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domenica 6 aprile 2008

"1984": l'individuo in lotta contro l'ambiente dominato dallo strapotere dei mezzi di comunicazione e tecnologie alienanti

Silvio Berlusconi. Ho pensato a lui, quando George Orwell parla di un "Sinistro incantatore, capace di abbattere l'edificio della civiltà con la sola forza della voce". E come non pensare all' inno di Forza Italia quando Orwell parla di "un inno alla saggezza e alla mestà del Grande Fratello, ma soprattutto di un atto di autoipnosi, di un volontario ottundimento della coscienza, raggiunto per mezzo del ritmo".

In questo periodo ho letto attentamente uno dei capolavori di George Orwell, 1984. Ho pensato di trascriverne alla lettera i passi più interessanti, che mi hanno ricordato purtroppo tanti fenomeni dei giorni d'oggi. Uno tra tutti l'esistenza indisturbata di oligopoli, monopoli, posizioni dominanti nel mercato della comunicazione e non solo.
Senate House on Malet Street in Bloomsbury, durante la Seconda Guerra Mondiale ospitò il Ministero dell'Informazione (George Orwell sposò una dipendente del medesimo Ministero). Nel celebre "1984" dello scrittore George Orwel, l'edificio è il Ministero della Verità. Ecco come viene descritto: "Il Ministero della Verità differiva in maniera sorprendente da qualsiasi altro oggetto che la vista potesse discernere. Era un’enorme struttura piramidale di cemento bianco e abbagliante che s’innalzava, terrazza dopo terrazza, fino all’altezza di trecento metri. Da dove si trovava Winston era possibile leggere, ben stampati sulla bianca faccita in eleganti caratteri, i tre slogan del Partito: LA GUERRA È PACE , LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ, L’IGNORANZA È FORZA
Eric Arthur Blair, vero nome di Gorge Orwel, nasce il 25 giugno 1903 nel Bengala. Tutti i suoi romanzi sono ispirati a reali esperienze di vita; si arruolò nella Polizia imperiale indiana in Birmania, stette a Parigi dove esplorò i bassifondi, sopravvivendo grazie alla carità dell’Esercito della Salvezza, sobbarcandosi lavori umilissimi; su commissione di una associazione culturale filosocialista, svolse un’indagine nelle zone più colpite dalla depressione economica, che lo porterà nei primi mesi del 1936 tra i minatori dell’Inghilterra settentrionale; sposò una impiegata del ministero dell’Informazione e partì sempre nel 1936 come volontario per la guerra di Spagna, arruolandosi nelle file del Partito Operaio d’unificazione marxista, d’ispirazione trotzkista, ove fu ferito seriamente; successivamente si arruolò nelle milizie territoriali inglesi (British Home Guard) e collaborò con giornali e riviste. Morirà a Londra il 21 Gennaio 1950.

George Orwel
Ora riporterò i passi che ho selezionato dal libro "1984".
1) "Per chi, si chiese a un tratto, scriveva quel diario? Per il futuro, per gli uomini non ancora nati. […] Come fare a comunicare col futuro? Era una cosa di per se stessa impossibile. O il futuro sarebbe stato uguale al presente, nel qual caso non l’avrebbe ascoltato, o sarebbe stato diverso, e allora le sue asserzioni non avrebbero avuto senso."

Beppe Grillo. Grillo è autore di un blog, lanciato con il tour 2005 Beppegrillo.it, primo in Italia per numero di link entranti e tra i primi al mondo (negli ultimi sei mesi arrivato alla nona posizione) secondo Technorati, arrivando a contare una media di 150.000 - 200.000 contatti al giorno. La decisione di affidare il proprio pensiero ad un blog può essere fatta risalire alle vicende che hanno portato al progressivo allontanamento di Grillo dalle emittenti televisive nazionali. Con l'apertura del suo blog Grillo giunge in breve ad utilizzare la rete come fonte di informazione globale e di dirompente cambiamento sociale: « In questo momento il mondo, senza accorgersene, sta vivendo la terza guerra mondiale: quella dell'informazione. L'unico modo per salvarsi è sapere. Conoscere le notizie. Noi abbiamo un mezzo, la Rete, che ci consente di arrivare dritti alle notizie. La politica, le televisioni, i giornali arrivano sempre dopo.» 2) "Ieri sera al cinema. Solo Film di guerra […] poi si vedeva una scialuppa di salvataggio piena di bambini con un elicottero che le volteggiava sopra. C’era una donna di mezz’età forse un’ebrea seduta a prua con un bmbino di tre anni fra le braccia. Il bambino strillava dalla paura e nascondeva la testa fra i seni della madre come se volesse scavarsi un rifugio nel suo corpo e la donna lo abbracciava e lo confortava anche se era anch’essa folle di terrore, coprendolo per quanto poteva come se le sue braccia potessero allontanare da lui i proiettili. Poi l’elicottero sganciò una bomba da 20 chili che li prese in pieno un bagliore terribile poi la barca volò in mille pezzi. Poi ci fu una bellissima inquadratura del braccio di un bambino che andava su su su nell’aria doveva averlo seguito un elicottero con una cinepresa sul muso e uno scroscio di applausi si levò dai posti riservati ai membri del Partito"
Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1, Mediaset, è un esempio lampante di come l'informazione di un paese serva a lobotomizzare le coscienze: servizi patetici, riciclati schifosamente, falsi pure, con tette e culi in primo piano: la ricerca estrema nel singolo episodio del "patetico style" con musiche epiche. La pubblicità delle reti commerciali in genere è basata sulla esaltazione della ricchezza, o del potere, in modo da inclinare al delitto ampi strati sociali in quanto colloca i poveri e i deboli nella drammatica alternativa di sentirsi emarginati o di ricorrere a comportamenti devianti per ottenere i beni più diffusament apprezzati.
La manomissione dell'informazione attuata da Bruno Vespa in questi anni è ben documentata da questo video circostanziato di Marco Travaglio. Anche Bruno Vespa, di fronte a gravi problemi sociali del paese quali la corruzione, le "morti bianche", etc. ha dedicato le sue trasmissioni in modo morboso a singoli fatti di cronaca (famoso l'episodio del plastico di Cogne e della bicicletta di Garlasco), i cosiddetti "fumogeni dell'informazione".
2) "Nel secondo minuto, l'Odio raggiunse il parossismo. I presenti si sedevano e balzavano in piedi di continuo, urlando con tutte le loro forze nel tentativo di coprire l'esasperante belato che proveniva dal teleschermo; la donna dai capelli color sabbia si era fatta tutta rossa in faccia, mentre la bocca le si apriva e chiudeva come quella di un pesce tirato fuori dall'acqua [...] La ragazza dai capelli neri che sedeva alle spalle di Winston aveva cominciato a urlare "Porco! Porco! Porco!" [...] La cosa orribile dei Due Minuti dell'Odio era che nessuno veniva obbligato a recitare. Evitare di farsi coinvolgere era infatti impossibile. Un'estasi orrenda, indotta da un misto di paura e di sordo rancore, un desiderio di uccidere, di torturare, di spaccere facce a martellate, sembrava attraversare come una corrente elettrica tutte le persone li raccolte, trasformando il singolo individuo, anche contro la sua volontà, in un folle urlante, il volto alterato da smorfie. E tuttavia, la rabbia che ognuno provava costituiva un'emozione astratta, indiretta, che era possibile spostare da un oggetto all'altro come una fiamma ossidrica."
Insulti del Senatore Strano al Senatore Cusumano nel Parlamento Italiano: "cesso", "cesso corroso", "mafioso", "merda", "checca squallida", "frocio mafioso", "stronzo", "frocio".
L'onorevole Vittorio Sgarbi e le risse televisive sulle reti Mediaset, di proprietà di Silvio Berlusconi.
3) "Gli appartamenti Vittoria erano case vecchie, costruite prima del 1930,e cadevano a pezzi. L'intonaco si staccava continuamente dalle pareti, le condutture scoppiavano ad ogni gelata, dal tetto colava acqua tutte le volte che nevicava, il riscaldamento funzionava a scartamento ridotto, sempre che per motivi di risparmio non fosse spento del tutto. Le riparazioni nel caso non foste in grado di provvedere da soli, dovevano ricevere l'approvazione di commissioni misteriose, che potevano differire di un paio d'anni perfino la riparazione del vetro di una finestra."
Estratti (da Annozero del 27 marzo 2008) del reportage sulle White, le case della periferia di Milano in cui le persone vivono (muoiono) circondate da amianto, senza che nessuno dalle istituzioni abbia mai mosso un dito. Scampìa è un quartiere napoletano di circa 80.000 abitanti. Oltre l'80% dei suoi edifici risale al ventennio '70-'90, quando il quartiere fu costituito anche come circoscrizione di Napoli. Alcune realizzazioni edilizie, oggi discusse, furono realizzate in momenti di piena emergenza post-terremoto - le cosiddette zone 167. È uno dei quartieri pìù popolosi della città, nonostante il fatto che il numero di residenti vada visto pesantemente al rialzo per via degli abusivi - che secondo alcune stime raggiungono l'ordine delle migliaia di unità - che hanno occupato i più disparati alloggi, compresi scantinati e ballatoi. Il suo nome è diventato tristemente famoso per essere uno dei quartieri più degradati e problematici della città. Questo degrado si accompagna anche ad una marcata povertà materiale e sociale le cui cause, ancorché recenti, sono profondamente diffuse nella periferia nord di Napoli. Il principale freno allo sviluppo del quartiere è la massiccia presenza della criminalità organizzata: la camorra è fortemente presente nella zona, controllando una notevole mole di lavoro nero, che si manifesta soprattutto col racket ed il traffico di droga, che trova in Scampìa una piazza in cui avviene spaccio anche di grossi quantitativi senza particolari problemi - al punto da essere definita paradiso della droga (infatti detiene il primo posto in Europa per quanto riguarda lo spaccio di droga). Scampìa è nota anche per i suoi problemi legati all'edilizia urbana. Oltre alle cosidette Vele, si nota la presenza di strade senza illuminazione, caseggiati sprovvisti di servizi e scarsissimi collegamenti pubblici costituiscono una situazione decisamente problematica.
4) "Al giorno d'oggi quasi tutti i bambini erano orribili. [...] adoravano il Partito e tutto quello che lo riguardava. I canti, i cortei, gli stendardi, le gite, le esercitazioni coi fucili giocattolo, gli slogan, il culto del Grande Fratello, tutto ciò costituiva per i bambini un gioco meraviglioso. La loro ferocia era tutta incanalata verso l'esterno, verso i nemici dello Stato, gli stranieri, i traditori, i sabotatori, gli psicocriminali"

Il Grande Fratello (noto anche come GF) è un reality show televisivo. Il titolo si ispira all'opera di George Orwell, 1984. Il romanzo narra di un Grande Fratello, capo dello stato totalitario di Oceania che attraverso le telecamere sorveglia costantemente e reprime il libero arbitrio dei suoi cittadini. Lo slogan del libro "Il Grande Fratello vi guarda" si attaglia al meccanismo del programma televisivo, nel quale gli autori della trasmissione (il Grande Fratello appunto) hanno il controllo della situazione nella Casa.
5) "Oggi la paura, l'odio e il dolore c'erano ancora, ma non esistevano pene più profonde e complesse, nè la dignità data dall'emozione [...] D'un tratto era in piedi su un prato tagliato di fresco, elastico sotto il piede, in una sera estiva, quando i raggi del sole, cadendoobliquamente, indorano il suolo. Questo paesaggio compariva così spesso nei suoi sogni, che non riusciva mai a essere certo di non averlo già visto nella vita reale. Nei suoi pensieri , da sveglio, lo chiamava il Paese dell'Oro. Era un vecchio pascolo mordicchiato dai conigli e attraversato da un sentiero serpeggiante, con rialzi del terreno qua e là che rivelavano le tane delle talpe. Nella siepe brulla all'altra estremità del campo, i rami degli olmi ondeggiavano lievemente nella brezza, le foglie fluttuanti in fitte masse, come tante chiome di donna. Da qualche parte lì vicino, sebbene fosse nascosto alla vista, scorreva lentamente un ruscello dalle acque limpide, e nelle pozze sovrastate dai salici nuotavano le lasche."

Guglielmo Ciardi, Mattino di Maggio, cm. 57 x 75 Museo d'Arte Moderna Ca' Pesaro Venezia
6) "E se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. "Chi controlla il passato" diceva lo slogan del Partito "controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato" [...] Sapere e non sapere; credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda; sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe, fare uso della logica contro la logica;
Una applicazione pratica del linguaggio "bipensiero" (Berlusconi-operaio), in un cartellone elettorale delle scorse elezioni politiche
rinnegare la morale proprio nell'atto di rivendicarla; credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel Partito l'unico suo garante; dimenticare tutto ciò che era necessario dimenticare ma, all'occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo. Soprattutto, saper applicare il medesimo procedimento al procedimento stesso. Era questa, la sottigliezza estrema: essere pienamente consapevoli nell'indurre l'inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che avevate appena posto in atto. Anche la sola comprensione della parola "bipensiero" ne implicava l'utilizzazione [...] Fuori il mondo appariva freddo […] sembrava che non vi fosse colore nelle cose, se si eccettuavano i manifesti incollati per ogni dove."
7) "Un simile processo di alterazione continua non era applicato solo ai giornali, ma anche a libri, periodici, manifesti, film, commenti sonori, cartoni animati, fotografie, insomma ad ogni scritto o documento passibili di possedere una qualche rilevanza politica o ideologica. Giorno dopo giorno, anzi quasi minuto dopo minuto, il passato veniva aggiornato. In tal modo si poteva dimostrare, prove documentarie alla mano, che ogni previsione fatta dal Partito era stata giusta; nello stesso tempo, non si permetteva che restasse traccia di notizie o opinioni in contrasto con le esigenze del momento. La storia era un palinsesto che poteva essere raschiato e riscritto tutte le volte che si voleva."
Milano, 22 luglio 2003. Sul numero 20 di Panorama del 15 maggio 2003, alle pagine 1 e 36, sono state pubblicate due immagini del premier Silvio Berlusconi (nonché editore del settimanale), che raffigurano il presidente del Consiglio ripreso di spalle nell’aula del tribunale di Milano durante una sua dichiarazione spontanea. La foto di copertina e quella interna differiscono, perché nella prima l’immagine della nuca dell’uomo politico è stata ritoccata e mostra il premier diversamente dalla realtà con abbondante capigliatura. Il presidente dell’Ordine, Franco Abruzzo, ha avviato una istruttoria sulla vicenda, che presenta aspetti almeno sconcertanti. Il Consiglio (unanime), archiviando il procedimento, ha ritenuto, comunque, di non dover sanzionare una piaggeria di Carlo Rossella verso il suo editore-presidente. La piaggeria non è un illecito disciplinare, anche se è qualcosa di peggio sul piano morale individuale. Sarà valutata successivamente la posizione del fotoreporter Luigi Nocentini, che ha "firmato" la foto "taroccata" del premier. Secondo il difensore di Rossella "…..Appare evidente che se manipolazione vi è stata, cosa che non si esclude, essa non è certamente avvenuta presso la redazione di Panorama…".
Qualcuno (Piero Ricca) ha avuto il coraggio di dire ad Emilio Fede: "Lei è la vergogna del giornalismo italiano"

"Guardando quella faccia senza occhi, quella mascella che si alzava e si abbassava rapidamente, Winston ebbe la curiosa sensazione che non si trattasse di un uomo ma di un fantoccio. A parlare non era il suo cervello, ma la laringe. Quelle che gli uscivano di bocca erano parole, ma non si trattava di un discorso nel vero senso della parola, erano rumori emessi meccanicamente, come lo starnazzare di un’anatra."

Emilio Fede


8) "E se tutto ciò peggiorava , naturalmente, a mano a mano che il corpo invecchiava, non costituiva comunque il segno che non era questo l’ordine naturale delle cose, se era vero che il cuore vi veniva meno per lo sconforto, la sporcizia, la scarsità di ogni bene, per gli inverni interminabili, i calzini che si attaccavano alle scarpe, gli ascensori che non funzionavano mai, l’acqua gelata, il sapone che sembrava fatto con la sabbia, le sigarette che si sbriciolavano fra le dita, il cibo dal sapore strano, malefico? Come sarebbe potuto apparire intollerabile, tutto ciò, se non si fosse conservato una sorta di ancestrale ricordo che le cose un tempo erano state diverse?"
Napoli, invasa dall'immondizia.
9) "Al matrimonio si riconosceva il solo scopo di procreare figli da mettere al servizio del Partito. Il rapporto sessuale doveva essere considerato un atto di scarsa importanza e vagamente disgustoso, come un clistere. Anche questo fatto non veniva mai espresso a chiare note, ma lo si inculcava in ogni membro del Partito fin dall’infanzia. Vi erano perfino associazioni, come la Lega Giovanile Antisesso, che propugnavano la totale castità per i membri di entrambi i sessi. […] l’ideologia complessiva del Partito, che si sforzava di distruggere l’istinto sessuale."
Angelo Bagnasco , in una sua critiana e fraterna immagine (Pontevico, 14 gennaio 1943), è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo metropolita di Genova
10) "Se c’è una speranza scrisse Winston, questa risiede fra i prolet. […] Finché non diverranno coscienti della loro forza, non si ribelleranno e, finché non si ribelleranno, non diverranno coscienti della loro forza. […] Naturalmente, il Partito pretendeva di aver liberato i prolet dalla schiavitù. Prima della Rivoluzione, i prolet erano stati orribilmente oppressi dai capitalisti, erano stati frustati e ridotti alla fame, le donne costrette a lavorare nelle miniere di carbone (se era per questo, le donne lavoravano ancora nelle miniere di carbone), i bambini venduti alle fabbriche all’età di sei anni. Nello stesso tempo, però, conformemente ai principi del bipensiero, il Partito insegnava che i prolet erano esseri inferiori per natura e che , come gli animali, dovevano essere tenuti in soggezione mediante l’applicazione di poche e semplici regole. In effetti, dei prolet non si sapeva granché. Non era necessario. Finché continuavano a lavorare e generare, le altre cose che facevano non avevano grande importanza. Lasciati a se stessi, come bestiame in libertà nelle pianure argentine, avevano sviluppato uno stile di vita che pareva gli si confacesse alla perfezione, una specie di modello ancestrale. Nascevano, vivevano in topaie, cominciavano a lavorare a dodici anni, attraversavano un fiorente quanto breve periodo di bellezza e di desiderio sessuale, a vent’anni si sposavano, a trenta erano già uomini e donne di mezz’età per poi morire, quasi tutti a sessant’anni. Il lavoro pesante, la cura della casa e dei bambini, le futili beghe coi vicini, il cinema, il calcio, la birra e soprattutto le scommesse, limitavano il loro orizzonte. […] Non era auspicabile che i prolet avessero forti sentimenti politici. Da loro non si richiedeva altro che un po di patriottismo primitivo al quale poter fare appello tutte le volte in cui era necessario fargli accettare un prolungamento dell’orario di lavoro o diminuire le razioni di qualcosa. Perfino quando in mezzo a loro serpeggiava il malcontento (il che talvolta, pure accadeva), questo scontento non aveva sbocchi perché, privi com’erano di una visione generale dei fatti, finivano per convogliarlo su rivendicazioni assolutamente secondarie. Non riuscivano mai ad avere consapevolezza dei problemi più grandi."
Otto Griebel, Die Internationale, 1928-1930, Berlin
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato, 1868-1907 Volpedo (Alessandria)
Nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 sette operai dello stabilimento di Torino della ThyssenKrupp vengono investiti da una fiammata generata da una fuoriuscita di olio bollente. I sette moriranno nel giro di un mese, mentre un altro operaio resta ferito in maniera non grave. Critiche all'azienda sono state sollevate da più parti, sia perché alcuni degli operai coinvolti nell'incidente stavano lavorando da 12 ore, avendo quindi accumulato 4 ore di straordinario, sia perché secondo le testimonianze di alcuni operai i sistemi di sicurezza non hanno funzionato (estintori scarichi, idranti malfunzionanti, mancanza di personale specializzato). L'azienda ha smentito che all'origine dell'incendio vi sia una violazione degli standard di sicurezza.
11) "Ciò che veramente caratterizzava la vita moderna non era tanto la sua crudeltà, né il generale senso d’insicurezza che si avvertiva, quando quel vuoto, quell’apatia incolore. A guardarsi intorno, ci si rendeva conto che la vita non aveva nulla in comune, non solo con quel torrente di menzogne che fluiva dai teleschermi, ma nemmeno con il programma ideale del Partito"
12) "Prese il libro di storia per bambini e guardò il ritratto del Grande Fratello che campeggiava sul frontespizio. I suoi occhi lo fissarono, ipnotici. Era come se una qualche forza immensa vi schiacciasse, qualcosa che vi penetrava nel cranio e vi martellava il cervello, inculcandovi la paura di avere opinioni personali e quasi persuadendovi a negare l’evidenza di quanto vi trasmettevano i sensi."
Il Presidente degli Stati Uniti d'America, l'11 Settembre 2001, durante l'attacco alle Torri Gemelle, è in una scuola "Booker School" con un libro a rovescio in mano, come si evince dall'immagine. Sta quindi fingendo di leggere con una bambina.
13) "Stavano parlando della Lotteria. Dopo aver proseguito per altri trenta metri, Winston si voltò a guardarli. Discutevano ancora appassionatamente, i volti accesi dalla disputa. La Lotteria, con le enormi cifre che corrispondeva settimanalmente, era il solo avvenimento pubblico con il quale i prolet nutrissero un serio interesse. In tutta probabilità, vi erano milioni di prolet per i quali la Lotteria costituiva la principale, se non unica, ragione di vita. Per loro era una delizia, una felice follia, un conforto, uno stimolante. Quando era in ballo la Lotteria, anche persone che sapevano a malapena leggere e scrivere dimostravano di riuscire a fare calcoli complicatissimi e di possedere una memoria stupefacente. Vi era poi tutta una cricca di persone che si guadagnavano da vivere vendendo amuleti, sistemi per vincere e pronostici."
14) "Sul campo di battaglia, nella camera della tortura, su una nave che sta per colare a picco, i motivi per cui state combattendo sono sempre dimenticati, perché il corpo si dilata fino a riempire di sé il mondo intero, e perfino quando siete paralizzati dalla paura o urlate per il dolore, la vita è una diuturna lotta contro la fame o il freddo, contro la mancanza di sonno, contro l’acidità di stomaco o il mal di denti."
15) "Chiunque controlli l’Africa equatoriale o i paesi del Medio Oriente, o l’India meridionale, o l’arcipelago indonesiano, può anche disporre dei corpi di decine o centinaia di milioni di lavoratori sottopagati e rotti alla fatica. Gli abitanti di queste regioni, ridotti più o meno esplicitamente alla condizione di schiavi, passano di continuo da un conquistatore all’altro e sono utilizzati, come avviene per il carbone ed il petrolio, nella corsa agli armamenti, all’accaparramento di nuove terre, al controllo di una maggiore quantità di manodopera e via discorrendo, all’infinito. […] Queste popolazioni non aggiungono nulla alla ricchezza mondiale, dal momento che tutto ciò che producono è utilizzato per fini bellici e che lo scopo di ogni conflitto è sempre quello di poter partire da posizioni di vantaggio nella guerra successiva. Ciò che viene prodotto da queste popolazioni ha l’effetto di accelerare il ritmo di uno stato di guerra ininterrotto. […] I beni di consumo dovevano essere prodotti, ma non distribuiti. E in effetti l’unico modo per raggiungere un simile obiettivo erano stato di guerra perenne. Scopo essenziale della guerra è la distruzione, non necessariamente di vite umane, ma di quanto viene prodotto dal lavoro degli uomini.[…] Nello stesso tempo, la consapevolezza di essere in guerra , e quindi in pericolo, fa sì chela concentrazione di tutto il potere nelle mani di una piccola casta sembri l’unica e inevitabile condizione per poter sopravvivere.
Lord of War - The life of a bullet
Enduring Freedom ("libertà duratura" in lingua inglese, acronimo OEF) è il nome ufficialmente utilizzato dal governo degli Stati Uniti d'America per designare alcune operazioni militari
"Nella sua qualità di dirigente, è spesso necessario che un membro del Partito Interno sappia che questo o quel particolare relativo alla guerra è falso, in più di un caso può avere coscienza che l’intero conflitto è una mistificazione, che o non esiste affatto o si combatte per fini del tutto diversi da quelli dichiarati. Una simile consapevolezza è agevolmente neutralizzata dalla tecnica del bipensiero."
Un esempio lampante credo possa essere quello della guerra in Iraq, la cui motivazione era la presenza di "armi di distruzione di massa" nel suolo iracheno. All'alba della cosiddetta guerra al terrorismo, la connotazione dispregiativa del termine venne sfruttata per motivare l'opinione pubblica statunitense a favore della guerra. Successivamente non impressionò più di tanto se le armi di distruzione di massa non furono mai ritrovate.
16) "Non credo che nel corso della nostra esistenza noi possiamo cambiare qualcosa, ma non è impossibile immaginare piccoli nuclei di resistenza che nascono qua e là, gruppetti di persone che si mettono insieme e poi lentamente infittiscono le proprie file, fino a lasciare dietro di sé una qualche traccia visibile. In tal modo la prossima generazione potrebbe riprendere il cammino là dove noi lo abbiamo interrotto.
17) "L’essenza del governo oligarchico non è l’eredità che passa di padre in figlio, ma la persistenza di una determinata visione del mondo e di un determinato modello di vita, che i morti impongono ai vivi. Un gruppo dirigente è tale finchè ha la possibilità di nominare i propri successori. Al partito non interessa perpetuare il proprio sangue, ma se stesso. Non è importante chi detenga il potere, purchè la struttura gerarchica resti immutata. Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e di impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea. […] Da parte dei proletari, in particolare, non vi è nulla da temere: abbandonati a se stessi, continueranno, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, a lavorare, generare e morire, privi non solo di qualsiasi impulso alla ribellione, ma anche della capacità di capire che il mondo potrebbe essere diverso da quello che è.
Antonio Bassolino. Il 31 luglio 2007 è stato richiesto il rinvio a giudizio dalla Procura della Repubblica di Napoli per i presunti reati che avrebbe commesso durante il periodo tra il 2000 e il 2004 come commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania. È stato criticato perché la Regione Campania ha effettuato operazioni economiche ritenute svantaggiose con la Banca UBS, presso cui lavora il figlio Gaetano Bassolino, all'interno del settore che si occupa degli investimenti delle pubbliche amministrazioni. Il consulente finanziario della trasmissione Report (trasmessa il 14 ottobre 2007) ha affermato che l'operazione è costata alla Regione Campania 28 milioni di euro[8] di costi impliciti, trasferendo però questo debito sulle gestioni future.
Massimo Cacciari.Fu sindaco di Venezia dal 1993 al 2000. Nel 2000 tentò di diventare presidente della Regione Veneto, uscendone sconfitto. Nel 2005, a sorpresa, annunciò la sua intenzione di ricandidarsi a sindaco di Venezia. I partiti di sinistra dell'Ulivo avevano però già raggiunto l'accordo per la candidatura unitaria del magistrato Felice Casson, ma Cacciari dichiarò di voler andare avanti anche a costo di spaccare l'unità della coalizione, cosa che effettivamente successe: Cacciari venne sostenuto da UDEUR e Margherita. La sua azione di sindaco, portata avanti con modi superbi e arroganti (stile che contraddistingue le sue interviste) nella città veneziana, verrà ricordata per l'incapacità di istituire un parco naturale protetto nella laguna di Venezia e per non aver saputo tutelare la salute dei propri cittadini, riducendo l'inquinamento devastante che caratterizza la terraferma veneziana, soffocata tra Petrolchimico e tangenziale di Mestre. La Regione Veneto, quindi può contare tra gli altri sui bellissimi parchi dei Colli Euganei, dei Monti Lessini, del Delta del Po, delle Dolomiti, ma non su un Parco naturale protetto della Laguna. Inoltre in questi anni delicati per la città di Venezia, non ha adottato nessuna politica efficace per incentivare i giovani veneziani a restare nella città insulare, e non ha contrastato la speculazione edilizia delle grandi multinazionali a Venezia. Massino Cacciari, usualmente viene presentato come filosofo. Per me è un "laureato in filosofia".
18) Il bipensiero implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe. […] Sa quindi di essere impegnato in una manipolazione della realtà, e tuttavia la pratica del bipensiero fa sì che egli creda che la realtà non venga violata. Un simile procedimento deve essere conscio, altrimenti non potrebbe essere applicato con sufficiente precisione, ma la tempo stesso ha da essere inconscio, altrimenti produrrebbe una sensazione di falso e quindi un senso di colpa. Il bipensiero consiste nel fare uso di una forma consapevole di inganno, conservano al tempo stesso quella fermezza di intenti che si accompagna alla più totale sincerità. Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile.
Ecco un esempio pratico di "bipensiero" praticata da Clemente Mastella:
I.) I dati oggettivi:
a) Il 17 gennaio 2008 conferma le sue dimissioni e concede in un primo momento l'appoggio esterno al governo. b) Il 21 gennaio 2008 apre la crisi di governo durante un comunicato stampa dalla sede dell'UDEUR dichiarando di lasciare la maggioranza dopo 2 anni. c) Il 23 gennaio 2008 l'UDEUR si astiene sul voto di fiducia alla Camera dei deputati. d) Il 24 gennaio 2008 il governo cade a seguito del voto contrario alla fiducia. Votano contro la fiducia due dei senatori dell'UDEUR, due dei senatori dei Liberal Democratici, Domenico Fisichella e Franco Turigliatto, tutti eletti nello schieramento di centro-sinistra.
II) Manipolazione della verità attraverso la pratica del "bipensiero":
Dal Blog di Clemente Mastella 8 Aprile 2008
Ho letto con molta attenzione, questa mattina, le analisi del Presidente Romano Prodi sul quotidiano La Stampa e per questa ragione ho deciso di rispondere.Caro Romano, non sono io ad averti tradito, ma chi ha lavorato per mandarti a casa logorando la tua e la nostra azione di governo. Condivido, infatti, in larga parte le considerazioni di Prodi, soprattutto, quando individua in alcune forze politiche la responsabilità di aver minato l’azione dell’esecutivo, con dichiarazioni ed atteggiamenti istituzionalmente opinabili. Quanto a me, ricordo di essere stato oggetto, sin dal mio insediamento, di una campagna di delegittimazione portata sistematicamente avanti da una parte della coalizione, e assecondata da quegli stessi organi “padronali” dell’informazione, acerrimi nemici del professore bolognese, che strumentalizzando inchieste giudiziarie, rilevatesi poi prive di ogni fondamento, hanno decretato la mia panchina politica. Nelle circostanze in cui è maturato il mio accerchiato e sono stato costretto ad alzare bandiera bianca, ho dovuto registrare un’avara solidarietà umana e scarse solidarietà politiche, proprio da coloro che hanno lavorato per la fine della tua esperienza di governo. Nei tuoi riguardi, caro Romano sono sempre stato leale e ti conferma anche oggi la mia piena stima."
Leggendo "1984", ho capito, che esiste un punto di non ritorno: ed è quando le persone non possono più capire, perchè sono compromesse e la realtà è stata manipolata in modo irreversibile.

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