinaia di eventi con banchieri, lestofanti, furbetti, indagati, fascisti, eminenze grigie, i cafoscarini paiono aver smarrito la propria coesione, ecco la notizia che mai ti aspetti. Guido Cazzavillan, amico e instancabile sostenitore di Carlo, candidato alla carica di Rettore, muore. Viene trovato privo di vita nella sua casa a San Marco il giorno prima di presentare il proprio programma. Nell'articolo di giornale si ricorda di come Guido, potesse stare parecchie giornate di seguito senza mangiare e dormire. Stava tirando la volata finale come un vero cavallo da corsa. Invece di sottolineare come sia assurdo morire consumati a soli 51 anni per diventare RE costi quel che costi, nonostante una salute già precaria minata dall'appartenza dei suoi polmoni alle multinazionali del tabacco, Carlo Carraro non ha resistito ed ha strumentalizzato perfino la morte del suo collega ed amico, trasformandola in un evento come per la morte ed il funerale di Diana. Sentite cosa scrive Carraro:  « Perché Guido era soprattutto un amico con cui abbiamo lavorato per cinque anni al progetto di una nuova Ca' Foscari, migliore della precedente, e per questo progetto Guido ha speso ogni sua energia. A Ca' Foscari dedicava tutte le ore del giorno e molte della notte. L'ultimo suo messaggio era delle quattro del mattino di venerdì scorso e si chiudeva con "buon risveglio". Sarebbe bello potessi dirgli la stessa cosa oggi...Aveva un senso dell'istituzione come pochi. Un attaccamento all'istituzione come pochi. Mi ripeteva spesso come la cosa che più lo addolorava, ed era un dolore fisico, fosse l'incapacità di molti colleghi, critici sull'operazione nuovo campus linguistico, di capire come una cosa fossero le critiche legittime, un'altra il fango gettato inutilmente contro Ca' Foscari, come ad esempio nel caso della strampalata, così la definiva, lettera al ministro. E mi scriveva per il dispiacere che provava di fronte a questo ed altri assurdi episodi, per farmi sentire la sua solidarietà e propormi le sue analisi. Sempre molto attente e razionali ».
Invece di seguire Carlo Carraro in questo ragionamento folle che allude a presunti untori di stress e fango che avrebbero indirettamente ucciso Guido, soffermiamoci a pensare a tutto ciò  che probabilmente lo terrebbe ancora in vita oggi. Sicuramente se l'area economica di Ca' Foscari fosse stata meno vorace ed ingorda e si fosse conseguentemente presentata a questa campagna elettorale per la nomima del nuovo retttore con un atteggiamento un po' più rilassato e sereno. Distacco, sobrietà, trasparenza, etica, spensieratezza allungano la vita e sono antitetici a quell' atteggiamento morboso da cardinali Mazzarini impegnati a tramare di notte. Pare invece dal numero di candidati presentati alle vicine elezioni, quattro, che quella carica vada ricercata da Economia costi quel che costi. Nessun riguardo per il principio democratico dell'alternanza che vorrebbe il prossimo Rettore espressione di altre aree scientifiche. Quella condizione convulsiva per cui non puoi perdere, avrà affranto e consumato non poco Guido. Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico. 

Anna Cardinaletti.
Per queste ragioni, prima ancora che si conosca chi sarà il vincitore, la naturale logica delle cose suggerisce il nome del prossimo Rettore di Ca' Foscari. Una donna, la Prof.ssa Anna Cardinaletti. Tratti speciali, essere donna con gli attributi. Sulla questione della svendita del patrimonio immobiliare cafoscarino ci ha messo la faccia e ha deciso di resistere alla propaganda rettorale. Il prossimo rettore di Ca' Foscari, dopo l'esperienza Carlo, sarà pertanto donna e si chiamerà Anna Cardinaletti. 

mercoledì 7 maggio 2014

La patologia fascista permane e va considerata un disturbo mentale.

Immagine tratta dal profilo facebook di Daniele De Santis, accusato di aver sparato contro alcuni tifosi napoletani a pochi passi all’Olimpico. L'immagine di questo bunker di estrema destra, che si commenta da sola, evidenzia tutta la patologia del rigurgito neofascista. 
La patologia fascista permane e va considerata un disturbo mentale che paralizza il nostro Paese. Impercettibile la cogliamo giornalmente. Permane quando Di Canio salutava a braccia tatuate la curva con il saluto romano e per risposta bordate di cori dal linguaggio crudo e violento sintentizzabili nel «Boia chi molla». Permane in generale in tutti gli stadi, dove le curve sono raduni di ideologie violente e xenofobe. Vive e permane quando Alessandra Mussolini starnazza in Parlamento a suon di slogan come lame difendendo i valori morali della sua idea di famiglia mentre il marito frequenta prostitute minorenni. Permane quando un sindacato di Polizia applaude i colleghi condannati per l'assasinio di Aldrovandi o quando le forze dell'ordine nella caserma di Bolzaneto si macchiarono di atrocità e dove secondo i giudici vi fu una grave lesione della dignità delle persone. Permane giornalmente nelle modalità utilizzate dalla forze dell'ordine per fronteggiare i manifestanti, dove il manganello viene usato quasi sadicamente o dove si calpestano o si prendono a calci manifestanti a terra. Permane nel linguaggio degli esponenti della Lega Nord, loro che ce l'hanno duro. Permane nel movimento dei Forconi, Forza Nuova, Casapound e nel linguaggio talvolta troppo violento di Beppe Grillo, quando ad esempio grida 'Italianiiii' imitando con cattivo gusto il Duce o quando apre il suo movimento agli esponenti di Casapound. Permane fervamente nei pensieri del padre di Alessandro di Battista. Permane nel salotto di Bruno Vespa, quando la sua regia patinata di ipocrisia confeziona realtà che non esistono se non nella mente dell'elite del momento con l'ausilio della voce pastosa di Renato Mannheimer. Peggio del cinema di propaganda fascista. Permane quando spavaldi neofascisti fanno arrivare a piazza Navona un camion con decine di spranghe e mazze da baseball con il tricolore. Permane nell'atteggiamento immobile, rigido e autoritario di quei burocrati che abitano palazzi costruiti durante il ventennio fascista e che forse per un certo verso devono proprio la loro posizione a quell'impostazione di pensiero. Permane nelle strutture parastatali della Mafia e della Camorra. Permane in giornalisti quali Sallusti, Belpietro e Giuliano Ferrara. Permane in tutti coloro che privi di cultura tatuano sul proprio corpo i segni indelebili di una ideologia patologia.  Permane in chi, non avendo studiato la Storia, parla di quel periodo senza sapere quello che sta dicendo.  
Se l'Italia ha un'ombra, lo deve al suo passato fascista. La guerra disumana e le leggi razziali abominevoli solo per sintetizzare qualche decennio di NON VITA. 

sabato 1 marzo 2014

Io condottiero berbero in esplorazione a Gran Canaria. La mia felicità in un' isola.


Se mi fermo e penso, penso che in questa vita le vacanze più saporite e spensierate le ho fatte su delle isole. Un decina di estati in Corsica durante l'infanzia, poi Malta, Creta, Palma di Maiorca, però, però, con una precisazione; le isole vulcaniche, hanno qualcosa ancora in più. Mi porto Santorini nel cuore. Adesso posso aggiungervi Gran Canaria. Entrambe isole vulcaniche, hanno quella sabbia dorata con striature nere che sembra darti una sferzata come il pepe. Anche i posti, come le persone ci trasmettono o ci tolgono energie. Gran Canaria, sembra ancora emanare quei primordiali sconvolgimenti che la videro nascere. Quest'isola vive di estremi. Cavalcando l'isola, scivolando dal suo deserto di Maspalomas alle sue montagne, vedi dieci arcobaleni in un giorno, acquazzoni, neve, grandine, pioggia, ma sopratutto tanto tanto sole. Sole tutto l'anno. E le palme. E i cactus. Cosa aspettate a prenotare io non lo so. Ma andatevi a mangiare i cachi nel deserto. La brezza fresca ti mantiene di buon umore e solleva quei cavalloni con cui ci piaceva tanto giocare quando eravamo bambini. Ho fatto il bagno ricordandomi di rispettare l'Oceano Atlantico. E quante avventure alla scoperta delle caverne dei Guanci, indigeni aborigeni delle Canarie, popolazione nativa stimata nella imponente cifra di 30000 o 40000 persone che abitava queste isole prima della colonizzazione da parte degli spagnoli. Gli ultimi indigeni Guanci, sterminati per l'impreparazione militare e le malattie portati dai conquistadores vissero fino al 1496. Quando visiti le montagne, guardali gli anfratti, sono leggenda. Per sfuggire alle preparatissime truppe europee, si ritirarono in caverne naturali o artificiali, situate nelle parti montuose. Qui si distinse Doramas, un condottiero berbero, guerriero delle Isole Canarie, uno dei capi della resistenza degli indigeni dell'isola di Gran Canaria. Egli, un gigante della resistenza, si oppose strenuamente all'invasione rifugiandosi su quel monte che oggi, in sua memoria, si chiama Monte Doramas. Ed allora sono fiero anch'io di come l'ho esplorata. Non mi sono limitato a depositarmi sulla spiaggia come una balena. Ho vissuto, ho lottato. Ho cercato di sintetizzare tutto questo, nel video che ho sopra incorporato. Lottate e viaggiate per rimanere vivi. Riempitevi di emozioni. Nasciamo come sterili bottiglie vuote, per riempirsi di buon vino bisogna che mettiamo in viaggio la nostra anima. 

venerdì 21 febbraio 2014

Io non ce la faccio a marciare con Matteo.

Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901, inizialmente intitolato Il cammino dei lavoratori.
L'opera d'arte Il Quarto Stato simboleggia la protesta sociale, quello sciopero con il quale i lavoratori diventano consapevoli dei propri diritti, e l’affermazione di una nuova classe sociale, il proletariato, nella società del XX secolo. Ho provato a far marciare il Presidente del Consiglio Matteo. Matteo il Lavoratore. Ma il quadro si è bloccato. Qualcosa non convince. Ho sentito la lavoratrice in primo piano rifiutarsi di marciare con Matteo. Mi sono fermato anch'io, non me la sento di marciare con Matteo Renzi. Diciamocelo, Matteo Renzi rappresenta il nuovo che avanza. Sono il resto dei lavoratori (intendo lavoratori veri come i lavacessi eroi) che vedo indietreggiare. Per rendere l'idea, un uomo che coltiva solo sogni non è in grado di pulirsi il water nel quale urina e neanche di ripagare i propri debiti (il buco dell'ipocrisia, il debito pubblico, ammonta ad oggi a circa 2100 miliardi di euro). ”Hanno bussato alla porta e non c’era nessuno. Era Matteo Renzi” è sicuramente il miglior tweet di Beppe Grillo.

Which is the best winter sun holiday destination? Maspalomas, Gran Canaria.


I have just (February, 2014) visited Maspalomas, Gran Canaria (Spain) that is absolutely a candidate for the best winter sun holiday. The reasons why I really suggest to spend one week there are the followings:
  • The beach is so large that you have never the feeling to be overcrowded;
  • The cool breeze does not make you sweat or feel the heat;
  • You can swim and play with the waves;
  • You can experience the wonderful feeling of walking in a desert;
  • You do not miss the most important three S's of summer: Sun, Sea and Sand;
  •  You can eat a nice juicy persimmon in the heat of the desert. (This reason is personal and you need to buy a persimmon in a local supermarket).

lunedì 10 febbraio 2014

Voglio essere un canarino per una settimana


Aeroplano che te ne vai..che te ne vai dove Domenico Riso voleva volare. Ricordare, per onorare questa vita meravigliosa. Non sprechiamola. Spendete i vostri maledetti soldi, fate girare quella matta dell'economia. Aeroplano che sembri ormai un treno che tra qualche giorno mi porterai al sole e al mare. Le dune sabbiose. L'acqua salata. Il clima asciutto delle isole. Le palme. Feeling con il vulcano. Le grotte. La musica dei locali. Un aperitivo ghiacciato. La dolce vita. Al diavolo tutto e tutti, Isole Canarie voglio essere un canarino per una settimana

sabato 11 gennaio 2014

Stagista..ma team leader!


Un grande opportunità. Stagista..ma team leader
Vai a capire perché Renzi parla attraverso anglicismi di Jobs Act

domenica 5 gennaio 2014

Le mappe degli autovelox o quelle nei nostri morti.

LETTERA APERTA AL DIRETTORE DEL GAZZETTINO

Gentile Direttore,

chi le scrive è una delle tanti api volate via dall'Italia durante il Berlusconismo in cerca di una regina produttrice di quel dolce miele chiamata ancora 'speranza'. Quell'arnia io l'ho trovata oltremanica. Che la Regina infonda maggiore speranza del nostro re lo stabilisce, oltre al magico gioco degli scacchi, la crescita del PIL a parti invertite,  più 1.8% per loro, meno 1.8% per noi.
Non le scrivo tuttavia la solita lettera di protesta avverso quei tanti pesticidi tutti italiani che ucciderebbero anche le api più laboriose. La mia vuole essere una lettera aperta, critica nei confronti del suo giornale, ma credo allo stesso tempo propositiva al rafforzamento di una cultura diffusa che rispetti quanto di più prezioso ci sia rimasto, la vita. Trovandomi nella privilegiata posizione di poter confrontare giornalmente i quotidiani inglesi con quelli italiani tra cui il suo, ho colto nel suo quotidiano la silenziosa assenza di una regia che, oltre a riportare fedelmente articoli di cronaca sulle centinaia di vittime della strada, promuova allo stesso tempo riflessioni e approfondimenti sulle cause che ci portano letteralmente a morire come moscerini sulle strade. Non credo che le sfide del futuro si possano affrontare attraverso la mera pubblicazione di articoli che riportano la morte violenta sulla strada di un nostro fratello o di una nostra sorella. Uno sterile freddo necrologio non ci aiuta a prevenire e a riflettere. Il suo giornale merita una campagna a favore dell'introduzione dell'omicidio stradale, il cui iter legislativo fortunatamente sembrerebbe a buon punto, così come di iniziative a favore dei limitatori di velocità installati di serie su tutti gli autoveicoli da disinserire solo in casi di emergenza da denunciare poi alle autorità. Il suo quotidiano merita inchieste giornalistiche sui motivi per i quali quel Veneto da cui provengo annovera le strade più pericolose d'Italia, dalla Pontebbana alla Romea, secondo un rilevamento statistico promosso nel 2006 dall'ACI in collaborazione con l'ISTAT. Noi lettori meritiamo giornalisti che sappiano anche schiaffeggiare arditamente e tirare per le orecchie giunte, sindaci, assessori quando i nostri morti si ripetono tutti gli anni nei soliti tratti stradali e per gli stessi maledetti motivi, gridando vendetta. I meri elenchi della spesa lasciateli a noi.
Tempo addietro, consultando l'edizione del NordEst del 30 Novembre 2011, presi nota a titolo esemplificativo dei seguenti articoli che venivano riportati, tutti accumunati da un unico comune denominatore, la mancanza di rispetto per la propria vita e quella degli altri: a) Avvocato ucciso dall'auto guidata da un ubriaco mentre aspetta il bus (Mestre) b) Investita da un'auto mentre attraversa sulle strisce pedonali: morta anziana (Verona) c) Camion travolge un'auto sulla Pontebbana: muore uomo di 60 anni, ferita una 33enne (Pordenone).
Se solo potessimo raccogliere in un puzzle le migliaia di articoli che in questi anni hanno raccontato incidenti stradali mortali ci accorgeremmo che il quadro che si configura denota un assoluto disprezzo o disinteresse per la vita che qui in Gran Bretagna fortunatamente non ho avuto modo di percepire. Il disprezzo di quei politici che non sono intervenuti con opere pubbliche atte a prevenire ulteriori incidenti stradali o quel diffuso accettato disinteresse con il quale riportiamo in un articolo un incidente stradale, senza aggiungere alcuna riflessione sulla cultura che ha promosso quell'episodio violento.
La coscienza di qualcuno si sarà svegliata da questo torpore mortale, quando una madre, Carla Tessari, non resse il dolore per la perdita del figlio 24enne, ucciso in uno schianto frontale da un'auto contromano guidata da un conducente positivo al test su alcol e sostanze stupefacenti, e si tolse la vita. Il dramma disumano consumatosi a Vicenza, non rende pienamente l'idea di una cultura avverso la vita, se non si prende in considerazione quell'altro caso in provincia di Cuneo, era il 26 Aprile 2009, di una madre di 5 figli, uno dei quali ancora minorenne, travolta mortalmente da una Seat Ibiza guidata da un giovane di 19 anni affetto completamente da droga e alcool; Caterina Marchesano stava andando a lavorare di mattina presto, dopo aver preparato come ogni domenica la colazione ai suoi cinque figli. Sulla sua strada ha incrociato l’auto di un giovane di ritorno da una notte di sballo. La cultura della vita ha incrociato la cultura della morte.
Ci sono tantissimi modi per prendere posizione tra la vita e la morte, scegliendo per sempre la vita. Alcune iniziative che sommariamente mi vengono in mente sono un contatore sul vostro sito che ci tenga aggiornati sul numero delle vittime di questa strage altrimenti silenziosa, una campagna sulla carta stampata che ci ricordi che guidare un'automobile equivalga a possedere un'arma, una mappa sul vostro sito dei punti maggiormente a rischio per chi guida. Chiedete qualcosa in più anche a noi lettori e faremo la nostra parte, partecipando a questa lotta per la vita. In fondo, se ci pensiamo bene oltre 3mila morti sulle strade all'anno dovrebbero farci credere che l'unica vera guerra possibile è quella per la salvaguardia della nostra stessa vita. Siamo tutti alla ricerca delle mappe degli autovelox e dei tutor e pretendiamo che il sangue sia lavato via velocemente dall'asfalto perché le code per gli altrui incidenti sono più una noia che un momento per riflettere. Siamo tutti tremendamente di fretta, stiamo correndo verso la morte.

Un cordiale saluto
Alberto Sciretti

Cambridge, 05/01/2014

lunedì 30 dicembre 2013

Quella voglia di mare a Capodanno.

Alberto, Norfolk Coast Path.
Quando penso a Capodanno guardo sempre verso il mare come riflesso condizionato e qui a Cambridge guardo al Norfolk seaside. Vado a congelarmi a Cromer, ma le sensazioni che solo il mare riesce a dare valgono le sferzate gelide del vento del Mare del Nord. Ho qualche buona bottiglia di buon vino bianco frizzante e fruttato (prosecco di Treviso) da scolarmi in compagnia di amici lungo la Norfolk Coast Path. Un tavolo prenotato a Cromer come sempre all'ultimo nel ristorante italiano Bella Vista. Le mie ultime parole quest'anno le riprendo dal subcomandante Marcos. 

Questa è l'ora del male e del malvagio. Non si nascondono più, camminano alla luce del Sole e alla luce del Sole appestano e imputridiscono tutto ciò che toccano. Di notte no. La notte... la notte è nostra.

dal libro "Racconti per una solitudine insonne" di Subcomandante Insurgente Marcos


Alberto, Norfolk Coast Path.


domenica 22 dicembre 2013

Vittorio Arrigoni, approfondire la sua storia è un atto rivoluzionario.


Ci sono delle parole scolpite nel Blog di Vittorio Arrigoni che meritano il nostro approfondimento.

"Guerriglia alla prigionia dell'Informazione. Contro la corruzione dell'industria mediatica, il bigottismo dei ceti medi, l'imperdonabile assopimento della coscienza civile. La brama di Verità prima di ogni anelito, l'abrasiva denuncia, verso la dissoluzione di ogni soluzione precostituita, L'infanticidio di ogni certezza indotta. La polvere nera della coercizione entro le narici di una crisi di rigetto. L'abbuffata di un pasto nudo, crudo amaro quanto basta per non poter esser digerito."

Io non dimentico Vittorio Arrigoni

Per chi volesse approfondire, la sua storia completa si trova in un bellissimo documentario su Al Jazeera World che raccomando vivamente. Un filmato ovviamente che non vedrete sulle televisioni italiane occupate dalla superficialità.

Precedenti miei post su Vittorio Arrigoni:
  1. 'Un vincitore è un sognatore che non hai mai smesso di sognare. Vittorio Arrigoni, un vincitore.'
  2.  'Vittorio Arrigoni scrisse del suo Battello Ebbro ("Le bateau ivre") come Arthur Rimbaud e disse: "brillerò anche per coloro che non hanno osato
  3. ISRAELE VERGOGNA: Vittorio Arrigoni era sulla black-list degli israeliani che lo avevano già picchiato e lui aveva pensato che lo avrebbero ucciso.

giovedì 19 dicembre 2013

Martini, l'aperitivo made in Italy.

Quando ci si trova all'estero come il sottoscritto, in alcuni momenti, in particolare quelli di festa, hai bisogno di ritrovare quel contatto viscerale con la madrepatria che per un verso non vorresti ma dall'altro ricerchi, in particolare quando ti rende fiero di essere italiano. Personalmente se devo organizzare una festa, se ho ospiti a cena, non riesco a capacitarmi senza avere almeno una bottiglia di Martini in frigo. Sono tanti i prodotti che ci rendono fieri di appartenere a questo magnifico paese purtroppo attualmente in una fase convulsa autodistruttiva, ma il Martini in particolare ha quella capacità tutta esclusiva di riassumere in una bottiglia attraente l'essenza ed il significato profondo dell'aperitivo italiano (e di un made in Italy irresistibile). Martini & Rossi la multinazionale di origine italiana nata nel 1863 che deteneva il marchio Martini (celebrato nella cartellonistica d'autore anche da Andy Warhol) si è fusa con Bacardi nel 1993 diventando uno dei principali produttori di bevande alcoliche nel mondo. Martini, Bacardi, un sospiro da sabato sera ed ed è subito festa.

domenica 1 dicembre 2013

Se muori, muoio anch'io.

Nello stesso giorno in Italia muore Doriano Romboni pilota che correva in una manifestazione per ricordare un altro pilota Marco Simoncelli e in California muore in un incidente stradale Paul Walker, l'attore di "Fast and Furious" serie di film incentrati sulle corse clandestine di automobili. Non cogliere l'assurdo di queste storie significa aver perso quell'istinto di sopravvivenza che considera la vita, quale risultato di un atto d'amore dei nostri genitori che si sono prodigati per darcela e tenerci in vita, sacra. Se la vita consiste in una continua lotta contro l'entropia, sarà pur vero che le nostres chances di rimanere in vita sono proporzionali anche agli sforzi che la nostra mente compie emancipandosi dagli stili di vita veicolati dai messaggi pubblicitari diffusi dalle case automobilistiche che ci vorrebbero sempre alla guida di roboanti macchine da corsa fiammeggianti e dai film americani modello Fast and Furious. Se solo tutti insieme decidessimo che la nostra vita e quella degli altri rappresentano il bene più prezioso che abbiamo, sarebbe facile installare su tutti i veicoli dei limitatori di velocità da disinserire solo in casi di emergenza da denunciare poi alle autorità. Salviamo i nostri figli, che stanno morendo sulle strade per ignoranza e immaturità. Non limitiamoci alle solite raccomandazioni di circostanza. Diciamolo forte e chiaro, sulla strada è facile morire e uccidere. 

Ne ho parlato tante volte in questo Blog. Nel 2011 con La strage silenziosa continua. Dov'è lo Stato? ed ultimamente con Trussardi, la tragedia silenziosa del «levriero».
La Porsche rossa, sulla quale viaggiava come passeggero Paul Walker. L'attore di "Fast and Furious".

domenica 17 novembre 2013

Ca' Foscari, Università della propaganda rettorale.



Sarete entrati almeno una volta nella vostra vita nel Rettorato di una Università Italiana. Silenzio celestiale. Marmo fresco. Finalmente spazio sconfinato in quei saloni. Quello spazio che a lezione è sempre mancato. Il ricordo delle aule universitarie anguste ti fa male. Soffitti lontani intarsiati, ti ricordano una Grande Basilica, memorie di una gita scolastica lontana. Candelabri e quadri reali. Busti. Poi una voce. Quella del Magnifico RettoRE. Ti avvicini attirato da quel suono divino che sembra provenire da un pifferaio magico. Inciampi nel tappeto rosso porpora dove giace un ermellino morto. Il maggiordomo autista del RettoRE sta cacciando nel salone. Finalmente odi chiaramente la sua voce. Il Magnifico RettoRE, mappamondo in mano, estasiato sta moltiplicando per tre le rette universitarie del prossimo anno. Un nuovo autoritratto con cornice in oro con la scritta "Ho investito i vostri soldi nell'istruzione universitaria". Il quinquennato del Re Sole. Affermare verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte.

All'inizio del video la voce è quella del Magnifico RettoRE dell' Università Ca' Foscari Venezia, Prof.re Carlo Carraro (2009-2014). Secondo Wikipedia viene riconosciuto a livello internazionale come uno dei principali esperti di economia ambientale ed infatti nel video considera buttati i soldi stanziati per aiutare la discarica Grecia al collasso. Palle, palle ci vogliono le palle all' Università della propaganda rettorale in un bellissimo paese in rovina.

Sharing