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venerdì 30 maggio 2014

A Ca' Foscari è primavera. Cade l'impero carrariano, fa breccia l'Etica trasversale.

Voliamo alti. Il cielo sopra Ca' Foscari è sereno.
Ca' Foscari nelle votazioni che si sono susseguite in queste limpide giornate di fine maggio 2014 ha optato per la Primavera quella vera, un cambiamento di pelle, una mutazione forte e netta che sin dalla prima votazione ha assunto il carattere della 'caduta di un impero' aristocratico e percepito arrogante. Nella prima votazione, quella vera che rivela in una fotografia cristallina la situazione reale attuale dell'ateneo cafoscarino al netto di ogni successivo accordo o travaso di voti,  i carrariani si sono fermati a 143 voti, mentre i protagonisti della storica primavera cafoscarina, in forte discontinuità con l'ultimo Re, hanno fatto breccia nell'impero con ben 453 voti. Ed allora voliamo alti in questa bellissima primavera. Protagonisti l'olmaria, le margherite, il salice, il papavero e l'ortica, nel quadro dell'Ofelia di cui sotto. La vera vincitrice, colei che emerge bellissima senza eguali, colei che ancora canta nonostante stesse per annegare inerme nei cerchi magici di un' acqua torbida, è l'Etica trasversale nelle persone dei Proff.ri Cardinaletti, Bugliesi e Licalzi. Voliamo alti. 
L'Etica canta, anche quando sta per annegare.
(John Everett Millais, Ofelia)
Lasciamo perdere quei campanilismi stonati di San Gimignano, quei fortini e quelle torri che favoriscono soltanto il culto individuale delle singole personalità a discapito collettivo e rischiano di sporcare un quadro limpido che vede riemergere vincitrice l'Etica a Ca' Foscari. Molti non lo sanno, qualcuno forse non riesce a capirlo ed a farsene una ragione, ma a Ca' Foscari hanno vinto proprio tutti perché ha vinto l'istituzione Ca' Foscari. Il cuore cafoscarino dell'istituzione, che ultimamente sembrava smarrito e stordito, è tornato a battere rappresentando una maggioranza silenziosa (ma anche no, grazie alle pratiche di rianimazione del legittimo dubbio che il Prof. Filippomaria Pontani ha operato sull'Etica attraverso l'utilizzo del defibrillatore a commenti) che non ci sono motivi per non pensare che saprà unirsi compatta e coesa, nel nome di quei valori etici tanto annichiliti ma che invece non appartengono proprio a nessuno e non sono nelle disponibilità di nessuno. Se cerchi di affogare l'Etica infatti (o di far portar via una semplice sirena dalla polizia), questa prima o poi riemerge ed inizia un canto bellissimo. 

lunedì 26 maggio 2014

Il cerchio magico con protagonisti Paolo Scaroni e Carlo Carraro. C'era una volta la 'Monitor Group' che tubava con Gheddafi. Poi venne la 'Deloitte', se la prese, ed insieme vissero felici e contenti frequentando le università italiane.

Berlusconi e Gheddafi.
Mettetevi comodi. Un tè, dei biscotti, dai che vi racconto una storia vera. C'era una volta una società americana di consulenza che si faceva chiamare e si chiama "Monitor Group". A questo punto molti di voi staranno sbadigliando. Lo so, portate pazienza poi diventa interessante. La società si occupa di lobbying intellettuale. Cresce, cresce, fino a che per troppa spregiudicatezza finisce nella tenda del colonnello Gheddafi, non importa se questi torturasse, violentasse e costringesse alla schiavitù sessuale migliaia di adolescenti. Il colonnello riempì i forzieri di questa coraggiosa società americana con milioni di dollari chiedendo in cambio però una cosa: disse il colonnello ai consulenti, tra cui anche tra i più importanti docenti dell'Harvard School of Business: « andate in lungo e in largo e riabilitate il mio nome. Il mio non deve sembrare un regime »Inoltre aggiunse, « voglio che mio figlio Saif Gheddafi si laurei alla London School of Economis, non importa quanto mi costi ». Il network di collaboratori e ''talenti'' della Monitor Group, immaginatevi, incominciò a lavorare alacremente. Quasi non ci credevano dell'inaspettata fortuna, un contratto da 3 milioni di dollari annui, rimborsi spese non inclusi. Chi leccava, chi tesseva le lodi, chi lubrificava, chi sversava somme ingenti alla London School of Economics, chi scriveva la tesi per conto di Saif Gheddafi. Tutto sembrava andare per il meglio quando improvvisamente quell'immagine positiva, che cercavano di affibbiargli come fosse l'ennesima medaglia ipocrita, si frantumò miseramente sui media di tutto il mondo, portando poi come sapete all'intervento internazionale. 
Sir Howard Davies
L'imbarazzo fu così grande che Sir Howard Davies, il rettore della London School of Economics, una delle più prestigiose istituzioni accademiche dell’Occidente, dovette dimettersi, proprio per aver accettato finanziamenti alla ricerca da parte di un fondo sovrano libico. Sir Howard Davies, prima della rivoluzione libica, non si era minimamente preoccupato per i legami intellettual-finanziari che la London School of Economics aveva interlacciato con il regime libico ed i suoi fondi sovrani. Nessuna perplessità. Disse sconsolato, prima di dimettersi: « la reputazione dell'università è stata danneggiata e io devo predermi le mie  responsabilità per questo ». Ma c'era di peggio. Venne alla luce quello che voi lettori già sapete. La tesi di dottorato di Saif Gheddafi era stata copiata sicuramente per un 6% dell'elaborato e rimaneva il sospetto che il resto fosse stata scritta proprio dai consulenti della nostra Monitor Group
Paolo Scaroni e Vladimir Putin
La compromessa Monitor Group aveva inoltre iniziato nel 2009 una partnership con la Fondazione ENI Mattei (con a capo Paolo Scaroni dal 2005 e direttore scientifico il Rettore della Ca' Foscari Carlo Carraro dal 2010 al 2013) che portò alla costruzione del piu' grande database a livello mondiale con oltre 1.150 transazioni condotte dai fondi sovrani nel periodo 1981-2008. L'incontro tra la Monitor Group e la Fondazione presieduta da Paolo Scaroni non fu poi così imbarazzante visto che questo vecchio lupo di mare nel 1996 aveva precedentemente patteggiato la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per le tangenti pagate per gli appalti nelle centrali Enel. La sentenza era stata emessa dai giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Milano. Scaroni era accusato di corruzione dal Pm Paolo Ielo per una serie di tangenti versate al Psi quando era amministratore delegato della Techint. Per la cronaca di questa favola Paolo Scaroni verrà successivamente condannato nel 2011 dalla terza sezione penale della Cassazione  anche per i danni provocati dalla centrale Enel di Polesine Camerini (Rovigo). Paolo Scaroni convince l'amico Carlo Carraro, Rettore della Ca' Foscari a partecipare dall'aprile 2010 al Cda delle Assicurazioni Generali (compenso annuale 224mila euro) con a capo Cesare Geronzi conosciuto ai mass media per i crack Cirio e Parmalat, senza curarsi di qualsiasi elementare considerazione sul cumulo di incarichi e sulla possibilità di recare indirettamente danno all'immagine dell'ateneo. Il Rettore di Ca' Foscari Carlo Carraro contraccambia l'amico invitando Paolo Scaroni pubblicamente ad inaugurare l'anno accademico  2010/2011. Al diffondersi della notizia che Paolo Scaroni fosse stato invitato ad inaugurare l'anno accademico ne sono seguite forti contestazioni che hanno lacerato l'ateneo sempre a discapito della sua immagine
Abdel Aziz Sager e Carlo Carraro
Durante la Primavera Araba, siamo a maggio del 2011, questi maledetti fondi sovrani sono sempre più irresistibili. Ca' Foscari con Carlo Carraro decide di premiare con il riconoscimento di Membro Onorario del Corpo Accademico di Ca’ Foscari - Abdel Aziz Sager, un imprenditore saudita a fronte di un'elargizione di 400.000 euro alla Scuola di Relazioni Internazionali. Ne seguirono aspre polemiche per l'appartenza imbarazzante dello sceicco-finanziatore al regime saudita. Si sa, lì le donne non possono guidare ma questo non importa. Non rattristatevi, questa favola triste non finisce qui. Torniamo per un attimo alla  ''Monitor Group''. Essendo stati scoperti mentre tentavano di riabilitare un dittatore, letteralmente con le mani nella marmellata, la nostra Monitor Group annaspa. Manca aria. Fondata nel 1983 da un gruppo di otto imprenditori, tutti legati alla Harvard Business School, ora la società di geni si ritrova a dover dichiarare bancarotta. La sua agonia si trascina fino al Gennaio 2013 quando la principessa Monitor Group ebbe la fortuna di incontrare il principe azzurro ''Deloitte'', questi dal nome raffinato decise di comprarla e portarla via con sé. Ecco che se cliccate sul loro vecchio sito http://www.monitor.com/ verrete teletrasportati dall'inferno al paradiso della nuova societa' DELOITTE. Nel frattempo la speranza era che la brutta storia venisse dimenticata. Deloitte si presentava infatti in tutto il suo splendore apparentemente illibato. Un' azienda americana di servizi di consulenza e revisione, la prima nel mondo in termini di ricavi e numero di professionisti. Oltre 200.000 dipendenti impiegati in oltre 150 diversi Stati. Considerata una delle Big Four, le quattro più grandi aziende di revisione, nell'esercizio fiscale 2013, ha raggiunto la cifra record di $32.4 miliardi di ricavi. A questo punto la maggior parte di noi si sono dimenticati che la Deloitte ha ancora in pancia l'impresentabile Monitor Group. L'azienda sembra ora pulita. Infatti trovano il coraggio di presentarsi nel cuore pulsante di Economia all'Università Ca' Foscari, San Giobbe e ai loro career day, finance day. Una studentessa promuove sul sito sorridente la propria carriera in Deloitte.

Una giornata di studio e workshop organizzata da Università Ca' Foscari Venezia e Fondazione Ca' Foscari Venezia, in collaborazione con Deloitte.

Si intenda Deloitte è a tal punto presentabile che incomincia a penetrare nelle varie università. In particolar modo risulta efficace nell' immettere il proprio marchio nei loro portali, quasi a cercare protezione. Nessuno si ricorda della Monitor Group. Tutto a gonfie vele, nessuna ombra sul web. Le Deloitte eredita anche i rapporti con l'ENI di Paolo Scaroni e diventa mandataria di ENI S.p.A. per quanto riguarda la riscossione dei crediti. Si intenda, il cerchio magico vede sempre protagonista la Fondazione Eni a Ca' Foscari. Fu così che il miglior studente in assoluto presentato per la prima volta nel 2011 alla cerimonia di San Marco, fu Matteo Sostero, figlio del prorettore Ugo Sostero. Padre e figlio sul palco. Segni particolari, ovviamente aver fatto uno stage presso la Fondazione Eni Mattei. Ne seguirono attriti tra gli studenti, lo studente Ahmed Daoud, una camicia rossa, osò interrompere il discorso cotonato di Beppe Severgnini. Fu trivellato di fischi, gridavano ''ENI'', ''ENI'' oppure ''fuori'', ''fuori'', non ricordo, fate voi intuendo il sarcasmo.
Lo studente Ahmed Daoud, il contestatore della cerimonia a San Marco.
Poi improvvisamente ancora una volta tutto sembra riprecipitare nuovamente. A questo punto mettete i bambini a letto che la favolta diventa per adulti. Proprio mentre organizzano il workshop a Ca' Foscari di cui sopra esce un bruttissimo articolo del Fatto Quotidiano. Deloitte starebbe insegnando alle multinazionali ad aggirare il fisco. Action Aid, un'organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà, denuncia l'immoralità della pratica suggerita dal colosso della consulenza che insegna ai clienti come risparmiare sulla pelle del Mozambico passando per le Mauritius. Che tristezza. Aggiungetevi il Sole24ore dal titolo ''Deloitte coinvolta nell'inchiesta Usa sul riciclaggio in Iran'' e la frittata è fatta. Se volete altre magagne vi basta leggerle. A farne le spese (cioè a vedersi sottrarre gettito) nazioni povere come il Mozambico. Il 50% della popolazione vive con circa 2 dollari al giorno e il welfare è una parola sconosciuta. Ma la Deloitte si adopera per togliergli gettito fiscale. Che tristezza vedere i nostri studenti alle prese con simili società. 
Le università italiane dovrebbero battersi con tutte le proprie forze contro i fenomeni di elusione fiscale, tax dodging, quelle attività che permettono alle multinazionali di bypassare il fisco locale grazie a paradisi fiscali. Ma hanno ancora l'autorevolezza per farlo o oppure sono diventate un caravanserraglio degli affari piuttosto che una lobby del pensiero che collabora con regimi autoritari? 
Prorettrice di Ca' Foscari, Silvia Burini, premia a domicilio il ministro di Putin.
L'Università Ca' Foscari Venezia con Carlo Carraro mitragliatrice di eventi è riuscita in una impresa senza eguali. Ha premiato a domicilio, spedendo in missione come fosse una postina una propria prorettrice, il ministro della cultura di Putin. Costui, dal profilo culturale agghiacciante,  ha copiato il 67% della propria laurea e non il 6% come Saif Gheddafi. Silvia Burini, la prorettrice, è evaporata puff subito dopo le sue dimissioni. Chi se la ricorda più. Burini chi?  Purtroppo quello che resta è l'immagine di Ca' Foscari severamente offuscata nei media. L'Ateneo guidato da Carlo Carraro sembrerebbe aver privilegiato operazioni di politica internazionale volti a riabilitare sullo scacchiere internazionale personaggi discutibili (cosiddetto soft power, abilità nel persuadere), a detrimento degli sforzi dei nostri studenti che raggiungono il traguardo della laurea solo grazie al duro sacrificio. Ma le vittime del soft power cafoscarino, sono anche coloro che stanno dall'altra parte e vedono una università presunta democratica venire a premiare i loro aguzzini. Carlo Carraro ha ammesso di aver ricevuto delle pressioni da parte dell'ambasciata a Mosca, la quale a sua volta ha smentito chiaramente le parole del rettore, e da parte di alcuni industriali veneti. Restano quindi le pressioni da parte di questi presunti industriali. Quindi Carlo Carraro ha indirettamente riconosciuto che l'Università Ca' Foscari non è libera, anzi l'istituzione pubblica viene pesantemente condizionata da qualcos'altro che è chiaramente un interesse privato. Un qualcosa di così potente da trasformare una dignitosa prorettrice in una postina kamikaze, prendi il volo e poi dai le dimissioni. Qualcuno in maniera sprovveduta o voluta ha coinvolto una istituzione pubblica in relazioni con personaggi impresentabili in una università a discapito dell' immagine di questa. Stiamo forse inseguendo il sogno leghista della politica estera veneta? 61 sedi di rappresentanza all'estero per la Regione Veneto con aumento della spesa pubblica. Oppure semplicemente quel volo a Mosca tanto in fondo lo paga la collettività e non di certo la prorettrice o Carlo Carraro di tasca loro? Porca miseria questa non è una favola. 

venerdì 9 maggio 2014

Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico. La quiete dopo la tempesta è donna, è Anna Cardinaletti.

Carlo Carraro, rettore uscente della Ca' Foscari, non ha mai venduto i suoi gioielli Morellato di famiglia da una bancarella come Brunetta vendeva 'gondoete' di plastica ai turisti in Lista di Spagna a Venezia. Si intenda, anche i gioielli Morellato patacche luccicanti sono. L'evoluto e raffinato Carlo preferisce svendere il patrimonio di tutti, quello pubblico, in una operazione immobiliare di tre palazzi storici per una cassapanca. Entrambi grondano come banani di titoli accademici roboanti in discipline economiche, dei veri e propri Dei in cattedra (vedi Il Rettore e il Patriarca), vantando mancati o presunti o vicinissimi premi Nobel. Brunetta ed il suo premio Nobel. Carlo Carraro ed il suo premio Nobel. Pochi giorni or sono, perfino Obama ha dovuto constatare tristemente che il premio lo danno proprio a tutti, tranne ovviamente che a Vittorio Arrigoni che in prima linea nella terra maledetta ci stava veramente a lottare per la pace. Ma va bene, Carlo Carraro premio Nobel per la pace. No, aspetta, ferma un attimo. Per la paceeee? Ma dove? La pace per tutto il mondo salvo che per l'Università Ca' Foscari ovviamente. Eh si, Ca' Foscari non trova pace. Se puoi incontrare quel malefico Hobbit di Brunetta che si aggira per la contea Veneziana circondato dalla sua scorta che lo protegge dalle sue cazzate, altrettanto quel Gigante, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, a nome Carlo Carraro lo puoi incontrare avvolto nel suo mantello baronale mentre al cellulare chiama la polizia a Ca' Foscari. Non si è mai vista cotanta Polizia in un Ateneo italiano se non durante il mandato di questo luminare. L'articolo Ca' Foscari militarizzata comparso sul blog di Beppe Grillo non rende l'idea di quei magnifici cambiamenti climatici che ha dovuto subire Ca' Foscari. Tempeste, uragani, saette, glaciazioni. In una miriade di eventi, Ca' Foscari è diventata la lavatrice della reputazione per chi doveva rifarsi un nome durante quel periodo che prende oramai nei libri di Storia tutto il capitolo sul Berlusconismo. Sull'argomento dissi pubblicamente la mia, oltre che fervamente sul blog del Rettore, anche attraverso l'articolo Ca’ Foscari e le dune mobili del soft power sul quotidiano Europa. All'epoca provavo io un dolore fisico all'idea che Carraro contemporaneamente fosse Rettore per la parte pubblica ma anche membro del CdA di quel mostro privato delle Assicurazioni Generali (compenso annuale 224mila euro) con a capo il pregiudicato Geronzi, in barba a qualsiasi elementare considerazione sul cumulo di incarichi o sul conflitto di interesse. Recentemente in un articolo del corriere del Veneto l'ateneo veneziano appare dilaniato dalle polemiche:  << Docenti contro, dipartimenti spaccati, scambi infuocati di mail, assemblee, contestazioni, l’occupazione del rettorato da parte degli studenti, querele e controquerele fino alla lettera inviata al ministro dell’Università e della ricerca Maria Chiara Carrozza, firmata da 150 docenti, uno su quattro, con una richiesta di intervento diretto per ristabilire la democrazia in ateneo. >>
Eccolo Carlo, in un dialogo non poi così tanto immaginario: « Chiamami Scaroni a inaugurare l'anno accademico. Ma sarebbe indagato per la centrale Enel di Porto Tolle! Non importa, stai zitto, cosa fai, vuoi forse dirigere te l'Ateneo? Piuttosto, mettimi all'ordine del giorno del Senato Accademico la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, distintosi per alti meriti nel campo dell’illusionismo e della prestidigitazione. Carlo, non tutti a Ca' Foscari son cresciuti guardando Bim bum bam ed il mago Silvan, non capirebbero. Ancora te che parli, gettando fango sulla mia Ca' Foscari. Invece di perdere tempo, fammi una lista di banchieri in Profumo di indagini che voglio invitarli da noi. Nella lista mettimi sicuramente Soros, l'uomo che distrusse la Banca d'InghilterraCarlo, non ostinarti come un bambino con i compagni di merende della finanza. Margherita Hack sembrerebbe una candidata ideale per parlare ai nostri studenti. Adesso basta, per decreto rettorale stabilisco che le donne vengano agli eventi Spritz che organizzo vestite come su Colpo Grosso ». 
C'è ben poco da scherzare, Carlo Carraro ha provocato smarrimento nell'ateneo veneziano. Ti svegli alla mattina e scopri che il Rettore avrebbe aggredito uno studente, prendendolo più o meno benevolmente per il collo. Approfondisci e vieni a sapere che il Rettore starebbe regalando ad un fondo di investimento i gioielli di famiglia, i palazzi storici di Ca' Foscari. Il quadro sul personaggio va lentamente delineandosi anche sulla sua voce Wikipedia, dove la sezione 'controversie' pare sfidare la schizofrenia di Nerone e Caligula. Dopo la candidatura per Honorary Fellows del mago Silvan, qualcuno pare suggerire a Carraro sul suo blog di nominare infatti con un colpo di coda finale, senatore un cavallo.
Infine, come in tutte le tragedie teatrali greche, eccoci al vero dramma. In questo vortice di stress e in questa deriva autoritaria dove brillano quantitativamente centinaia di eventi con banchieri, lestofanti, furbetti, indagati, fascisti, eminenze grigie, i cafoscarini paiono aver smarrito la propria coesione, ecco la notizia che mai ti aspetti. Guido Cazzavillan, amico e instancabile sostenitore di Carlo, candidato alla carica di Rettore, muore. Viene trovato privo di vita nella sua casa a San Marco il giorno prima di presentare il proprio programma. Nell'articolo di giornale si ricorda di come Guido, potesse stare parecchie giornate di seguito senza mangiare e dormire. Stava tirando la volata finale come un vero cavallo da corsa. Invece di sottolineare come sia assurdo morire consumati a soli 51 anni per diventare RE costi quel che costi, nonostante una salute già precaria minata dall'appartenza dei suoi polmoni alle multinazionali del tabacco, Carlo Carraro non ha resistito ed ha strumentalizzato perfino la morte del suo collega ed amico, trasformandola in un evento come per la morte ed il funerale di Diana. Sentite cosa scrive Carraro:  « Perché Guido era soprattutto un amico con cui abbiamo lavorato per cinque anni al progetto di una nuova Ca' Foscari, migliore della precedente, e per questo progetto Guido ha speso ogni sua energia. A Ca' Foscari dedicava tutte le ore del giorno e molte della notte. L'ultimo suo messaggio era delle quattro del mattino di venerdì scorso e si chiudeva con "buon risveglio". Sarebbe bello potessi dirgli la stessa cosa oggi...Aveva un senso dell'istituzione come pochi. Un attaccamento all'istituzione come pochi. Mi ripeteva spesso come la cosa che più lo addolorava, ed era un dolore fisico, fosse l'incapacità di molti colleghi, critici sull'operazione nuovo campus linguistico, di capire come una cosa fossero le critiche legittime, un'altra il fango gettato inutilmente contro Ca' Foscari, come ad esempio nel caso della strampalata, così la definiva, lettera al ministro. E mi scriveva per il dispiacere che provava di fronte a questo ed altri assurdi episodi, per farmi sentire la sua solidarietà e propormi le sue analisi. Sempre molto attente e razionali ».
Invece di seguire Carlo Carraro in questo ragionamento folle che allude a presunti untori di stress e fango che avrebbero indirettamente ucciso Guido, soffermiamoci a pensare a tutto ciò  che probabilmente lo terrebbe ancora in vita oggi. Sicuramente se l'area economica di Ca' Foscari fosse stata meno vorace ed ingorda e si fosse conseguentemente presentata a questa campagna elettorale per la nomima del nuovo retttore con un atteggiamento un po' più rilassato e sereno. Distacco, sobrietà, trasparenza, etica, spensieratezza allungano la vita e sono antitetici a quell' atteggiamento morboso da cardinali Mazzarini impegnati a tramare di notte. Pare invece dal numero di candidati presentati alle vicine elezioni, quattro, che quella carica vada ricercata da Economia costi quel che costi. Nessun riguardo per il principio democratico dell'alternanza che vorrebbe il prossimo Rettore espressione di altre aree scientifiche. Quella condizione convulsiva per cui non puoi perdere, avrà affranto e consumato non poco Guido. Carlo Carraro, una mitragliatrice di eventi a Ca' Foscari tra cui il funerale di un amico. 

Anna Cardinaletti.
Per queste ragioni, prima ancora che si conosca chi sarà il vincitore, la naturale logica delle cose suggerisce il nome del prossimo Rettore di Ca' Foscari. Una donna, la Prof.ssa Anna Cardinaletti. Tratti speciali, essere donna con gli attributi. Sulla questione della svendita del patrimonio immobiliare cafoscarino ci ha messo la faccia e ha deciso di resistere alla propaganda rettorale. Il prossimo rettore di Ca' Foscari, dopo l'esperienza Carlo, sarà pertanto donna e si chiamerà Anna Cardinaletti. 

mercoledì 9 aprile 2014

Schettino uomo libero, ecco come affonda anche il senso di giustizia.

Qualcosa nella giustizia italiana non convince. Prendiamo il caso Schettino, uomo libero da un anno a questa parte, senza essere sottoposto a particolari restrizioni o vincoli cautelari. Non bastano 32 morti, soffocati atrocemente. Immaginatevi al buio in una cabina, con l'acqua che sale e nessuna via di scampo. Immaginatevi per una volta con i polmoni pieni d'acqua ed un disperato desiderio di respirare un'altra boccata d'aria. Immaginate che vediate morire insieme a voi, la persona a voi più cara, alla quale avevate proposto una dolce crociera. Tutto questo, perché un mezzuomo, abbronzato, occhiale da sole Grande Fratello, un Casanova tra champagne e modelle moldave, faccia da miracolato, aveva deciso di guidare una enorme nave da crociera come Berlusconi ha guidato l'Italia negli ultimi venti anni. Ora questo criminale, invece di stare in carcere dopo aver ucciso decine di persone fu avvistato dal quotidiano inglese Sun ai comandi di un motoscafo. Follia. Pare non gli fosse stata nemmeno revocata la patente nautica. Per carità, la giustizia farà il suo corso e prima o poi, dopo anni di processi spettacolo Schettino si auspica andrà in carcere. Io personalmente lo trovo disumano. Che un tale personaggio sia a piede libero, lo trovo francamente esemplare di un senso di giustizia che non trova senso e pace. Una Giustizia garantista che ha garantito a Berlusconi, ed ai suoi replicanti quali Schettino, una vita fuori dal carcere. Poi, se due contadini veneti, un troglodita celtico, e un disoccupato serenissimo sognano la secessione dall'Italia e l'indipendenza del Veneto, allora che non sia mai, arresti e tintinnar di manette. Il manganello cala sempre sui disperati, la terza classe del Titanic.

mercoledì 15 gennaio 2014

Thanks to Bucentaur Venice could recover its former glory and its old spirit.


In four years, Bucentaur could be rebuilt and show the same look it had before Napoleon burnt it in Bacino San Marco. After a century, France gives Italy 600 trunks from a forest of Aquitaine to repair the offense. The news was announced a few days ago, but today it became known as the entrepreneur who will fund the first part of the project. His name is Alberto Peruzzo, 49 years old and describes himself as "a man of passion and sometimes even action". It is the news that puts in motion the reconstruction of the gorgeous, last, golden boat on which the Doge used to celebrate the marriage with the sea every year during the Ascension Day.
In a Venice "intoxicated" by mass tourism and increasingly distorted by its urban and commercial changes (13 cruise ships with 40,000 tourists travel through fragile Venice in one day), it would be a good sign, finally concrete, reconnecting directly to the tradition of its ancient crafts and its seafaring tradition. 
The way to go is still long, but if the French believe that is possible, it's time for the Venetians to believe it and act as a consequence. 

domenica 1 dicembre 2013

Se muori, muoio anch'io.

Nello stesso giorno in Italia muore Doriano Romboni pilota che correva in una manifestazione per ricordare un altro pilota Marco Simoncelli e in California muore in un incidente stradale Paul Walker, l'attore di "Fast and Furious" serie di film incentrati sulle corse clandestine di automobili. Non cogliere l'assurdo di queste storie significa aver perso quell'istinto di sopravvivenza che considera la vita, quale risultato di un atto d'amore dei nostri genitori che si sono prodigati per darcela e tenerci in vita, sacra. Se la vita consiste in una continua lotta contro l'entropia, sarà pur vero che le nostres chances di rimanere in vita sono proporzionali anche agli sforzi che la nostra mente compie emancipandosi dagli stili di vita veicolati dai messaggi pubblicitari diffusi dalle case automobilistiche che ci vorrebbero sempre alla guida di roboanti macchine da corsa fiammeggianti e dai film americani modello Fast and Furious. Se solo tutti insieme decidessimo che la nostra vita e quella degli altri rappresentano il bene più prezioso che abbiamo, sarebbe facile installare su tutti i veicoli dei limitatori di velocità da disinserire solo in casi di emergenza da denunciare poi alle autorità. Salviamo i nostri figli, che stanno morendo sulle strade per ignoranza e immaturità. Non limitiamoci alle solite raccomandazioni di circostanza. Diciamolo forte e chiaro, sulla strada è facile morire e uccidere. 

Ne ho parlato tante volte in questo Blog. Nel 2011 con La strage silenziosa continua. Dov'è lo Stato? ed ultimamente con Trussardi, la tragedia silenziosa del «levriero».
La Porsche rossa, sulla quale viaggiava come passeggero Paul Walker. L'attore di "Fast and Furious".

domenica 17 novembre 2013

Ca' Foscari, Università della propaganda rettorale.



Sarete entrati almeno una volta nella vostra vita nel Rettorato di una Università Italiana. Silenzio celestiale. Marmo fresco. Finalmente spazio sconfinato in quei saloni. Quello spazio che a lezione è sempre mancato. Il ricordo delle aule universitarie anguste ti fa male. Soffitti lontani intarsiati, ti ricordano una Grande Basilica, memorie di una gita scolastica lontana. Candelabri e quadri reali. Busti. Poi una voce. Quella del Magnifico RettoRE. Ti avvicini attirato da quel suono divino che sembra provenire da un pifferaio magico. Inciampi nel tappeto rosso porpora dove giace un ermellino morto. Il maggiordomo autista del RettoRE sta cacciando nel salone. Finalmente odi chiaramente la sua voce. Il Magnifico RettoRE, mappamondo in mano, estasiato sta moltiplicando per tre le rette universitarie del prossimo anno. Un nuovo autoritratto con cornice in oro con la scritta "Ho investito i vostri soldi nell'istruzione universitaria". Il quinquennato del Re Sole. Affermare verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte.

All'inizio del video la voce è quella del Magnifico RettoRE dell' Università Ca' Foscari Venezia, Prof.re Carlo Carraro (2009-2014). Secondo Wikipedia viene riconosciuto a livello internazionale come uno dei principali esperti di economia ambientale ed infatti nel video considera buttati i soldi stanziati per aiutare la discarica Grecia al collasso. Palle, palle ci vogliono le palle all' Università della propaganda rettorale in un bellissimo paese in rovina.

sabato 19 ottobre 2013

Casapound, sede ufficiale dell'Ignoranza.

L'Ignoranza ha la propria sede ufficiale. Casapound, palazzo ufficiale dell'Ignoranza.
« È vero, siamo fascisti. Ma del terzo millennio. » 
(Intervista al leader CasaPound, 2011)

martedì 15 ottobre 2013

Erich Pribke è morto, la discarica all'anima sua.

Neonazisti salutano con il saluto romano il feretro di Pribke (15/10/2013).
Ora, Erich Pribke fu uno psicopatico capitano delle SS durante la seconda guerra mondiale in Italia, condannato all'ergastolo per aver partecipato alla pianificazione e alla realizzazione dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Perchè vi aggiungo psicopatico? Beh, diciamo che uno che non ha mai mostrato un reale pentimento o chiesto scusa per aver ordinato l'uccisione di 335 persone deve avere dei "leggeri" disturbi di percezione della realtà. Erich Pribke è morto, la discarica all'anima sua. Manca il coraggio però di buttare in discarica il suo corpo senz'anima. Ammesso che avesse una anima in vita. Eccoci quindi alla fantomatica sceneggiata italiana di fronte alla tumulazione. E chi non può mancare in questi momenti concitati? Chi può avere quel cattivo gusto di venire ad insultare la propria intelligenza al funerale? Eccoli, i disturbati neonazisti a salutare con il saluto romano. Ora, il saluto romano sarebbe vietato in Italia dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 ("Legge Scelba"), successivamente modificata con la Legge n. 205 del 25 giugno 1993 ("Legge Mancino"). Ma diciamocela tutta. Ve li vedete i nostri poliziotti romani identificare ed arrestare dei loro confratelli? Sarebbe come se il Vaticano ordinasse l'identificazione e l'arresto di tutti i preti segnalati per pedofilia. Non è mai avvenuto e mai avverrà. Eccola la sceneggiata italiana, tutta connivenza neofascista. Tutta ignoranza.

martedì 11 dicembre 2012

Funerale cattolico per il Re del Porno. Piergiorgio Welby, non meritavi un simile funerale.

Ilona Staller fa la comunione durante il funerale di Riccardo Schicchi.

C'erano proprio tutti nella chiesa di San Pietro e Paolo all'Eur di Roma. I protagonisti del porno e del trash italiano. Rocco Siffredi, Ilona Staller, Eva Henger, Paolini, tutti rendevano omaggio a Riccardo Schicchi, il re del porno scomparso.

martedì 20 novembre 2012

La ricchezza di certe persone supera la loro capacità di contare: il caso Lapo Elkann.

Il rampollo della famiglia Agnelli, Lapo Elkann
Della Valle ha recentemente affermato: «la Famiglia Agnelli torni a fare quello che ha sempre che ha sempre saputo fare meglio: sciate, veleggiate e partite a Golf. E lasci i problemi dell'Italia alle persone serie» Come dargli torto. Prendete Lapo Elkann. Persona davvero poco seria che sembra più un partecipante uscito dal Grande Fratello che un imprenditore. Il responsabile della promozione del marchio Fiat verrà ricordato più per il suo ridicolo SUV parcheggiato arrogantemente in divieto di sosta, per i suoi party a base di cocaina e prostitute, per il suo tentativo ridicolo di essere qualcuno apparendo piuttosto che producendo per merito qualcosa. Ora due sono le conseguenze a lungo termine dopo il passaggio di "personaggi" come questo. Prima di tutto l'operaio quando sente di lavorare per un imprenditore come questo è il primo che non ci crede e se la mano operaia quando batte il ferro caldo non è ben salda e decisa sono guai. In secondo luogo questo è il classico imprenditore che a lungo termine manda a "puttane" la propria azienda. L'unica soluzione davanti a tanto squallore è tassare al 70% o 80%, come si sta valutando in Francia, qualsiasi patrimonio oltre un milione di euro. In tal modo si favorirebbe la ridistribuzione e la circolazione della ricchezza piuttosto che il suo accumulo stile Mr. Scrooge.

La ricchezza di certe persone supera la loro capacità di contare.

giovedì 11 ottobre 2012

"Io sono un ispettore di Polizia e Lei non è nessuno."



Pochi giorni fa avevo espresso tutte le mie perplessità sul comportamento della Polizia italiana che secondo l'ANSA avrebbe "trascinato per terra, picchiato e minacciato con un manganello puntato alla gola" alcuni studenti delle scuole superiori scesi in piazza a chiedere un cambiamento. Ma in Italia non c'è limite al peggio,  come insegna un dirigente del PDL, Antonio Piazza, che aveva parcheggiato abusivamente la sua roboante Jaguar nel posto destinato ai disabili e quando questi avevano segnalato il tutto ai vigili urbani ha pensato bene di bucare le gomme al vero disabile. FolliaImpensabile se non fosse che la notizia viene riportata da Repubblica. Torniamo ai fatti di oggi. Guardate questo filmato che mette in relazione la Polizia Italiana con un bambino di soli 10 anni. Un filmato che si commenta da solo e che per fortuna è finito in primo piano su tutti i quotidiani nazionali. Della serie come creare un trauma ad un bambino. Gran finale: "IO SONO UN ISPETTORE DI POLIZIA E LEI NON è NESSUNO". Lo raccontava bene Alberto Sordi in quel capolavoro del "Il marchese del Grillo": « Ah... me dispiace, ma io so' io... e voi non siete un cazzo! » 

«Anni di lavoro per affermare i diritti universali dei minori buttati al vento proprio da quanti sono preposti al controllo della loro applicazione». È il commento del sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, riguardo il filmato qui riportato.

domenica 7 ottobre 2012

Policing in Athens: the first testimony of abuse of power?


A few days ago, I was angry for this picture and for the fact that the main Italian news agency ANSA reported the news that young students of high schools in Rome, who claimed for a change, were "dragged on the ground by the police, beaten and threatened with a baton pointing to the throat". The quality of relationship between police and citizens is important to understand if we are in front of a mature democracy.

venerdì 14 settembre 2012

Giovanni Scattone. La sottile linea di una vita cinica ed impassibile.


La nostra reazione di fronte ad una tragedia unana che può colpire il nostro prossimo è spesso indicatrice della qualità e della salute della nostra anima.

martedì 24 luglio 2012

Lavacessi eroi con lauree carta igienica.

Capita a tutti. Ti fermi per quel bisogno fisiologico naturale di espellere. Entri nel bagno dell'Autogrill, decine di persone entrano ed escono freneticamente. Solo una rimane, stoicamente. Il lavacessi ("operatore sanitari"?) che ci da dentro con olio di gomito, per permetterti ancora in futuro quegli istanti di sollievo.

Denmark wake up! You kill your best sled dogs.

Danish sled dogs. They must be euthanized at the end of their career?
Taken from the "Cold Patrol" of National Geographic: "Rasmus knew that Armstrong,  was nearing the end of his career. There's no room at the Sirius base for retired dogs. And the dogs—as much wolf as pet—cannot be adopted. They must be euthanized, an act the patrollers do themselves with a pistol. Both Rasmus and Jesper say it's the most difficult part of the job." Unacceptable. I say, there is nothing that is inevitable and we can change this world. Denmark wake up! You kill your best sled dogs.

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