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martedì 10 maggio 2016

La carne è il business delle malattie. La mucca pazza e il cancro. Qualcuno ci aveva messo in guardia sin dal 1923!!!!

Ho sottolineato i passaggi dove ci preannunciano la mucca pazza (« il bue diventerebbe folle » ) e l'alta incidenza di tumori maligni («  vengono fabbricate delle sostanze dannose ») sin dal 1923.

Conferenza di Rudolf Steiner del 13 gennaio 1923
Traduzione a cura di Mariolina Stefanoni - dal sito www.agribionotizie.it 


« L'uomo mangia regolarmente alimenti vegetali e alimenti animali. Vi ho già detto una volta che io non propendo per alcun regime alimentare, ma spiego semplicemente come agisce questo regime.
E' successo spesso che qualche vegetariano venga da me per parlarmi della sua tendenza a perdere leggermente conoscenza, ecc. ed io allora dico: "beh, ciò dipende dal fatto che lei non mangia la carne." Bisogna considerare le cose in maniera obbiettiva, vero? Non bisogna voler arrivare ai propri fini con la forza. 
Ma cosa significa considerare in maniera obbiettiva quanto riguarda l'alimentazione vegetale e l'alimentazione carnea? 
Dunque signori, prendiamo in considerazione la pianta. La pianta giunge a sviluppare il suo seme, che è nascosto nella terra, in modo che esso formi foglie verdi e petali colorati. E paragonate ciò che raccogliete della pianta - sia che cogliete la spiga o l'intero cavolo da cucinare - paragonatelo dunque con la carne, con la massa muscolare di un animale. La sostanza è completamente differente, vero? Ma che legame c'è tra queste due sostanze?
Sapete bene che ci sono animali che si comportano come vegetariani, essi non mangiano carne. E nemmeno i cavalli sono carnivori, essi non mangiano che vegetali.
Ora, bisogna rendersi conto che l'animale non si accontenta di ingurgitare del nutrimento, ma si sbarazza anche in continuazione di ciò che si trova nel suo organismo. Voi sapete che, per esempio, gli uccelli mutano le penne; ogni anno le perdono e devono rimpiazzarle con delle nuove. Sapete che i cervi perdono ogni anno i loro palchi. Voi stessi quando vi tagliate le unghie constatate poi che esse ricrescono. Ma ciò che in questi casi appare in modo visibile, accade continuamente in modo impercettibile! Noi eliminiamo continuamente la nostra pelle, l'ho già spiegato in altre occasioni e nel giro di sette, otto anni noi eliminiamo tutto il nostro corpo e lo rimpiazziamo con un corpo nuovo. Lo stesso succede con gli animali. Fermiamoci un momento a considerare una mucca o un bue: ebbene, se voi lo prendete qualche anno più tardi, la carne che lo costituisce è completamente cambiata.
C'è un po' di differenza tra il bue e l'uomo; la rigenerazione è più rapida nel bue. La sua carne si è dunque rigenerata; ma da che cosa si origina questa carne? E' questo che dobbiamo domandarci. All'origine ci sono solo materie vegetali. Il bue ha prodotto da sé la sua carne a partire da materie vegetali. Questa è la cosa più importante che dobbiamo rilevare: l'organismo animale è dunque in grado di trasformare i vegetali in carne. Ebbene, Signori, potete far cuocere un cavolo quanto volete, ma non riuscirete mai a trasformarlo in carne mettendolo in pentola o in casseruola, come non è possibile trasformare in carne la torta che abbiamo appena fatto. Non c'è una tecnica che permetta questa trasformazione. Ma tuttavia ciò che non si può ottenere con la tecnica, avviene nell'organismo animale. E', molto semplicemente, la carne prodotta dal corpo dell'animale, ma le forze necessarie a quest'operazione devono prima essere presenti nell'organismo. Tra tutte le forze tecnologiche di cui disponiamo, non ci sono quelle in grado di trasformare i vegetali in carne. Non ne abbiamo. Anche il nostro corpo, come quello animale, possiede dunque le forze capaci di trasformare le sostanze vegetali, le materie vegetali in materia carnea. Consideriamo ora una pianta. Essa si trova ancora in un prato o in un campo e fino a questo momento le forze che hanno agito su di lei , hanno fatto spuntare le foglie verdi, le bacche etc.
Supponiamo ora che una mucca mangi questa pianta. Una mucca o un bue che mangi questa pianta, la trasformerà in carne. Ciò significa che il bue possiede in sé le forze che gli permettono di trasformare questa pianta in carne. Immaginiamoci ora che il bue venga voglia di dirsi: "Ne ho abbastanza di passeggiare e non far altro che mangiare erba! Un altro maiale può farlo per me ed io mi mangerò questo animale!" Dunque il bue si metterebbe a mangiare la carne e tuttavia egli stesso è in grado di fabbricarsi la carne! Tutte le forze che in lui potrebbero produrre la carne si troverebbero "disoccupate". Prendiamo una fabbrica qualunque che dovrebbe produrre una cosa qualunque e supponiamo che non si produca niente , ma che si metta ugualmente in moto tutta la fabbrica - immaginate un po' l'enorme spreco di forze che ci sarebbe! Si sprecherebbe una grande quantità di energia . Ora, Signori, la forza che viene sprecata nel corpo dell'animale non può dissiparsi all'esterno. Il bue trabocca di questa forza; in lui allora essa fa qualcos'altro che trasformare le materie vegetali in materie carnee. Essa agisce in maniera differente e produce in lui ogni sorta di rifiuti. Al posto di carne vengono fabbricate delle sostanze dannose. Il bue si riempirebbe dunque di tutte le tossine possibili se improvvisamente diventasse carnivoro. In particolare si riempirebbe di acido urico e di urati. Ora gli urati hanno l'abitudine di avere un debole per il sistema nervoso e per il cervello. Se il bue mangiasse direttamente della carne, ne risulterebbe una secrezione di una quantità enorme di urati che si depositerebbero nel cervello e il bue diventerebbe folle. Se potessimo fare l'esperimento di nutrire tutta una mandria di buoi offrendo loro come cibo delle colombe, otterremmo una mandria di buoi completamente pazzi. E' così che succederebbe. Malgrado la dolcezza delle colombe, i buoi diventerebbero folli. 
Vedete dunque che questo fatto contraddice il materialismo, perché se i buoi non mangiassero che colombe, dovrebbero diventare dolci come colombe, se contasse solo l'azione della materia - ma se c'è una cosa che non farebbero, è proprio quella; essi al contrario diventerebbero degli essere terribilmente focosi e scatenati. Pensate solamente che i cavalli confermano già questo fatto: diventano focosi alla minima quantità di carne che gli si dà; si eccitano perché non sono abituati all'alimentazione carnea. Bene, Signori, tutto ciò non è senza riferimento all'uomo. La storia ci insegna una cosa molto interessante, e cioè che una buona parte della popolazione asiatica, è strettamente vegetariana. Quei popoli sono in effetti degli esseri dolci e poco bellicosi. E' solo a partire dal Medio Oriente, che si comincia a mangiare la carne ed è proprio là che cominciò il furore guerrafondaio. Ciò si spiega col fatto che, quei popoli asiatici che non mangiano carne, usano le loro forze per trasformare le materie vegetali in materie carnee, forze che resterebbero inutilizzate, incoscienti. Ne risulta che questi popoli restano dolci, mentre gli altri non lo sono altrettanto. Orbene, bisogna sapere che quegli uomini non hanno potuto abbandonarsi che pian piano a queste riflessioni, che facciamo noi ora. Perché quando gli uomini cominciarono a mangiare la carne, non era possibile abbandonarsi alla riflessione come noi abbiamo appena fatto. Essi erano guidati dal sentimento e dall'istinto. Vedete, il leone mangia sempre la carne, non è vegetariano. Il leone ha un intestino molto corto. E gli animali che sono erbivori hanno gli intestini molto lunghi. I loro intestini sono molto lunghi. Si trova lo stesso fenomeno nell'uomo. Un uomo discendente da una razza o da un popolo in cui tutti gli antenati mangiavano carne, ha già gli intestini più corti. I suoi intestini sono diventati troppo corte per un'alimentazione esclusivamente vegetariana. E' allora necessario che l'uomo passi per tutto ciò che lo rende adatto a conservare, malgrado tutto la sua salute, se non mangia che vegetali. 
Certo, oggigiorno è veramente possibile essere vegetariani. E ciò porta molti vantaggi. Più precisamente, mangiare solo vegetali e non carne è vantaggioso nella misura in cui ci si stanca meno velocemente dall'interno perché giustamente si evita la secrezione di urati e di acido urico. Ci si affatica meno velocemente e si conserva la testa più chiara , di conseguenza si pensa più facilmente, se mai si pensa. Per chi non può pensare, naturalmente non è vantaggioso avere la testa libera degli urati perché è indispensabile che tutto il complesso umano sia in accordo. In breve è possibile all'uomo diventare vegetariano se fa uno sforzo su se stesso. Allora egli usa delle forze che semplicemente restano inutilizzate dalla maggior parte degli uomini che oggigiorno mangiano carne. »

(Estratto da -Salute e Malattia - conferenza di Rudolf Steiner del 13 gennaio 1923 (pg.329-333) Editions Anthroposophiques Romandes). Traduzione a cura di Mariolina Stefanoni

mercoledì 23 marzo 2016

I vegetariani vivono 7 o 8 anni in più!

Se qualcuno sparlando ti dice che essere vegetariani significa essere deboli, chiedigli se il bufalo o il toro, gli animali più forti al mondo, sono erbivori o carnivori.


sabato 11 ottobre 2014

Tra boschi e paesaggi trasognanti del Trentino, nasce il Tempio del Formaggio. La vacanza secondo divinazione nell'agriturismo di Orazio, il casaro dal 'tocco d'oro'.

Lettini per prendere sole e paesaggio
all'Agriturismo Primo Fiore.
Passeggi tra boschi e prati. I polmoni finalmente si lasciano andare e stantuffano in salita tutta la loro salute in nuvole di vapore. Sembri una locomotiva di felicità. Sei sul Monte Baldo, Trentino. Cammini, cammini, inebriato tra innumerevoli fiori multicolori ed un fortissimo odore di funghi. Tocchi il cielo con un dito, ti viene fame. La radura si apre, il caldo paesaggio ti abbraccia in tutta la sua maestosità. E ti accorgi di quanto è bella la vita, lontana da quella che chiamiamo 'politica'.

Orazio Schelfi, il casaro.
La tua anima ancora vola a decollo verticale, quando improvvisamente lo stomaco ti chiede ancora carburante. Ed e proprio in quel momento che ringrazi di essere di stanza nell'Agriturismo Primo Fiore o nella malga Prà Alpesina entrambe di Orazio Schelfi. Qui la vacanza secondo divinazione si realizza. Quella rara possibilità di ottenere rivelazioni culinarie e non, ritenute inaccessibili, da fonti soprannaturali quali quelle di uno degli ultimi casari, Orazio e la sua bellissima famiglia. Come ho avuto modo orgogliosamente di twittare, Orazio prima di essere un Re Mida del formaggio dall'inconfondibile 'tocco d'oro' è prima di tutto un uomo semplice dal cuore d'oro.



Ancora un bambino, Orazio andava in malga con il padre Luigi.
Dal 1979 gli Schelfi lavorano nella malga Prà Alpesina.
Una vacanza nell'agriturismo di Orazio Schelfi, guance rosse da eterno ragazzo, equivale alla visita di un oracolo. Non per questo, sotterraneo e 'segreto', sotto la struttura si va delineando un vero e proprio 'Tempio del formaggio', che ho avuto la fortuna di poter visitare in anteprima così come una comitiva di persone disabili a cui Orazio ha spalancato per primo le porte. Siamo davanti alla divinazione del mestiere del casaro che dai tempi della civiltà Sumera, III millennio a.C., delizia i nostri palati. Il duro e massacrante lavoro del casaro diventa arte, come la Venezia di pescatori e commercianti di sale si trasformò in quel mito impareggiabile di palazzi in marmo e pietra d'Istria.
Il 'pilastro saggezza' nel 'Tempio del Formaggio' che regge le camere
dell'agriturismo Primo Fiore in Trentino.
La sinergia di prodotti naturali genuini ed autentici serviti nell'agriturismo Primo Fiore sotto la meticolosa supervisione di Miriam, compagna di Orazio da una vita, l'aria fresca, i boschi, i prati ed i paesaggi mozzafiato sono le componenti elettrizzanti di una vacanza o di un weekend indimenticabili.
Quello che arriva generosamente in tavola viene direttamente lavorato prima dalle mucche di Orazio e poi dalle sue stesse mani.
Il formaggio più ricercato il Primo Fiore del Monte Baldo, unico come il foraggio che solo i prati del Monte Baldo donano, è un formaggio delizioso a pasta semidura che assume un carattere speziato grazie alla stagionatura.

Ecco il parco giochi con vista mozzafiato a disposizione dei bambini degli ospiti dell'agriturismo Primo Fiore. Anche le toilette sono state pensate specificatamente per i bambini.
Non vi resta che provare questa esperienza sublime. Andate ad incontrare l'Italia che lavora fino allo stremo nonostante le coltellate della crisi, i morsi della burocrazia parassita e tutti i rischi di chi pioniere, come Orazio e famiglia, prova ad aprire nuove piste. Il genio tutto italiano, quello che da Dante raggiunge nel tempo Roberto Benigni, e quell'impareggiabile made in Italy che ci invidiano in tutto il mondo, sopravvive nel tempo anche grazie alla grinta di questa famiglia italiana che ha costruito con le proprie mani per noi un'isola felice dove poterci disintossicare. Tempo per sé, tempo per staccare la spina, tempo per sognare, lasciarsi andare e rilassarsi. Qui di seguito le immagini che ho scattato per condividerle con voi.


L'ampio giardino a disposizione degli ospiti. Possibilità di praticare l'equitazione e per i bambini di stare a contatto con vitellini, oche, conigli, cavalli, etc.

L'ingresso dell'agriturismo Primo Fiore








La bellezza architettonica completamente green dell'agriturismo Primo Fiore
La struttura pensata per un turismo eco-sostenibile. 
L'ingresso dell'agriturismo Primo Fiore. La famiglia Schelfi alleva bestiame da latte, con il quale produce formaggi, ricotta e burro, bestiame da carne per uso esclusivo dell'agriturismo.
Alcuni tavoli del ristorante. Nella gigantografia Orazio che munge, a sottolineare come i prodotti della tavola siano frutto del lavoro di famiglia
La cucina propone deliziosi piatti tipici della tradizione trentina, preparati con i prodotti dell'orto. La materia prima è tutta proveniente da aziende montane a km 0 e prevalentemente da coltivazione Biologica.
Gli ambienti non sono solo un luogo di passaggio o di soggiorno. Tutte le camere sono una diversa dall'altra e si evidenziano per lo stile d'arredamento alpino.
Le camere sono con vista e spazi per rilassarsi, dove dominano legni dalle calde sfumature e materiali preziosi.

Tutte le camere sono dotate di dettagli curati con amore per fornire il massimo del comfort.




Uno dei preziosi portali che introducono al Tempio del formaggio.
Prime immagini in esclusiva del Tempio del formaggio; l'antico calderone con cui gli Schelfi producono formaggio da generazioni.

Prime immagini in esclusiva del Tempio del formaggio.
E la storia continua... Orazio, sta ancora scavando.

martedì 17 giugno 2014

Ecco perché le mucche impazziscono e l'uomo contrae malattie neurologiche croniche, degenerative e irreversibili. Dietro la produzione di latte e derivati una infinita sofferenza.


Dietro un bicchiere di latte, dietro un pezzettino di formaggio può nascondersi crudeltà e sfruttamento. L’organizzazione animalista Mercy for Animals ha diffuso un video-inchiesta che mostra maltrattamenti, abusi, torture di ogni tipo nel più grande allevamento di mucche “da latte” del Canada. Se accade in Canada, immaginatevi quando importiamo il latte dai paesi dell'est. Accade ovunque. Questo lager di torture, dove le mucche allo stremo con mastiti devono produrre massivamente quel candido latte che colora le nostre immacolate colazioni serene, prova che non sono le mucche ad essere diventate pazze. La ricerca si occupa di contrastare malattie neurologiche croniche, degenerative e irreversibili che dagli animali si trasmettono all'uomo ma abbiamo perso di vista il contesto generale in cui questi morbi si possono concepire e sviluppare. Come fa l'Unione Europea a imporre all'Italia delle quote latte anche alle mucche libere in alpeggio? Come si fa a non tenere in considerazione anche il benessere degli animali e il loro stato psico-fisico? Come possiamo nella produzione di latte pensare ad una produzione di massa con una gara al ribasso sul prezzo del prodotto finale? Il mondo che stiamo costruendo non si regge in piedi come una mucca pazza. Anche la mucca Camilla sta soffrendo al giorno d'oggi. Pazzi noi.

Dopo aver visto tanta sofferenza nel video, è doveroso ricordare cosa sia veramente la vita anche per gli animali. Solo per ricordare a chi ha cementificato persino la propria capacità di sognare, se non quella di concepire almeno un contesto sano, riporto alcune fotografie che ho scattato in questi giorni nello Yorkshire (UK). Combattete per un mondo migliore, per la Natura.

martedì 7 gennaio 2014

Quei Sapori forti tutti italiani. Il made in Italy che ci invidiano in tutto il mondo.

Sapori, Siena 1832. Prestigious location, historical date. Great care for quality and the finest ingredients. The loyalty to tradition and a craft driven by strong passion. Sapori, pastry masters since 1832.
Sono tremendamente ghiotto e orgoglioso di questa prelibatezza tutta italiana. Ragazzi, questo é il made in Italy che ci invidiano in tutto il mondo. Fortunatamente mia mamma mi ha spedito tre confezioni questo natale. Uno degli aspetti che mi mancano maggiormente del nostro Paese sono la storia che aleggia intorno ai nostri prodotti d'eccellenza. Qui in Gran Bretagna non esiste quell'attenzione alla degustazione dei sapori e la passione per la buona tavola. Le persone tendono a comprare fast food (nudo e crudo fish and chips) o cibi in scatola da scaldare velocemente al micronde perché mangiare qui rappresenta una fermata obbligatoria non una di piacere. Torniamo ai Sapori. Soltanto la confezione dorata rappresenta un oggetto culto. Guardate la perfezione della scatola fotografata sulla credenza di casa mia, Sapori, Siena 1832, Panforte Margherita. Signori questa é storia. Un luogo mitico e una data storica. L'attenzione alla qualità e solo gli ingredienti migliori. Il rispetto della tradizione ed un mestiere animato da una forte passione. Sapori, pasticcieri dal 1832. 

Ingredienti:
39%: (Scorze d'Arancia, Cedro e Melone canditi, sciroppo di glucosio, zucchero, correttore di acidità quale acido citrico), Farina di frumento, Mandorle 15%, sciroppo di glucosio-fruttosio, Ostie d'amido (fecola di patate, acqua, olio vegetale), amido di mais, miscela di spezie. Contiene solfiti e frutta a guscio. 

Ingredients:
Candied Orange peels, Citron and Melon 39% (Orange peels, Citron, Melon, glucose syrup, sugar, acidity regulator: citric acid), Wheat flour, Sugar, Almonds (15%), Glucose - fructose syrup, Starch wafer (potato starch, water, vegetable oil), Maize starch, Mixed spices. Contains Sulphites and Nuts. 

domenica 17 novembre 2013

Cambridge, where have all the beefs gone?

Beefs graze on the Midsummer Common in Cambridge.
Midsummer Common has provided grazing for animals since at least the 12th century. Grazing from 1st April to 30th November in each year. The word graze is related to the word "grass". In fact we are all in dept with that wonderful beefs. The grass is kept low and we can all have fun in that park close to the River Cam. They are a popular attraction - artists have been sketching them and children have been chasing after them. The problem started when I wondered where all the beefs have gone. Sadly, the tale is over. I saw on the Cambridge News the following advertising: "It has been a good summer and the cattle have done well on Midsummer Common and Grantchester Meadows. There is your chance to stock up for the winter, have some locally grass fed beef at home, whenever you want it." So, we use them and when have done their job, we eat them. You walk past these beefs and they look wonderful and then you see that you can buy their meat. It's not very nice is it?"

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