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mercoledì 5 ottobre 2011

Se il lavoro diventa totalizzante, la tentazione è diventare eremiti. La nostra vita è sommersa dai bisogni secondari indotti dal sistema in cui viviamo.

Marco Puchetti, 37 anni vive senza corrente elettrica, coltivando l'orto.

La storia di Marco Puchetti (vedi articolo del corriere.it), manager Yamaha laureatosi alla Bocconi ed ora eremita in Abruzzo in valle Pezzata, lì dove osano i lupi e gli orsi, è la prova dell'esistenza di persone che non vivono per lavorare, non inseguono meramente il denaro e se le condizioni di lavoro diventano totalizzanti, li perdiamo, dispersi nei boschi. «Al di là delle otto ore di ufficio, il lavoro assorbiva completamente la mia vita. Era difficile staccare la spina quando tornavo a casa. Invece io volevo stabilire un contatto più profondo e più armonico con l’ambiente circostante». 


Marco ha rifiutato il consumismo e le comodità e ha abbracciato un’esistenza da eremita fatta di cose elementari; si è accorto che la sua vita era sommersa dai bisogni secondari indotti dal sistema in cui viveva. Era pieno di cose che non gli servivano e di cui pian piano sentiva di doversi liberare. L’ex manager ha trascorso circa otto lunghi anni nell’ecovillaggio della Valle degli Elfi, sull’Appennino tosco-emiliano e da due anni, in pieno inverno, si è spostato in Abruzzo per dar vita ad un’altra comunità. L’alimentazione? «Si basa sul selvatico, cioè su quello che ci offre spontaneamente la terra. Coltiviamo l’orto, seguendo i consigli degli anziani contadini, e l’acqua la prendiamo dal torrente. Pensa, noi qui non produciamo quasi rifiuti… altro che Napoli!». E mentre il mondo vive con il fiato sospeso per l’incubo default, Marco offre la sua versione della Storia: «Se ognuno eliminasse il superfluo e attraverso l’introspezione cominciasse a soddisfare i bisogni primari, capirebbe più facilmente cosa lo può appagare…».

Il luogo selvaggio dove vive Marco Puchetti.
Una cascina rurale - Valle Pezzata - Abruzzo

mercoledì 16 marzo 2011

Il fotovoltaico nel 2010 è stato l'unico grande boom economico

C'era la corsa all'oro, nel 2010 c'è stata la corsa al pannello solare (costruito in cina). L'oro ora scorre sui tetti di capannoni, pensiline, fabbriche e case e proprio nella mia regione, il Veneto, contende il terreno alla coltivazione dei cereali (in alcune zone un ettaro coltivato rende 1000-1500 euro, con i pannelli 4000 euro). Siamo arrivati con diversi anni di ritardo (a fine 2009 la Germania produceva otto volte l'energia solare italiana!), ma guardando ai numeri dell'anno 2010 non c'è che da riconoscere l'unico grande boom economico: oltre 100 mila impianti installati, quasi 2.000 megawatt attivati, circa 900 milioni di incentivi pubblici erogati, almeno 20 mila posti di lavoro. La Germania non ci vede più, almeno sulla produzione di energia solare. La concezione aulica italiana del seminativo a pannello arriva idealmente a concepirlo come "serra ombraria", sotto il quale si possono coltivare fragoline e funghi.

Pannelli fotovoltaici sulla barriera fonoassorbente sull'autostrada del Brennero all'altezza di Isera.
Il fotovoltaico a terra dovrebbe infatti essere connesso per legge con le attività agricole e la sua installazione andrebbe destinata prima di tutto a sostituire coperture in amianto o eternit, prendendo due piccioni con una fava. Gli italiani si sono lanciati nella più grande corsa all'oro, attraverso il tam tam del cosiddetto "conto energia" il contributo per chi installa pannelli fotovoltaici. Una corsa pioneristica, che ovviamente ha bisogno di essere regolamentata, se si è arrivati al paradosso che i terreni agricoli sono diventati terreno di  conquista del fotovoltaico. La Lombardia ha il maggior numero di impianti, mentre la Puglia vince la sfida per potenza installata. Il Veneto ora è la terra di conquista, con la provincia di Padova in pole position. Per vedere le foto più salienti del fotovoltaico italiano clicca qui.

domenica 16 maggio 2010

Walden: andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità


Copertina del libro "Walden": è possibile leggere il libro a questo link

Il libro che mi accingo a leggere con entusiasmo, Walden, è ritenuto uno dei primi romanzi ecologici ed ha influenzato il pensiero ecologico contemporaneo. Fu scritto quasi interamente durante il soggiorno di H. D. Thoreau in una capanna, costruita in gran parte da solo, sulle sponde del lago Walden che si trova vicino alla cittadina di Concord (Massachusetts), USA.

Walden, ovvero La vita nei boschi, è il resoconto dell'avventura dell'autore, Henry David Thoreau, che dedicò ben due anni (1845-1847) della propria vita nel cercare un rapporto intimo con la natura e insieme ritrovare sé stesso in una società che non rappresentava ai suoi occhi i veri valori da seguire, ma solo l'utile mercantile.

La cappanna ricostruita.
Il suo è stato un esperimento, il suo obiettivo era quello di voler cercare la conciliazione dell'artista nel mondo naturale grazie all'ottimismo del vedere l'uomo come artefice del proprio destino e come essere dipendente da sensazioni ed emozioni. Il bosco diventa, luogo dell’anima e della contemplazione.
La sua è stata una prova di sopravvivenza ed insieme una testimonianza all'umanità: l'uomo riesce a vivere anche in condizioni di povertà materiale, e anzi, da queste può trarre una maggior felicità imparando ad apprezzare maggiormente le piccole cose.

"Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto." (Henry David Thoreau, Walden)

giovedì 29 aprile 2010

Ecovillaggi, cohousing e comunità intenzionali..fino al Popolo degli Elfi

L'ecovillaggio dei puffi è stato radiato: CHIUSO PER APOLOGIA DI COMUNISMO

Ecovillaggio. Cohousing. Esiste una Rete Italiana Villaggi Ecologici. Il personaggio più conosciuto attivo in questo settore è Jacopo Fo, Figlio di Dario Fo e Franca Rame, che attraverso il proprio sito diffonde il verbo del proprio ecovillaggio: Ecovillaggio solare di Alcatraz

La nuova casa ad alta efficienza termica di Alcatraz. Sullo sfondo la valle dove sorgerà l'ecovillaggio


Il Popolo degli Elfi sembra stanziarsi tra i folti boschi dell’Appennino Pistoiese che fanno da cornice alla vecchia strada che da Pistoia conduce a Bologna.

Casa ad alta efficienza termica di Alcatraz.

Un altro mondo è possibile?

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