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martedì 7 ottobre 2008

Dal Castello di San Pelagio, noi voliamo su Vienna

Sciretti Alberto in partenza dal Castello di San Pelagio, con un moderno velivolo della nuova flotta Alitalia (ehm in realtà è un idrovolante Grumman HU 16).
Ho visitato il Museo dell'aria che si trova al Castello di San Pelagio a Due Carrare in provincia di Padova; il museo per la verità non ha nessuna pretesa e mi sento di poter dire che è sicuramente più indicato per gite scolastiche e per bambini a cui andrebbe insegnato che la guerra non è bella; dal campo di aviazione di San Pelagio - una frazione dell'attuale comune - partì il 9 agosto 1918 lo storico volo su Vienna di Gabriele D'Annunzio ;
quest'ultimo che aveva partecipato già ad imprese spettacolari quali la "beffa di Buccari" e che parteciperà qualche anno dopo alla storica "presa di Fiume" , firmava le più gioiose imprese belliche dell'età moderna: in questo caso giungere sul cielo nemico della capitale imperiale e lanciare sulle sue strade e sui suoi tetti oltre due quintali di volantini tricolori.
Il testo del manifesto lanciato su Vienna:
"VIENNESI! Imparate a conoscere gli italiani.Noi voliamo su Vienna, potremmo lanciare bombe a tonnellate. Non vi lanciamo che un saluto a tre colori: i tre colori della libertà.Noi italiani non facciamo la guerra ai bambini, ai vecchi, alle donne.Noi facciamo la guerra al vostro governo nemico delle libertà nazionali, al vostro cieco testardo crudele governo che non sa darvi né pace né pane, e vi nutre d'odio e d'illusioni. VIENNESI! Voi avete fama di essere intelligenti. Ma perché vi siete messi l'uniforme prussiana? Ormai, lo vedete, tutto il mondo s'è volto contro di voi.Volete continuare la guerra? Continuatela, è il vostro suicidio. Che sperate? La vittoria decisiva promessavi dai generali prussiani? La loro vittoria decisiva è come il pane dell'Ucraina: si muore aspettandola. POPOLO DI VIENNA, pensa ai tuoi casi. Svegliati! LUNGA VITA ALLA LIBERTÀ! LUNGA VITA ALL'ITALIA! LUNGA VITA ALL'INTESA!"
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L'impresa si può riassumente leggendo un comunicato ufficiale del Comando Supremo dell'epoca: "Zona di guerra, 9 agosto 1918. Una pattuglia di otto apparecchi nazionali, un biposto e sette monoposti, al comando del maggiore D'Annunzio, ha eseguito stamane un brillante raid su Vienna, compiendo un percorso complessivo di circa 1.000 chilometri, dei quali oltre 800 su territorio nemico. I nostri aerei, partiti alle ore 5:50, dopo aver superato non lievi difficoltà atmosferiche, raggiungevano alle ore 9:20 la città di Vienna, su cui si abbassavano a quota inferiore agli 800 metri, lanciando parecchie migliaia di manifesti. Sulle vie della città era chiaramente visibile l'agglomeramento della popolazione. I nostri apparecchi, che non vennero fatti segno ad alcuna reazione da parte del nemico, al ritorno volarono su Wiener-Neustadt, Graz, Lubiana e Trieste. La pattuglia partì compatta, si mantenne in ordine serrato lungo tutto il percorso e rientrò al campo di aviazione alle 12:40.Manca un solo nostro apparecchio che, per un guasto al motore, sembra sia stato costretto ad atterrare nelle vicinanze di Wiener-Neustadt."

Il lancio dei manifesti su Vienna. In alto a destra è individuabile la cattedrale di santo Stefano

All’esterno, nei giardini, sono stati collocati 7 aerei (Republic RF 84F, Grumman HU-16A ALbatross, Aermacchi MB 308 e MB 326), 2 elicotteri Augusta Bell AB 204 e AB-47J, 5 alianti e motoalianti e 2 missili (Nike Hercules e Nike Ajax).

Subito dopo l'inizio del XX secolo vennero utilizzati dei piccioni con una macchina fotografica attaccata al petto per ottenere fotografie a distanze considerevoli. Questo sistema presentava ovvie imprecisioni e problemi. http://www.nasm.si.edu/exhibitions/lae/script/be_first2.htm#pigeon

Missile terra aria NiKE Hercules che svetta a 8 metri di altezza dalla sua rampa.

Sciretti Alberto inseguito da un'oca nel giardino del castello di San Pelagio (PD)

giovedì 30 agosto 2007

Estate 2007, l'Europa brucia. Beriev BE-200 dove sei?


Beriev b 200
Non ho memoria di un' estate della mia vita che non sia trascorsa senza che i giornali riportassero notizie di rovinosi incendi un po' in tutta Europa; tutti gli anni, dopo l'appuntamento con la morte di decine e decine di persone arse vive e con devastanti distruzioni della macchia mediterranea si sollevano le solite polemiche: ma di chi è la colpa?
Da una interrogazione parlamentare (Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00373 Atto n. 2-00373 Pubblicato il 29 aprile 2003 Seduta n. 385 TESTO DISPONIBILE), si può desumere chiaramente come la responsabilità dei singoli Stati come istituzioni sia altissima, ed anche dell' Europa quale istituzione nascente, che non si è ancora dotata di una flotta aerea comune, che combatta questo fenomeno. Non ho memoria infatti, di nessun presidente del consiglio, che davanti al proprio paese abbia affrontato la cruda realtà, promettendo l'acquisto di 50 piuttosto che di 100 velivoli per la lotta contro gli incendi (potranno sembrare cifre spropositate ma anche soltanto una vita umana risparmiata alla terribile morte per arsura, vale per il sottoscritto l'acquisto anche di 1000 velivoli. Questo per me è uno Stato con la S maiuscola). Dalla medesima interrogazione parlamentare si desume come l'Italia nel 1998 fosse dotata di soli 14 velivoli Canadair CL415; 14 velivoli?! Io spero che questo dato, non lasci indifferenti, anche se forse lo troverà scandaloso solo chi ha chiesto aiuto perchè vedeva tutti i suoi risparmi andare in fumo, e si è visto rispondere che l' intera flotta statale dei canadair era impegnata altrove. Già perché quei pochi velivoli che ci sono, a volte sono impegnati tutti contemporaneamente, con grande stress per i bravissimi piloti che li pilotano.
Secondo la protezione civile “Qualsiasi punto del Paese è raggiungibile entro 60/90 minuti dal decollo. Attualmente il Dipartimento della Protezione Civile può disporre di 16 Canadair, 4 elicotteri S 64, 6 elicotteri del C.F.S. (2 AB 412 e 4 NH 500), 2 elicotteri AB 212 della Marina Militare, 3 elicotteri dell'EI (1 CH 47, 1 AB 212, 1 AB 205), 1 elicottero AB 212 dell'A.M. 2 AB 412 dei VV.F. A questi mezzi si aggiungono quelli in dotazione alle Regioni. Inoltre la Protezione Civile ha stretto un accordo di reciproco aiuto con la Francia: i nostri aerei intervengono in Corsica ed in Costa Azzurra, quelli francesi in Liguria, Sardegna, Piemonte, Valle d'Aosta e Toscana.”
Durante questa estate 2007, che verrà ricordata più o meno come le ultime, proprio per i terribili incendi che hanno flagellato l'Europa, sembra prioritario scagliarsi contro i piromani, mettere delle taglie, inasprire le pene (provvedimenti tutti sacrosanti) ma nessuno pensa al fatto che in fondo ipiromani, figli di Nerone, sono sempre esistiti; i mass media focalizzano l'attenzione solo di loro, tracciandone morbosamente profili psicologici e dimenticano di mettere in luce come l'intero impianto di sicurezza per lo spegnimento degli incendi boschivi sia antiquato almeno quanto il suo velivolo simbolo, il Canadair. Questo è il dato saliente della questione, questa è la notizia.

Canadair in azione

Gli attuali velivoli, Canadair CL-415 chiamati anche Bombardier Aerospace 415, sono stati introdotti nel 1994, su una rivisitazione del Canadair CL-215 il cui primo volo risale al 23 Ottobre 1967; la capacità del modulo antincendio è di 5.346 litri, autonomia di volo di 6 ore, e tempo di rifornimento estinguente di 12 secondi; è davvero un peccato che l'essere umano, non sia progredito anche in questo settore, dopo essere sbarcato sulla luna nel 1969; forse è ancora più incredibile che un paese come il nostro dipenda dalla funzionalità di soli 14 o 16 apparecchi per lo spegnimenti dei grandi incendi.

Quali soluzioni, oltre a quella più ovvia, e quindi più disattesa, di implementare il parco macchine dei velivoli in dotazione? Navigando sul web ho trovato su un blog questa accattivamente testimonianza:

“Sono rimasto affascinato da questo aereo (il rumore dei motori è stupendo) che ho visto in azione a Maratea nell'estate del 2005. http://www.airliners.net/open.file?id=1046235 Era in corso un incendio e vedevo svolazzare i soliti Canadair e qualche elicottero. Ad un certo punto gli altri aerei sono spariti, ho sentito un sibilo, ho alzato gli occhi ed ho visto questo aereo...con i finestrini...del tutto simile ad un aereo civile e mi sono chiesto cosa ci facesse a bassa quota nel mezzo di un incendio un jet passeggeri. Poi ho visto sganciare l'acqua ed ho capito che era (anche ) un aereo antincendio. Poichè non ne ho più visti, nè mi risulta che la Protezione Civile li abbia in dotazione chiedo ai più esperti qualche notizia in più sull'aereo e sul suo utilizzo in Italia. E' un aereo versatile e interessante, su youtube ci sono video anche per operazioni di salvataggio in mare".

E così mi sono informato meglio, scoprendo che il velivolo in questione si chiama Beriev BE 200, ed è un grande idrovolante a reazione antincendio russo (solo l’Unione Sovietica ha continuato a produrre grandi idrovolanti). Si tratta di una macchina di grandi dimensioni, capace di una portata di oltre 12.000 litri di acqua (più del doppio del Canadair e dei maggiori elicotteri oggi in servizio). Guardate questo video dell'aereo in azione, davvero impressionante http://it.youtube.com/watch?v=AdJzxrz1AGo

Sembra che la nostra protezione civile ne abbia acquistato uno o noleggiato in leasing nel 2005, e che sia stato pilotato da personale italiano coadiuvato da personale russo (lo deduco da alcune testimonianze “l'anno scorso l'ho visto in zona di Olbia (era basato come gli altri Canadair) all'opera nello spegnimento di un incendio. Impressionante”. Ma poi il progetto deve essere decaduto per problemi burocratici (sembrerebbe che la ragione fosse perché l'aereo non era più autorizzato a volare nei cieli italiani per gravi problemi di manutenzione; forse l'operatore russo era stato iscritto nella celebre Black List comunitaria, ma le notizie non sono chiare).

Sarà pure demagogia, ma trovo mediocre una qualsiasi società in cui, anche una società privata, possa arrivare a pagare l'arte di una persona di calciare una palla, 10 o 20 milioni di euro all'anno (il giocatore più pagato al mondo nel 2006 risulta Ronaldinho con 22,5 milioni di euro - Fonte Il Sole 24ore), e poi per quanto riguardi i costi della sicurezza, come l'acquisto di numerosi velivoli antincendio, sembra che i soldi non ci siano mai.
Le risorse andrebbero impiegate per implementare in modo consistente la flotta aerea esistente in modo serio e non parsimonioso, e se necessario acquistare anche mostri come questo: 10 Tanker Air Carrier, sembrerebbe capace perfino di "allagare", oltre che di aggredire vasti incendi. (scarica 45,600 litri di acqua o liquido ritardante!!!!) Guardatelo in questo video (è un modello simile dello stesso tipo): http://it.youtube.com/watch?v=Ui_PC0XJvhU
Paradossalmente in Italia, in Spagna, in Grecia, in Portogallo, si risparmia sulle flotte antincendio senza pensare quanto costa in termini di vite umane e danni, un vasto incendio boschivo che non si riesce a circoscrivere. L'unica soluzione seria quindi, mi pare sia quella di implementare in modo consitente (raddoppiare?), il numero di velivoli adibiti alla salvaguardia del patrimonio boschivo italiano e delle nostre vite.

10 Tanker Air Carrier

Mauro Corona in "Le voci del bosco" scrive: "Non esiste sulla terra nessun motivo che possa scusa l'incendio doloso di un bosco. Reputo tale azione grave come un omicidio, se non superiore. E andrebbe punita di conseguenza".

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