giovedì 10 novembre 2011

Ho mangiato mele naturali e non erano avvelenate come la finanza incommestibile.

Sentiero inglese che da Stapleford porta a Babraham nei dintorni di Cambridge
Passeggiando in questi giorni nella campagna inglese che circonda Cambridge, ho avuto la prova tangibile di come la natura offra spontaneamente tutto quello di cui abbiamo veramente bisogno, al netto dei bisogni secondari indotti da un consumismo senza freno; non ho mai visto così tante more, lamponi, lepri e fagiani. Ovunque girassi la testa c'era una lepre o un fagiano a fare capolino. Mi sento quindi di dire che la campagna inglese conosce ancora l'età dell'oro,  nome di un tempo mitico di prosperità ed abbondanza. Chi ha saputo preservare da colate di cemento e da attacchi speculativi il proprio territorio potrà sempre integrare la propria economia con i frutti naturali che Madre Terra ci offre. Nel gergo finanziario sento dire continuamente che le banche hanno "in pancia prodotti tossici". Io mentre scrivo ho ancora in pancia le mele naturali, che non sono avvelenate, che vedete nella foto.
Ho passeggiato mangiando mele, more e lamponi, che abbondanti si offrono lungo i sentieri inglesi della campagna.
Uno degli innumerevoli fagiani che ho incontrato durante le passeggiate. Quello nella foto, inseguito per gioco,  ha continuato goffamente a correre fino a spiccare in volo. Davvero il fagiano mi ha sempre trasmesso una sensazione di stupidità, visti i movimenti lenti ed impacciati che impediscono infatti a questo animale di sottrarsi facilmente ai cacciatori.
La campagna inglese è una riserva di lepri.
Sentiero pubblico che da Little Shelford porta a Harston nei dintorni di Cambridge

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